Abodi: "Stadi? Serve una regia del governo. Venti piazze sono già pronte"

GAZZETTA DELLO SPORT - Prima di cambiare gli stadi, bisogna cambiare la mentalità. Se l’Italia vuole avere una speranza, deve avere un nuovo approccio. Quale, ce lo spiega Andrea Abodi, presidente (rimpianto) della Lega B fino al 2017, candidato battuto (e molto rimpianto) alla presidenza Figc, da 15 mesi alla guida dell’Istituto per il Credito Sportivo, la banca pubblica che di fatto tiene in vita l’impiantistica sportiva del Paese. «L’ipotesi di candidarsi all’organizzazione degli Europei di calcio del 2028 – spiega Abodi nel suo ufficio di Piazzale Flaminio, nel cuore di Roma – non può essere il presupposto per un serio piano di rilancio delle nostre infrastrutture, ma una conseguenza. Tra quattro anni, quando si assegneranno gli Europei, dovremo presentarci all’Uefa con delle certezze, altrimenti commetteremo l’errore di sempre».

Belle parole, presidente Abodi. Ci spiega anche come si fa?

«Il presupposto imprescindibile è la firma di un patto tra Governo, Comuni, istituzioni sportive e sistema bancario, con il Credito Sportivo in prima fila. C’è un’agenda sicurezza? Ci vuole anche un’agenda infrastrutture».

Ma chi deve fare il primo passo?

«Ci vuole innanzitutto una regia governativa, perché ora manca la cornice. Abbiamo bisogno di un inquadramento di sistema che consenta a tutti di confrontarsi con il tema dello sviluppo partendo dallo stesso livello, o riduca al minimo le disparità».

Chiede una nuova legge sugli stadi?

«Non necessariamente. Quella legge peraltro si è già evoluta. Sto parlando di interventi legislativi e misure finanziarie che sostengano i club: contributi in conto interessi o bonus fiscali, misure che darebbero un impulso concreto».

Ma i nostri club professionistici sono pronti?

«Vi rispondo con un elenco, da Nord a Sud: Venezia, Vicenza, Verona, Cremona, Brescia, Bergamo, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Empoli, Pisa, Cagliari, Ascoli, Terni, Perugia, Roma, Pescara, Lecce, Cosenza. Venti piazze che hanno messo nella propria agenda delle priorità il tema delle infrastrutture. Alcuni sono progetti avanzati, altri stanno muovendo i primi passi. Alcuni prevedono abbattimenti e ricostruzioni, altri “solo” profonde rigenerazioni. Nel complesso, valgono potenzialmente due miliardi di euro».

Lei da presidente della B lanciò B Futura, dedicata proprio al rilancio infrastrutturale, e firmò un’intesa con Invimit e Credito Sportivo: è quello il modello?

«Lo rivendico: prima di tutto l’affermazione di un modello di gestione del progetto caratterizzato nella prima fase da analisi e ascolto, baricentrico sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, sulle esigenze di funzionalità e accessibilità dell’impianto, rispettoso di chi nello stadio deve entrare per tifare, lavorare o investire. Dopodiché strumenti innovativi che si aggiungano alle opzioni di acquisto o di project finance, come quello di un fondo immobiliare a cui un Comune, senza mettere un euro, possa conferire lo stadio, eventualmente insieme ad altre attività e proprietà che possano alimentare il piano finanziario, in modo da trasformare il patrimonio conferito in quote di partecipazione del fondo, peraltro aperto a tutti, anche ai privati, capaci di produrre sviluppo infrastrutturale ed efficienze gestionali».

Perché non replicarlo alla Lega di A?

«Non sta a me dirlo, io posso solo augurarmi che la lega maggiore ragioni da.. lega, e capisca al più presto che un piano di sviluppo delle infrastrutture sportive è innanzitutto il suo progetto, anche perché rappresenta un tema centrale nel processo di creazione del prodotto e della prospettiva di crescita dei ricavi. Anche qui, serve una politica di sistema, con due premesse. Ogni giorno trascorso in uno stadio vetusto costa molto più di una rata del mutuo per ristrutturarlo; e in tutta Europa, qualunque club abbia sviluppato un serio progetto infrastrutturale, ha almeno raddoppiato i ricavi da stadio».


