Silipo: "Una scelta perfetta è un allenatore fortissimo"

LA REPUBBLICA - MONACO - «Io e Claudio siamo fratelli, ci siamo sentiti anche ieri. È carico a molla, sono sicuro che farà bene». Claudio Ranieri e Fausto Silipo erano ragazzi quando con Roberto Vichi e altri scrissero la favola del Catanzaro, portando la formazione al settimo posto in A nella stagione 1981/’82.

Silipo, lei Ranieri lo conosce bene: ha accettato una sfida complicata.
«È un allenatore fortissimo, oltre che un signore. È molto concentrato sulla formazione da mettere in campo. È un tecnico serio. La Roma non poteva fare una scelta migliore».

Crede che Ranieri, in passato, sia stato sottovalutato qui a Roma?
«Il suo curriculum parla chiaro. Se Vučinić non avesse sbagliato un gol davanti alla porta ai tempi del primo incarico sulla panchina della Roma, adesso staremmo parlando dell’allenatore che aveva portato il quarto scudetto a Trigoria. Ha vinto ovunque e anche stavolta farà bene, sono sicuro».


Scaroni eletto in Lega, confronto tra Agnelli e Tebas

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Alla fine la Lega Serie A ha ripristinato il consiglio nella sua interezza: il posto lasciato vacante da Marco Fassone, allontanato dal Milan la scorsa estate, è stato ereditato proprio dal presidente rossonero Paolo Scaroni, eletto ieri in assemblea con 13 voti contro i 5 di Mauro Baldissoni, vice presidente esecutivo della Roma (2 le schede bianche). Sono stati decisivi i dieci minuti di pausa tra una votazione e l’altra, dopo l’equilibrio del primo scrutinio (8 voti per Scaroni, 7 per Baldissoni, 4 schede bianche e 1 nulla). Dieci minuti in cui, con la solita regia di Claudio Lotito, sono stati convinti gli indecisi ad appoggiare il n.1 del Milan. Nessuno, poi, ha sollevato obiezioni sulla doppia poltrona occupata dall'Inter che inizialmente aveva annunciato la disponibilità a uscire dal consiglio di Lega (dove siede Alessandro Antonello, mentre Beppe Marotta è consigliere federale). (…). Evidentemente sta bene a tutti così: alle grandi che temevano imboscate delle medio-piccole con conseguente rottura degli equilibri (gli altri consiglieri in quota ai club, oltre ad Antonello e Scaroni, sono Campoccia dell’Udinese e Percassi dell’Atalanta); e al fronte lotitiano che non aveva alcuna intenzione di aderire alla candidatura di Baldissoni. Ieri c’è stato spazio anche per un confronto di idee sul futuro delle coppe europee. Da una parte l’Epfl, l’associazione delle leghe europee, dall’altra l’Eca, il potente consorzio dei club. Dopo un’introduzione di Alberto Colombo, vice segretario generale Epfl, si sono succeduti Javier Tebas e Andrea Agnelli. Il n.1 della Liga (…):«Una sproporzione delle risorse delle coppe porterebbe a una perdita di valore dei tornei domestici, a vantaggio di pochissimi. Ci opponiamo fermamente all’ipotesi di collocare la Champions nel weekend, basta la finale al sabato». La replica del presidente dell’Eca e della Juventus: «È anche interesse dell’Eca che ci sia equilibrio competitivo, ma deve esserci a livello internazionale. I club devono concorrere in uno scenario globale, nel quale tra le leghe ci sono differenze notevoli di fatturato. (…)».


Ex Provincia, 105 sotto inchiesta: "Devono restituire 263 milioni"

