Spettacolo e beneficenza al Tre Fontane. Totti show contro la Nazionale Piloti
IL MESSAGGERO - Al Tre Fontane, ieri amichevole di beneficenza tra Nazionale Piloti e la RomaLegends, arricchita da Totti (con Fisichella e Massa). È finita 5-5, con poker di Delvecchio e gol di Balzaretti per i giallorossi. Per i piloti: Paffett, Massa, Fisichella e doppietta di Bisignan.
Vitamina Kluivert. Ranieri lo vuole leader della Roma: “Eri nell’Ajax delle stelle. E ora?”
LEGGO - BALZANI - Mercoledì ha ammirato l'ennesima bella prestazione dei suoi ex compagni e domani contro l'Udinese potrebbe partire titolare per la quinta volta in sei partite. Justin Kluivert, da quando a Roma è sbarcato Ranieri, ha ritrovato il sorriso dopo mesi di prestazioni grigie, panchine e malumori. Il figlio di Patrick era una delle stelle di quell'Ajax che oggi stupisce in Europa grazie alle giocate di van de Beek (piace a Trigoria) e de Jong. «Questa mattina gli ho detto: Considerando che eri titolare in quella squadra lì, abbiamo comprato te o tuo fratello?», ha scherzato ieri in conferenza Ranieri. Solo una battuta per stimolarlo. La stima per Kluivert, infatti, è sempre stata alta. Un amore condiviso con Mourinho che dopo la finale di Europa League corteggiò proprio Kluivert: «Ti voglio!», gli urlò. Poi finì alla Roma e l'esordio (assist a Dzeko col Torino) sembrò l'inizio di una bella storia. E invece dopo qualche settimana l'ingranaggio si inceppò. Sta provando a riaccenderlo Ranieri che lo sottopone a supplementi tattici durante gli allenamenti.
L'olandese si è riavvicinato alla squadra, lasciando da parte lo staff privato. Gli effetti si vedono: decisivo con la Fiorentina grazie a due assist e utile alla manovra con la Samp. «Justin ha qualità, farà bene, ma non è facile uscire da un progetto dove era tutto schematizzato come l'Ajax per ritrovarsi in uno schema nuovo. Da lui mi attendo molto. Come da El Shaarawy. La Roma ha tanti ottimi giovani, ma vanno aspettati», ha ribadito Ranieri. I due si giocano un posto da titolare con l'Udinese, una gara dalla quale passano le speranze Champions della Roma. «Ma non sarà facile - avvisa Ranieri - perché è la squadra più difficile che ci potesse capitare in questo momento. Si chiudono bene e sanno ripartire. Ci dovrà aiutare anche il pubblico. Siamo lì, vogliamo andare in Champions. È presto per dire se siamo guariti». Non lo è di certo Dzeko a digiuno di gol in casa da un anno: «Le sue reti ci mancano molto, ma sono convinto che arriveranno. L'impegno non manca mai. Farò giocare solo uno tra lui e Schick». Chiusura su Totti: «Va aspettato, ma sono certo che sia la persona giusta per far rinascere la Roma». Messaggio spedito a Pallotta che però sembra volersi affidare di nuovo a Baldini (la scelta di Campos lo dimostra).
Baldini, il blitz in Italia sa di futuro
IL MESSAGGERO - CARINA - Un blitz in piena regola. Un paio di giorni a Firenze, non di più. Il tempo per sbrigare questioni personali ma anche per incontrare alcuni procuratori e far ritorno a Londra. Il tutto nel massimo riserbo e anonimato. Se non fosse che lunedì Franco Baldini è stato incrociato e riconosciuto per le vie del capoluogo toscano. Stavolta non è ricorso ad un’uscita secondaria per nascondersi come fece nella sua ultima apparizione romana ma s’è limitato ad accelerare il passo. La due giorni in Italia è anche in ottica giallorossa. Soprattutto per un paio di appuntamenti avuti con manager legati al calcio, per la Roma che verrà.
UN (ALTRO) HAZARD - Sono settimane calde per le strategie future del club: Campos pare aver fatto un deciso passo in avanti nelle preferenze di Pallotta, proprio grazie al consiglio di Baldini. Petrachi rimane in corsa. Pillola di mercato: fari puntati su Thorgan Hazard, fratello minore di Eden (Mönchengladbach).
