Guai muscolari per Santon e Perotti. Entrambi da valutare
Davide Santon, terzino della Roma, ha lasiato il campo anzitempo questa sera venendo sostituito da Karsdorp. Per lui si parla di fastidio al flessore destro. Verrà valutato nei prossimi giorni.
Problema muscolare anche per Perotti nel finale del match, al bicipite. Anche lui da valutare.
Dabo: "L'importante era non perdere ma potevamo fare di più"
Bryan Dabo, centrocampista della Fiorentina, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la fine del match contro la Roma. Queste le sue parole:
DABO A RAI SPORT
Vi aspettavate di più?
"Si, ci aspettavamo di più, però il calcio è così. L'importante era non perdere. Abbiamo giocato con qualità e intensità, ci manca la vittoria ma se giochiamo così fino alla fine possiamo fare qualcosa di importante".
Un po' deluso da questa Fiorentina?
"Sì, potevamo fare di più, però non si molla mai. Abbiamo una squadra dove c'è spirito. Non molliamo e pensiamo al Frosinone".
Pioli rimane?
"Devi chiedere al presidente. Io sono un po' più nero di lui (ride, ndr)"
DABO IN MIXED ZONE
"Partita molto aperta, abbiamo fatto l’1-0 e il 2-1, siamo delusi perché volevamo tornare a vincere. Ora guardiamo al Frosinone, giocare con l’atteggiamento e la qualità di stasera. Abbiamo segnato e siamo stati subito ripresi. Non guardo alla Roma, guardo alla Fiorentina: vogliamo davvero tornare a vincere, ci è mancato il successo anche stasera. Dobbiamo fare quello che è mancato anche oggi".
Tanti pari un problema?
“Sì, non c’è la risposta giusta sennò saremmo più in alto. Ci manca sempre poco, non perdiamo tanto ma facciamo tanti pareggi. Dobbiamo vincere perché se guardiamo la classifica manca l’ultimo sforzo”.
Semifinale di Coppa Italia contro l'Atalanta.
“Per voi è la partita più importante, per me ci sono 8 finali da qui alla fine del campionato. Non vogliamo lasciare niente di intentato, non molliamo mai e si vede. Poi giocheremo la partita contro l’Atalanta e vedremo. Sarà una grande occasione per noi, ma non voglio parlare troppo di quella partita perché ce ne sono altre prima”.
Roma-Fiorentina, un'altra occasione persa
Un' altra occasione sprecata dai giallorossi, termina infatti 2-2 il match contro la Fiorentina. Per la Roma è la 12a gara interna di fila con gol subiti. Perotti torna sul pezzo con la rete al 57' che sancisce il pareggio con i viola, bene anche Kluivert che ha servito due assist in questo match. Nonostante la squadra capitolina sia stata quella che ha segnato di più nel corso dei primi 15 minuti di gioco in questo campionato con ben 11 reti, lo sforzo non basta, la Roma arranca.
Alla ricerca del centrocampo perduto
INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - Questa sera, la Roma è chiamata all'ultima prova d'appello che le è stata regalata dal pareggio del Milan per sperare di entrare in Champions. I giallorossi vengono da 2 sconfitte consecutive ma quello che preoccupa di più è il modo in cui sono arrivate. La squadra è sembrata in disarmo, stanca fisicamente ma anche mentalmente e certo non aiutano le assenze e la mancanza di giocatori di esperienza e spessore che possano rimediare ad una situazione così precaria.
Nel momento decisivo della stagione, sono mancati tanti giocatori ed in particolare a risentirne è stato il centrocampo, che già tanta qualità aveva perso per le cessioni di Strootman e Nainggolan non sostituiti a dovere, in più ci si è messa la malasorte con infortuni a catena che hanno colpito Lorenzo Pellegrini e Daniele De Rossi, i 2 migliori calciatori in rosa della zona mediana.
