Difra: “Punti persi con le piccole adesso basta”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Mentre tutti parlano del figlio, la mamma di Zaniolo, Francesca, si difende. «Le foto che posto sono normalissime e non sminuiscono il mio essere madre» la risposta a uno degli utenti che su Instagram critica l’esposizione della quarantaduenne che, a loro dire, metterebbe in imbarazzo il figlio. «A Nicolò non dà fastidio niente, non è vero quello che si dice», le sue parole via social, mentre la Roma cerca di abbassare il più possibile i riflettori intorno al ragazzo, uomo-copertina ormai da settimane. Prova a proteggere Zaniolo, Di Francesco, mentre prepara la gara di domani sera contro il Bologna. Torna a disposizione Juan Jesus. «Sto benissimo, sono guarito prima di quello che speravo e ora posso aiutare la squadra – è felice il brasiliano – mi sento bene, in allenamento faccio tutto quello che devo fare». Potrebbe riposare Fazio, domani, oppure sabato prossimo a Frosinone, mentre il tecnico spera che i suoi non falliscano più con le piccole. «Nel girone d’andata abbiamo perso parecchi punti (13 punti su 24 persi contro le ultime sette della classifica, ndr), ma siamo migliorati molto e contro il Bologna dobbiamo fare bene soprattutto mentalmente, pronti a vincere la gara».


Dzeko, l'Olimpico è un tabù «ma questa è casa mia»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dal 28 aprile 2018 Edin Dzeko, cannoniere principe della Roma negli ultimi anni e addirittura re del gol in Champions League proprio nell’anno solare 2018 (10 marcature, primato condiviso con Lewandowski del Bayern Monaco), non ha più segnato una rete all’Olimpico in campionato. Quel 28 aprile arrivò una doppietta realizzata a spese del Chievo (4-1 il finale) e poi più nulla. Almeno fino a domani, quando ricomincerà la caccia casalinga contro il Bologna. Obiettivamente, quella del bosniaco è una situazione stravagante dal quel 28 aprile è andato in gol altre 11 volte, ma tutte rigorosamente divise: in casa solo reti per la Champions League (6: Liverpool, tripletta al Viktoria Plzen e doppietta Cska Mosca), in trasferta solo gol per il campionato (5: Torino, Empoli, doppietta all’Atalanta e Chievo). Quanto basta per provare ad esorcizzare questa malia contro la squadra di Mihajlovic e diventare leader giallorosso. «Di Francesco dice che gioco meglio di notte – dice Edin a “Four Four Two” – ed è vero, ma non penso valga solo per me. Chiedi ai giocatori se preferiscono giocare alle 15 con 25-30 gradi o alle 21 quando è più fresco: tutti ti direbbero la seconda. A Roma comunque mi sento a casa. Sono felice di essere venuto qui».

 


Roma, festa De Rossi: già domani può diventare "bicentenario"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - De Rossi sta per tagliare il traguardo delle 200 partite nella Roma con la fascia al braccio. Degno erede, non c’è dubbio, di quel Francesco Totti che in riva al Tevere è stato il Capitano per antonomasia (570 volte), e «core de Roma» Giacomo Losi (299).  D’altronde, la prima staffetta avvenne proprio per via di uno stop dell’allora numero dieci giallorosso. Era il 15 marzo 2006, Totti era alle prese col più grave infortunio della sua carriera (rottura del perone e lesione dei legamenti della caviglia destra) e così, nella gara di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Uefa, avversario il Middlesbrough di Hasselbaink e Mendieta, De Rossi per la prima volta eredita la fascia dal fischio d’inizio. [..] Insomma, siamo dalle parti delle leggende sportive. Sarà per questo, quindi, che ieri da De Rossi è arrivato un messaggio ad un «collega monumento», anche lui ambasciatore vero dello sport italiano, Valentino Rossi. «Tanti auguri di cuore per i 40 anni a una leggenda dello sport italiano e mondiale, che ha reso orgoglioso l’Italia per tantissimi anni a livello internazionale. Con la moto sei forte, ma con lo scooterone sulle vie di Roma, quando ti pare: non mi puoi battere». La sfida a Valentino è lanciata. Capitan De Rossi non si ferma mani. Neppure sulle due ruote.


