Sanabria e Defrel, il budget di Monchi
IL MESSAGGERO - CARINA - Quindici luglio 2016: la Roma cede Sanabria al Betis Siviglia. Nell’accordo, che prevede il corrispettivo di 7,5 milioni di euro a favore dei giallorossi, c’è una postilla che ora potrebbe far sorridere Monchi e aprire scenari insperati di mercato. «In caso di futuro trasferimento del calciatore – si legge nella nota del club – il club spagnolo riconoscerà all’AS Roma un importo pari al 50% del valore del corrispettivo». L’attaccante paraguaiano è diventato il primo obiettivo del Genoa, ora che Piatek prenderà al Milan il posto di Higuain, destinato al Chelsea. Un triangolo che farebbe arrivare nelle casse giallorosse una somma insperata. E non finisce qui. Perché se è vero che ogni discorso è stato rimandato a dopo la gara di domenica, l’Atalanta chiede insistentemente Defrel. In questo caso il discorso è leggermente più complicato, perché se è vero che il francese - dopo l’arrivo di Gabbiadini - spinge per andare via, la Sampdoria (che detiene il diritto di riscatto a 13 milioni) potrebbe cedere Caprari al Sassuolo, bloccando così l’operazione.
IN STAND-BY Sono quindi giorni di attesa per Monchi che intanto lavora sia sul prolungamento di Riccardi che su quello di Zaniolo. Qualora la Roma incassasse immediatamente parte dei soldi dalla cessione di Sanabria (dipende dalla formula dell’operazione: se si muove in prestito, le entrate sono rimandate), avrebbe poi margine per muoversi su Mancini. A Trigoria conoscono la volontà dell’Atalanta che non disdegnerebbe chiudere l’operazione già a gennaio. Per questo è molto attenta ai sondaggi che stanno arrivando dalla Premier e all’interessamento del Bayern Monaco. Monchi è costretto a prendere tempo, non avendo al momento la liquidità necessaria per impostare l’acquisto. Sanabria (senza dimenticare la carta Defrel) potrebbe cambiare gli scenari. Da tenere d’occhio anche il possibile passaggio di Marcucci al Brescia. Tonali è un altro obiettivo per l’estate del ds.
Roma in difesa del gol
IL MESSAGGERO - TRANI - Spesso, nel calcio e non solo a Trigoria, si chiama in causa l'equilibrio. Di squadra. La Roma sa come si fa e si è visto nella scorsa stagione. Di Francesco, sfruttando il bilanciamento tra i reparti, è andato a dama: 3° posto in serie A e semifinale di Champions. Il pregio di ieri, però, è il difetto di oggi. A prescindere dagli interpreti, attualmente meno esperti di chi è andato via (e di chi è stato a lungo convalescente, come De Rossi e Perotti), i giallorossi sembrano più fragili. È il dato più evidente che li ha accompagnati fino alla conclusione del girone d'andata, confermato anche nel 1° turno di quello del ritorno. La difesa, probabilmente meno schermata, ha già incassato 26 reti. Il paragone con l'ultimo torneo è significativo: 28 gol subiti in 38 partite e reparto secondo a quello della Juventus campione. Appena 4 volte, in 20 partite di campionato, Olsen non ha preso gol, in casa solo contro il Frosinone.
