Manolas c’è, mercoledì a Porto farà coppia con Marcano. La polizia portoghese: “Massima attenzione ai romanisti”
LEGGO - BALZANI - Manolas risponde di nuovo presente, salvo altri imprevisti. Il greco, che aveva saltato il derby per una sindrome influenzale arrivata dopo la distorsione alla caviglia rimediata col Frosinone, ieri si è allenato in gruppo e tornerà tra i titolari nella delicata sfida col Porto di domani sera per provare a risanare una difesa traumatizzata da Immobile e compagni. Manolas non ha preso bene le critiche di chi ha insinuato che il suo fosse solo un infortunio diplomatico e nonostante uno stato di forma non ottimale domani comporrà la coppia difensiva con Marcano che a Porto ci ha giocato per 4 stagioni. Lo spagnolo è leggermente favorito su Juan Jesus mentre Fazio (squalificato con l’Empoli) resterà in panchina dopo i disastri del derby. Deve farsi perdonare qualcosa pure Olsen che secondo le statistiche è il peggior portiere della Roma americana insieme a Goicoechea: 1,5 gol subiti di media a partita.
La squadra, nel colloquio con Di Francesco di domenica mattina, ha fatto presente al tecnico di avere difficoltà a giocare col 4-3-3. Un copione già visto dopo la sconfitta col Bologna col settembre. Probabile quindi il ritorno al 4-2-3-1. Intanto sale l’allerta-tifosi per la trasferta come conferma Cardoso da Silva, comandante della Polizia portoghese: "Monitoreremo i fan romanisti dal loro arrivo all’aeroporto e li accompagneremo nei loro spostamenti nel centro della città".
DiFra, le mosse per restare
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Mai come questa volta, i dubbi sono tanti. Oggi, alle 15, quando la Roma partirà per Oporto, molti saranno fugati. La posta in palio è alta (oltre ai soldi da incassare in caso di qualificazione: una quindicina di milioni), Di Francesco sta facendo di tutto per caricarsi e caricare la squadra, senza dare troppe pressioni. Impresa complicata. Il momento è difficile, ma tanto si sa, in questi casi paga sempre l'allenatore, non certo i giocatori, che dovranno essere liberi di pensare al calcio e non al futuro dell'allenatore. Le pressioni sono quasi tutte su Eusebio, dunque, che non deve sbagliare le mosse, forzandole su una squadra in condizioni precarie, fisiche e psicologiche. L'impresa non sarebbe nemmeno proibitiva (giallorossi in vantaggio di 2-1 maturato all'andata in casa e ha a disposizione due risultati utili su tre, al Do Dragao arbitrerà il turco Cakir): il problema non è il Porto, ma la Roma. Di Francesco si gioca le sua chance nel silenzio: allenamenti blindati, niente filmati nemmeno dalle amiche telecamere di Roma Tv.
TENTAZIONE DIFESA A TRE - I moduli visti quest'anno per la maggior parte delle gare, ovvero il 4-2-3-1 e il 4-3-3, hanno dimostrato di non essere totalmente affidabili. Ieri ad esempio è stata provata anche la difesa a tre, non si sa mai. E anche l'atteggiamento della squadra spesso è stato criticato dal tecnico, e lui sta battendo molto su questo aspetto. Vogliamo parlare dei giocatori? A parte rare eccezioni, El Shaarawy, Zaniolo tanto per fare qualche esempio, molti non sono al top, e proprio per questo sarà difficile fare le scelte giuste. Molte sono obbligate, vedi De Rossi, che arranca ma dovrà stringere i denti, anche perché per lui potrebbe essere anche l'ultima in Champions. Per superare uno scoglio come quello di domani sera servono equilibrio, gamba, voglia e coraggio e queste caratteristiche vengono riscontrare - onestamente - poco nella Roma. Quindi, la forbice si stringe. Chi giocherà? Ripartiamo dal sistema: tra i due fissi, Eusebio - nonostante l'andata sia stata giocata, e bene, con il 4-3-3 - ha fatto capire come il gruppo recepisca meglio il 4-2-3-1, con cui si sente più protetto e attacca con più facilità. Con questo sistema tattico la squadra ha mostrato sprazzi di pericolosità anche nel derby disastroso. Con il 4-2-3-1 rischiano di restare fuori Cristante e forse anche Pellegrini. Mentre nel 3-5-2 il sacrificato sarà uno tra Nzonzi e DeRossi. L'ex giocatore dell'Atalanta dovrebbe lasciare spazio a Nzonzi, pronto a fare coppia con De Rossi, come a Frosinone e si sperra nettamente meglio. Dicevamo, rischia di restare fuori anche Pellegrini (o Nzonzi). Questo, però, solo se Eusebio decidesse di riproporre Karsdorp o Santon a destra alzando Florenzi sulla linea dei trequartisti (in questo caso Zaniolo diventerebbe trequartista e Pellegrini al fianco di De Rossi, quindi fuori il francese).
