Settima sconfitta in campionato per la Roma, la sesta lontano dall'Olimpico

Il 2-1 maturato stasera contro la Spal costa alla Roma la settima sconfitta della stagione. Tante quante furono le sconfitte totali dello scorso campionato, ma in questo caso mancano ancora dieci gare alla fine della stagione. Un dato allarmante, però, è la sesta sconfitta lontano dall'Olimpico; la seconda consecutiva dopo il derby. Era da settembre, quando sulla panchina sedeva ancora Di Francesco, che la Roma non perdeva due gare consecutive in trasferta.


Ranieri: "Non siamo stati squadra, loro più determinati di noi"

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha parlato al termine della partita persa contro la SPAL. Queste le sue dichiarazioni:

RANIERI A SKY

E’ difficile vincere se si perdono tutti i duelli individuali… 
“E’ vero, non siamo stati squadra. Abbiamo messo buona volontà ma senza una buona organizzazione non va bene. Appena la palla toccava terra vincevano tutti i rimpalli e i contrasti. Loro erano una squadra disperata e hanno perso tempo per interrompere il nostro ritmo”.

Cosa manca? Convinzione?
“Un po’ tutto, qualcuno non ce l’ha nelle corde. Non si riesce a vincere i duelli anche per la determinazione, loro erano più determinati”.

Manca autostima? 
“E’ uno dei problemi, poi dobbiamo essere più squadra e poi dobbiamo migliorare sotto il livello fisico. Abbiamo corso, ma male”.

Su un errore di Schick… 
“Lì Dzeko andava servito sul piede destro per il gran taglio. Schick ha pensato di liberare El Shaarawy ma la palla giusta era per Dzeko”.

Siete rimasti più indietro e in attesa. Non si deve essere passivi però… 

“E’ vero, ma bisogna anche avere la forza per poter pressare. Se non hai la forza è meglio stare compatti”.

Sugli errori arbitrali, cosa ne pensa?

“Voi siete lì e giudicate, noi in panchina non possiamo vedere bene tutto. Dobbiamo cercare di fare meno polemiche e aiutare gli arbitri. Se c’è qualcosa che non è andato lo vedranno quelli della Var che devono fare la loro esperienza. Sono positivo, gli arbitri devono poter sbagliare. La Var aiuta laddove pensano che ci siano dei dubbi”.

Hai la percezione che i tuoi giocatori si stiano giocando la Roma? 

“E’ quello che ho detto loro. Se la Roma va in Champions c’è un programma, se non si va in Champions si cambia aria in parecchi. Devono meritarsi quello che guadagnano. Abbiamo perso con una squadra che guadagna meno, è più umile e determinata”.

Cambierebbe qualcosa? 

“Non essendoci l’introito Champions qualcosa è chiaro che cambierebbe”.

RANIERI A ROMA TV

Conferma negativa dal campo… 

“Sono d’accordo con Rizzitelli. Siamo alti due metri e non vinciamo i duelli. Non siamo squadra e abbiamo giocato contro una squadra. Vince chi è più motivato e determinato. Abbiamo messo un impegno singolo ma non è sufficiente quando giochi contro una squadra che sta con l’acqua alla gola. Abbiamo parlato cosi tanto dei cross dagli esterni e poi ci sorprendono proprio lì. Dobbiamo saper reagire in un momento senza molti titolari”.

Come è possibile avere così poca voglia di vincere? 

“Loro hanno avuto tutto questo e hanno giocato da squadra a differenza nostra. Quando giochi cosi contro una squadra così bene organizzata perdi. Hanno meritato di vincere”.

Non si annoia a vedere queste partite? La mentalità? 

“Sono onesto, ancora non ti posso rispondere. Se non avessimo la mentalità non te lo direi comunque. Bisogna tirare fuori tutto. Soltanto lavorando e restando compatti, sacrificandoci di più, possiamo risolvere questa situazione. Per poter restare in Champions bisogna lottare tanto. Se non si va in Champions si ha un ridimensionamento di tutto”.

Si aspetta questa prestazione? 

“No, sono rimasto dispiaciuto. Mi aspettavo una battaglia e perlomeno mettendola sul loro piano con la nostra qualità. Non siamo stati alla loro altezza, non siamo stati umili, determinati e motivati”.

Ha visto una squadra spenta nelle gambe?

“Certo che l’ho vista. Credo che Di Francesco abbia fatto di necessità virtù perché ha avuto molti infortunati. Vedo una squadra un po’ spenta che non può fare quello che io vorrei per questo cerco di aiutarla in un’altra maniera”.


