Operazione rilancio. La nuova Roma di Ranieri ha già trovato i suoi eroi

LEGGO - BALZANI - Ci voleva l'arrivo di Ranieri per rivalutare gli acquisti di Monchi? Potrebbe essere questo il paradosso di un'annata nata sotto il segno dei fallimenti di mercato dell'ormai ex ds che nei prossimi giorni firmerà con l'Arsenal. Il tecnico romano d'altronde è stato spesso l'artefice di riscatto di molti giocatori che non trovavano spazio o che fino al suo arrivo non erano stati sfruttati a dovere. Di esempi ne è piena zeppa la sua prima Roma che nel 2010 sfiorò lo scudetto: dall'ex terzo portiere Julio Sergio all'eterno discontinuo Menez passando per Brighi, Burdisso o Vucinic. Ancora più eclatante il fenomeno Leicester dove Ranieri ha plasmato tanti piccoli miracoli. I più evidenti rispondono ai nomi di Drinkwater, Kante, Vardy e Mahrez. Proprio quest'ultimo, a un passo dalla Roma un anno e mezzo fa, passò dalla serie B francese con il Le Havre alla vittoria della Premier grazie alle intuizioni di Ranieri. Un percorso che Claudio vorrebbe far ripercorrere a JustinKluivert, abbracciato e coccolato dal tecnico dopo la bella prestazione con l'Empoli. L'olandese - pagato 17 milioni la scorsa estate - non ha legato con Di Francesco e lo evidenzia lo scarso minutaggio (1262') oltre a un rapporto spesso teso come dimostra l'esclusione di Madrid.

Il giocatore più nominato da Ranieri in questi primi giorni però è un altro. Ovvero Patrik Schick, 42 milioni e tanti passaggi a vuoto nella Roma di Di Francesco. «Ha tutto per sfondare, lui e Dzekodevono giocare insieme», è stato il marchio di Ranieri che ne vorrebbe fare un nuovo Vucinic. Il montenegrino giocava, infatti, da seconda punta al fianco di Toni e davanti a Totti. Ranieri vorrebbe fare lo stesso affiancandogli Dzeko e mettendogli qualche passo indietro Zaniolo. L'inizio fa ben sperare visto che il gol di Schick ha portato lunedì sera tre punti pesantissimi. Rivitalizzati dall'arrivo di Ranieri sono sembrati (ma forse è presto per dirlo) pure Marcano e Nzonzi. Il difensore spagnolo ha il fisico perfetto per l'identikit che cerca Ranieri, basti guardare la stazza della coppia difensiva del Leicester formata all'epoca da Huth e Morgan. Il centrocampista francese - pagato 27 milioni - invece sarà usato come vertice basso in attesa del ritorno di De Rossi e ha i tempi giusti per rallentare il gioco nei momenti di tensione. Ha deluso meno fin qui Cristante che tuttavia non è ancora riuscito a non far rimpiangere Nainggolan. L'ex atalantino può essere il Brighi di quella Roma che per poco non strappò il tricolore all'Inter di Mourinho. Più difficile sarà tirare fuori dal guado Pastore, ma per i miracoli nemmeno Ranieri è ancora attrezzato. Il primo obiettivo di Claudio è quello di riportare ossigeno a una squadra che si rompe spesso (oggi esami a polpaccio e flessore per Zaniolo e Schick a rischio con la Spal) e corre poco come dimostra una statistica: solo Udinese, Sampdoria e Torino fanno meno km dei giallorossi in media durante le partite. E oggi il tecnico di Testaccio a Trigoria terrà una lezione di tattica agli allievi per il master d'allenatore. Tra loro pure l'ex Mancini e il figlio di Zeman.


Zaniolo e Schick pronti al recupero

IL MESSAGGERO - CARINA - Trentanove problematiche muscolari, 20 i giocatori coinvolti dall'inizio della stagione. Zaniolo è l'ultimo della lunga serie con un felice epilogo: il fastidio che lo ha costretto alla sostituzione lunedì contro l'Empoli, non è nulla di preoccupante. A tal punto che ieri il talento di Massa s'è limitato ad effettuare delle terapie, rinunciando anche agli esami strumentali che di norma, in questi casi, diventano di rito.

