Roma, la notte è da Champions

IL MESSAGGERO - TRANI - Ranieri, a parole e soprattutto con i fatti, fa largo a Conte sulla panchina della Roma. Che vince e diverte contro il Cagliari: 3-0 senza storia e convincente, apprezzato dal pubblico dell'Olimpico. Il risultato, però, vale più dell'esibizione: i giallorossi passano la notte al 4° posto, piazzamento fin qui mai raggiunto in stagione, in attesa di Torino-Milan(stasera, ore 20,30) e di Atalanta-Udinese (domani alle 19). Ora sono Gattuso e Gasperini a inseguire, con 2 punti di ritardo.

AVANTI TUTTA - Ranieri, proprio per lanciare la Roma in zona Champions, decide di osare. Il 4-2-3-1, negli interpreti, è spregiudicato. Nel rombo offensivo, con Dzeko centravanti, torna titolare in campionato, dopo 7 mesi, Pastore, mai più schierato dal derby d'andata (29 settembre) e utilizzato dall'inizio, nel 2019, solo in Coppa Italia al Franchi (30 gennaio), nel pomeriggio del crollo contro la Fiorentina. Sulle fasce Kluivert a destra ed El Shaarawy a sinistra, chiamati a sacrificarsi nei rientri per allinearsi ai mediani Nzonzi e Lorenzo Pellegrini, gli unici disponibili, essendo De Rossiinfortunato e Cristante e Zaniolo squalificati. La linea a 4 davanti a Mirante, imbattuto in 3 delle ultime 4 gare, è la migliore con Florenzi che è in giornata, Manolas che supera il provino in mattinata, Fazio e Kolarov che faranno centro, aprendo e chiudendo la sfida. Il Cagliari, anche per la sconfitta dell'Empoli terzultimo a Bologna nel pomeriggio, entra all'Olimpico con la salvezza ormai in cassaforte: + 11, a 4 turni dalla conclusione del torneo. Maran, dunque, decide di non alzare il muro davanti ai giallorossi e conferma il 4-3-1-2 spavaldo, con Birsa dietro a Joao Pedro e Pavoletti,lasciando Barella nel ruolo di mezzala destra.

SCATTO PREPOTENTE - La Roma si prende subito il match, evitando di complicarsi la vita come è successo altre volte in questo torno contro formazioni di bassa classifica, alle quali ha lasciato 16 punti. All'andata anche il Cagliari approfittò dei regali giallorossi. Fazio fa subito centro di testa, su corner di Lorenzo Pellegrini: Cragno respinge abbondantemente oltre la linea e la goal technology timbra il vantaggio. E' il 5° gol del difensore in campionato, quota mai raggiunta in carriera. In poco più di 7 minuti, il risultato è al sicuro: Kluivert semina, e non sarà l'unica volta, Luca Pellegrini e acchita al limite a Pastore che, con eleganza, mira di piatto nell'angolo.

RISCATTO PARZIALE - Il suo ultimo gesto all'Olimpico, prima del destro chirurgico per il raddoppio, lo indirizzò, e non in porta, nel derby di ritorno a Di Francesco che lo mise in campo a gara ormai chiusa. Meglio, senz'altro, questa pennellata di classe del giocatore che più sintetizza, però, il flop del mercato estivo dell'ex ds Monchi. Pastore finalmente ispirato e a suo agio, anche perché gli avversari non lo aggrediscono in pressing, rilassati e teneri. Maran, nella sfida inedita con Ranieri, assiste dunque al match mai nato. L'unica chance è il destro in corsa di Pavoletti che, su invito di Joao Pedro, chiama al volo Mirante. Il resto accade attorno a Dzeko, pivot carismatico: Florenzi, dopo lo scambio in corsa con centravanti, calcia largo, Pastore prende la traversa, sfruttando la finta in area di El Shaarawy liberato da Kluivert che straripa a destra. Cragno, possibile rinforzo per la prossima stagione, devia su El Shaarawy e si ripete subito nella ripresa in uscita su Dzeko. Il centravanti, destro deviato da Ceppitelli, colpisce il palo: diventano 19 i legni stagionali.La gara rimane a senso unico: pure Lorenzo Pellegrini si avvicina al tris. Ci pensa Kolarov,addirittura di destro, con l'8° gol in questo torneo per il record personale e dare un senso alla ripresa in cui la Roma si è esercitata nel tiro al bersaglio.


