Da Pellegrini a Florenzi: quanti azzurrabili a Trigoria
GAZZETTA DELLO SPORT - Ed allora, sulla scia di quanto detto anche da Monchi nel forum pubblicato ieri dalla Gazzetta, non è difficile immaginare una Roma sempre più italiana, sempre più «azzurra». Allo stato attuale Di Francesco può contare su nove italiani: De Rossi, Florenzi, Luca e Lorenzo Pellegrini, Santon, El Shaarawy, Cristante, Mirante e Zaniolo. Di questi, i primi quattro addirittura costruiti in casa, a Trigoria, che non è mai un passo banale. Tra le grandi d’Italia, oggi solo il Milanha più giocatori italiani nella rosa attuale (12). Terzi portieri esclusi, la Juventus si ferma a 8, Inter e Lazio ne hanno 6, il Napoli appena 4. Insomma, la svolta italiana della Roma è netta e lo sarà probabilmente ancora di più dalla prossima estate, quando in giallorosso potrebbe sbarcare anche Gianluca Mancini, il difensore centrale dell’Atalanta su cui la Roma sta già lavorando da un po’ di tempo.
È soprattutto a centrocampo, però, che la squadra di Eusebio Di Francesco ha trovato sul territorio italico i giocatori su cui puntare per il presente e per il futuro. Daniele De Rossi resta un pezzo di storia del club e l’anima della squadra giallorossa, ma accanto a lui Monchi è andato inserendo tasselli importanti come – appunto – Lorenzo Pellegrini, Cristante e Zaniolo. Un trio di giocatori che ha un’età media di poco più di 21 anni e che può rappresentare anche un futuro importante per la nazionale di Roberto Mancini. (...)
La Roma prova un centrocampo tutto azzurro
CORRIERE DELLA SERA - Lussazione alla quarta falange del dito del piede destro, ma fortunatamente nessuna frattura. È questo il responso degli esami a cui si è sottoposto Steven Nzonzi dopo la botta rimediata in allenamento mercoledì pomeriggio. Un infortunio non grave, che però lo costringerà quasi certamente a saltare la gara di Coppa Italia di lunedì sera, contro la Virtus Entella, che sarebbe stata la sua ventesima consecutiva da titolare. (...)
La gara di Coppa Italia sarà quindi l’occasione per il francese per tirare un po’ il fiato e DiFrancesco, in attesa di buone notizie da De Rossi, la cui data di rientro non è comunque ancora ipotizzabile, potrà sperimentare soluzioni alternative. Quella più intrigante, non solo in chiave romanista ma anche per la Nazionale di Roberto Mancini, prevede l’utilizzo di tre italiani: o con l’arretramento di Lorenzo Pellegrini al fianco di Bryan Cristante e l’inserimento di Zaniolo come trequartista, oppure con il ritorno al 4-3-3, sempre con gli stessi interpreti. (...)
Scatta il conto alla rovescia per il nuovo stadio
GAZZETTA DELLO SPORT - Da una parte Roma, intesa come viale Tolstoj, dove c’è la nuova sede del club, e intesa anche come Campidoglio. Dall’altra Boston, dove il presidente Pallotta, senza sosta, è impegnato sul progetto stadio e sull’acquisizione dei terreni di Tor di Valle, da solo o con altri soci. E infine Torino, dove il Politecnico sta ultimando la relazione chiesta dalla sindaca Raggi sulla mobilità. L’atto, atteso entro la prossima settimana - dal 9 gennaio ogni giorno è buono - avrà un importante impatto politico, ma non sarà vincolante. Ecco perché la Roma attende serena, senza preoccupazioni per il presunto ritardo nell’invio della relazione.
(...) Tutto nella norma, dunque, anche se, come logico, i ritardi a Pallotta piacciono poco. (...) I tempi, però, non sono rapidissimi. E’ questione di quando, per la Roma, e non di se, pertanto entro la primavera (ma nessuno, a Trigoria e in Campidoglio, si stupirebbe se slittasse all’inizio dell’estate) è attesa l’approvazione della variante urbanistica (dopo la valutazione delle 60 osservazioni presentate e delle controdeduzioni) e la stesura della convenzione, il contratto che regolerà il rapporto tra l’anima pubblica e privata. A quel punto dovranno passare altri sei mesi per la bonifica del sito, la stesura dei contratti e i bandi europei per le infrastrutture. La volontà di tutti i soggetti è quella di iniziare a scavare entro la fine del 2019, ritrovamenti archeologici permettendo, per poi impiegare circa due anni per la costruzione vera e propria dell’impianto.
