Allenamento Roma. Domani squadra di nuovo in campo a Trigoria alle ore 16:45

La Roma tornerà ad allenarsi domani pomeriggio alle 16:45. Gli uomini di Di Francesco sono reduci dalla vittoria con il Bologna per 2-1 di questa sera ma si rigiocherà sabato e così si è deciso di non perdere neanche un giorno per potersi ritrovare in vista del match di Frosinone contro i ciociari. 


Olsen: "Dovevamo fare meglio nel primo tempo"

Robin Olsen, portiere della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa al termine del match contro il Bologna. Queste le sue parole:

OLSEN A ROMA TV

Sei stato il migliore in campo.

"Ho fatto una bella partita, loro hanno creato tante occasioni ma sono contento di aver aiutato la squadra".

Avete faticato più del previsto, ma vittoria importante.

"Dalla prima partita che abbiamo giocato con il Bologna, è una squadra fisica e tosta e sapevamo che sarebbe stata dura. Ma noi dobbiamo giocare meglio di così".

Come mai questa sofferenza esagerata?

"Non lo so, ora è appena finita la partita ed è difficile dare spiegazioni. Dobbiamo guardare a domani, parlarne e vedere cosa è andato male oggi. Non è la vera Roma, abbiamo concesso troppo. Dobbiamo giocare in maniera più sicura anche in fase difensiva, dobbiamo tenere di più la palla. Possiamo lavorarci, domani ne parleremo".

Non siete riusciti a riorganizzarvi come linea difensiva e come squadra. Come mai?

"Sapevamo che loro avrebbero utilizzato molto l’attaccante, ci sono stati dei problemi quando mettevano palla lunga e hanno creato tante occasioni troppo facilmente. Ne abbiamo parlato nell’intervallo e abbiamo fatto meglio nel secondo tempo".

A fine partite l’immagine dell’abbraccio con la famiglia.

"Amo vedere la mia famiglia allo stadio, significa molto per me. Li abbraccio dopo ogni partita, è una sensazione bellissima".

OLSEN A SKY SPORT

Si aspettava un match così complicato?

"Sì, perché già all'andata era una squadra forte e fisica ma mi sarei aspettato una Roma migliore".

Differenza tra primo e secondo tempo?

"Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio. Ci siamo parlati e detti che dovevamo fare meglio perché nel primo tempo il Bologna aveva creato più di noi".

OLSEN IN ZONA MISTA

 

Secondo te la Roma si comporta meglio in campo con il 4-2-3-1 o con il 4-3-3? 

"Oggi l’hanno visto tutti, abbiamo giocato meglio nel secondo tempo. Questo lo si è visto. A prescindere dal modulo, dobbiamo sicuramente fare meglio rispetto a quello che abbiamo fatto nel primo tempo".

 

Hai tenuto a galla la squadra in un momento complicato, anche questo ha contribuito alla vittoria finale? 

"Io sono soltanto un giocatore di questa squadra, sono un uomo squadra, non sono stato io a segnare i gol decisivi. In ogni caso vinciamo e perdiamo tutti insieme come una squadra".

Vi aspettavate una gara così complicata e un avversario così in palla? 

"Sì mi aspettavo questa partita, già all’andata avevamo visto che il Bologna è una squadra molto forte fisicamente e che ci avrebbe messo in difficoltà".

 


Zaniolo: "Vittoria fondamentale, continuiamo così" (foto)

Nicolò Zaniolo ha voluto esprimere la sua goia per i tre punti conquistati oggi con un post sul social network Instagram: "Vittoria fondamentale! Continuiamo così".

 

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Vittoria fondamentale! Continuiamo così.. #romabologna

Un post condiviso da Nicoló Zaniolo (@nicolozaniolo) in data: Feb 18, 2019 at 2:13 PST


Patrick Kluivert: "Justin vuole giocare a Roma e deve lavorare per stare nei primi undici"

Patrick Kluivert, padre del giallorosso Justin, ha parlato in zona mista dopo aver assistito allo Stadio Olimpico al match tra la Roma ed il Bologna:

Ti è piaciuta la partita di Justin?
"Lui ha avuto qualche azione buona però è ancora giovane. Può giocare e deve avere un po’ di fortuna".