Pastore, l'argentino ritrovato: "Sono in debito con voi"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sette lunghi mesi e un’attesa che sembrava senza fine. Ed invece ieri Ranieri lo ha ritirato fuori dai cassetti di Trigoria e lo ha riconsegnato al calcio. Perché in campionato l’ultima partita da titolare di Javier Pastore era stata appunto sette mesi fa, nel derby del 29 settembre [...]. «Sono felice, era tanto che non giocavo ma la squadra mi ha aiutato», dice El Flaco. «Ho tanta voglia di fare, sono stato mesi difficili. Mi sono fatto subito male, dovevo fare più attenzione, non ero pronto per giocare ogni tre giorni. Poi non sono stato più tenuto in considerazione, per il vecchio tecnico non ero un’opzione. Questa è la ricompensa, ora devo continuare ed aiutare la squadra fino alla fine».

[...] «Ho ritrovato una squadra più sicura e serena. [...] Eravamo quasi morti, ora siamo un’altra squadra. Ha capito i momenti di tutti e li ha cambiati», continua. «[...] Devo ringraziare i tifosi, mi hanno sempre sostenuto. Mi sento un po’ in debito: sono venuto per fare altro, ma gli infortuni non me l’hanno permesso».


La Roma benedice Conte. Ranieri: "Ve lo porto io", Totti: "Lui è un vincente"

LA REPUBBLICA - BOCCA - "Da tifoso della Roma io Conte lo vorrei, anzi lo vado a prendere all'aeroporto". Sorride e fa battute Claudio Ranieri, godendosi la vittoria sul Cagliari in un match festoso, concluso 3-0 con i gol di Fazio, Pastore e Kolarov, con la Roma provvisoriamente quarta e in posizione Champions e le sue avversarie adesso sotto pressione. "E' vero, è la miglior partita da quando ci sono io" sottolinea ancora l'allenatore soddisfatto. II tutto avviene mentre intorno alla panchina di Ranieri si svolge una battaglia titanica con Conte in pole position. Ormai blandito e corteggiato pubblicamente, con una trattativa messa in piazza. Senza mai immaginarsi ovviamente che l'allenatore testaccino li mettesse in così forte imbarazzo. E rilanciasse il gruppo: "Nella Roma erano andati via giocatori importanti, c'era disappunto e i nuovi non erano aiutati dai vecchi. Ora si sta riprendendo consapevolezza".

Prima della vittoria col Cagliari Francesco Totti ha parlato di Conte facendo capire che sì, l'ex allenatore della Juve è l'obiettivo. "Conte? Io non l'ho incontrato". Già, lui ma gli altri? "Il prossimo allenatore della Roma non dipende dalla qualificazione alla Champions. Abbiamo Ranieri e dobbiamo portargli rispetto. Alla fine valuteremo e decideremo insieme se l'allenatore sarà lui o un altro. Conte è uno dei tecnici più forti d'Europa, è un vincente. Qualunque squadra farebbe follie per lui. Si parla di Roma, ma anche di Inter e Bayern, ci sono parecchie squadre. Quando hai un allenatore così forte hai pure un progetto migliore che ha più probabilità di vincere. Allenatori così hanno carta bianca".

Insomma la sbandata romanista per l'ex allenatore della Juve, della Nazionale e del Chelsea è plateale. Anche se intanto la carretta la sta tirando il buon Ranieri che da 4 partite ha indovinato un filotto niente male: vittorie con Samp, Udinese e Cagliari e un bel pareggio in casa dell'Inter. Per battere il Cagliari, il cui campionato è già finito ed è rimasto con lo spirito alla spiaggia del Poetto, è stato rispolverato addirittura Javier Pastore, finora scomparso dai radar. Una volta schiodata la partita col gol di Fazio, Pastore ne è diventato protagonista, meravigliando l'Olimpico intero, con un gol, una traversa e belle giocate. Costato ben 26 milioni al vecchio ds Monchi, cui la cifra viene tuttora rinfacciata, l'ultima partita da titolare l'aveva giocata in Coppa Italia nel disastroso tracollo di Firenze (30 gennaio), in campionato addirittura nel derby vinto il 29 settembre. Da allora a oggi un calvario. "Purtroppo gli infortuni mi hanno perseguitato e dopo non sono mai stato tenuto in conto dall'allenatore che c'era prima (Di Francesco, ndr)". L'ora di togliersi pure i sassolini dalle scarpe.


