Manolas ancora in forse, Under fuori

LEGGO - Manolas resta in dubbio, Under resta ai box. Di Francesco, per la decisiva sfida di mercoledì col Porto (diretta in chiaro su Rai1 dalle 21) rischia di dover rinunciare ai due grandi assenti nel derby. Di sicuro non ci sarà il turco infortunato dal 19 gennaio a causa di una lesione al flessore destro. A Trigoria smentiscono la tesi della ricaduta, ma i tempi di recupero dicono altro. C’è speranza, invece, per Manolas che ha dovuto saltare in extremis il derby a causa di un forte virus influenzale. Il greco non si è allenato nemmeno ieri, ma Di Francesco si accontenterebbe pure della sola rifinitura di martedì viste le condizioni di Fazio, Jesus e Marcano. Di Francesco sta pensando a un ritorno al 4-2-3-1 con De Rossi e Nzonzi davanti alla difesa e il trio El Shaarawy, Pellegrini e Zaniolo dietro a Dzeko. Nicolò, uscito al 16’ del secondo tempo del derby per una botta all’anca destra, non è in dubbio ma nel derby ha realizzato un record negativo: 10 palloni persi, non gli era mai capitato finora.


Cara Roma, poni fine a quest'agonia

IL FATTO QUOTIDIANO - PADELLARO - Cari Monchi, Totti, Baldissoni, sabato sera osservando la vostra espressione disperata in tribuna all'Olimpico, mentre in campo la squadra del nostro cuore ci infliggeva l'estrema ignominia, ripensavo a quella frase che dice: meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine. Oramai, senza fine è lo spavento, meglio l'agonia, con cui conviviamo dall'inizio del campionato. Vi dico soltanto che a ogni partita della Roma, noi vittime predestinate giochiamo con una specie di roulette russa che consiste nell'indovinare quale altro orrore ci verrà riservato da chi indossa la maglia giallorossa. La scorsa settimana, dopo il gol lampo del Frosinone mi sono detto: vuoi vedere che dopo averle buscate dalle ultime della classe Bologna, Spal, Udinese; dopo aver rischiato di perdere con l'ultimissima, il Chievo. Dopo avere subito dal Cagliari il gol del pareggio all'ultimo secondo (noi undici loro nove); dopo essere stati maciullati dalla Fiorentina 7 a 1; dopo il furto con destrezza perpetrato ai danni della squadra di Mihajlovic; vuoi vedere che riusciamo a farci mettere sotto anche dai ciociari che non vincono in casa dalla prima guerra punica? C'è mancato poco. Qualcuno dirà: e la vittoria all'andata contro la Lazio?, e il partitone contro il Porto? Fanno parte dell'agonia: di quei momenti effimeri nei quali la vita sembra riprendere ma che rendono più tragico il coma successivo. Alla fine, dopo la vergogna, la mortificazione, il disgusto che ho, che abbiamo e che forse pure voi avete provato l'altra sera (Pallotta di sicuro: lui è un disgustato permanente) mi sono arreso: a questo punto meglio una fine spaventosa. Nel senso che Pallotta, visto che il padrone è lui, prenda una volta per tutte una decisione da padrone e accada quel che deve accadere. E dunque, basta accanimento terapeutico: non se ne può più dei vertici notturni sulla sorte di Di Francesco, che avrà commesso tutti gli errori di questo mondo ma che non merita questa infame e ridicola graticola. E dunque: si annunci con comunicato ufficiale che in panchina resterà lui fino alla fine del calvario, perfino se dovesse perdere tutte le rimanenti gare (ipotesi non peregrina dopo quanto visto). O lo si congedi subito. Per metterci chi al suo posto? Non sono pagato per questo, voi si e profumatamente. Penso però che Daniele De Rossi allenatore-giocatore (con a fianco qualcuno con il tesserino federale, per esempio il padre Alberto grande mister della Primavera) sarebbe la scelta più naturale, più sensata, più gradita dalla squadra, ma soprattutto quella più popolare. Perciò temo che non se ne farà nulla. Saluti e ci vediamo al prossimo obbrobrio.


