Mezzacapo sull’amico “Tagliava solo nastri”

REPUBBLICA - «Con De Vito solo attività di promozione professionale, lui era uno che aveva visibilità. Noi di politica non parlavamo, capitava solo ogni tanto. Lui è un personaggio pubblico ma di quelli che tagliava nastri perché non aveva potere». L’avvocato Camillo Mezzacapo, arrestato con l’ex presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito tenta di minimizzare il proprio ruolo e quello dell’amico, rispetto all’accusa di aver fatto da collettore di tangenti per il politico. Precisa che il costruttore Luca Parnasi interessato alla realizzazione dello stadio a Tor di Valle gli fu presentato proprio da De Vito. Ma, precisa, ebbi poi tre incontri in tutto. Mezzacapo ha svolto dichiarazioni spontanee davanti al gip Maria Paola Tomaselli.


Carlo Chiossi: “Io, supplente di De Vito, sono triste per lui. Tor di Valle? Tifo Lazio”

REPUBBLICA - È stato già soprannominato “il supplente”. Carlo Maria Chiossi, architetto, 351 voti alle elezioni del 2016, è il nuovo consigliere comunale del M5S. Ieri ha fatto il suo ingresso in Aula Giulio Cesare salutato dalla sindaca Virginia Raggi. Prende il posto, non si sa ancora per quanto, di Marcello De Vito, sospeso dopo l’arresto.

Con che spirito arriva a sostenere la maggioranza in questa fase così delicata?

«Emozione ma anche tristezza. Il motivo per cui sono qui non è quello che potevo auspicare». Conosce De Vito? «Siamo amici, lo conosco dal 2012 e non mi aspettavo nulla di quanto è accaduto. Sono umanamente dispiaciuto, mi auguro che possa riscattarsi».

Per l’amminitrazione comunale qusta è una fase complicata, tra assessori che mancano, l’Ama in crisi, gli incendi dei Tmb, l’inchiesta sullo stadio a Tor di Valle. Lei è alla sua prima esperienza politica e diversi candidati prima di lei hanno rinunciato: chi gliel’ha fatta fare?

«Il battesimo è di fuoco ma sono qui per spirito di appartenenza, non mi tiro certo indietro».

Ha già parlato con la sindaca?

«Non ancora».

Lei è architetto, è stato nel tavolo dell’Urbanistica che ha espresso posizioni critiche nei confronti dello Stadio della Roma a Tor di Valle: qual è la sua posizione?

«Ho una mia idea ma preferisco leggere le carte. Quello che conosco l’ho letto sui giornali, prima di dire cosa penso voglio informarmi sugli atti». Potrebbe essere un impianto utile alla città? «Guardi, io sono tifoso della Lazio, dello stadio della Roma, francamente, potrebbe anche non importarmene nulla...».

L’altro giorno il Papa è stato in Aula Giulio Cesare e, nel suo discorso, ha invitato a una rinascita morale e spirituale della capitale: lei che ne pensa?

«Questa città ha subito Mafia capitale e vari scandali, una rinascita è necessaria». Agli scandali, stando alle inchieste, sembrano aver partecipato anche i 5 Stelle, non crede? «Non ci credo, quell’arresto tra i 5 Stelle è stato solo un caso».


