Manolas: "Non siamo qui per difenderci, ma per fare la partita"

Kostas Manolas, difensore della Roma, parla ai microfoni di RAI SPORT a pochi minuti dal fischio d'inizio del match con il Porto.

Servirà una "Roma diversa… 

Sì, vogliamo essere diversi e passare il turno, siamo venuti qui per questo.

Uno stadio difficile… 
Sì è molto caldo, ma saremo pronti.

Difesa a tre… 
Per avere più equilibrio, quest’anno è mancato.

E’ importante mantenere quel gol di vantaggio…
Non siamo venuti qua a difendere, non c’entra che giochiamo a tre. Siamo venuti per fare la partita.

Cosa vi ha detto Di Francesco?
Che serve una grande prestazione, è convinto che la faremo e siamo convinti anche noi.


Totti: “Oggi conta solo la Roma, siamo tutti con Di Francesco, lasciamo crescere Zaniolo”

Francesco Totti, dirigente della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni prima della gara di Champions League contro il Porto  Queste le sue parole:

TOTTI A ROMA TV

Che rispondiamo a questi fischi? 
E’ il campo che deve rispondere, normale che quando entri in campo ci siano. Fa parte del gioco, penso che sia una partita difficile su cui siamo concentrati per fare del nostro meglio.

La Roma con la difesa a 3… 
Il mister ha preso questa decisione e la rispettiamo, speriamo sia quella giusta. Cercheremo di mettere in campo tutto quello che abbiamo, è da dentro o fuori.

Come superare il derby?
Alcune volte l’espressione parla, quando perdi un derby così in testa passa qualunque cosa. Dobbiamo accantonarla, loro sono stati più bravi e ora noi abbiamo questa partita che è più importante del derby.

TOTTI A SKY SPORT

Conosce bene Di Francesco, quanto può pesare nella sua testa questo senso d'incertezza? Può essere una motivazione in più?

La squadra è tutta con il mister e cercherà di imporre il suo gioco. E' una partita complicata, abbiamo una squadra compettitivia sotto tutti i punti di vista. Il mister ha scelto giocatori all'altezza.

Si aspettava la difesa a 3? Fazio in tribuna?

Fazio ha avuto un piccolo risentimento al flessore dopo il derby e non abbiamo voluto rischiarlo. Il mister ha ritenuto di mettere la squadra nelle migliori condizioni, è un 3-5-2 che può diventare un 4-4-2 o un 4-2-3-1, cambierà durante la partita come vorrà lui.

Le perplessità ci sono, ci aspettavamo una Roma come quella dell'andata, ritroviamo invece uomini diversi e posizioni in campo che non convincono, come Zaniolo esterno. Un po' come quando giocavi, da esterno rendevi meno (domanda di Capello, ndr).

Io potevo giocare ovunque, mister (ride, ndr). Dire adesso però che il tecnico ha sbagliato formazione mi sembra esagerato. I dubbi ci sono sempre, ma oggi è una gara particolare, è una gara decisiva per la Roma. Conta solo la Roma oggi, null'altro. Di Francesco ha l'adrenalina che non ha nessun altro, so come affronta la partita. Gli daremo tutto il sostegno possibile, sperando che la squadra gli dia forza e continuità.

Si soffre in tribuna o di più in campo?

In campo mi esprimevo diversamente, in tribuna stai fermo. Vorresti ma non puoi. Ho capito perchè tutti voglio fare gli allenatori... (ride, ndr)

La difesa di Di Francesco le fa onore, parole da vero dirigente.

Lo difendo perché è il mio allenatore. E lo difenderò fino alla fine

Fazio fuori per infortunio e non per scelta tecnica, nel secondo caso sarebbe stato grave (domanda di Cambiasso, ndr)

Stai tranquillo, il mister non l'ha voluto rischiare, lo staff medico ha detto di evitare il suo impiego. Ci sono altre partite di campionato, speriamo di Champions.

TOTTI ALLA RAI

E’ in gioco tutto, non solo i quarti…

Si è parlato più di altro che della partita, che viene prima di tutto. E’ troppo importante per tifosi, squadra, società e mister. Siamo uniti.

