Orario derby: oggi l'ufficialità

LEGGO - A tre giorni dal derby resta in sospeso l’orario in cui giocheranno Roma e Lazio anche se tutto lascia pensare che resterà alle 20,30. La Questura continua a spingere per anticipare la sfida alle 15 o alle 17 per via dell’ordine pubblico, ma i tempi per un cambio orario sembrano troppo stretti. L’ultima parola spetta al prefetto Basilone, con una decisione che va presa necessariamente entro oggi.


De Rossi al bivio

LEGGO - BALZANI - Un capitano da gestire e due partite che valgono una stagione. La Roma tra sabato e mercoledì prossimo sfiderà Lazio e Porto, senza possibilità di errore soprattutto per quanto riguarda la sfida di Champions. Due partite da Daniele De Rossi per esperienza, intensità e livello tecnico. Ma il numero 16, come ha confermato a più riprese Di Francesco, «va gestito» a causa delle condizioni della cartilagine del ginocchio destro che lo ha costretto ai box per 3 mesi e mezzo. Tant'è che due partite di fila De Rossi non le gioca addirittura da settembre, guarda caso proprio con Frosinone e Lazio. Se aggiungiamo quella col Porto diventerebbero tre, troppe e troppo rischiose per il ginocchio di Daniele che a Frosinone ha provato ad autogestirsi nella speranza di una partita meno complicato salvo poi dover dare il fritto fino al 95'.
Ma un De Rossi poco teso perde tanto del suo potenziale come dimostra l'errore sul primo gol di Ciano. Che fare quindi? Vedere un derby senza De Rossi è quasi un delitto. E dal 2004 ad oggi (in un totale di 29 derby) è accaduto solo due volte: all'andata e al ritorno della stagione 2015-2016, entrambi terminati con i tre punti a favore dei giallorossi. Vincere un derby senza De Rossi (14 vittorie per Daniele in 30 precedenti di campionato e la ricerca del primo gol decisivo) è quindi possibile, ma di questi tempi la presenza del capitano appare indispensabile. La possibilità più alta è che possa iniziare il derby in panchina e magari entrare nella ripresa per poi farsi trovare al massimo nella gara della rivincita col Porto. In caso di assenza, con la Lazio Di Francesco potrebbe ricorrere di nuovo al 4-2-3-1 schierando Lorenzo Pellegrini al fianco di Nzonzi. «Se starò bene fisicamente continuerò a giocare, l'ho sempre detto. Con la giusta gestione del minutaggio sento di poter continuare», ha detto recentemente De Rossi.
Quindi niente rischi per la sua carriera, ma pure la consapevolezza di poter fare un piccolo sacrificio in due partite così per poi riposare lunedì 11 con l'Empoli magari proprio gestendo il minutaggio sui 180' (e forse passa) minuti. Ancora da valutare pure le condizioni della caviglia di Manolas che però già ieri dava segni di miglioramento tanto che il greco tra oggi e domani tornerà ad allenarsi in gruppo. «Sto bene, penso di farcela», ha confidato fuori Villa Stuart. In caso di assenza di dolore sarà a disposizione già con la Lazio. Discorso diverso per Under che anche ieri ha svolto solo terapie. Alcuni rumors parlano di una ricaduta al flessore destro nonostante le smentite del club. In questo caso lo stop sarebbe di almeno 10 giorni.

 

 


L'ItalRoma nasce con un tacco

IL MESSAGGERO - TRANI - Il derby d'andata, lo scorso 29 settembre, ha indicato la nuova via alla Roma. Di oggi e anche di domani. Il tacco di Pellegrini al posto di quello di Pastore. La sostituzione in campo, nella finalizzazione e anche nella stagione. Perché, quel pomeriggio, Di Francesco ha scelto il giovane del vivaio e scarta il big spesso infortunato. Proprio contro la Lazio, insomma, è ufficiale la promozione del centrocampista di Cinecittà e l'accantonamento del Flaco. Ma la virata appartiene alla squadra e non al singolo. Perché, da quel giorno, la squadra diventa più italiana, con il coinvolgimento di chi è cresciuto nella Capitale o comunque nel nostro Paese. L'allenatore, in sintonia con Monchi, ha deciso gradualmente di dar spazio, anche in contemporanea, a Luca Pellegrini e non solo a Lorenzo, a Santon, Zaniolo, Cristante, El Shaarawy, mettendoli spesso accanto ai capitani De Rossi e Florenzi. Pure Mirante, approfittando di qualche stop di Olsen, è stato titolare. E in Coppa Italia ha debuttato il pischello Riccardi, centrocampista classe 2001.