Schick e Dzeko è crisi di coppia
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Un tempo - 10 marzo - fu: «Schick e Dzeko possono giocare insieme? Devono»; un mese dopo è diventato: «Ne sceglierò uno dei due». Ranieri usa la pretattica o semplicemente fa marcia indietro. Per motivi non solo tattici. Perché se il tecnico va contro il suo credo («mi piace giocare con due attaccanti, l'Udinese però vuole questo e credo che sceglierò uno dei due»), ovvero 4-4-2, evidentemente questa squadra non può mettere quei due nelle condizioni di giocare insieme: è abituata a giocare in una certa (vecchia) maniera e perché in questo momento gli esterni ranieriani sono troppo attaccanti per poter fare i centrocampisti e perché le chances che Dzeko e Schick hanno avuto per giocare insieme le hanno sfruttate solo a metà. Quindi, la coppia oggi è in crisi, tanto per usare una forzatura dialettica. O forse coppia - intesa come uno vicino all'altro - non lo è mai stata. In questo momento tutti e due meriterebbero di giocare, chi per un motivo e chi per un altro. Dzeko perché è Dzeko, perché ha una storia alle spalle e perché ha lo spessore per essere titolare, seppur il rendimento quest'anno non è nel suo standard. Edin è fermo a sette gol all'Olimpico e cinque in Champions, gli manca la rete casalinga dal 28 aprile scorso. La prestazione però, Dzeko, alla fine l'ha quasi sempre portata a casa e questo Ranieri lo ha apprezzato, conosce la sua importanza dentro la squadra, anche senza gol. «Il ragazzo è determinato e io sono convinto che nel finale di campionato tornerà al gol visto il suo impegno quando gioca, e questo è importante», appunto.
QUESTIONE DI CARATTERE - Schick, invece. Perché meriterebbe di giocare? Perché è un grosso investimento e non va buttato dalla finestra. Perché a Genova ha contribuito, specie con Edin al fianco, a far vincere la partita alla Roma. Perché quel talento prima o poi lo farà vedere etc etc. Il problema è tutto qui. Un allenatore, è successo a Di Francesco e sta più o meno accadendo lo stesso a Ranieri, guarda molto l'aspetto caratteriale di un calciatore. Tra due calciatori non al massimo, prende sempre quello che spaventa gli avversari con la sua presenza, con la fisicità, con l'esperienza. Succedeva anche a Capello ormai quasi vent'anni fa: Batistuta era sempre in campo, anche se in una partita era utile solo nella propria area di rigore su un calcio d'angolo avversario. Domani vedremo chi tra i due la spunterà: la sensazione è che la pallina si rifermerà di nuovo sul nome di Dzeko. Ranieri dovrebbe puntare ancora sul 4-2-3-1, specie con il recupero di Florenzi, che si piazzerà a destra nei quattro di difesa, completata da Fazio, Manolas e Jesus, in mezzo DeRossi (che ieri non si è allenato, va vaultato oggi e domani, ma non sembra in dubbio), Cristante, elogiatissimo da Ranieri («uno stantuffo»), poi Pellegrini a trequarti con Zaniolo a destra, ElShaarawy (o Kluivert) a sinistra e uno dei due in crisi ndi coppia là davanti. L'obiettivo è la Champions, che resta possibile, basta non sbagliare niente. Il resto è futuro. «Sarà un cammino difficile, ci sono molte squadre che lottano come noi e dobbiamo fare molto per i nostri tifosi. La Champions è lì, ci vogliamo andare. Il Totti dirigente? La persona giusta per il futuro perché ama Roma è capace e passo dopo passo sta entrando in questo aspetto. Ha voglia di entrare in alti livelli, bisogna saperlo anche aspettare e farlo crescere perché nessuno nasce imparato. Ogni lavoro ha i suoi pregi e difetti. Lui sa molto del calcio giocato e sta ampliando le sue conoscenze».
Nuova Champions, Lotito guida la rivolta
IL MESSAGGERO - BUFFONI - La Super Champions fa paura. La rivoluzione che, dal 2024, vedrà azzerati i campionati nazionali con 24 squadre su 32 qualificate dalla stessa Champions e partite nel weekend (con quelle di campionato infrasettimanali), ha fatto insorgere le Legheeuropee. Il 6 e 7 maggio prossimi a Madrid ci sarà un’assemblea delle European Leagues aperta a tutti i club per dire no al progetto architettato dall’Eca, l’associazione dei top-club europei guidato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli e dalla Uefa. Per l’Italia ci saranno 7 o 9 club guidati dal presidente della Lazio Claudio Lotito con al fianco Napoli, Genoa, Sampdoria, Torino, Atalanta e Fiorentina alle quali potrebbero aggiungersi Sassuolo e Roma.