Lo Stadio e la pretesa del premio in cubature

REPUBBLICA - EMILIANI - Per uno stadio di sua proprietà? Dopo aver venduto in questi anni ogni elemento appena valorizzato. Una Nazionale: Allison, Benatia, Romagnoli, Marquiños, Naingolan, Strootman, Politano, Pijanic, ecc. ecc. Il nuovo stadio come la carta magica per spiccare il volo. Con chi in campo? Per la verità nella grigia situazione italiana, anche nel vecchio caro Olimpico (2,5 milioni di affitto l’anno), la società giallorossa non se la cava male: nel 2017-2018, pur con la coda di “scioperi” di tifosi, ha incassato oltre 39 milioni di euro, alla pari col Milan, precedute soltanto dalla Juve (56,4 milioni), ma davanti all’Inter (36,7 milioni). Lontane Napoli (meno di 20 milioni), Lazio (12,2 milioni di ricavi) e Fiorentina (8,2). Certo distanti anni-luce dai ricavi di Barcellona (quasi 140 milioni), Real Madrid (123 milioni) o Manchester United (124). Società superorganizzate, da decenni. Da noi, coi problemi ancora irrisolti di violenza fuori dagli stadi, a Roma e altrove, con le famiglie costrette a tenersi lontane da uno svago domenicale a rischio, i giallorossi non se la cavano affatto male. Certo, negli altri Paesi europei la corsa agli stadi nuovi di zecca o ristrutturati è stata molto forte. Anche perché, quando erano in ballo le stesse società calcistiche (quasi ovunque tranne che in Francia dove gli impianti sportivi sono al 99% pubblici), queste hanno chiesto una parte commerciale consistente attorno allo stadio, ma niente più. Non centinaia di migliaia di metri cubi di pura speculazione, per residenze e uffici. E poi, quali titoli internazionali recenti possono vantare le società italiane? L’AS Roma in particolare? E la Lazio di Lotito che pure dice di volere un suo stadio? Per San Siro, Inter, Milan e il Comune si metteranno d’accordo se demolirlo o ristrutturarlo. Bisogna vedere quanto influiscono i vincoli della Soprintendenza sul vicino ex Ippodromo del trotto. E quanti cittadini (tanti forse) sono per la seconda soluzione ritenendo l’impianto comunale una “monumento cittadino”. Nessuno parla di “premi” in cubature. semmai di un’area commerciale. Punto.


La Roma dei convalescenti cerca una ricetta per salvare il salvabile

CORRIERE DELLA SERA - «Il Napoli, con Ancelotti, è cambiato: è più verticale, dà subito la palla agli attaccanti. Dobbiamo stare attenti tra le linee, perché cercheranno spesso la palla filtrante. Pressare alto? Puoi farlo se hai 90’ nelle gambe, altrimenti è meglio essere giudiziosi e pressare al momento giusto». A Claudio Ranieri basta una frase per inquadrare la partita di domani contro il Napoli (ore 15) e fare un ritratto del momento della Roma (...) La caccia al quarto posto passa da lì, ma il morale è basso e la lista di infortunati lunga. Alcuni giocatori stanno recuperando ma non possono ancora reggere una partita intera. La situazione ereditata dopo la gestione Di Francesco è più grave del previsto, ma bisogna accettarla. Così Ranieri cerca in tre mosse di ridare fiducia all’ambiente: 1) il recupero di un gruppo più solidale; 2) l’appello ai tifosi, «nostra arma in più»; 3) la prudenza nell’affrontare le gare, sintetizzata nella frase sul pressing. (...) . A Ferrara è andata in scena anche una lite tra DzekoeEl Shaarawy, conclusa con una multa salata al bosniaco e una simbolica al Faraone. Edin ha chiesto scusa alla squadra e Ranieri prova a chiudere il caso: «Succede in tutte le famiglie. È stato uno scazzo (testuale; ndr) che ora è rientrato. Se all’intervallo ho sostituito El Shaarawy e non Dzeko è perché c’erano ragioni tattiche. I ragazzi sono abituati a fare certi movimenti nel 4- 3-3, ma nel 4-4-2 ne servono altri. Per questo è entrato Perotti» (...).


Cengiz Under ritorna a disposizione dopo due mesi

CORRIERE DELLA SERA - Poco più di un anno fa, il 3 marzo 2018, contro il Napoli al San Paolo ha realizzato uno dei suoi gol più importanti; in questa stagione, nella gara di andata, ha fornito l’assist per El Shaarawy. Cengiz Under - che nei giorni scorsi è stato premiato come miglior calciatore turco dell’anno dai lettori del quotidiano Milliyet - domani tornerà a disposizione di Ranieri, dopo oltre due mesi di assenza. (...) Obiettivo: aiutare la Roma a tornare in Champions League, come ha fatto lo scorso anno, ma anche recuperare il terreno perduto. Prima dell’infortunio, Cengiz era un obiettivo del Bayern Monaco, ora su di lui c’è anche il Siviglia di Monchi.


La Roma propone alla Juve lo scambio Higuain-Dzeko. No dei bianconeri

Dzeko e la Roma si separeranno a fine campionato. La notizia trova sempre più conferme e così la stessa società giallorossa si sta guardando intorno per trovare il sostituto. Secondo quanto il quotidiano torinese Il Corrriere di Torino, il centravanti bosniaco sarebbe stato proposto alla Juventus in cambio di Gonzalo Higuain ma i bianconeri avrebbero rifiutato.