Come sta andando l’ambientamento a Roma?
"Lui vuole giocare a Roma e se così non è lui deve lavorare per stare nei primi undici".

Di Francesco è l’allenatore giusto per lui?
"Io non dico niente su questo. Di Francesco lavora ogni giorno con lui e lui sa le sue qualità".

Avrebbe fatto meglio a restare in Olanda un altro anno?
"Questo l’ho già detto. Quando un figlio sceglie qualcosa il padre deve sempre stargli dietro e io lo seguo tutti i giorni".


Conferenza Stampa Mihajlovic: "Il pareggio ci poteva stare stretto. Ci rode, ma è la strada giusta"

Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, ha parlato in conferenza stampa dopo il match perso per 2-1 contro la Roma:

Fa peggio non aver guadagnato nemmeno un punto o uscire sconfitti?
Noi dobbiamo guardare noi stessi. Oggi posso dire che il pareggio ci poteva star stretto, ma se non la butti dentro con queste squadra la paghi. Ai miei non posso dire nulla, ci è mancato solo il gol. Ci rode, ma se continuiamo così abbiamo molte possibilità per salvarci. Creiamo tanto attraverso il gioco, non è facile giocare a Roma con questo atteggiamento”.

Nel primo tempo sembravate una squadra europea per come attaccavate, su cosa avete lavorato?
Noi in 7 giorni dovevamo fare quello che gli altri fanno in un mese. Noi facciamo la nostra partita al di là dell’avversario. Abbiamo avuto un po’ di infortuni perché ci alleniamo con più intensità. I ragazzi si applicano molto durante la settimana, e i risultati si vedono. Sono fiducioso, è la strada giusta, i risultati arriveranno”.

Come si va a giocare con la Juve adesso, si sfrutta la rabbia per portare a casa dei punti?
Dobbiamo sicuramente essere arrabbiati per aver perso dei punti oggi. Con la Juve cercheremo di fare la nostra partita, tutte le partite partono da 0-0. Ce la giocheremo a viso aperto”.

Come sta Destro? Un giudizio sulla prestazione di Sansone?
Mattia si è stirato in allenamento e ci penalizza un po’. Dipende dall’aver cambiato modo di allenarci. Era in preventivo e spero che da prossima settimana non si faccia più male nessuno. Sansone? Non mi piace parlare dei singoli, è merito di tutti questa prestazione”.

Come potrai approcciare le partite con avversarsi più chiusi?
Stiamo lavorando sulla gestione e sul possesso della palla. Il possesso non deve essere fine a se stesso, dobbiamo anche accelerare e cercare profondità. Sono sicuramente partite diverse quando giochi con Roma, Inter e squadre che non si chiudono. Quando ci sbloccheremo faremo anche i gol. Dobbiamo essere più concreti e cattivi sottoporta”.

Lei ha visto Inter e Roma a distanza di poche giornate: che differenza ha notato?
L’Inter veniva da un momento non buono. La Roma invece da 2-3 vittorie di fila, era più avanti psicologicamente rispetto all’Inter. Con i nerazzurri siamo stati anche fortunati noi. Sono due grandi squadre comunque. Adesso abbiamo un’altra partita non così facile con la Juve…speriamo di vincere quella”.

Quanto importanza ha nei suoi piani Soriano?
Con i miei giocatori mi arrabbio quando non fanno quello che chiedo. Deve continuare a lavorare così, la prossima volta speriamo che la butti dentro, per me sono tutti importanti, tutti mi danno qualcosa. Oggi mi mancavano 5 giocatori, e tutti quelli che hanno giocato al posto loro hanno fatto bene. Altrimenti non potevamo fare una prestazione del genere, si può anche partire dalla panchina ed essere determinante. Se si entra senza l’atteggiamento giusto, non si gioca”.


