Olsen, c’è nuova vita dietro il muro che gli ha costruito mister Claudio

IL MESSAGGERO - CARINA - Ora non ha più scuse. Perché se con Di Francesco ci poteva essere l’alibi di una difesa alta (anche se negli ultimi tempi Eusebio ne aveva abbassato il raggio d’azione) e più esposta agli attacchi avversari, adesso con Ranieri anche questa attenuante viene meno. Difesa bloccata con tre centrali su quattro elementi nella prossima trasferta di Ferrara: più protetto di così, Olsen non può sperare. In un assetto del genere, con il Copenaghen, nella stagione 2016-17, non incassò reti in 27 partite, 19 in campionato, record in Danimarca. A Trigoria si accontenterebbero di molto meno. Perché la buona sorte che accompagna il portiere svedese rischia di non bastare più. Dopo l’acuto nel match contro il Bologna, le incertezze continuano a ripetersi. E se in stagione quelle più clamorose non sono (quasi) mai state influenti sul risultato finale (le ultime della serie: il momentaneo vantaggio di Ciano a Frosinone, il 3-0 di Cataldi al derby, il gol annullato a Krunic l’altra sera, con una parabola che tutto sembrava fuorché irresistibile) minano comunque la fiducia dei compagni.

NUOVA VITA - Non è un caso che appena arrivato, il tecnico di San Saba - anche pubblicamente - si sia preso un momento di riflessione: «Chi gioca in porta? Vediamo». Poi ha scelto Olsen che tuttavia anche contro l’Empoli non ha convinto. Quello che sorprende del gigante svedese è l’involuzione che lo ha portato negli ultimi match a non azzardare mai le uscite. Nemmeno quando il pallone vaga ad altezza uomo nell’area piccola del portiere, territorio di sua completa competenza. Nella corsa alla Champions, la Roma ha necessità di registrare la difesa (attualmente è la decima del torneo: 37 reti subite in 27 gare). Ranieri lo sta facendo sia attraverso le scelte sia chiedendo ai difensori di giocare meno il pallone. Ora, però, serve che Olsen regali tranquillità ai compagni di reparto. Facendo quello che sa fare meglio: parare il parabile. Anche perché Mirante è pronto. E continua a lavorare sapendo che prima o poi potrebbe arrivare la sua occasione.


Claudio, idea Champions: “Ora conta la testa”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Portare la Roma in Champions». Claudio Ranieri da una settimana, ha un’ossessione. La sera guarda partite, di giorno è fisso a Trigoria, tanto da aver messo in secondo piano persino un piccolo intervento al ginocchio. Per Ranieri, ora, esistono soltanto «i miei ragazzi» ed è anche per questo che ha deciso di fissare la conferenza due giorni prima della partita.

La Roma giocherà domani alle 18 contro la Spal, lui ha incontrato i giornalisti ieri alle 10.30. Battendo, ancora una volta, su un tasto: «Voglio una squadra compatta e senza paura». (...) La paura, oltre che fisica, è però anche mentale: «I moduli contano fino a un certo punto, conta la predisposizione. Dzeko e Schick insieme, a prescindere, si devono riconoscere nelle loro posizioni, Fazio è un pezzo da 90, ci sta che abbia momenti no. È intelligente, sa leggere l’azione e può fare bene».

L’argentino guiderà la difesa insieme a Marcano, mentre Kolarov è a rischio per un fastidio su una vecchia cicatrice. Se non dovesse farcela al suo posto Santon oppure Juan Jesus. (...)


ElSha 10. Bomber a sorpresa: “Battiamo la Spal. È ora di svoltare”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Spalletti lo considerava importante, anche se si lamentava della sua di­scontinuità. Di Francesco era andato anche oltre, arrivando a definirlo in camera caritatis il suo esterno ideale, per la sua ca­pacità di attacca­re gli spazi ma saper anche aiutare in fase di­fensiva. Ranieri, invece, la prima cosa che ha fatto – terminata la partita vinta con l’Empoli – è stata quella di fargli i complimenti. Ma non per il gol segnato con cui ha aperto le danze, ma per tutte quelle corse e quei recu­peri che hanno permesso alla squadra di essere compatta in fase difensiva e di rifiatare nel finale. Stephan El Shaarawy così oggi vive probabilmente il suo momento migliore da quando è alla Roma. (...)