Zaniolo: «Voglio diventare una bandiera come Totti»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La mamma di Zaniolo sui social risponde piccata alla valanga di critiche che le sono piovute addosso: «Non faccio niente di male, posto foto e questo per nessun motivo sminuisce il mio essere madre. A mio figlio non dà fastidio». Per dovere di cronaca comunque, c’è da dire che – oltre ai soliti che stanno sempre sopra le righe nei loro commenti – mamma Francesca riceve anche molti apprezzamenti, anche perché il suo tifo per la Roma è di antica data e non ha a che fare col fresco approdo di Nicolò. [..] Con la mamma, Zaniolo marca a uomo: «Con le foto la sto controllando, preferisco fargliene fare di meno». L’interesse vero però è per il calcio, dribblando anche quello per le ragazze. «Ora come ora non ci penso, sono concentrato sul campo». E se Juan Jesus rivela: «In estate io e De Rossi vedendolo abbiamo detto: “Questo va forte”Si vedeva che era diverso dagli altri», ora Nicolò accelera. «Io il nuovo Totti? No, assolutamente. Ma il mio obiettivo è restare per sempre qui e diventare una bandiera, come ha fatto Francesco oppure Del Piero nella Juve. Per me sarebbe un sogno, ma ci proverò». Dovesse riuscirci, anche i viaggi a Trigoria con mamma Francesca diventerebbero leggenda. Proprio come quelli di Totti, Fiorella e la loro «600» piena di sogni.

 


Skorupski nello stadio del suo debutto italiano

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Łukasz Skorupski e rientra in quell’Olimpico che lo ha visto poche volte in campo (16 gare totali in maglia-Roma di cui due in Champions League), molte in prestito (all’Empoli) ma che almeno lo ha fatto crescere e vivere di sensazioni supreme tipo la vittoria storica sul Barcellona. «Alla Roma sarò sempre grato - ha detto il portiere del Bologna -: mi ha portato in Italia». Il numero 1 di Mihajlovic ha in mente di dare un seguito al timbro «made in Poland» impresso dal suo compagno di nazionale Piatek, in gol col Milan all’Olimpico ad inizio mese: insomma, spera in un ritorno nello stadio dei suoi primi passi italiani con partitona annessa. Già all’andata il numero uno polacco fu protagonista della vittoria bolognese al Dall’Ara.

 


Zaniolo domani riposa, la Roma non esagera

CORRIERE DELLA SERA - Giocarle tutte è impossibile. Anche se a 19 anni hai la forza - fisica e mentale - di sfidare il mondo. In una partita tra quella di domani col Bologna e quella di sabato prossimo a Frosinone, l’uomo in più della Roma, Nicolò Zaniolo, riposerà. È vero che è in un momento in cui le gambe girano a mille ed è vero anche che Di Francesco lo ha provato di nuovo falso nove perché, con Schick ai box, è l’unica alternativa a Dzeko (l’esperimento con il Genoa due mesi fa non andò benissimo), ma il ragazzo ha bisogno di rallentare dopo 19 gare di fila [..]. Stesso discorso per quanto riguarda De Rossi, che tra domani e sabato si alternerà con Nzonzi, e Manolas, soprattutto adesso che Juan Jesus è recuperato e potrebbe far coppia con Fazio. Proprio il brasiliano, intervistato da Sky, ha raccontato un retroscena su Zaniolo: «Quando è arrivato in ritiro ci siamo detti: “Oh, ma questo va forte”. Ne parlavo con De Rossi, prima i giovani andavano a mille per sfruttare la loro unica occasione, adesso non è più così. Lui, invece, è uno di questi. È un bravissimo ragazzo, tranquillo».