Buone notizie anche da Schick: il colpo ricevuto nel finale del match, che tanto aveva fatto allarmare il ct della Repubblica Ceca («Lunedì ha spinto molto, ma dopo mi è arrivata la notizia che ha avuto un nuovo problema fisico. Spero di non dover rinunciare alla convocazione»), aTrigoria sono convinti di risolverlo in pochi giorni, permettendo così a Patrik di giocare sabato a Ferrara. Per la gara contro la Spal (dove mancherà Florenzi, squalificato e sanzionato con 1500 euro), sono attesi i rientri dei tre squalificati (Fazio, Dzeko e Kolarov) anche se ieri il terzino serbo s'è allenato a parte per un problema ad una vecchia cicatrice. Terapie per Manolas, De Rossi, Pastore e Under: l'unico con chance di recupero è l'argentino.


Kluivert il contropiedista con il destino in un modulo

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Quando è stato sostituito, Ranieri lo ha accolto in panchina con un abbraccio, Anche caldo, visto il freddo che tirava all'Olimpico l'altra sera. Bella l'immagine, perché una coccola fa bene, specie se spontanea e se te la regala dal un allenatore. Justin Kluivertsta ricominciando daccapo. Ranieri ha individuato in lui il calciatore in grado di ribaltare il gioco con la sua velocità. L'andare a coprire la profondità è utile a una squadra che sta provando a difendere più bassa e che quindi ha più campo a disposizione. Kluivert, per ora, è l'esterno destro del 4-4-2, ancora sperimentale, che Ranieri sta proponendo, o che almeno ha proposto in una buona parte della sfida contro l'Empoli. Justin nasce come ala sinistra, e nel 4-3-3 si trovava meglio lì, mentre nel 4-4-2, dovendo andare dritto e non entrare dentro il campo, può interpretare bene anche il ruolo di esterno destro. E' chiaro, l'olandesino ha ancora molto da lavorare: si perde spesso nel dribbling e talvolta va a sbattere contro i difensori avversari. Contro l'Empoli è successo spesso.

SCATTI E IMPATTI - Deve imparare a difendere, rincorrere il terzino, raddoppiare sull'attaccante e questo ancora non lo fa benissimo o non lo fa con continuità. Se la Roma dovesse giocare ancora con il 4-4-2, l'olandese sarebbe un titolare per Ranieri. E per lui è una condizione mai vissuta prima qui a Roma. Il suo nemico più acerrimo non sarà un altro esterno, o forse solo Under è in condizioni di mettersi in concorrenza nel ruolo di ala destra, ma l'eventuale cambio di modulo, quindi il passaggio al 4-4-2 a rombo, che prevede l'uso di un trequartista. In questo caso, verrebbero limitati gli esterni. Quelli riciclabili nel ruolo di seconda punta sono El Shaarawy, Under o Perotti, quest'ultimo più trequartista, mentre l'olandese sarebbe meno adatto degli altri. Il rombo rivaluterebbe i trequartisti in rosa, che hanno un po' condannato Di Francesco. E parliamo di Zaniolo, di Schick, perfino di Pastore, che dopo il derby è sparito di nuovo. La vecchia Roma di Ranieri giocava spesso con il rombo, mentre il Leicester ha quasi sempre fatto il 4-4-2 (o 4-4-1-1) classico, con sulle fasce Mahrez e Albrighton o Schlupp, che avevano tecnica e velocità, come Kluivert. A Roma, Claudio può scegliere di volta in volta, a seconda delle partite e delle situazioni. Ranieri ama avere davanti una punta capace di fare le sponde (Dzeko) e uno che gli giochi dietro, un trequartista (Zaniolo, Schick, Perotti) o una seconda punta (Schick, El Shaarawy, Under, Perotti). Kluivert, nonostante i difetti ancora da limare, è perfetto per il 4-4-2, nel rombo dove lo metti? Trequartista, no; centravanti, nemmeno; seconda punta, forse, ma nemmeno troppo. Il modulo nemico, appunto.

