Insideroma daily news: La Roma torna ad allenarsi domani mattina - Il Manchester vuole Manolas - Risonanza a Villa Stuart per De Rossi

INSIDEROMA Daily News  |07/01/19|

- Hector Herrera, centrocampista del Porto, è uno dei nomi candidati a rinforzare il centrocampo giallorosso.Monchi, come riferisce tmw.comavrebbe fatto un’offerta al club per il messicano ma che sarebbe stata rifiutata, con l’intento di trattenere il centrocampista in Portogallo fino a giugno. Sul giocatore c’è l’interesse di Inter, Siviglia, Atletico Madrid, Arsenal e Wolverhampton Wanderers.

 - Il Manchester United non molla Kostas Manolas. Secondo quanto si legge su tmw.com, infatti, i Red Devilssarebbero pronti a pagare la clausola rescissoria di 36 milioni di euro per accaparrarsi il difensore centrale, oltre che ad offrire un contratto quinquennale da 6 milioni di euro all'anno più bonus.

 - Dopo la prima sessione d’allenamento dell’anno, la Roma tornerà sui campi di Trigoria domattina alle 10:30, per proseguire la preparazione in vista del match di Coppa Italia contro la Virtus Entella, in programma lunedì 14 gennaio allo Stadio Olimpico alle 21.

- La Roma punta Marten de Roon, centrocampista olandese della formazione di Gasperini. Sfortunatamente però l'Atalanta mette subuito le cose in chiaro ribadendo l'incedibilità del mediano classe '91. Questo quanto riportato dal portale tmw.com.

 - Daniele De Rossi, capitano giallorosso, manca in campo dal match contro il Napoli dello scorso 28 ottobre. Il numero 16, dopo innumerevoli terapie, sessioni individuali di allenamento e dopo aver rinunciato alle vacanze con la famiglia, si è sottoposto oggi ad una risonanza magnetica a Villa Stuart, prima dell’allenamento odierno. A riferirlo è Il Romanista.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto al termine dell'incontro in Federcalcio con le componenti federali che precede il tavolo tecnico convocato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su violenza e razzismo nel calcio. Queste le sue parole:

“In caso di cori razzisti l'arbitro non può sospendere una partita, non ha nessuna discrezione, il provvedimento è chiaro, l'arbitro non è in grado di poter valutare i rischi collegati a una sospensione di una gara come impatto sul mantenimento dell'ordine pubblico. È una discussione che puntualmente si ripresenta da oltre dieci anni, e il Ministero ha sempre detto che è di sua competenza”.

 - Alle ore 23:59 di oggi scadrà la prelazione, riservata agli abbonati di Champions Leagueper acquistare i biglietti per Roma-Porto, match d’andata degli ottavi di finale della competizione europea. Domattina, alle ore 10:00, partirà ufficialmente la vendita libera dei tagliandi per la gara del 12 febbraio, acquistabili presso i Roma Storeonline su asroma.com e nei punti vendita autorizzati.

- La Roma ha messo all'asta la maglia indossata dal difensore Kostas Manolas durante il match di Championsgiocato il 27 novembre contro il Real Madrid. Il ricavato andrà tutto in beneficienza alla fondazioneRomaCares come comunicato tramite il profilo ufficiale di Twitter del club giallorosso.

 

Salvini:"L’obiettivo è sradicare la delinquenza fuori e dentro gli stadi"

Si è conclusa la riunione dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza negli stadi, convocata dal Ministero dell’Interno. A margine dell’incontro Matteo Salvini ha rilasciato alcune dichiarazioni:

“Sono estremamente soddisfatto di una riunione operativa. Tanti progetti concreti, dopo aver sentito tante parole. Ci riproponiamo in un testo unico di rivedere le leggi sullo sport. Ci tengo a partire dai numeri. E’ chiaro che non si possa morire di calcio nel 2018. Il calcio è uno sport sempre più sano. Il numero dei feriti si è ridotto del 60%, si sono azzerati i feriti tra gli steward. Meno 80% anche nel fenomeno degli arrestati. Anche i Daspo sono in diminuzione. Stiamo parlando di 12 milioni di persone che ogni weekend si muovono e 6000 teppisti. L’invito che ho fatto è non confondere i tifosi con i delinquenti. L’obiettivo è sradicare la delinquenza fuori e dentro gli stadi“.

