Coppa Italia. Lazio-Milan finisce 0-0, tutto rimandato al return-match di San Siro

Lazio e Milan pareggiano 0-0 nella gara d'andata della semfiinale di Coppa Italia. Meglio gli uomini di Inzaghi, che ritrovano Bastos dopo l'infortunio ma non riescono a concretizzare le occasioni avute ed i rossoneri possono tornare a casa con un buon punteggio anche se al ritorno saranno costretti a vincere per passare il turno. Da valutare le condizioni di Kessiè, uscito al 28' per un infortunio alla coscia.


El Shaarawy: "Ho tanti miei riti. Al mio primo derby ero carico, fare l'1-0 e sentire l'urlo della Sud è stato molto bello" (Video)

Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, è stato intervistato da Dazn a 4 giorni dal derby di ritorno di campionato e ha parlato del suo modo di avvicinarsi alla stracittadina. Queste le sue parole in merito alla sfida con la Lazio in programma sabato alle 20.30 allo stadio Olimpico:

Vivo la giornata indipendentemente dalla partita che c’è in maniera naturale, così come lo faccio durante la settimana. A volte riesco a dormire e mi viene sonno, a volte guardo qualcosa sul cellulare. C’è la riunione tecnica e poi si parte per lo stadio: ascolto musica, mi guardo qualche video su Youtube, non dei miei gol però. Ogni giocatore ha i suoi riti, io ne ho tantissimi, devo dirlo: faccio tante cose mie, anche durante la giornata. Sono scaramantico da morire, non posso dirle… Ascolto sempre una mia canzone, Can’t Hold us di Macklemore. Poi arrivo negli spogliatoi, ci carichiamo tra compagni fino ad arrivare all’urlo che facciamo negli spogliatoi per stimolarci a vicenda. Cerco di pensare positivo, punto sempre a quello prima delle partite: penso a cosa posso fare per andare a far male agli avversari".

Il mio primo derby?

"Ero carico, era Lazio-Roma ma sbloccarlo e fare il gol dell’1-0 ed essere sommerso dai compagni e dall’urlo della Sud è stato molto bello. Nel tunnel ci guardiamo sempre tra compagni, ci carichiamo, ci diciamo le ultime cose. Lì si fa sempre più sentire l’adrenalina e la carica. I secondi prima del fischio d’inizio faccio gli stessi esercizi di stretching e aspetto che cominci la partita per spaccare tutto”.

 


Coppa di Portogallo. I Dragones vincono 3-0 e sono ad un passo dalla finale

Netta vittoria del Porto nella semifinale di andata Taça de Portugal (Coppa di Portogallo) per 3-0 sul Braga. I prossimi avversari della Roma nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League hanno sconfitto gli avversari grazie ai gol di Telles su calcio di rigore, Soares e Brahimi.


Inzaghi mette le mani avanti: "Il derby? Avremo meno tempo della Roma. Radu rientrerà, Luiz Felipe da valutare"

Simone Inzaghi, tecnico della Lazio, era presente in conferenza stampa al termine della semifinale d'andata di Coppa Italia giocata questa sera all'Olimpico contro il Milan e terminata 0-0. Queste le sue dichiarazioni in merito al derby in programma sabato: 

"Sappiamo quanto sia importante, avremo meno tempo della Roma ma lo prepareremo nel migliore dei modi. Loro sono forti ma li affronteremo con rispetto e con il piglio giusto. Sabato rientrerà Radu mentre dovrò valutare Luiz Felipe".


La settimana più importante della stagione

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma vince a Frosinone come aveva fatto col Bologna, soffrendo molto ma portando a casa i 3 punti. I giallorossi vengono da un mese in cui non hanno mai perso e non era mai successo nel resto della stagione, striscia positiva di 8 gare senza sconfitte e nelle ultime 10 hanno lasciato l’intera posta solo a Torino con la Juventus ma non basta per raggiungere gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.

Una manifestazione abbandonata troppo presto e molto male (la coppa Italia) da dimenticare il più in fretta possibile ma soprattutto 2 ostacoli importanti da superare nel giro di una settimana. Gli uomini di Di Francesco sono chiamati alle sfide contro Lazio e Porto, che valgono l’intera annata.

