Cristante: "Il Bologna è tosto, con le squadre meno blasonate dobbiamo rimanere concentrati"

MATCH PROGRAM AS ROMA - VIOLA - Roma-Porto, minuto 5 della ripresaZaniolo serve Cristante in area di rigore, che si libera della marcatura e calcia. Conclusione potente ma centrale: “Cristante scalda le mani di Casillas” le parole di Fabio Caressa in telecronaca su Sky.

Interessante partire proprio da lì…
Ci sono andato vicino, sarebbe stato un bel gol - racconta con aria di rimpianto Cristante - segnare in Champions sarebbe stato bello”.

La scelta di venire alla Roma la scorsa estate è stata per vivere serate come quella di martedì scorso?
Venire a Roma è stata la scelta giusta per più motivi, l'ho detto il giorno del mio arrivo e oggi lo posso confermare. Poi serate come quelle di martedì sono il top per un calciatore. Vincere in Champions ha sempre un sapore speciale, agli ottavi di finale poi… con lo stadio pieno ha un effetto forte”.

Ha rischiato anche di finire nel tabellino dei marcatori…
Sarebbe stato un bel gol, ma va bene che dopo abbiano segnato altri. L’importante è stato vincere”.

La vittoria in Europa potrebbe essere una nuova spinta anche per riprendere la corsa in campionato?
È una vittoria che ci dà morale e soprattutto non è stato un singolo evento, ma la conferma che stiamo facendo un bel percorso,  con una crescita di prestazioni”.

Aspettando la sfida di ritorno, le prossime partite potrebbero risultare decisive anche per la corsa Champions al prossimo anno…
Ormai in campionato tutte le gare saranno decisive, siamo tante squadre lì vicino, ogni domenica sarà fondamentale fare i tre punti”.

Teme una partita in particolare delle prossime?
Forse le maggiori difficoltà le prevedo nel derby, che è una gara particolare, speciale e mai facile”.

Nel posticipo arriverà il Bologna, una squadra diversa dopo l’arrivo di Mihajlovic...
Sono una ottima squadra come tutte le squadre in Serie A, in più sono carichi dal cambio allenatore: hanno fatto dei buoni risultati ultimamente e sarà una partita tosta”.

Anche perché come dimostrato nella partita di andata, la Roma finora ha faticato di più contro squadre di media e bassa classifica…
Sì, contro le squadre meno blasonate abbiamo fatto più fatica per problemi nostri, nostre mancanze, ma stiamo migliorando e dobbiamo continuare su questa strada. Credo sia stato un problema di concentrazione nei 90 minuti”.

Problema mentale o di altro genere?
Una questione di concentrazione nei 90 minuti come dicevo, ci è capitato di essere andati in vantaggio e poi ci siamo fatti riprendere”.

Con il 4-3-3 a livello tattico come cambia il suo modo di giocare?
Anche cambiando il sistema di gioco, il mio lavoro non cambia molto, sta a noi interpretarlo nel modo giusto. Non è giocare a 2 o 3 che cambia la partita, lo decide il mister in base all'avversario che andiamo ad incontrare”.

Contro il Porto, il centrocampo era tutto italiano, con lei, Pellegrini e De Rossi. È una soddisfazione in più?
Fa sempre piacere qualche italiano in più in campo, non siamo più tanto abituati, specie in una serata di Champions agli ottavi”.

Sono passati sei mesi dal tuo arrivo, come si trova?
Sono cresciuto tanto da tutti i punti di vista, calcisticamente stiamo facendo tutti insieme, non solo io, un bel percorso di crescita”.

Molti osservatori dicevano che avrebbe reso meglio da trequartista alla Pellegrini. Invece si è imposto da centrocampista centrale...
È la posizione in cui ho sempre giocato e non ho grossi problemi di adattamento in entrambi i ruoli”.

Qual è stata la maggiore difficoltà in questi mesi di ambientamento?
Il processo di ambientamento non è mai facile quando si cambia città e squadra. Cambia un po’ tutto. Un periodo iniziale di adattamento è normale, ma a mano a mano è andata sempre meglio”.

Nonostante sia uno degli ultimi arrivati, in campo sembra farsi sentire con i compagni…
Cerchiamo tutti, nei modi e nei tempi giusti, di dare una mano. Una parola positiva e un'indicazione sono sempre utili per far andare le cose nel verso giusto”.

A proposito, cosa è successo con Dzeko a Firenze?
Tra me e Edin non è accaduto nulla di particolare, cose che succedono sia in partita che in allenamento. Episodi normali, strettamente legati al campo e quando siamo tornati nello spogliatoio era già tutto finito”.