Come si cancellano le scorie del derby?

Il derby è sempre diverso, gli acciacchi restano ma dobbiamo cancellare il passato.

Ai portoghesi fortunati fino a un certo punto…

Anche loro preferivano la Roma a una squadra più blasonata, ma non era contro di loro, era un commento.

Come giudichi l’annata?

Altalenante, ma siamo in corsa per i quarti di Champions e a tre punti dall’Inter. Abbiamo ancora tante partite per raggiungere i nostri obiettivi.

Cosa diresti ai tuoi compagni? 

In questi momenti le parole le porta via il vento. Per giocare, sentire la musichetta della Champions e sapere che si può arrivare ai quarti le parole non servono. Se devo dire a un giocatore che è una partita importante è una barzelletta. A un giocatore di questo livello non servono parole di compagni e dirigenti.

Zaniolo come ha vissuto queste ore? 

Abbastanza bene, ma se ne sta parlando troppo. Lui in campo risponde sempre molto bene con prestazioni positive, ma da qua a dire che è l’erede di Totti, Zidane o chissà chi altro mi sembra eccessivo. E’ giovane, tra 4-5 anni vedremo di che pasta è fatto. Mi auguro diventi uno dei più forti del calcio italiano, alla Roma lo tuteleremo sicuramente.

La Roma passa se mette cuore o veleno? 
Entrambe le cose. Sono partite diverse, la squadra è forte e sa che oggi è diverso da altre occasioni.

 

 


Champions League | Porto vs Roma 3 a 1 (4 a 3): Un rigore di Telles ai supplementari qualifica il Porto, polemiche sul VAR

Allo stadio do Dragão di Oporto la Roma si gioca il suo futuro europeo e mister Di Francesco la panchina dei giallorossi. Concentrazione massima, per tentare un migliore approccio al match, dopo la pesante sconfitta contro la Lazio di sabato scorso. Coach Di Francesco schiererà la difesa a 3 con Jesus, ManolasMarcanoCentrocampo schierato a 4 con KardorpDe Rossi, Nzonzi e Kolarov. In attacco, accanto a Dzeko, ci sarà Perotti.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

FC PORTO (4-4-2):Casillas; Militao, Felipe, Pepe, Alex Telles; Otavio, Herrera, Danilo, Corona; Marega, Soares.
A disposizioneVana, Maxi Pereira, Hernani, Brahimi, Oliver Torres, Adrian Lopez, Fernando.
Allenatore: Sergio Conceiçao.
Diffidati: Pepe, Éder Militão, Otávio, Herrera. | Squalificati: Nessuno | Indisponibili: Aboubakar.

AS ROMA (3-4-3): Olsen, Jesus, Manolas, Marcano, Kolarov; Nzonzi, De Rossi, Karsdorp, Zaniolo, Dzeko, Perotti
A disposizioneFuzato, Mirante, santon, Florenzi, Cristante, Pellegrini, Schick, El Shaarawy
Allenatore: Eusebio Di Francesco.
Diffidati Nessuno | Squalificati Nessuno  | Indisponibili: Coric, Pastore, Cengiz Under.

Arbitro: Cüneyt Çakir (TUR).
Assistenti: Bahattin Duran (TUR) e Tarık Ongun (TUR).
IV uomo: Halis Özkahya (TUR).
VAR: Szymon Marciniak (POL).
AVAR: Pawel Gil (POL).

ORARIO e TV - Calcio di inizio alle 21, partita che sarà visibile su Sky Sport HD, Sky Sport Uno (digitale terrestre) e Raiuno.


Porto-Roma, arbitra Çakır. I precedenti col fischietto turco

INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Torna la Champions League per le partite di ritorno degli ottavi di finale. stasera, ore 21:00, scenderanno in campo Porto e Roma. Allo Stadio Olimpico l’andata si è risolta con una vittoria 2-1 per i giallorossi, grazie alla doppietta di Zaniolo, che ha firmato le sue prime reti nella competizione. Il gol di Adrian Lopez ha accorciato le distanze e mantenuto vive le speranze della squadra portoghese. La direzione del match è stata affidata al turco Cüneyt Çakır, con i connazionali Bahattin Duran e Tarık Ongun come assistenti e Halis Özkahya IV uomo. VAR e AVAR, invece, affidate ai polacchi Szymon Marciniak e Pawel Gil.