Battere i biancocelesti non sarebbe fondamentale solo per il primato cittadino ed eliminare quasi definitivamente una diretta concorrente ad un piazzamento Champions ma vorrebbe dire rimanere in scia di un Milan che in questo momento appare avversario molto ostico e quel punto di svantaggio (quasi 2 se si considerano gli scontri diretti) pesa tanto. Altrettanto importante è la sfida del 6 marzo al Do Dragao contro il Porto, poiché passare il turno equivarrebbe al compiere un’altra impresa: confermarsi per il secondo anno consecutivo almeno tra le prime 8 formazioni d’Europa.

Il tecnico giallorosso spera nel recupero lampo di Manolas ma ci si domanda se sia il caso di rischiarlo nel derby con la possibilità di una ricaduta o tenerlo in una campana di vetro sino al match con gli uomini di Conceicao per avere un’arma in più in quell’incontro.

Da valutare anche le condizioni di Karsdorp, Under e Schick, altri elementi che potrebbero tornare utili più probabilmente a partire dalla sfida degli ottavi di Champions League ma che sarebbero alternative ulteriori per il mister romanista.

Tanti gli aspetti su cui ragionare, a partire dai tanti gol incassati contro qualunque squadra e con qualunque modulo venga fatta giocare la squadra. In molti si sono affrettati a dare le colpe a Di Francesco, reo di avere una concezione del calcio troppo “zemaniana” ma non è lo stesso allenatore che lo scorso anno aveva una delle migliori difese del campionato? Non sarà che alcuni giocatori cardine della passata stagione non ci sono più o che alcuni dei "sopravvissuti" sono in netto calo?

La difesa è meno coperta ed aiutata dai centrocampisti che hanno caratteristiche diverse da quelle dei calciatori della scorsa annata e se si segna di più ma si incassano anche tante reti in più, è forse questo il motivo più logico e non un’improvvisa follia del trainer.

C’è poi da aggiungere che se la Roma ha trovato un calciatore di grande prospettiva come Zaniolo, che si sta imponendo sin da subito, il merito è sì di chi lo ha portato a Trigoria nell’operazione Nainggolan ma anche di chi lo sta valorizzando facendolo giocare con sempre maggiore continuità e cercando di non esaltarlo troppo come sta provando a fare una certa parte di stampa, sempre pronta ad osannare ed un secondo dopo a distruggere chiunque alla prima bella giocata o rete o a fare il contrario al primo errore (vedi i fiumi d’inchiostro sprecati per denigrare un campione come Edin Dzeko).

La considerazione che ha avuto già lo scorso campionato per Under, che all’inizio era considerato “il nuovo Iturbe”, non l’avrebbero avuta tanti tecnici anche tra quelli passati da Trigoria nel recente passato o per altri calciatori che si sono poi rivelati determinanti per il raggiungimento di determinati traguardi.

Certo, diversi errori sono stati commessi dall’allenatore della Roma e qualche “fissa” gli rimane ma non tanto nel modulo quanto nel continuare a dare fiducia a giocatori che costantemente non si dimostrano all’altezza. Per chi dice che con un altro tecnico la squadra giallorossa avrebbe una classifica decisamente migliore (ovviamente, tesi non comprovata da nessuna fatto tangibile), si può rispondere in maniera altrettanto aleatoria che per la rosa che ha la Roma, il quarto posto sarebbe il massimo risultato a cui poter aspirare e se Di Francesco ci arriverà, avrà fatto non il suo dovere ma molto di più (idem per la qualificazione ai quarti di Champions League, cosa che per molti è scontata ma non è minimamente così vista la storia del club giallorosso).