LA LEGA DI SERIE A - La Lega di Serie A ha già espresso la sua contrarietà attraverso le parole pronunciate martedì scorso dall’ad De Siervo in Commissione Cultura della Camera. «A Madrid i club europei si riuniranno per cercare di bloccare la Super-Champions e le altre due coppe europee (Europa League e Europa League2). Vorremmo essere aiutati e il governo ha un ruolo fondamentale. Rischiamo di diventare un campionato marginale»
Roma d'attacco rivoluzione tra le punte, il sogno ora è Hazard Jr.
GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - CECCHINI - Questione di prospettive. La necessità di programmare il futuro a media scadenza, in fondo, fa correre il rischio di perdere di vista quello immediato, che al momento per la Roma si chiama Udinese.
QATAR E CONTE Ma come resistere alle voci che parlano dell’interesse del fondo del Qatar (fioccano smentite dal club), di Antonio Conte (contattato con più speranze che certezze, vista la grande concorrenza che c’è), dell’imminente scelta del nuovo responsabile del mercato (Luis Campos del Lilla è in pole, ma dicono a Trigoria che i giochi non sono chiusi) e soprattutto di mercato? E così l’attualità si sgrana in principal modo su questi fronti, visto che il tifoso giallorosso in questo momento pare abbia voglia di sognare, magari utilizzando anche TikTok, la nuova app con cui la società ieri ha raggiunto un accordi partnership. Inutile dire che una premessa sembra d’obbligo: gli investimenti saranno tarati anche in base al traguardo di fine stagione. Ovvero, se sarà Champions, Europa League o nulla.
IDEA HAZARD Comunque, si parte da una certezza: l’attacco della Roma dovrebbe essere profondamente ristrutturato, visto che Under è uno dei primi nomi nella lista dei possibili partenti, Perotti si spera possa trovare l’accordo col Boca Juniors e Schick sembra piaccia in Germania, con Borussia Dortmund e Lipsia interessati. Per questo in avanti si va a caccia di gol e assist, ed in questo senso piace parecchio Thorgan Hazard, 26 anni, fratello di Eden, la stella più brillante del firmamento Chelsea (e nel mirino del Real Madrid). Hazard Jr., comunque, in Bundesliga sta facendo molto bene col suo Borussia Moenchengladbach (5° in classifica). Il belga può giocare su entrambe le fasce e come seconda punta, visto che – oltre a 12 gol – ha all’attivo anche 11 assist. Così, nonostante il contratto in scadenza nel 2020, il prezzo del suo cartellino è alto, almeno 40 milioni, anche perché ha all’attivo pure 21 presenze e 3 reti nella nazionale maggiore, oltre a piacere al Borussia Dortmund.
l’ora di benedetto Assai più economico, invece, è il cartellino di Dario Ismael Benedetto, 28 anni, centravanti del Boca Juniors, che nella dirigenza ha anche l’ex Romanista Nicolas Burdisso. Comprensibile, visto che in questa stagione finora è stato meno prolifico di Hazard, con 4 gol e un assist in 19 partite. Benedetto, però, è un centravanti, quindi un ruolo che dovrà essere coperto se, come pare, dovesse esserci l’addio in coppia sia di Dzeko sia di Schick. L’impressione, comunque, è che a Trigoria venga monitorato, ma non faccia impazzire, nonostante il suo cartellino si aggiri intorno ai 15 milioni e abbia il contratto in scadenza nel 2021, pur essendo da tempo vicino al rinnovo.
FERNANDO IN MEDIANA Ma i dirigenti giallorossi non sono solo a caccia di attaccanti, visto che la rifondazione toccherà anche altri reparti. A centrocampo, infatti, dalla Russia giunge la notizia di un interesse per il brasiliano Fernando dello Spartak Mosca. Il 26enne mediano (ex Sampdoria) ha anche lui il contratto in scadenza nel 2021, ma il suo prezzo non è proibitivo, oscillando al momento intorno ai 15 milioni.
BELOTTI E MEITé A Trigoria, però, non si trascurano nemmeno profili noti. E in questo senso piacciono sempre due giocatori monitorati anche nell’era Monchi, ovvero Belotti e Meité. Trattative niente affatto facili, probabilmente più del corteggiamento al d.s. granata Petrachi. D’altronde, in questo momento il Torino è in piena corsa per l’Europa (Champions League compresa) e se arrivasse al bersaglio grosso, sembra difficile che si possa privare a cuor leggero di due protagonisti di questo calibro. Perciò in questo senso ogni discorso appare prematuro prima della fine della stagione.