PASTORE A RISCHIO TRIBUNA - Ipotesi che regalerebbe al Porto una Roma a trazione inferiore e con la paura addosso. Sono le stesse sensazioni se dovessimo vedere una Roma con difesa a tre: Fazio, Manolas e Jesus (o Marcano), con il doppio terzino sulle fasce. Di Francesco, al di là dei numeri, vuole più coraggio. E torniamo al famoso atteggiamento di cui sopra: mentalità. La stessa che lo scorso anno ha consentito alla Roma di fare bella figura allo Stanford Bridge e con il Barcellona, pur giocando con i tre dietro. Il coraggio di giocare al calcio, anche in questa notte da dentro o fuori. Eusebio, che recupera Manolas, ha difficoltà a scegliere il partner del greco, i suoi colleghi non sono in un momento magico, a sperare in un posto anche Marcano, che tra l'altro conosce bene l'ambiente del Do Dragao. Vedremo. Vincere al di là dei moduli e dei numeri, questo il concetto che ha in testa l'allenatore. E da dopo domani sarà comunque un'altra storia. Ma in tutto questo, Pastore? Il giocatore non aveva preso bene l'esclusione dal derby, né era, diciamo così, ben predisposto a subentrare. Tant'è che, raccontano, avrebbe gettato il fratino per terra e rivolto un gestaccio verso la panchina, davanti alle telecamere. Non è escluso che oggi venga escluso dalla lista dei convocati o che guardi la partita di domani dalla tribuna del Do Dragao.
Roma, quelli che aspettano
IL MESSAGGERO - CARINA - Paulo Sousa è a Viseu, sua città natale che dista un'ora e mezza (126 chilometri) di auto da Oporto. In queste ore è stato raggiunto dal suo uomo di fiducia in Portogallo, colui il quale si occupa da vicino dei contratti. A dimostrazione che qualcosa, intorno all'ex allenatore della Fiorentina, si sta muovendo. Il tecnico lusitano ha un'offerta del Bordeaux ma ha preso tempo. Almeno sino a domani, giorno di Porto-Roma. Tempistica che non può essere un caso. Il suo, infatti, è il nome che circola con maggiore insistenza nel caso la Roma dovesse decidere di esonerare Di Francesco. Proprio per questo motivo, quella che sembrava una presenza scontata al Do Dragao, è diventata in queste ore motivo di riflessione. Dopo le dichiarazioni di qualche mese fa («Mi piacerebbe allenare la Roma») e la foto pubblicata su Instagram con la maglia bianconera, davanti a Giannini, prima di Juventus-Roma, Sousa non vorrebbe commettere a livello mediatico un altro passo falso. Paradossalmente se Di Francesco non fosse stato in bilico, la sua presenza sarebbe stata scontata. In questi mesi, infatti, l'allenatore ha assistito a decine di partite, dividendosi tra Premier, Bundesliga e Liga. Ora, però, con la situazione legata alla panchina giallorossa così in dubbio e il suo nome che circola in modo così insistente, potrebbe decidere di rinunciare in extremis. Appare certo comunque che dopo l'esonero di inizio ottobre in Cina a opera del Tianjin Quanjian, è pronto a tornare in pista. Se alla Roma o al Bordeaux (che attende una sua risposta), dipenderà probabilmente dal risultato di domani. In queste ore spera anche Panucci. Forte dell'amicizia con De Rossi e del feeling mai interrotto con Baldini, il ct dell'Albania è pronto a lasciare l'incarico con la nazionale e tornare di corsa a Trigoria. Attende anche Donadoni. Nome che rimane in lizza.