Un De Rossi da maneggiare con cura e il primo derby di Zaniolo

INSIDEROMA.COM - ELISA GIOCONDI - Daniele De Rossi non delude e non si smentisce mai. Anzi, si direbbe che continui a sorprendere: già il giorno dopo il suo grande ritorno nella partita contro il Milan, il mister ha affermato che è un giocatore eccellente nei minuti di gioco. E chi se l’aspettava, data l’età e soprattutto dati i problemi gravi al ginocchio che hanno rischiato di compromettere il suo futuro da calciatore. Proprio per questa va trattato con delicatezza e con cura: la sua presenza non va sprecata nè data per scontata, anzi è necessario selezionarla per le partite in cui realmente è fondamentale la sua presenza. Danielino è di fortissimo impatto per la squadra: la sua bravura, la maestria, il suo essere perfetto leader e riuscire a guidare i compagni lo rendono perennemente essenziale, ma il mister deve fare i conti con la realtà e decidere quando giocarselo. E i numeri parlano: con lui le  vittorie della Roma salgono dal 47,2 al 59,2%, con una media di due punti a partita conquistati dalla squadra di Di Francesco e una percentuale di 1,6 nelle gare in cui invece non era in campo.
Che non fosse una situazione da sottovalutare si era intuito da subito: “Ho rischiato di smettere, questo è stato l’infortunio più grave della mia carriera”.
Ricordiamo benissimo i momenti di apprensione e spaesamento quando già immaginavamo una Roma senza De Rossi: invece poi le terapie hanno ribaltato la situazione ed ecco che possiamo tornare a goderci Daniele ancora.
Ma per poter fare ciò, non bisogna appesantire il suo ginocchio e quindi affidarsi anche ad altri come, per esempio, Zaniolo: così giovane ma già così forte, tutti parlano di lui ed ecco che sabato giocherà il suo primo derby. Di Francesco lo ha tenuto buono contro il Frosinone facendolo giocare veramente poco, essendo in diffida, mentre sabato sarà in campo sin dal fischio d’inizio.
Nonostante le numerose e invidiabili offerte che continuano ad arrivare al sorprendente numero 22, Nicolò è concentrato sul non deludere le aspettative che ora i romanisti hanno (giustamente) su di lui e giocare meravigliosamente questo primo derby, che non dimenticherà mai.
Con De Rossi hanno in comune l’inizio carriera, entrambi prima in Champions che in campionato, ma anche la fede alla maglia e l’affetto per i tifosi che, anche se prematuri, sono sulla buona strada: tutti ingredienti per poter fare bene sia in campo che fuori e quello che ti rende amato dai compagni e dal paese. Quando si dice “iniziare con il piede giusto”.


Occhio DiFra, ti giochi tutto

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Tutte le storie cominciano, ma non tutte hanno un vero finale. Il Romanzo di Italo Calvino «Se una notte d’invero un viaggiatore» spiega meglio di ogni parola un concetto del genere. Ci sono dieci «incipit» che però non portano mai ad alcuna conclusione, col (possibile)Romanzo che ricomincia sempre in un altro modo. Ecco, la storia della Roma a trazione statunitense è anche una collezione di storie interrotte, ed anche quest’anno si corre il rischio di rivivere situazione già viste. Inutile dire che, in situazioni del genere, è l’allenatore l’anello debole di ogni catena di comando. Così Eusebio Di Francesco, nonostante venga da due vittorie consecutive (contro Bologna e Frosinone), sa bene come le sfide che lo attendono – contro la Lazio in campionato ed il Porto in Champions League – potrebbero essere decisive per la stagione giallorossa e conseguentemente per il suo futuro.

EFFETTO MONCHI Non basta. L’allenatore in questo momento corre il rischio di pagare due situazioni diverse fra loro. La prima è legata a lui, visto che le ultime due gare, pur vittoriose, hanno evidenziato una squadra con grandi difficoltà, tant’è che se Bologna e Frosinone avessero pareggiato, non sarebbe stato uno scandalo. La seconda invece lo prescinde, visto che riguarda quello che è stato finora il suo mentore, ovvero il d.s Monchi, sempre più vicino all’addio a fine stagione. Ieri il tweet postato dallo spagnolo («In molti possono avere quello che hai, ma nessuno può essere ciò che sei…», con foto della Curva Sud e riferimenti alle prossime due partite) inevitabilmente non hanno fugato dubbi sul suo futuro, che sembra sempre più legato all’Arsenal, anche se il club londinese dovrà pagare una clausola di rescissione alla Roma, a cui è legato da un contratto fino al 2021. Logico che il suo addio indebolirebbe la posizione di Di Francesco, anche se il tecnico abruzzese è ancora perfettamente in grado di costruire la sua fortuna. Come? Arrivando in zona Champions League (fondamentale) e magari facendo ancora strada in Europa, visto che il Porto non è sembrato avversario irresistibile.