LA REPUBBLICA - D’ALBERGO - In Regione e in Comune. Al Campidoglio e alla Pisana, bussando poi alle porte dei 105 tra politici e tecnici che, secondo la ricostruzione della procura della corte dei Conti, avrebbero creato un buco di 263 milioni di euro nel bilancio dell’ex Provincia. Ieri la Guardia di Finanza ha iniziato a notificare l’atto con cui i pm contabili vogliono mettere il primo punto sul caso della nuova sede della Città Metropolitana all’Eur. Un affare che i magistrati di viale Mazzini definiscono «fallimentare» e per cui ora saranno chiamati a difendersi gli ex presidenti della vecchia Provincia a guida Pd. Enrico Gasbarra da una parte e dall’altra il neosegretario dei dem, oltre che governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Nella lista ci sono anche l’ex sindaco Ignazio Marino e l’attuale prima cittadina 5S Virginia Raggi, entrambi alla guida del Comune e quindi della Città Metropolitana. A loro e a tutti i consiglieri che hanno dato il via libera all’acquisto del palazzone da 32 piani costruito sui terreni di Luca Parnasi, l’imprenditore arrestato per corruzione per lo Stadio della Roma, la corte dei Conti chiede, entro 10 giorni, «l’immediata restituzione in favore dell’ex Provincia di Roma» dei 263 milioni di euro. O comunque di una somma «non inferiore ai 107 milioni». Ognuno dei 105 a cui è stato notificato l’atto di messa in mora, secondo la ricostruzione del viceprocuratore Massimo Lasalvia, ha la propria fetta di responsabilità. C’è chi era a palazzo Valentini quando si decideva di cercare una nuova sede. Chi ne ha votato l’acquisto, chi ancora oggi in consiglio delibera atti per ripianare un buco milionario. Una voragine che si autoalimenta di anno in anno.

La lista dei «presunti responsabili del danno». come detto, è lunga. C’è l’ex commissario Riccardo Carpino,  oggi alla guida del Demanio. C’è anche Umberto Postiglione, a sua volta commissario della Provincia,  di Palermo e poi direttore dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. Segue una lunga lista di politici di ogni colore: ci sono i vecchi sindaci di mezza provincia, consiglieri che poi hanno continuato la carriera in politica. Alla Camera per il Pd sono finiti Patrizia Prestipino e, nella scorsa legislatura, Roberta Agostini. Per Sel, invece, a Montecitorio c’era Massimo Cervellini. E Marco Silvestroni per FdI. Capitolo senatori: ecco il grillino Emanuele Dessì, ex “incandidabile” poi finito a palazzo Madama nonostante il caso del video che lo ritraeva con Domenico Spada, pugile del clan sinti, e quello della casa popolare affittata per 7,5 euro al mese nel comune di Frascati. Nell’elenco della corte dei Conti anche l’ex senatrice dem Giuseppina Maturani. Guardando al Campidoglio, spuntano i nomi del presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, e del capogruppo 5S Giuliano Pacetti. Consiglieri delegati rispettivamente al Bilancio e al Patrimonio. Per il Pd, invece, c’è il consigliere e presidente della commissione Trasparenza Marco Palumbo. Alla Regione, invece, c’è Mauro Alessandri, ex consigliere provinciale e attuale assessore ai Trasporti della Pisana. Il presidente del Consiglio e il suo vice, il piddino Daniele Leodori e Giuseppe Cangemi del gruppo misto. Ancora: Amalia Colaceci, ex assessora di palazzo Valentini e ora presidente di Cotral, e il suo vecchio collega Michele Civita. Assessore anche in Regione, per lui il 4 aprile potrebbe scattare anche il rinvio a giudizio per il nuovo stadio della Roma. Tornerebbe, quindi, il nome di Luca Parnasi. Sotto inchiesta per Tor di Valle e titolare della torre da 263 milioni che a ogni chiusura di bilancio rischia puntualmente di mandare in default la Città Metropolitana di Roma. Merito di una manovra finanziaria e immobiliare, messa in piedi negli anni del centrosinistra e mai più sanata, per acquistare un palazzo che al momento della stretta di mano peraltro «risultava inagibile e non fruibile agli scopi pubblici a cui doveva essere destinato». Il grattacielo comprato con l’idea di risparmiare e riunire tutti gli uffici della Provincia — mentre era aperto il dibattito sulla abolizione di quel tipo di ente — adesso rischia di trasformarsi in un costosissimo grattacapo per l’intero arco politico capitolino.