Mattioli, pres. SPAL: "Quando si gioca così, bisogna solo festeggiare"

Walter Mattioli, presidente della SPAL, ha parlato in zona mista. Queste le sue dichiarazioni:

"C'è poco da dire, quando si gioca così bisogna solo essere contenti e festeggiare. Ho sempre più la convinzione che se avessimo giocato così anche a Milano saremmo stati in grado di guadagnare tre punti anche là. Qualche sassolino me lo tiro via anche io ogni tanto. Per salvarsi bisogna giocare come oggi, non c'è altro sistema. Bisogna fare i complimenti a tutta la squadra, ai giocatori e al mister che hanno interpretato in un modo meraviglioso la gara contro una grande squadra che  fino a una settimana fa era in Champions League. Siamo stati perfetti senza sbagliare nulla. Il mister ha azzeccato ogni mossa dalla panchina e ha costruita una grandissima gara, di temperamento e di energia. I giocatori avevano voglia di vincere e questa carica deve essere riproposta fino alla fine del campionato. È l'unica strada da seguire. I ragazzi hanno fatto veramente una gara speciale e non posso non essere contentissimo esattamente com'era lo stadio al fischio finale. Delle gare di questo tipo non fanno altro che rendere ancora più orgogliosi, i tifosi, i dirigenti e tutti quelli che lavorano nel mondo Spal. Siamo tutti speciali. Ho visto ogni singolo giocatore in maniera egregia e i complimenti vanno a tutti coloro che sono scesi in campo".

Fares?

"Se devo essere sincero anche io a inizio anno mugugnavo un po', poi col passare del tempo ho capito che abbiamo una grande giocatore che sta migliorando giornata dopo giornata. Credo che con lui e Lazzari abbiamo due esterni davvero notevoli. Il recupero di Manuel è stato importante ma ancora di più è stato ritrovare la vittoria in casa. Ora continuiamo così".


Conferenza Ranieri: "Mi aspettavo di più dalla coppia Dzeko-Schick. La SPAL è stata squadra, noi no"

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa al termine del match perso 2-1 con la SPAL. Queste le sue dichiarazioni:

"Ci hanno sorpreso sul campo, ma sapevamo dove era la forza della SPAL. Sapevamo che i gol che facevano provenivano spesso dalla fasce laterali, soprattutto da quella destra per gol sulla sinistra. Sapevamo tutto, ma nonostante ciò non siamo stati in grado di fermarli. Pur soffrendo, la Spal è una signora squadra. Ha determinazione. Sono stati squadra e noi no. Siamo stati un gruppo di giocatori che ha provato a fare la differenza singolarmente"

Dzeko-Schick?

"Mi aspettavo di più onestamente. Loro hanno chiuso bene. Avevamo pensato di saltare il centrocampo per mettere in difficoltà i centrali ma non ci siamo riusciti. Nel secondo tempo abbiamo giocato di più palla a terra per cercare di entrare perché loro stavano tutti al limite dell’area. Ho provato a dirglielo ma non sono stato ascoltato. Le poche volte che l’abbiamo fatto, l’abbiamo fatto bene".

Condizioni fisiche?

"Aspettiamo quando li rivedrò. Credo stiano bene". 

Jesus contro Lazzari?

"Lui aveva già giocato in quel ruolo, pensavo fosse quello più idoneo". 

Squadra senz'anima?

"Non siamo stati squadra. Abbiamo giocato contro una squadra inferiore, ma non l’abbiamo dimostrato. Loro hanno giocato di squadra, hanno vinto tutti i duelli. Ai miei posso dire che si sono impegnati, ma come singoli, non come squadra”.


Schiattarella: "Finalmente è arrivata questa vittoria in casa. Se continuamo così, ce la faremo"

Pasquale Schiattarella, centrocampista della SPAL, è stato intervistato da Sky Sport. Queste le sue parole:

“Finalmente è arrivata questa vittoria in casa. Abbiamo fatto un regalo al nostro pubblico ma soprattutto a noi stessi che lavoriamo duramente, abbiamo un nostro percorso da fare e non guardiamo gli altri. Cerchiamo di fare più punti possibile per raggiungere l’obiettivo finale. Se continuiamo così sono sicuro che alla fine ce la faremo”.