 

 


Profeta Ranieri: un vangelo saggio per una Roma da Champions

GAZZETTA DELLO SPORT - La santificazione ancora non è arrivata, ma la strada sembra essere quella giusta. D’altronde, [...] a Claudio Ranieri è bastato il successo contro l’Empoli per riconquistare tutto il popolo giallorosso [...].

Detto che gli allenamenti saranno meno duri per evitare infortuni, il mantra è quello che Ranieri ha esplicitato due giorni fa: blindare la difesa, perché poi davanti ci penseranno gli attaccanti a cavare le castagne dal fuoco. [...] Innanzitutto abbassando il baricentro della squadra. Insomma, non dovrebbe più succedere che le avversarie cerchino la profondità prendendo in velocità difensori non rapidi come Fazio. [...] A questo si aggiunge il desiderio che i terzini siano assai più bloccati. Non devono salire entrambi per appoggiare la manovra, ma occorre che – a seconda di quale sia il lato debole – uno resti a copertura. Un altro concetto, poi, è stato espresso con chiarezza: non è più indispensabile che la manovra parta dal basso col palleggio, perché ci si espone al rischio di perdere palla e lasciare in ambasce la retroguardia. Anche per questo il portiere giocherà meno la palla coi piedi.

[...] In diminuzione, poi, saranno anche le verticalizzazioni palla a terra, mentre cresceranno i lanci lunghi verso le punte – a regime saranno due giganti come Dzeko e Schick – che avranno il compito di duellare di testa per far giocare le cosiddette «seconde palle» ai compagni che si inseriscono. Assai poco praticato anche il pressing alto [...]. Come si vede, non un vangelo di un nuovo calcio, ma solo la ragionevolezza di un allenatore esperto. [...]


Morte di Astori: chiuse le indagini. Rischio omicidio colposo per 2 medici

GAZZETTA DELLO SPORT - L’indagine sulla morte di Davide Astori è chiusa. La Procura di Firenze è orientata a chiedere il rinvio a giudizio per omicidio colposo per i due medici incaricati di certificare l’idoneità sportiva dell’ex capitano della Fiorentina: Francesco Stagno, direttore dell’Istituto di Medicina dello sport di Cagliari, e Giorgio Galanti che in quel periodo era responsabile del centro di medicina dello sport di Careggi. Per la Procura i due medici avrebbero violato i «protocolli cardiologici» per il giudizio di idoneità allo sport agonistico provocando il decesso del giocatore per cardiomiopatia aritmogena biventricolare». [...]

A giudizio della Procura i due medici avrebbero dovuto sottoporre Davide Astori a ulteriori e più approfonditi accertamenti sull’origine delle extra sistole. Accertamenti più accurati avrebbero potuto rivelare l’esistenza di una cardiomiopatia aritmogena. Una patologia che, a quei tempi, era in una fase iniziale. E pre-sintomatica. Insomma, Davide Astori doveva essere fermato. [...]


Baldissoni: «Il gruppo è la forza di una squadra»

GAZZETTA DELLO SPORT - Non poteva esserci persona migliore di lui per parlare di bullismo e, soprattutto, cyberbullismo. Alessandro Florenzi è stato uno dei testimonial della campagna «No bulli». Non era scontato che, alla fine, il vice capitano giallorosso si presentasse (insieme al vice presidente Baldissoni) perché questa settimana per lui è stata davvero complicata. [...] Al netto di qualche fischio sgradevole allo stadio, a Florenzi hanno fatto male anche tanti commenti sui social.

«Tutti i bambini devono sapere che prima di tutto il calcio è un gioco. Porto un esempio per me veramente importante, la mia squadra mi ha aiutato a rialzarmi quando sono caduto». Florenzi ha raccontato che nella palestra di Trigoria c’è la scritta: «Non c’è branco senza lupo e non c’è lupo senza branco». Magari non è esattamente questa, ma il concetto è chiarissimo. [...]

Anche Baldissoni ha posto l’accento sull’importanza dell’unione in un gruppo: «La forza di una squadra risiede nella capacità del gruppo e dei compagni di aiutare il compagno in difficoltà e questo rende una squadra più forte. In qualsiasi gruppo o società, aiutare chi è in difficoltà vuol dire creare una società più forte». [...]