si cambia Logico che, se al direttore sportivo vengono accollati alcuni errori sul mercato (nel polverone di radio mercato i nomi più gettonati sono tre: Pastore, Nzonzi e Bianda, ma Zaniolo?), i tanti problemi muscolari non aiutano la gestione dell’allenatore. «Troppi infortuni stupidi», ha detto infatti pochi giorni fa il presidente Pallotta. Se Di Francesco onorerà il suo contratto fino al prossimo anno, qualcosa forse dovrà essere rivisto in merito, ma l’attualità non aspetta e così già contro la Lazio la squadra cambierà. Probabile infatti il ritorno al 4-3-3, con il sacrificio di Nzonzi a beneficio di Cristante, mentre sulla fascia destra dovrebbe tornare Zaniolo. Più o meno la stessa squadra che potrebbe giocare quattro giorni dopo a Oporto in Champions, sperando in quella occasione di poter recuperare Manolas, assai a rischio per il derby (vedi sotto).

RIVOLUZIONE Insomma, nel giro di due partite parte del futuro della Roma potrebbe essere scritto. Quanto basta per cominciare altri Romanzi che corrono a loro volta il rischio di restare incompiuti. Sul fronte della panchina, logico che lo show di ieri a Londra allontani Sarri dalla panchina del Chelsea con tutte le ricadute del caso, mentre sul fronte della direzione sportiva, accanto a nomi noti (Faggiano e Mirabelli) prende corpo anche la soluzione interna, che galleggia tra Balzaretti e Massara. Ma tornando alla panchina, c’è da registrare l’ottimismo di Di Francesco: «Sono convinto che faremo un grande derby, anche se l’ambiente destabilizzante non aiuta». Ne siamo convinti, ma c’è un futuro da scrivere. E sono in tanti a credere che, se anche questo Romanzo fosse interrotto, sarebbe una sconfitta per tutti.


Manolas, niente fratture: è distorsione.

GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - C’è una flebile speranza. Ma è, appunto, flebile. Insomma, le chances che Kostas Manolas possa giocare il derby, sabato prossimo, sono davvero poche. E considerando l’importanza che ha il difensore greco per la retroguardia giallorossa, questa non è certo una buona notizia.

IL GRECO Ieri Manolas si è sottoposto agli esami strumentali (radiografia) a Villa Stuart, per valutare l’entità dell’eventuale danno alla caviglia destra, quella che sabato sera lo ha costretto ad alzare bandiera bianca a Frosinone, nel corso della ripresa, dopo uno scontro con Molinaro. E gli esami hanno scongiurato il rischio di eventuali fratture, confermando invece la prima diagnosi, quella della distorsione alla caviglia. Ieri Manolas zoppicava e oggi farà anche una risonanza magnetica per monitorare i legamenti della caviglia. La distorsione è stata forte e lo mette a serissimo rischio per il derby, se non già addirittura out. Nel senso che mancando ancora sei giorni alla partita, la Roma farà di tutto per provare a rimetterlo in piedi e fargli giocare una sfida chiaramente decisiva. Ma senza rischiare, molto dipenderà dall’esito delle terapie a cui Manolas si sottoporrà in questi giorni. Non dovesse farcela (che oggi poi è l’ipotesi più accreditata), l’obiettivo si sposterebbe inevitabilmente sulla gara di Oporto, quella del 6 marzo prossimo, dove la Roma andrà a caccia del pass per i quarti di finale della Champions League.

gli altri E il derby potrebbe saltarlo anche Cengiz Under, che sembrava pronto al rientro ed invece non è stato convocato neanche per la trasferta di Frosinone. Il giovane turco verrà valutato anche lui di giorno in giorno, ma spifferi di corridoio parlano di una ricaduta al flessore della coscia destra. Schick e Karsdorp, invece, possono rientrare in settimana in gruppo, anche se difficilmente saranno della partita. Il derby lo giocherà di certo De Rossi, la cui situazione viene seguita attentamente. Il capitano durante la settimana fa spesso individuale, gestendo i carichi di lavoro. Il che, però, lo vincola dal punto di vista della forma.


Baldissoni candidato al consiglio

GAZZETTA DELLO SPORT - Oggi alle 14 torna a riunirsi l’assemblea della Lega di Serie A. Dopo l’ultima fumata nera, si proverà a integrare i posti in consiglio di Lega. Tra i nomi considerati più forti a entrare a far parte dell’organismo, c’è anche quello di Mauro Baldissoni, da pochi giorni è diventato vicepresidente della Roma. Sul tavolo dell’assemblea, comunque, ci sarà un argomento non banale, ovvero i criteri di ripartizione dei diritti tv. Tra l’altro sarà la prima assemblea per il nuovo amministratore delegato De Siervo, insediatosi una settimana fa.

