Stadio, conta degli assenti 5S: “Così la variante non passerà”

LA REPUBBLICA - D'ALBERGO - Un lungo consiglio comunale sullo stadio della Roma. Sette ore per discutere di Tor di Valle e alla fine fare la conta dei grillini a favore del progetto. A stanare i consiglieri 5S dopo l’intervento in aula della sindaca Virginia Raggi, che ha ribadito il suo «sì» all’opera, sono state le opposizioni. Mettendo al voto una serie di atti contro la realizzazione del nuovo Colosseo giallorosso, hanno costretto la maggioranza a venire alla scoperta.

Il risultato? A bocciare le proposte delle minoranze sono stati di volta in volta tra i 18 e 21 consiglieri pentastellati. Numeri ballerini che, al netto di qualche assente definito giustificato, per il Pd e Fratelli d’Italia testimonia «la mancata compattezza della maggioranza» sullo Stadio della Roma. Un progetto che da sempre divide i grillini. Ma che presto, entro l’estate, dovrà essere di nuovo votato in aula Giulio Cesare. Nessun ordine del giorno, in quell’occasione le preferenze peseranno. Eccome, visto che in ballo ci sarà la variante al piano regolatore che darebbe l’avvio alla realizzazione della nuova casa dei romanisti.

A provare a tenere uniti i 5S — ieri otto erano assenti nel momento clou — in vista dell’appuntamento è l’ultragrillino Pietro Calabrese: «Voteremo quella delibera. Se dalla procura emergesse qualcosa? vedremo». A cercare di ricompattare i suoi è stata la Raggi, con un lungo intervento e un paio di giravolte rispetto al passato, rispetto a quando si batteva in ogni modo contro lo stadio: «Roma ha bisogno di grandi opere se utili per la città. Quest’opera, se ben condotta, andrà a migliorare un quadrante abbandonato con 800 milioni di investimenti privati. Il progetto non è stato scelto da questa maggioranza, ma lo abbiamo trovato e migliorato con i proponenti. Abbiamo eliminato la speculazione edilizia. Eravamo contrari nella scorsa legislatura. Avevamo delle perplessità che si sono tradotte in azioni volte a migliorare il progetto. Siamo rimasti coerenti».

Ora l’auspicio della prima cittadina è che lo siano pure i consiglieri della sua maggioranza. Il M5S a livello nazionale vuole un trofeo da alzare in vista delle europee. Mentre quello romano riacquista defintivamente Paolo Ferrara, che ieri ha annunciato la sua prossima archiviazione dall’inchiesta per corruzione sullo stadio: «Non richiederò il posto da capogruppo. Passerò il testimone a Giuliano Pacetti. Voglio tornare a occuparmi di Ostia. Ce n’è bisogno». Per le opposizioni, invece, il problema è Tor di Valle. Per Stefano Fassina l’iter andrebbe annullato «in autotutela». L’ex pentastellata Cristina Grancio lo bolla come «una catastrofe per i romani». Il capogruppo piddino Giulio Pelonzi è sicuro che «le infrastrutture tolte stravolgono il progetto. Non c’è più interesse pubblico». Mentre Andrea De Priamo di FdI punta il dito sulla mobilità: «Impossibile evitare il blocco di un intero quadrante ».


Tifosi divisi su Sarri: “Ha ottime idee”, “Con Di Francesco per la Champions”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Sarri possibile successore di Di Francesco alla guida della Roma? Monchi con le valigie pronte? Baldini continua a essere operativo e influente sulle decisioni di Pallotta (è molto amico dell’attuale allenatore del Chelsea e lo ha incontrato a cena, come raccontato ieri da Repubblica), a dispetto della presenza del “nemico” Totti in società? Il dibattito in città è aperto e guarda oltre l’attuale stagione. Il futuro è già cominciato a Trigoria, nonostante la Roma si debba giocare in Portogallo l’accesso ai quarti di Champions e stia lottando per soffiare il quarto posto al Milan.

E i tifosi? L’ambiente romano che dice? Sbirciando sul web, tra social e varie pagine dedicate al confronto sull’argomento, mentre si ascoltano radio monotematiche, emerge una enorme diffidenza nei confronti delle scelte di una società che cambia allenatori con troppa frequenza. «Se dovesse arrivare Sarri – scrive un utente su Twitter – dovrà adattarsi a una realtà per lui nuova, non so dire se sarebbe un bene però, pur riconoscendogli ottime idee calcistiche». Stati d’animo divisi, tra la consapevolezza del “Sarrismo” quale concezione del calcio affascinante, e la realtà di dover ricominciare con un tecnico che non ha vinto nulla, sta fallendo in Inghilterra e ha un carattere particolare. «Assurdo pensarci ora che abbiamo ancora la Champions in ballo», quasi grida per radio un tifoso. «Sarebbe comunque un passetto in avanti rispetto a Di Francesco», un’altra voce del dibattito.