TUTTO FERMO - Tutto fermo invece sul capitolo rinnovi. E non potrebbe essere altrimenti. Da un lato un ds che anche in privato dribbla le domande sul suo futuro: «Non è ancora il momento di parlarne». Dall'altro un club che deve capire - dopo una buona semestrale - il margine operativo che avrà a fine anno. E in questo caso la qualificazione ai quarti di Champions e l'agognato quarto posto in campionato, fanno tutta la differenza del mondo. Sono diversi i calciatori che attendono una chiamata: Zaniolo, El Shaarawy, Under, Manolas e De Rossi. Dzeko, il sesto, ha già capito che non gli sarà prolungato il contratto, che scade nel 2020. Pellegrini, il settimo, non ha ancora ricevuto segnali per parlare della clausola rescissoria che potrebbe liberarlo nella finestra estiva. Lo scorso 10 gennaio Monchi s'era lanciato in un proposito: «I rinnovi? Zaniolo sarà il primo caso che affronteremo». E in effetti un tentativo con il ragazzo di Massa è stato effettuato. La Roma ha proposto un ritocco dell'ingaggio (attualmente percepisce 270 mila euro): proposta che poteva andare bene a dicembre. Ora la richiesta viaggia sui 2/2,5 milioni e il discorso è stato rimandato a fine stagione. Come per De Rossi: nel caso di Daniele però, trovare l'intesa sarà un proforma. ElShaarawy e il suo entourage non hanno invece ricevuto nessuna chiamata mentre non pervengono novità né sul versante Under (ancora fermo all'ingaggio di 1 milione più bonus) tanto meno da Manolas.
Inter-Roma forse si gioca il giorno di Pasqua
IL MESSAGGERO - Lega ha comunicato gli anticipi e i posticipi dalla 29esima alla 33esima giornata di campionato. Ventinovesima giornata: venerdì 29 marzo ore 20.30: Chievo-Cagliari; sabato 30 marzo ore 15: Udinese-Genoa, ore 18: Juventus-Empoli, ore 20.30: Sampdoria-Milan; domenica 31 marzo ore 12.30: Parma-Atalanta, ore 18: Bologna-Sassuolo, ore 20.30: Inter-Lazio.
Trentesima giornata: martedì 2 aprile ore 19: Milan-Udinese; ore 21: Cagliari-Juventus; mercoledì 3
aprile ore 19: Empoli-Napoli; giovedì 4 aprile ore 19: Sassuolo-Chievo; ore 21: Atalanta-Bologna. Trentunesima giornata: sabato 6 aprile ore 15: Parma-Torino; ore 18 Juventus-Milan; ore 20.30: Sampdoria-Roma; domenica 7 aprile ore 12.30: Fiorentina-Frosinone; ore 18: Lazio-Sassuolo; ore 20.30: Napoli-Genoa; lunedì 8 aprile ore 20.30: Bologna-Chievo.
Trentaduesima giornata: sabato 13 aprile ore 15: Spal-Juventus; ore 18:
Roma-Udinese; ore 20.30: Milan-Lazio; domenica 14 aprile ore 12.30: Torino-Cagliari; ore 18: Chievo-Napoli; ore 20.30: Frosinone-Inter; lunedì 15 aprile ore 20.30: Sampdoria-Genoa.
Trentatreesima giornata: sabato 20 aprile ore 12.30: Parma-Milan; ore 18: Juventus-Fiorentina; ore 20.30: Inter-Roma (se l’Inter passa il turno in Europa League, la gara si giocherà il giorno di Pasqua o di Pasquetta).