Da quella partita sembra sia cambiato qualche cosa…
Dovevamo rifarci dopo quella brutta prestazione, siamo partiti dalla partita successiva con la testa di dimostrare che quelli non eravamo noi. Che sarebbe rimasto solo un singolo episodio”.

A questo punto della stagione, con quasi l’intero girone di ritorno da giocare, il ritorno degli ottavi ad inizio marzo, che orizzonte vede per la squadra?
Ci aspetta una bella seconda parte di stagione ed è tutto nelle nostre mani. Il nostro obiettivo è lì ad un punto. Dobbiamo continuare e far vedere che siamo ancora in crescita. Sono sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni”.

E il suo personale?
Il mio obiettivo personale è di fare una bella stagione e andare a segno con un po’ di continuità, insomma fare qualche gol. Ma la cosa che metto al primo posto sono i risultati della squadra, sono davanti a tutto. La cosa fondamentale è arrivare quarti e andare più avanti possibile in Champions”.


Di Francesco: “Zaniolo va mantenuto con i piedi per terra”

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha partecipato alla VI Edizione del Corso per Team Manager,  una delle iniziative di formazione della Luiss. In occasione dell’inaugurazione del Corso da Team Manager, oltre all'allenatore abruzzese, era presente anche il team manager giallorosso, Morgan De Sanctis.

Risponde De Sanctis. Come avresti gestito Totti nel momento del suo addio?

"Il ruolo di team manager non mi permette di dare giudizi che non siano gli stessi della società. Quello che posso fare è dare il mio giudizio ai dirigenti prima che una decisione venga presa. Per fortuna stavo a Montecarlo in quel momento. Ho un rapporto meraviglioso sia con lui che con Spalletti. Essere stato fuori era un bene. Il Team Manager che c’era si è tenuto a distanza da questa situazione".

Per Di Francesco. Darete la maglia numero 10 a Zaniolo?
"Non me ne frega nulla. Bisogna mantenerlo con i piedi per terra. Non si smette mai di lavorare. Non valuto in base a quello, è riduttivo".

Per De Sanctis. Come si gestisce la crescita di Zaniolo?
"Al team manager arrivano informazioni. Capisce come cambia lui e come cambiano i componenti della squadra. Poi si fanno valutazioni, le fanno l’allenatore e la società. Vorrei parlare dei social. Quando scrivete qualcosa tracciate la vostra storia, quando andrete avanti qualcuno la guarderà. Sulla maglia da dare a Zaniolo non se n’è mai parlato. Però sono usciti dei post di 4-5 anni, quando lui aveva 14 anni, e questo deve farvi capire quanto è importante".

Parla nuovamente Di Francesco: 

Vi faccio una predica. In questo posto a volte si esagera con i giudizi, bisogna dare tempo e non smettere di impegnarsi” .

Per De Sanctis. Il team manager ha influenza nelle scelte di mercato?
"Il team manager raccoglie informazioni. Per la mia sensibilità di ex calciatore so cosa vuol dire per qualcuno approcciarsi al mercato e lo sa anche il mister. Quando un calciatore dice qualcosa tu le senti e le comunichi, ballando su un equilibrio particolare. A volte da calciatore mi dicevano che ero un uomo società e mi arrabbiavo, ma da un certo punto di vista mi rendeva orgoglioso. Non si deve perdere la fiducia dei giocatori sennò nello spogliatoio non ci puoi più stare. Un esempio: ho legato molto con De Rossi, per questioni anagrafiche non è che frequenti tutti fuori dallo spogliatoio. Prima uscivamo io e lui, adesso ci siamo imposti di non vederci più tanto perché avendo ruoli diversi non è adeguato. Monchi mi ha detto subito 'Ricorda che non sei più calciatore'.

Per De Sanctis. Come avete gestito la situazione legata a Kolarov?
"Essendo un professionista di livello e di età avanzata, c’è stato un confronto con il team manager. Poi si è confrontato con allenatore, con ds e compagni. Il confronto più importante è con De Rossi e Totti. Alla Roma ti spiegano come comportarti per avere meno pressioni possibili. Per questo è importante conoscere la storia del club. Io non mi sarei mai permesso di dire qualcosa a Kolarov di mia volontà. Lui è venuto per sfogarsi, è stato un momento delicato".

Per De Sanctis. Com’era Gigi Riva in Nazionale?
"Era come un confessionale, era un riferimento per tutti. Questo ruolo nella Roma piano piano lo sta prendendo Totti. Ha rappresentato la Roma da giocatore nel miglior modo possibile e ora continua a mettere a disposizione la sua esperienza. Totti sta iniziando un percorso nella Roma. Se hai fatto il calciatore ad alto livello fino ad una certa età vuol dire che ti ci sei dedicato tanto e non hai preparato altro. Lui ha il vantaggio di essere romanista dentro".