 


Stadio della Roma: è l'anno decisivo

IL TEMPO - MAGLIARO - Il 2019 sarà l'anno dello Stadio della Roma di Tor di Valle: 12 mesi per assistere alla posa della prima pietra dello Stadio della Roma di Tor di Valle con la speranza di iniziare già a ottobre per inaugurarlo, dopo due anni di lavori, per la stagione calcistica 2021/2022.

IL POLITECNICO DI TORINO

La prima scadenza è l'arrivo, entro il 9 gennaio, della relazione definitiva del Politecnico di Torino sulla mobilità. In Campidoglio hanno spedito a Torino svariati documenti per ottenere una relazione definitiva che "benedica" le scelte dei 5Stelle di cancellare le opere di mobilità per ottenere il taglio delle cubature.

ACCORDI CON GLI ENTI

Il Campidoglio sta lavorando alla stesura di due accordi preliminari alla variante e alla convenzione urbanistica. Uno con la Città Metropolitana, proprietaria della via del Mare/Ostiense, necessario ad adeguare carte e progettazioni necessarie per procedere con i lavori di unificazione e allargamento delle due arterie e il contestuale innesto del Ponte dei Congressi. Il secondo protocollo d'intesa è con la Regione Lazio, proprietaria della ferrovia Roma-Lido di Ostia, per destinare i 45 milioni di euro del contributo costo di costruzione dovuto dai proponenti all'acquisto di nuovi treni e al «revamping» di alcuni di quelli vecchi.

VOTO IN CONSIGLIO 

La firma di questi due accordi è propedeutica al voto in Consiglio comunale della Variante, con osservazioni e controdeduzioni, e della Convenzione urbanistica. È possibile che anche la relazione del Politecnico possa essere inserita negli atti, vista la disponibilità espressa dal premier, Giuseppe Conte, che ha annunciato il possibile intervento del Governo per finanziare l'opera. Ad oggi, il voto è atteso entro la primavera, prevedibilmente fra febbraio e marzo.

PASSAGGIO IN REGIONE 

Votati i due testi di Variante e Convenzione, tutto il dossier, incluse le fidejussioni bancarie che i proponenti dovranno sottoscrivere, tornerà in Regione Lazio che chiederà a tutti i vari Enti che avevano espresso prescrizioni in Conferenza di Servizi di verificare se queste sono state effettivamente accolte o meno nella progettazione: moltissime, però, possono essere inserite nei progetti esecutivi (non soggetti a controllo o revisione da alcun organismo). Raccolti tutti i via libera, verrà predisposta una determina dirigenziale con cui si approva definitivamente il progetto. La determina, poi, dovrà essere adottata con apposita delibera di Giunta Regionale. Questi passaggi dovrebbero portare via un mese e sono quelli che concludono in modo definitivo l'iter.

GARE E BONIFICHE

Approvata la delibera regionale, i proponenti potranno iniziare a preparare le aree con le bonifiche arboree, dai rifiuti e dai possibili ordigni bellici. Subito dopo, dovrà partire la campagna di scavi archeologici preventivi decisa in accordo con la Soprintendenza. Tutte queste attività, soprattutto gli scavi archeologici, possono richiedere un semestre circa, periodo che i proponenti potranno utilizzare per le procedure per le gare europee: prima la certificazione dei progetti esecutivi da apposita società specializzata, poi i bandi di gara europei, quindi le assegnazioni ai vincitori degli appalti delle opere di pubblico interesse.

TEMPI

Al netto di possibili ritardi burocratici e ricorsi su variante e sulle gare europee, se a marzo il Consiglio comunale licenzierà variante e convenzione, per aprile dovrebbe arrivare il via libera della Regione. Sei mesi per bonifiche, archeologia e gare europee e, per ottobre, si potrebbe partire con i cantieri. L'obiettivo reale sia del Campidoglio che della Roma è non scavallare dicembre.