AVANTI TUTTA All'equilibrio si dedica, e da tempo, l'allenatore. È evidente che, analizzando le prestazioni recenti, il problema non sia stato ancora risolto. Eppure, con 4 successi in 5 partite, ecco la svolta. La medicina, però, non è stata la compattezza. Ha pesato, invece, l'efficacia. Sono lievitati i gol, con i quali la Roma ha ripreso quota in classifica. Minimo 2 a partita, addirittura media di 3, contando la sfida contro l'Entella (4-0) in Coppa Italia, nelle 4 partite giocate dopo Natale. La finalizzazione, comunque, fa la differenza soprattutto in campionato. Nelle ultime 3 gare all'Olimpico, sono serviti sempre 3 reti per vincere le sfide contro il Genoa (3-2), il Sassuolo (3-1) e il Torino (3-2). E in 2 match dei 3 il punteggio è stato sempre in bilico. In sintesi: questo gruppo deve sempre segnare a raffica per non perdere. Su 8 ko, compresi i 3 in Champions, solo a San Siro contro il Milan e alla Doosan Arena contro il Viktoria Plzen il gol non è servito a niente. Il paradosso è che l'attacco, nonostante i centravanti Dzeko e Schick abbiamo segnato appena 2 reti a testa, difficilmente stecca. Lo 0 a 0 non appartiene a questa rosa. Sono già 17 i marcatori diversi dell'annata. In serie A solo Gasperini, prossimo rivale, ha imitato Di Francesco. El Shaarawy è il miglior realizzatore con 6 gol, Kolarov con 5 è il testimonial della difesa che incide più davanti e della capacità di sfruttare le palle inattive (già 14 reti, con 3 rigori: nessuna avversaria ha fatto meglio).
CORREZIONE IN CORSA I gol, comunque, non bastano. L'esempio viene proprio dal rendimento dall'Atalanta che, pur avendo il miglior attacco, con 44 reti, è solo al 7° posto. La Roma, con il 4° reparto, è più avanti, al 5°. Ma i 37 gol segnati in questo torneo non hanno migliorato la classifica dei giallorossi dopo 20 partite. Anzi, adesso è peggiore dell'anno scorso, quando Di Francesco, con 31 reti, riuscì a raccogliere 6 punti in più. L'allenatore, anche confermando il 4-2-3-1, deve comunque intervenire per rendere meno vulnerabile il sistema di gioco. Aspetta il ritorno in gruppo di De Rossi (ieri ancora lavoro individuale per il capitano, anche perché la squadra è stata impegnata nei test Mapei) che garantisce esperienza e compattezza alla squadra. Da Bergamo, però, potrà di nuovo contare su Florenzi e Nzonzi. Confermata la lesione al retto muscolare per Under: fuori almeno 3 settimane. Di sicuro salterà le partite contro l'Atalanta, la Fiorentina(Coppa Italia) e il Milan.
Stadio, il progetto divide M5S variante a rischio in 2 municipi
IL MESSAGGERO - DE CICCO - «Occhio al pallottoliere. Occhio ai municipi». In Campidogliosanno che l'operazione stadio, dopo il terremoto degli arresti per mazzette e la bocciatura (ancora «preliminare») del Politecnico di Torino, rischia d'impaludarsi nei parlamentini delle circoscrizioni, assemblee controllate dai 5 stelle, in teoria, ma con numeri sempre più risicati. Se i professori dell'ateneo sabaudo ammorbidiranno un po' i toni - nella prima bozza della consulenza hanno parlato di una «catastrofe» per la viabilità a Tor di Valle e non solo - si procederà con la variante urbanistica. Che però, dopo il voto in giunta, dovrà passare per le secche dei due municipi dove ricadrebbe l'intervento urbanistico, cioè il IX e l'XI distretto, entrambi a maggioranza M5S. I consiglieri municipali dovranno insomma sfornare un parere sull'operazione. Non sarà vincolante, ma una clamorosa, doppia bocciatura alla delibera della giunta di Virginia Raggi aprirebbe una faglia senza precedenti tra i pentastellati romani.