Ranieri riscalda la Curva Sud: «Non era facile, ma grazie ai tifosi»

IL TEMPO - MENGHI - L'aratro probabilmente è rimasto in qualche scatolone portato da Londra a Trigoria nelle ultime frenetiche ore e per vedere la Roma cattiva e determinata, pronta a morire per la maglia che indossa e arare il campo, Ranieri dovrà aspettare tempi migliori. Nel frattempo può consolarsi con una vittoria fondamentale in chiave Champions,poi aggiusterà magari le prestazioni, e con il calore dei tifosi, che nel giro di 24 ore, dalla convocazione in conferenza stampa al fischio d'inizio, si sono moltiplicati: i 6 mila biglietti di domenica sono diventati più di 10 mila e allo stadio, in un lunedì sera di bufera nella capitale, erano quasi 35 mila. E hanno accolto il nuovo allenatore con un bello striscione in curva:«Oggi come ieri... Buona fortuna mister Ranieri». Lui pure senza «i pezzi da novanta, i leader che danno un senso alla squadra» è riuscito ad ottenere i primi tre punti nella sua seconda avventura in giallorosso e l'ha fatto col vento della Sud a favore, cosa mancata a Di Francesco nei momenti bui: «Il vero pezzo da novanta dev'essere la Roma, la Roma con i suoi tifosi, che ci hanno dato una mano incredibile. Mi aspetto che a Ferrara vengano perché ne abbiamo bisogno, stiamo con la bombola d'ossigeno e ci servono tutti i dottori possibili». Ne servirebbe davvero uno bravo per curare tutti i problemi di questa squadra, a pezzi fisicamente e debole psicologicamente, «una squadra nervosa che viene da determinate situazione negative», ma la vittoria è sempre una buona medicina: «Aiuta l'autostima, aiuta a migliorarsi, certo noi dobbiamo migliorare molto».

Non c'è tanto tempo davanti, appena 11 giornate di campionato, e ce n'è stato sicuramente troppo poco per fornire istruzioni complete alla squadra: «Io gli ho chiesto proprio l'Abc. Li ho allenati talmente poco, ma ho notato Schick, che ha tutto: velocità, tecnica, dribbling, gol. Carattere? Gli ho detto: "Se mi fa vedere quello messo a Oporto sei uno dei miei uomini". In alcune circostanze l'ha fatto, ma deve farlo di più». I problemi della Roma non sono tanto davanti quanto dietro: «Una soluzione in testa ce l'ho, con una grossa organizzazione possiamo non subire gol, sapendo che poi li andiamo a fare. Non è possibile prendere tutte queste reti. Gli allenatori vedono delle cose ma ci vuole tempo per farle assorbire». Il tempo è un po' tiranno con lui, che si dice «concentrato, piuttosto positivo per il fatto che non era una partita facile, in cui anche in dieci siamo rimasti compatti. Florenzi? Per me l'espulsione è troppo severa perché lui ha fatto di tutto per fermarsi». Non è d'accordo nemmeno sul mancato fischio all'1-1 dell'Empoli: «Io sono super favorevole alla Var, in Inghilterra ho dato la mia adesione massima perché col gioco moderno, più veloce, gli arbitri poverini non ce la fanno a vedere tutto. Lo strumento è idoneo, mi aspettavo che la tecnologia intervenisse per il blocco sulla punizione dell'Empoli, mi sono sorpreso perché mi hanno detto che qui le fischiano queste cose». La Roma, intanto, esce tra gli applausi e di questi tempi sono oro colato.


Schick: "Ora fatemi giocare con Dzeko"

