Ferrero: "Giampaolo resta alla Samp, almeno finché ci sono io"

Massimo Ferrero, proprietario della Sampdoria, ha parlato a margine della conferenza stampa di Marco Giampaolo e ha voluto chiarire il suo pensiero sul futuro del tecnico in blucerchiato. Queste le sue dichiarazioni riportate dal sito tuttomercatoweb.com:

Giampaolo finché ci sono io resta alla Samp. Siamo due fratellini. Col mister c’è un rapporto che va oltre alle figure di presidente e allenatore. Ci stimiamo tanto. Io voglio bene a tutti i miei allenatori. Con Sinisa ci sentiamo ancora adesso. Voglio bene a tutti; a quelli che hanno fatto bene e anche a quelli che hanno fatto meno bene”.


InsideRoma Daily News | Il Napoli punta su Zaniolo - Santon out 4 settimane - Monchi vuole Gerson a Siviglia

NOTIZIE DEL GIORNO | 5 aprile 2019

QUI ROMA

Davide Santon, difensore della Roma, si è sottoposto agli esami strumentali dopo i problemi avuti nella sfida contro la Fiorentina. Secondo quanto riportato da Roma TV, il terzino ne avrà per 4-5 settimane a causa di una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra. 

- Nicolò Zaniolo continua a far parlare di sé. Secondo quanto riporta Radio Kiss Kiss Napoli, la squadra di De Laurentiis avrebbe messo gli occhi sul giovane talento giallorosso. Trattativa che, però, si profila assai difficile, visto che per la Roma il classe ’99 è al momento considerato incedibile. Se così non fosse si tratterebbe comunque di un’operazione superiore ai 50 milioni di euro.

Monchi guarda ancora in casa Roma. Secondo quanto riporta il portale violanews.it, l’ex ds giallorosso avrebbe messo gli occhi su Gerson, centrocampista di proprietà della Roma adesso alla Fiorentina. Sul brasiliano si riferisce anche un interesse del Besiktas.

Il Giudice Sportivo dott. Gerardo Mastrandrea, assistito da Stefania Ginesio e dal rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 5 aprile 2019, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate: Bereszynski salterà Sampdoria-Roma. In casa giallorossa, prima sanzione per Karsdorp e seconda per Perotti ma, soprattutto, Kolarov entra in diffida.

- La Figc ha reso note le designazioni delle prossime partite. Ad arbitrare Sampdoria-Roma sarà Mazzoleni, al Var e Avar Guida e Tonolini.

BOLOGNA– CHIEVO Lunedì 08/04 h.20.30

PAIRETTO

SCHENONE – VALERIANI

IV: GHERSINI

VAR: MARIANI

AVAR: DI VUOLO

 

CAGLIARI – SPAL

BANTI

BINDONI – PAGANESSI

IV: PEZZUTO

VAR: DI BELLO

AVAR: COSTANZO

 

FIORENTINA– FROSINONE h. 12.30

CHIFFI

CARBONE – ROSSI L.

IV: PRONTERA

VAR: NASCA

AVAR: TASSO

 

INTER – ATALANTA h. 18.00 

IRRATI

LO CICERO – MARRAZZO

IV: MARESCA

VAR: ROCCHI

AVAR: DI LIBERATORE

 

JUVENTUS– MILAN Sabato 06/04 h.18.00
FABBRI
RANGHETTI – DEL GIOVANE
IV: LA PENNA
VAR: CALVARESE
AVAR: TOLFO

LAZIO – SASSUOLO h. 18.00
ABISSO
PRETI – MONDIN
IV: SACCHI
VAR: MANGANIELLO
AVAR: LONGO

NAPOLI– GENOA h. 20.30
PASQUA
BOTTEGONI – BRESMES
IV: RAPUANO
VAR: AURELIANO
AVAR: FIORITO 

 

PARMA – TORINO Sabato 06/04 h.15.00 

DOVERI

POSADO – DI IORIO 

IV: MARINELLI

VAR: GIACOMELLI

AVAR: VUOTO

 

SAMPDORIA – ROMA Sabato 06/04 h.20.30

MAZZOLENI

VIVENZI – CECCONI

IV: VOLPI

VAR: GUIDA

AVAR: TONOLINI

 

UDINESE – EMPOLI

ORSATO

PERETTI – TEGONI

IV: ROS

VAR: MASSA

AVAR: ALASSIO.