 
NUOVO CORSO - Di Francesco, dunque, è arrivato a utilizzare 10 italiani nelle 34 partite stagionali, dando forza al progetto del ds che in estate ha allargato il gruppo azzurro con Cristantee Zaniolo (in più ha preso Mirante e Santon come ricambi). Monchi potrà anche dire addio a giugno, interrompendo con 2 anni d'anticipo il suo rapporto con il club giallorosso per trasferirsi all'Arsenal, ma di sicuro lascerà al suo successore (tra i candidati non va escluso Ausilio) il piano per la Roma che verrà. Già bloccato il difensore centrale Mancini dell'Atalanta: sarà lui il prossimo azzurro che sbarcherà a Trigoria. Non l'unico: trattative in corso per i centrocampisti Locatelli e Sensi del Sassuolo, Tonali del Brescia e magari pure per Barella del Cagliari. E, sempre della squadra di Maran, piace anche il portiere Cragno. Obiettivi di primo piano e anche complicati da centrare. Questo sta significare che l'attuale sterzata non sarà certo azzerata in futuro. L'allenatore, giovani o senatori che siano, si fida. E lo ha dimostrato quando ha chiamato in causa i 10 italiani di una rosa che, contando pure i giovani Fuzato e Bianda (non l'ex Strootman che comunque ha giocato il 1° match di questo torneo), accoglie 16 stranieri e, da gennaio, non ha più Luca Pellegrini, girato in prestito al Cagliari.

 
RECORD IN EUROPA - Sembra lontanissima la notte del 31 agosto, quando a San Siro contro il Milan, Di Francesco schierò De Rossi accanto a 10 stranieri. Il capitano e basta. E' vicina invece quella del 12 febbraio, all'Olimpico nell'andata degli ottavi di Champions contro il Porto, con 7 italiani nella formazione di partenza (l'ultimo fu Conte con la Juve, sempre 7 e ancora nella prestigiosa coppa continentale, per la partita a Copenaghen del settembre 2013). Il primato stagionale nella sfida più importante, a conferma di quello che è il nuovo percorso. Apprezzatissimo dalla gente e dal ct Mancini. Titolari, contro la squadra di Coinceçao, sono stati Mirante, Florenzi, Cristante, De Rossi, Lorenzo Pellegrini, Zaniolo ed El Shaarawy. E, nel finale, dentro Santon, cioè l'ottavo, anche se al posto di Zaniolo. L'Italia, dunque, al centro della Roma. Che, anche sabato contro la Lazio, in campo continuerà a parlare più la nostra lingua che le altre. Possibile l'en plein di centrocampisti: De Rossi insieme con Cristante e Pellegrini. E con Zaniolo che, al debutto nel derby, è pronto a sistemarsi a destra, da esterno alto. A loro si aggiungono altri 2 azzurri: Florenzi in difesa ed El Shaarawy in attacco.


Sabatini sincero: «Pastore mi imbarazza, deve cambiare»