Adesso tutti fenomeni del... «l’avevo detto»

IL TEMPO - Il campionato della Roma ricomincia come si era conclusa con una vittoria. A lungo si è chiesto alla squadra di invertire la rotta che aveva portato a marcare un percorso a dir poco altalenante, provando a dare continuità alle vittorie con buona pace del morale, della classifica e dei malumori della "piazza". La vittoria, per certi versi, arriva forse nel modo migliore ovvero attraverso uno strappo rabbioso dopo che, come avvenuto troppo spesso quest'anno, il Torino aveva rimontato il doppio svantaggio. Non è stato sicuramente il massimo per fegato del tifosi, ma penso che questo tipo di vittorie diano ancora più certezze e conferme che la squadra è viva ed ha voglia di lottare. Bene, anzi benissimo. Spero ci sia consapevolezza a Trigoria che nulla è stato ancora raggiunto ma che la strada da intraprendere è quella giusta. Ulteriore elemento di ottimismo, una serie di segnali positivi da alcuni giocatori  che fino a questo momento sono stati avventori delle tribune di stadi di mezzo Italia o hanno ricoperto ruoli da poco più che comparse.

Osservando il contorno di quello che avviene sul campo, fa sorridere la coda che si sta pian piano creando alla fermata del carro (lungi da me dire del vincitore) sul quale siedono alcuni esponenti della società indiziati "dalla piazza"come colpevoli dei disastri sportivi e societari. Ma questo  processo sta avvenendo in maniera furbesca da parte dei protagonisti:  un po' come chi sa di aver rubato una caramella in un negozio che comincia a guardarsi intorno, a fischiettare, a guardare il cellulare, a fa er vago insomma, così molti cominciano ad elogiare alcuni degli acquisti senza dare atto a chi questi giocatori li ha comprati. Si ricominciano a sentire i "io l'ho sempre detto", "o sapevo io che era forte" e così via. Non ne usciremo mai, sarà sempre così purtroppo: la #10yearsChallenge dei #capiscers...Io spero veramente che la fila diventi sempre più lunga e che il carro possa realemente un giorno, spero presto, diventare un vincitore. Ma la strada è ancora lunga e il mese a venire c dirà molto su quanto la fila alla fermata si allungherà o si svuoterà. Avanti così. Forza Roma!


Mancuso lascia i 5 Stelle: «Tutto inizia con lo stadio»

CORRIERE DELLA SERA - Dopo Cristina Grancio, anche l'ingegnere e mental coach, 50 anni, Mancuso rompe con i grillini al culmine di un percorso iniziato con le divergenze sullo stadio della Roma a Tor di Valleed esasperato dal «richiamo all’ordine» piovuto dall’alto. Queste le sue dichiarazioni al quotidiano:

Consigliere, qual è stato il motivo scatenante della sua decisione?
«L’incontro convocato venerdì da Valentina Corrado (capogruppo alla Pisana e membro del coordinamento nazionale di supporto agli enti locali)».

[...]

 

I rapporti con la sua maggioranza hanno iniziato a incrinarsi per lo stadio: cosa non le hanno perdonato?
«Da presidente della commissione municipale Urbanistica, quando mi sono opposto al business park ho ricevuto gli elogi di Ferdinando Imposimato e a qualcuno non è andato giù».

Il progetto poi è stato ridimensionato.
«Dicono che le cubature siano dimezzate, ma è cambiato poco. Altro che stadio fatto bene, visto che ricade sull’ansa del Tevere in un’area a rischio di dissesto idrogelogico».


Zaniolo ok, ma Scuffet e Pellegri...Ragazzi, ci vuole cautela

GAZETTA DELLO SPORT - VERNAZZA - Non ci sono più i giovani di una volta: quante volte l’abbiamo sentita questa frase, non c’è generazione di anziani che non l’abbia pronunciata. Il calcio italiano non produce più campioni: quante volte è stata tranciata tale sentenza. Poi, in un pomeriggio d’inverno, sboccia il talento di Nicolò Zaniolo e il pessimismo più cupo evolve nell’ottimismo più sfrenato. Zaniolo, Pellegrini, Barella in Serie A, Tonali in B: qualcosa si muove, però ci vuole cautela, quando si parla di beata gioventù.