Claudio Ranieri risponde alle consuete domande dei giornalisti in conferenza stampa. Ad un giorno di distanza dalla partita contro la Sampdoria in programma per domani, queste le sue dichiarazioni:

Quali sono le condizioni degli infortunati?
"Santon fa la risonanza oggi e ho paura che sia qualcosa di importante perché lui è indistruttibile e gioca con tutto, non si ferma mai, per averlo fatto significa che deve esserci qualcosa di importante. Perotti non ha nulla di grave ma non è disponibile domani, spero di averlo per la prossima. El Shaarawy è recuperato e starà con me, Pastore non sta ancora bene ma sta lavorando, Florenzi rientrerà con me la prossima settimana".

Che fattori positivi ci sono dopo la Fiorentina?
"Capisco possa sembrare insufficiente un punto, ma con una prestazione così importante, a migliorare nel secondo tempo, fa capire che ci sono. E’ la testa che ti fa sentire stanco o non positivo. Aver rimontato per due volte significa che stanno facendo un grande lavoro mentale e ne sono contento".

Schick è un ex della Sampdoria. Queste motivazioni extra sono un elemento?
"Prenderò in esame anche io questo fattore. Un allenatore tiene in considerazione queste cose".

De Rossi è pronto per giocare 90 minuti?
"Bisogna vedere tra tutti quali ho recuperato, sicuramente non hanno i 90 minuti a disposizione. Daniele non molla mai, voleva esserci anche l’altro ieri, non molla mai e può darci una mano in questo finale di campionato".

Under è pronto per giocare dal primo minuto?
"Sta lavorando molto bene, non ha i 90 minuti, ma valuterò stasera e domani mattina gli undici titolari".

Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Zaniolo, poi rettificate. Si sente di dire che Zaniolo sarà un punto fermo nel futuro?
"Il ragazzo aveva finito l’intervista e gli hanno fatto un’altra domanda, lui ha detto che vuole restare a Roma. La società non ha intenzione di venderlo e lui di andar via. Aspettiamo luglio e può fare un altro anno di contratto, perché prima la legge non lo permette. Lui vuole restare e la Roma vuole tenerlo, spero sia un punto su questa faccenda".

Giocherà Mirante?
"Ha fatto bene, penso di confermarlo. Altrimenti facendo così scontentiamo entrambi. Sono restio a cambiare: la psicologia del portiere è particolare. Ho voluto dare un po’ di riposo a Robin, che ha tutta la mia considerazione".

Under e Kluviert possono essere decisivi nel finale di stagione? Ha parlato con la società per valorizzare qualche giocatore?
"Ho sbagliato a toglierlo, dovevo togliere Diego che non aveva i 90 minuti e l’ho portato a fare uno sforzo in più. Di Kluivert sono contento, è giovane e non è facile uscire da casa tua e giocare in una piazza come Roma. Ha sbagliato dei palloni, ma è stato l’uomo che ci ha permesso di fare due gol. Ha una vivacità impressionante e una velocità devastante. Lui e Under, ma anche altri, mi saranno molto utili fino alla fine del campionato".

La squadra crede nel quarto posto o prevale la paura di continuare a sbagliare?
“La partita con la Fiorentina ha dato fiducia e consapevolezza, ma voglio vedere la conferma contro la Sampdoria. Sarà una partita importante per dire che cosa è stata la partita con la Fiorentina”.

Come sta Dzeko?
“Si è mosso bene, con volontà e determinazione. Non ha fatto gol ed è importante, ma nella vita di ogni goleador c’è un anno nì. Si muove per la squadra, a volte è egoista, perché l’attaccante deve esserlo. Vuole sbloccarsi e mi auguro che possa star bene, è “pisto”, come si dice a Roma, di botte. Mi auguro che possa star bene e aiutarci”.

Qual è l’imperativo contro la Sampdoria?
“Stimo molto Giampaolo, tutte le sue squadre giocano bene, pressano molto e noi dovremo stare attenti a non tenere troppo il pallone in zone pericolose, dovremo far girare velocemente la palla”.

Come sta Pellegrini?
“Sta bene, non ha i 90 minuti e valuterò se farlo partire dall’inizio. Quando è entrato ha cambiato la partita. E’ un ragazzo intelligente, sa giocare in quel ruolo, ed ha facilità di corsa”.

 Chi sarà il compagno di Manolas?
“Sono tutti e tre buonissimi giocatori. Fazio ha fatto un secondo tempo sontuoso, ho rivisto quello dei bei tempi: determinato, cattivo ed ha vinto tutti i duelli. Jesus ha risposto sempre bene. Marcano è intelligente, più bravo a giocare la palla. Quindi possono giocare tutti e tre”.

- La Roma riprende gli allenamenti a Trigoria. In vista della partita contro la Sampdoria di domani, la squadra scende in campo al Bernardini per la preparazione fisica. Si inizia con il riscaldamento, seguito dalla parte atletica e torello, per concludersi con la partitella finale. Lavoro individuale per Florenzi e Pastore, Coric ancora assente causa influenza. Santon e Perotti dovranno sottoporsi in giornata agli esami.