In campo sono scesi sempre o quasi Cristante e Nzonzi, con l'ex atalantino lontano parente di quello visto in nerazzurro anche per i continui cambi di posizione anche nel corso dello stesso incontro; mentre la stagione del francese è totalmente da dimenticare. Non è possibile che un calciatore pagato 30 milioni di euro come l'e Siviglia manchi di qualunque caratteristica necessaria per ricoprire quel ruolo ed in più appare anche non metterci la giusta cattiveria.
Contro la Fiorentina, saranno nuovamente loro 2 a dover governare il gioco nella parte più importante del terreno di gioco con Pellegrini e De Rossi che al massimo potranno dar loro il cambio a gara in corso e si spera che possano finalmente avere una giornata di gloria, perché questa è l'unica speranza che ormai più avere un ottimista tifoso giallorosso vedendoli giocare.
Roma-Fiorentina, arbitra Massa. Giallorossi mai vincenti in stagione con il fischietto di Imperia
INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Sarà Davide Massa della sezione di Imperia a dirigere l’infrasettimanale di campionato tra Roma e Fiorentina, in programma questa sera alle 20:30 allo Stadio Olimpico. Il direttore di gara sarà affiancato dagli assistenti Alassio e Di Liberatore. Il IV uomo sarà Calvarese, mentre al VAR ci saranno Mazzoleni e Bindoni. Dopo il KO rimediato domenica contro il Napoli, la Roma cercherà di restare attaccata al treno Champions. In una situazione di classifica ormai sempre più complicata, la missione dei giallorossi per entrare nell’Europa che conta appare ormai disperata.
I PRECEDENTI – Il fischietto ligure ha arbitrato la Roma sedici 16 volte in carriera, con un bilancio positivo pari a 7 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Nella stagione in corso, Massa ha diretto la Roma tre volte nel girone di andata, nelle gare contro Bologna, Napoli e Juventus. I giallorossi, nei tre match sopracitati, non sono mai riusciti a portare a casa i tre punti. Il match del Dall’Ara del 23 settembre si è trasformato in una disfatta per la Roma, sconfitta 2-0. La gara al San Paolo, pareggiata 1-1, è macchiata dal calcio di rigore non fischiato su Dzeko. L’ultimo incontro è la sconfitta 1-0 per mano della Juve allo Stadium.
Altrettanti i precedenti di Massa con la Fiorentina. Bilancio positivo anche per la Viola, in 16 gare si contano 8 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte. Tuttavia, nelle ultime 6 gare dirette dal fischietto di Imperia la Fiorentina ha vinto solo una volta (4-0 ad Empoli nel 2016). L’unico incrocio in stagione risale al 29 dicembre, ovvero Genoa-Fiorentina finito 0-0.
Roma vs Fiorentina - Precedenti, statistiche, curiosità e le probabili formazioni
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Il primo ricordo che torna alla mente pensando alla Fiorentina è quel 7-1 di Coppa Italia, che potrebbe far scendere in campo i giallorossi con qualche timore reverenziale in più. Inoltre l'assenza forzata di Manolas non aiuta di certo il reparto difensivo, già provato dalle quattro reti subite dal Napoli. Ranieri in conferenza ha ammesso di pensare 25 ore al giorno a come fare per aiutare la Roma a rialzarsi e migliorare, soprattutto nel morale.
Diverse le sensazioni di Pioli, che nonostante veda la Roma in difficoltà, si aspetta una formazione determinata ad invertire la rotta e tornare al successo per dare una boccata d'ossigeno all'ambiente. Perciò il tecnico viola si augura che la sua squadra giochi nel miglior modo possibile per avere la meglio sui rivali.