IL PALLOTTOLIERE Il risultato è sul filo e a Palazzo Senatorio la questione è seguita da vicino. Nell'XI distretto, dopo un filotto di cambi di casacca, alla maggioranza grillina è rimasto appena un seggio di vantaggio sull'opposizione (quello del presidente): 13 contro 12. Basterebbe una defezione per cassare il progetto del nuovo stadio con annesso mega complesso di negozi, uffici, alberghi e ristoranti. Stefano Lucidi, assessore alla Mobilità e al Patrimonio del Municipio XI, ha già parlato del progetto stadio come Fantozzi della corazzata Potëmkin. «La versione attuale è una cag....», ha scritto su Facebook qualche mese fa, «è un'accozzaglia di palazzine cesse, sembra una vasca da bagno». Oggi spiega che i consiglieri grillini della sua circoscrizione non hanno ancora preso una decisione in merito. «Una linea al momento non c'è, ci riuniremo per decidere. Di certo il tema della viabilità non può essere sottovalutato, anche per questo aspettiamo di sapere quale sarà la valutazione finale del Politecnico di Torino». In Campidoglio si aspettano un parere positivo, ma «con prescrizioni». E già il bicchiere sarebbe mezzo pieno, rispetto alla stroncatura senza appello contenuta nella prima stesura della relazione chiesta da Raggi.
C'è fermento anche nell'altro municipio interessato dall'operazione, il IX, il distretto dell'Eur. Il presidente della Commissione Urbanistica, Paolo Mancuso, ha appena lasciato i 5 stelle proprio per la mancata trasparenza sullo stadio. Altri 4 consiglieri pentastellati sono quantomeno perplessi sul da farsi. «Sono stati fatti studi di flussi di traffico adeguati?», si è chiesto, nelle discussioni interne, un consigliere, Roberto Tranquilli. «Continuano a emergere criticità che già da tempo sono state evidenziate da tutti», ha detto un collega, Giulio Corrente. «Perché questo studio è stato commissariato?», ragionava Vincenzo Maisano. «Trasporti e stadio sono legati, gli studi migliori sono pervenuti dalle intercettazioni...», ironizzava un altro pentastellato, Raffaele Di Nardo. Considerato che qui, nel IX, la maggioranza ha un margine di 5 voti, basterebbe che tre grillini «dubbiosi» su quattro votassero in dissenso col gruppo per arrivare a una bocciatura. Si vedrà.
GLI EMISSARI DI PALLOTTA James Pallotta continua a trattare con l'Eurnova - la società di Parnasi affidata dopo l'inchiesta a un nuovo Cda - per comprare i terreni di Tor di Valle. In settimana gli emissari del presidente giallorosso dovrebbero arrivare a Roma dagli Usa per avvicinarsi a un accordo.
La Lega di Serie A discute del futuro: contratto di De Siervo e decreto Lotti
IL MESSAGGERO - BERNARDINI - Non si perde tempo in via Rosellini a Milano. Convocato per oggi il Consiglio di Lega di serie A. Un appuntamento non sponsorizzato e tenuto segreto da tutte le componenti. Una riunione programmatica in cui si discuterà dei progetti futuri. Dunque una delle più importanti dell’anno per la Lega. Tutte le caselle sono state occupate e non c’è più tempo da perdere, bisogna partire subito per recuperare il tempo perso negli anni scorsi tra liti e prese di posizione che hanno solo finito per nuocere al movimento stesso. Si riparte sotto il segno della chiarezza. Oggi in via Rosellini ci sarà anche il nuovo amministratore delegato Luigi De Siervoeletto un mese fa con 15 voti in terza votazione. Battuto lo sfidante Matteo Mammì (4 preferenze). Tra i punti all’ordine del giorno c’è anche quello legato al suo contratto. Si parla di cifre importanti. Ci dovrebbe essere anche un bonus legato alla vendita dei diritti televisivi. Dovrebbe scattare nel caso in cui riesca a venderli a cifre superiori al miliardo e 400 milioni. Dunque dal prossimo triennio. De Siervo, s’insedierà dal primo febbraio, è manager preparato e nel campo dei diritti è uno dei migliori. Non è un caso che alla fine i presidenti si siano allineati sul suo nome. La differenze con Mammì l’ha fatta proprio il fatto che lui da sempre è stato abituato a venderli e non a comprarli.