Aquilani compra Spes Montesacro

IL TEMPO - Alberto Aquilani ricomincia da dove tutto è iniziato. Il centrocampista, reduce dall'esperienza al Las Palmas, ha annunciato la sua prossima avventura: la presidenza della società romana Spes Montesacro. «Il mio cammino è cominciato lì, in un campo di terra Montesacro, la mia casa calcistica è la Spes», scrive su Instagram l'ex giocatore tra le altre di Roma, Liverpool e Juventus.


Intanto Pallotta è già pronto ad acquistare i terreni da Eurnova

IL TEMPO - MAGLIARO - In mezzo all'iter burocratico che porterà al via libera ai cantieri dello Stadio, c'è anche il nodo del subentro di Pallotta a Eurnova nell'affaire. Conferme ufficiali continuano a non essercene (ma neanche smentite) e le trattative proseguono sotto traccia. L'ufficialità del subentro potrebbe arrivare un minuto prima della firma della Convenzione urbanistica col Comune in modo tale da adempiere alla volontà del Campidoglio di avere interlocutori senza pendenze economiche. In questo modo, Eurnova salderebbe il debito con il curatore del fallimento Sais per l'acquisto dei terreni e il Comune si ritroverebbe come controparte direttamente il solo Pallotta.


Il ponte pagato dal governo torna possibile

IL TEMPO - MAGLIARO - Era il 5 dicembre 2017, ultimo giorno della Conferenza di Servizidecisoria bloccata dai veti incrociati sulla questione del Ponte di Traiano. Da una parte il Campidoglio, convinto che l'intera opera potesse stare in piedi anche senza questo ponte. Dall'altra, la Regione convinta che questo Ponte fosse essenziale. Due relazioni a supporto della posizione della Regione: il Ministero delle Infrastrutture che scriveva nella sua relazione preliminare che il Ponte di Traiano era fondamentale e non si poteva sostituire con quello dei Congressi. E la Città Metropolitana, a guida 5Stelle, che in una prima relazione esprimeva la necessità di una seconda via di accesso allo Stadio, cioè il Ponte. Per uscire dall'impasse, intervengono gli allora ministri dello Sport, Luca Lotti, e alle Infrastrutture, Graziano Delrio, entrambi Pd. Con una telefonata (procedimento decisamente irrituale) Lotti annunciò la possibilità che fosse il Governo a finanziare il Ponte di Traiano qualora l'opera fosse stata fondamentale. Caduto il Governo Gentiloni e arrivato quello gialloverde, è il premier, Giuseppe Conte, a riprendere l'idea. Alla conferenza stampa di fine anno, rispondendo ai cronisti, il Presidente del Consiglio afferma: «se (Il Ponte, ndr) è un asse strategico essenziale il governo non si sottrarrà dopo tutte le necessarie valutazioni». In Campidoglio questa frase è stata presa molto sul serio: se la relazione del Politecnico di Torino non fosse perfetta, sarà la via d'uscita.


De Rossi fatica. Monchi lo aspetta

IL TEMPO - AUSTINI - Niente vacanze, addio spiagge delle Maldive, solo tanto sudore, voglia, speranze e, inevitabile, un bel po' di frustrazione. Sono giorni non semplici per Daniele De Rossi, il capitano della Roma che non riesce a giocare una partita da fine ottobre, quando lasciò il campo prima dell'intervallo a Napoli. Da allora tocca a Cristante far coppia con Nzonzi, senza neppure una pausa per rifiatare perché il biondo di Ostia deve combattere con un ginocchio usurato. Ha rinunciato al viaggio esotico con la famiglia per continuare a curarsi a Trigoria, dove in questi giorni, compreso ieri, lo segue esercizio dopo esercizio il fisioterapista di fiducia Damiano Stefanini. Fino ad ora De Rossi ha lavorato solo in palestra, niente corsa, niente campo né pallone. E questo già dice molto sulle condizioni di un ragazzo che per una ventina d'anni non si è mai risparmiato e ha messo a dura prova un fisico che sembrava irresistibile. Ma il conto con l'età e gli acciacchi si è presentato puntuale, la lesione alla cartilagine è un danno con cui non si può scherzare e l'intervento chirurgico di pulizia non è detto possa essere risolutivo. Per questo il centrocampista ha scelto un'altra via, ugualmente dura, ma non ha affatto perso la speranza. Anzi, è motivatissimo a rientrare quanto prima. La Roma lo aspetta, ha bisogno della sua leadership per riconquistare un posto nella Champions e provare a far strada in quella attuale. Non solo Di Francesco e i compagni, pure Monchi attende con ansia di capire i tempi effettivi di recupero di De Rossi. Per questo il diesse spagnolo ha messo in stand by il mercato, prendendosi qualche giorno di vacanza in Spagna: ieri ha «postato» una foto da Cadice.