Chi le idee chiare sull’argomento le ha, è Massimo Ghini, noto attore e, da sempre, tifosissimo della Roma. «Sarri mi piace moltissimo, perché è un allenatore tosto, e io adoro questi toscani abituati a un certo tipo di rigore. Credo che il suo sia un grande calcio. Conosco e stimo Di Francesco, ma, come al solito, mi sembra non ci siano i presupposti per andare avanti, nel senso che ci aspettavamo qualcosa di diverso dal suo arrivo. Lo ritengo un allenatore potenzialmente molto forte, che sta crescendo, ma rispetto all’idea di tenere un tecnico che ogni volta è messo in discussione, in una società dove c’è un presidente che sta lontano creando per forza confusione, un allenatore che sia già passato sotto la gestione di De Laurentiis che io conosco molto bene, ha più possibilità di riuscire a gestire la squadra e in generale il contorno». Ghini ritiene che Sarri abbia le spalle più grosse di Eusebio. «Sostengo Di Francesco – continua – ma continuare a tenerlo sulla graticola e usarlo come unico capro espiatorio, invece di andargli incontro e aiutarlo, se ci credi, ritengo non abbia senso. In questo discorso, Sarri mette un peso diverso sulla bilancia, perché è molto serio e concreto e più navigato».


La favola della Serie A poco allenante

LA REPUBBLICA – CAROTENUTO - La Roma ha giocato a maggio una semifinale di Champions ed è tuttora in corsa per andare avanti. Il Napoli è fuori dalle prime 16 per un gol in meno e con la miglior difesa del girone, dopo aver battuto il Liverpool ed essersi fatto prendere al 93’ dal Psg. La stessa Inter indecifrabile di Spalletti s’è giocata fino in fondo la qualificazione battendo il Tottenham e pareggiando col Barcellona. Il deserto che spesso ci raccontiamo è meno arido di quanto appaia. La Lazio era nei quarti di Europa League pochi mesi fa. La Fiorentina si spinse in semifinale nel 2015. La qualità di un movimento si misura nel mare aperto del confronto europeo, e quel confronto ci dice che accanto a una larga fetta di classe media in fuga da investimenti e antagonismo, rassegnata alla subalternità, esistono in Italia diverse squadre di buon livello internazionale. Ne abbiamo 5 fra le prime 40 del ranking Uefa, una in meno di Spagna e Inghilterra, due in più della Germania.

Eppure ogni frustrazione della Juve finisce per essere ricondotta al campionato poco allenante. È colpa degli altri. Fu Fabio Capello - dicembre 2013 - a imporre la formula, quando Conte usciva ai gironi perdendo con il Galatasaray sotto la neve. Era forse più allenante il campionato turco? Con Allegri la Juve avrebbe poi giocato le finali nel 2015 e 2017, segno che a volte la zavorra degli sparring inadeguati non funziona. In Inghilterra invece ritengono che una delle ragioni per l’unica Coppa vinta in 10 anni (Chelsea 2012) sia una Premier stressante e intensa. Troppo allenante. Vai a capire.

Il punto è che il percorso della Juve è volutamente solitario. Ha altri interessi. Mette in conto il diserbo della Serie A e lo sbarco prossimo in una Eurolega di qualunque tipo. Successi e traguardi sono celebrati come diversità rispetto al movimento. Se un torneo più equilibrato fosse di sua convenienza, non proverebbe a portar via Icardi all’Inter e Zaniolo alla Roma, dopo aver preso Bernardeschi alla Fiorentina, Pjanic alla Roma e Higuain al Napoli. Gli altri club sono inferiori per ricavi, possibilità di spesa, prestigio, cultura della vittoria, capacità di lobbying. Hanno già mille e più motivi di riflessione per le loro sconfitte. Almeno non diamogli il peso di quelle che appartengono alla sola Juve.


Crepe a 5 Stelle su Tor di Valle

IL TEMPO - MAGLIARO - Due dati, uno politico, l’altro cronometrico, emergono dalla seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata, ieri pomeriggio, al progetto Stadio della Roma di Tor di Valle, seduta, per altro, richiesta direttamente (e in modo inusuale) dal sindaco, Virginia Raggi. Il dato politico è che i 5Stelle non sono stati in grado di presentare un loro documento da votare a sostegno delle decisioni dell’Amministrazione Raggi sul progetto, limitandosi semplicemente a bocciare i documenti presentati dalle opposizioni. Il secondo dato, cronometrico, è che la seduta di ieri è stata un orologio rotto: gli interventi che si sono succeduti erano uguali uguali a quelli uditi, sempre in Aula Giulio Cesare, già nel 2014 e, poi, ancora, nel giugno 2017.