LEGGO - BALZANI - «Pastore mi imbarazza. O cambia atteggiamento o si dedichi ad altro». La mazzata all’ex pupillo arriva direttamente da Sabatini che portò El Flaco in Italia ai tempi del Palermo. L’attuale ds della Sampdoria ieri, ai microfoni di Teleradiostereo, si è soffermato a lungo sull’argentino: «Non posso vederlo così, mi imbarazza moltissimo. Lui dominava il campo e abbagliava la gente. Deve attingere alla garra, all’orgoglio argentino se ce l’ha. È un playmaker a tutto campo, bisogna rimuovere l’idea che possa essere un trequartista. Lui si sposerebbe alla grande con il gioco di Giampaolo però non mi fate andare avanti perché sennò vengo frainteso». Sul suo rapporto con la Roma: «Un ritorno? Ma no, fatemi lavorare in periferia. La Roma è stato il mio destino, non è stato solo un fatto sportivo. Arriverà in Champions». Poi su Dzeko: «L’ho preso perché avevo la sensazione che la Roma dovesse avere un nuovo eroe dopo Totti». Infine, su Zaniolo: «Non sono stato io a scoprirlo, né ho aiutato a portarlo alla Roma. Monchi ha il merito di averlo portato in giallorosso».


DiFra e la lotteria a centrocampo

LA GAZZETTA DELLO SPORT - De Rossi sarà il perno. Con la speranza che oggi e domani riesca ad allenarsi senza problemi. Il resto, per Di Francesco, è ancora tutto da decidere, anche se l’allenamento di oggi alle 11 sarà quello più importante in vista del derby. La Roma potrebbe giocare col modulo preferito dal suo allenatore, ma potrebbe mettersi anche 4-2-3-1, qualora Di Francesco decidesse di non rinunciare a Nzonzi. Di certo non è facile neppure rinunciare a Pellegrini e Zaniolo che, per motivi diversi, in questo momento vivono sulle nuvole. Lorenzo è al settimo cielo, tra la futura paternità e il doppio infortunio muscolare messo alle spalle, Nicolò continua ad essere il talento più cristallino del calcio italiano. Chi potrebbe partire dalla panchina, se la Roma giocasse con il 4-3-3 è Cristante, sempre che Di Francesco, con El Shaarawy, non decida di mettere uno tra Perotti e Kluivert in attacco. Se invece i due dovessero restare fuori - il loro stato d’animo fisico e mentale non è esattamente lo stesso di Zaniolo e Pellegrini - Cristante giocherebbe a centrocampo, e l’ex Inter sarebbe invece dirottato in attacco. Non è il suo ruolo, ma giocare più vicino alla porta gli piace e, soprattutto, in questo momento sembra pronto a fare tutto.


Manolas ancora a parte. Oggi è il giorno decisivo

IL CORRIERE DELLA SERA - Gestione degli infortuni. È questa la parola d’ordine a Trigoria nella settimana che porta al derby. La situazione da monitorare con maggiore attenzione è quella che riguarda Kostas Manolas, alle prese con la distorsione alla caviglia destra rimediata a Frosinone: ieri il greco ha svolto lavoro individuale programmato. Il rientro in gruppo potrebbe esserci domani e, se così fosse, partirà titolare nel derby.


Pastore e Pellegrini: il derby ti cambia la vita

IL CORRIERE DELLA SERA - [..] In pochi potevano pensare che il Flaco avrebbe fallito anche nel suo ruolo naturale, cioè il trequartista, quando Di Francesco si è convinto ad alternare il 4-3-3 con il 4-2-3-1. E invece proprio nel derby di andata, il 29 settembre, è arrivato l’infortunio al 35’ che ha cambiato la storia di Pastore e di Pellegrini. Fuori l’argentino e dentro il romano, capace di segnare l’1-0 (di tacco!) dieci minuti dopo. Pellegrini e Pastore hanno giocato insieme, in campionato, soltanto 85 minuti: 45 in Roma-Atalanta 3-3; 27 in Bologna-Roma 2-0; 13 in RomaSpal 0-2. Un punto in tre partite, non esattamente un successone. A complicare ancora più la situazione di Javier si sono messi gli infortuni e l’esplosione di Zaniolo. Per lui, ormai, non c’è più posto, tanto più dopo l’esperimento di Firenze in Coppa Italia, finito 1-7, con il Flaco sostituito dopo 45’. Restano, comunque, altri 4 anni di contrattoa 4,5 milioni netti a stagione. Se Di Francesco confermerà il 4-2- 3-1 nel derby, giocheranno sia Pellegrini che Zaniolo, non certo l’argentino. [..]