La Roma prenderà un centrocampista, l'obiettivo resta immutato, ma per lanciare l'assalto definitivo vuole capire se e quanto potrà contare sul capitano. Anche in chiave futura, essendo in scadenza a giugno il suo contratto, con tutti i ragionamenti del caso da fare. De Rossi ha deciso di voler proseguire la sua strada nel calcio da allenatore, ma non aveva programmato di cambiare mestiere già alla fine di quest'anno. Adesso deve solo pensare a guarire, il resto verrà da sé. Nel frattempo Monchi ha scandagliato i possibili obiettivi per gennaio e giugno nel ruolo, focalizzandosi non a caso sul centrocampisti «difensivi», più bravi a rubar palla che a giocarla, con un passo diverso rispetto a quelli attualmente in rosa. Non c'è ancora un favorito, la lista è lunga e comprende una serie di mediani della Serie A. Ad esempio quel Bennacer indicato da Di Francesco come giocatore rivelazione del campionato nel sondaggio tra i tecnici pubblicato daIl Tempo, giudizio condiviso con Monchi ma oltre alla Roma tutte le big hanno chiesto informazioni all'Empoli. Risposta? Costa 20 milioni. Piace anche il suo compagno Traorè, mentre Donsah è un vecchio pallino giallorosso ma viene da un brutto infortunio e quest'anno deve ancora esordire a Bologna. Dove gioca Pulgar che fa parte del listone. All'estero occhio a Ozyakup del Besiktas. E ha una richiesta dalla Turchia Marcano: lo vuole il Galatasaray. Solo se partisse lo spagnolo la Roma prenderebbe un difensore a gennaio. Altrimenti tutto rinviato all'estate, quando nel mirino potrebbe finire l'atalantino Mancini, che ha lo stesso procuratore di Zaniolo.