CONSULENZE E PARERI A proposito di diritti si parlerà anche dell’applicazione del decreto Lottiossia la redistribuzione delle risorse assicurate dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi: 50% da dividere in parti uguali, 30% legato ai risultati sportivi conseguiti e il restante 20% sulla base del bacino di utenza. Argomento delicato poi quello legato al bilancio. Qualcuno in Consiglio pare voglia chiedere conto di alcune consulenze esterne e di incarichi legali. Tra i vari punti all’ordine del giorno c’è anche quello che riguarda la Nazionale e l’organizzazione degli stage. Intanto nel Consiglio della Figc convocato per il 30, Demetrio Albertini sarà nominato presidente del settore tecnico
Tegola su Ünder, fermo tre gare. Karsdorp sorride: "Datemi spazio"
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Lesione al retto femorale sinistro, per Ünder, che dovrà restare fermo almeno tre gare. Il turco si è infortunato nei primi minuti della gara contro il Torino e salterà le due sfide di campionato con Atalanta e Milan, oltre al quarto di finale della coppa Italia a Firenze (mercoledì prossimo). Per il Chievo (8 febbraio) proverà a rientrare, anche se le sue condizioni saranno valutate gradualmente. Brutta tegola per Di Francesco, che perde un titolare sulla destra – sei le reti stagionali realizzate da Ünder e ben 9 gli assist – e ora dovrà alternare in quel ruolo Kluivert, Zaniolo (che può giocarci), oppure alzare Florenzi. L’avanzamento del numero 24 può essere pensato adesso a cuor più leggero, visto che Karsdorp chiede spazio. «Era da tanto che non giocavo due partite di fila e sto sempre meglio, anche se sentivo le gambe pesanti– spiega l’olandese a Roma Radio – non ho passato anni facili, con i messaggi dei tifosi che mi davano dello sfortunato. Adesso devo dimostrare quello che valgo in campionato giocando con continuità». Ieri mattina, alla ripresa dopo due giorni di riposo, la squadra si è sottoposta ai test di Mapei (valutano forza, resistenza e velocità). Interlocutorio il momento di De Rossi, che, visti i test effettuati e il diluvio che per ore ha appesantito i campi di Trigoria, non ha ancora forza sul campo.
Sanabria al Genoa può regalare alla cassa giallorossa 10 milioni
LEGGO - BALZANI - Un’entrata improvvisa che fa sorridere Monchi. La Roma, infatti, entro luglio potrebbe incassare 10 milioni dall’affare tra Betis Siviglia e Genoa per Sanabria. Il club giallorosso, infatti, vanta il diritto di incassare il 50% della cifra di vendita dalla cessione dell’attaccante classe ’96 portato da Sabatini nella capitale nel 2014 e venduto proprio al Betis per 7,5 milioni. Il Genoa lo avrebbe scelto per il dopo Piatek ed è pronto ad accettare la richiesta di prestito con riscatto fissato a 20 milioni. Per ora, però, Monchi ha il portafogli vuoto. Così il mercato di gennaio potrebbe far registrare zero operazioni, a meno di occasioni in saldo dell’ultima ora. Nei prossimo giorni il ds spagnolo proverà di nuovo a convincere l’Atalanta a mollare con 6 mesi di anticipo Mancini con un’offerta di prestito di 18 mesi e obbligo di riscatto a 25 milioni. Difficile che i bergamaschi accettino. Sempre per giugno si intensificano i contatti col Brescia per Tonali. Lo dimostra la cessione ormai vicina del primavera giallorosso Marcucci al club lombardo.
Monchi: “Arsenal? Lusingato, ma sono concentrato sui giallorossi”
Nelle ultime ore Monchi era stato accostato all’Arsenal, alla ricerca di un nuovo direttore tecnico. Il d.s. della Roma però ha voluto fare chiarezza sul proprio futuro rilasciando alcune dichiarazioni al quotidiano inglese The Sun. Queste le sue parole: “So che il mio nome è stato associato all’Arsenal, non è la prima volta che succede. È ovvio che faccia piacere, sono lusingato, ma sono concentrato sul mio lavoro nella Roma“.