[...] La storia abbonda di under accreditati del sol dell’avvenire e costretti a un faticoso presente. È notizia fresca il trasferimento di Simone Scuffet. Il portiere è passato in prestito dall’Udinese al Kasimpasa, club turco [...]. Scuffet si è perso nei meandri di un’età troppo verde: ha rifiutato un trasferimento all’Atletico Madrid, ha sofferto forse le voci che sussurravano come alle sue spalle ci fosse uno più bravo, Alex Meret oggi al Napoli. [...] Nei trafiletti c’è chi ha accostato Pietro Pellegriall’Hajduk Spalato. Il Monaco starebbe per prestarlo alla società croata. Dalla Costa Azzurra piovono smentite, niente Croazia [...] Pellegri [...] è finito in un cono d’ombra e gli auguriamo di uscirne in fretta. Si fa presto a dire bella promessa, la realtà è più complessa. Una legge che vale per tutti, Zaniolo incluso.


Clochard picchiato, fermato un ultrà laziale: «Aggredito per aver strillato Forza Roma»

IL MESSAGGERO - MARANI - Arrestato per lesioni gravi uno dei quattro tifosi della Lazio che sabato pomeriggio, fuori la stazione Termini, dopo avere salutato la squadra in partenza per Napoli, ha aggredito un clochard marocchino di quarant'anni, prima con lo spray al peperoncino, poi colpendolo - insieme ad altri tre complici - con calci, pugni e un ombrello fino a procurargli la frattura di due costole e varie contusioni. La vittima, rimasta a terra sul marciapiede, venne soccorsa dall'ambulanza e portata al Santo Spirito dove si trova tuttora ricoverata con una prognosi di trenta giorni. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Digos, la sua colpa sarebbe stata solamente quella di avere gridato verso gli ultras «forza Roma». «Io stavo solo scherzando, invece quelli si sono infuriati e mi hanno picchiato», ha messo a verbale lo straniero, ancora sotto choc.

LE TELECAMERE - La scena è stata inquadrata anche dalle telecamere di videosorveglianza della stazione, immagini un po' sgranate, ma che hanno comunque contribuito a fare rintracciare almeno uno dei componenti del commando. Si tratta di F. G., 42 anni, appartenente allo storico gruppo degli Irriducibili, un volto noto tra gli spalti della Curva Nord ma che, finora, non era mai stato raggiunto dal daspo. Stamani comparirà davanti al giudice di piazzale Clodio per il processo per direttissima: se le accuse verranno confermate, per lui il Questore disporrà sicuramente un provvedimento di allontanamento dagli stadi e dalle manifestazioni sportive che andrà ad aggiungersi alle conseguenze della sentenza penale. Non si esprimerà, invece, la giustizia sportiva visto che l'episodio è avvenuto molto distante dal campo di calcio.

LO SPRAY AL PEPERONCINO - Quello di sabato era stato un pomeriggio di festa per i biancazzurri. Tutto sembrava filare liscio, coi contingenti della polizia schierati a distanza, i cori e le bandiere intonati ad hoc per Inzaghi & Co. Invece è arrivata l'aggressione fuori-programma. La polizia ora è a caccia degli altri tre. Le telecamere hanno inquadrato i quattro ragazzi. Due di loro indossavano i berretti, uno imbracciava l'ombrello, brandendo la punta contro il marocchino. Un altro ha estratto dal giubbotto anche una bomboletta di spray urticante, vaporizzandola in direzione dell'uomo che ha cercato, inutilmente, di ripararsi il volto. Un abuso di quello che, in realtà, dovrebbe essere uno strumento di difesa.


