Primavera ancora battuta
CORRIERE DELLA SERA - La stagione della Primavera di Alberto De Rossi non decolla. I giallorossi sono stati sconfitti per 3-1 in rimonta nel big match contro l’Inter in casa dei nerazzurri, secondo ko consecutivo dopo quello subito in casa contro l’Atalanta. [...] La Roma scivola così al quinto posto in classifica.
Riccardi e Greco, forze fresche per riempire la panchina giallorossa
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il morale è basso, non ci sono dubbi. Il momento che sta passando la Primavera proprio prima della sosta del campionato, non è affatto dei migliori: la squadra non riesce a vincere dal 16 febbraio, dal 5-1 sul Napoli al Tre Fontane. [...] Intanto, i ragazzi di Alberto De Rossi hanno l’occasione di rispondere alla chiamata di Claudio Ranieri e fare il salto, seppure temporaneo, in prima squadra. Il tecnico ha trovato una rosa decimata dagli infortuni all’esordio della sua seconda avventura sulla panchina giallorossa. E per questo conterà sulle forze fresche e giovani della Roma di Alberto De Rossi. [...] Per la sfida di domani contro l’Empoli è costretto a chiamarne qualcuno per «riempire» la panchina.
Non a caso Alessio Riccardi e il portiere Stefano Greco non sono stati convocati per la trasferta milanese. Il centrale e l’estremo difensore, già chiamati e tenuti sotto stretta osservazione da Eusebio Di Francesco, sono rimasti a Trigoria a disposizione della prima squadra. Potrebbero andare in panchina [...]. Sempre che stiano bene. Il dubbio per Riccardi è legittimo: ieri pomeriggio infatti anche lui ha varcato i cancelli di Villa Stuart, insieme a Zaniolo. Ha effettuato degli esami strumentali per un dolore alla caviglia, ma l’esito non ha rilevato alcuna lesione.
Si ferma anche Zaniolo, in dubbio con l'Empoli. Ranieri: "Battiamoli"
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Quarantesimo problema muscolare per la rosa. Rivoluzione nello staff sanitario. E la partita con l'Empoli di domani sera da preparare. Tanti i grattacapi per Ranieri, fresco di panchina, ma già stanco di dover contare le assenze: oltre a quelle ereditate da Di Francesco, il tecnico è in apprensione per il fastidio al polpaccio avvertito nell'allenamento di ieri da Zaniolo. Cadono come mosche i giocatori a Trigoria e adesso le dita sono incrociate per il baby talentuoso al quale i giallorossi pensavano di aggrapparsi in questo, ennesimo momento di emergenza. La corsa preoccupata di ieri a Villa Stuart sembra aver scongiurato quantomeno la presenza di una lesione, ma il dubbio sulla presenza di Zaniolo contro l'Empoli potrà esser sciolto solamente nelle prossime ore.
Il rischio della sua assenza si somma alle già sicure defezioni di Pellegrini, De Rossi, Under, Manolas e Pastore. E alle squalifiche di Dzeko, Fazio e Kolarov. Mezza squadra ko, con il morale sotto i piedi e il timore di dover affrontare un Olimpico inferocito dopo l'eliminazione dalla Champions e la rivoluzione che in meno di ventiquattro ore è stata fatta dentro Trigoria. Oltre a Di Francesco, infatti, la società giallorossa —con la supervisione di Francesco Totti — ha dato il benservito al medico Del Vescovo e a Damiano Stefanini capo dei fisioterapisti della Roma ormai da tanti anni (e con loro ad altre sei persone dello staff sanitario). Una ristrutturazione in corsa, resa necessaria da quella quarantina di infortuni muscolari che stanno condizionando la stagione, trasformando le cronache da Trigoria in un bollettino medico continuo.
"Mi è dispiaciuto subentrare a Eusebio dopo la sconfitta in Champions — rivela Claudio Ranieri —ma sono contento di essere tomato alla Roma e intendo riprendere la corsa per il quarto posto battendo subito l'Empoli. Bisogna sempre rimboccarsi le maniche e cominciare da capo, tutti insieme".