Per Di Francesco. Come gestite le pressioni?
"Ho la fortuna di avere ottimi addetti stampa che mi fanno capire le situazioni. Ho la forza di ascoltare e non leggere. Anche perché magari oggi senti una cosa e domani un’altra. C’è un grande errore: le mie responsabilità erano enormi anche a Sassuolo, cambiano solo i contesti. Anche lottare per salvezza è una responsabilità. Sì ingigantisce solo quello che c’è intorno a noi. A Sassuolo c’erano numeri diversi, magari qui piaccio e non piaccio a molte più persone, ma il lavoro è sempre quello”.

Interviene Eusebio Di Francesco: 

L’attenzione di un team manager è nella settimana. È determinante che si prepari ogni situazione. Infatti sto rompiscatole di Morgan mi manda messaggi anche a mezzanotte e mezza e spesso faccio finta di non rispondere (ride, ndr). Ieri abbiamo avuto una discussione tattica con Morgan, ma abbiamo sdrammatizzato. La capacità del team manager è quella di portare il sorriso, anche al proprio allenatore. Lui si è preso responsabilità che erano spesso mie ed anche io l’ho fatto con lui“.

Questo, invece, l'intervento di Morgan De Sanctis:

Monchi l’avevo conosciuto a Siviglia come giocatore, mi telefonò dopo Roma-Genoa, il giorno dell’addio di Totti,credevo volesse farmi tornare a Roma come calciatore e invece mi propose un ruolo capace di rappresentarlo quando lui era assente a Roma: il ruolo di team manager. Non ho avuto un attimo di esitazione, anche perché volevo tornare alla Roma e rimanere nel mondo del calcio. Ho tre referenti in squadra: allenatore, amministratore delegato e direttore sportivo. Io mi trovo nel mezzo. La Roma è una società strutturata in maniera importante. Ho a che fare con tutto l’ufficio stampa, il marketing, chi si occupa del magazzino e della manutenzione Trigoria, Roma Cares, Roma Club ecc. Ci sono dei rischi: non bisogna perdere la credibilità e la fiducia da parte di tutti. Il team manager deve essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad uscire.Quando ho cominciato questo lavoro ho cambiato stile di abbigliamento per fare capire ai miei compagni che non ero più uno di loro, ma un rappresentante della società a loro disposizione. È importante nello spogliatoio sapere cosa dire, a chi dirlo, come dirlo e quando dirlo. Bisogna conoscere la storia del club e condividere valori e obiettivi alla squadra. Nella Roma i calciatori appena arrivano firmano un regolamento interno. Abbiamo deciso che tutte le multe che i calciatori e staff subiscono vanno a finire nel fondo Roma Cares“.

A chiudere l'evento pensa Guglielmo Stendardo: 

Lo sport è la mia vita quotidiana. Grazie alla LUISS che mi permette di continuare a fare parte di questo mondo. L’obiettivo è di creare figure professionali qualificate nel mondo dello sport. Anche Di Francesco è partito come team manager e oggi sta facendo una grande carriera. De Sanctis è il vero collante tra squadra e società. Ha le caratteristiche perfette per il ruolo di team manager. Di Francesco al Perugia faceva la formazione al posto di Colantuono, era un allenatore in campo".


Bavagnoli, all. Roma femminile: "Quarto posto? Bravissime le ragazze. Non era facile ritrovarsi dopo i tanti infortuni"

Elisabetta Bavagnoli, tecnico della Roma femminile, è stata intervistata da Roma Tv in vista della sfida contro l'Orobica. Queste le sue dichiarazioni:

"Ci attende una gara difficilissima, chiederò alle ragazze di non sottovalutare una partita del genere, contro un avversario che ha pochi punti che però non rispecchiano la realtà. Dovremo stare attente ed essere concentrate.

Quarto posto?

"Bravissime le ragazze negli ultimi 10-15 giorni, non era facile ritrovarsi e ricompattarsi dopo i tanti infortuni, poteva esserci un po' di sconforto ma non è avvenuto. Abbiamo ritrovato la voglia e la determinazione anche sabato scorso, in una gara complicatissima. Vogliamo consolidare il quarto posto e migliorare le performance".

I quarti di finale contro la Roma CF?

"Tra la sfida di domani e quella di Coppa ci sarà sicuramente spazio per il turnover".