Ranieri: "Roma devi reagire"

IL TEMPO - MENGHI - La filosofia del «do ut des» e la nuova routine della conferenza anticipata in perfetto stile inglese «perché aiuta a concentrarsi di più sulla partita». Sir Ranieri ha poco tempo per compiere la sua missione, mandare la Roma in Champions, ma ci sta provando con le migliori strategie che conosce, dalla comunicazione al campo: «Se mando un messaggio forte, mi aspetto una risposta forte: un allenatore non fa nulla per nulla». Lui ha ricordato a tutti che, se non dovesse essere centrato l’obiettivo, molti dovranno cambiare aria e fino ad allora sono chiamati a dimostrare di valere tanto quanto guadagnano, i giocatori una prima reazione ce l'hanno avuta e pure gli acciaccati hanno espresso la volontà di esserci contro il Napoli per far vedere di meritarsi maglia e stipendio. «Ho la piacevole visione - conferma Ranieri - che tutti vogliano giocare e vogliano esserci in questo momento di difficoltà. Finalmente ho rivisto lo spogliatoio pieno e i calciatori propositivi». Manolas è uno di quelli a cui basta un allenamento in gruppo per dirsi pronto, ma i calcoli poi li fa chi decide, tenendo conto non solo della stretta attualità: «Ho diversi giocatori che stanno rientrando, ma non sono al 100% e non posso mettere insieme tutti gli infortunati. De Rossi e Kolarov sono due pezzi da novanta, sarebbe una grossa gioia ritrovarli. Kostas mi ha già detto che vuole giocare, ma devo valutare bene tutto. Non ci sarebbero problemi per Fazio e Marcano. Da chi gioca nella Roma mi aspetto sempre cose importanti». È qualcosa in più da Olsen, criticato qui e in patria, ma comunque stimato da Ranieri, che non ha dubbi tra lui e Mirante: «Non è in discussione la sua titolarità, Robin ha la mia fiducia». Oltre al compito di rendere meno brutta la statistica secondo cui la squadra giallorossa è quella che in Serie A ha mantenuto meno volte di tutte, appena una, la porta inviolata nelle gare casalinghe. Non dovrebbe essere un'eccezione, ma una regola non prendere gol per una candidata alla Champions: «Credo che questa squadra abbia le potenzialità per stare tra le prime quattro. Davanti e dietro spingono forte, quindi mi auguro che i miei giocatori reagiscano forte alle avversità. Io sapevo dove arrivavo, sapevo che era una situazione eccezionale e spero si possano cogliere i frutti del mio lavoro». Ranieri si è ritrovato a gestire uno «scazzo», come dice lui, tra Dzeko ed El Shaarawy e l’ha ridimensionato: «Avviene in ogni famiglia, ora è tutto a posto. Stephan l'ho sostituito per una questione tattica: non faceva le cose che gli chiedevo e ho inserito Perotti». Cambio
che confermerà dal 1’ domani, chiedendo uno sforzo difensivo all’argentino: «Il Napoli con Ancelotti è più verticale e va subito al dunque. Dobbiamo essere molto attenti». E rispondere sul campo.


Manolas e Kolarov recuperano

IL TEMPO - MENGHI - Al netto dei recuperi di pezzi importanti come De Rossi, Kolarov, Manolas e Under, che potranno essere convocati per il Napoli, Ranieri deve decidere chi potrà scendere in campo dal 1’. Maggiori indiziati sono i due difensori, per cui a centrocampo dovrebbero esserci Cristante e Nzonzi con ai lati Zaniolo e Perotti, anche se il capitano non vorrebbe mancare. Il turco sarà l’arma in più dalla panchina, dove dovrebbe rivedersi Pastore. Dzeko era in campo con i compagni e domani dovrebbe far coppia ancora con Schick. Out El Shaarawy, Florenzi e Pellegrini. Problemi per Ancelotti: ricaduta muscolare per Insigne che salta la Roma.


Ho fatto un sogno per la panchina della Roma e l’ho chiamato Antonio Conte

INSIDEROMA.COM - MASSIMO PAPITTO -In questi giorni di sosta del campionato a Roma si è parlato molto di futuro visto che la stagione attuale volge al termine come una delle più deludenti degli ultimi anni. 