(...) Che poi El Shaa­rawy sia davvero carico lo ha dimostrato anche ieri, parlan­do a Roma Tv. «I nove gol sono un traguardo importante, la voglia è di arrivare in doppia cifra – dice il Faraone –. La cosa più importante, però, è aver trovato la continuità, che pri­ma mi mancava un po’. Manca­no ancora due mesi, bisogna essere concentrati e fare il me­glio per me e per la squadra». Ad iniziare proprio da Ferrara, dove Stephan dovrà fare l’esterno a sinistra con due compiti: aiutare in fase difensiva ed alzarsi in quella offensiva, per andare a da­re una mano alla coppia d’attacco formata da e Schick. «Quella con la Spal è una gara che dobbiamo vincere – continua – Anche se non sarà facile, loro vengono da due sconfitte e lottano per salvarsi. Metteranno in campo tanta rabbia, ma a noi servono i tre punti». (...)


Dzeko 4.0. Edin il trasformista, con Ranieri a Roma torna all’antico

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Adesso Dzeko e Ranieri sono insieme a Roma e da oggi si aiuteranno a vicenda per portare la Roma in Champions League (...) Ranieri sarà il suo quarto allenatore nella sua storia romanista, il primo che gli metterà davvero accanto una punta. Come ai tempi del Wolfsburg (dove Dzeko faceva coppia con Grafite) o del Manchester City (insieme ad Aguero).

Il centravanti bosniaco è sbarcato in giallorosso con Garcia, anche se il tecnico francese l’ha allenato solo per mezza stagione, essendo stato poi esonerato nel gennaio 2016. (...) Con lui giocava in un 4-3-3 in cui si trovava ai suoi fianchi Salah da una parte e Gervinho dall’altra. L’inizio non è stato dei migliori, anche per i tanti gol sbagliati, alcuni anche clamorosi.
(...) Poi la Roma ha virato verso il 4-2-3-1 con l’arrivo di Spalletti e Dzeko ha iniziato a segnare come mai aveva fatto prima, arrivando addirittura ai 39 gol (in 51 gare) del 2016-17. (...) La terza esperienza è stata quella con Di Francesco, dove Dzeko ha funzionato ad intermittenza. (...) Adesso c’è Ranieri, che lo farà giocare prima punta e accanto gli metterà Schick a fare la seconda. Per Edin un ritorno all’antico. I due giocheranno appena sfalsati, ma comunque vicini. Ne dovrebbero trarre vantaggio entrambi. E Dzeko, che finora in campionato ha segnato solo fuori casa, punta ad allungare la striscia già da Ferrara.

 


Il Mazza di Ferrara esempio virtuoso per Tor di Valle

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Uno deve ancora vedere la luce, con la speranza da parte dei proponenti di riuscire a iniziare i lavori entro la fine di quest’anno. Solare, s’intende, non sportivo. L’altro, invece, è stato candidato dal si­to Stadiumdb.com, un’autorità del settore, al titolo di «Stadio dell’anno» ed è arrivato sedice­simo su ventisette candidati (a vincere è stata la Samara Are­na, in Russia). Storie parallele, quelle dello stadio della Roma e del Paolo Mazza. (...)

Nel tempo l’im­pianto della Spal è cambiato molto, ma il 2018 è stato sicura­mente l’anno che ha fatto la differenza, visti i lavori che hanno portato la candidatura al pre­mio di stadio dell’anno. Gli esperti hanno apprezzato come la grande ristrutturazione sia avvenuta all’interno di spazi estremamente ristretti e con ri­sorse limitate, arrivate dal club, dal Comune e dal Credito Spor­tivo. I lavori, avviati lo scorso giugno, sono stati ultimati a inizio settembre. (...)

Deve ancora mettere mano al cantiere, invece, la Ro­ma. Entro l’inizio dell’estate è attesa l’approvazione della va­riante urbanistica e la stesura della convenzione, il contratto che regolerà il rapporto tra l’anima pubblica e privata del progetto. Poi dovranno passare altri sei mesi per la bonifica del sito e i bandi europei per le in­frastrutture. (...) La strada è ancora lunga. Più lun­ga di quella che da Tor di Valle porta a Ferrara.


Una maglia speciale in ricordo di Taccola

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La notizia la dà Claudio Ranieri in conferenza stampa, con la voce emozionata: «Sabato con la Spal faremo un omaggio a Taccola. Io lo ricordo perfet­ tamente, oltre a essere tifo­so, quell’anno entrai nella Roma. Una morte così, allo stadio di Cagliari, mi colpì molto». Domani, 16 marzo, saranno trascorsi esatta­mente 50 anni da quando Taccola morì a soli 25 anni per arresto cardiaco, e la Roma scenderà in campo con una maglia speciale dedicata a lui. Sarà la divisa gialla da trasferta che, all’altezza del cuore, avrà la scritta Giuliano e il logo della Hall of Fame, dove Taccola è entrato lo scorso novembre.