BALDINI IN ITALIA Che le trattative in questo momento comincino ad essere serrate, d’altronde, lo dimostra anche il fatto che Franco Baldini, consigliere del presidente Pallotta e sicuramente gran tessitore nella costruzione della Roma del futuro (da Campos a Conte), nei pochi giorni passati nella sua Toscana abbia incontrato alcuni procuratori desiderosi d’affari. Come dire, in attesa di occuparsi di strategie più «alte» rispetto al mercato, nel suo ruolo a volte è costretto (diciamo così) a parlare anche di calciatori, visto che esperienza e competenza non gli mancano.
Ranieri dixit «tra Dzeko e Schick ok uno solo»
GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Da tecnico esperto, Ranieri non si fida. Perché sa che la Roma è ancora convalescente e che l’Udinese sarà avversario duro. «È la squadra più difficile che ci potesse capitare – dice lui – Sono preoccupato, si chiude e sa ripartire. Dovremo essere bravi a non concedere spazi dove possono infilarsi i suoi velocisti. La Champions è lì e ci vogliamo andare. La vittoria con la Sampdoria ci ha dato fiducia, ma per dire se ci siamo ripresi servono altre prove».
DE ROSSI Per domani Ranieri deve sciogliere dubbi: l’eventuale utilizzo o meno di Florenzi (ieri ha lavorato con il gruppo) e quello di De Rossi, che ha preso una botta al solito ginocchio e ieri ha fatto lavoro individuale. Di certo, giocherà uno solo tra Dzeko e Schick. «Mi piacciono le due punte, ma è ciò che vuole l’Udinese. Penso che ne giocherà una sola. Dzeko? I suoi gol ci mancano. Quando un tecnico costruisce una squadra va a vedere i gol fatti dal goleador. E quando ne hai uno da 20-25, ti aspetti quella cifra. Se poi non arrivano, la cosa pesa. Ma Edin è determinato, si impegna. Sono certo che i gol torneranno». Domani alla sua sinistra dovrebbe giocare El Shaarawy e non Kluivert. «Da Stephan mi aspetto tanto, oltre a far bene la fascia fa anche gol. A Justin, dopo aver visto Ajax-Juventus, ho detto scherzando: “Ma se nell’Ajax eri titolare, abbiamo comprato tuo fratello?». Infine il futuro dirigenziale di Totti: «È la persona giusta, ama Roma ed è capace. Ma nessuno nasce imparato. va fatto crescere».
Mamma Zaniolo: “Nicoló? Adesso vale 60 milioni”
GAZZETTA DELLO SPORT - Adesso per Zaniolo c’è anche un prezzo ufficiale. O almeno semiufficiale. A fissarlo è stato direttamente mamma Francesca, che intervenendo ieri a Radio Rai nella trasmissione «Un giorno da pecora» si è lasciata andare ad una valutazione precisa: «Non ci sembra vero quello che sta vivendo Nicolò, non stiamo realizzando quanto vale il suo cartellino. Sessanta milioni di euro sono tanti. Io lo vedo tutti i giorni, per me resta sempre e solo Nicolò. Lui deve fare solo e sempre quello che lo fa stare bene. E quando scende in campo tengo sempre le dita incrociate per tutti i 90 minuti».
Insomma, in una fase in cui il rinnovo di contratto di Zaniolo è quasi all’ordine del giorno, non certo un’uscita felice. Fatta in buonafede, ovviamente, ma che ha agitato anche molti tifosi giallorossi. Mamma Francesca, romanista da sempre, ha poi aggiunto: «Resterei della Roma anche se Nicolò dovesse cambiare squadra. La fede calcistica è una, ma tiferei mio figlio a prescindere dalla squadra. Il mio preferito è Totti, tra quelli che giocano ora Cristiano Ronaldo». (...)