 


Inter: Dzeko in pole come erede di Icardi

TUTTOSPORT - Ad oggi la frattura tra l'Inter e Mauro Icardi è insanabile. Per questo motivo i nerazzurri stanno valutando seriamente l'ipotesi di separarsi dal centravanti argentino: negli ultimi giorni, non a caso, si sono moltiplicate le riunioni tra i dirigenti del club, che analizzano anche i profili dei possibili sostituti. L'idea è quella di affiancare a Lautaro Martinez un centravanti di esperienza e sicuro affidamento: l'identikit di Edin Dzeko in altre parole, che ha il contratto con la Roma in scadenza nel 2021. Il club giallorosso non sembra intenzionato a rinnovare con un giocatore che ha superato i 30 anni e, per questo, in estate finirà sul mercato. Dzeko a Milano ritroverebbe Spalletti, ma sul taccuino nerazzurro ci sono anche i nomi di Higuain, Cavani e Duvan Zapata, mentre il sogno di Marotta è quello di portare alla Pinetina Paulo Dybala dalla Juventus.

 


Ginocchio ko: Luca Pellegrini non preoccupa

IL TEMPO - MENGHI - Lacrime di paura, forse solo quella. Luca Pellegrini si è infortunato al ginocchio durante Cagliari-Parma, in un primo momento sotto la ferita sanguinante sembrava esserci dell'altro, qualcosa di più serio che aveva già vissuto in maglia giallorossa: prima il crociato, poi la rotula rotta, la sfortuna a complicargli la giovane carriera. Ieri il crac al 23' col tacco sinistro recupera palla a Barella lanciato in contropiede, nel rialzarsi poggia male il piede, tiene duro fino al 28' poi fa segno di no col dito e si arrende al dolore. La prima diagnosi è rincuorante, si tratterebbe di una forte contusione: "Non dovrebbe essere nulla di grave" conferma Maran a fine gara e la Roma, che ha chiesto subito informazioni sul terzino prestato ai sardi, ha tirato un sospiro di sollievo. Pellegrini dovrebbe restare lì a curarsi, salvo complicazioni. Il Cagliari per salvarsi, la Roma per il futuro.

 

 

 

Olsen si riprende la Roma

IL TEMPO - MENGHI -  I primi mesi sarebbero dovuti essere i più difficili, un po' perchè il passaggio dalla Superliga danese alla Serie A poteva richiedere un periodo di adattamento e un po' perchè il fantasma di Alisson era lì a minacciarlo, invece Olsen non si è fatto schiacciare né dalla maggiore competitività del campionato italiano né dalle aspettative. Sembrava l'erede perfetto del numero uno brasiliano, l'uomo giusto per evitare un rimpianto. Ma la luce iniziale si è spenta, la papera col Genoa a metà dicembre è stata tanto clamorosa da lasciargli traccia di un errore da cui non è riuscito a liberarsi. Il tiro innocuo di Piatek gli era passato sotto le gambe e lo stesso attaccante, che nel frattempo ha cambiato casacca, al 26' di Roma-Milan l'ha infilato di nuovo. Il replay di un incubo che sembra avergli tolto fiducia. Dall'1-1 contro i rossoneri lo svedese non ha più difeso i pali romanisti, Mirante se ne è preso cura mentre lui curava l'infortunio al polpaccio e non ha affatto sfigurato: rete bianca a Verona e un gol subito dal Porto in Champions, per un totale di due vittorie. Il vice d'esperienza si è fatto trovare pronto nel momento del bisogno, ma adesso Olsen deve riprendesi maglia e responsabilità. Col Bologna tornerà in porta con l'obiettivo di tenerla inviolata, come è riuscito a fare solamente 4 volte in 21 presenze. Troppo poco. Soprattuto se al comando della classifica meno battuti nei 5 maggiori campionati europei c'è il fantasma Alisson con 14 "clean sheet" in 26 partite giocate. La Serie A sale sul podio, al secondo posto, grazie all'interista Handanovic a quota 12, segue Ederson del Manchester City. Olsen? Settantaseiesimo. Sempre che non si guardi la classifica rete inviolata/presenze in percentuale, perchè in tal caso lo svedese precipiterebbe con il 19% al 91esimo posto. I gol subiti sono 29, uno ogni 65 minuti, ovvero 1,38 a gara. Il predecessore brasiliano a Liverpool ne ha incassati 15, per una media di 0,58 a match. Seppure in ritardo, le differenze cominciano a pesare e Olsen ha bisgno di ritrovare se stesso al più presto perchè la Roma ha bisogno di blindare la porta. Una mano in più in questo senso l'ha data De Rossi ma il capitano deve gestirsi (ieri palestra) e stavolta  dovrebbe restare in panchina, lasciando la regia a Nzonzi. Col Bologna potrebbe rivedersi Jesus in coppia con Manolas, Karsdorp e Schick sono out, Perotti e Under sperano nella convocazione (decisiva la rifinitura) e per la maglia libera sulla fascia destra del tridente si prenota Zaniolo.