Torosidis: "Garcia miglior allenatore avuto a Roma. Manolas tra i migliori difensori in circolazione"

Vasilis Torosidis, doppio ex del match del Monday Night tra giallorossi e Bologna, ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program. Queste le sue parole: 

Ricorda quella prima volta in giallorosso al Dall’Ara?
Certamente. Fu una giornata importante per me. Ero arrivato da pochi giorni, ancora non mi rendevo bene conto di quello che era accaduto. Il mio trasferimento avvenne rapidamente. A me era interessato il Fulham, potevo andare in Premier League, ma poi fui felice di firmare per un grande club con la Roma. In pochi giorni mi ritrovai da Atene a Roma, arrivando fino a Bologna.Sul campo pareggiammo 3-3 e non trovammo il risultato pieno che ci sarebbe servito in quel momento. Fu un campionato difficile, una settimana dopo avremmo cambiato l’allenatore”.

Ma lei si ambientò subito. A Bergamo regalò la vittoria un mesetto dopo con un colpo di testa vincente sotto la neve...
Vero, una bella soddisfazione in una gara insidiosa. Ma se devo scegliere un momento particolare della mia esperienza nella Roma, dico il gol segnato all’Inter in semifinale di Coppa Italia sempre in quella stagione. Vincemmo a San Siro 3-2 e raggiungemmo la finale. Peccato poi per l’epilogo di quella competizione”.

Dopo quella finale con la Lazio, arrivò Garcia in panchina e lì cambiarono le cose.
Rudi è stato il miglior allenatore che ho avuto nella Capitale. Era forte, in campo e fuori. Con lui vincemmo le prime dieci partite del campionato e facemmo un cammino da record arrivando fino a 85 punti finali, che significarono secondo posto. Quella striscia di successi è un altro capitolo che porto nel cuore di quei tre anni a Roma”.

Il suo connazionale, e amico, Manolas è diventato uno dei leader di questa squadra.
Kostas è sempre stato forte. Da quando giocava nell’Olympiacos e in nazionale pure. È tra i migliori difensori in circolazione. Ci sentiamo spesso, due o tre volte alla settimana. E mi fa piacere che sia un giocatore importante per la Roma”.

Ha giocato anche con Florenzi, che periodicamente viene discusso da una parte dell’opinione pubblica nel ruolo di terzino. Il suo ruolo...
Ed è sbagliato perché Flore è forte e può giocarci tranquillamente da terzino. Ma non è una mia idea, è quello che succede. Lui spinge benissimo, ha facilità di corsa, tecnica e fa bene le due fasi. Può crescere ancora e diventare più forte di così”.

Bologna, invece, che parentesi è stata?
Due anni belli, in una realtà più piccola e in una squadra non forte come la Roma, ma comunque importante. Hanno un grande presidente, veramente un signore (Saputo, ndr)”.

Ed ora è tornato a casa, all’Olympiacos...
Sembra essere tutto come prima quando andai via. Questa è casa mia, la squadra è importante e gioca ogni anno per vincere il campionato greco. In Europa abbiamo battuto il Milan, eliminandolo dall’Europa League dopo una partita bellissima. Insomma, sto bene e non mi lamento. Ma sono contento dell’esperienza che ho fatto in Serie A, alla Roma in particolare. Ho lasciato tanti amici, quando posso torno a trovarli molto volentieri. Ed è una scusa per rivedere una città meravigliosa, la Capitale d’Italia”.


Allenamento Roma. Giallorossi domani in campo dalle ore 11

La Roma tornerà ad allenarsi domani alle 11 al centro Fulvio Bernardini di Trigoria in vista del match di lunedì contro il Bologna. I giallorossi sono attesi allo stadio Olimpico alle ore 20:30 nel Monday Night per cercare di continuare la marcia verso il quarto posto, che dista un punto ma sono in lotta anche contro Lazio ed Atalanta oltre che con il Milan.


La Roma Under 17 perde ai rigori la finale dell'Alkass Cup ma Pallotta si congratula coi ragazzi (Video)

La Roma Under 17 perde ai rigori la finale dell'Alkass Cup, il torneo internazionale di Doha ma arrivano comunque i complimenti del presidente James Pallotta. Il numero 1 giallorosso ha voluto congratularsi con i ragazzi tramite il profilo Twitter della società in lingua inglese. Queste le sue parole: 

"Sono molto, molto fiero di voi. Perdere ai rigori è dura da digerire, ma i ragazzi e lo staff hanno reso il club orgoglioso di loro".

 


InsideRoma Daily News - Di Francesco e De Sanctis alla LUISS - Cristante: "Col Bologna concentrati 90 minuti" - Info biglietti derby

NOTIZIE DEL GIORNO | 15 febbraio 2019

QUI ROMA

- Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato nel classico appuntamento di Match Preview. Questa un'anticipazione delle sue parole che andranno in onda a Roma Tv questa sera a partire dalle 19:30: 

Il Bologna? 