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha reso nota la lista dei convocati per il match di domani sera contro la Sampdoria. Di seguito l’elenco completo:

Portieri: Olsen, Fuzato, Mirante

Difensori: Karsdorp, Jesus, Kolarov, Marcano, Fazio, Manolas

Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, De Rossi, Zaniolo, Nzonzi, Riccardi

Attaccanti: Schick, Ünder, Dzeko, Kluivert, El Shaarawy.

QUI SAMPDORIA

Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma. Queste le sue parole:

Sulle condizioni della squadra...
"Sampdoria-Milan è stata la gara più intensa del campionato, quella con il Toro la meno intensa in quasi tutti i parametri fisiologici: siamo arrivati alla seconda gara non con la gamba giusta e neppure con la mentalità adeguata".

La Roma?
"Il match di domani si aggiunge a queste due ed è un’altra partita difficile, ma bisogna fare appello a tutte le risorse che abbiamo perché è un appuntamento importante per noi. Del momento attraversato dalla Roma non mi fido, perché è una squadra ha tanta qualità: dovremo giocare al massimo perché è una sfida importante, siamo a tre punti da loro".

Sul giocare ogni tre giorni...
"Questa è stata una settimana particolare perché si scende in campo tre volte in sette giorni, le prossime partite saranno scandite invece da un calendario normale: giocare per noi deve essere una gioia e con questa mentalità dovremo affrontarle".

Le condizioni dei singoli?
"Avremmo avuto bisogno di tutti i giocatori, ma la squadra è attrezzata per sopperire alle assenze: Gianluca Caprari sta recuperando, Barreto ha iniziato a correre sul campo, Ekdal Albin non è disponibile per domani ma conto di recuperarlo quanto prima".

Sarà la gara di Defrel?
"Sarà la gara della Sampdoria, però Defrel sarà certamente della partita: in Torino-Samp è stato inizialmente fuori perché aveva dato tanto nelle partite precedenti e andava gestito".

Gabbiadini?
"Deve ancora compiere un percorso di crescita, ma lavora bene e quindi i margini che ha se li andrà a prendere".

Su Vieira...
"Può e deve ancora migliorare ma ha grande personalità e qualità: da lui pretendo ancora di più perché può far di più".

Per Ferrero è un derby…
"Il derby del presidente è quello di domenica prossima con il Genoa, non questo, ma a quello ci penseremo più avanti".

- La Sampdoria è scesa in campo per la rifinitura in vista della gara di domani sera contro la Roma. La squadra blucerchiata, oggi integrata da dieci ragazzi del Settore Giovanile, è stata divisa in due gruppi: lavoro più intenso per i blucerchiati meno impegnati mercoledì sera a Torino, lavoro ordinario per tutti gli altri disponibili. Ad assistere alla seduta il presidente Massimo Ferrero e i direttori Carlo Osti e Walter Sabatini.

Riguardo la situazione infortunati, Barreto e Caprari hanno alternato forza e aerobica-tecnica sul campo, palestra invece per Ekdal. Domani ultima rifinitura mattutina, al termine della quale Giampaolo diramerà la lista dei calciatori convocati per la sfida con i giallorossi.


Samp-Roma, arbitra Mazzoleni. Il fischietto bergamasco dirigerà i giallorossi a un mese dalla sconfitta nel derby

INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Sarà Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo a dirigere il match tra Sampdoria e Roma, in programma domani sera alle ore 20:30. Vivenzi e Cecconi saranno gli assistenti, Volpi IV uomo. VAR e AVAR rispettivamente Guida e Tonolini.

I PRECEDENTI – Mazzoleni ha diretto i giallorossi ventotto volte in carriera e il bilancio è assolutamente favorevole: 14 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte. In questa stagione ha già diretto gli uomini di Ranieri in quattro occasioni, quando sulla panchina giallorossa sedeva ancora Di Francesco: c’era Mazzoleni nei brucianti pareggi contro Chievo (il 2-2 del 16 settembre 2018) e Cagliari (sempre 2-2, l’8 dicembre scorso) e nella vittoria per 0-2 sul campo dell'Empoli (6 ottobre 2018). Il fischietto di Bergamo ha diretto il mese scorso anche il derby Lazio-Roma, perso rovinosamente per 0-3. L'ultima sconfitta risale alla stagione passata, quella contro il Milan allo Stadio Olimpico per 0-2 (25 febbraio 2018). 