PRECEDENTI - Sono 80 i match disputati all’Olimpico tra la Roma e la Fiorentina, con i giallorossi che comandano la contesa con 38 vittorie. L’ultimo successo dei giallorossi davanti il proprio pubblico, però, risale a due stagioni fa (2016-17) con il 4-0 firmato da Dzeko (doppietta), Fazio e Nainggolan. Un successo che è stato il quinto consecutivo contro i viola prima della stagione scorsa, quando si impose la Fiorentina per 0-2 grazie alle reti di Benassi e Simeone. Un successo che ha portato a 15 le vittorie della Fiorentina in casa della Roma. Fermo a 27 il totale dei pareggi, risultato che manca dalla stagione 2005-06, quando Tommasi e Toni firmarono le reti dell’1-1 finale. La miglior vittoria casalinga della Roma è stata con il risultato di 4-0 e si è verificata ben quattro volte. E’ di 1-3 il miglior punteggio esterno della Viola, che non ha mai vinto con più di tre gol di scarto. Il risultato che si è verificato la maggior parte delle volte è il pareggio per 1-1, verificatosi ben 12 volte. Sono 12 i precedenti tra Ranieri e la Fiorentina, con lo score a favore del tecnico giallorosso: 6 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Ben 18 i precedenti tra Pioli e la Roma, con uno score di 3 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte per il tecnico gigliato. L’arbitro del match sarà Massa di Imperia, che in questa stagione non ha mai portato fortuna ai giallorossi. Infatti nei tre match diretti da Massa in questo campionato con la Roma sono arrivate due sconfitte ed un pareggio. Positivo, invece, il bilancio generale con i giallorossi; con 7 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Positivo anche il bilancio con la Fiorentina: 6 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte.
STATISTICHE - La Roma, dopo la sconfitta contro il Napoli (la seconda casalinga della stagione) è scesa al settimo posto in classifica. Frutto di tre sconfitte nelle ultime quattro giornate di campionato ed una forma molto al di sotto della sufficienza . Nonostante ciò, però, l’attacco giallorosso è il terzo migliore del torneo. Peggio la difesa, perforata 43 volte ed una delle peggiori del torneo dopo le squadre che lottano per non retrocedere. Una difesa che nelle ultime otto partite ha sempre subito gol.Nove punti in meno rispetto alla Roma per la Fiorentina, che non trova il successo in campionato da sei partite, perdendo le ultime due gare lontane dal Franchi.
DOVE VEDERLA IN TV - La partita Roma-Fiorentina sarà trasmessa in diretta in esclusiva da Sky e andrà in onda sui canali Sky Sport Uno (numero 201 del satellite, numero 372 del digitale terrestre) e Sky Sport (numero 252 del satellite). Gli abbonati potranno seguire la gara anche in diretta streaming collegandosi alla piattaforma Sky Go sul proprio pc, tablet o smartphone.
METEO - A Roma domani cieli molto nuvolosi o coperti con deboli piogge, in assorbimento dalla sera, sono previsti 5mm di pioggia. Durante la giornata di domani la temperatura massima registrata sarà di 16°C, la minima di 12°C, lo zero termico si attesterà a 2000m. I venti saranno al mattino moderati e proverranno da Sudest, al pomeriggio moderati e proverranno da Sud-Sudest. Nessuna allerta meteo presente. Durante il match contro la Fiorentina (ore 20.30) la temperatura sarà di 12° gradi con un'umidità all'85%
LE PROBABILI FORMAZIONI
ROMA (4-3-3): 1 Olsen; 18 Santon 20 Fazio, 15 Marcano, 11 Kolarov; 4 Cristante, 42 Nzonzi, 22 Zaniolo; 34 Kluivert, 9 Dzeko, 8 Perotti.
A disp.: 83 Mirante, 63 Fuzato, 5 Jesus, 2 Karsdorp, 16 De Rossi, 19 Coric, 7 Pellegrini, 53 Riccardi, 27 Pastore, 17 Under, 14 Schick, 60 Celar.
Allenatore: Claudio Ranieri
BALLOTTAGGI: Karsdorp-Santon, Santon-Kolarov, Marcano-Jesus, Under-Schick.
INDISPONIBILI: 24 Florenzi, 92 El Shaarawy.| IN DUBBIO: | SQUALIFICATI: Manolas.
DIFFIDATI: Zaniolo, Florenzi, Cristante.
FIORENTINA (4-3-3): 1 Lafont; 4 Milenkovic, 20 Pezzella, 31 Hugo, 3 Biraghi; 24 Benassi, 17 Veretout, 8 Gerson; 9 Simeone, 29 Muriel, 11 Mirallas.