Totti e l’idea Conte: «È un vincente giusto fare follie»

IL MESSAGGERO - ANGELONI -  Antonio Conte fa parlare tutti e, in quasi tutti, porta entusiasmo e voglia di aspettare il futuro. La Roma lo vuole, lui ci pensa, è parecchio tentato: gli piace la piazza e la possibilità di andare a dar fastidio alla Juve (pur guardando e valutando con attenzione la questione Agnelli-Allegri...). Fino a ora, le voci non sono mai state negate dalle parti in questione e questo è più che un indizio: Pallotta non ha ancora definito fake news la notizia su Conte come papabile per la panchina della Roma, Antonio invece è stato addirittura possibilista, pure lui senza smentire alcunché. Lì c’è di mezzo la questione economica e la definizione del progetto, c’è da aspettare. La famosa “carta bianca” che serve a un allenatore ambizioso cambierebbe di netto lo scenario. E di carta bianca parla proprio uno dei dirigenti della Roma, uno dei fautori del corteggiamento a Conte, ovvero Francesco Totti. Che conosce bene, e stima, l’ex tecnico della Juve per averci giocato in Nazionale. «Conte è uno dei più forti d’Europa, è un vincente, dove è andato ha vinto. Qualunque squadra farebbe follie per lui. Si parla di Roma, ma anche Inter, Bayern Monaco... Quando puoi avere uno così hai un progetto migliore per vincere perché quando arrivano allenatori come Conte non dico che hanno carta bianca ma hanno tanto per farti vincere». Totti lo sponsorizza e conferma come ci sia qualcosa di più di un’idea. «Alla fine valuteremo e decideremo se sarà Conte o un altro l’allenatore. La scelta è legata alla Champions? No, non dipenderà da questo». I conti, anzi il Conte torna: nemmeno l’ex tecnico azzurro ha posto questa condizione per venire a Roma.

IL TIFOSO - La sua sarebbe una presenza gradita anche all’attuale allenatore giallorosso, ClaudioRanieri. «Sì, lo vorrei, sarei felicissimo se venisse Antonio, da tifoso lo andrei a prendere all’aeroporto». Tornando a Totti, che interviene sempre da dirigente ma stavolta su un’altra questione spinosa, il contratto di Zaniolo. «Un contratto già ce l’ha, per quanto deve firmare, per dieci anni? Quello che ha va più che bene. Ha un contratto da giovane, è arrivato a inizio anno. E vi ricordo che le cose si fanno in due». Risponde Vigorelli, procuratore di Zaniolo:«Ci hanno sorpreso le parole di Totti: è vero che i contratti si fanno in due, ma Nicolò ora si preoccupa solo di giocare e aspetta di essere chiamato a fine stagione». Per un Conte che potrebbe arrivare, c’è un ds, Petrachi, che sta per sbarcare. Questi - che agirebbe a Trigoria al contrario di Campos che sarebbe stato ingaggiato solo come consulente dall’estero - costringerebbe Massara a rivedere le sua posizione. L’attuale ds sta pensando di andare via.


Calciomercato Roma, ag. Zaniolo: "Sorpreso dalle parole di Totti. Nicolò pensa a giocare e aspetta una chiamata a fine stagione"

IL MESSAGGERO - Prima del fischio di inizio tra Roma e Cagliari, andata in scena ieri sera all'Olimpico che ha visto i giallorossi imporsi per 3-0, ai microfoni dei cronisti è intervenuto l'ex 10 giallorosso e ora dirigente, Francesco Totti. Oltre alla questione Conte, Totti ha commentato anche il rinnovo contrattuale di Nicolò Zaniolo ("Un contratto già ce l’ha, per quanto deve firmare, per dieci anni? Quello che ha va più che bene. Ha un contratto da giovane, è arrivato a inizio anno. E vi ricordo che le cose si fanno in due", le parole del dirigente).