Spalletti: «Icardi come Totti? Faccio solo il bene dell'Inter»
IL MESSAGGERO - RIGGIO - L'Inter continua a lavorare a fari spenti per il rientro di Icardi. In corso Vittorio Emanuele (ieri 111 anni del club) si augurano che l'argentino possa essere disponibile già giovedì contro l'Eintracht, nel ritorno degli ottavi di Europa League. C'è, invece, chi si accontenterebbe di riaverlo a disposizione nel derby contro il Milan (17 marzo) e chi è convinto che tutto possa risolversi dopo la sosta del 23-24 marzo. «Non sono stato molto aggiornato, ma chi meglio di Beppe Marotta può portare avanti questa situazione. Ci sono cose che vanno chiarite, per l'esperienza che ha tutelerà tutte le parti sicuramente, è giusto che chiediate a lui», ha dichiarato Luciano Spalletti durante la conferenza stampa della vigilia contro la Spal (oggi in tribuna ci sarà Steven Zhang). Poi, c'è ancora chi lo incalza sul paragone su quanto successo a Roma con Francesco Totti: «Io non tratto, utilizzo la mia professionalità in base al mio ruolo, cercando di fare il meglio dell'Inter». Un concetto già espresso quando il capitano giallorosso era stato allontanato da Trigoria nel febbraio 2016 («Ho provato grande dispiacere nel pensare a questa soluzione, ma ci sono ruoli e regole da rispettare. A me dispiace, io non voglio alcun duello, voglio solo il bene della squadra. Se rispetto uno non rispetto gli altri 25. Voglio solo che la Roma faccia risultato», le dichiarazioni di quel periodo per giustificare la scelta).
RIALZARSI - La telenovela Icardi, inoltre, rischia di offuscare i tre impegni dell'Inter prima della sosta. Si inizia oggi contro la Spal (attesi 60-65mila spettatori), si prosegue giovedì contro l'Eintracht e domenica contro il Milan. In campionato Lautaro Martinez è diffidato, mentre sarà squalificato per il ritorno degli ottavi di Europa League: «Quando si giocano gare ravvicinate, come prima cosa conta sempre il risultato più vicino. Poi, certo si fanno ragionamenti e valutazioni. Quella raccomandazione a Lautaro è stata fatta subito dopo l'ammonizione precedente, non ora. Come detto, dovrebbe evitare di togliersi la maglia...». L'Inter potrebbe giocare con Dalbert terzino sinistro e Candreva esterno (nella lista dei convocati ci sono anche Keita e Perisic). Resta fuori Nainggolan, a rischio per il derby contro il Milan: «Difficile che Radja recuperi per quella partita. Ci aveva abituato a recuperi sensazionali, ma valuteremo strada facendo. La differenza lo farà il recupero quotidiano».
Ranieri in ansia anche per Zaniolo
IL MESSAGGERO - CARINA - Due allenamenti per prendere visione dell'umore della squadra, per far capire al gruppo che si riparte da zero e forse per perdere Zaniolo. Parte subito in salita l'avventura di Ranieri che, oltre alle sette defezioni al momento della firma del contratto (i tre squalificati, Fazio, Kolarov e Dzeko, più gli infortunati Pellegrini, De Rossi, Under e Manolas), domani rischia di dover fare a meno anche del talento di Massa. Ieri il centrocampista ha avvertito un problema al polpaccio. Per non correre rischi s'è recato a Villa Stuart dove si è sottoposto agli esami di rito che hanno escluso lesioni. L'affaticamento del muscolo comunque rimane. Lo staff medico della Roma proverà a recuperarlo e farlo figurare così nella lista dei convocati per la gara contro l'Empoli. Sull'impiego o meno del 19enne, l'ultima parola spetterà però a Ranieri. Che normalmente non è un tecnico che ama rischiare un calciatore se non sta bene. Dovendo considerare che prima della sosta c'è anche il match con la Spal e in mediana ha già out De Rossi(molto contrariato per l'allontanamento del fisioterapista Stefanini) e Pellegrini, se non riceverà rassicurazioni lo lascerà a riposo.
IL NORMALIZZATORE - Sir Claudio non è tipo da scomporsi, abituato in carriera a tirarsi fuori da situazioni anche più complicate di quella che ha ora tra le mani. Lo ha ricordato ieri in un passaggio dell'intervista rilasciata al match program del club: «La forza del mio carattere è combattere, lottare sempre, non arrendermi mai e credere sempre nella positività. Credo negli altri. Io do tutto me stesso e pretendo che chi mi è vicino faccia lo stesso. L'errore ci sta, sbaglia l'allenatore, l'arbitro e i giocatori. Però stare lì e piangersi addosso a me non piace». Di certo l'ecatombe di defezioni con la quale si sta rapportando non lo aiuta. Tra l'altro, oltre a trovare un gruppo scarico mentalmente lo ha visto giù anche a livello atletico. Una semplice esercitazione introdotta ieri dal suo staff, è stata completata dai calciatori con grande affanno. Nei primi due allenamenti non ha accennato a rivoluzioni tattiche, rimandando il tutto ad oggi pomeriggio, quando saprà realmente su chi potrà contare in vista del match di domani. L'impressione è che non si discosti dalle cose semplici: 4-4-2 di partenza che all'occorrenza, alzando i due esterni in mediana e abbassando il partner di Schick può trasformarsi in 4-2-3-1, il modulo che la squadra più volte durante la stagione ha fatto intendere a Di Francesco di preferire.