A disp.: 23 Terraciano, 33 Brancolini, 2 Laurini, 31 Hugo, 16 Hancko, 6 Noorgard, 27 Graiciar, 29 Montiel, 28 Vlahovic, 25 Chiesa.
Allenatore: Stefano Pioli
BALLOTTAGGI: Hugo-Ceccherini, Dabo-Gerson
INDISPONIBILI: Pjaca | IN DUBBIO: Fernandes | SQUALIFICATI: – | DIFFIDATI: Chiesa.
Arbitro: Davide Massa di Imperia
Assistenti: Alassio-Di Liberatore
IV uomo: Calvarese
VAR: Mazzoleni
AVAR: Bindoni
Conferenza stampa, Pioli: "Avremmo potuto mettere la Roma in difficoltà"
Stefano Pioli, tecnico della Fiorentina ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa subito dopo la fine del match di questa sera contro la Roma. Queste le sue parole:
La Fiorentina può recriminare di più?
"Sì, soprattutto per il primo tempo quando meritavamo il vantaggio. Ma se non concretizzi, lasci aperte le partite e lasci spazio ad una squadra come la Roma per pareggiare. Abbiamo giocato con personalità, siamo stati determinati così come la Roma. Potevamo fare qualche gol in più e vincere".
È il 15esimo pareggio in campionato. Cosa succede?
"La nostra classifica sta tutta in questi risultati, molti dei 15 pareggi potevano diventare per poco delle vittorie. Mancano otto partite e la semifinale di Coppa Italia: mi è piaciuta la squadra oggi e domenica, siamo tornati a giocare come mi piace essendo propositivi, offensivi ed equilibrati. Non abbiamo concesso tanto, ma dobbiamo alzare il livello dell’attenzione. Basta poco agli avversari per farci gol, soprattutto quando la palla arriva vicino alla nostra area".
Come sta Chiesa? Sembra che il fastidio sia rientrato.
"Sì, dolore zero ed è la cosa più importante. Si è allenato e curato bene, poi è chiaro che due settimane di sosta gli hanno tolto qualcosina".
Leggero calo di Muriel, è così? Avrebbe bisogno di rifiatare?
"Se non fosse andato in nazionale sarei stato più contento, ha fatto un viaggio in oriente. Quando si va in nazionale si viaggia tanto e ci si allena poco, gli avrebbe fatto meglio rimanere con noi. Stasera l’ho visto bene, la settimana scorsa l’ho visto in affanno nonostante le grandi giocate. Stasera ha retto i 90’, è un giocatore che ogni tanto ci sta possa prendere delle pause, è quel giocatore lì. Ma con la palla sa cosa fare, sa cosa mettere dentro la partita".
Cosa manca? La cattiveria sotto porta?
"Se non vai in doppio vantaggio in un campionato così livellato contro squadre così forti rischi. La Roma sarebbe andata in difficoltà se fossimo stati in grado di non subire subito il vantaggio, gestendo la palla e facendoli innervosire. I ragazzi non sono contenti, lavorano con grande impegno per vincere le partite. Non farlo da più di 40 giorni non può che renderli non soddisfatti, ma ho rivisto le cose della Fiorentina che mi piace. Ora due partite casalinghe contro squadre che lottano per non retrocedere, non sarà facile".
Ha segnato Gerson, che sta trovando continuità. Che evoluzione sta notando?
"Gerson deve essere più consapevole del motore che ha a disposizione, non sfrutta tutti i cavalli. È un ragazzo giovane ma con grande personalità, credo molto in lui ma può fare di più e lo sto stimolando. Ha ottime prospettive".
Pareggi da situazione da vantaggio, cosa manca?
"Non siamo bravi ad ammazzare o congelare la partita. Se pensiamo che la squadra più giovane d’Europa non abbia difetti sbagliamo. La gioventù non può essere una giustificazione, ma qualcosa vuol dire. Abbiamo le possibilità di andare in finale di Coppa Italia, il percorso della Fiorentina e la direzione è quella giusta, anche se non stiamo ottenendo i risultati che volevamo. C’è la crescita di squadra ma anche la crescita dei singoli giocatori".