Tor di Valle boccia lo stadio, peró il Comune non si ferma
GAZZETTA DELLO SPORT - Istruzioni per l’uso: il voto svoltosi ieri nel consiglio del IX Municipio non ha alcun impatto pratico nell’iter che potrebbe portare (anche a breve) all’approvazione definita del progetto relativo al nuovo stadio della Roma. La scossa, però, è un nuovo segnale politico della fragilità del Movimento 5 Stelle su un tema evidentemente assai divisivo al proprio interno. Il Municipio interessato, infatti, è proprio quello che comprende la zona di Tor di Valle, cioè l’area interessata all’impianto. Tra l’altro, il IX ha una maggioranza in linea con quella del Comune, ma questo non ha impedito che ieri fosse approvata la mozione presentata dai consiglieri comunali Grancio (ex 5 Stelle, ora nel Gruppo Misto) e Fassina (Leu) che prevedeva l’annullamento della dichiarazione di interesse pubblico per il nuovo stadio, per il quale si teme un traffico analogo a quello di ieri. L’esito è stato di 9 «sì» e 14 astensioni.
(...) Grancio e Fassina vorrebbero un nuovo sito per lo stadio, ma l’ipotesi a Trigoria non viene neppure presa in considerazione dopo avere incassato due sì al pubblico interesse, votati sia dall’amministrazione Marino, sia da quella della Raggi. (...) Nonostante il voto di ieri, dal Comunecomunque filtra ancora la volontà di andare avanti nell’iter di approvazione, per dare il via libera alla Variante del Piano Regolatore e alla Convenzione Urbanistica entro giugno. Possibile, ma niente affatto facile. (...)
Ranieri: “Roma vai avanti così”
IL TEMPO - BIAFORA - “Dobbiamo continuare su questa strada, presto per dire se la squadra è viva”. Ranieri mantiene la squadra con i piedi per terra in vista dell’impegno di domani con l’Udinese (arbitra Di Bello) e non vuole cali di concentrazione nell’affacciarsi ad una giornata fondamentale per la corsa alla Champions League. Il tecnico giallorosso in conferenza stampa dà una sola, ma fondamentale, indicazione di formazione: “Mi piace giocare con due attaccanti, ma credo che l’Udinese voglia questo. Sceglieró uno tra Dzeko e Schick”. Il bosniaco è in netto vantaggio sul compagno di reparto, apparso in difficoltà nel giocare come unico riferimento centrale contro la Sampdoria: “Edin è determinato e sono convinto che in questo finale di campionato i gol ritorneranno. Gioca sempre con impegno, questo è l’importante”.
Alle sue spalle è pronto a tornare dal primo minuto El Shaarawy, con Kluivert lasciato inizialmente in panchina: “Dopo aver guardato Ajax-Juventus ho chiesto a Justin se abbiamo comprato il fratello, visto che era titolare in quella squadra. È un ragazzo in gamba, un calciatore che farà molto bene. Mi aspetto tanto da lui”. La buona notizia arrivata nell’allenamento di ieri è il recupero di Florenzi (e di Pastore), che ha svolto l’intera seduta in gruppo e si riprenderà quindi la maglia da titolare sulla fascia destra di difesa, con Juan Jesus terzino sinistro. A preoccupare l’allenatore della Roma c’è la situazione legata a De Rossi, dolorante per un duro colpo subito al ginocchio: il capitano ha lavorato a parte ed è in dubbio la sua presenza in gruppo anche per la rifinitura odierna, ma si farà di tutto per averlo a disposizione. Se non ce la dovesse fare accanto a Cristante (“Ha grandi potenzialità - le parole del tecnico - Ha buona qualità, fa grandi inserimenti ed ha un grande potenziale da gol. Mi fa piacere averlo in squadra”) ci sarà Nzonzi, con Pellegrini e Zaniolo sulla linea dei trequartisti con il Faraone. Quasi sicuramente out anche Perotti, ancora non pronto ad unirsi al resto dei compagni dopo il risentimento al bicipite femorale della coscia destra.
Ranieri, che glissa alla domanda sul ricordo di Roma-Barcellona, pone più volte l’accento sulla sfida con gli uomini di Tudor, che terminerà una manciata di minuti prima dello scontro diretto tra Milan e Lazio: “A me ora interessa l’Udinese, la mia energia è lì. È l’avversario più difficile in questo momento. Sono preoccupato, dobbiamo essere lucidi, intelligenti e pazienti, senza farci prendere in contropiede. I tifosi si aspettano un’altra prova di determinazione, qualità e voglia di vincere per andare in Europa. Noi siamo proiettati in questo cammino. Sarà difficile perché ci sono molte squadre che lottano come noi e dobbiamo fare di tutto per i nostri tifosi”. Alla Roma restano solo sette partite per raggiungere uno degli obiettivi minimi della stagione. Non si puó più sbagliare.