TABÙ IACHINI - A proposito di Eusebio: «Mi è dispiaciuto subentrargli dopo la sconfitta in Champions League - ha spiegato Ranieri - Adesso sono qui, mi hanno chiamato e sono contento di essere tornato a Roma. Quando lasciai la panchina giallorossa non immaginavo che un giorno sarei potuto ritornare, anche se il calcio mi hai insegnato a pensare mai dire mai». L'Empoli, prossimo avversario, non lo ha mai incrociato sedendo sulla panchina giallorossa (lo ha fatto invece allenando Juventus e Fiorentina: 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta), contro Iachini in due gare non ha mai vinto. Ranieri riparte da 47 vittorie, 16 pareggi e 21 sconfitte in 84 partite con la Roma: media 1,86 punti a gara. La proiezione, mantenesse questo trend anche nelle ultime dodici gare di campionato, è di 22 punti che sommati ai 44 attuali porterebbe il totale a 66. Con questo punteggio, negli ultimi 7 tornei, soltanto l'Udinese (64 punti) è riuscita a qualificarsi per la Champions. Una sfida in più per Sir Claudio.
Vecchio capitano, nuovo dirigente: inizia ora il Totti II
LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Quando una foto dice più di mille parole. Nell’immagine in cui Claudio Ranieri entra a Trigoria scortato a destra da Francesco Totti e a sinistra da Guido Fienga, c’è tutto il senso di questa nuova Roma di primavera. Una volta capito che con Di Francesco non c’era più nulla da fare – e Totti è stato davvero dalla sua parte fino all’ultimo –, lo storico capitano ha dato il parere decisivo per la chiamata a Ranieri. La telefonata di Baldini c’è stata ma, per la prima volta da quando ha smesso di giocare, Totti è stato davvero coinvolto nel progetto tecnico. [...]
In questi due anni senza scarpini, Totti ha vissuto alti e bassi. [...] Ha studiato da Monchi, è stato sempre accanto a Di Francesco, ma non ha mai avuto incarichi ufficiali. Sulla carta non li ha neppure adesso, ma presto le cose potrebbero cambiare. Intanto, è cambiato il suo ruolo dentro Trigoria: Fienga, che ha ereditato le deleghe sportive, lo vuole accanto a sé non solo per il nome che porta, ma anche per le idee che ha. [...] Sarà il collante tra lo spogliatoio e la società [...].
Francesco non dovrà confrontarsi necessariamente con Franco Baldini, diretto consulente del presidente, ma i suoi referenti saranno i dirigenti italiani. Il vice presidente Baldissoni, che però lavora tanto all’Eur e meno a Trigoria, il direttore sportivo Massara e il Ceo Fienga. [...] Tra le persone che Francesco avrà a fianco, sempre prodigo di consigli per lui, c’è Bruno Conti: ha il contratto in scadenza a giugno, ma sembra difficile che la Roma non glielo rinnovi e si privi di uno dei suoi simboli. [...] A Totti l’esonero di Eusebio ha fatto male [...]. Anche l’addio di Monchi gli è dispiaciuto, ma non l’ha colto di sorpresa. [...]
Ranieri: «Nemmeno la Premier vale uno scudetto con la Roma»
CORRIERE DELLA SERA - La prima conferenza stampa di Claudio Ranieri da allenatore della Roma non sarà una presentazione. Saranno già parole di vigilia, a un giorno e mezzo dalla prima di 12 partite in cui la Roma dovrà salvare la faccia. Ranieri, però, ha già avuto l’occasione di raccontare l’emozione di tornare a Trigoria a distanza di otto anni. [...] «L’impresa con il Leicester ha fatto il giro del mondo- ha raccontato al Match Program della Roma -, ma niente mi può ripagare di quello scudetto mancato per mezz’ora. Vincevamo a Verona e l’Inter pareggiava a Siena. Uno scudetto con la squadra che ami e di cui sei tifoso non te lo può ripagare nessuna vittoria». [...] «Chiederò alla squadra di aiutarsi. Il risultato è importante, ma per me è determinante che i ragazzi, nei 90 minuti, diano tutto quello che hanno a disposizione. L’aspetto su cui lavorerò prima di tutto è quello psicologico, anche perché arriviamo dall’eliminazione in Champions League [...]».