"È probabil­mente il campione più sfor­tunato che abbia vestito la maglia della Roma, per que­sto il suo nome è scolpito nella memoria del club e dei tifosi», sono state le parole del vice presidente Baldis­soni (...)"


Ranieri: "Roma senza paura"

IL TEMPO - MENGHI - Era una Roma responsabilizzata dalla crisi quella che a fine ottobre perdeva la prima di campionato all’olimpico contro la “piccola” Spal, creando un (nuovo) vortice di dubbi intorno a Di Francesco, consapevole all’epoca di non aver curato tutte le ferite nonostante il ciclo di 4 vittorie consecutive, derby compreso, che aveva ridato animo a società ed ambiente dopo il ritiro punitivo. Quella di oggi è una Roma altrettanto fragile, per certi versi, ma sbloccata dalla vittoria all’esordio-bis di Ranieri: “Voglio una squadra libera da condizionamenti. Dalla Roma ci si aspetta sempre tanto, io sono arrivato qui dopo due sconfitte consecutive ed è logico che senza giocatori importanti in campo, mettendo dentro quelli che non sono abituati a giocare insieme, io debba dirgli: ‘Giocate senza paura, anche se sbagliate non mi interessa’”. Gli errori non sono, difatti, spariti e, dovendo ricominciare da capo (o quasi) con metodi, modulo e modi del nuovo allenatore, i compiti a casa sono raddoppiati. “La squadra - sottolinea Ranieri nella conferenza stampa all’anti-vigilia del match con la Spal - ha risposto sufficientemente bene sulle prime cose che gli avevo chiesto. Non posso pretendere molto di più in questo momento, cambiando è logico che non viene fatto tutto come vorrei, ma vedo una buona predisposizione e molta concentrazione nel cercare di fare le cose che chiedo”.

La buona notizia è che il tecnico viene ascoltato, ha aperto fin da subito un dialogo diretto con ogni singolo calciatore e ha caricato tutti a Trigoria, la cattiva è che non ha la bacchetta magica e anche domani la Roma potrebbe non essere perfetta, non come la vorrebbe lui almeno. Comprensibile dopo una sola settimana insieme. E allora si punterá tutto, ancora una volta, sul risultato da portare a casa a tutti i costi per continuare ad inseguire la Champions in questa giornata che presenta il derby milanese. I giallorossi giocano prima delle rivali per il 4o posto e dovranno mettere pressione a Inter e Milan. Il precedente più recente con la Spal non incoraggia, finì 0-2 all’Olimpico lo scorso 20 ottobre, e non sono così positivi neppure i trascorsi a Ferrara: solo 4 successi in 16 partite, 9 vinte dai padroni di casa. La Roma in trasferta puó poggiarsi sul miglior Dzeko, che spera di regalarsi un gol per il compleanno, potendo contare su Schick che gli farà da spalla: “Non importano gli schemi di gioco, l’importante è che possano fare il meglio insieme, senza far perdere equilibrio alla squadra”.

In questo senso verrà fatta la scelta degli esterni, che “si fa in base agli avversari e a come stanno i giocatori”. Kolarov e Zaniolo non al massimo, “non si sono ancora allenati con me e mi lasciano dei dubbi”, Under “continua il suo protocollo di recupero, lo vedo solo negli spogliatoi e spero di riaverlo pronto dopo la sosta”, in generale un gruppo che non è l’immagine della salute e scende in campo condizionato e un po’ frenato: “Se i giocatori si fanno male e sono un po’ ansiogeni di carattere, bisogna stare attenti. Io devo fare in modo che i piccoli problemi non diventino grandi”. Spera piuttosto di far crescere chi ha subito un involuzione inspiegabile, come Fazio: “Lui è un pezzo da novanta. Ci sta che per una parte di campionato non renda, ma sono convinto che possa far bene con me”. Sarà uno dei due centrali a dover domare Petagna e compagni domani: “La Spal è molto abile nel trovare la soluzione e prenderti in velocità. Cercheremo di stare accorti, attenti e compatti”. Per la Champions e in memoria di Taccola, morto il 16 marzo 1969 per un attacco cardiaco: la Roma lo ricorderà con una patch sulla maglia con scritto “Giuliano”.