"È un’ottima squadra, ma in Serie A nessuna partita è semplice. Sono carichi per il cambio allenatore, stanno bene, hanno fatto bene ultimamente. Sarà una partita tosta. Con le squadre meno blasonate abbiamo fatto fatica per mancanze nostre, nelle ultime sfide invece abbiamo dimostrato che sono partite che possiamo vincere, dobbiamo solo continuare su questa strada. È più una questione di concentrazione, dobbiamo riuscire a rimanere concentrati per 90′, perché delle volte siamo andati in vantaggio ma ci siamo fatti riprendere".

La Roma tornerà ad allenarsi domani alle 11 al centro Fulvio Bernardini di Trigoria in vista del match di lunedì contro il Bologna. I giallorossi sono attesi allo stadio Olimpico alle ore 20:30 nel Monday Night per cercare di continuare la marcia verso il quarto posto, che dista un punto ma sono in lotta anche contro Lazio ed Atalanta oltre che con il Milan.

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha partecipato alla VI Edizione del Corso per Team Manager,  una delle iniziative di formazione della Luiss. In occasione dell’inaugurazione del Corso da Team Manager, oltre all'allenatore abruzzese, era presente anche il team manager giallorosso, Morgan De Sanctis.

Risponde De Sanctis. Come avresti gestito Totti nel momento del suo addio?

"Il ruolo di team manager non mi permette di dare giudizi che non siano gli stessi della società. Quello che posso fare è dare il mio giudizio ai dirigenti prima che una decisione venga presa. Per fortuna stavo a Montecarlo in quel momento. Ho un rapporto meraviglioso sia con lui che con Spalletti. Essere stato fuori era un bene. Il Team Manager che c’era si è tenuto a distanza da questa situazione".

Per Di Francesco. Darete la maglia numero 10 a Zaniolo?
"Non me ne frega nulla. Bisogna mantenerlo con i piedi per terra. Non si smette mai di lavorare. Non valuto in base a quello, è riduttivo".

Per De Sanctis. Come si gestisce la crescita di Zaniolo?
"Al team manager arrivano informazioni. Capisce come cambia lui e come cambiano i componenti della squadra. Poi si fanno valutazioni, le fanno l’allenatore e la società. Vorrei parlare dei social. Quando scrivete qualcosa tracciate la vostra storia, quando andrete avanti qualcuno la guarderà. Sulla maglia da dare a Zaniolo non se n’è mai parlato. Però sono usciti dei post di 4-5 anni, quando lui aveva 14 anni, e questo deve farvi capire quanto è importante".

Parla nuovamente Di Francesco: 

Vi faccio una predica. In questo posto a volte si esagera con i giudizi, bisogna dare tempo e non smettere di impegnarsi”.

Per De Sanctis. Il team manager ha influenza nelle scelte di mercato?
"Il team manager raccoglie informazioni. Per la mia sensibilità di ex calciatore so cosa vuol dire per qualcuno approcciarsi al mercato e lo sa anche il mister. Quando un calciatore dice qualcosa tu le senti e le comunichi, ballando su un equilibrio particolare. A volte da calciatore mi dicevano che ero un uomo società e mi arrabbiavo, ma da un certo punto di vista mi rendeva orgoglioso. Non si deve perdere la fiducia dei giocatori sennò nello spogliatoio non ci puoi più stare. Un esempio: ho legato molto con De Rossi, per questioni anagrafiche non è che frequenti tutti fuori dallo spogliatoio. Prima uscivamo io e lui, adesso ci siamo imposti di non vederci più tanto perché avendo ruoli diversi non è adeguato. Monchi mi ha detto subito 'Ricorda che non sei più calciatore'.

Per De Sanctis. Come avete gestito la situazione legata a Kolarov?
"Essendo un professionista di livello e di età avanzata, c’è stato un confronto con il team manager. Poi si è confrontato con allenatore, con ds e compagni. Il confronto più importante è con De Rossi e Totti. Alla Roma ti spiegano come comportarti per avere meno pressioni possibili. Per questo è importante conoscere la storia del club. Io non mi sarei mai permesso di dire qualcosa a Kolarov di mia volontà. Lui è venuto per sfogarsi, è stato un momento delicato".

Per De Sanctis. Com’era Gigi Riva in Nazionale?
"Era come un confessionale, era un riferimento per tutti. Questo ruolo nella Roma piano piano lo sta prendendo Totti. Ha rappresentato la Roma da giocatore nel miglior modo possibile e ora continua a mettere a disposizione la sua esperienza. Totti sta iniziando un percorso nella Roma. Se hai fatto il calciatore ad alto livello fino ad una certa età vuol dire che ti ci sei dedicato tanto e non hai preparato altro. Lui ha il vantaggio di essere romanista dentro". 