Roma assedio Arsenal. Nel mirino dei Gunners Zaniolo, Under e Monchi
LEGGO - BALZANI - I cannoni dell'Arsenal hanno individuato il bersaglio: la Roma. E per colpire proveranno a portare dalla loro parte Monchi. Il ds spagnolo, infatti, è il primo nome della lista del club londinese per rilevare la posizione di responsabile dello scouting e dell'area tecnica dopo l'annuncio dell'addio di Sven Mislintat. A partire dall'8 febbraio le strade dell'ex Borussia Dortmund e del club biancorosso si separeranno dopo appena un anno e l'Arsenal pensa a Monchi per affiancarlo di nuovo a Emery, coppia che a Siviglia ha vinto 3 Europa League. Il tecnico non vede l'ora di tornare a lavorare con chi lo portò sulla panchina andalusa nel 2013. Difficile però convincere lo spagnolo che vorrebbe prendersi più di una rivincita alla Roma anche alla luce delle sue recenti dichiarazioni («ogni giorno sento dire che mi dimetto o che mi mandano via. Il mio obiettivo è arrivare al successo in modo graduale, ma continuo»). Il progetto Arsenal resta comunque affascinante. La squadra di Londra è all'alba del dopo Wenger ma non per questo ha perso ambizione. Lo dimostrano i 150 milioni spesi in un anno per Aubameyang, Lacazette e Torreira.
Nel mirino dei Gunners sono finiti ora due giovanii romanisti: Under e Zaniolo. Il turco è da tempo monitorato dagli osservatori biancorossi tanto che a Trigoria è già arrivata la scorsa estate un'offerta da 39 milioni. Rifiutata perché la Roma lo valuta almeno 15 di più visti i prezzi che circolano. Under - nel mirino pure di Tottenham e Bayern - resta comunque un obiettivo anche per via dello stipendio da appena 1 milione oltre che per il fattore età molto importante per il club londinese. Da qualche giorno, però, le priorità dell'Arsenal si sono spostate soprattutto su Zaniolotanto che un emissario del club è stato avvistato sabato scorso all'Olimpico. Anche in questo caso si cercherà di sfruttare l'insoddisfazione economica del ragazzo per il quale però è già pronto un rinnovo da 1 milione. Ancora poco, visto che la richiesta da parte del giocatore è di almeno 250 mila euro in più. «Ma non penso ci saranno problemi», ha detto ieri l'agente Vigorelli a Teleradiostereo. L'Arsenal resta vigile, pronto con un'offerta da 40 milioni per il talento di Massa che intanto potrebbe vedere la mamma Francesca tra le partecipanti del prossimo Grande Fratello.
Karsdorp c’è: “Ho la fiducia, devo crescere”
LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Rick Karsdorp è felice e sereno come, davvero, a Roma non si era mai visto. E un assaggio di questa serenità si era avuta qualche minuto prima dell’allenamento, quando scortato dall’inseparabile Kluivert, era andato a parlare ai microfoni della radio ufficiale. “Ho avuto due occasioni, ma devo migliorare, soprattutto nella fase difensiva. Le partite contro Entella e Torino mi hanno dato fiducia, ma spero di avere altre possibilità”.
Difficile l’abbia a Bergamo dall’inizio, visto che dovrebbe rientrare Florenzi e visto che Di Francesco dice che la terza partita di fila è sempre la più dura, ma Karsdorp non ha intenzione di fermarsi adesso: “Era da tanto che non giocavo due partite, nel secondo tempo sentivo le gambe pesanti, ma in allenamento sto sempre meglio. Se riuscivo in Olanda a giocare tranquillamente posso farlo anche qua. Come i tifosi ero deluso dagli infortuni, mi serve fiducia”.