Le pagelle di Roma-Bologna

La Roma vince 2-1 soffrendo in casa contro il Bologna. I giallorossi giocano male soprattutto nel primo tempo e vengono salvati da Olsen ed una traversa che impedisce agli ospiti di passare in vantaggio. Nella ripresa, sono i difensori Kolarov (su rigore) e Fazio a regalare i 3 punti anche se devono stringere i denti sino all'ultimo, poiché segna Sansone il gol che riapre il match.

Olsen 7.5 Il portiere svedese è spesso criticato da una certa parte della stampa e della tifoseria ma contro il Bologna il merito principale della vittoria appartiene all'estremo difensore. Non sarà mai Alisson ma è comunque un ottimo elemento per la squadra e la sua presenza è un fattore in quasi tutte le gare. 

Florenzi 6 - Si impegna molto sia in fase difensiva che offensiva ma è poco lucido in entrambe le fasi anche se non fa errori importanti e recupera qualche pallone importante. Sbaglia un paio di ultimi passaggi che avrebbero messo Dzeko solo davanti alla porta e pronto a fare il tap-in vincente. (85' Santon s.v.) Pochi minuti nei quali fa un paio di buoni interventi ma lascia girovagare Sansone in area di rigore e non lo contiene nell'azione della rete del 2-1. Si poteva fare meglio.

Manolas 7 - Peccato per il gol subito nel finale, altrimenti la sua prestazione sarebbe stata ancora migliore. Praticamente, in difesa la Roma può contare quasi solo su di lui, che si carica la retroguardia sulle spalle salvando più volte quando le punte felsinee erano sicure di arrivare al tiro. 

Fazio 6 - Lo salva la rete della vittoria che gli permette di raggiungere la sufficienza in una giornata in cui in fase difensiva non ne indovina molte. Sempre in ritardo con Santader ed è addirittura colpevole dell'assist a Soriano, che tira sulla traversa a fine primo tempo. 

Kolarov 6.5 - Comincia sbagliando troppi palloni e appoggi semplici per un giocatore della sua esperienza e del suo valore. Poi, cresce cammin facendo e con El Shaarawy davanti nella ripresa, torna ad esser un fattore in avanti ma è anche più attento in difesa. Il rigore trasformato lo porta a 7 reti stagionali, record personale ed è il capocannoniere europeo dei difensori.

Cristante 5.5 - E' un pò in fase di down rispetto ad un mese fa e ha forse giocato troppe gare consecutive e merita di riposare. Esce a fine primo tempo e la squadra migliora. (46' El Shaarawy 6.5) - Entra e dopo pochi minuti ha il pregio di fare uno splendido 1-2 con Dzeko e di procurarsi il rigore del vantaggio giallorosso. La sua presenza in campo è sempre importante anche se l'alternanza con Perotti sarà una risorsa da tirar fuori più avanti.

Nzonzi 5 - Il centrocampista francese gioca finalmente nel suo ruolo naturale ma Soriano non gli dà respiro e lo soffre moltissimo, sia quando è in possesso del pallone sia quando deve recuperare sull'ex Torino. Un pò meglio quando entra De Rossi e si posiziona accanto al capitano romanista ma gioca male soprattutto la prima frazione di gioco.

Pellegrini 6 - Prova diligente del centrocampista romano che non eccellente ma svolge il suo compito in maniera ordinata anche quando viene spostato sulla fascia. Si rende utile quando serve giocare di sciabola e lascia finalmente da parte il fioretto.

Zaniolo 6 - Non la miglior partita del talentino romanista. Troppe luci della ribalta dopo la doppietta di Champions ma gli avversari lo tartassano di falli con la compiacenza di un pessimo Di Bello, che gli concede la prima punizione al 75'. Inizia con un paio di spunti dei suoi ma piano piano va sparendo dalla gara. 

Dzeko 6.5 - Poco lucido sotto porta ma fondamentale in questa squadra. La sua presenza in campo si fa sentire sempre, recupera palloni impossibili, li protegge, nel finale si mette sulla bandierina del calcio d'angolo per far passare i secondi. Un altro che si sta caricando la squadra sulle spalle. 