Conferenza Stampa Semplici: "Partita perfetta e vittoria assolutamente meritata"

Leonardo Semplici, tecnico della Spal, ha parlato in conferenza stampa dopo il successo contro la Roma:

Vittoria importante per la classifica ed il morale…
"Avevamo bisogno di una partita così, contro una squadra forte come la Roma. E’ stata una partita perfetta. I ragazzi meritano i complimenti perché sono stati bravi a fare 90 minuti nella stessa maniera, cosa che invece, in altre occasione, non era riuscita, finendo per compromettere delle buone prestazioni. Tutti si sono fatti trovare pronti, anche chi non ha giocato. Ora però non dobbiamo abbassare la guardia, come successo inconsciamente dopo la partita dell’andata. Il campionato è ancora lungo e ora entra nel vivo, con 10 finali per noi. Da questo risultato dobbiamo prendere la convinzione giusta che ci possa permettere di lavorare con più autostima e serenità, in modo da dare seguito a quanto visto oggi. Stasera sembrava quasi che in caso di sconfitta il nostro campionato sarebbe finito, ma non era così. Tutte le partite sono molto importanti. Sappiamo di avere dei limiti, ma anche molte qualità, come dimostrato nel primo tempo dove abbiamo palleggiato e cercato di far male alla Roma, giocando in un modo che renderebbe orgoglioso qualsiasi allenatore. Sicuramente il ritorno di Lazzari ci ha aiutato molto, perché i ragazzi hanno ritrovato uno dei loro punti di riferimento. Anche se nel finale la parata di Viviano è stata determinante, creo che sia stata una vittoria assolutamente meritata e per vincere contro una squadra così era necessaria una prestazione quasi perfetta".

Ha temuto che Lazzari si potesse far di nuovo male? 
"No, non mi sono mai preoccupato in quel senso, anche perché lo avevamo già preservato contro l’Inter nonostante fosse pronto e lui volesse giocare. Questi sono ragazzi con grandi qualità morali, ancor prima che tecniche, e io sono sempre tranquillo, anche quando si tratta di fare cambi. Nonostante gli errori, non molliamo davvero mai. Ora la sosta ci permetterà anche di completare il suo recupero e anche quello di altri elementi che sono un po’ accorto di energie".

La Var?
"Sul Var relativo al nostro rigore ho atteso con impazienza la decisione, anche perché ultimamente non siamo stati proprio fortunati. Meno male che oggi è stata presa la decisione più giusta. Il calcio moderno è ormai così, bisogna gestire certi momenti, ma come al solito non vorrei parlare dell’arbitro, ma solo sottolineare la prova dei ragazzi".


Antenucci: "Avevamo voglia di metterci a disposizione e fare una partita come questa. Una vittoria nel nostro stadio ci mancava da tanto"

Mirco Antenucci, attaccante della SPAL, era presente in mixed zone al temrine del match vinto dalla sua squadra per 2-1 contro la Roma. Queste le sue parole:

"Avevamo tanta voglia di giocare tutti quanti, voglia di metterci a disposizione e fare una partita come questa. Non saprei se siamo stati tutti da 7 in pagella, ma abbiamo sicuramente fatto una partita da Spal, esattamente quella che dovevamo fare per battere la Roma: cattivi, aggressivi, attenti in fase difensiva e bravi a ripartire. Una partita veramente importante, una vittoria meritata. Dopo le ultime sconfitte con Inter e Sampdoria potevano starci delle critiche, ma la Serie A non è così facile e contro l'Inter una sconfitta ci poteva stare. A volte certe cose sembrano scontate, ma se sbagli qualcosina vieni punito: dovresti essere sempre perfetto, ma ci sono partite dove non ci riesci. Era importante fare una vittoria nel nostro stadio, perché ci mancava tantissimo. Non mi so spiegare il perché, ma quest'anno in casa abbiamo fatto un po' più fatica. Se continuiamo a giocare come abbiamo fatto oggi possiamo toglierci qualche altra soddisfazione. Non so se questa possa essere stata la partita della svolta, può essere un titolo di giornale, ma per noi è il punto dal quale ripartire, da cui prendere consapevolezza e da cui non dobbiamo tornare indietro, specie in casa di fronte al nostro pubblico. Abbiamo passato un periodo difficile, che poteva averci tolto un po' di autostima: quando non arrivano i risultati è normale lavorare meno serenamente, poi l'importante è tornare e crederci e oggi per fortuna abbiamo vinto. Adesso ci aspetta la sosta, poi un'altra partita importante".


Allenamento Roma. La squadra si ritroverà a Trigoria mercoledì

La Roma tornerà a Trigoria mercoledì per allenarsi in vista della sfida col Napoli, che si disputerà dopo la sosta per le Nazionali. Tanti i giocatori da tenere sotto controllo e valutare per la gara coi partenopei.