Maidana o Kabak al centro

IL MESSAGGERO - CARINA -  È il cliché preferito dei ds in questo mese gennaio: «Mercato? Stiamo bene così». Monchi non fa eccezione. Eppure la Roma si muoverà. Lo ha annunciato Di Francesco in tempi non troppo lontani («Inevitabilmente faremo qualcosa», 21 dicembre), lo esige la classifica. Non c'è però da aspettarsi il grande nome: in primis perché il budget a disposizione del ds è pari allo zero. E poi perché nel modus operandi dello spagnolo, la sessione invernale non è stata mai foriera di grandi innesti. Lo scorso anno, anche a fronte di una partenza importante come quella di Emerson, arrivò Jonathan Silva dallo Sporting Lisbona. Infortunato, il difensore racimolò appena 2 presenze per tornare poi a fine anno nel club lusitano. Operazione che fotografa in generale la linea guida di Monchi: a gennaio, uno esce e uno entra, senza grandi spese e pretese. Anche a Siviglia, più o meno la stessa storia. L'unica eccezione nell'ultima sessione prima di approdare alla Roma con il tris Jovetic, Lenglet e Montoya per una spesa complessiva di una decina di milioni. Una semplice deroga. Perché poi, poco o nulla. Per due stagioni (2014 e 2015) addirittura nessun acquisto. Negli altri anni, acquisti di contorno.
LA VIA MEDIANA Il giochino del prima vendere e poi comprare è ormai arcinoto. Se in difesa l'addio di Marcano (Siviglia e Galatasaray i club interessati) vede nel toto-sostituti uno tra Iago Maidana e Kabak in pole, è a centrocampo che Eusebio si attende un innesto. Le condizioni di De Rossi non regalano certezze. La cisti meniscale al ginocchio destro, sommata alla lesione della cartilagine, sono troppo delicate per azzardare prognosi certe. Al ritorno del campionato, il capitano toccherà il triste traguardo dei tre mesi di stop. L'iper-impiego di Nzonzi e Cristante, fa dunque sì che la Roma stia cercando un altro centrocampista. Monchi non ha fretta, in attesa della migliore occasione possibile. L'identikit è quello di un centrocampista che possa ricoprire più ruoli. In quest'ottica, è stato offerto Obiang ma è un profilo che al momento non interessa. Dendonckerinvece appare in ribasso. Il preferito di Eusebio sarebbe Duncan la cui esplosione con De Zerbi ha però attirato diversi club, tra cui il Milan che ha un'offerta del Tottenham per Kessie. Proprio dal club di Pochettino, si libera un giocatore che piace a Monchi. Si tratta di Wanyama, 27enne capitano della nazionale keniota, finito negli ultimi tempi in disgrazia per noie al ginocchio. In stagione ha racimolato appena 4 presenze. Doveva tornare ieri in Fa Cup contro il Tranmere ma ha preferito non rischiare. Rientro comunque imminente. Come quello di Donsah. Anche nel caso del centrocampista del Bologna, le perplessità sono dovute al fatto che il ghanese è reduce da un infortunio al perone che gli ha fatto saltare la prima parte della stagione. Discorso che se non decollerà adesso è da tenere in considerazione per l'estate quando la Roma ci proverà anche per Traoré dell'Empoli. Club toscano dove gioca quello che per Di Francesco è la rivelazione di questa prima parte del campionato: l'algerino Bennacer. In ottica futura, sguardo anche in porta: Monchi studia Brazao del Cruzeiro. Sul brasiliano è forte l'interesse dell'Inter e del Braga. Intanto è pronto il rinnovo del giovane Bouah, classe 2001.


Di Francesco "consiglia" la sorpresa Bennacer

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Chissà che un giorno non lontano si segga al tavolo delle conferenze di Trigoria, prenda il microfono e dica: «Chiamatemi Ismaele». Verrebbero i brividi a tutti coloro che pensano come l’incipit di «Moby Dick» di Herman Melville sia tra i più belli della storia della letteratura. Ma siamo convinti che Ismael Bennacer, 21 anni da poco compiuti, sia più interessato ad entrare nella cronaca del calcio d’élite, ed è per questo che l’investitura concessagli da Di Francesco sulle colonne de «Il Tempo» («è la rivelazione della prima metà del campionato») a Roma ha fatto rumore, tanto più che la squadra giallorossa cerca proprio uno con caratteristiche simili a quelle del centrocampista dell’Empoli, nato in Francia ma di origini marocchine e naturalizzato algerino, per la cui nazionale ha già disputato 7 partite. Ovvio, però, che l’Empoli – in piena corsa salvezza – difficilmente potrebbe cedere Bennacer in questa sessione e così questo desiderio, che fa il paio con l’altro legato ad Hamed Traoré (anche lui in forza al club toscano), pare più indirizzato all’estate che al presente. D’altronde, in parecchi reparti sarà l’estate a portare cambiamenti, e se per Mancini dell’Atalanta – così come per Rugani della Juve – l’interesse è chiaro e certificato, non è una sorpresa che il d.s. Monchi guardi anche ad altri reparti. Ciò non toglie che Di Francesco abbia chiesto rinforzi anche per l’immediato, visto tra l’altro che Karsdorp, Marcano, Bianda e Coric paiono in uscita. E così in mediana si cerca un rincalzo di valore, e tra le idee c’è anche quella del ghanese Godfred Donsah, 22 anni, del Bologna, che è appena guarito da una frattura al perone occorsagli ad agosto. Il problema è che finora in questa stagione non è mai sceso in campo, anche se tutti giurano su di lui.