In questi giorni la questione allenatore ha tenuto banco parecchio nelle radio, nei siti internet specializzati e nei giornali e si è fatto molto insistente il nome di Antonio Conte. Ed ecco che è qui che ho iniziato a sognare ad occhi aperti l’arrivonella Capitale dell’ex Ct azzurro. Una mossa che secondo me sarebbe quanto mai azzeccata visto che il presidente James Pallotta non più tardi di qualche giorno fa aveva “rinfacciato” al vecchio direttore sportivo Monchi il fatto di avergli chiesto un allenatore top. Un top manager proprio all’Antonio Conte, un mister capace di essere estraneo al contesto Roma, uno dalle decisioni forti, uno che non guarda in faccia a nessuno e che va dritto per la sua strada che è quella solo e soltanto della vittoria, una vera e propria ossessione nella sua carriera di tecnico.

L’arrivo di Conte a Roma per come la vedo io sarebbe un po’ come tornare indietro nel tempo a quando Fabio Capello  decise di sedersi sulla panchina della Roma per condurla alla vittoria finale del terzo storico scudetto. Un condottiero vero come e quanto il Conte attuale. L’ultimo tentativo della Roma per restare competitiva dopo una stagione (questa) piena zeppa di problematiche. Quale sarebbe allora il colpo di spugna? Il modo per restare in alto? L’unico per me sarebbe quello di ingaggiare finalmente un mister di livello internazione e che ha già dichiarato in diverse interviste di voler tornare ad allenare nel nostro campionato. L’anno sabatico per lui è quasi terminato e credo che non veda l’ora di tornare a misurarsi con una nuova sfida in una squadra che deve ricostruire e che deve affidarsi ad un manager che gestisca il campo e anche il resto.

A lui, da sempre, piace prendere una squadra allo “sfascio” per trascinarla al trionfo quasi subito. Nell’immediato. Il suo marchio di fabbrica è sempre stato questo e sono sfide che gli sono sempre piaciute parecchio. E allora se son rose…


Perotti: "Daremo tutto per portare a casa la vittoria, con il Napoli sarà battaglia"

Diego Perotti, attaccante della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di  SKY Sport a poche ore dal match contro il Napoli. Queste le sue parole: 

"Sarà una partita tosta, sono una grande squadra. Loro giocano bene insieme e si conoscono da tanto tempo. Per noi diventa fondamentale, soprattutto dopo la sconfitta con la Spal, per il quarto posto. Sarà una battaglia e daremo tutto per portare a casa la vittoria, A fine stagione voglio che non ci sia nulla da rimproverarci. Voglio andare in vacanza tranquillo con me stesso sul fatto che abbiamo dato tutto. Vedremo il 26 maggio se saremo riusciti a farlo. Ma se lottiamo tutti insieme possiamo farcela".


Lombardi, M5S: "Mi auguro che i giallorossi possano avere lo stadio in tempi umani”

Roberta Lombardi, portavoce del M5S nel Consiglio Regionale del Lazio, è intervenuta ai microfoni di Radio Radio. Queste le sue parole:

Zingaretti e le sue assenze in Regione…
"Quando forti della maggioranza parlamentare gli chiedevamo di abbassare i vitalizi anche regionali lui ci diceva di aspettare la nuova legge di stabilità. Ci stiamo muovendo ora per tagliare i 20 milioni di vitalizi che la Regione Lazio versa ogni anno. Ho chiesto a Zingaretti di mettere alle riunioni un suo cartonato per ricordarci almeno com’è fatto, mi dicono i miei colleghi della passata legislatura regionale che non era molto presente neanche prima, quindi questo non immagino dipenda dalla sua nuova mansione di segretario del Partito Democratico".

De Vito? 
"C’erano articoletti che insinuavano che io avessi preso soldi da Parnasi, quando io dal 2007 lotto contro la speculazione edilizia presso Piazza Bologna dove allora abitavo. De Vito invece lo conoscevo bene, sono rimasta davvero scioccata da quello a cui ho assistito perché avevamo fatto tante battaglie insieme, alcune condivise, alcune meno. Quando ho sentito quelle registrazioni sembrava un’altra persona, è stato come assistere alla trasformazione del Dottor Jekyll in Mister Hyde. Da simpatizzante romanista mi auguro che la Roma possa avere un suo stadio in tempi umani. E’ successo che il processo comunicativo che si è fatto intorno a Tor di Valle (penso a Totti col suo #famolostadio) ha influito sulle posizioni dell’amministrazione che veniva da un ‘no’ alle Olimpiadi. Io ho sempre sostenuto che la struttura potesse farsi altrove, penso alla Fiera di Roma, dove c’è anche l’aeroporto e ci sono già collegamenti su gomma e su rotaie".