IL TEMPO - AUSTINI - Uno fa il capitano per la prima volta e si è guadagnato i gradi a suon di gol, l'altro ha dato ragione a Ranieri che ne parla con entusiasmo. El Shaarawy e Schick sono i protagonisti sul campo della prima vittoria di questa nuova Roma "testaccina", una rete a testa per superare paure, infortuni, squalifiche e continuare a sperare di riacciuffare il quarto posto. «Era un successo che contava a prescindere dalla sofferenza e dalla fatica fatta - racconta il Faraone a fine match - l'abbiamo vinta con le unghie e con i denti e siamo contenti della tenacia avuta, è quello che ci ha chiesto il mister, di essere cattivi». Parla col sollievo dopo il 2-2 annullato giustamente al video da un arbitro non all'altezza. Roma salvata dal Var dopo che in Champions si sono ricordati di usarlo solo a favore del Porto. «Va sfruttato - prosegue l'attaccante - per fortuna stavolta l'hanno utilizzato bene. Ci portiamo a casa i tre punti, importanti per la classifica e le prossime partite. Abbiamo cambiato siste-ma di gioco ma ci siamo adattati, quindi siamo soddisfatti. Ora ci prendiamo la vittoria e poi in settimana cercheremo di analizzare tutto per fare meglio». Trascinatore di una squadra alla disperata ricerca di serenità e continuità, El Shaarawy è uno dei pochi dal rendimento sotto la sufficienza in una stagione al di sotto delle attese: ieri il nono gol per lui, tutti segnati in campionato. «È stata una rete importante per me, per la continuità che sto avendo e soprattutto per la squadra. Dopo tre anni qua mi sento diverso e importante, ma la fascia di capitano l'ho presa solo in prestito: è stato un onore indossarla. Dispiace per l'espulsione di Florenzi, si era tolto su quel fallo, ora non deve abbattersi e reagire così come hanno fatto tanti ragazzi che non hanno vissuto un bel periodo. Stavolta non è neanche colpa sua».

In Champions a Oporto El Shaarawy  non ha potuto giocare neppure un minuto visto che Di Francesco lo ha tenuto in panchina per tutti i 120', tra cambi forzati e la scelta di puntare su Schick. Era stata una mossa giusta, visto che il ceco si era guadagnato un rigore ignorato da arbitro e Var. Una parziale ricompensa è arrivata ieri, con Patrik a segnare il gol vittoria, il quinto in una stagione dove continua a segnare solo all'Olimpico al contrario di Dzeko. Ora Ranieri vorrebbe farli giocare insieme, «vediamo - è il commento di Schick - abbiamo ancora diversi giorni per prepararci alla Spal, ogni attaccante fa meglio quando gioca con un altro e non è da solo. Penso che possa essere un vantaggio anche per Edin». Il tecnico lo ha motivato come meglio non poteva, Schick ha risposto presente. «Il mister - racconta - mi ha detto che devo fare vedere la cattiveria e la mentalità. In questa partita tutti siamo andati in campo con l'intenzione di aiutarci quando qualcuno sbaglia. Forse non è stata una gara bellissima ma i tre punti sono importanti. Io faccio l'attaccante e sono felice di aver segnato. Alla fine ho avuto i crampi e ho avuto paura di essermi fatto male di nuovo. Quando sono uscito ero quasi morto». Come tutta la Roma, stremata ma felice per una sera.


L'infortunio non preoccupa: Zaniolo ok

IL TEMPO - MENGHI - Chi ha stretto i denti alla fine non ce l'ha fatta. Zaniolo aveva dato la sua disponibilità a Ranieri, ma il polpaccio destro che gli faceva male al rientro da Oporto si è indurito costringendolo a chiamare il cambio a inizio ripresa. Tra 4 giorni si torna in campo e stavolta il 19ennne dovrebbe lasciare spazio ad altri, anche se «non è nulla di grave», spiega il tecnico. Non preoccupano neppure Schick, uscito per un crampo, e Jesus, col ginocchio destro - lo stesso a cui si era lesionato il menisco - dolorante per la bella botta presa nell'impatto col terreno al gol annullato all'Empoli. Florenzi salterà la Spal per squalifica, torneranno Dzeko, Fazio e Kolarov con la «fedina» pulita. Da valutare Pastore, che potrebbe farcela per sabato, e Under. Manolas, Pellegrini e De Rossi si rivedranno, bene che va, dopo la so-sta. Intanto l'Uefa contesta alla Roma «atti di danneggiamento» al Do Dragao, la passano liscia sia Pallotta per le frasi post-match sia Di Francesco per la mancata conferenza stampa. E, aggiungiamo, lo speaker-tifoso che alzava i cori dopo il gol sbagliato da Dzeko ai supplementari e il rigore del Porto.