Kolarov e Zaniolo recuperano

IL TEMPO - MENGHI - I problemi della Roma si riflettono nelle scelte delle nazionali e puó succedere che un campione del mondo come Nzonzi venga lasciato a casa dalla Francia e che Under, bloccato in infermeria da due mesi, rinunci alla Turchia per provare a guarire. La pausa sarà utile a molti, De Rossi, Manolas, Pellegrini, Pastore (verso un nuovo forfait) dovrebbero tornare disponibili contro il Napoli, Ranieri confida quantomeno di recuperare Zaniolo e Kolarov per la trasferta di Ferrara. Il 19enne ha mandato segnali positivi nell’allenamento di ieri, ha lavorato per la maggior parte del tempo con il gruppo e sarà abile e arruolabile, mentre ci sono più dubbi sul terzino che ha un fastidio e una cicatrice al flessore e dovrebbe essere sostituito da uno tra Jesus e Santon, in ballottaggio anche sull’altra fascia con Karsdorp data la squalifica di Florenzi. Perotti è affaticato e acciacato, la rifinitura sarà decisiva per capire se sarà almeno in panchina. El Shaarawy c’è ed è carico: “Voglio andare in doppia cifra”.


Ranieri verso Ferrara: “In ricordo di Taccola giochiamo senza paura”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Una maglietta speciale per ricordare Taccola e la paura da scrollarsi di dosso il più in fretta possibile. La Roma partirà oggi per Ferrara con in borsa maglie celebrative da indossare contro la Spal, dedicate allo storico attaccante della Roma, scomparso cinquant’anni fa (il 16 marzo 1969), a 26 anni. “Lo ricordo perfettamente - spiega commosso Ranieri - perché una morte nello stadio mi colpì molto e la sua figura è stata sempre nel mio cuore”. La scrittina “Giuliano” è stata messa sulla manica, con accanto il logo della Hall of Fame.

Il richiamo ad antichi sentimenti di romanismo e la consapevolezza di avere davvero poco tempo per lavorare sulla Roma, alla base della gara di domani. “So che non posso chiedere molto di più perché i ragazzi erano abituati a giocare in un altro modo - ammette Ranieri, che ha anticipato di un giorno la conferenza della vigilia - Vedo molta predisposizione e concentrazione nel gruppo, devono giocare uniti e compatti, senza paura e senza condizionamenti”. Il tecnico di Testaccio - che per allenare la Roma ha rinviato un piccolo intervento che doveva fare al ginocchio - ripartirà contro la Spal dalla coppia Dzeko-Schick. “Senza pensare al modulo, a prescindere da questo, si devono riconoscere nelle loro posizioni”.

Ma la squadra giallorossa continua a restare immersa nell’emergenza degli infortuni. È a rischio Kolarov, che ha scontato la squalifica ma non sta bene e al suo posto potrebbe giocare uno tra Santon e Juan Jesus. È a rischio anche Zaniolo. “Ha preso una botta alla caviglia e questo ha effetto sul polpaccio. Devo stare attento a evitare che i piccoli problemi fisici che ho trovato, diventino grandi”. Ci sarà El Shaarawy, che con quello contro l’Empoli, ha raggiunto quota 9 gol. “Un traguardo importante - ammette l’attaccante - voglio arrivare in doppia cifra e sto giocando con maggiore continuità fisica. Ora dobbiamo battere la Spal, ma non sarà semplice perché loro sono in piena lotta-salvezza”.


La Roma pensa al difensore centrale Chabot

La Roma sarebbe interessata al profilo del giovane Julian Chabot, difensore centrale in forza al Groningen. Sul 21enne l’interesse di più di un club di Serie A, tra cui Torino e Samp. Lo riporta calciomercato.it.


Pallotta ha scelto Petrachi per il dopo-Monchi

Il club giallorosso è alla ricerca di un nuovo direttore sportivo dopo l’addio di Monchi. Secondo quanto si legge su La Stampa, James Pallotta avrebbe individuato il sostituto dell’ex Siviglia: si tratterebbe di Gianluca Petrachi. Il braccio destro di Cairo ha un contratto con il Torino fino al 2020 ma sarebbe già stato contattato dalla Roma.


Guardiola vuole De Rossi come allenatore nelle giovanili del Manchester City

Daniele De Rossi tentato dalla Premier League. Secondo quanto riporta Tuttosport, Pep Guardiola vorrebbe il capitano giallorosso all’Academy del suo Manchester City come allenatore nelle sezioni giovanili. Il numero 16, a causa dei problemi fisici, starebbe meditando di ritirarsi già a fine stagione o, al più tardi, il prossimo anno.