[...] L’ultima vittima della maledizione degli infortuni muscolari è Nicolò Zaniolo, da cui ovviamente Ranieri si aspetta tanto. Dopo l’allenamento, Zaniolo si è recato a Villa Stuart per verificare l’entità di un dolore al polpaccio accusato poche ore prima a Trigoria. Nessuna lesione, soltanto un affaticamento, ma vista la situazione generale la prudenza non è mai troppa: probabile, quindi, che vada in panchina. [...] Si riparte da un orologio che, per Ranieri romanista, si è fermato il 20 febbraio del 2011. Roma avanti 3-0 a Genova, ma poi sconfitta 4-3.
Se c'è da giocare a paddle chiamate il maestro Totti
IL MESSAGGERO - FERRETTI - Una psicosi collettiva, più che una passione. Siamo arrivati al punto che se non hai giocato almeno una partita a paddle sei uno sfigato senza margini di recupero. Il tennis? Sorpassato. Il calcetto? Roba vecchia. Oggi dominano i multicolori racchettoni per il paddle, al punto che in tutti i circoli della Capitale, e non solo, si stanno allestendo a tempo di record campi adatti per questa neppur giovane disciplina.
Ma c'è anche chi, potendoselo permettere, se ne è fatto costruire uno direttamente nel giardino di casa. E lì ospita gli amici per interminabili partite all'ultima goccia di sudore. Tipo Francesco Totti,ammalato di paddle fin dai tempi in cui era ancora il Capitano della Roma. Nella sua villa all'Eur è facile trovarlo in campo, quasi a ritmo quotidiano, con gli ex compagni Aquilani e Candela. E le polemiche, gli sfottò e le risate sono infinite... Totti ok, ma anche Roberto Mancini, il ct della Nazionale, per tenersi in forma entra in azione almeno una volta alla settimana. Ai paddlellari è assolutamente vietato dire che, in fondo, è un po' come giocare a tennis, anche se - perimetro di sponde escluso - il gioco lo ricorda parecchio: se ti azzardi a farlo, come minimo ti becchi un vaffa; oppure ti arriva direttamente il racchettone sulla capoccia. Il che, ne converrete, non è un bel campare.
Dieci piccoli indiani giallorossi: Zaniolo a rischio per il polpaccio, Ranieri è nei guai
CORRIERE DELLA SERA - Lo spavento è stato grande, il nervosismo è rimasto, la presenza contro l’Empoli è a forte rischio. Tanti, troppi gli infortuni alla Roma per vivere con serenità il problema al polpaccio destro di Nicolò Zaniolo, che ieri mattina si è svegliato con il muscolo indolenzito per i 120 minuti di fatica contro il Porto e ha segnalato il problema prima dell’allenamento. Per non correre rischi è stato portato a Villa Stuart e sottoposto a un’ecografia che ha escluso lesioni. [...] Come in «Dieci piccoli indiani» di Agatha Christie, tutti hanno paura di essere il prossimo. [...] Claudio Ranieri potrebbe portarlo in panchina, lunedì sera contro l’Empoli, ma la prudenza è d’obbligo: il polpaccio è un punto delicato, l’eventuale stop sarebbe lungo.
A Trigoria ne sanno qualcosa perché a Porto, ultima di Di Francesco, giocare i tempi supplementari ha causato un tracollo fisico con tre infortuni muscolari. Due al soleo: De Rossi, out un mese; Manolas fuori tre settimane. Pellegrini si è fermato per un problema alla coscia da 20 giorni. Pastore e Cengiz Under non sono recuperabili per domani; Dzeko, Kolarov e Fazio sono squalificati; Schick non è al top, ma dovrà stringere i denti. L’incredibile record al contrario della gestione Di Francesco parla di 38 infortuni stagionali. Situazione molto simile a quella di due anni fa al Sassuolo, quando gli emiliani erano impegnati in Europa League.
La Roma degli opposti
IL TEMPO - AUSTINI - E adesso, cosa rimane dopo lo tsunami? Un allenatore esonerato, uno che ritorna per tre mesi e mezzo e poi cambierà ruolo, un direttore sportivo in fuga, un altro messo al suo posto al momento solo pro-tempore, un medico e il capo dei fisioterapisti licenziati. Questo solo per restare alla cronaca degli ultimi giorni, perché da poche settimane Pallotta aveva cambiato l'ennesimo amministratore delegato e spostato il direttore generale fuori dall'area sportiva eleggendolo vice-presidente esecutivo. La Roma di oggi è una società ribaltata dalla testa ai piedi e alla ricerca di nuovi equilibri, in attesa di un nuovo rimpasto in estate.