Per Di Francesco. Come gestite le pressioni?
"Ho la fortuna di avere ottimi addetti stampa che mi fanno capire le situazioni. Ho la forza di ascoltare e non leggere. Anche perché magari oggi senti una cosa e domani un’altra. C’è un grande errore: le mie responsabilità erano enormi anche a Sassuolo, cambiano solo i contesti. Anche lottare per salvezza è una responsabilità. Sì ingigantisce solo quello che c’è intorno a noi. A Sassuolo c’erano numeri diversi, magari qui piaccio e non piaccio a molte più persone, ma il lavoro è sempre quello”.

Interviene Eusebio Di Francesco: 

L’attenzione di un team manager è nella settimana. È determinante che si prepari ogni situazione. Infatti sto rompiscatole di Morgan mi manda messaggi anche a mezzanotte e mezza e spesso faccio finta di non rispondere (ride, ndr). Ieri abbiamo avuto una discussione tattica con Morgan, ma abbiamo sdrammatizzato. La capacità del team manager è quella di portare il sorriso, anche al proprio allenatore. Lui si è preso responsabilità che erano spesso mie ed anche io l’ho fatto con lui“.

Questo, invece, l'intervento di Morgan De Sanctis

Monchi l’avevo conosciuto a Siviglia come giocatore, mi telefonò dopo Roma-Genoa, il giorno dell’addio di Totti,credevo volesse farmi tornare a Roma come calciatore e invece mi propose un ruolo capace di rappresentarlo quando lui era assente a Roma: il ruolo di team manager. Non ho avuto un attimo di esitazione, anche perché volevo tornare alla Roma e rimanere nel mondo del calcio. Ho tre referenti in squadra: allenatore, amministratore delegato e direttore sportivo. Io mi trovo nel mezzo. La Roma è una società strutturata in maniera importante. Ho a che fare con tutto l’ufficio stampa, il marketing, chi si occupa del magazzino e della manutenzione Trigoria, Roma Cares, Roma Club ecc. Ci sono dei rischi: non bisogna perdere la credibilità e la fiducia da parte di tutti. Il team manager deve essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad uscire.Quando ho cominciato questo lavoro ho cambiato stile di abbigliamento per fare capire ai miei compagni che non ero più uno di loro, ma un rappresentante della società a loro disposizione. È importante nello spogliatoio sapere cosa dire, a chi dirlo, come dirlo e quando dirlo. Bisogna conoscere la storia del club e condividere valori e obiettivi alla squadra. Nella Roma i calciatori appena arrivano firmano un regolamento interno. Abbiamo deciso che tutte le multe che i calciatori e staff subiscono vanno a finire nel fondo Roma Cares“.

A chiudere l'evento pensa Guglielmo Stendardo: 

Lo sport è la mia vita quotidiana. Grazie alla LUISS che mi permette di continuare a fare parte di questo mondo. L’obiettivo è di creare figure professionali qualificate nel mondo dello sport. Anche Di Francesco è partito come team manager e oggi sta facendo una grande carriera. De Sanctis è il vero collante tra squadra e società. Ha le caratteristiche perfette per il ruolo di team manager. Di Francesco al Perugia faceva la formazione al posto di Colantuono, era un allenatore in campo".

La Roma rende note le modalità di vendita dei biglietti per il derby con la Lazio. Queste le informazioni fornite sul sito ufficiale giallorosso, asroma.com, su indicazione della società biancoceleste che sarà padrona di casa nel match del 2 marzo:

L'AS Roma, su indicazioni della SS Lazio, rende noti tempi e modalità di vendita dei biglietti per i tifosi giallorossi per il Derby di sabato 2 marzo, ore 20:30.

La vendita si articolerà in due fasi.

FASE 1 - Prelazione per gli Abbonati Campionato 2018-19: dalle ore 12.00 di martedì 19, alle ore 19.00 di domenica 24 febbraio

I biglietti dei settori di CURVA SUD LATERALE (DISTINTI SUD OVEST INGR. 15/17), CURVA SUD CENTRALE (INGRESSI 18/19 E 20/21) * saranno riservati in prelazione esclusivamente agli Abbonati 2018/19 di Curva Sud Laterale, Curva Sud Centrale, Curva Nord e Distinti Sud Est.

I biglietti del settore di TRIBUNA MONTE MARIO SUD saranno riservati in prelazione per gli Abbonati 2018/19 di qualsiasi settore.

Il settore TRIBUNA MONTE MARIO DISABILI sarà riservato esclusivamente agli Abbonati 2018/19 del settore Tevere Disabili in Carrozzina.

*Il settore Distinti Sud Est (ingr. 22-24) sarà inizialmente non disponibile alla vendita. Verrà aperto solo in caso di esaurimento dei settori Curva Sud Laterale (distinti sud ovest) e Curva Sud Centrale.