Zaniolo: l'obiettivo è restare qui per sempre

IL TEMPO - MENGHI - Solo il tempo potrà dirci se è stato avventato o sincero, nel frattempo Roma prende appunti e spera di non dover cancellare un promessa così bella. Una promessa d'amore firmata Zaniolo, l'uomo, anzi il ragazzino del momento: "Non mi sento il nuovo Tottima -giura il 19enne in un'intervista alle Iene - il mio obiettivo è rimanere per sempre alla Roma. Sarebbe un sogno essere una bandiera come Francesco e Del Piero: ci proverò". Il contesto è scherzoso, lui serissimo e senza pensarci giura amore al club che lo ha lanciato tra i grandi scoprendo il suo talento. A fine stagione metterà tutto nero su bianco, la società e pronta a concedergli l'adeguamento che merita e fare muro di fronte alle offerte estive, forte della presa di posizione del presidente Pallotta sul giocatore, definito "leader del futuro" e soprattutto sul fair play finanziario. I gioielli ora se li vuole tenere stretti, in particolare i giovani. Il prossimo anno Zaniolo sarà ancora giallorosso, il resto è un azzardo in cui la città può cullarsi almeno per un po'. Godendosi anche la mamma-social dell'ex Inter, che con una battuta si era auto candidata per partecipare al prossimo Grande Fratello: "Le ho detto di non andarci, e di farsi meno selfie!", l'ha "sgridata" il figlio, che sembra avere le idee chiare su tutto.

 

 

 

Stadio, il manager dell'Ipa cancella l'inchiesta a suo carico

IL MESSAGGERO – PIRAS - Aveva detto che l'avrebbe rimosso. Lo aveva detto con la stessa furia con cui ha annunciato l'altro giorno che i dipendenti capitolini coinvolti nell'inchiesta sulle licenze commerciali pilotate attraverso un giro di tangenti sarebbero stati immediatamente sospesi. Gli annunci di Virginia Raggi sono rimasti tali. Mentre i dipendenti indagati nell'affaire Tredicine sono stati emarginati, Fabio Serini che andrà a processo per corruzione con Luca Lanzalone è sempre lì, all'Istituto di previdenza di Roma capitale dal giugno 2017, da quando Lanzalone lo dirottò da Livorno.