I PRECEDENTI – Quinto incontro tra il fischietto turco e la Roma. Il bilancio è decisamente negativo, con ben tre sconfitte e una sola vittoria. Il primo precedente risale al novembre del 2014 nella partita Bayern Monaco-Roma 2-0. Altra sconfitta nel marzo 2015, nella tanto discussa Roma-Fiorentina 0-3 di Europa League. Il risultato più pesante, però, è il tristemente noto Barcellona-Roma 6-1 del 24 novembre 2015. L’ultimo incontro, invece, ha portato il primo successo giallorosso sotto la direzione di Çakır: CSKA Mosca-Roma 1-2 del novembre scorso, durante la fase a gironi della corrente Champions League.

Passivo anche il bilancio del Porto che, come i giallorossi, è stato diretto dal fischietto turco per quattro volte ma senza mai vincere. Tre sconfitte e un pareggio, infatti, il bilancio dei dragões. I KO sono arrivati con tre squadre inglesi: 2-1 con il Manchester City nell’Europa League 2011/12; 2-0 con il Chelsea nella Champions 2015/16 e l’1-0 subìto in casa del Leicester di Claudio Ranieri nel 2016. L’unico pareggio è arrivato contro lo Shakhtar Donetsk nella fase a gironi della competizione del 2014/15.


Per cadere o per rinascere

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Il derby è andato, e con esso la possibilità per la Roma, almeno nell'immediato, di agganciare in classifica l'Inter. 3-0, un risultato netto, forse ingiusto, questo sì, ma in ogni caso, nuovamente rivelatore: della Roma, questa Roma, troppo incerta, confusa e a tratti inesistente. La Stracittadina non è un caso isolato, è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Un vaso ormai ben colmo di gocce capaci di farlo rovesciare eppure ciò che oggi rimane è quel senso di immobilismo riscontrabile dal campo, alla panchina, fino ai piani alti societari. Si rimane appesi a dei grappoli di speranza, fatti più dalle mancanze degli altri che dalla bravura di questa stessa squadra. Si è tutti in discussione ma per ora di colpevole non ce n'è neanche uno. Lo sono tutti, ma nessuno ha ancora pagato. Fuori dalla lotta per i primi due posti praticamente da subito, ed ora protagonisti di una lotta Champions che probabilmente si protrarrà fino al termine della stagione, con una Coppa Italia, forse vero obiettivo nascosto di questa Roma, buttata al Franchi, contro la Fiorentina, con un 7-1 che ancora oggi fa inorridire solo a pensarci. Ora è tempo di Coppa dei Campioni, è tempo di Portogallo e più precisamente del Porto.

L'ULTIMA SPIAGGIA - Come di gocce traboccanti, anche di ultime spiagge la Roma ne ha viste parecchie. Eppure ad ora, una zattera salvatrice sembra sempre essere arrivata, almeno per Di Francesco. Domani sera a Oporto ci si gioca il passaggio ai quarti di finale della competizione per club più importante d'Europa. Nei primi novanta minuti forse una delle Roma più belle degli ultimi mesi con i dragoes rimasti in partita solo grazie ad un fortuito gol arrivato da un rocambolesco liscio di palla. Tutti si giocano qualcosa, la credibilità, le doti calcistiche, l'attaccamento alla maglia ma forse uno più di tutti stavolta, per la prima volta realmente, rischia la panchina: Eusebio Di Francesco. Un allenatore capace di portare la Roma alla semifinale di Champions neanche un anno fa ed ora meritevole dell'esonero per i trequarti tra tifosi e addetti ai lavori. I nomi ormai si fanno da mesi, Donadoni, Panucci, Paulo Sousa, chissà, quello che sembra ormai certo è che se non arriveranno i quarti, entro il fine settimana la decisone da parte del Presidente Pallotta verrà presa. La Roma è chiamata ad uno sforzo, magari anche sopra le stesse possibilità di una squadra sbagliata, ma comunque da molti sopravvalutata, per la gloria, il riscatto o che dir si voglia, ma per mostrare che c'è ancora qualcosa per cui combattere. Porto-Roma, una partita che in un modo o nell'altro, cambierà le sorti della stagione giallorossa.