Conferenza Stampa Ranieri: "Soddisfatto perchè ho visto quello che avevo chiesto. Andiamo avanti a viso aperto"
Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo il match contro la Fiorentina:
Come è maturata la scelta di cambiare il portiere e come si risolve la crisi sotto porta di Dzeko?
"Prima del Napoli ho parlato con Olsen, è un tipo solitario e parla poco con tutti. Dopo le ultime prestazioni ho preferito Mirante che è esperto e sa il fatto suo. Deko ha giocato bene e lottato tanto, è vero che non ha trovato la porta, ma finchè gioca così a me sta bene ed il gol arriverà".
Diceva che la Roma deve ritrovare la sua compattezza. In base a cosa sceglie il modulo?
"Devo valutare bene tutto quello che sanno fare e che possono fare. La compattezza la si può trovare anche pressando in avanti. Stasera ho scelto il moldulo in base al gioco della Fiorentina, che gioca spesso con palle lunghe. Avevo chiesto di non dare loro la profondità restando dietro e pressando quando se ne aveva la possibilità".
Oggi abbiamo visto una squadra che ha lottato e provato. E' la prima volta che sente la squadra veramente sua?
"Piano piano. Ho chiesto di dare una grande prova prima di tutto per noi stessi. E' impossibile correre più del Napoli è poi perdere. Ho detto ai ragazzi che loro hanno corso da squadra ed è quello che ho chiesto oggi. Non dovevamo dare profondità, ho consigliato Perotti che era sul mio lato ed i difensori si sono comportati bene".
Volevo chiederle l'umore dello spogliatoio. Come l'ha trovato dopo la partita?
"L'esperienza mi dice che quando sei malato ci vuole la convalescenza. A fine partita ho fatto i compliemnti alla squadra perche, per il nostro momento, non è facile rifare gol subito dopo averlo preso. Il primo lo potevamo evitare perchè ho chiesto ai miei ragazzi di schermare i loro saltatori ma non l'abbiamo fatto. Se sono soddisfatti o no non mi interessa, sono soddisfatto io perchè ho visto quello che avevo chiesto. Non dobbiamo fasciarci la testa, andare avanti a viso aperto e pensare alla Sampdoria, dove quasi sicuro non avrò due giocatori".
I gol subiti dipendono solo dalla difesa o anche dal centrocampo?
"Manca un recuperatore di pallone. Loro intelligentemente fanno fallo. Io ho chiesto ai ragazzi di essere duri e ripartire e li stimolo a dare quello che non hanno nelle loro corde".
Il problema tattico quindi è dare un gioco ad una Roma piena di trequartisti?
"Mi sono reso conto in queste partite che non posso andare per la mia strada ma seguire quello che già c'è. Chiedo spesso ad un giocatore di spalleggiare Dzeko. Quando avrò tutti a disposizione farò il mio, ma ora devo fare il framacista e capire chi può giocare di più e chi di meno. Oggi volevo sostituire Perotti ma non avevo più cambi e forse si è fatto male di nuovo".
Ranieri, ombre sul futuro o solo illazioni?
INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - La Roma non va, o per meglio dire va, ma male. La sconfitta subita in casa della SPAL sembrava essere il picco di bruttezza raggiunto dai giallorossi ma così non è. Per assurdo, nonostante si stesse giocando contro una squadra più blasonata, il Napoli, il match contro i partenopei ha mostrato a tifosi ed addetti ai lavori un team allo sbando in tutto e per tutto. Infortuni che ormai arrivano come se piovesse, zero cattiveria, zero motivazione e ancora di più, zero trama. Undici giocatori, 14 se si considerano i cambi, arresi ancor prima di scendere in campo ed un'unica eccezione chiamata Daniele De Rossi. Proprio lui, metafora della Roma e dei romanisti. Singolare il fatto che a tirare la carretta sia lui, forse il più acciaccato tra gli acciaccati ma nonostante tutto, sempre l'ultimo a mollare. In panchina molti si aspettavano che con il cambio Di Francesco-Ranieri ci fosse una scossa immediata ma così non è stato. Per il testaccino in tre gare al timone giallorosso ha raccolto una vittoria, soffertissima con l'Empoli e ben due sconfitte, con SPAL e Napoli.