Kluivert 6 - L'olandese gioca 2 partite: una nel primo tempo telecomandato da mister Di Francesco, dove si impegna e lotta su ogni pallone, mostrando buona tecnica, qualche spunto ma poche idee. Nella seconda parte di gara, si estranea dal gioco sino all'inevitabile sostituzione. (67' De Rossi 6.5) - Entra in campo e la squadra cambia marcia, così come fatto all'ingresso in campo di El Shaarawy. Uno dei primi palloni da lui toccati si trasforma in oro: lancio in verticale per Dzeko, che Helander è costretto a deviare in angolo. Sugli sviluppi del corner, proprio il suo colpo di testa fa da assist al gol di Fazio. Leader vero in campo ma ancora grandissimo giocatore.

Di Francesco 6 - La vittoria è una medicina importante per una squadra che deve ancora ritrovare la piena fiducia dei suoi tifosi, che in ogni caso hanno fatto il loro dovere sostenendo i giallorossi nel momento più difficile, come i veri innamorati fanno. Primo tempo orribile e solo sorte ed Olsen hanno impedito guai peggiori del pareggio ma l'ingresso in campo di El Shaarawy prima e De Rossi poi hanno dato linfa vitale ai compagni, apparsi più sicuri sino ai soliti 10-15 minuti finali, dove il punteggio di 2-0 a proprio favore viene visto come uno spauracchio e su questo dovrà lavorare molto per evitare nuove rimonte stile Chievo e Cagliari ma anche Genoa e Torino, dove alla fine si è vinto ma soffrendo tantissimo.


Da dicembre il cambio di passo: Roma imbattuta in campionato da sei giornate

INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Come molto spesso succede dall’inizio della stagione, in casa Roma vige un imperativo, guardando all’impegno di stasera: vietato sbagliare. Lazio e Atalanta, entrambe sconfitte durante il weekend, hanno lasciato un po’ di strada alla Roma per tentare di staccarsi dalle dirette avversarie alla lotta Champions, e di rimanere nella scia del Milan, la squadra da battere secondo Di Francesco.

Anche perché il momento della Roma in campionato è più che positivo. I giallorossi, infatti, non perdono una partita dal 22 dicembre scorso, dall’1-0 contro la Juventus allo Stadium. I numeri parlano di sei giornate senza subire sconfitte, più precisamente di quattro vittorie (Sassuolo, Parma, Torino e Chievo Verona) e due pareggi (Atalanta e Milan). I giallorossi mettono a segno la miglior serie positiva della stagione, eguagliando CR7 e compagni (14 punti conquistati in 6 giornate). Dal clamoroso pareggio di Cagliari la Roma ha infatti cambiato passo in campionato. Da dicembre soltanto la Juventus ha fatto meglio della squadra di Di Francesco, raccogliendo 20 punti in otto giornate, a fronte dei 17 conquistati dai giallorossi.


Conferenza Di Francesco: "Ho cambiato col 4-2-3-1 che ha dato maggior equilibrio e ripartenze"

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Bologna. Queste le sue parole:

Aveva chiesto un atteggiamento in stile Porto. Come si spiega un passo indietro? 

"In altre occasione avevamo meritato qualcosa in più. Ci tengo alla prestazione, non è stata all’altezza soprattutto nel primo tempo. La ripresa ha un senso differente. Il Bologna ha fatto una grande partita, erano più brillante, vincevano i duelli. Forse abbiamo pagato la partita col Porto e qualche cambiamento. Il calcio è tutto e il contrario di tutto, soprattutto qui. Tante partite ravvicinate non ti aiutano".

Loro arrivavano prima. Erano più vicini alla zona del pallone. 

"Non è questione di stare vicini alla zona, tutti stanno vicini. Poi il pallone lo prende chi è più attento. Abbiamo fatto errori di posizionamento: hanno creato le occasioni più importanti su due spizzate, tutte sottigliezze che stavamo pagando profumatamente. Ho cambiato col 4-2-3-1 che ha dato maggior equilibrio e ripartenze. Il secondo tempo è stata un’altra partita, la squadra è stata differente".