Dalla Sud a De Rossi. L’altro Icardi sfida i sogni
GAZZETTA DELLO SPORT - Di cognome fa Icardi e spesso indossa una maglia biancoceleste. Attenzione, però: non è Maurito. Anche perché fino a qualche anno fa questo Icardi (che di nome fa Simone) tutte le domeniche andava, sciarpa giallorossa al collo, a tifare per la Roma in Curva Sud. E giocava nel settore giovanile giallorosso. Ma il destino ha mischiato le carte. E lunedì Simone (classe ‘96, romano e romanista dalla zona dell’Infernetto) sarà avversario della «sua» Roma negli ottavi di finale di Coppa Italia.
(...) «Ho calpestato quel prato da raccattapalle — ricorda - Ma da giocatore mai. La curva sud, invece, la conosco bene. Entravo in tribuna poi un custode mio amico mi faceva andare in curva. Io le partite le ho sempre viste lì». Tante partite da tifoso. E un idolo: Daniele De Rossi con il quale lunedì sera un selfie potrebbe scapparci. «Crescevamo nel settore giovanile con il suo mito — ricorda — Lui era il ragazzino che dai Pulcini era diventato capitano della Roma. Poi io giocavo anche nel suo ruolo...». (...)
Roma, Dzeko e ritorno
MESSAGGERO - CARINA - A dir poco bizzarro. Da un lato sedici giocatori già a segno in campionato, quarto attacco del torneo (34 reti) e migliore reparto offensivo (24 centri) nelle gare casalinghe (un gol ogni 34 minuti) della serie A. Dall'altro Dzeko fermo a quota 2. Sì, proprio Edin, l'uomo dei 29 gol un paio di stagioni fa, il centravanti della cavalcata in Champions lo scorso anno, il miglior marcatore di tutti i tempi della Bosnia (54 reti in 97 presenze), l'attaccante capace di segnare la bellezza di 307 volte (187 nei campionati, 21 nelle coppe nazionali, 45 nelle coppe internazionali e appunto 54 con la nazionale) in carriera. L'infortunio che gli ha fatto saltare tre gare di campionato (Inter, Cagliari e Genoa) non può essere un alibi. E le 5 reti in 2 partite in Championsnon bastano. Appena due centri in serie A, rimangono sempre troppo pochi. Uno calciando di destro, l'altro di sinistro, entrambi in trasferta (Torino ed Empoli), lontano dall'Olimpico. E poi: 63conclusioni (4,2 a gara) ma soltanto in 21 occasioni ha centrato lo specchio della porta avversaria, 2 pali oltre a 46 palle perse e appena 5 recuperate. Numeri negativi. Eppure di Dzeko non si può fare a meno.
PARTE LA RINCORSA - S'è visto a Parma: con lui la squadra gioca meglio. È chiaro che nella rincorsa al quarto posto non può bastare. Servono i suoi gol. Doppiato da Kolarov, Cristante (4) ed El Shaarawy (5), superato anche da Fazio e Under (3): c'è qualcosa da mettere a posto. Edin, dopo aver recuperato anche mentalmente grazie a questa sosta forzata dopo un periodo di iper-attività, è pronto a farlo. A far sperare Di Francesco in un pronto riscatto, ci sono i numeri della sua carriera che raccontano di un attaccante che ha (quasi) sempre dato il meglio di sé nella seconda parte del campionato: dei 185 gol realizzati in totale (non vengono conteggiati nel computo i due segnati in questa stagione, mancando il riscontro dopo il giro di boa, ndc) l'attaccante bosniaco (che ieri ha incontrato gli studenti dell'istituto Galilei) ne ha segnati 103 nei gironi di ritorno dei rispettivi tornei nei quali militato. Ossia, quasi il 56%. Dzeko è rientrato dal primo minuto nell'ultima gara di campionato prima della sosta. Ha però bisogno di giocare. Per questo motivo, contro l'Entella sarà impiegato dal primo minuto.
DOMANI INCERTO - Di questi tempi, lo scorso anno Edin era alle prese con l'offerta del Chelsea. La volontà di restare ha contribuito a farlo entrare ancor di più nel cuore dei tifosi. Oggi il bosniaco è a 18 mesi dalla scadenza del suo accordo con la Roma e vanta il contratto più oneroso della rosa. In estate più volte si era ipotizzato ad un prolungamento con la Roma. Ipotesi che non ha trovato seguito. Nessuno ha infatti contattato Dzeko e anche nelle dichiarazioni pubbliche dei dirigenti, il suo contratto non viene mai menzionato. Al netto di quanto potrà accadere a gennaio - in Premier s'è registrato un sondaggio dell'Everton - inevitabilmente a fine stagione bisognerà mettersi seduti attorno ad un tavolo e parlare. Il bosniaco il 17 marzo compie 33 anni e vuole capire che intenzioni ha la società. Non può essere chiaramente il giovanissimo svedese Joel Persson, classe 2003 - pronto a firmare nei prossimi giorni un contratto con le giovanili giallorosse al compimento dei 16 anni - il suo erede. E si fa fatica ad inquadrarlo anche in Schick che non ha regalato le risposte che ci si attendeva. Della serie: o si continua con Dzeko oppure la Roma volterà pagina. Discorsi comunque futuribili: ora c'è un quarto posto da conquistare e un quarto di finale di Champions da raggiungere. Non dimenticando la Coppa Italia che da quando veste giallorosso lo ha visto scendere in campo appena 4 volte (con 2 reti al Cesena e alla Sampdoria). Lunedì sarà la quinta. Per ritrovare minuti nelle gambe e soprattutto il gol, che ormai manca da 82 giorni (doppietta al Cska Mosca, il 23 ottobre). Un'eternità per uno come lui.