Cosa servirebbe a Roma?
"Penso che per governare Roma ci vorrebbe una legislazione speciale solo per quest’ultima. Non sarebbe male anche per la Regione fare una sorta di città a Statuto Speciale".


Tutti a caccia dei milioni della Champions

IL TEMPO - PIERETTI - La Champions League in dieci turni (undici per la Lazio che deve recuperare la sfida contro l'Udinese all'Olimpico). Tante le giornate che mancano alla fine del campionato. Inter, Milan, Roma, Lazio e Atalanta sono ancora in corsa, cinque squadre per due posti che valgono milioni e prestigio internazionale. La volata è ancora lunga e si apre con tre scontri d'alta classifica; Roma-Napoli, Inter-Lazio e Sampdoria-Milan. Completa il quadro Parma-Atalanta con i bergamaschi che troveranno un avversario in formazione rimaneggiata. Il turno infrasettimanale (302) appare semplice per le due milanesi: l'Inter affronta il Genoa in trasferta, il Milan ospita l'Udinese. La Roma gioca con la Fiorentina, la Lazio va a Ferrara con la Spal, poi Atalanta-Bologna. Alla 312 giornata c'è Juventus-Milan. Turno ostico anche per l'Inter che affronta l'Atalanta. La Roma sfida la Sampdoria a Marassi, per la Lazio c'è il Sassuolo. Nella 322 giornata altro scontro diretto per il Milan che affronta la Lazio. Turno apparentemente favorevole per le altre: Frosinone-Inter, Roma-Udinese e Atalanta-Empoli. La Lazio, in questa settimana recupera la partita contro l'Udinese in casa. Nella 32 giornata la scena è occupata dallo scontro diretto di San Siro tra Inter e Roma, il Milan va a Parma, la Lazio ospita il Chievo, l'Atalanta gioca a Napoli. La domenica successiva, c'è Inter-Juventus, è il momento più delicato per la squadra di Spalletti. Il Milan va a Torino contro i granata, la Roma ospita il Cagliari, la Lazio gioca a in trasferta con la Sampdoria, l'Atalanta ospita l'Udinese.

Alla 35 c'è Lazio-Atalanta. La Roma va a Marassi contro il Genoa, turno semplice per le due milanesi: Udinese-Inter e Milan-Bologna. Nella 36 c'è Roma-Juventus all'Olimpico. L'Inter ospita il Chievo, il Milan gioca a Firenze, la Lazio va a Cagliari; partita alla portata per Atalanta contro il Genoa. La penultima di campionato presenta Napoli-Inter, altro turno difficile per la squadra di Spalletti. Agevole la sfida del Milan che ospita il Frosinone, la Roma va a Reggo Emilia contro il Sassuolo nello stessa giornata ci sono Lazio-Bologna e Juve-Atalanta. Nell'ultimo turno la sfida più interessante è Torino-Lazio. La Roma ospita il Parma, l'Atalanta sfida il Sassuolo: partite con avversarie senza pretese. Le milanesi potrebbero incrociare squadre ancora impegnate nella lotta salvezza: l'Inter ospita l'Empoli, il Milan va a Ferrara con la Spal. L'Inter ha un margine importante, e gran parte degli scontri diretti in casa (Lazio-Atalanta-Roma e Juventus): il momento più ostico tra la 33 e la 38 quando ospita Roma e Juve in sette giorni.

Il Milan affronta due trasferte insidiose (Sampdoria e Juventus) nelle prossime tre partite, poi lo scontro diretto in casa con la Lazio. La Roma ha un avvio scomodo fino alla trasferta contro l'Inter, poi il calendario è in discesa. Sei partite in casa e quattro fuori: un bel vantaggio rispetto alle altre concorrenti. La Lazio ha due scontri diretti - tutti in trasferta - contro Inter e Milan, i biancocelesti hanno sei partite in trasferta, un’insidia in più. Il margine di ritardo dell'Atalanta è ampio, solo una catastrofe sportiva delle romane e delle milanesi potrebbe consentire una qualificazione al momento impronosticabile. Previsioni e pronostici impossibili, sarà una volata appassionante.