De Rossi perché non dall’inizio visto che stava bene?

"Se dico che stava bene è anche per nascondere la formazione. Non è che ho un redattore che devo dare conto. So benissimo che Daniele potrebbe giocare, ma non so come reagisce il giorno dopo. Dobbiamo centellinarlo. Se ci basiamo solo su un giocatore c’è qualcosa che non va. I risultati sono stati fatti con e senza Daniele, che è un giocatore importantissimo soprattutto nel 4-3-3. Ne è stato avvantaggiato anche Nzonzi, che poteva aggredire in avanti e con meno tatticismi. Per noi De Rossi è molto importante. Se si allena oggi non so se si allena domani, dobbiamo essere bravi a portarlo gradualmente a giocare tre partite con continuità".

Olsen: si può dire che la Roma ha un top in porta dopo Alisson?

"La più difficile su quel traversone di Poli, una palla difficilissima da leggere. È un grandissimo professionista, non è stato sempre brillantissimo nell’ultimo periodo ma è rientrato bene. Le grandi squadre spesso hanno i portieri migliori in campo. Contenti di averlo".

Gli indisponibili erano tre più Perotti. Lei non fa turnover perché? 

"È una scelta, per giocare 4-3-3 devo mettere determinati giocatori. Speravo dessero continuità, sono rimasto sorpreso che nel primo tempo eravamo poco brillanti. Non ho la sfera magica, è tutto e il contrario di tutto. Devo capire questa squadra che manca di continuità di prestazione. Chi era stato poco lucido nella ripresa è cresciuto, ma dopo il primo tempo non bastavano due cambi".


Roma, un girone di vite

IL MESSAGGERO - ANGELONI - La sconfitta devastante, una prima ipotesi di esonero e crisi aperta sulla via Emilia; crisi sancita dal solito eroe per caso, Federico Santander (con la complicità di Federico Mattiello, che ha aperto le danze) che con il suo gol ha messo a terra la povera squadra di Di Francesco. Era il 23 settembre scorso, faceva caldo al Dall'Ara di Bologna. Era il giorno del disgusted di Pallotta. Era il giorno del ritorno a Roma in pullman e del ritiro riflessivo/puntivo, e del «se non si batte il Frosinone, contro la Lazio ci sarà un altro allenatore».Tempo di primi ultimatum, dunque.

SCHEMA CONDANNATO - Era l'ultimo affaccio del 4-3-3, il modulo che non s'aveva da fare, perché non c'erano le mezze ali, ma tanti trequartisti nuovi e futuribili. Ma domani, guarda caso, si fa 4-3-3 proprio con quelle mezze ali di Bologna, ovvero Pellegrini e Cristante, mentre il centrale potrebbe cambiare in questa occasione, da De Rossi a Nzonzi. Ma quello che prima non era, oggi è. Magicamente. E' passato un girone, ci sono state altre crisi, come col Bologna e anche peggio (vedi 7-1 contro la Fiorentina), ma oggi quella di Eusebio sembra una squadra più consapevole, più logica. Le indicazioni tecnico-tattiche sembrano accettate e non rigettate. Dalla sconfitta contro il Bologna, Di Francesco si è sentito costretto a cambiare, a modificare l'assetto tattico. Troppi compromessi, troppo delicata la situazione per andare avanti per la propria strada senza ascoltare la vox spogliatoi: così nasce il 4-2-3-1 di riparazione, contro il Frosinone, per salvare il salvabile, poi nel derby e così fino a Firenze, spesso in apnea e mai convincenti fino in fondo.