A Totti replica Claudio Vigorelli, agente del centrocampista classe '99, come riporta il quotidiano in edicola oggi: "Ci hanno sorpreso le parole di Totti: è vero che i contratti si fanno in due, ma Nicolò ora si preoccupa solo di giocare e aspetta di essere chiamato a fine stagione".


Kluivert: "Voglio restare"

IL TEMPO - BIAFORA - Kluivert ci ha fatto vedere l'Ajax. Come ama ripetere Ranieri, che lo ha preferito ad Under, l'olandese ha dimostrato le sue qualità, fornendo una partita di sostanza in attacco, ma soprattutto una grande prestazione dal punto di vista tattico e del lavoro difensivo. L'esterno, autore dell'assist per il gol di Pastore e di diverse discese sulla fascia, è stato capace di annullare l'amico e diretto avversario Luca Pellegrini, praticamente mai pericoloso.

Per Kluivert è una delle migliori prove dell'anno: "Ho fatto un buon lavoro, sono felice di aver mostrato un po' di quello che so fare anche se posso fare molto di un grande risultato, abbiamo giocato bene a calcio e sono molto contento. Voglio restare". Il numero 34, attento a seguire i dettami dell'allenatore, ha giocato con la mente libera e ha scatenato tutti i cavalli del suo motore: "Mi sento molto migliorato, sono giovane e sto crescendo ogni giorno. Con Ranieri mi trovo bene". Ripresa martedì, Karsdorp è pronto, De Rossi punta a tornare per il Genoa, dove ci saranno Cristante e Zaniolo dopo la squalifica.


Roma show, è scatto Champions. Tre gol e spettacolo: Cagliari travolto e notte al 4° posto

E’ una delle notti più dolci del campionato quella che ha passato la Roma. Una tenebra morbida che, dopo una lunga rincorsa, ha il sapore della zona Champions League, in attesa che Milan ed Atalanta – tra oggi e domani – replichino all’allungo giallorosso. La squadra di Ranieri, infatti, liquida il Cagliari con un 3-0, santificato – oltre che da due legni – dalle reti di Fazio, Kolarov e soprattutto di un redivivo Pastore [...].

A indirizzare il match, naturalmente, l’uno-due dal 5’ all’8’, con Fazio che di testa, dopo una mischia in seguito a un angolo di Lorenzo Pellegrini, batte Cragno in tuffo. I sardi non fanno in tempo a riorganizzarsi che un’accelerazione di Kluivert contro Luca Pellegrini – ex giallorosso, autore di una prova stordita – manda in area una palla che Pastore piazza di giustezza a fil di palo. [...] La ripresa si apre con Birsa che al 1’ sfiora il gol di testa. Ma è un fuoco di paglia, perché da qui alla fine è solo Roma, con Dzeko che al 7’ si fa fermare da Cragno e al 10’ colpisce il palo, dopo che una sua conclusione viene deviata da Ceppitelli. Non basta: un minuto più tardi è Pellegrini che, a centro area, sbaglia un rigore in movimento. [...] Prima si surfa solo sull’onda giallorossa almeno in tre occasioni: al 28’ un colpo di testa di El Shaarawy (deviato) è stoppato da Cragno con un mezzo miracolo, al 29’ Dzeko si divora una grande occasione sotto porta e al 42’ arriva la terza rete, con Cragno bravo prima su El Shaarawy e poi ad un passo dal capolavoro su Kolarov. Ma non c’è niente da fare, così il serbo realizza il suo 8° gol in campionato.


Pastore: «Trasformati dal cambio di tecnico»

IL MESSAGGERO - LENGUA - Javier Pastore si è preso una bella rivincita. Peccato che l’esplosione dell’argentino sia arrivata a cinque partite dalla fine di una stagione in cui ha giocato appena 708 minuti e realizzato tre gol in Serie A tutti sotto la Curva Nord, due di tacco e quello di ieri faccia alla porta. Pastore si è messo l’infortunio al polpaccio alle spalle e ieri s’è visto. Al momento del cambio lo stadio gli ha tributato un lungo applauso non solo per il gol, ma anche per la traversa, la rabona e il tacco con cui ha servito Florenzi. Il tutto grazie all’allenamento extra a Trigoria, svolto durante la settimana per l’assenza di moglie e figli, in vacanza a Dubai.