I dolori del derby anche a Londra

LEGGO - CALBONI - Ponte Milvio, San Giovanni, Prati, Victoria Station di Londra. Sembra di essere nel cuore della Capitale: cori, inni, urla, a due passi della celebre stazione ferroviaria inglese. E invece siamo al Rileys bar (16 Semley Place), sede dell'AS Roma UK - Roma Club London, uno dei più grandi del mondo per numero di soci. «L'anno scorso siamo arrivati a quasi trecento membri- racconta il vicepresidente del club, Daniele Carminetti - oggi siamo davvero tantissimi, ma non come contro il Liverpool», ricordando la partita di Champions League.
Qui, il tifo giallorosso di Londra si ritrova come in curva sud, a sostenere la Roma anche nelle partite più dure: almeno trecento persone hanno seguito il derby. Pinta in mano e urla a squarciagola. Nonostante il parziale si faccia sempre più doloroso, i cori e le urla non si quietano. Nonostante il risultato, il Roma club si consola con l'andamento spaziale della sua squadra di calcetto: i giallorossi sono a due punti dalla vetta della classifica, in un torneo a 10 squadre internazionali di altrettanti club di team italiani ed europei.


Manolas c’è, mercoledì a Porto farà coppia con Marcano. La polizia portoghese: “Massima attenzione ai romanisti”

LEGGO - BALZANI - Manolas risponde di nuovo presente, salvo altri imprevisti. Il greco, che aveva saltato il derby per una sindrome influenzale arrivata dopo la distorsione alla caviglia rimediata col Frosinone, ieri si è allenato in gruppo e tornerà tra i titolari nella delicata sfida col Porto di domani sera per provare a risanare una difesa traumatizzata da Immobile e compagni. Manolas non ha preso bene le critiche di chi ha insinuato che il suo fosse solo un infortunio diplomatico e nonostante uno stato di forma non ottimale domani comporrà la coppia difensiva con Marcano che a Porto ci ha giocato per 4 stagioni. Lo spagnolo è leggermente favorito su Juan Jesus mentre Fazio (squalificato con l’Empoli) resterà in panchina dopo i disastri del derby. Deve farsi perdonare qualcosa pure Olsen che secondo le statistiche è il peggior portiere della Roma americana insieme a Goicoechea: 1,5 gol subiti di media a partita.

La squadra, nel colloquio con Di Francesco di domenica mattina, ha fatto presente al tecnico di avere difficoltà a giocare col 4-3-3. Un copione già visto dopo la sconfitta col Bologna col settembre. Probabile quindi il ritorno al 4-2-3-1. Intanto sale l’allerta-tifosi per la trasferta come conferma Cardoso da Silva, comandante della Polizia portoghese: "Monitoreremo i fan romanisti dal loro arrivo all’aeroporto e li accompagneremo nei loro spostamenti nel centro della città".


DiFra, le mosse per restare

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Mai come questa volta, i dubbi sono tanti. Oggi, alle 15, quando la Roma partirà per Oporto, molti saranno fugati. La posta in palio è alta (oltre ai soldi da incassare in caso di qualificazione: una quindicina di milioni), Di Francesco sta facendo di tutto per caricarsi e caricare la squadra, senza dare troppe pressioni. Impresa complicata. Il momento è difficile, ma tanto si sa, in questi casi paga sempre l'allenatore, non certo i giocatori, che dovranno essere liberi di pensare al calcio e non al futuro dell'allenatore. Le pressioni sono quasi tutte su Eusebio, dunque, che non deve sbagliare le mosse, forzandole su una squadra in condizioni precarie, fisiche e psicologiche. L'impresa non sarebbe nemmeno proibitiva (giallorossi in vantaggio di 2-1 maturato all'andata in casa e ha a disposizione due risultati utili su tre, al Do Dragao arbitrerà il turco Cakir): il problema non è il Porto, ma la Roma. Di Francesco si gioca le sua chance nel silenzio: allenamenti blindati, niente filmati nemmeno dalle amiche telecamere di Roma Tv.