Siamo noi la loro unica ragione di vita

IL TEMPO - Due pensieri. Il primo, quello a freddo in una pausa dall’incazzatura: siamo a
tre punti dal quarto posto e, nonostante la Roma sia rimasta al palo, non ha perso punti sull’Inter ora quarta. Certo, si è persa un'occasione, ma la classifica è rimasta più o meno
quella di prima. Il Milan è in ripresa anche perché sul mercato, nonostante ancora non si sia capito chi paghi, ha speso ed ha speso bene. L’Inter sta navigando in prossimità dell'occhio di Lucy, il ciclone spallettiano: si sa quando inizia ma non si sa quando finisce. Speriamo duri il più a lungo possibile e che alla fine lui regali a Wanda Nara il disco di «I am going slightly mad»... Dando un'’occhiata al calendario, ti rendi conto che l’unico obiettivo fondamentale, ovvero il quarto posto, per quanto striminzito, è ancora raggiungibile. Una squadra normale, che giochi un calcio normale, con un allenatore normale potrebbe tranquillamente raggiungerlo. Appunto, una squadra normale. Secondo pensiero: non
esiste al mondo che ti presenti al derby in questo modo. Non mi interessa se la stagione stia andando così, in partite come queste dovresti entrare in campo col veleno agli occhi. Invece hai regalato meta partita all'altra squadra che, sebbene sia da metà classifica, giocava per la loro ossessione: la Roma. Ci sono dei giocatori semplicemente imbarazzanti e uno in particolare che ne sta combinando una dietro l’altra. Un allenatore in completo stato confusionale, in campo e nello spogliatoio. Abbiamo giocato venti minuti del secondo tempo e sfumata l’occasione del pareggio, click, s'è spenta la luce. Per l’ennesima volta gli abbiamo dato un po’ d'ossigeno per andare avanti fino all'anno prossimo. La verità è che se ogni tanto li si sente in città, la colpa è soltanto la nostra. Una brutta serata, in campo e fuori; partita male, finita peggio. Il derby puoi anche perderlo ogni tanto, ma abbassare la testa no, quello mai. Ora Porto: abbiate la decenza di portare la dignità. Oggi più che mai, forza Roma.


Le inverse identità della Capitale

IL MESSAGGERO - CAPUTI - Il derby di sabato sera stravinto dalla Lazio permette considerazioni, non solo tecnico/tattiche, che vanno oltre il risultato e perfino oltre l'esito finale della stagione. Partiamo dalla Lazio: è una squadra solida con un'identità tattica data dall'allenatore nella quale gli interpreti si ritrovano. Il valore di alcuni calciatori è indiscutibile, il problema è che scarseggiano le alternative. A certi livelli, tra impegni, condizione fisica, infortuni e squalifiche la coperta biancoceleste è sempre troppo corta. Lo ha dimostrato la passata stagione e lo conferma quella attuale. La società ha i conti a posto e viaggia con parsimonia nel segno della continuità. Ora però, vista la concorrenza è davanti a un bivio: fare un passo in avanti o accontentarsi. Nell'ultimo caso il rischio è di arrivare fino al traguardo, prendersi gli applausi ma piazzarsi fuori dal podio.

La Roma ha il problema di viaggiare a due velocità. Da una parte c'è la società, organizzata, ambiziosa e con progetti imprenditoriali ben chiari. Dall'altra la squadra che fatica a consolidarsi e ad avere un'identità. In queste stagioni americane troppe volte il progetto tecnico è mutato, tra allenatori e giocatori, sono cambiate filosofie tattiche e strategie tecniche. Quella di quest'anno poi è tra le più confuse, la squadra non ha mai avuto un gioco, alcuni interpreti sono stati sbagliati mentre altri sono inadeguati. La prossima estate, indipendentemente dai risultati, ci saranno altri profondi cambiamenti, si ripartirà di nuovo nella speranza di un progetto chiaro e condiviso.


Sassaiola al derby, arrestato un ultrà

IL MESSAGGERO - MARANI - Un arresto, tre Daspo, armi bianche nascoste nei dintorni dello stadio scoperte e sequestrate dalla Digos. La tensione che ha accompagnato il derby della Capitale dal punto di vista dell'ordine pubblico si scioglie nel bilancio del day-after. I contatti tra le tifoserie sono stati evitati, agguati e rese dei conti dopo l'assalto di giovedì notte al bar giallorosso di Casal Bertone - almeno per ora - scongiurati e la messa in campo attorno all'Olimpico di un esercito di mille tra agenti e carabinieri, con reparti mobili arrivati da mezza Italia, ha contribuito a scoraggiare incidenti. Così il neo-questore, Carmine Esposito, insediato venerdì, ha tirato un sospiro di sollievo. «Gara svolta in un contesto di legalità», per la Questura.