I rapporti con Di Francesco erano deteriorati, ultimo scontro nel derby del 2 marzo quando l’argentino stanco di aspettare l’ingresso in campo ha mandato a quel paese il tecnico: «Sono stato messo da parte per tanto tempo e avevo come unico obbiettivo quello di tornare il prima possibile»,le sue parole. L’arrivo di Ranieri sembra aver dato una maggiore consapevolezza nei propri mezzi alla squadra, oltre a una forte carica psicologica: «Il mister non parla moltissimo con le parole, lo fa con i fatti. Prima sembravamo morti, ora siamo un’altra squadra. Ha capito il momento dei calciatori e ora siamo più sicuri di noi stessi».


Pastore ritrovato: "Grazie Ranieri". Il tecnico su Conte: "Felice se viene"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - II protagonista della vittoria contro il Cagliari ha la faccetta felice e le spalle più leggere. E', inaspettatamente, Javier Pastore — schierato a sorpresa da Ranieri — l'uomo-volata di una corsa Champions destinata ad arrivare all'ultimo secondo di questo tormentato campionato. L'argentino sorride, si scrolla di dosso la pesante etichetta di oggetto misterioso, e racconta la sua rinascita al termine della vittoria contro il Cagliari (3-0). Lanciando una pesante accusa a Di Francesco. "Ho avuto la sfortuna di farmi male subito, a inizio campionato, poi l'allenatore che c'era prima non mi ha preso più in considerazione, non ero un'opzione per lui. Ora ho ritrovato fiducia grazie a Ranieri, che ha capito la situazione in cui ci trovavamo: ha chiesto cose basilari, ossia provare a non prendere gol e a giocare. Questo ci ha aiutato tanto per l'autostima". Un sassolino che Pastore non vedeva l'ora di togliersi, la gioia mista alla rabbia nel festeggiare il suo ritorno al gol (il terzo in campionato), che l'ha aiutato, contro il Cagliari, a trasformare i tanti fischi che lo avevano accolto alla lettura delle formazioni, in altrettanti applausi al momento del cambio. "Sono felice perché l'ultima partita da titolare qui è stata nel derby contro la Lazio (29 settembre, ndr), e non era facile. La squadra mi ha aiutato e adesso ho tanta voglia di fare qualcosa di buono".

La stessa voglia che ha El Shaarawy, ancora tra i migliori in campo, mentre i goleador della squadra restano due difensori: Fazio, alla quinta rete, e Kolarov, all'ottava. Prima di lui, l'ultimo difensore straniero ad aver fatto almeno otto reti era Mihajlovic nella stagione '98-'99. Soddisfatto Claudio Ranieri. Che crede al quarto posto e spiega cosa non è andato in questa stagione."Abbiamo fatto bene, ma non faccio nessuna tabella Champions. I ragazzi stanno riprendendo consapevolezza, Pastore ha una qualità infinita. Credo che quest'anno il problema sia stato che sono andati via giocatori importanti. E c'è stato disappunto, con i vecchi che non hanno aiutato i nuovi arrivati, perché pensavano a quelli che non c'erano più. Ora stanno ritrovandosi". Peccato, però, che manchino solamente quattro partite alla fine, con un risveglio decisamente tardivo.

Ranieri, poi, spiazza tutti sulla questione Conte. "Certo che lo vorrei alla Roma. Se arriverà, sarò il primo ad essere felice. Tanto di cappello, lo vado anche a prendere all'aeroporto". E, a tal proposito, i riflettori più forti si accendono su Totti. Il dirigente giallorosso esce allo scoperto, annaffiando i sogni dei tifosi. "In queste ultime settimane si parla tanto di Conte — ammette Francesco — che è uno degli allenatori più forti d'Europa, un vincente e qualunque club farebbe follie per lui. Parecchie squadre sono interessate, con uno come lui puoi avere un progetto che ha più possibilità di arrivare alla vittoria" E poi. "Zaniolo? Ha un contratto di cinque anni, che gliene dobbiamo proporre uno di dieci? Poi le cose si fanno sempre in due. Vediamo".