Negativo, invece, il bilancio della Sampdoria con Mazzoleni. I blucerchiati, su un totale di diciotto incontri, hanno vinto 5 volte, pareggiato 5 match e perso in 8 occasioni. L’ultimo incrocio col fischietto bergamasco risale alla scorsa stagione, alla larga sconfitta contro il Crotone per 4-1 (11 marzo 2018). 


Perotti: "Il problema muscolare? Solo un crampo. Lotteremo fino all'ultimo per arrivare il più in alto possibile"

Diego Perotti, esterno offensivo giallorosso, è stato intervistato da Roma TV. Queste le sue dichiarazioni:

Il problema muscolare alla fine?

"Un crampo, niente di che. Avevamo giocato tre giorni fa ed oggi è stata una gara intensa, al novantesimo un po’ di fatica ma è normale. Che partita è stata? Una partita dura, in cui ci siamo ritrovati sotto nel punteggio per due volte. Abbiamo lottato ed ottenuto il pareggio, ma non ci accontentiamo del punto. Abbiamo provato in tutti i modi di vincere, in un momento in cui le cose non vanno al meglio. Dobbiamo ripartire da questa grinta e questa voglia di andare oltre alle avversità". 

La Roma è ancora viva?

"Sempre. Noi lotteremo fino all’ultimo, lotteremo per arrivare il più in alto possibile. Lavoriamo tanto, ce lo meritiamo noi, la dirigenza ed i tifosi. Uno che vede questi risultati pensa che non facciamo niente, ma non è così, siamo tutto il giorno dentro Trigoria per migliorare le cose". 

Il mio rendimento?

"È stato un anno strano e sfortunato, non sono riuscito ad aiutare la squadra come avrei voluto. Spero di poter aiutare la squadra da qui alla fine".

Problema mentale più che fisico?

"Sì, il mister ci ha fatto vedere che contro il Napoli abbiamo corso più di loro. Non è una questione fisica o una mancanza di allenamento, ci alleniamo e non stiamo fermi in campo, ma purtroppo il Napoli ha fatto meglio di noi, ma oggi sotto per due volte, abbiamo dato tutto per vincere. Non ci siamo riusciti e questo brucia, perché vedendo anche gli altri risultati, potevamo avvicinarci alle altre squadre. Mancano otto partite, daremo tutto".

Questa prestazione può dare fiducia?

"Mi auguro di sì, per tutto quello che stiamo soffrendo come squadra per i risultati che non arrivano. Questa è una città particolare, in cui i tifosi vogliono sempre di più, noi vogliamo darglielo, brucia tanto quando non ci riusciamo. Loro devono stare certi che noi ci stiamo mettendo tutto quello che abbiamo, lavorando durante la settimana”.

Il Monito ha poi parlato ai microfoni della Rai:

"Ho sentito solo crampi, per le tante partite ravvicinate. Ho giocato meno di molti compagni e sento un po' le tante sfide di seguito. Ma non è niente di grave. Ora tutte le partite sono toste, venivamo da un risultato molto negativo e rimontare due volte è un buon sintomo ma non siamo guariti. In altri momenti non saremmo neanche riusciti a pareggiare. Un punto non ci lascia contentissimi ma dobbiamo ripartire da questo, senza mollare mai. Dobbiamo ricominciare a vincere già da sabato". 

Quarto posto? 

"Siamo in tante lì vicino. Penso che è arrivato un momento in cui non si debbano più vedere i risultati delle altre ma cominciare a vincere noi. Il Milan magari pareggia e la Lazio poi perde, ma se non vinci non serve. Dobbiamo fare tre punti, migliorare il gioco e a fine stagione vedremo. Non si vince solo con gli attributi. Aiutano e possono dare una spinta ma se non difendiamo bene è dura. Non stiamo giocando negli anni '70-'80... Il calcio è cambiato. Dobbiamo fare meglio, ma spero che oggi sia un punto di ripartenza. Ranieri non ha chiesto niente di strano o di diverso, né di fare cambiamenti grossi. Non era facile prendere la squadra in quel momento, era dura per chiunque. Ha dato tranquillità ed è un romanista che sente tanto la squadra. Ti lascia libero di fare il tuo gioco. Speriamo per lui e anche per Di Francesco, di fare bene. Perché quando un allenatore va via è sempre colpa dei giocatori".