Tor di Valle, oggi Lanzalone alla sbarra
IL MESSAGGERO - Inizia il processo per l’“affaire Tor di Valle”, sul giro di tangenti e favori legato alla realizzazione del Nuovo stadio della Roma. Oggi, sul banco degli imputati, Luca Lanzalone, l’ex consulente di punta della sindaca Virginia Raggi, interpellato per ogni decisione importante e incaricato - senza contratto formale - di seguire il dossier sull’impianto sportivo. Per l’accusa, Lanzalone, in cambio di consulenze remunerative, avrebbe favorito
l’imprenditore Luca Parnasi, che avrebbe dovuto realizzare l’impianto. Alla sbarra insieme all’ex consulente, il suo socio Luciano Costantini e Fabio Serini, il commissario straordinario dell’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini. Le accuse sono corruzione e traffico di influenze. Per loro gli inquirenti hanno ottenuto il giudizio immediato. Per gli altri imputati - 15 in tutto, compreso Parnasi - la procura ha chiesto il rinvio a giudizio.
Il gigante e il bambino. La Roma punta tutto su Dzeko e Zaniolo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Insomma, domani sera al Dragao di Oporto toccherà a Nicolò Zaniolo fare da spalla a Edin in quella caccia al gol che potrebbe essere indispensabile per i quarti.
Come dire, ognuno faccia la sua parte. Il centravanti bosniaco porta in dote la storia, il centrocampista italiano l’entusiasmo. Una miscela potenzialmente eccellente, tanto più che il pozzo a cui attinge Dzeko non è così vetusto come i 33 anni alle porte (il 17 marzo) lascerebbero pensare. Nell’anno solare 2018 infatti, insieme a Lewandowsky del Bayern Monaco, è stato il cannoniere principe della Champions con 10 gol all’attivo, peraltro salomonicamente divisi tra i due tornei (seconda parte del 2017-18 e prima parte del 2018-19). Con queste premesse, come non fidarsi di lui?
Chi di cui invece tutti si fidano è Zaniolo, nonostante sui social qualche illuminato faccia notare che «da quando la mamma è diventata famosa» (causa «Le Iene»), lui non segna più. Vuoi vedere che, dopo la doppietta dell’andata, gli toccherà fare gol anche per smentire queste associazioni (troppo) libere? Al netto delle chiacchiere, Nicolò è pronto, anche se Di Francesco deve decidere se farlo giocare esterno alto oppure trequartista nel 4-2-3-1.
(...) La faccia sfrontata della Roma contro il Porto sarà quella di Dzeko e Zaniolo, un «vecchio» e un giovane in cerca di futuro.
Shock the Monchi. Roma, se il ds andrà via lascerà un’eredità pesante
LEGGO - BALZANI - Venti mesi di lavoro, oltre 200 milioni investiti e un monte ingaggi aumentato del 7% che ora dovrà essere limato. L'eredità di Monchi non pesa solo sul presente visti gli insuccessi del club che domani a Porto si gioca una gran fetta di stagione e di soldi. Il probabile addio dello spagnolo (sempre più vicino all'Arsenal) lascia pure un parco giocatori svalutato nei cartellini e ipervalutato negli stipendi. Da giugno 2017 a oggi, infatti, sono ben 20 i calciatori acquistati dall'ex dirigente del Siviglia che ha voluto pian piano smantellare la rosa messa su negli anni dal suo predecessore Sabatini. Di questa lista di 20 (da cui escludiamo Lorenzo Pellegrini per il quale c'era un diritto di riacquisto) solo due sono a rischio plusvalenza: Zaniolo e Under. Gli altri 18 hanno perso valore o al massimo l'hanno confermato.
Di quest'ultimo gruppo fanno parte Olsen e Cristante, comunque non esenti da critiche per i frequenti alti e bassi. I macigni più grossi per il futuro ds - che sia Massara, Mirabelli o Ausilio - si chiamano invece Pastore, Schick, Nzonzi, Santon, Defrel, Kluivert e Karsdorp. Nessuno di loro ha giocato da titolare nel derby e probabilmente non lo farà neppure domani col Porto. Un pacchetto da 110 milioni con stipendi decisamente elevati: dai 3,5 più bonus del Flaco ai 3,1 di Nzonzi passando per i 2,5 di Schick. Cessioni difficili da gestire così come complicato sarà limare il monte ingaggi che la Roma intende abbassare viste le eccessive spese di gestione. Un'eredità pesante che ha fatto innervosire pure Pallotta. Lo dimostra la concessione di un budget a zero per gennaio che ha impedito a Monchi di rinforzare la squadra nonostante le evidenti defaillance della rosa (soprattutto in difesa).