RINNOVO BOUAH 

Tanta stima, poi, a Trigoria hanno per il baby Bouah, 17 anni, che ha rinnovato il contratto. Detto che piovono smentite da Trigoria per i centrocampisti Objang (West Ham) e Thiago Maia (Lilla) e il difensore Maripan (Alaves), oltre al portiere Brazao (Cruzeiro), un altro giocatore polivalente che viene monitorato è Victor Wanyama, 27 anni, keniano del Tottenham, con cui in questa stagione ha giocato solo 7 partite. Anche per lui i problemi non mancano, visto che è ai box per un infortunio al ginocchio. Passiamo poi alla difesa in senso stretto (anche se Wanyama sa giocarci), dove si monitorano diversi profili.

TESORETTO DEFREL 

Dall’Austria, perciò arriva il nome di Igor Julio dos Santos de Paulo – al secolo calcistico solo Igor – 20enne brasiliano del Salisburgo (ora all’Austria Vienna). Come si vede, per il momento tutti movimenti «low cost». A meno che non riesca la cessione di Defrel in Premier (in pole Fulham e Watford), in grado di portare un tesoretto da utilizzare parzialmente. Istruzioni per l’uso? I giochi devono ancora cominciare.


Dieci, ma senza lode. È Dzeko il re del gol in Champions League

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Il fascino di essere il numero uno. Tramontata l’era Totti, alla ROMA non capita molto spesso, e così brilla come una gemma il tweet della Uefa che incorona Edin Dzeko re del gol in Champions League, a pari merito con una stella (almeno) di pari grandezza, che risponde al nome di Robert Lewandowski del Bayern Monaco. Entrambi i centravanti, infatti, sono risultati primi per reti segnate nell’anno solare 2018. Cifra tonda: un bel 10 senza lode, visto che poi la Coppa l’ha alzata il Real Madrid di Cristiano Ronaldo. Quanto basta per provare a rifarsi già a partire dagli ottavi di finale alle porte. Per quello che riguarda Dzeko, poi, occorrerà darsi una mossa anche nei campi meno nobili (rispetto alla Champions) della Serie A e della Coppa Italia. Se infatti il bosniaco in questa prima fetta di stagione ha segnato solo 7 reti (5 in Europa e 2 in campionato), di tutt’altro tenore per il momento è il cammino di Lewandowski, giunto già a quota 22 gol, dieci dei quali solo in campionato, nonostante il Bayern non stia vivendo una stagione scintillante. Morale: occorre che Dzeko si rimetta in marcia.


L’età dell’oro: Skriniar e Chiesa guidano il gruppo delle stelline in A. E i prezzi volano

GAZZETTA DELLO SPORT - LAUDISA - Anche il 2019 ha la sua corsa all’oro. E i giovani talenti della serie A animano le trattative d’inverno, con vista per l’estate. Il Cagliari ha alzato l’asticella per Nicolò Barella a 50 milioni, come la Fiorentina non scende da quota 70 per Federico Chiesa e per Piatek il Genoa non si accontenta di 60 milioni. Sono i nomi più in vista di un mercato caratterizzato dall’esplosione dei prezzi. È vero che in estate la Juve ha speso ben 105 milioni per CR7 e altri 40 per Cancelo, ma in genere la soglia critica è stata sempre quella dei 40 milioni, appunto. Tanto erano stati pagati, ad esempio, Bernardeschi e Schick, o lo stesso Dybala. Adesso, invece, la concorrenza per gli under 23 più in vista sta determinando aste con rialzi di decine di milioni. E all’orizzonte si profilano anche le grandi d’Europa. La scorsa estate una sorta di pax interna alla Premier ha evitato che i costi dei trasferimenti seguissero la «pericolosa» scia-Mbappè. Ma l’impressione è che quella sia stata solo una tregua.

ITALIA O ESTERO?