Orgoglio Roma, ma non basta

IL MESSAGGERO - TRANI - L'Olimpico fischia la Roma che, timida e impaurita più da se stessa che da chi ha davanti, non sa più vincere. Il 2 a 2 contro la Fiorentina, con doppia rimonta, non migliora la classifica a 8 tappe dal traguardo. Il 5° posto è solo virtuale: l'Atalanta gioca oggi a Bergamo contro il Bologna e la Lazio recupererà il 17 aprile la partita contro l'Udinese. C'è il rischio di ritrovarsi ancora al 7° posto, con il Milan quarto che resta a 4 punti. Come non aver giocato, dunque. L'esibizione, del resto, è appena sufficiente. E il pubblico, poco più di 30 mila spettatori, boccia il comportamento anche svogliato di alcuni interpreti. La difesa continua a prendere gol. Solo con l'Entella, a gennaio, i giallorossi sono usciti imbattuti dal campo in casa. Già 64 le reti subite in 40 gare stagionali. E Dzeko non inquadra più la porta: l'ultimo gol in serie A all'Olimpico il 28 aprile 2018, doppietta contro il Chievo.
CORREZIONE AL RISPARMIO - Ranieri segue l'input della squadra e insiste sul 4-2-3-1, usato solo nei primi 8 minuti contro il Napoli e subito abbandonato per passare al 4-3-3. Avanti, insomma, con il sistema di gioco che, a fine settembre, i giocatori imposero a Di Francesco. La traccia del nuovo tecnico, però, ha subito il baricentro basso per coprirsi. Solo 4, come previsto, le novità. Ma è ingombrante solo l'esclusione del portiere titolare Olsen che sta vivendo il periodo peggiore da quando è a Trigoria. Tocca a Mirante che, in campionato, ha più avuto spazio dall'inizio da quasi 2 mesi (8 febbraio al Bentegodi contro il Chievo) e che è stato l'ultima volta titolare nell'andata degli ottavi di Champions (12 febbraio all'Olimpico contro il Porto). Il vice si presenta bene contro Benassi e Muriel. La Roma è comunque diversa in ogni reparto. In difesa Jesus al posto dello squalificato Manolas e al fianco di Fazio nella linea che, con Santon e Kolarov sui lati, proprio non riesce a ritrovare alcuna certezza: gli interpreti sono inaffidabili. Il trequartista è Zaniolo, abbastanza vivace, con De Rossi in panchina e Cristante arretrato accanto a Nzonzi che si trascina accompagnato dai fischi. Nel tridente Kluivert, più disponile, Dzeko che, con qualche rauma ancora da smaltire, fatica e Perotti che va ad intermittenza.
MODULO TRUCCATO - La Fiorentina, senza alzare il ritmo, palleggia con Veretout, Dabo e l'ex Gerson, prendendosi l'iniziativa e comandato il match. Pioli, nel suo 4-3-1-2 libera l'ex centrocampista giallorosso alle spalle di Simeone e Muriel. La Roma aspetta, come da programma, nella propria metà campo e si copre con il 4-1-4-1: Kluivert e Perotti si abbassano sulle fasce e fanno muro con Cristante e Nzonzi. Non basta la protezione. Le chance migliori, fino all'intervallo, sono viola. Mirante c'è. Si arrende solo quando Kolarov si addormenta sul corner di Biraghi, lasciando lo stacco in solitudine a Pezzella che fa centro. In pochi secondi, su cross da destra di Kluivert lanciato da Dzeko, Zaniolo di testa firma il pari ancora davanti al ct Mancini. Il gol non produce alcun effetto. Meglio non rischiare e attendere chissà che cosa. Così Muriel prende il palo.
SPRECO FINALE - Pure la ripresa comincia male: sinistro di Gerson deviato d a Jesus. I giallorossi chiedono il tocco di mano di Benassi che appoggia il pallone all'ex, ma Massa convalida. Perottipareggia ancora su cross di Kluiver. Pioli si vuole prendere il match e, nell'ultima mezzora, passa al 4-3-3: dentro Chiesa per Benassi e allattacco con il tridente migliore. Ranieri ha appena messo Pellegrini per Kluivert, spostando a destra Zaniolo. Si fa male pure Santon, entra Karsdorp. E nel finale Under per Zaniolo. Pellegrini inventa, Dzeko imita Nzonzi e, di testa, spreca. E la Roma non si rialza.


Zaniolo: «Il contratto? Vedremo...»