Chi comanda nella Roma di oggi? Chi la dirigerà dal prossimo anno e quale allenatore sceglierà? Perché Monchi se n'è andato? Cosa fa di preciso Baldini e quanto incide? Totti è davvero cresciuto come dirigente o è una foglia di fico? Sono le domande che agitano le notti dei romanisti e degli osservatori neutrali, per cercare un filo logico a questo caos apparente. Dando uno sguardo ai fatti, non può sfuggire come dopo l'addio di Monchi il club abbia chiaramente aumentato il livello di esposizione di Totti. E' stato lui - fanno sapere dalla Roma - a telefonare a Ranieri, indirizzato dall'ad Fienga e dal diesse Massara, al termine di lunghe riflessioni seguite al derby. Lo stesso Totti che si era preso cura dell'amico Di Francesco fino all'ultimo minuto in cui la Roma era ancora «sua». O ancora quello che comunicò a Nainggolan lo scorso anno che non sarebbe stato convocato per la gara con l'Atalanta. Insomma Totti c'era anche quando non si vedeva, se non inquadrato in tribuna alle partite o sporadicamente davanti alle telecamere, e ora il suo spazio di manovra è cresciuto negli spazi lasciati vuoti da Monchi, dal quale ha provato a imparare qualche trucco del mestiere. Nessuno come lui ha una forza mediatica tale da calmare i bollenti spiriti della tifoseria, Totti è più forte della Roma grazie al credito illimitato che si è guadagnato sul campo ed è l'unico ad essere creduto quando parla.
Ma c'è un altro fatto, che la Roma ridimensiona, circoscrive e comunque non nega, a rendere la situazione intricata: Pallotta continua ad avvalersi della consulenza di Franco Baldini, a chiedergli consigli, spesso a dargli retta, ad utilizzarlo come tramite per parlare con presidenti, allenatori, dirigenti e procuratori di mezzo mondo, nonostante questo dovrebbe essere il lavoro del direttore sportivo pagato dalla Roma. Baldini non è stipendiato dal club, formalmente ha un rapporto diretto col presidente e lo aiuta a distanza, al momento dal Sudafrica dove passa quattro-cinque mesi dell'anno senza la minima intenzione di farsi vivo a Trigoria. Oltre agli inevitabili imbarazzi creati da questa figura, che ha inciso sull'addio di Sabatini e Monchi, il nodo mai risolto e il rapporto fra Totti e Baldini. Anzi, un problema riesploso con la pubblicazione della biografia dell'ex capitano, in in cui il dirigente toscano viene accusato di essere stato il suo "esecutore" negli ultimi anni da calciatore. Lette quelle pagine, Baldini si è dimesso dal comitato esecutivo della Roma (in realtà non c'è mai stata traccia nei documenti ufficiali del suo ingresso), ma il legame con Pallotta è rimasto strettissimo. Tanto che da ottobre era Baldini a suggerire l'esonero di Di Francesco, proponendo Paulo Sousa, mentre Monchi difendeva e confermava l'abruzzese. Alla fine si è trovato una sorta di compromesso: ha vinto in ritardo la linea del cambio in panchina ispirata dal Sudafrica, ma si è scelto Ranieri, facendolo chiamare e accogliere da Totti. Eppure fonti molto, molto, molto informate assicurano che prima fosse già arrivata una telefonata all'allenatore da Baldini, ricostruzione che la Roma smentisce.
In tutto questo Massara ha accettato di fare il direttore sportivo senza sapere se sarà confermato il prossimo anno o di nuovo retrocesso a vice, Baldissoni non ha più voce in capitolo sulla squadra e si dedica principalmente al progetto stadio, Fienga è l'uomo forte del momento, un decisionista che non si è fatto scrupoli a licenziare e imporsi, Balzaretti e De Sanctis sognano di salire nelle gerarchie e tanti altri, con ruoli minori, si chiedono che fine faranno. E, soprattutto, chi sarà a deciderlo.
Roma-Empoli, attesi oltre 30.000 spettatori
Saranno più di 30.000 gli spettatori che domani saranno presenti allo Stadio Olimpico per il match tra Roma ed Empoli, che vedrà il ritorno sulla panchina giallorossa di Claudio Ranieri. Lo riporta Il Romanista.
Roma Cares, all'asta la maglia di El Shaarawy indossata durante Roma-Real
All’asta la maglietta indossata da Stephan El Shaarawy per Roma-Real Madrid, dello scorso 27 novembre. L’asta è un’iniziativa per Roma Cares e, come riportato su Twitter sul profilo ufficiale del club, si concluderà il 12 marzo.