Stadio, no dal Municipio M5S: “Manca l'interesse pubblico”
IL MESSAGGERO - PIRAS - A Tor di Valle l'interesse pubblico per fare lo stadio non c'è più. Lo ha deciso chi vive e amministra a Tor di Valle: il Municipio IX, che dietro quel freddo numero romano ospita una città grande quanto Milano e con 180 mila abitanti. E che ieri, per via della chiusura di un tratto di via Cristoforo Colombo e un paio di strade minuscole laterali, è andata in tilt con il traffico bloccato per ore. Insomma, un assaggino di quell'impatto catastrofico che ha previsto il Politecnico di Torino se si aprono i cantieri del nuovo stadio della Roma. «Ma non ci voleva il Politecnico a dircelo, guardate una giornata normale come oggi che imbuto si forma», si mette le mani nei capelli un residente seduto tra il pubblico che è venuto in aula per assistere al consiglio.
LA QUADRA - Ed entrano nell'aula di largo Benenson, sulla Laurentina, dopo una riunione fiume ma decisiva anche loro. I consiglieri della maggioranza M5S dell'Eur hanno trovato finalmente la quadra: in consiglio si asterranno, una consigliera voterà proprio a favore invece, su un atto dell'opposizione e quindi approveranno il no allo stadio di Tor di Valle. Tutta la maggioranza, compresi il minisindaco Dario D'Innocenti, che si è trincerato dietro un gelido no comment, e il presidente del consiglio municipale Marco Cerisola hanno votato contro lo stadio incassando gli applausi scroscianti del pubblico. È cambiato il vento dopo l'arresto di Marcello De Vito: qui la delibera sullo stadio fu votata in fretta e furia con un consiglio municipale convocato d'urgenza la domenica pomeriggio. Ieri, invece, si è deciso di tirare il freno d'emergenza.
«Ma le avete lette le intercettazioni», dice un esponente del comitato di quartiere Eur in Aula. Nel dubbio le legge lui a voce alta: «Dicono che qui sarà un casino e il costruttore risponde Sì ma tu stai zitto. Signori cos'altro dobbiamo sapere per annullare l'opera?». Il presidente della commissione Mobilità, il pentastellato Giulio Corrente durante la sua dichiarazione di voto dice: «Ci ha fatto schifo leggere delle tangenti: questo stadio puzza di bruciato e penso che sia solo la punta dell' iceberg di un sistema corruttivo».
La maggioranza aveva chiesto al Campidoglio un referendum popolare e anche un'analisi costi-benefici. «Siamo scossi, non è un mistero», confessa il capogruppo M5S Vincenzo Maisano.
In Aula c'è la consigliera capitolina Cristina Grancio che incassa il sì alla sua delibera: «Ora il Campidoglio non potrà ignorarla». Grancio per un pomeriggio sembra fare ancora parte del M5S. Perché qui diversi consiglieri M5S stanno con lei . «Io me lo ricordo il programma elettorale con cui sono stata candidata ed eletta: non c'era lo stadio a Tor di Valle», dice Alessandra Tallarico che sotto la felpa indossa la t-shirt della campagna elettorale con su scritto Coraggio.
«Non c'è nulla di interesse pubblico in questo progetto», commenta il presidente della commissione Urbanistica Paolo Mancuso. E in Campidoglio, il segnale è arrivato forte e chiaro.
Lemmetti: "La posizione della giunta sullo stadio della Roma è rigorosa per lo studio della procedura"
Gianni Lemmetti, assessore al bilancio di Roma Capitale, è intervistato da Radio Radio in merito alle novità sullo stadio della Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Lo stadio?
"Mi trova molto impreparato sullo stadio. La posizione della giunta è oggettivamente rigorosa per quanto riguarda lo studio della procedura sullo stadio. Io l’ho trovato quando sono arrivato, praticamente era già tutto deciso da quel punto di vista li”.
C’è un aspetto che riguarda gli oneri edificatori che sono a carico dei proponenti qualora partissero i lavori, quindi se partissero, ci sarebbero dei soldi che arrivano per il bilancio di Roma. In questo senso si augura che parta presto questo progetto oppure no?
"E’ un corollario questo del progetto dello stadio, quindi dal mio punto di vista ho soldi a sufficienza per garantire lo sviluppo della città, con o senza lo stadio, quindi un buon amministratore fa questo. Io devo pensare a tutti i cittadini di Roma non solo a quelli che seguono lo stadio. I soldi provenienti dallo stadio sarebbero soldi in piu, potrebbe essere meglio ma potrei chiederli anche allo stato quindi non ci sono problemi".