IL MESSAGGERO - Nicolò Zaniolo è il gioiellino della Roma che ha reso meno amara una stagione fatta di umiliazioni e insuccessi. I tifosi giallorossi sorridono quando entra in campo e con spensieratezza aggredisce l'avversario, corre e segna. Quello di ieri è il sesto gol in stagione (4 in campionato e 2 in Champions) che ha regalato una speranza al pubblico sugli spalti dopo che la rete di Pezzella aveva gettato nello sconforto i tifosi. Zaniolo è partito mezzala, ha proseguito come trequartista e finito la partita da esterno, uomo a tutto campo che giovane non sembra. Nicolò si avvicina più ai senatori di cui ha parlato Ranieri alla viglia della partita, e come se fosse un calciatore d'esperienza parla del suo rinnovo contrattuale con lucidità, mandando messaggi chiari alla proprietà: «È un passo importante e voglio incontrare la dirigenza. Per adesso penso a giocare a calcio poi vedremo cosa accadrà». Un incontro che doveva esserci qualche mese fa, ma che è stato posticipato per via della posizione poco solida di Monchi. Ora che la situazione appare meno confusa, il suo entourage già nella giornata di oggi dovrebbe incontrare la dirigenza della Roma per discutere il rinnovo contrattuale sulla base di 2,5 milioni di euro più bonus fino al 2024. Un grande passo in avanti rispetto ai 270 mila euro l'anno che percepisce attualmente, ma l'interesse di club blasonati e i record battuti in questa stagione hanno accelerato i tempi (è tra i più giovani centrocampisti europei ad avere segnato di più in campionato, lo batte solo Sancho del Borussia Dortmund con 5 gol). Non è un caso se Nicolò è l'unico calciatore della Roma (oltre a De Rossi) a non essere stato fischiato alla lettura delle formazioni, la sua forma atletica è eccellente e Roberto Mancini (ieri sera in tribuna) se ne accorto con largo anticipo convocandolo in Nazionale senza nemmeno un minuto giocato in Serie A: «Era importante dare segnali di ripresa, perché venivamo da un bruttissimo periodo», ha detto l'ex interista. Il pareggio, però, serve a poco per la classifica, ma può aiutare la squadra a riacquistare fiducia in vista della trasferta di sabato sera a Marassi per la gara contro la Sampdoria: «Sarà un avversario davvero tosto. Abbiamo tutte le carte in regola per farcela e dovremo riuscirci. Con la Fiorentina abbiamo dato dimostrazione di carattere, perché ci hanno messo in difficoltà. Ora saranno otto finali da dover vincere per prenderci la Champions». 


Ranieri: «La reazione è stata ottima. Entrare in Europa ancora possibile»

IL  MESSAGGERO - CARINA - Un punto che rischia di non servire a nulla. La sensazione dell'ennesima occasione persa aleggia sull'Olimpico ma Ranieri prende tutti in contropiede: «Non è facile stare nei nostri panni, credo che i tifosi debbano essere contenti. La squadra mi è piaciuta per orgoglio e reazione. Dobbiamo essere soddisfatti di quanto fatto, nell'ultima gara con la Fiorentinaavevamo preso 7 gol, per questo ho chiesto di stare attenti a non dare profondità e siamo stati bravissimi. Abbiamo saputo reagire, rimontare due volte è stato eccezionale. Abbiamo fatto due gol meravigliosi, abbiamo vinto diversi duelli, ho visto lo spirito guerriero che ci era mancato. Dovevamo far vedere ai tifosi che possono contare su di noi e che c'è ancora possibilità di entrare da qualche parte in Europa». L'espressione da qualche parte è emblematica, ed è indice che per il tecnico anche l'Europa League è diventata a questo punto un obiettivo.
Appare eccessiva la soddisfazione palesata per una gara normale, che ha visto la squadra commettere molti errori. In primis sul gol di Pezzella: «Dovevamo essere in tre contro i tre grandi saltatori della Fiorentina. Purtroppo c'è stato solo Zaniolo e da solo non ha potuto fare nulla». Con il gol di ieri, l'ex interista è salito a 6 reti in stagione: «Sì ma deve ancora migliorare, va a ricevere palla spalle alla porta e per i centrocampisti è facile prendere palla e gamba e gli arbitri lasciano correre. Ma è giovane e può crescere». Plaude alla prova di Kluivert: «Ho fiducia in Justin, ha velocità e fa buoni cross. Avevo bisogno di coprire e attaccare Biraghi e lo ha fatto molto bene». 
Ranieri è preoccupato per Perotti, anche se il giocatore minimizza, parlando di crampi: «Nel finale ha accusato un problema al bicipite, speriamo non sia nulla di grave. È incredibile, ne recupero due e nel perdo altrettanti». Il riferimento è a Santon, uscito per un problema al flessore della coscia destra. Poi, spiega la decisione di far giocare Mirante: «Con Olsen avevo parlato prima del Napoli. È un solitario, parla poco con tutti e viste le prestazioni ho preferito dare un'opportunità a Mirante. Ha risposto bene». Postilla finale su Schick e Pastore, finito malinconicamente in tribuna: «Possono dare un contributo nel finale di stagione: Patrik è un grande giocatore ma deve vincere la timidezza. Javier ancora non è pronto, può darci una mano, a patto che entri con la cattiveria mostrata dai compagni». 