Se gioca Florenzi il derby va bene: amuleto per la Champions

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nella sua storia calcistica il Florenzi nel derby è quasi una sorte di amuleto per la Roma. Ne ha perso uno solo su 11, tra l’altro il primo della sua carriera da grande, giocato più di sei anni fa, esattamente l’11 novembre 2012 (3-2 per la Lazio, quello degli insulti tra Pjanic e Zeman). Poi percorso netto, con sei vittorie e 4 pareggi. Il sapore acre della sconfitta non l’ha più vissuto. Un po’ anche per sfortuna, forse, visto che quello perso nella finale di Coppa Italia non l’ha giocato (Andreazzoli lo tenne in panchina) e i due persi nel 2016/17 (uno in campionato e uno nella semifinale di Coppa Italia) non li ha giocati a causa dell’infortunio al ginocchio sinistro. Insomma, se gioca Florenzi la Roma non perde il derby. E spesso lo vince anche. Negli ultimi sei a cui ha preso parte Alessandro ha collezionato 5 vittorie, dovendosi «accontentare» di uno 0-0 nel sesto. Tra questi, tra l’altro, anche quel 4-1 del 3 aprile 2016 vissuto con la fascia al braccio, da capitano, in cui segnò un gol bellissimo e decisivo, quello del 3-1 con un destro al volo dal limite che si infilò sul palo opposto della porta difesa da Marchetti. Un piccolo grande amuleto.


Derby, non si cambia: resta l’orario serale

IL CORRIERE DELLA SERA -Dovrebbe giocarsi senza spostamenti di orario, ovvero alle 20.30, il derby Lazio-Roma di sabato prossimo allo stadio Olimpico. Nonostante in Questura proseguano le riunioni tecniche per mettere a punto il piano di sicurezza - oltre un migliaio di uomini delle forze dell’ordine, percorsi e parcheggi separati per i tifosi biancocelesti e giallorossi, capolinea dei bus presidiati come le zone a ridosso del Foro Italico - non ci sono al momento novità da parte della Lega calcio sulla richiesta da parte dei responsabili dell’ordine pubblico di anticipare la stracittadina alle 15 o alle 17. L’ultima parola spetta comunque al prefetto Paola Basilone.


Manolas prova a forzare, Karsdorp e Schick in panca

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Manolas oggi proverà a forzare e tornare, almeno in parte, in gruppo. Schick e Karsdorp che sosterranno un provino per vedere, almeno, di esserci in panchina. Ieri entrambi hanno fatto differenziato, anche se poi Karsdorp ha raggiunto i compagni per l’ultima parte dell’allenamento, e con loro e De Rossi, anche Kolarov e Manolas. Il difensore serbo è stanco, è di fatto l’unico in rosa che non ha ricambi ed è costretto a gestirsi. [..]  Altrettanto fondamentale è il centrale greco. Anche per lui ieri allenamento differenziato, oggi dovrebbe forzare e fare almeno una parte di lavoro con i compagni, magari evitando quei contrasti che potrebbero dargli fastidio al piede. Domani, invece, dovrebbe andare di nuovo a fare una visita a Villa Stuart per controllare lo stato della caviglia. Se non ci saranno controindicazioni, venerdì è atteso in gruppo per la rifinitura e la successiva convocazione. Il piano è chiaro: portarlo in ritiro e poi, sabato mattina, dopo averlo sottoposto ad un leggero lavoro a Trigoria prima dell’ora di pranzo, capire se possa essere o meno in grado di giocare titolare contro la Lazio.