Ma ci sono altri giocatori che rischiano di portare in cassa meno soldi del previsto. Manolas ha una clausola da 36 milioni (bassa visti i valori di mercato) e non intende eliminarla; Dzekova in scadenza di contratto e non ci sono appuntamenti per il rinnovo mentre Kolarov, Perotti e Fazio vista l'età potrebbero partire quasi a titolo gratuito. Per questo decisiva sarà la qualificazione in Champions e il passaggio ai quarti di domani. Due traguardi che farebbero sorridere un bilancio comunque tornato positivo. All'orizzonte sulla panchina, invece, c'è Gasperini più di Sarri, a meno che Di Francesco non venga esonerato prima. E una nuova e giovane rivoluzione.
Oporto, allarme per l’arrivo di 2500 romanisti
LA GAZZETTA DELLO SPORT - C’è allarme a Oporto per l’arrivo degli oltre duemila tifosi attesi al Dragao per la partita tra il Porto e la Roma. Dopo gli incidenti occorsi nella partita di Liverpool dello scorso anno, saranno aumentate le misure di sicurezza. «Scorteremo i sostenitori giallorossi – ha detto il sovrintendente alla sicurezza Cardoso da Silva – che arriveranno il giorno della partita dall’aeroporto fino allo stadio. (...) I cancelli saranno aperti alle 17.30. Speriamo sia solo una festa».
Attento Porto, ti Marcano stretto. Ivan si candida: Roma, fammi giocare
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Fosse per Ivan Marcano, nello stadio dove si è sentito più a casa giocherebbe dal primo minuto. Nessun ricordo, nessuna ansia da ex, solo la voglia di dimostrare che lui, eletto un anno fa miglior difensore del Portogallo, nella Roma può giocare titolare anche in partite fondamentali. L’adattamento al calcio italiano è stato più complicato di quello che pensava, e fino a questo momento ha giocato appena 9 partite, di cui 7 in campionato. Una novità per un calciatore che negli ulti mi quattro anni era sempre andato oltre le 30 gare stagionali. (...)
(...) Fazio e Juan Jesus sono stati i peggiori contro la Lazio, Manolas ha ripreso solo ieri ad allenarsi in gruppo, ma in Champions Di Francesco ha schierato lo spagnolo solo nei 90’ di Plzen, a qualificazione già ottenuta. E per questo, nonostante gli evidenti miglioramenti delle ultime settimane, sembra difficile immaginare che il tecnico lo metta in campo dall’inizio nella partita in cui si
gioca qualificazione e panchina, anche se ieri ha provato pure la difesa a tre. Senza considerare poi che quando ha giocato dall’inizio la Roma è riuscita a mantenere la porta inviolata soltanto contro l’Entella, in Coppa Italia, e il Chievo, in campionato. (...)
Il tonfo con il Benfica pesa tanto. Torna Corona, sorpresa Tiquinho?
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Se Atene piange, Sparta non ride. Nel senso che se poi la Roma oggi arriverà ad Oporto frastornata dalla batosta nel derby perso con la Lazio, la squadra di Sergio Conceiçao non è che stia molto meglio. Il Porto, infatti, sabato ha perso in casa lo scontro diretto con il Benfica (21), che lo ha così scavalcato in vetta alla Liga portoghese. Tra l’altro, quel Porto che fino a un mesetto fa non conosceva altro risultato che la vittoria, nelle ultime sette gare ha conseguito solo tre successi, pareggiando due volte e perdendo altrettante (con Roma e Benfica).