ED ORA? - Il Ranieri bis era cominciato con una sorta di promessa: portaci a fine stagione, magari facendoci arrivare in Champions e da giugno diventerai parte integrante dell'organigramma del club di Trigoria. Forse aspettarsi chissà quale partenza è stato il vero errore, fatto sta che nelle ultime ore, forse anche esageratamente, sul nome di Ranieri cominciano ad addensarsi dubbi, sia tra gli addetti ai lavori, sia tra i dirigenti. E' giusto mettere in discussione l'ex Leicester? Probabilmente no, anzi, mettiamolo per iscritto a caratteri cubitali: "NO". Il perché è tra le righe di una squadra sbagliata già in partenza ma cionostante è giusto spenderci qualche parola: la Roma, intesa come parco giocatori, è una squadra fatta male. Le cessioni degli ultimi due anni e della scorsa estate soprattutto, hanno lasciato spazio ad acquisti capaci di portare più punti interrogativi che certezze. Olsen il primo su tutti, un portiere 29enne arrivato dal campionato danese. Giusto non fermarsi alle apparenze ma a pensare che fino alla scorsa stagione a difendere i pali c'era Alisson, il fatto stride. A centrocampo, tra concordi e meno, Strootman e Nainggolan hanno salutato ed eccezion fatta per l'exploit Zaniolo, ecco che i nomi su cui si è puntato sono: Nzonzi, Cristante, Coric e Pastore. Su quattro probabilmente l'unico a salvarsi a fasi alterne è stato l'ex Atalanta. Per gli altri tre, molti errori e poca qualità, soprattutto in ottica Nzonzi, mentre per Pastore e Coric difficile esprimersi. L'argentino reduce da stagioni fatte di panchina ed infortuni al PSG, l'ex Dinamo Zagabria ammirato per lo più solo sui social tra palleggi con arance e palloni (perché non mandarlo in prestito a gennaio? ndr). In difesa poi un Federico Fazio irriconoscibile, coadiuvato da un Florenzi molto al di sotto dei suoi standard e con cambi alla Marcano spesso sembrati spaesati. In attacco uno Schick zio di quello arrivato dalla Sampdoria e un Dzeko inguardabile, con comportamenti da prima donna verso i compagni ed errori non da lui. L'unico a salvarsi è El Shaarawy assieme a quei pochi scampoli visti tra Perotti e Cengiz Under, che sarà finalmente della partita con la Fiorentina. In soldoni, non era totalmente colpa di Di Francesco quando c'era, non è completamente colpa di Ranieri ora. Bisogna guardare in faccia la realtà e rendersi conto che questa Roma non è una grande Roma e che probabilmente non merita la Champions League (chissà l'Europa League ndr). La vera domanda è questa: se ce ne siamo resi conto noi, come ha fatto a non rendersene conto il Presidente James Pallotta? Che forse i veri errori siano stati i suoi, piuttosto di quelli che si sono trovati ed ora si trovano sulla graticola? Ai posteri l'ardua sentenza.
Pallotta sogna uno tra Conte o Sarri, però non sarà facile
IL TEMPO - BIAFORA - Nella nuova stagione sulla panchina della Roma siederà l’ottavo allenatore dell'era americana. Nel contratto di Ranieri non è stata inserita alcuna opzione di rinnovo in caso di arrivo tra le prime quattro in campionato e con ogni probabilità non si continuerà con lui. I dirigenti giallorossi sono quindi alla ricerca di un tecnico che possa far ripartire la squadra dopo un'annata più che travagliata. Il primo nome sulla lista di Pallotta è Conte, che in questi giorni risolverà il contenzioso con il Chelsea e sarà definitivamente libero. Il salentino piace però anche all’Inter e alla Juventus, che molto probabilmente chiuderà il rapporto di lavoro con Allegri. L'ex ct della Nazionale chiede un ingaggio che sembra fuori dai parametri giallorossi e ampie garanzie tecniche sulla costruzione della squadra. Il secondo nome sul taccuino è quello di Sarri, anche lui sotto contratto con la squadra di Londra a sei milioni di euro netti annui. Il toscano è il candidato più legato a
Baldini, consigliere di fiducia di Pallotta, ma al momento la sua prima opzione è quella di rimanere alla guida dei Blues. Se mai la potente Granovskaia, braccio destro di Abramovich, dovesse optare per l'esonero ecco che allora Sarri passerebbe in pole position per la panchina giallorossa. Nel ventaglio degli allenatori ci sono anche Gasperini e Giampaolo, autori di due stagioni convincenti con Atalanta e Sampdoria e pronti al salto in una grande squadra. Da non sottovalutare la situazione legata a Gattuso, in rotta con il Milan della gestione Leonardo-Maldini e molto gradito dalle parti di Trigoria.