Tre punti d'oro

IL TEMPO - CARMELLINI - Di buono solo i tre punti, il resto è poca roba, a tratti imbarazzo. Contro l'Empoli che non ha mia vinto una partita in trasferta, la "nuovaRoma di Ranieri fatica maledettamente. Altro che giocatori in grado di arare il terreno, s'è vista la solita Roma timorosa e smarrita che vince solo per la pochezza di un avversario troppo più scarso. E il boato liberatorio dell'Olimpico al triplice fischio dell'inguardabile Maresca, sta lì a dimostrarlo. All'esordio dopo il suo ritorno a Roma Ranieri fatica e non poco, perché questa squadra un'identità non ce l'aveva con Di Francesco figuriamoci ora con un tecnico che ha diretto un allenamento e mezzo. Eppoi senza sette titolari tra squalifiche e infortuni sarebbe stata dura davvero per chiunque: questo gli va riconosciuto.

Ranieri ha molte cose su cui lavorare, molte probabilmente senza soluzione al momento, ma ha anche avuto il grande merito di crederci fino infondo, di motivare i suoi e di riuscire a portare all'Olimpico trentaquattromilacinquecentotto spettatori: non pochi per una Roma-Empoli di lunedì sera tra freddo e pioggia. Il popolo giallorosso risponde «presente» e lo accoglie con uno striscione che non lascia spazio a interpretazioni: «Oggi come ieri, auguri mister Ranieri» recita la Sud. Ma sarà tutt'altro che una passeggiata nonostante la partita si metta bene da subito con il bel gol in avvio di El Shaarawy (ancora una volta il migliore dei suoi). Vantaggio buttato alle ortiche, in un nanosecondo, dall'incredibile autorete di Juan. Insomma la Roma lì dietro fa davvero ridere, figuriamoci stavolta che dei titolari c'è il solo Florenzi ancora una volta in serata «no». Due gialli che lasceranno la Roma in dieci per gli interminabili quindici minuti finali: e meno male che doveva essere la gara del suo riscatto dopo l'errore clamoroso che è costato la Champions. Le castagne dal fuoco a Ranieri le leva alla fine Schick con un gol da attaccante vero che manda avanti la Roma alla ripresa ma inspiegabilmente allo stesso tempo le taglia le gambe: la squadra di Ranieri finisce lì. Zaniolo sbaglia da due passi un gol già fatto e conferma anche lui la serata storta con l'infortunio nel finale proprio per quel polpaccio che lo aveva messo a rischio alla vigilia. Il finale poi è sangue e sofferenza, l'Empoli annusa la preda e prova il colpaccio: che gli sarebbe anche riuscito se Maresca (fin lì peggiore in campo a paletti) non fosse andato alla Var per annullare il gol di Krunic per un fallo di mano evidente di Oberlin. Netto, ma poteva anche finire diversamente e appare chiaro che Ranieri almeno ha portato a Roma un po' di fortuna. Ma la strada è lunga e tutta in salita, difficile capire dove potrà arrivare questa Roma. Perché così non si va da nessuna parte.


Schick convocato con la Repubblica Ceca

Patrik Schick oggi può festeggiare anche la convocazione con la propria Nazionale. La Repubblica Ceca, infatti, nel prossimo spazio dedicato alle selezioni nazionali, sfiderà l'Inghilterra per le qualificazione agli Europei e il Brasile in amichevole. Per le due sfide ci sarà anche l'attaccante della Roma. Dopo la convocazione per le sfide con Inghilterra e Brasile, il ct della Repubblica Ceca, Jaroslav Šilhavý, ha parlato di Patrik Schick svelando un problema fisico riportato dopo la gara di ieri contro l'Empoli:

"Patrik Schick lotta per giocare e allo stesso tempo con gli infortuni. Ieri ha spinto molto, ma dopo mi è arrivata la notizia che ha avuto problema fisico di nuovo. Spero e credo che non sarà nulla di grave per dover rinunciare alla convocazione, perché al momento è un attaccante numero uno".