TENTAZIONE DIFESA A TRE - I moduli visti quest'anno per la maggior parte delle gare, ovvero il 4-2-3-1 e il 4-3-3, hanno dimostrato di non essere totalmente affidabili. Ieri ad esempio è stata provata anche la difesa a tre, non si sa mai. E anche l'atteggiamento della squadra spesso è stato criticato dal tecnico, e lui sta battendo molto su questo aspetto. Vogliamo parlare dei giocatori? A parte rare eccezioni, El Shaarawy, Zaniolo tanto per fare qualche esempio, molti non sono al top, e proprio per questo sarà difficile fare le scelte giuste. Molte sono obbligate, vedi De Rossi, che arranca ma dovrà stringere i denti, anche perché per lui potrebbe essere anche l'ultima in Champions. Per superare uno scoglio come quello di domani sera servono equilibrio, gamba, voglia e coraggio e queste caratteristiche vengono riscontrare - onestamente - poco nella Roma. Quindi, la forbice si stringe. Chi giocherà? Ripartiamo dal sistema: tra i due fissi, Eusebio - nonostante l'andata sia stata giocata, e bene, con il 4-3-3 - ha fatto capire come il gruppo recepisca meglio il 4-2-3-1, con cui si sente più protetto e attacca con più facilità. Con questo sistema tattico la squadra ha mostrato sprazzi di pericolosità anche nel derby disastroso. Con il 4-2-3-1 rischiano di restare fuori Cristante e forse anche Pellegrini. Mentre nel 3-5-2 il sacrificato sarà uno tra Nzonzi e DeRossi. L'ex giocatore dell'Atalanta dovrebbe lasciare spazio a Nzonzi, pronto a fare coppia con De Rossi, come a Frosinone e si sperra nettamente meglio. Dicevamo, rischia di restare fuori anche Pellegrini (o Nzonzi). Questo, però, solo se Eusebio decidesse di riproporre Karsdorp o Santon a destra alzando Florenzi sulla linea dei trequartisti (in questo caso Zaniolo diventerebbe trequartista e Pellegrini al fianco di De Rossi, quindi fuori il francese).

PASTORE A RISCHIO TRIBUNA - Ipotesi che regalerebbe al Porto una Roma a trazione inferiore e con la paura addosso. Sono le stesse sensazioni se dovessimo vedere una Roma con difesa a tre: Fazio, Manolas e Jesus (o Marcano), con il doppio terzino sulle fasce. Di Francesco, al di là dei numeri, vuole più coraggio. E torniamo al famoso atteggiamento di cui sopra: mentalità. La stessa che lo scorso anno ha consentito alla Roma di fare bella figura allo Stanford Bridge e con il Barcellona, pur giocando con i tre dietro. Il coraggio di giocare al calcio, anche in questa notte da dentro o fuori. Eusebio, che recupera Manolas, ha difficoltà a scegliere il partner del greco, i suoi colleghi non sono in un momento magico, a sperare in un posto anche Marcano, che tra l'altro conosce bene l'ambiente del Do Dragao. Vedremo. Vincere al di là dei moduli e dei numeri, questo il concetto che ha in testa l'allenatore. E da dopo domani sarà comunque un'altra storia. Ma in tutto questo, Pastore? Il giocatore non aveva preso bene l'esclusione dal derby, né era, diciamo così, ben predisposto a subentrare. Tant'è che, raccontano, avrebbe gettato il fratino per terra e rivolto un gestaccio verso la panchina, davanti alle telecamere. Non è escluso che oggi venga escluso dalla lista dei convocati o che guardi la partita di domani dalla tribuna del Do Dragao.