LA RELAZIONE - Poi è arrivata la Procura, l'inchiesta sullo stadio, il sistema gelatinoso di favori, consulenze e accordi illeciti. Man non è bastato a elevare cartellini rossi, nemmeno quelli gialli però. D'altronde di sospensioni all'Ipa non se n'è vista nemmeno l'ombra. E infatti non c'è alcun procedimento disciplinare. Questo risulta: all'Ipa durante il 2018 non è successo nulla secondo il sub commissario Vincenzo Piscitelli che ha firmato la relazione annuale dell'Anticorruzione che per legge bisogna pubblicare per dare una comunicazione trasparente degli eventi e dei risultati dell'attività svolta per combattere e prevenire i fenomeni corruttivi. Sia la relazione annuale che l'adeguamento del piano triennale anticorruzione lo ha dovuto firmare il vice di Serini: Piscitelli per ovvi motivi. Non poteva farlo chi è sospettato di corruzione e andrà a dibattimento il prossimo 5 marzo per consulenze elargite al socio di Lanzalone: Luciano Costantini. Nel piano c'è scritto nero su bianco che si devono monitorare «i rapporti tra I'Ipa e i soggetti che con la stessa stipulano contratti e che sono interessati a procedimenti di valorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela, di affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i Dirigenti». E poi c'è scritto che le misure di prevenzione e contrasto devono essere rispettate da tutti i dipendenti che altrimenti incorrono in un illecito disciplinare. Ma di procedimenti disciplinari non ne è stato avviato neanche uno. In compenso dopo la lente della procura è comparso dal niente un improvviso ravvedimento: in Ipa è nato tardi, ma è nato, l'albo degli avvocati a cui vengono affidate le consulenze. Forse perché il tema innerva le intercettazioni e gli interrogatori dei pm e quindi era un tantino sensibile.


Conferenza Mihajlovic: "La Roma è più forte ma possiamo metterla in difficoltà. Santander e Destro? Potrebbero giocare entrambi"

 Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma. Queste le sue parole:

Come si aspetta la Roma?
“La Roma è più forte, lo sappiamo. Ma sappiamo che anche noi possiamo metterli in difficoltà. Giocare all’Olimpico è difficile, al di là di come stanno fisicamente e mentalmente. A noi non cambia nulla: per fare risultato dobbiamo fare una grande prestazione. Sappiamo che dobbiamo fare una grande prestazione. Non andiamo a Roma già battuti”.

Su Zaniolo… 
“E’ un giovane di grande prospettiva che è decisivo, ovunque giochi. Fisicamente forte, tecnicamente bravo. Non so a chi possa assomigliare. Spero che assomigli a se stesso. Non mi piace paragonarlo a qualcuno perché all’inizio della carriera. Non deve montarsi la testa e lavorare per dare di più. Speriamo che domani non stia così bene (ride, ndr)!”.

Sul match di domani…
“Domani ci sono tante insidie, lo sappiamo. Stiamo preparando la sfida al meglio”.

Santander o Destro? 
“Stanno bene tutti e due, possono giocare entrambi in alternativa o anche insieme. Non escludo nulla: guardò gli allenamenti e poi decido. Prima che arrivassi io Santander era il titolare, quando arriva un nuovo mister si azzera tutto. Guardo quello che mi danno in settimana e poi decido. Ho alcuni dubbi da risolvere. Per me è importante che ci sia una sana concorrenza in settimana”.

Calabresi? 
“Ha giocato sempre con la difesa a 3, qualche volta ha fatto il terzino. L’abbiamo provato sempre come terzino, poi gli infortuni al centro ci mettono in emergenza quindi vedremo. Sono convinto comunque che la prestazione ci sarà e daremo filo da torcere alla Roma”.

Assenza di Palacio?
“Giocatore importante per noi, per quello che fa sul campo dove fa la differenza. Chi giocherà al suo posto non lo farà rimpiangere”.

Svanberg? 
“Ha qualità, bel piede, può fare molti ruoli”.

Donsah? 
“A me piace, fisicamente forte, deve migliorare la gestione della palla. Cercherò il prima possibile di dargli spazio, ho fiducia in loro”.

Roma ha per lei anche un carattere affettivo…
“E’ la mia città adottiva. Non nascondo di essere laziale ma a parte quello do tutto per la squadra per cui lavoro. Non devo prendermi rivincite con la Roma perché sono passati tanti anni. E la tifoseria è tra le migliori d’Europa”.

La classifica? 
“Non dobbiamo guardarla. Pensare partita per partita, cercare di fare più punti possibili poi a fine campionato faremo i conti. Se continuiamo a lavorare e migliorare avremo tantissime possibilità di salvarci”.