Muscoli fragili e caso Pastore: l'infermeria è da record

GAZZETTA DELLO SPORT - Si dice che sia la mente a far ammalare il corpo. [...] Togliendo per principio le ipotesi che portano a una scarsa professionalità dei calciatori, di chi li dirige o di chi li cura – nel calcio iper-professionale del Terzo Millennio sarebbe quasi un paradosso – una cosa però appare certa: la Roma in questa stagione ha avuto troppi infortuni. Così tanti da far tuonare dagli Stati Uniti anche il presidentePallotta, che meno di un mese fa, tanti di quelli li ha definiti sinteticamente così: «Stupidi».

I giocatori «caduti» durante la stagione – con patologie più o meno lievi – sono venti, ed ovviamente non abbiamo considerato tutti quelli che sono rimasti vittima di eventi traumatici (ad esempio, la rottura di un dito del piede per Kolarov, il legamento k.o. del ginocchio per Bianda, i fastidi al piede per Nzonzi o la lesione alla cartilagine di De Rossi). Insomma, abbiamo esaminato solo gli infortuni muscolari che, tra diversificazioni e ricadute sono arrivati ad essere circa 39. Il «circa» dovete concedercelo perché per tutti i club di prima grandezza qualsiasi infortunio rientra nel novero della «privacy» e quindi viene pubblicizzato il meno possibile. [...]

Secondo quanto si evince dai dati, sono stati flessori, bicipiti femorali e polpacci i muscoli più colpiti dagli infortuni. [...] Inutile dire che Eusebio Di Francesco e i suoi preparatori sono finiti nel mirino per tutta questa «spoon river» muscolare. [...] Proprio per via degli infortuni nella scorsa settimana sono stati sollevati dagli incarichi sia il medico e il responsabile dei fisioterapisti, Del Vescovo e Stefanini. [...]


Un turno e multa a Florenzi. Gattuso in panchina al derby

IL TEMPO - Un turno di squalifica e ammenda di 1500 euro per Florenzi. Fermati una giornata anche Immobile, Bourabia, Bradaric, Opoku, Scozzarella, Valoti e Veretout. Tra gli allenatori un turno a Gasperini, mentre Gattuso potrà seguire il derby in panchina: entrambi multati per 15mila euro.


Giallorosse al Tre Fontane contro la Fiorentina in Coppa

IL TEMPO - Archiviata la sosta per le nazionali, la Roma Femminile torna in campo alle 13 (diretta su Sky Sport) al Tre Fontane, nella semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Fiorentina. Le giallorosse vogliono premere sull'acceleratore e sabato c'è il Chievo in campionato.


Chiuse le indagini sulla morte di Astori: ora due medici rischiano il processo

LA REPUBBLICA - Nel giorno della messa in ricordo di Davide Astori, la procura di Firenze ha chiuso le indagini sulla morte dell'ex capitano della Fiorentina (4 marzo 2018). Due medici, che avevano firmato l'idoneità sportiva nel 2014 a Cagliari e nel 2016 e 2017 a Firenze, rischiano il processo per omicidio colposo. Quando nelle prove di sforzo sono emerse extrasistoli, avrebbero dovuto disporre accertamenti.


Per Under è un calvario. Ancora out

IL TEMPO - AUSTINI - Tra i tanti problemi che Ranieri ha trovato a Trigoria, c'è il caso irrisolto di Under. Il turco si è infortunato alla coscia sinistra nei primi minuti di Roma-Torino, una partita giocata il 19 gennaio. E non sembra esserci la minima speranza di vederlo neppure a Ferrara sabato contro la Spal. Insomma l'attaccante tornerà disponibile dopo la sosta contro il Napoli il 31 marzo, quando saranno passati due e mezzo dallo stop. Incredibile.