(...) Marega, rientrato al centro dell’attacco già con il Benfica, (... sarà l’uomo più pericoloso domani sera all’Estadio do Dragao e dovrebbe far reparto con Corona e Brahimi. Ma le soluzioni offensive per Sergio Conceiçao non mancano, anzi. C’è anche Adrian Lopez, che ha segnato all’andata alla Roma il gol che tiene in vita i portoghesi e si è ripetuto anche con il Benfica. E poi c’è Soares Tiquinho, il brasiliano che nella Liga ha segnato dieci gol in diciotto partite e che per i media portoghesi potrebbe essere la grande sorpresa del match. Come terzino destro, invece, dovrebbe tornare Militao, che ha scontato le tre partite di assenza per la notte brava vissuta subito dopo Ro maPorto. Sarà lui a giostrare da quella parte, anche perché Wilson Manafà non è inserito nella lista per la Champions. (...)
Dirigerà la gara il turco Cakir. Un solo precedente “positivo”
IL TEMPO - MENGHI - È Cuneyt Cakir il fischietto scelto per il secondo atto della Roma col Porto, mentre della Var si occuperà la coppia polacca Marcianiak-Gil. Sono 4 i precedenti con il Collina di Turchia, l’unico positivo per i giallorossi è la vittoria di Mosca con il Cska (7 novembre), decisiva per il passaggio del turno. Poi tre ko, tra i quali il 6-1 del Camp Nou col Barcellona.
Male anche il Porto, con lui 3 ko e un pari. Intanto scatta l’allarme della polizia portoghese. Ad Oporto sono attesi circa 2500 tifosi giallorossi: “Stiamo preparando al meglio le misure di sicurezza per avere il minor numero di problemi. Abbiamo indicato la gara
come ad alto rischio, ma ci auspichiamo un clima di fair play e di festa”.
Il vero comandante è Manolas. In Portogallo serve a tutti i costi
IL MESSAGGERO - Dalla cessione di Antonio Ruediger nel 2017, Kostas Manolas è diventato il perno centrale della difesa della Roma. È lui il vero comandante del reparto: detta i tempi, legge in anticipo le azioni offensive degli avversari e ci mette la giusta cattiveria. Il suo ruolo è diventato ancora più importante quando Monchi la scorsa estate ha ceduto Strootman e Nainggolan e non ha investito in un centrale di difesa titolare, confermando Fazio e Jesus e acquistando Marcano (9 presenze, 709' giocati). Una strategia che ad oggi si è rivelata disastrosa per i 54 gol subiti nelle tre competizioni di cui 36 in campionato. Quando il greco resta in panchina o è infortunato, la Roma cade in balia degli avversari: è successo con la Spal (0-2), con la Fiorentina (1-1), con l'Udinese (1-0) e sabato con la Lazio (0-3), le uniche vittorie in sua assenza sono arrivate con Viktoria Plzen, Entella e Chievo. È anche corretto ricordare che quando la Roma ha subito i 7 gol dalla Fiorentina, Kostas era in campo, ma la sicurezza che infonde alla squadra in certe occasioni è stata determinante. Domani sera contro il Porto sarà al suo posto dopo aver smaltito sia la distorsione alla caviglia destra rimediata a Frosinone, che l'influenza intestinale che lo ha tenuto a casa nel derby, Di Francesco punterà tutto su di lui.
UOMO CHAMPIONS - Il veleno che scorre sui social ha portato qualcuno a ipotizzare che il centrale si sia tirato indietro contro la Lazio per esserci domani sera: nulla di più falso perché la scorsa settimana ha fatto il possibile per recuperare dall'infortunio alla caviglia, accelerando i tempi e sottoponendosi a più visite di controllo. Non è ancora deciso chi lo affiancherà al Do Dragao: Fazio resterà in panchina dopo gli svarioni del derby, quindi, a contendersi il posto saranno Marcano e Jesus con lo spagnolo che ha dalla sua i quattro anni giocati con il Porto. Kostas sarà chiamato a confermarsi ancora una volta l'uomo Champions: è lui che lo scorso anno ha spinto la Roma verso la semifinale realizzando il terzo gol contro Barça e in questa stagione ha aperto le danze a Mosca con il Cska. Potrebbe essere proprio Manolas a tenere a galla Di Francesco.