Roma, quelli che aspettano

IL MESSAGGERO - CARINA - Paulo Sousa è a Viseu, sua città natale che dista un'ora e mezza (126 chilometri) di auto da Oporto. In queste ore è stato raggiunto dal suo uomo di fiducia in Portogallo, colui il quale si occupa da vicino dei contratti. A dimostrazione che qualcosa, intorno all'ex allenatore della Fiorentina, si sta muovendo. Il tecnico lusitano ha un'offerta del Bordeaux ma ha preso tempo. Almeno sino a domani, giorno di Porto-Roma. Tempistica che non può essere un caso. Il suo, infatti, è il nome che circola con maggiore insistenza nel caso la Roma dovesse decidere di esonerare Di Francesco. Proprio per questo motivo, quella che sembrava una presenza scontata al Do Dragao, è diventata in queste ore motivo di riflessione. Dopo le dichiarazioni di qualche mese fa («Mi piacerebbe allenare la Roma») e la foto pubblicata su Instagram con la maglia bianconera, davanti a Giannini, prima di Juventus-Roma, Sousa non vorrebbe commettere a livello mediatico un altro passo falso. Paradossalmente se Di Francesco non fosse stato in bilico, la sua presenza sarebbe stata scontata. In questi mesi, infatti, l'allenatore ha assistito a decine di partite, dividendosi tra Premier, Bundesliga e Liga. Ora, però, con la situazione legata alla panchina giallorossa così in dubbio e il suo nome che circola in modo così insistente, potrebbe decidere di rinunciare in extremis. Appare certo comunque che dopo l'esonero di inizio ottobre in Cina a opera del Tianjin Quanjian, è pronto a tornare in pista. Se alla Roma o al Bordeaux (che attende una sua risposta), dipenderà probabilmente dal risultato di domani. In queste ore spera anche Panucci. Forte dell'amicizia con De Rossi e del feeling mai interrotto con Baldini, il ct dell'Albania è pronto a lasciare l'incarico con la nazionale e tornare di corsa a Trigoria. Attende anche Donadoni. Nome che rimane in lizza.

TUTTO FERMO - Tutto fermo invece sul capitolo rinnovi. E non potrebbe essere altrimenti. Da un lato un ds che anche in privato dribbla le domande sul suo futuro: «Non è ancora il momento di parlarne». Dall'altro un club che deve capire - dopo una buona semestrale - il margine operativo che avrà a fine anno. E in questo caso la qualificazione ai quarti di Champions e l'agognato quarto posto in campionato, fanno tutta la differenza del mondo. Sono diversi i calciatori che attendono una chiamata: Zaniolo, El Shaarawy, Under, Manolas e De Rossi. Dzeko, il sesto, ha già capito che non gli sarà prolungato il contratto, che scade nel 2020. Pellegrini, il settimo, non ha ancora ricevuto segnali per parlare della clausola rescissoria che potrebbe liberarlo nella finestra estiva. Lo scorso 10 gennaio Monchi s'era lanciato in un proposito: «I rinnovi? Zaniolo sarà il primo caso che affronteremo». E in effetti un tentativo con il ragazzo di Massa è stato effettuato. La Roma ha proposto un ritocco dell'ingaggio (attualmente percepisce 270 mila euro): proposta che poteva andare bene a dicembre. Ora la richiesta viaggia sui 2/2,5 milioni e il discorso è stato rimandato a fine stagione. Come per De Rossi: nel caso di Daniele però, trovare l'intesa sarà un proforma. ElShaarawy e il suo entourage non hanno invece ricevuto nessuna chiamata mentre non pervengono novità né sul versante Under (ancora fermo all'ingaggio di 1 milione più bonus) tanto meno da Manolas.


Inter-Roma forse si gioca il giorno di Pasqua

IL MESSAGGERO - Lega ha comunicato gli anticipi e i posticipi dalla 29esima alla 33esima giornata di campionato. Ventinovesima giornata: venerdì 29 marzo ore 20.30: Chievo-Cagliari; sabato 30 marzo ore 15: Udinese-Genoa, ore 18: Juventus-Empoli, ore 20.30: Sampdoria-Milan; domenica 31 marzo ore 12.30: Parma-Atalanta, ore 18: Bologna-Sassuolo, ore 20.30: Inter-Lazio.