 


Oggi l'orario forse non si cambierà: via alle 20:30

GAZZETTA DELO SPORT - ZUCCHELLI - Trentacinquemila persone già sicure di essere allo stadio, ma senza sapere l’orario. Dovrebbe essere decisa oggi, o al più tardi domani in mattinata, l’ora d’inizio del derby di Roma, in programma sabato 2 marzo. Al momento il via è per le 20.30, con diretta su Dazn, ma per motivi di ordine pubblico la Questura ha richiesto all’Osservatorio l’anticipo alle 15 o, al più tardi, alle 17. Oggi dovrebbe essere comunicata la decisione che, stando a quanto filtrava nelle ultime ore, potrebbe essere negativa rispetto alla richiesta, con il derby confermato in notturna. Con soddisfazione della televisione e dei tifosi, considerando che il sabato è un giorno lavorativo, meno delle forze dell’ordine. Molto dipenderà dalle ulteriori relazioni inviate in queste ultime ore dalla Digos: le prime parlavano di clima più teso rispetto al solito tra Roma e Lazio, anche per la presenza di tifosi in arrivo dall’estero, come ad esempio quelli del Real che si infiltrerebbero tra quelli biancocelesti per ricambiare la presenza di alcuni supporter della Lazio in un derby con l’Atletico.

VERSO I 50MILA I biglietti staccati fino a questo momento sono oltre 35mila, di cui poco meno di 10mila dal lato Roma, che giocherà in trasferta. Oggi partirà la vendita libera e la sensazione è che dopo il successo al 95’ contro il Frosinone possano essere molti i romanisti a caccia del biglietto. L’obiettivo è arrivare a 50mila spettatori, se fosse confermato l’orario notturno potrebbero essere di più.

 

 


Il derby di papà Pellegrini «Siamo carichi per vincerlo»

GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Ci sono momenti nella storia di un calciatore che ti restano dentro per sempre, perché sono quelli in grado di cambiare – in un senso o nell’altro – il corso di una carriera. Momenti a cui sei legato, a cui ripensi ogni volta che ripercorri il tuo film calcistico e che senti più tuoi di tutto il resto. Uno di quei momenti lì, ovviamente in positivo, Lorenzo Pellegrini l’ha vissuto nel derby d’andata, quando gli è cambiata un po’ tutta la prospettiva giallorossa. Discusso e incompreso prima, applaudito e indispensabile dopo. A cambiare il corso della sua storia Romanista è stato ovviamente il gol di tacco alla Lazio, ma anche quella posizione lì, da trequartista, in cui ha confessato di trovarsi più a suo agio. Da lì è partito un nuovo Pellegrini e lì vuole rituffarsi subito, già sabato prossimo, dopo aver aiutato la Roma ad arrivare al derby con un’altra vittoria, quella ottenuta sabato sera sul Frosinone. «Una vittoria fondamentale, perdere punti con il Frosinone sarebbe stato un dispiacere immenso per tutti – ha detto alla fine il centrocampista giallorosso, direttamente nella pancia del Benito Stirpe –. Invece così arriviamo al derby sereni e con una serie di vittorie importanti, che speriamo possa continuare anche sabato prossimo. Loro saranno carichi, ma noi lo saremo anche di più di loro».

L’ATTESA E lo è anche Lorenzo, che proprio a Frosinone ha segnato la sua seconda rete stagionale in campionato, proprio dopo quella segnata al derby, quasi cinque mesi dopo la prima volta. Di segnare, in realtà, gli era capitato ancora a Mosca, il 7 novembre, ma in Champions League, contro il Cska. In campionato, invece, niente più, nonostante Lorenzo ci abbia provato spesso e volentieri, rischiando anche in un paio di occasioni di riuscirci. E allora chissà, magari il tris in campionato potrebbe arrivare anche sabato prossimo, sarebbe la chiusura ideale di un cerchio perfetto. In caso, la dedica sarebbe sostanzialmente identica a quella di Frosinone, quando dopo aver segnato il 2-1 Pellegrini ha esultato con il gesto del ciuccio. «Sto aspettando una bambina, sono molto felice. Dedico tutto questo, la vittoria e il gol, a mia moglie ed alla mia futura bambina».