Chiaro che qualcosa non abbia funzionato nei recupero, la ricaduta evidentemente c'è stata e non è la prima volta in stagione: era successo lo stesso a Lorenzo Pellegrini, uno degli altri sicuri indisponibili sabato insieme a Manolas, De Rossi e lo squalificato Florenzi. Anche per loro se ne riparla dal Napoli in poi, mentre l'indurimento al polpaccio accusato da Zaniolo, che faceva presagire l'ennesimo errore stagionale di gestione degli infortuni, in realtà dovuto a un colpo che non gli impedirà di giocare con la Spal. Anche Pastore ha chance di recuperate per la panchina, Ranieri intanto ritroverà due spezzi da novanta come Kolarov e Dzeko, oltre a un Fazio da rigenerare. Curiosità sulle scelte: riuscirà a far convivere Dzeko, Schick, Zaniolo ed El Shaarawy? Tra un allenamento e l'altro (da ieri una seduta al giorno fino a venerdì), Ranieri ha trovato il tempo di tenere una lezione per gli allievi del Master allenatori di Coverciano ospitati a Trigoria, tra cui il team manager De Sanctis e l'ex giallorosso Amantino.


La cura Ranieri è iniziata

IL TEMPO - AUSTINI - Mai così pochi tiri in porta concessi agli avversari. Meno rischi nel palleggio. Il baricentro abbassato e le linee compatte. Concetti semplici, quasi elementari che sono bastati alla Roma per battere l'Empoli, seppur faticando. La cura Ranieri ha portato i primi riscontri sul campo, senza effetti speciali e con la sostanza che serviva. In fondo, questo ha chiesto la società al tecnico romano, una missione lunga dodici partite basata sulla concretezza per riportare la squadra in Champions. La prima è andata come si sperava, contava solo il risultato ed è arrivato, ora sotto con la prossima prima di fermarsi due settimane.

Ranieri è tornato a dieci anni di distanza dalla prima chiamata e adesso non deve raggiungere uno scudetto miracoloso bensì agguantare il quarto posto distante solo tre punti. Il suo vantaggio rispetto ai tanti ex che sono rispuntati in questi anni a Trigoria è innanzitutto non portarsi rancori dal passato. Con nessuno. Giocatori, tifosi, componenti della societa o giornalisti. Con le dimissioni del 2010, Ranieri cancellò in un colpo le difficoltà di quel secondo anno e il ricordo lasciato e rimasto positivo per tutti. Partendo da questa base, in pochi giorni si è messo a lavorare iniziando, per usare le sue parole, "dall'abc". Ha notato i tanti gol subiti in stagione scaturiti da passaggi sbagliati e ha chiesto ai giocatori di non farsi problemi a lanciare lungo verso il centravanti, saltando la costruzione dal basso. Ha suggerito alla squadra di passare poco per la zona centrale del campo e di puntare più sugli strappi degli esterni Kluivert ed El Shaarawy. Ai difensori ha spiegato che è molto più importante "sentire" l'uomo in marcatura piuttosto che concentrarsi a tenere una linea difensiva corretta. Ovviamente, il risultato non è stato perfetto, la Roma si è comunque fatta gol da sola con Juan Jesus ma in tutta la partita, pur senza dominarla mai, ha rischiato meno.

Lo dicono chiaramente le statistiche. I 5 tiri tentati dell'Empoli sono il minimo stagionale concesso agli avversari, una solidità ritrovata che segue invece la peggiore prestazione difensiva dell'anno a Oporto, dove il dato degli "Expected Goals" della squadra di Coinceçao era oltre 3.5 mentre con l'Empoli è stato 0.2, mai così basso quest'anno. Ma oltre all'aspetto tattico - il modulo era più 4-4-2 che 4-2-3-1 - è soprattutto sulla sfera mentale che Ranieri è intervenuto. Colloqui singoli con i giocatori, la motivazione mirata di Schick, quella domanda a Kluivert ("ci hanno mandato il peggiore dall'Ajax?") che spiega la strategia dialettica dell'allenatore, le sedute dirette parlando inglese, unica lingua comune negli spogliatoi di oggi. Qualche risposta è arrivata, anche grazie al ritrovato sostegno del pubblico come invocato dallo stesso Ranieri, ora il difficile è far durare gli effetti della cura.