Ranieri in totale contraddizione
IL MESSAGGERO - CARINA - E ora, come si riparte? È la domanda che aleggia a Trigoria. Sia per il presente che per il futuro. Se di quello che sarà la Roma della prossima stagione se ne deve occupare il presidente Pallotta e la dirigenza, l'oggi calcistico è nelle mani di Ranieri. Che in tre partite ha racimolato 3 punti, collezionando una vittoria e due sconfitte. Sir Claudio viaggia al ritmo della squadra giallorossa con 13 ko in 20 partite stagionali (il club in 39). Uno score che paradossalmente è l'ultimo dei problemi. Perché se è vero che la Roma rimane a -4 dal quarto posto, pur essendo scivolata in classifica dal quinto al settimo (attualmente sarebbe fuori anche dall'Europa League, a patto che Atalanta o Lazio non vincano la coppa Italia), la preoccupazione maggiore è che il gruppo non dà segnali di vita. E per quanto possibile, appare addirittura più involuto rispetto all'ultimo periodo con Di Francesco. Che va ricordato, prima del ko nel derby, tra mille problemi, infortuni, giocando male e vincendo partite all'ultimo minuto, aveva comunque collezionato una striscia positiva di 6 vittorie e 2 pareggi.
LE GESTIONI - Ranieri, l'ultimo nella classifica delle responsabilità di questa situazione, sembra comunque in difficoltà e in contraddizione. Prima della gara con il Napoli aveva assicurato che avrebbe valutato bene i calciatori reduci da un infortunio, ritenendo fosse meglio preservarli per una gara anziché poi rischiare di perderli in futuro. Pronti, via ne ha schierati addirittura tre: Kolarov, De Rossi e Manolas. Gli ultimi due avevano appena due allenamenti nelle gambe, il serbo solo uno in più. I risultati si sono visti: giocatori non pronti, surclassati dagli avversari. Singolare poi la gestione di Zaniolo: il tecnico ha spiegato nel post-gara come, suo malgrado, Nicolò avesse avuto un'influenza intestinale venerdì. Sabato il ragazzo si allena. Domenica finisce in panchina, dietro sua richiesta. Che senso ha inserirlo al 20' della ripresa, sotto 3-1, quando s'era capito che la gara ormai era terminata da un pezzo? Curiosità: in quei 25 minuti, Zaniolo ha corso più dei suoi compagni. A proposito di corsa: l'impressione avuta contro il Napoli è che i ragazzi di Ancelottiviaggiassero al doppio della velocità, correndo tre volte di più dei giallorossi. Almeno su quest'ultimo aspetto, la sensazione è però sbagliata. È il match report della Lega Calcio a confermarlo: la Roma ha percorso 107,037 chilometri con una velocità media di 6,7. La squadra di Ancelotti 102,416 con una velocità media di 6,4. Tradotto: la Roma ha corso male e a vuoto.