Monchi nel mirino dell'Arsenal

David Ornstein, giornalista della BBC, ha rivelato su Twitter che tra i nomi valutati dall'Arsenal per ricoprire la posizione di responsabile scouting e dell'area tecnica dopo l'addio di Sven Mislintat ci sarebbe anche Monchi.

Il ds capitolino ha già dichiarato più volte di restare nella Capitale.


Karsdorp: "Ho le gambe un pò pesanti ma sto sempre meglio. Devo migliorare"

Rick Karsdorp, terzino olandese della Roma, ha parlato ai microfoni di Roma Radio del suo rientro in campo dopo il lungo stop:

"Ho fatto vedere qualcosa ma devo ancora migliorare. Del resto non è facile dopo due anni in cui sono stato fermo. Soprattutto in fase offensiva so cosa possa fare il mio piede. Devo migliorare ancora la fase difensiva. Spero di avere in futuro occasioni". 

Come hai passato questo tempo?
"È stato complicato perché ero abituato a giocare ogni 2-3 giorni in Olanda. Sono arrivato a Roma e mi sono infortunato, ho ricevuto anche messaggi dai tifosi della Roma sui miei infortuni. Mi è dispiaciuto perché non mi era mai capitato. Alcuni tifosi mi hanno chiesto di migliorare la fase difensiva. Spero di ritrovare il ritmo e migliorare anche quella".

Che percentuale di forma hai?
"Dopo una bella partita contro il Torino ti avrei detto al 100%. Ho un po' le gambe pesanti, ma sto sempre meglio e riesco a fare tutto in allenamento. Se riuscivo a farlo col Feyenoord ci riuscirò anche qui".

Stato della squadra?
"Col Torino, dopo il 2-2, la squadra ha dimostrato quel carattere nel vincere una partita che qualche settimana fa non sarebbe riuscita a farlo". 

Quanto non vedi l'ora di giocare la Champions?
"Certo, la Champions è un'emozione fantastica. Il mio esordio è stato fatto contro il Real Madrid. Devo migliorare e far vedere quello che valgo in campionato perché la Champions necessita di un livello migliore". 


Allenamento Roma, squadra sottoposta al Test Mapei

In mattinata i giallorossi si sono ritrovati a Trigoria per riprendere le sessioni d'allenamento in vista del prossimo impegno di campionato contro l'Atalanta. Ad attenderli sul campo del Fulvio Bernardini una equipe di specialisti, che hanno sottoposto i giocatori al Test Mapei. L'obiettivo era quello di monitorare i calciatori durante tutto il test per calcolarne ed accettarne lo stato di forma.


Ag. Zaniolo: "Rinnovo? Non abbiamo avuto un incontro con la società"

Nicolò Zaniolo, giovane giocatore della Roma, sta crescendo di giornata in giornata, dimostrando tutto il suo valore e le sue doti tecniche. Un elemento importante e dal futuro radioso, che la Roma vorrebbe blindare. Per questo motivo, nei giorni scorsi, si è parlato di un incorntro tra la dirigenza della Roma e l'entourage di Zaniolo per prolungare il contratto del numero 22. Ma il suo agente Claudio Vigorelli ha smentito un incontro ai microfoni di Tele Radio Stereo, aggiungendo che non ci saranno problemi per un possibile rinnovo:

"Non penso che ci saranno problemi per il rinnovo. Le dico che non abbiamo ancora avuto un incontro con la società, ma credo che andrà tutto per il meglio".


Brands, DS Everton: "Dzeko? Non acquisteremo giocatori in questa finestra di mercato"

Nella giornata di ieri si era parlato di un interesse dell'Everton per Dzeko, con il club di Liverpool che avrebbe offerto circa 25 milioni di euro per arrivare al bosniaco. Ma il DS Brands ha smetito tutto ai microfoni di Tele Radio Stereo: "Non è nostra intenzione acquistare nuovi giocatori in questa finestra di mercato".