DIFFERENZE - Si è passati dal 4-3-3 di Bologna, eccolo, Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio (Kolarov dal 19' st), Marcano; Cristante (Pastore dal 9' st), De Rossi, Pellegrini; Kluivert (Under dal 14' st), Dzeko, Perotti, al 4-2-3-1 con il Frosinone, ovvero questo Olsen; Santon, Manolas (1'st Marcano), Fazio, Kolarov (37'st Lu.Pellegrini); Nzonzi, De Rossi; Ünder, Pastore (22'st Zaniolo), El Sharaawy; Schick. Nasce la coppia De Rossi-Nzonzi, che dovevano inizialmente essere uno alternativo all'altro. L'inaffidabilità fisica di Pastore rilancia Pellegrini, disperso fino a quel momento, nel ruolo di trequartista. Cristante fatica a trovare spazio e invece poi sa inventarsi mediano al fianco di Nzonzi nel periodo in cui De Rossi si ferma. Quella precarietà diventa illusoria, in mezzo altre crisi, Udine, Cagliari. Qualcosa non va. E la batosta del Franchi fa ricambiare rotta all'allenatore, che torna alle origini, con decisione. Nel frattempo c'è uno Zaniolo in più, che sa dare una grossa mano da mezz'ala e da esterno alto. Nel frattempo, i vari Pellegrini e Cristante tornano a fare quello che hanno sempre fatto, i centrocampisti, uno con un po' di qualità in più, l'altro con più agonismo, più corsa. Il 4-3-3 era diventato il problema ora sembra la soluzione.

C'ERA UNA VOLTA - Prima erano tutti scarsi, ora si contano i soldi che potrebbero entrare in caso di cessioni dei vari gioiellini. Da Bologna al Bologna, passano i mesi ma sembrano secoli. L'equilibrio è altrove. La Roma deve porre fine all'emorragia di punti persi (13 su 24 disponibili) con le piccole. E se è vero che la Roma che vedremo domani sarà molto diversa da quella vista a Bologba, è vero pure che la squadra emiliana sembra aver ritrovato - dopo il cambio di allenatore - una nuova strada per la salvezza.


Destro, il predestinato che è rimasto incompiuto

IL MESSAGGERO - CARINA - Breve storia di un predestinato che non ha mantenuto le promesse. Trenta luglio del 2012: la Roma annuncia «l'acquisto temporaneo di Mattia Destro a fronte di un corrispettivo di 11,5 milioni». L'accordo prevede il diritto di opzione per l'acquisizione a titolo definitivo per un valore di euro 4,5 milioni e nell'affare rientrano anche Piscitella e Verre, valutati rispettivamente 1,5 e 3 milioni. All'epoca in molti lo definirono un colpo. E in effetti Destro aveva la stigmate del centravanti del futuro: classe '91, si trasferisce da Ascoli a Milano all'età di 14 anni dove con le giovanili dell'Inter vince tutto (un campionato giovanissimi, uno con gli allievi nazionali, prima di diventare il bomber della Primavera che trionfa al torneo di Viareggio). Dopo una breve parentesi al Genoa (2 gol in 12 gare) passa al Siena (12 reti in 30 partite) e quindi alla Roma. Prima stagione difficile, sia per la convivenza con Osvaldo che per il mancato feeling con Zeman (segna 6 gol in 21 gare ai quali vanno però sommati i 5 in coppa Italia che permettono alla Roma di arrivare in finale). Esplode nella seconda: 13 centri in 20 gare (media di una rete ogni 93 minuti), segnando gol sporchi da uomo d'area ma anche prodezze come il gioiello da centrocampo contro il Verona.