I CONTROLLI Del resto, i romanisti erano troppo impegnati a litigare tra di loro (Fedayn e Roma si sono azzuffati nella parte bassa della Sud e la coreografia è saltata) per pensare pure di prendersela con i laziali e a questi dev'essere bastato godersi lo spettacolo, oltre al risultato finale. Eppure le premesse per la guerriglia c'erano. Non a caso durante le bonifiche pre-partita sono stati trovati numerosi taglierini, mazze e martelli, molti dei quali chiusi in un borsone. Un ultrà romanista è stato arrestato per resistenza durante la partita. Prima di entrare, infatti, aveva lanciato un oggetto contundente verso le forze dell'ordine schierate sul lungotevere Diaz. L'ultrà era stato videoripreso dalla Scientifica in mezzo a un centinaio di altri tifosi davanti al bar River, ritrovo giallorosso, e successivamente individuato grazie alle telecamere. Il giovane è stato anche sottoposto a Daspo per 4 anni.
Intanto, sono in corso le indagini per risalire a chi ha lanciato il sasso all'altezza di via degli Affari Esteri che ha ferito un assistente capo in forza al XIV Reparto Mobile di Senigallia. L'agente ha riportato una prognosi di 10 giorni. «Bisogna condannare i professionisti della violenza, tutelare i diritti di chi vuole assistere alle partite in serenità, ma anche i poliziotti», affermano dal Siulp di Ancona. Durante le operazioni di filtraggio nel settore ospiti un supporter giallorosso è stato trovato in possesso di un petardo, nascosto nei pantaloni ed è stato sottoposto al Daspo di un anno. Il terzo daspato (2 anni) è un tifoso che dopo l'inizio del secondo tempo ha scavalcato la recinzione della tribuna Monte Mario per sistemarsi sul palchetto d'onore. Anche la miccia delle tifoserie straniere gemellate è stata disinnescata. Prima della gara la polizia ha intercettato in via Capo d'Africa 24 hoolingans inglesi (affiliati romanisti) e 4 tedeschi (in tasca i biglietti per la Nord) pronti a venire alle mani: sono stati identificati e accompagnati allo stadio.


Çakır arbitrerà Porto-Roma

L'UEFA ha pubblicato gli arbitri per il ritorno degli ottavi di finale di Champions. Cüneyt Çakır sarà il direttore di gara per Porto-Roma. Il polacco Szymon Marciniak è il prescelto il VAR.

Arbitro: Cüneyt Çakır (TUR)
Assistenti: Bahattin Duran e Tariq Ongun (TUR)
IV uomo: Halis Özkahya (TUR)
VAR: Szymon Marciniak (POL)
AVAR: Paweł Gil (POL)


La Roma ricorda Davide Astori (Foto)

Il 4 marzo di un anno fa Davide Astori ci lascia a causa di un problema cardiaco. La Roma ricorda l'ex difensore giallorosso con un post su Twitter:

 


Allenamento Roma, torna Manolas. Prosegue differenziato Under

La Roma torna ad allenarsi a Trigoria. In preparazione della sfida con il Porto, la squadra riprende gli allenamenti iniziando con lavoro atletico e fase tattica dopo il torello. Torna con il gruppo Manolas dopo l'influenza che l'ha messo fuori gioco; lavoro differenziato per Under.


Immobile: "Questo derby è una grande soddisfazione"

Ciro Immobile commenta la vittoria contro la Roma: "Questo derby è una grande soddisfazione, era importante anche per la classifica. Siamo in corsa per la Champions, quindi questa vittoria vale doppio".
Il biancoceleste ai microfoni di "Tiki Taka" parla anche della Champions:

"Quest’anno sarà più difficile dello scorso. Si sono aggiunte Milan, Atalanta, c’è il Torino che va forte. La Roma non mollerà fino alla fine. Sarà una bella lotta e questo fa bene al campionato italiano visto che la lotta scudetto penso sia chiusa dopo la partita di stasera”.


L'Arsenal continua a seguire Under

Anche se non ha giocato per diverso tempo a causa di un infortunio, non si fermano le voci di mercato intorno a Cengiz Under. Il giovane turco, come riporta calciomercato.com, piace ancora all'Arsenal che manderà nuovamente i propri osservatori per visionarlo. Ma la Roma non ha intenzione di cedere il proprio gioiellino, salvo un'offerta irrinunciabile.


Sabatini: "Astori era molto forte. De Rossi mi disse che dovevamo prenderlo per forza"

Walter Sabatini, ex DS della Roma, ha voluto ricordare Davide Astori con un anedotto che riguarda il suo arrivo nella Capitale. Fu infatti Sabatini a portarlo in giallorosso. Queste le sue parole a Sky Sport: "Era molto forte, faceva uscire bene la palla col sinistro e giocava bene in anticipo. Quando uscirono le prime notizie, De Rossi venne nel mio ufficio. Mi chiese: “State davvero prendendo Astori?”. Gli risposi che ci stavamo provando, lui mi disse “Dobbiamo prenderlo per forza, perché oltre ad essere un giocatore forte è un grande compagno di squadra”. Segnò un gol a Udine che cambiò tutto perché ha dato il via alla goal-line technology. Alla Fiorentina gli hanno dato subito la fascia perché lui, psicologicamente, era un capitano".


Anticipazione sulle maglie d'allenamento per la prossima stagione (foto)

Arrivano nuove anticipazoni sulle divise che la Roma vestirà nel corso della prossima stagione. Dopo le maglie di gioco si passa a quelle che si useranno in allenamento che, come riferisce il portale Footyheadlines.com, saranno di colore blu notte con un blu leggermente più chiaro per le maniche.