Monchi-Nzonzi: London calling

LEGGO - BALZANI - Quello di sabato potrebbe essere l'ultimo derby romano di Monchi. La strada che porta a Londra, versante Arsenal, sembra sempre più spianata. Anche Emery, il tecnico dei Gunners che ha lavorato con Ramon a Siviglia, ieri ha rilasciato dichiarazioni che sanno di conferma: «So che il club sta lavorando per capire come possiamo migliorare e come possiamo fare meglio con le persone che lavorano per noi, sia nel presente che nel futuro. Ma è una questione che riguarda la società. Io, il mio staff e i calciatori siamo concentrati sulle prossime due partite». Emery, oltre a Monchi, potrebbe ritrovarsi all'Arsenal pure Nzonzi che ha già allenato a Siviglia nel 2015-2016. Il francese non vede l'ora di tornare in Premier anche perché a Londra vive il figlio assieme alla sua ex moglie. Al posto di Monchi dovrebbe essere promossa la coppia Massara-Balzaretti, ma restano vivi i nomi di Faggiano e Mirabelli. Quest'ultimo ieri ha parlato a Rmc: «Io alla Roma? Sto vedendo tante cose in Italia e all'estero, sto aspettando un progetto che mi faccia godere i frutti del mio lavoro».


Ora De Rossi si sdoppia

IL TEMPO - AUSTINI -  Un giorno si allena, quello dopo (ad esempio ieri) rallenta e lavora a parte De Rossi non può scherzare col suo ginocchio e la cartilagine usurata, ma sta trovando un nuovo equilibrio che gli ha permesso di tornare ad aiutare la Roma. Il nuovo obiettivo è chiaro e possibile: vuole esserci sia nel derby di sabato sia mercoledì prossimo
nel ritorno degli ottavi di Champions in casa del Porto. Una manna dal cielo per
una squadra in perenne ricerca di certezze a cui aggrapparsi, un gruppo pieno di talento, di giovani ma dalla personalità fragile e con qualche limite evidente. Ecco perché Di Francesco non può rinunciare al suo capitano nei momenti cruciali e preferisce mandarlo in campo anche quando non è al top, traendo comunque più vantaggi che problemi. L'esempio perfetto a Frosinone: nel secondo tempo De Rossi era in evidente difficoltà fisica eppure è stato lui, all'ultimo assalto al 95’,a scodellare quel pallone perfetto verso El Shaarawy che ha avviato l’azione del gol vittoria di Dzeko. Il tecnico ha fatto bene a lasciarlo in campo, richiamando in panchina il deludente Nzonzi. Alla base della De Rossi-dipendenza c'è anche il rendimento recente del francese, involuto, passivo, talvolta nascosto in mezzo al campo. L'esatto contrario del giocatore che Monchi immaginava come perfetto rimpiazzo del capitano, inevitabilmente destinato a una stagione in cui doveva prendersi qualche pausa. La Roma non aveva certo previsto che Daniele dovesse fermarsi per tre mesi consecutivi, ma la terapia conservativa sembra aver funzionato, così come il programma di allenamenti specifico, da ridefinire di giorno in giorno. Una gestione intelligente di un campione che viaggia verso le 36 primavere ma dentro di sé sente di avere ancora tanto da dare per la causa della sua vita. La Roma. E allora, se non ci saranno intoppi, sarà il numero 16 a guidare i compagni nell’ennesima «battaglia» cittadina di sabato per poi ripetersi mercoledì 6 marzo in Champions, lui che di derby ne ha già giocati 30, di cui 6 da capitano, vincendone 14. Di gol alla Lazio ne ha segnati due ma entrambi non sono bastati a evitare la sconfitta, inutile dire quanto ci terrebbe a lasciare il segno in un trionfo, ma statene sicuri: firmerebbe la vittoria con qualsiasi marcatore e un autogol ininfluente suo. Stavolta Di Francesco dovrebbe affiancargli Cristante e Pellegrini, mezzali in un 4-3-3, oppure sarà Bryan a partire accanto al capitano nel 4-2-3-1. Zaniolo torna in attacco a destra perché Under non è pronto (è tornato a fare fisioterapia e punta alla convocazione per il Porto), Perotti è indietro fisicamente e Kluivert non dà garanzie. Ci sarebbe anche Schick, quasi recuperato, mentre Karsdorp è rientrato in gruppo, ma per entrambi è probabile un posto in panchina. Sta bene invece Manolas, che ieri ha svolto individuale come De Rossi e Kolarov e tra oggi e domani si allenerà con i compagni per testare la caviglia. Ma la paura è passata.