SMARRITA - Il Napoli faceva correre il pallone, avendo un'idea di gioco. Quella che a Trigoria hanno ormai smarrito. Senza contare che appena arrivato, Ranieri assicurò che avrebbe provato a regalare equilibrio alla squadra. In tre gare ha alternato altrettanti sistemi di gioco: 4-2-3-1, 4-4-2 con 4 attaccanti e il 4-3-3 in corsa di domenica. Mai la stessa formazione (come il predecessore), diversi i giocatori bocciati: a Ferrara, Karsdorp e El Shaarawy («L'ho tolto non per il litigio con Edin ma perché non faceva quello che gli chiedevo»). Dopo il ko con il Napoli - l'idea domani è Under e Perotti al fianco di Dzeko, con l'arretramento di Zaniolo in mediana - Schick sembra aver già perso la titolarità. E mancano ancora 9 partite.
Mister Totti: pieni poteri all'ex capitano per salvare la Roma che affonda
LEGGO - BALZANI - Progetti, idee esotiche e alibi sono finiti. La Roma del futuro, quella che dovrà far dimenticare in fretta il disastro del presente, verrà affidata al passato più glorioso: Francesco Totti. Il porto sicuro dove rifugiarsi come è capitato già in queste ultime settimane visto che lo storico ex capitano, che fino a quattro mesi fa non era invitato nemmeno alle riunioni tecniche di Boston o Londra, è stato l'unico dirigente a presentarsi con frequenza davanti ai microfoni dopo l'addio di Monchi e Di Francesco. Una promozione obbligata visto che, agli occhi dei tifosi, tutta Trigoria ha perso credibilità: dall'assente Pallotta (ieri si è fatto vivo con un tweet) ai giocatori passando per staff tecnico, medico e dirigenziale. Totti qualche minuto prima della drammatica partita col Napoli - che ha condannato la Roma al 7° posto - ha tirato fuori gli artigli come mai aveva fatto finora: «Dicono tutti che avrò più potere. Se così sarà cambieranno tante cose». Un segnale di sicurezza figlio di alcune rassicurazioni ricevute a Doha una settimana fa dove Francesco ha partecipato col vicepresidente Baldissoni e l'ad Fienga a un importante workshop. In quell'occasione Totti ha rappresentato la Roma come mai aveva fatto prima d'ora da dirigente e alcuni rumors (non confermati) parlano pure di un colloquio con un gruppo arabo interessato al pacchetto di maggioranza. Il più grande problema tra Totti e un ruolo da direttore generale (rimasto vacante dopo la nuova nomina di Baldissoni) è rappresentato come al solito da Franco Baldini - l'inossidabile consulente di Pallotta - che due anni fa chiuse la porta in faccia a Francesco che si era proposto per una nomina ufficiale. «Non ne hai bisogno», disse Franco. Ma forse ce l'aveva la Roma che stavaper piangere l'addio del calciatore più forte della storia senza avere ancora l'ombra di un erede. Col passare delle settimane, però, il potere di Frank che ormai vive tra Londra, la Toscana e il Sudafrica si sta logorando. La scelta di Ranieri rappresenta di fatto già una rottura visto che Baldini avrebbe preferito Paulo Sousa (mesi prima dell'esonero di Di Francesco) e pure i presunti colloqui con Sarri potrebbero non avere seguito anche perché il tecnico napoletano non intende lasciare il Chelsea. Ma cosa cambierebbe Totti? Oltre all'allontanamento di Baldini proporrebbe una riforma tecnica basata sulla normalità: niente ds mediatici, un ruolo meno in ombra per Bruno Conti e Morgan De Sanctis, la conferma di Ranieri ma come direttore tecnico e la scelta di un allenatore essenziale. Impossibile arrivare a Conte, il consiglio (in caso di addio al Milan) è quello di andare su Gattuso. Non dispiace nemmeno Gasperini. Ma Totti si occuperebbe - insieme a ds (Massara?) e allenatore ovviamente - pure della scelta dei giocatori. In entrata e in uscita. L'ex allenatore Andreazzoli ieri ha sposato l'idea di un Totti con maggiori poteri: «Conosce bene Roma ed è l'elemento più importante per risolvere un problema che credo abbia individuato». Mentre l'ex dgjuventino Moggi ha rincarato: «Decide Pallotta da Boston, poi c'è Baldini dal Sudafrica: non si capiscono bene perché la distanza è tanta».