Chi si piazza tra i pali non è il problema reale

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Una panzata fatale. Robin Olsen difficilmente dimenticherà la clamorosa papera, quell’inutile tuffo nel nulla, regalata alla Roma contro il Napoli. Perché quell’errore, che ha spianato ancor di più la strada della vittoria agli uomini di Carlo Ancelotti, gli è costato il posto di titolare. Dopo averlo difeso fino all’impossibile, Claudio Ranieri («Mi fido di Robin», ricordate?) è stato costretto a toglierlo dalla porta, e a dare contro la Fiorentina fiducia all’esperto Antonio Mirante. Una decisione che era nell’aria da settimane, che era stata via via rimandata ma che, dopo il Napoli, era diventata obbligatoria. Non che Olsen sia stato uno degli artefici principali della triste annata giallorossa, ma lui una bella mano l’ha data. Mettendo in mostra più difetti che pregi (sempre 9 milioni è costato...), anche se per un certo periodo aveva dato l’impressione di poter ricoprire il ruolo se non altro con personalità. Ma, forse, è stato soltanto merito della sua vena fortunata (chiamiamolo così...) che spesso gli ha evitato pessime figure anche dopo errori clamorosi.

 

ANTICHI GUAI - Dentro Mirante, dunque. Non un fuoriclasse del ruolo (non ce ne voglia...), se mai un onesto professionista incaricato di fare meglio di chi stava facendo molto male. E, in certi, casi il compito è agevolato. E chissà che nella decisione di  non abbia pesato a favore di Mirante anche il Fattore C, inteso come Comunicazione: i giocatori della Roma in campo comunicano poco, e forse con Mirante l’allenatore ha voluto incrementare la capacità di guidare la squadra, di dare ordini da dietro. Ipotesi, semplici ipotesi. Tutte chiacchiere della vigilia, si sa, spazzate via dal fischio d’avvio di Massa. Perché l’ultimo arrivato, questione di minuti, è stato subito costretto a dimostrare che non vive da anni tra i pali per caso, e ne sa qualcosa Benassi. Così come Muriel, poco dopo, è stato costretto a tenersi in gola l’urlo per un gol negatogli in tuffo ancora da Mirante. Incolpevole, a seguire, sul colpo di testa da due passi di Pezzella. Emblematica un’inquadratura di Olsen in panchina: della serie, chi sono, cosa ci faccio qui?Mah. Quando - però - vedi che la Viola ripassa avanti con una deviazione di Jesus su tiro di Gerson, Mirante incolpevole, capisci che forse il problema non è il  ma la porta della Roma. O, meglio ancora, il problema è la Roma, al di là di chi gioca tra i pali. Come testimoniato dal risultato finale, un pareggio che non serve a niente.


Perotti: «Lotteremo fino alla fine»

IL MESSAGGERO - CARINA - Ha fatto preoccupare Ranieri quando nel finale s’è toccato il muscolo bicipite. Tuttavia Perotti, al terzo gol consecutivo, rassicura tutti: «È soltanto un crampo, ho giocato tre giorni fa e contro la Fiorentina è stato un match intenso. Un po’ di fatica ma niente di particolare». È andata peggio a Santon, costretto a lasciare il campo a causa di un problema al flessore destro.Tra oggi e domani il responso ma l’ecatombe muscolare a Trigoria continua. Intanto la Roma rallenta in ottica Champions, non approfittando del pareggio interno del Milan con l’Udinese,ma Perotti non si arrende: «Lotteremo fino all’ultimo per arrivare il più in alto possibile,mancano ancora 8 partite. Ce lo meritiamo noi, lo merita la dirigenza, i tifosi e lo staff. La Champions?Ci sono tante squadre vicine in lotta. Non dobbiamo guardare le altre, ma dobbiamo cominciare a vincere. A turno un po’ tutte perdono,ma se tu non vinci non conta nulla». Analizza la gara: «È stata dura, ci siamo ritrovati sotto due volte. Non ci lascia contenti il risultato,ma è partita in cui ci abbiamo provato al massimo, è un periodo che le cose non vanno bene. Si deve ricominciare da questo, dal fatto che non abbiamo mai mollato». Soddisfatto a metà il tecnico della Fiorentina, Pioli: «Se c’è una squadra che può recriminare credo sia la mia, ma non abbiamo concretizzato le occasioni e quando lasci aperta la partita può capitare di farti riprendere contro un avversario come la Roma. E’ un nostro difetto».