È esemplare la vicenda di Barella. L’Inter lo coccola, il Napoli lo lusinga e il presidente del Cagliari gongola, facendosi forte anche delle ambasciate di United, Arsenal e adesso anche Chelsea, disposto a pagare cash quei 50 milioni considerati indispensabili per la cessione del nazionale di Maran. I nostri club intendono sedersi al tavolo proponendo degli scambi che evidentemente alleggerirebbero l’onore economico. Si apre, quindi, una fase lunga, con le immancabili schermaglie e la concreta possibilità che entri in gioco un acquirente straniero. Sempre che a Barella piaccia l’idea di lasciare l’Italia. Ad esempio Chiesa ha fatto intendere che lascerà la sua Fiorentina solo per indossare una nuova maglia italiana. Per la sua maturazione considera importante, infatti, proseguire il suo percorso in un contesto già noto. Questa sua determinazione ha per certi versi tappato la sua quotazione, ferma a 70 milioni. E ciò indirettamente avvantaggia i soliti noti (Juve e Inter) decisi ad assicurarsi l’ambita preda.

Boutique Genoa L’andata-show di Piatek ha incuriosito mezza Europa. Così i sondaggi di Juve e Napoli, soprattutto, hanno indotto Preziosi a chiedere un time out: 60 milioni «rischiano» di essere pochi per il goleador polacco, anche perché in agguato ci sono come al solito le potenze straniere. Al contrario il dialogo con De Laurentiis per Kouame procede con alti e bassi: il Napoli punta ad inserire dei giocatori nell’affare ma il presidente rossoblù evita quegli argomenti. Ad esempio con le immancabili Inter e Juve per Romero si parla solo di soldi. E per il debuttante argentino il Genoa considera 30 milioni solo un punto di partenza. Più fluttuante la valutazione del sampdoriano Andersen, accostato anche lui a Inter e Juve per 25 milioni. L’affermazione del vicino di casa Romero ha un po’ distratto gli acquirenti... È strano in questa fase pensare che Milinkovic valga «appena» 60 milioni: in estate la Lazio non lo ha venduto per più di 100 milioni, ma è chiaro che il futuro del serbo dipenderà molto dalle prestazioni nel ritorno. Invece in casa Roma gode di particolari attenzioni Lorenzo Pellegrini che ha in dote una clausola bassa di questi tempi: 30 milioni. Juve e Milan sono pronti. E’ nota anche la simpatia rossonera per l’altro azzurro Stefano Sensi, che il Sassuolo valuta 20 milioni. Molto dipenderà anche dal destino di Gigio Donnarumma, che assicurerebbe una bella plusvalenza se andasse via per 40 milioni. Nel suo caso, però, si vedono solo destinazioni estere. A maggior ragione questa osservazione vale per lo slovacco Skriniar. La scorsa estate l’Inter ha detto no ad offerte da 70 milioni, ora l’asticella si è alzata a 90 milioni. E la Premier anche per lui bussa con argomenti molto convincenti. Abituiamoci all’idea che le prossime settimane ci portino nuovi rialzi e trame sempre più fitte.


Agguato a San Siro, accusa di omicidio volontario per un ultrà del Napoli

IL MESSAGGERO - Per la morte dell’ultrà Daniele Belardinelli un tifoso napoletano venticinquenne è indagato per omicidio volontario: alla guida della Volvo station wagon intestata al padre, tuttavia, non c’era lui bensì lo zio e ora gli inquirenti stanno definendo le responsabilità. I quattro a bordo dell’auto sono stati convocati in questura e oggi saranno ascoltati dagli agenti della Digos in trasferta da Milano. Ieri, interrogato per tre ore dai pm che hanno dato parere favorevole alla sua scarcerazione, l’ultrà interista Luca Da Ros ha ripetuto che Dede è stato travolto «dalle prime auto che sono passate: erano berline, non suv, e una si è spostata dalla colonna portandosi sulla sinistra». Belardinelli, ferito gravemente, è stato consegnato ai compagni dai napoletani: due di loro sono stati identificati e indagati. Da Ros ha ribadito le accuse al capo dei Boy Marco Piovella come organizzatore dell’attacco e, da alcune foto che gli sono state mostrate dai pm, ha anche riconosciuto i capi degli altri gruppi interisti che hanno partecipato all’agguato.