Trentesima giornata: martedì 2 aprile ore 19: Milan-Udinese; ore 21: Cagliari-Juventus; mercoledì 3
aprile ore 19: Empoli-Napoli; giovedì 4 aprile ore 19: Sassuolo-Chievo; ore 21: Atalanta-Bologna. Trentunesima giornata: sabato 6 aprile ore 15: Parma-Torino; ore 18 Juventus-Milan; ore 20.30: Sampdoria-Roma; domenica 7 aprile ore 12.30: Fiorentina-Frosinone; ore 18: Lazio-Sassuolo; ore 20.30: Napoli-Genoa; lunedì 8 aprile ore 20.30: Bologna-Chievo.

Trentaduesima giornata: sabato 13 aprile ore 15: Spal-Juventus; ore 18:
Roma-Udinese; ore 20.30: Milan-Lazio; domenica 14 aprile ore 12.30: Torino-Cagliari; ore 18: Chievo-Napoli; ore 20.30: Frosinone-Inter; lunedì 15 aprile ore 20.30: Sampdoria-Genoa.

Trentatreesima giornata: sabato 20 aprile ore 12.30: Parma-Milan; ore 18: Juventus-Fiorentina; ore 20.30: Inter-Roma (se l’Inter passa il turno in Europa League, la gara si giocherà il giorno di Pasqua o di Pasquetta).


Tor di Valle, oggi Lanzalone alla sbarra

IL MESSAGGERO - Inizia il processo per l’“affaire Tor di Valle”, sul giro di tangenti e favori legato alla realizzazione del Nuovo stadio della Roma. Oggi, sul banco degli imputati, Luca Lanzalone, l’ex consulente di punta della sindaca Virginia Raggi, interpellato per ogni decisione importante e incaricato - senza contratto formale - di seguire il dossier sull’impianto sportivo. Per l’accusa, Lanzalone, in cambio di consulenze remunerative, avrebbe favorito
l’imprenditore Luca Parnasi, che avrebbe dovuto realizzare l’impianto. Alla sbarra insieme all’ex consulente, il suo socio Luciano Costantini e Fabio Serini, il commissario straordinario dell’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini. Le accuse sono corruzione e traffico di influenze. Per loro gli inquirenti hanno ottenuto il giudizio immediato. Per gli altri imputati - 15 in tutto, compreso Parnasi - la procura ha chiesto il rinvio a giudizio.


Il gigante e il bambino. La Roma punta tutto su Dzeko e Zaniolo

LA GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Insomma, domani sera al Dragao di Oporto toccherà a Nicolò Zaniolo fare da spalla a Edin in quella caccia al gol che potrebbe essere indispensabile per i quarti.
Come dire, ognuno faccia la sua parte. Il centravanti bosniaco porta in dote la storia, il centrocampista italiano l’entusiasmo. Una miscela potenzialmente eccellente, tanto più che il pozzo a cui attinge Dzeko non è così vetusto come i 33 anni alle porte (il 17 marzo) lascerebbero pensare. Nell’anno solare 2018 infatti, insieme a Lewandowsky del Bayern Monaco, è stato il cannoniere principe della Champions con 10 gol all’attivo, peraltro salomonicamente divisi tra i due tornei (seconda parte del 2017-18 e prima parte del 2018-19). Con queste premesse, come non fidarsi di lui?

Chi di cui invece tutti si fidano è Zaniolo, nonostante sui social qualche illuminato faccia notare che «da quando la mamma è diventata famosa» (causa «Le Iene»), lui non segna più. Vuoi vedere che, dopo la doppietta dell’andata, gli toccherà fare gol anche per smentire queste associazioni (troppo) libere? Al netto delle chiacchiere, Nicolò è pronto, anche se Di Francesco deve decidere se farlo giocare esterno alto oppure trequartista nel 4-2-3-1.
(...) La faccia sfrontata della Roma contro il Porto sarà quella di Dzeko e Zaniolo, un «vecchio» e un giovane in cerca di futuro.