Tifosi delusi all’Olimpico: applausi solo per Montella

IL MESSAGGERO - Stadio Olimpico semi deserto in una partita da ultima spiaggia per il futuro della Roma in Champions: appena 30.123 spettatori, solo 6.269 biglietti venduti. Sfiorato il record negativo della stagione che resta quello della partita contro il Genoa del 16 dicembre in cui i paganti furono 29.128 (5.724 biglietti venduti). I tifosi sono esausti dei risultati pessimi della squadra, nel pre partita sugli spalti si respirava un’atmosfera funerea che nemmeno la musica da discoteca diffusa allo stadio è riuscita a mitigare. Gioia, divertimento e spensieratezza sono emozioni del passato: fischi quando i calciatori sono rientrati negli spogliatoi dopo il riscaldamento, fischi durante la lettura delle formazioni (sono stati risparmiati solo Zaniolo, De Rossi e il neo maggiorenne Riccardi), cori contro il presidente James Pallotta e alla squadra è stato ricordato che il tifo era solo per la maglia (applausi solo per l’ex Montella presente in tribuna). Dopo 11 minuti dal fischio d’inizio tutti sono rimasti gelati dal gol di Pezzella, ma l’immediato pareggio di Zaniolo ha risollevato gli animi e la Sud ha ricominciato a cantare.Un fuoco fatuo: il 2-2 finale che allontana ancora di più la Roma dall’Europa è stato accolto con i fischi. Della gestione Pallotta ne ha parlato il Chief Revenue Officer Francesco Calvo: «Non è assolutamente assente, abbiamo contatti più che quotidiani. Il presidente del Barcellona lo sentivo e lo vedevo meno di Pallotta. L’ambizione nostra è più alta di quella dei tifosi e abbiamo anche più pazienza. Mancare la Champions? È un problema che viene preventivato», ha detto durante il convegno “Economia dello Sport, il business model dell’AsRoma” presso l’Università Roma Tre. Sulla stessa linea anche il ds Massara che ha spiegato lo sfogo del presidente dopo Roma-Napoli: «È legittimo che Pallottarichiami tutti al massimo impegno», le sue parole a Sky.

 

 


Doha, il derby tra Conte e l’emiro

LA REPUBBLICA - Ogni occasione è buona per parlare di derby, anche durante un incontro politico internazionale. Come il bilaterale di Doha tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’emiro del Qatar, Tamin bin Hamad al-Thani. «Tu sei della Lazio? Io sono della Roma», è la battuta che il premier italiano, Giuseppe Conte, ha rivolto al capo di Stato qatariota, che ha risposto divertito. Già al tempo della sua prima visita in Italia nel gennaio del 2016, durante un meeting, l’miro al-Thani aveva rivelato di essere un tifoso biancoceleste.


Zaniolo protagonista in campo e in prospettiva. Il gol con la Fiorentina verso il nuovo contratto

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Il pareggio con la Fiorentina (2-2) è un brodino caldo che riscalda un po’ la Roma, costretta a inseguire una classifica complicata. Un punto poco smuove, ma sembra qualcosa in più dopo la disfatta di domenica scorsa contro il Napoli. Zaniolo e Perotti i protagonisti delle due reti giallorosse, mentre il club prova a guardare avanti. All’interno dei dubbi legati al nome del futuro direttore sportivo infatti — ruolo ricoperto ad interim da Massara dopo il prematuro addio di Monchi — ci sono delle questioni contrattuali che non possono permettersi di restare troppo tempo in stand by. Non può permetterselo la Roma che, a prescindere da dirigenza e allenatore futuro, ha dei punti fermi da proteggere. Su tutti spicca inevitabilmente il nome di Nicolò Zaniolo. Proprio oggi dovrebbe consumarsi un incontro tra il manager del ragazzo, Vigorelli(che aveva già avviato la trattativa con l’ex ds spagnolo), e Massara, per gettare le basi del rinnovo. Il club giallorosso vorrebbe riuscire a resistere agli attacchi per il giovane talento, anche se non dovesse riuscire a entrare in zona Champions. A Zaniolo, secondo le intenzioni, verrebbe quasi sestuplicato l’ingaggio, arrivando a circa 2 milioni a stagione, più vari bonus a obiettivi. Un adeguamento importante, per un giocatore corteggiato anche dalla Juve. La Roma deve poi affrontare anche la situazione di El Shaarawy, un altro che si intende proteggere, a prescindere da quale sarà l’allenatore. L’attaccante ha il contratto in scadenza nel 2020, quindi la prossima estate entrerà nel suo ultimo anno. Prolungamento e aumento d’ingaggio per lui (adesso guadagna 2,5 milioni più bonus), così come per Under, che percepisce “solo” un milione.