CRESCITA BLOCCATA - All'improvviso qualcosa s'inceppa. L'ex ds giallorosso Sabatini, al momento della cessione in prestito al Milan nel gennaio del 2015, chiama in causa il famigerato ambiente, argomento che da queste parti fa sempre molta presa: «Qui era oppresso da tante cose difficili da raccontare. Dualismo con Totti? Non posso parlarne ora in poche parole... Mattia ha scontato alcuni giudizi». Trasferimento in rossonero che sarà ricordato per Galliani che si reca a casa del centravanti in zona Eur, e citofonando chiede di salire: «Sono fuori, mi può aprire?». La numero 9 sulle spalle e Pippo Inzaghi a guidarlo in panchina, sembrano il trampolino di lancio perfetto per spiccare il volo. Destro, però, va in rete solo tre volte (una con il classico gol dell'ex alla Roma). Nel frattempo, incassa la seconda delusione in azzurro: dopo che nel 2012 era stato inserito nei pre-convocati per l'Europeo salvo poi esser tagliato in extremis, nel 2014 il copione si ripete per il Mondiale. Scaricato dalla Roma, Mattia prova a ripartire dalla provincia e nel 2015 si accasa al Bologna. Anche qui, pochi gol (18 in 95 gare di serie A, tra cui un altro immancabile centro da ex ai giallorossi su rigore) e tanti mugugni con esclusioni e litigi. Nemmeno ritrovare Inzaghi, che lo aveva voluto al Milan, lo riaccende. Il resto è storia recente: con Mihajlovic lascia il segno alla seconda presenza, prima da titolare, la settimana scorsa contro il Genoa. Proprio in tempo per incontrare domani la Roma. Intanto, sul suo conto, Sabatini ha corretto il tiro: «Ha un carattere particolare, è un po' permaloso, un po' troppo aristocratico». Il vero limite di un ragazzo che poteva fare un'altra carriera.


De Rossi record: una fascia moltiplicata per 200 volte

IL MESSAGGERO - Domani contro il Bologna, se dovesse partire titolare, Daniele De Rossi (foto Tedeschi) festeggerebbe la sua 200esima con la fascia da capitano sul braccio. Un traguardo prestigioso per il centrocampista che quest’anno come non mai sta avendo un ruolo centrale all’interno di Trigoria grazie al suo carisma, determinazione e capacità di comunicare con i tifosi. . Professione capitano, dunque, non un ruolo qualsiasi, specie dopo che quella fascia è stata indossata da Francesco Totti per 19 anni. Ed è stato proprio l’ex numero 10 a passarla a Daniele la prima volta dopo l’infortunio subito da Vanigli: era 15 marzo del 2006 e si giocava l’ottavo di finale di ritorno di Coppa Uefa, la Roma affrontava il Middlesbrough portando a casa un 2 a 1 non necessario al passaggio del turno. Quel giorno, e dal primo minuto, De Rossi ha cominciato la sua lunga carriera da simbolo giallorosso. Quota 100 è stata toccata il 10 maggio del 2015 in un match contro il Milan a San Siro perso 2 a 1, in panchina sedeva Rudi Garcia.


Zaniolo: «Vorrei restare per sempre»

IL MESSAGGERO - LENGUA - Il fenomeno Zaniolo non accenna a placarsi, da quando il centrocampista ha segnato la doppietta in Champions contro il Porto la sua popolarità è schizzata alle stelle: titoli in prima pagina, tv che si occupano di lui, tifosi in estati, social scatenati e club blasonati pronti a fare follie per ingaggiarlo. Nicolò sta diventando il simbolo del calcio italiano, il tutto all’età di 19 anni, difficile non montarsi la testa in una situazione del genere: «Non mi sento di essere il nuovo Totti. Il mio obiettivo è rimanere per sempre alla Roma e il mio sogno è diventare una bandiera di questo club», le sue parole in un’intervista rilasciata insieme alla mamma al programma televisivo Le Iene. Ed è proprio mamma Francesca Costa, assieme a papà Igor, a indirizzare Nicolò per la giusta strada la- sciandolo libero di vivere la sua vita da diciannovenne.

MAMMA SOCIAL - Impossibile, però, non attirare polemiche (sterili) nate da al- cune indiscrezioni riportate nei giorni scorsi, secondo le quali Zaniolo avrebbe chiesto alla madre di limitare gli scatti pubblicati sul suo profilo Instagram che ad oggi conta circa 205 mila follower. Una notizia smentita direttamente dalla Costa che proprio in queste ore sta rispondendo a migliaia di commenti: «Le mie foto non danno fastidio a Nicolò, non c’è niente di male e non sminuiscono il mio essere madre. Noi siamo le persone più umili del mondo e io gli starò vicino fino a quando avrà bisogno, così come farebbe qualsiasi genitore», scrive Francesca su Instagram. E sono migliaia anche i commenti di solidarietà degli utenti che invitano la famiglia Zaniolo a guardare avanti senza soffermarsi su inutili polemiche.