Aleksandar, il bomber che non ti aspetti più

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Se comincia a far gol pure di destro, è la fine. Per gli avversari, ovviamente. Aleksandar Kolarov è arrivato a 8 reti, esattamente le stesse segnate da Edin Dzeko. E il dato, inutile negarlo, colpisce e va analizzato con attenzione. Non tanto (non solo...) per il rendimento deficitario del bosniaco, quanto per l'exploit del suo amico serbo. Otto gol (e non è finita qui...) non sono assolutamente pochi per uno che di mestiere fa il difensore. Certo, qualche rigore, qualche calcio di punizione per dare e darsi una mano non sono mancati, ma non si segna mai per caso. Anche da palla inattiva. E, poi, otto gol Kolarov in carriera non li aveva segnati neppure da ragazzino: riuscirci a 33 anni molto abbondanti, perciò, è un'impresa notevolissima. Soprattutto se uno ricorda che Alex è stato costretto per molto tempo a giocare con un piede fratturato e la cosa, ne converrete, non è il massimo della vita. Il suo contributo, perciò, è stato spesso altalenante, non sono mancate le figuracce e le critiche ma non sempre il tutto è accaduto per colpe esclusivamente sue.

IL CONFRONTO - A conti fatti, finora ha dato quello che doveva dare. E in tema di gol si è addirittura superato. Al punto che ieri ha agganciato il suo idolo Sinisa Mihajlovic (8 centri con la Lazio nella stagione 1998-99) in testa alla classifica all time dei difensori stranieri a segno nel nostro campionato. E pensare che la partita contro il Cagliari per lui poteva essere una sorta di trabocchetto, visto che dall'altra parte della barricata c'era Luca Pellegrini, indicato un po' da tutti come l'esterno sinistro della Roma del futuro. Il confronto, in realtà, è stato impietoso, con il serbo stravincitore della sfida a distanza. E non soltanto per il gol che ha blindato il risultato finale. Pellegrini ha talento, ma deve ancora crescere parecchio; Kolarov è cresciuto abbastanza, ma - se sta bene - ancora se la comanda in scioltezza. Questo non vuol dire che il serbo deve essere una delle basi su cui fondare la Roma del futuro, ma di certo non va buttato senza pensarci troppo nel secchio dell'immondizia. Non si può pensare di progettare la nuova Roma partendo da un ragazzo che a novembre compirà 34 anni (contratto in scadenza nel 2020, come Dzeko), ma non si deve neppure dare troppo retta alla carta d'identità. Specie se l'età, come nel suo caso, è semplicemente una bugia.


Ranieri: "Conte? Da tifoso lo vorrei anche io"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Conte è uno dei tecnici più forti d’Europa, un vincente», dice Francesco Totti a Sky.«Qualsiasi squadra farebbe follie per lui. Si parla di Roma, Inter, Bayern, molte squadre. Con un allenatore così hai più possibilità di vincere. Non dico che abbiano carta bianca, ma sicuramente tanto per far bene». [...] Anche Ranieri, che con signorilità ha commentato: «Da tifoso della Roma sarei contento che Conte arrivasse. Dovesse succedere, lo andrei a prendere all’aeroporto».

Poi Totti è passato all’argomento Zaniolo ed al suo rinnovo di contratto. «Ma ne ha già uno di 5 anni, va più che bene, vogliamo arrivare a dieci? E poi le cose si fanno sempre in due, vedremo. Ma senza pensare male». Frasi che non sono passate inosservate. Claudio Vigorelli, l’agente di Zaniolo, le ha commentate così: «Le parole di Totti mi hanno sorpreso, l’ultimo contatto con la Roma risale ai tempi di Monchi. Ci eravamo ripromessi di vederci a fine stagione per ristrutturare un contratto fatto in un momento diverso. Siamo concentrati sul quarto posto e ci piacerebbe si parlasse più di quanto Zaniolo ha fatto in campo che non degli aspetti contrattuali. Totti però ha ragione, le cose si fanno in due. Aspettiamo da tempo che qualcuno della Roma ci chiami».


Maran deluso: "Abbiamo pagato la rincorsa"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Abbiamo sbagliato approccio. Non siamo mai stati i soliti. Non lo immaginavo. Quando prendi due gol in 7’, c’è poco da fare. Forse abbiamo pagato la lunga rincorsa, è fisiologico, ma dobbiamo avere motivazioni per arrivare tra il decimo e il dodicesimo posto. È il nostro dovere». Rolando Maran è giù, riconosce la brutta prestazione del Cagliari contro la Roma.