Progetto "No Bulli", Baldissoni: "Lontano il bullismo dal calcio"

Presso la Sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio, in via della Pisana 1301, si svolgerà la presentazione ufficiale della campagna ‘NO BULLI’ con rappresentanti di Roma, Lazio e Frosinone. Oltre alla presenza di Florenzi, ci sarà il giovane Bouah e Flaminia Simonetti, calciatrice della Roma Femminile. Con loro ci sarà anche il vicepresidente Baldissoni, primo ad intervenire con le seguenti dichiarazioni:

"Consideriamo la Roma come società una piattaforma sociale in grado di veicolare i messaggi alla comunità sociale. Questo ci deve dare il senso di responsabilità che portiamo avanti in ogni iniziativa. Con Roma Cares noi andiamo nelle scuole della Capitale da anni e molto spesso al centro dei messaggi che portiamo c’è il contrasto al bullismo. Siamo felici di aver firmato questo protocollo d’intesa che speriamo sia un veicolo per mandare messaggi corretti. Bullismo vuol dire vigliaccheria, il più forte che se la prende con il più debole e il gruppo che se la prende contro uno è vigliaccheria, è il contrario di quello che avviene nelle squadre di calcio, dove il più debole viene aiutato, dove il compagno in difficoltà va aiutato: è proprio questo che rende una squadra più forte. Aiutarlo e non bullizzarlo vuol dire creare una società più forte". E' presente all'evento anche il responsabile del settore giovanile, Massimo Tarantino.

Il pensiero di Alessandro Florenzi"E’ veramente un onore essere qui a rappresentare la squadra in un progetto importante e che riguarda i ragazzi. Tutti i bambini devono sapere che prima di tutto sia un gioco. Devono pensare che sia un gioco e non un futuro per mantenere loro e le famiglie. Siamo fortunati a fare questo mestiere. Porto un esempio per me veramente importante. La mia squadra è come una scuola. Sono caduto due volte nella mia vita e nella mia carriera. Se vicino non avessi avuto dei compagni che mi avessero tirato su anche con una pacca o battuta sarebbe stato difficile, li ringrazio ogni giorno. Anche quando ho avuto la ricaduta al ginocchio. Un gruppo può salvarti la vita. Nella nostra palestra abbiamo una frase 'non c’è branco senza lupo e non c’è lupo senza branco'. Bisogna sempre tendere una mano. Ringrazio tutti i presenti perché è una bellissima iniziativa".

 

Le parole a margine di Lotito:

 

Lei e De Rossi siete andati via dall'Olimpico abbracciati al derby
"Le squadre devono considerare i loro avversari non come nemici e dare la possibilità ad ognuno di esprimersi nel rispetto dei propri valori e delle proprie capacità. Ho apprezzato il comportamento di De Rossi perché ha detto che la Lazio si è dimostrata più forte, non era la Lazio dei fratelli Filippini...era un atto di sportività e per questo l'ho ringraziato. Quello che provo a inculcare nei giocatori è che bisogna scendere in campo sì con la fame ma sempre col rispetto degli avversari" 

 

Corsa al 4° posto: sarà facile mantenere la serenità?
"Stiamo parlando di una competizione sportiva, non ci giochiamo la sopravvivenza di un essere umano ma un risultato il cui raggiungimento deve essere un coronamento di un percorso in campionato. Mi auguro prevalga il migliore come deve avvenire nello sport"

 

 


Il riscatto di Defrel alla Samp si allontana

Dopo l'incidente in macchina scappando dalla polizia, il riscatto di Greogire Defrel da parte della Sampdoria si allontana. Il giocatore di proprietà della Roma a fine stagione dovrebbe quindi tornare a Trigoria, come riportato da Tuttosport.


Fiorentina, idea Di Francesco per il dopo Pioli

Stefano Pioli e la Fiorentina si separeranno probabilmente a fine stagone. Tra i papabili sostituti anche Eusebio Di Francesco, ormai ex tecnico della Roma. A darne notizia è calciomercato.com.


Allenamento Roma. Terapie per Manolas, De Rossi, Pastore e Zaniolo

La Roma è tornata subito a lavorare all'indomani della vittoria con l'Empoli. Gruppo diviso tra chi ha preso parte alla sfida di ieri e chi, invece, ne è rimasto escluso. Terapie per Manolas, De Rossi, Pastore e Zaniolo, che accusa un dolore al polpaccio post trauma contusivo. Seduta individuale per Under e Kolarov: il serbo soffre di un fastidio a una vecchia cicatrice.