Zaniolo nella Top 11 dei migliori Under21 europei della settimana

Corsa, dribbling, recuperi, passaggi e gol per Nicolò Zaniolo; gioiellino della Roma. Le ultime prestazioni gli sono valse elogi, l'interesse di club esteri e l'amore della tifoseria giallorossa. Un nuovo riconoscimento giunge dal sito WhoScored, che lo ha inserito nella Top 11 dei migliori Under21 europei della settimana:

Donnarumma (Milan)
Hakimi (Bor. Dortmund), Amian (Toulouse), Konate (Lipsia), Martin (Mainz)
Caci (Strasburgo) , Zaniolo (Roma), Fofana (Strasburgo), Dembélé (Barcellona) 
Mbappé (Paris Saint-Germain), Rashford (Manchester United).


Olsen: "Savorani allenatore fantastico. Non vedo l'ora di giocare gli ottavi di Champions" (Video)

Robin Olsen, portiere della Roma, era in diretta sul canale inglese Twitter della società. Questo uno stralcio delle risposte date ai tifosi:

Sei Robin, chi è Batman nella squadra?
"Non lo so. Ci sono giocatori fantastici qui… non saprei dire chi sia Batman".

Come funziona la tua amicizia con Under visto che non parla inglese?
"È complicata (ride, ndr) Non parliamo un buon italiano, io non parlo turco, lui non parla inglese o svedese… non so come funziona! (ride, ndr). Ci sono comunque alcune parole che sappiamo entrambi, così possiamo comunicare".

Come ti senti ora a Roma?
"Ora sto benissimo. Abbiamo trovato la scuola ai bambini… ora mi sento a casa. Ovviamente mi manca la mia famiglia in Svezia, ma siamo in una città fantastica come Roma, è facile per i miei amici arrivare qui. Non è un problema".

È importante sistemare queste cose per giocare più concentrati.
"È più facile quando tutto funziona. Se tutto funziona, sono un uomo felice".

Quando è stata la prima volta che hai saputo dell'interesse della Roma? 
"Due giorni prima della partita contro la Svizzera ai mondiali. Lì ho saputo per la prima volta che avrei potuto giocare per la Roma. Sono stato molto felice, ma quando sei nel mezzo di una coppa del mondo non è facile concentrarsi in una cosa del genere".

L'arrivo a Roma?
"Fantastico. Ci sono stati tifosi all'areoporto a darmi il benvenuto. È stata una bella sensazione. Ogni cosa era nuova per me, ma fantastica". 

Savorani?
"Lui è un allenatore fantastico. Ci alleniamo duro ogni giorno, ma sento che miglioro a ogni allenamento. Quando ti alleni così duramente è bello vedere, anche se sei stanco, che quando torni a casa dalla tua famiglia, hai fatto il tuo. Sto migliorando in maniera particolare sulla tecnica sui calci piazzati. È bellissimo lavorare con lui". 

La più grande sfida da quando sei arrivato a Roma?
"È sempre difficile imparare una nuova lingua. Questa è la sfida più dura. Vado a lezione un paio di volte a settimana, ma è difficile. Capisco sempre di più, ma è difficile parlare italiano. Ci arriverò".

Come parli nello spogliatoio?
"Ci sono calciatori che parlano inglese, è più facile parlare con loro, ma sto provando a parlare con tutti, anche se magari dico una parola in italiano e due in inglese".

È più importante l’istinto o la tecnica per un portiere?
"Non so, credo si abbia bisogno di entrambi! Ovviamente puoi allenarti sulla tecnica, non saprei come allenare l’istinto".

Hai qualche rito scaramantico prima della partita?
"No".

La miglior parata nella tua carriera e la migliore a Roma?
"Non lo so. Ce ne sono un paio, ma è difficile sceglierne solo una. Sono felice se posso aiutare la squadra, non importa come paro".

Come ti senti all’idea degli ottavi di Champions?
"Mi sento bene! Siamo andati avanti nel girone, non vedo l’ora di giocare. Adoro giocare in Champions League. Ci si prepara sempre allo stesso modo, chiunque sia l’avversario".

La parte psicologica è importante per un calciatore?
"Certo, è importantissimo. Prima del Mondiale mi sono infortunato e ho lavorato con un mental coach".

Che portieri ti hanno ispirato da piccolo?
"Il mio preferito era Schmeichel, era il mio idolo da bambino".