Manolas e Kolarov convocati dalle rispettive Nazionali. Non è escluso che tornino a Trigoria

Kostas Manolas e Aleksander Kolarov convocati dalle rispettive Nazionali per le partite in programma la prossima settimana ed in vista dei prossimi Europei del 2020. Non è escluso, però, che entrambi tornino in anticipo a Trigoria visto che le loro condizioni non sono ottimali, in particolare quelle del greco, che è in dubbio anche per la sfida di campionato contro il Napoli dopo la sosta.


Serie A. Il Bologna vince 3-2 a Torino coi granata

Importante vittoria del Bologna per 3-2 a Torino coi granata per rimanere attaccate alle squadre in lotta per non retrocedere. I felsinei vanno subito sotto al 6' con un'autogol di Pulgar ma poi comincia la rimonta. A segno Poli al 29', lo stesso Pulgar si fa perdonare con una rete su calcio di rigore al 34' e chiude i giochi Orsolini al 65', dopo che pochi minuti prima la VAR aveva tolto la gioia del gol a Sansone. Nel finale, prima viene espulso l'ex di giornata Lyanco e poi accorcia le distanze Izzo al 90', nel recupero rosso anche per Aina ma i giocatori di Mazzarri non riescono a completare la rimonta. Non ci voleva la vittoria della SPAL con la Roma per gli uomini di Mihajlovic ma sperano che l'Empoli possa perdere dei punti per non esser più al terzultimo posto. 


Il doppio ex di Spal-Roma – Federico Viviani

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Il tanto vituperato Luis Enrique, che soltanto tre anni dopo avrebbe vinto tutto il possibile a Barcellona, soleva chiamarloBibiani’, a causa della pronuncia spagnola che trasforma la ‘v’ in ‘b’.

Federico Viviani, nato a Lecco, ma cresciuto a Grotte di Castro, nel viterbese, nel 1992, conquistò sin da subito l’allenatore iberico. ‘Lucho’ impazziva per la facilità di calcio e la visione di gioco del ragazzo cresciuto nel settore giovanile giallorosso.

In più di un’occasione, durante le proprie conferenze stampa, l’ex tecnico del Barcellona B dichiarava apertamente la propria stima per Viviani. Alla fine, complici anche alcune assenze, Luis Enrique decise di lanciarlo nella mischia proprio durante la partita con la ‘p’ maiuscola: Roma-Juventus.

Il 12 dicembre del 2011, Viviani si ritrova titolare accanto a De Rossi nella sfida ai bianconeri di Antonio Conte. E’ una prestazione intelligente, senza voler strafare per mettersi in mostra; così, il giovane centrocampista conquista tutti, sia pubblico che addetti ai lavori.

Luis Enrique, però, che di giovani se ne intende, non vuole ‘bruciare’ il ragazzo e da quel momento in poi ne centellina l’impiego, nella speranza, magari, di poterlo aiutare a crescere negli anni seguenti; lo spagnolo ancora non sa che il suo soggiorno a Roma sarà ben più breve di quanto possa immaginare e sperare.

Alla fine della stagione 2011/2012, Viviani, che ha già debuttato, come detto, in Serie A ma pure in Europa League (Luis Enrique, infatti, lo aveva lanciato titolare in agosto nei playoff contro lo Slovan Bratislava) e Coppa Italia, ha collezionato nove presenze.

Insomma, il ghiaccio è stato rotto.

Con l’addio del mentore spagnolo e l’avvento di Zeman a Roma, la società decide di mandare il ragazzo in prestito.

Fioccano le richieste e alla fine la spunta l’ambizioso Padova in Serie B; per Viviani dovrebbe essere la stagione della definitiva esplosione ma qualcosa si inceppa.

L’anno seguente, il centrocampista cambia ancora maglia e va a Pescaraaltra esperienza sfortunata.

A metà stagione, però, arriva la chiamata del Latina, dove in 18 mesi Viviani sembra rinascere, tanto da meritare nell’estate del 2015 il ritorno nella massima serie: è il Verona di Mandorlini a volerlo nella propria rosa.

La scelta si rivela sfortunata, vista la pessima annata vissuta dagli scaligeri. Il ragazzo, però, ha comunque dimostrato di poter stare e bene in Serie A. Il Bologna se ne accorge e lo tessera.

Ancora una volta, solo un anno con una casacca.

Dall’estate del 2017, Viviani milita nella Spal, con cui peraltro ci segna nel girone di andata dello scorso campionato.