Da una parte quelli del rischio idrogeologico; della proprietà dell'impianto e lo Stadio che non è della Roma; il favore ai costruttori e agli speculatori; e le case popolari da costruire invece di pagare lo stadio; e le opere pubbliche che, se ci sono, costano troppo, se non ci sono, perché non ci sono; sì allo Stadio ma no a Tor di Valle. Anche se nessuno si è ricordato di spendere due parole in croce in difesa delle famose rane di Tor di Valle dimostrando che non ci sono più gli ambientalisti veri di una volta. Dall'altro lato, quelli che il nostro è il progetto migliore possibile, lo abbiamo migliorato, la nostra viabilità andrà bene, è tutto bello, bello bellissimo e se non lo sarà è colpa delle Amministrazioni precedenti da cui abbiamo ereditato il progetto che ci vedeva contrari e siamo rimasti coerenti con la nostra contrarietà.

Sono cambiate solo le casacche: ieri, la giaculatoria la facevano i 5Stelle. Oggi, tocca a Fassina (sinistra), Grancio (ex 5Stelle oggi misto), Pd, Fratelli d’Italia. Ieri il cantico pro Stadio bellissimo era del Pd. Oggi, tocca ai SStelle. Tre ore circa di chiacchiere inutili, di luoghi comuni e inesattezze clamorose, di frasi buttate lì quasi per caso e concetti dal vago sapore populista; di oratori intenti ad udire solo le proprie voci, tanto da una parte, quanto dall’altra, buone tutte solo per avere un post da scrivere su Facebook o un cinguettio sutwitter, una inutilità testimoniata dalla scontata bocciatura di tutti gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni.

Al netto delle chiacchiere, però, appare assolutamente irrituale l'assenza di un qualunque documento della maggioranza: sempre, in occasione di sedute straordinarie monotematiche, la maggioranza usa presentare un proprio testo di sostegno al Sindaco e alla sua Giunta. L'assenza di questo testo, invece, lascia aperti pesanti interrogativi circa la solidità del Gruppo pentastellato di riuscire a mantenere la compattezza oltre la mera bocciatura degli ordini del giorno presentati dalle opposizioni. Insomma, uniti nel dire “no” al Pd, liste civiche, misto, sinistra, ma totalmente incapaci di trovare una sintesi sulle posizioni interne. Un no, per altro, piuttosto netto ma con numeri scarni. In aula la maggioranza è di 29 consiglieri, Sindaco compresa. Assente giusitificata la neo mamma Eleonora Guadagno e astenuto per ragioni di opportunità (coinvolto nell'inchiesta Rinascimento) l’ex capogruppo Paolo Ferrara, la maggioranza dei consiglieri grillini ha perso per strada ben 6/8 voti, fermandosi ai 18/20 che hanno bocciato i sette documenti presentati dalle opposizioni. Non esattamente un buon viatico in vista della futura votazione di variante e convenzione urbanistica.


Si discute dell’anticipo alle 15, ma per ora il derby resta di sera

IL TEMPO - SALOMONE - Manca poco più di una settimana ma in città c'è fermento per il derbyLazio-Roma, in programma da calendario alle 20.30 di sabato 2 marzo. Preoccupa però l’ordine pubblico con segnali ripetuti di possibili scontri tra le opposte tifoserie che, dopo qualche anno di calma, sono tornate in forte opposizione. E allora, anche considerando le parole del ministro dell’Interno Salvini di qualche mese fa («le partite a rischio non si giocheranno più di sera»), è possibile che la Questura possa chiedere l’anticipo alle 15 per evitare episodi spiacevoli.

Già oggi potrebbero esserci novità ma va anche tenuto conto dei problemi televisivi che pero logicamente passerebbero in secondo piano. Alle 20.30 la partita sarà trasmessa da Dazn che può solo far vedere l’evento a quell’ora e quindi si potrebbe anche decidere di far restare tutto come già stabilito. Oltrettutto nè la Lazio, nè la Roma hanno avuto comunicazioni diverse, tant'è vero che i biglietti sono già in vendita da una settimana con l'orario delle 20.30. Per ora è quella l’ora del secondo derby stagionale ma non si possono escludere cambiamenti.


Roma, il rebus dei quattro diffidati: rischiare il derby o riposare?

CORRIERE DELLA SERA - Quattro diffidati in casa Roma: Manolas, Fazio, Florenzi e Zaniolo. E c'è un interrogativo che Di Francesco deve porsi: meglio farli giocare e rischiare un cartellino giallo, che significherebbe saltare il derby, oppure preservarli e dare un segnale sbagliato per affrontare il Frosinone?