Per l’acquisto del tagliando sarà necessario esibire all’operatore l’abbonamento dell’attuale stagione in originale (FIDELITY CARD + Tagliando Segnaposto o Tessera AS ROMA CLUB HOME) con un valido documento di riconoscimento.

Sarà possibile acquistare fino a 4 biglietti a persona, presentando 4 abbonamenti. In questa fase sarà obbligatorio intestare il biglietto esclusivamente a nome dell’abbonato. Tali biglietti saranno incedibili.

FASE 2 - Vendita libera: dalle ore 10.00 di lunedì 25 febbraio

In questa Fase saranno posti in vendita libera tutti i tagliandi di CURVA SUD LATERALE, CURVA SUD CENTRALE, DISTINTI SUD EST* e TRIBUNA MONTE MARIO SUD/DISABILI eventualmente rimasti invenduti al termine della Fase 1.

Sarà possibile acquistare fino a 4 biglietti a persona, esibendo all’operatore un valido documento d’identità per ogni intestatario. Tali biglietti saranno incedibili.

Under16 riservato ai ragazzi nati dal 1/1/2003

*Il settore Distinti Sud Est (ingr. 22-24) sarà inizialmente non disponibile alla vendita. Verrà aperto solo in caso di esaurimento dei settori Curva Sud Laterale (distinti sud ovest) e Curva Sud Centrale.

PUNTI VENDITA:

Settori Curva Sud Laterale (Distinti Sud Ovest)/Curva Sud Centrale/Distinti Sud Estesclusivamente presso le ricevitorie Ticketone della rete calcio ospiti abilitate sul territorio nazionale.

ELENCO PUNTI VENDITA PER I SETTORI: CURVA SUD LATERALE, CURVA SUD CENTRALE, DISTINTI SUD EST 

 
Punti_Vendita_Curva_Sud_e_Distinti.pdf
15.02.2019

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Settore Monte Mario Sud esclusivamente presso le rIcevitorie Ticketone della rete SS Lazio abilitate sul territorio nazionale;

ELENCO PUNTI VENDITA PER IL SETTORE MONTE MARIO SUD 

 
Punti_Vendita_Tribuna_Monte_Mario.pdf
15.02.2019

SCARICA

Settore Monte Mario Disabili esclusivamente presso punti vendita Lazio Style di Via Calderini 66, Parco Leonardo e CC Roma Est.

Il settore di Tribuna Tevere sarà riservato per questa gara esclusivamente ai Tifosi della SS Lazio con le modalità stabilite dalla stessa Società.

L’AS Roma raccomanda e consiglia di non acquistare tagliandi d’ingresso in circuiti o canali di vendita diversi da quelli ufficiali sopra indicati.

Venerdì di lavoro per la squadra allenata da Eusebio Di Francesco, si prepara il match contro il Bologna, lavoro atletico personalizzato per ZanioloDzekoKolarovEl Shaarawy e Manolas mentre Under ha svolto un lavoro individuale in campo.  Il resto del team ha effettuato un lavoro basato sulla tattica per poi svolgere partitelle a tema. Ancora fuori dal gruppo Schick e Karsdorp che hanno continuato a svolgere lavoro differenziato oltre a terapie specifiche.


Verde: "Perché non ho trovato più spazio alla Roma? Non lo so ma me ne sono andato per diventare un giocatore importante"

Daniele Verde, attaccante del Valladolid ma ancora di proprietà della Roma, è stato intervistato dal quotidiano spagnolo AS in vista della sua prima volta al Camp Nou. Il calciatore napoletano, infatti, domani sera giocherà col suo club nella gara della 24° giornata della Liga contro il Barcellona. Queste le sue dichiarazioni:

Se dovessi segnare contro i blaugrana mi farò un tatuaggio. Qui sto bene, come se fossi a casa. Fin da piccolo ho sempre desiderato di vivere in Spagna e perciò spero che a fine stagione il club mi riscattiperché mi piace come mi tratta la gente”.

Verde poi racconta come è nata la possibilità del suo trasferimento alla Pucela:

Non appena il Valladolid mi ha chiamato in estate non ho avuto dubbi. Avevo ricevuto alcune offerte da squadre francesi e diverse squadre italiane, ma stavo aspettando che arrivasse un’offerta dalla Spagna, perché la Liga è in cui avrei sempre voluto giocare. Dall'Italia vedevo le partite, le squadre e il paese. Voglio vivere qui”.

Un passaggio anche sulla passata esperienza alla Roma e sui motivi che lo hanno spinto all'addio:

Perché non ho trovato più spazio?

"Non lo so, davvero. Nei grandi club arrivano giocatori importanti mentre quelli come me crescono nelle giovanili, funziona così. Non so perché, però molti giocatori del vivaio poi vengono ceduti in prestito. Era una situazione che non mi piaceva, voglio crescere e diventare un giocatore importante e per questo me ne sono andato".