L'esperienza ferrarese dell'ormai ventisettenne centrocampista si esaurisce a gennaio del 2019, quando il Frosinone del presidente Stirpe e di mister Baroni lo accoglie tra le proprie fila per tentare di rafforzare una compagine alla disperata ricerca della salvezza nella massima serie.


Pagelle SPAL-Roma

La Roma cade a Ferrara contro la SPAL per 2-1 grazie alle reti di Fares e Petagna su rigore e con Perotti, che aveva momentaneamente pareggiato. Giallorossi in evidente crisi di gioco e risultati e le numerose assenze si sono fatte sentire contro una squadra che non vinceva dal 27 gennaio e che è in piena lotta per non retrocedere. 6 punti in 2 gare conquistati dagli uomini di Semplici è la sintesi di questo scontro e dell’intera annata romanista.

 

Olsen 5 - Insicuro per tutta la partita e sul primo gol non è completamente esente da responsabilità. Non fa grandi errori ma non regala nemmeno punti alla Roma.  

Karsdorp 4 - Il peggiore in campo dei giallorossi. Colpevole sul primo gol dei padroni di casa e fa sembrare Fares il nuovo Roberto Carlos. Un match da dimenticare per l’olandese. (80' Santon sv. Entra nei minuti finali e dà un pò più di spinta in avanti e concede meno in chiusura anche per la maggior freschezza rispetto al compagno che ha sostituito).

Fazio 5 - Prova a farsi vedere in fase d’impostazione ma in difesa quasi nullo. Dov’è finito il difensore delle precedenti stagioni?

Marcano 5 - Un altro errore tecnico del mercato di Monchi che si fa sentire in questa parte di stagione in cui si è costretti a schierarlo per mancanza di alternative. 

Juan Jesus 5 - Procura il rigore del 2-1 ai ferraresi anche se il contatto con Petagna non appare così evidente. Per il resto, si adatta a sinistra senza spingere ma è il meno peggio del reparto.  

Nzonzi 4 - Ogni volta che scende in campo ci si domanda il perché sia stato convocato così spesso in Nazionale (Deschamps lo ha escluso per la prima volta in questo periodo) e perché giochi ad alti livelli. Sembra più un giocatore di basket, non ha né la tecnica né la forza e soprattutto la velocità per palcoscenici importanti. 

Cristante 5.5 - Prova a fare qualcosa nel disastro generale ma i risultati non sono quelli sperati. Dovrebbe proporsi un pò di più quando la palla è tra i piedi dei romanisti ma è evidente che il suo è quello di intermedio in un centrocampo a 3 o un trequartista alla Nainggolan. 

Kluivert 4.5 - L’incontro con l’Empoli aveva illuso tutti che con Ranieri potesse mostrare qualcosa ma così non è stato. Evanescente ed inconcludente. Sostituito per disperazione a fine primo tempo. (46' Zaniolo 6 - Pronti via fa un bell’assist a Dzeko che vale il penalty del momentaneo pareggio, poi tenta qualche numero ma la difesa della SPAL gli concede pochissimo). 

Schick 5.5 - Buon primo tempo quando si crea un paio di occasioni interessanti ma sbaglia la conclusione o l’ultimo passaggio. Scompare nella ripresa nella morsa di Bonifazi, Vicari e Cionek non Bonucci, Barzagli e Chiellini… 

Dzeko 6 - Comincia a giocare quando si innervosisce come a Frosinone ma stavolta trova Viviano in stato di grazia che prima respinge di piedi un suo tiro di sinistro e nella ripresa gli nega la gioia del gol respingendo un tiro di destro sul secondo palo a botta sicura. 

El Shaarawy 5.5 - Non un primo tempo da ricordare ma forse avrebbe meritato di rimanere in campo, vista la ripresa di Schick, avanzandolo al fianco di Dzeko e dando meno punti di riferimento ai difensori ferraresi. Una sua conclusione poteva esser finalizzata meglio ma è mancata anche in lui la luciidtà. (46' Perotti 6 - Il rigore trasformato con freddezza e poco altro per l’argentino ma almeno ha provato a raddrizzare una partita nata storta e finita peggio). 

 

Ranieri 5 - Difficile arrivare e cambiare completamente la rotta di una squadra che prende sempre gol in un modo o in un altro. Prova a ricominciare dalle basi ma il materiale a disposizione è veramente misero. Poche le responsabilità del tecnico quando non si hanno alternative valide ed i calciatori in campo non sono all’altezza. Monchi ha lasciato una pesante eredità e sarà dura anche in estate rimettere a posto le cose.