Il tecnico giallorosso ha dimostrato in passato di non fare troppi calcoli. Contro l’Atalanta e prima del Milan la situazione era la stessa e i diffidati sempre quattro: oltre a Fazio c’era il centrocampo al completo Pellegrini, Nzonzi e Cristante, con gli ultimi due che hanno rimediato un giallo e sono stati costretti a saltare il match con i rossoneri. Stavolta il tecnico potrebbe gestire la situazione in modo diverso,

Di sicuro scenderà in campo El Shaarawy: «Non voglio sbilanciarmi sul fatto che questa sia la stagione della maturità - ha detto ai microfoni di Dazn in un’intervista che andrà in onda oggi -: nel calcio le cose cambiano in fretta. Zaniolo? Gli do qualche consiglio extracalcistico».


Olsen: "Col Bologna è stato bello tornare a giocare di nuovo, è molto fastidioso dover guardare le partite da casa"

Robin Olsen, portiere della Roma, ha parlato al portale svedese svenskafans.com al termine del match contro il Bologna di lunedì scorso. Queste le sue dichiarazioni:

È stato contento di fare un ritorno di grande successo con molti salvataggi cruciali?

“E’ stato bello. Quando sei infortunato è sempre fastidioso non essere in grado di allenarsi con la squadra, e dover stare a casa a guardare le partite. Quindi è stato molto bello tornare e giocare di nuovo”.

Nel Bologna due svedesi in campo (Helander e Mattias Svanberg) entrambi ex giocatori del Malmö, che ovviamente sono stati due avversari speciali…

“E’ stato divertente. È sempre divertente incontrare amici e due ragazzi di Malmö”.

Lei con i suoi interventi ha subito fatto capire che sarebbe stata una partita davvero dura…

“Quando abbiamo incontrato il Bologna per la prima volta in questa stagione, abbiamo visto che era una buona squadra e molto fisica. Quindi sapevo che sarebbe stata una partita difficile”.


El Shaarawy: "Non voglio ancora parlare di stagione della maturità. Zaniolo? Gli do qualche consiglio"

Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN in vista del match contro il Frosinone. In attesa della pubblicazione integrale dell’intervista, di seguito uno stralcio delle dichiarazioni del Faraone, che ha commentato il suo momento di forma (gli manca un gol per toccare il suo record personale in Serie A):

«Però non voglio parlare di stagione della maturità, preferisco non sbilanciarmi perché nel calcio le cose cambiano da un momento all’altro»

Poi si passa al compagno di squadra Zaniolo

«Gli do qualche consiglio extra-campo, per aiutarlo a gestire questi cambiamenti».

Si cambia radicalmente argomento quando gli viene chiesto di commentare le polemiche sulla vittoria di Mahmood (che con El Shaarawy condivide le origini egiziane) al Festival di Sanremo

«Certe polemiche non dovrebbero neppure esistere».


Il Chelsea sanzionato per violazione dell'articolo 19. Mercato bloccato per le prossime due sessioni

Secondo quanto riportato da Sky Sport, il Chelsea è stato sanzionato per la violazione dell'articolo 19 del Regolamento Fifa, relativo al trasferimento dei giovani calciatori. A imporre la sanzione è stata la stessa Fifa, sulla scorta di quanto fatto in passato con altri club (in particolare Barcellona, Real e Atletico Madrid). Come conseguenza i Blues avranno il mercato bloccato in entrata per le prossime due sessioni. La società ha tempo 90 giorni per presentare ricorso.

 


Monchi piange la scomparsa di Roberto Ales Garcia

Roberto Ales Garcia, ex presidente del club andaluso, è scomparso oggi. Il ds Monchi piange l'ex presidente e condivide un post su Twitter dove scrive: "Molto di quello che sono oggi lo devo a lui. Un 'sevillista' con la S maiuscola, una persona per bene - le sue parole - Lo ringrazierò per tutta la vita".


Monchi resta su Chakvetadze

Giorgi Chakvetadze, centrocampista georgiano del Genk, continua ad essere monitorato dal ds giallorosso Monchi che potrebbe muoversi nel prossimo mercato estivo. A riportarlo è Sport Mediaset.


Frosinone-Roma, Baroni: "Io ci credo, anche quando l'avversario è forte come la Roma"

In attesa di Frosinone-Roma, parla Marco Baroni. In conferenza stampa dichiara:

Io ci credo, mi aspetto una crescita, non si dovrà sbagliare assolutamente la prestazione. In questo campionato tutte le partite sono difficili, servirà grande forza e determinazione, anche quando l'avversario è forte come la Roma. Avremo i tifosi dalla nostra parte e questo è molto importante. Servirà aggressività e pressing, dovremo essere compatti in tutti i reparti e lottare su ogni pallone. Dubbi di formazione? Averli è un bene perché vuol dire che tutti stanno lavorando al massimo. Siamo alla ricerca di certezza, equilibrio e condizione. Valuteremo tutte le situazioni”.