La Roma su Mancini. Monchi stregato dall’atalantino, ma occhio al Bayern
LA GAZZETTA DELLO SPORT - FONTANA - A Zingonia il telefono squilla per Mancini, appare soprattutto lo 06 della Capitale. La Roma attende, sapendo di essere in pole su una concorrenza importante: in A l’interesse dell’Inter non tramonta, ma i sondaggi più significativi portano all’estero (Bayern e Premier). La Roma (che segue Tonali, per questo Marcucci verso Brescia) punta sul «Mancio». Per giugno o gennaio, difficile dirlo. Si proverà ad anticipare i tempi, ma il ragazzo chiude. Vuole restare a Bergamo fino a fine stagione, anche se il muro di Zingonia non sembra più tanto solido come 2-3 settimane fa.
Se arrivasse un’offerta pesante (magari riguardante pure Defrel, della Roma in prestito alla Samp e obiettivo di Gasperini), la società potrebbe addirittura pensare a un trasferimento immediato. Scenario, come detto, non gradito al giocatore. In tutto ciò, all’estero tanti club hanno già bussato in vista di giugno, con la promessa – se il rendimento non dovesse calare – di farsi nuovamente sentire. È presto per sbilanciarsi, ma chissà che le proposte non possano risultare addirittura più vantaggiose. Per tutti, anche per la stessa Atalanta. E qui si va in Premier e in Bundesliga, dove il Bayern non è rimasto a guardare. Già contattato l’agente di Mancini. Nessuna offerta concreta sul tavolo, ma un interesse dichiarato per l’estate.
Under, stop di venti giorni. Florenzi ok e De Rossi da valutare
LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Lesione confermata al retto femorale sinistro, Cengiz Under salterà almeno tre partite: le sfide di campionato contro Atalanta e Milan e quella di Coppa Italia con la Fiorentina. La speranza di Di Francesco è di recuperare l’esterno turco d’attacco per la gara di Verona contro il Chievo (8 febbraio), ma se le indicazioni non dovessero essere buone si aspetterà ancora. Ieri la Roma ha svolto per la terza volta dall’inizio della stagione i test Mapei, che servono a valutare i parametri di forza, resistenza e velocità. De Rossi oggi potrebbe riaggregarsi al gruppo, nel caso bisognerà vedere come risponderà il ginocchio alle sollecitazioni del campo. In gruppo è invece già tornato Florenzi, che ha smaltito l’influenza che l’ha costretto ad alzare bandiera bianca contro il Torino.
Olsen fissa gli obiettivi: “Imparare l’italiano e volare in Champions”
LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Da quando è a Roma Olsen ha sconfitto critiche e scetticismo, ora si gode la Capitale serenamente. Ad iniziare da suo eldorado di Casal Palocco, con l’amore della moglie Mia e dei due figli, Alicia e Alexander.
Del resto, che Olsen oramai sia un punto fermo anche per il futuro della Roma è quasi una certezza. E lo sarà ancora di più quando avrà definitivamente imparato la lingua, inserendosi completamente nel tessuto sociale della squadra, ma anche della città. “Adesso a Roma mi sento come se fossi a casa – dice il gigante di Malmoe – Ovviamente mi mancano la famiglia e gli amici svedesi, ma siamo in una città fantastica e non fanno fatica a raggiungermi. La sfida più dura è chiaramente imparare la lingua. Vado a lezione un paio di volte alla settimana, capisco sempre di più, ma è difficile parlare l’italiano. Ci arriverò però, sono sicuro. Nello spogliatoio parlo inglese. O a volte mischio, magari dico una parola in italiano e un paio in inglese””. Un po’ come succede con Cengiz Under, una strana amicizia la loro, nata sul fatto che condividono lo stesso procuratore. Il gigante svedese e il folletto turco, quando si ab- bracciano (come alla fine di Svezia-Turchia) fa quasi effetto vederli insieme, vista la differenza di 25 centimetri. “È un’amicizia complicata, è vero. Nessuno dei due parla bene ita- liano. Io poi non parlo turco e lui niente di svedese o inglese Non so come può funzionare a livello di amicizia, ma funziona. Ma qualche parola in comune l’abbiamo. E in qualche modo riusciamo anche a capirci”.