Perotti sr.: "Diego potrebbe tornare al Boca ma vuole onorare i 2 anni di contratto con la Roma"

Hugo Perotti, ex attaccante del Boca Junior e padre del numero 8 giallorosso, è stato intervistato nel corso della trasmissione radiofonica Romance Xeneize in onda su Radio Sur. Queste le sue parole in merito al futuro del figlio: 

Credo che Diego potrebbe tornare al Boca, gli piacerebbe, ma ha ancora un contratto di due anni con la Roma e vuole onorarlo. Poi vedremo. Se tornasse in Argentina sarebbe solo per il Boca o per il Deportivo Moron".


Palumbo: "Continua il boicottaggio della maggioranza nei confronti della commissione Trasparenza. I 5 stelle hanno disertato la seduta sullo stadio della Roma"

Marco Palumbopresidente della commissione capitolina Trasparenza, ha scritto una nota in merito alla questione stadio della Roma. Questo quanto pubblicato:

"Continua il boicottaggio della maggioranza nei confronti della commissione Trasparenza. Anche questa mattina, i consiglieri M5s hanno disertato la seduta convocata sullo Stadio della Roma, per far luce sulle procedure di affidamento dell'incarico al Politecnico e per verificare il rispetto delle procedure relative alla pubblicità e alla trasparenza degli atti. La commissione si è comunque svolta regolarmente e ha fatto emergere molti dubbi relativamente alla sussistenza dell'interesse pubblico nell'operazione Stadio. A detta dei consiglieri presenti, infatti, alla luce dei rilievi del Politecnico di Torino, l'opera non porterebbe vantaggi in termini di offerta di mobilità. Anzi, in termini di viabilità la realizzazione del nuovo Stadio crea più problemi di quanti possa risolverne, senza contare che praticamente gli unici interventi previsti per potenziare l'offerta sono a carico della Regione, cioè di un ente pubblico, non di un soggetto privato. Ragion per cui, ci sembra di rilevare che l'interesse pubblico dell'opera sia decaduto. Per questo abbiamo deciso, come commissione Trasparenza, di inviare lo studio del Politecnico al Consiglio superiore dei lavori pubblici insieme a tutta la documentazione inerente lo Stadio, per avere un parere sulla sussistenza dell'interesse pubblico dell'opera. Nel frattempo, se la maggioranza pensa di intimidire il lavoro della commissione facendoci pervenire minacce di annullamento delle sedute per presunta irregolarità delle convocazioni, considerate fuori tema, sappia che non ci fermeremo. A strettissimo giro convocherò una nuova seduta per audire i dirigenti comunali che finora hanno sistematicamente disertato la nostra commissione nonostante i numerosi inviti e che hanno il dovere di fornire ai consiglieri tutti i chiarimenti richiesti sulla vicenda dell'affidamento Politecnico. Infatti, nel corso della commissione di oggi sono emersi molti dubbi sull'opportunità di affidare senza gara la redazione di uno studio dal valore di oltre 30mila euro. Senza contare che il costo definitivo della relazione non è ancora pervenuto, in quanto il Politecnico si riservava di formulare la cifra definitiva ad incarico ultimato, cosa che ci lascia molto perplessi".


Serie A. La Juventus vince facilmente per 3-0 col Frosinone all'Allianz

Larga vittoria per 3-0 della Juventus col Frosinone ed ora è a +14 dal Napoli, prima inseguitrice. I bianconeri archiviano la pratica già nel primo tempo grazie alle reti di Dybala al 6' e Bonucci al 17'. Nella ripresa, arriva anche il sigillo d'autore firmato da Cristiano Ronaldo al 63', che tocca quota 21 reti in serie A. 


Renzi: "Tutti amano Zaniolo e c'è amaro in bocca per come sono andate le cose con il ragazzo"

Matteo Renzi, ex presdente del Consiglio e grande tifoso della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per parlare del club viola. Tra i vari argomenti trattati, si è parlato anche dell'ex Nicolò Zaniolo e lo paragona a Chiesa. Queste le sue parole: 

"La storia di Federico è fantastica per la sua serietà, per la storia della famiglia, per come il babbo Enrico lo ha educato. Una bellissima vicenda umana. E' un grande campione. Tutti amano Zaniolo e c'è amaro in bocca per come sono andate le cose con il ragazzo. Chiesa però può essere e sarà il simbolo del calcio italiano. Vederlo con la fascia mi emoziona. I paragoni con Antognoni sono prematuri, perché Giancarlo è Giancarlo. Però Chiesa è uno dei capitani più giovani della Fiorentina".