L’ALTRA DEDICA La moglie, Veronica, sabato sera era proprio lì, sugli spalti del Benito Stirpe, ad ammirarlo dal vivo. In attesa poi di renderlo padre la prossima estate, probabilmente tra luglio ed agosto, quando il caldo sarà pesante esattamente come l’attesa di abbracciare una figlia. Veronica che, tra l’altro, ieri ha dedicato a Lorenzo un post molto tenero sui social, con una loro foto dove si inizia a vedere il pancione. «Ci siamo conosciuti che eravamo due bambini, ma con le idee molto chiare sul nostro futuro insieme. Non vedevamo l’ora di andare a convivere, di sposarci, ma soprattutto di creare la nostra famiglia. Ed ora eccoci qua ad aspettare la nostra bambina. Sarà la più amata del mondo e tu sarai un papà unico». Firmata Veronica, per Lorenzo. Una gioia in più anche per Tonino, il papà di Pellegrini, che ha già la fortuna di essere nonno tre volte ma che non vede l’ora di firmare il prestigioso poker.

AL DERBY Pellegrini a Frosinone è tornato a giostrare da trequartista, alle spalle di Edin Dzeko, esattamente il ruolo che gli piace di più. Possibile, però, che contro la Lazio debba cambiare ancora, ritornando a giocare da intermedio, nel caso in cui Di Francesco decida di optare di nuovo per il 4-3-3. In caso non sarà un problema, perché con la carica che ha dentro in questo momento può far bene ovunque. Del resto, l’amore per una figlia ti dà sempre una carica speciale.


Primavera stanca: 0-0 con rigore fallito allo scadere

GAZZETTA DELLO SPORT - SCANO - Voltare pagina non è cosa semplice. Alla Roma Primavera non bastano quattro giorni per dimenticare l’eliminazione in Youth League e per ripartire dal campionato, unico obiettivo rimasto. I ragazzi di De Rossi rallentano col Palermo, terzultimo in classifica, e tornano dalla trasferta siciliana con un pari a reti inviolate. Tante le occasioni per i giallorossi e per Celar, che al 94’ non è riuscito trasformare il rigore procurato da Cangiano. Sfuma così l’aggancio alla vetta della classifica: la Roma è momentaneamente terza, a pari punti col Torino (oggi impegnato col Milan).

CATTIVERIA Il match contro i pari età dell’ex giallorosso Scurto poteva essere una vittoria all’ultimo respiro, fotocopia del sabato sera di Dzeko col Frosinone, e invece è stato il primo in cui l’attacco giallorosso, il più prolifico del campionato con 58 gol in 20 gare, è rimasto a secco. «I ragazzi non riescono a incidere come prima - ha detto De Rossi -. Il viaggio dalla Danimarca è stato lungo, ma qualcuno si accontenta: ci vorrebbe più determinazione». Stanchezza e delusione per Semeraro, terzino sinistro classe 2001, vanno accantonate, sabato il big match con la capolista Atalanta: «Col Palermo ci è mancata un po’ di cattiveria: c’è rammarico per l’occasione persa a un minuto dal termine. Adesso pensiamo a riscattare il 4-0 con l’Atalanta che ci è costato la Coppa Italia».

 

PALERMO-ROMA 0-0

PALERMO (4-3-3) Al Tumi (dal 32’ p.t. Avogadri); Sicuro (dal 26’ s.t. Petrucci), Fradella, De Marino, A. Gallo; Ruggiero (dal 20’ s.t. Gambino), Santoro, Mendola; Rizzo, Cannavò, Lucera (dal 26’ s.t.’ Birligea). PANCHINA Angileri, Giuliano, Garofalo, Montaperto, Correnti, De Stefano. ALLENATORE Scurto.

ROMA (4-3-3) S. Greco; Parodi, Trasciani, Cargnelutti, Semeraro; Riccardi, Pezzella, F. Greco (dal 32’ s.t. Estrella Galeazzi); D’Orazio (dal 15’ s.t. Darboe), Celar, Besuijen (dal 1’ s.t. Cangiano). PANCHINA Zamarion, Santese, Buttaro, Simonetti, Chierico, Sdaigui, Bucri. ALLENATORE De Rossi.

ARBITRO Curti di Milano
NOTE Ammoniti De Marino e Ruggiero (P), Parodi, Trasciani e Cargnelutti (R) .