Nzonzi si ferma. Piede ko, Di Francesco ha un buco a centrocampo
LEGGO - BALZANI - Da «Nzonzi non si ferma mai» a «Nzonzi si è fermato» è stato un attimo. Il gigante francese, infatti, è costretto a interrompere la lunga serie di partite giocate di fila (19, di cui sedici per intero) a causa di un infortunio alla quarta falange del dito del piede destro rimediato nell'allenamento di mercoledì pomeriggio. Lussazione la prima diagnosi, poi gli esami sembrano aver scongiurato la frattura. Forse un infortunio da stress visto che Steven non si ferma dal 23settembre. Di certo Nzonzi sarà costretto a saltare la gara di coppa Italia con l'Entella lunedì, con la speranza di poter recuperare col Torino anche se l'infortunio è più fastidioso del solito.
Una brutta notizia per Di Francesco che già deve fare a meno di De Rossi (anche ieri palestra e ritorno in campo rinviato tra fine gennaio e febbraio). Due le alternative: affiancare Pellegrini a Cristante con Zaniolo sulla trequarti oppure tornare al 4-3-3 utilizzando proprio Lorenzo come perno centrale. Sarà quasi certamente out pure Manolas che ieri ha svolto solo lavoro individuale a causa della lesione al flessore. Come detto, una Roma senza Nzonzi in questa stagione è quasi un inedito. Da agosto ad oggi l'ex Siviglia ha saltato solo due partite tra campionato e Champions: Torino (per ritardo di condizione) e Bologna per scelta tecnica. Di Francesco non ha mai fatto a meno di lui sia nel 4-3-3 sia nel 4-2-3-1. Un po' per le caratteristiche tattiche del francese, un po' per mancanza di alternative visto il lungo stop di De Rossi. Così Nzonzi è diventato in rosa il secondo giocatore più utilizzato con 1958' in 23 partite alle spalle solo del portiere Olsen (2070'). Nonostante qualche critica, nonostante lo scomodo paragone con Strootman.
L'infortunio, anche se non serio, del francese sottolinea però l'emergenza di acquistare almeno un centrocampista. L'unica alternativa in panchina sarebbe Coric ma il croato, oltre a essere fin qui utilizzato col contagocce da Di Francesco, è ancora convalescente per la distorsione alla caviglia. Ieri il presidente dell'Empoli Corsi a Radio Radio ha ribadito: «Bennacer per ora non si muove, a giugno invece le cose cambieranno». Stesso discorso per Malinovskyi del Genk, anche se Monchi proverà a forzare la mano con i due club per anticipare i tempi.
Zaniolo blindato. La Roma ha scelto: sarà lui il futuro
GAZZETTA DELLO SPORT - Scavallato il 31 gennaio Monchi si getterà anima e corpo nel rinnovo dei contratti di tanti giallorossi. Ed il primo, come da sua ammissione nel forum di mercoledì in Gazzetta, sarà proprio quello di Nicolò Zaniolo, il baby talento arrivato in estate dall’Inter e conquistatosi progressivamente una vetrina che nessuno poteva immaginarsi così rapida e veloce. (...)
Ed allora, dopo le 15 partite giocate in questi primi sei mesi di stagione (di cui 10 di campionato e 5 in Champions League) la Roma ha deciso di blindarlo. Sembra un paradosso, considerando che il centrocampista giallorosso è arrivato a Trigoria la scorsa estate ed ha firmato un contratto fino al 2023. Ma non lo è, ovviamente, pensando soprattutto all’entità di quel contratto. (...)
Zaniolo e la sua famiglia hanno da poco deciso di affidarsi ad uno dei professionisti migliori del settore, Claudio Vigorelli, che alla Roma assiste anche Davide Santon. Con lui, subito dopo la fine del mercato, Monchi si metterà a tavolino e cercherà l’intesa migliore per tutti. (...) Oggi Zaniolo non arriva a 300mila euro come ingaggio stagionale, a cui aggiungere ovviamente i bonus. Facile che il nuovo accordo possa partire da una base di un milione a stagione più bonus, magari con degli ingaggi a salire negli anni, legati anche al rendimento ed alle prestazioni del giocatore. Da capire, invece, se ci finirà dentro un’eventuale clausola o meno, magari che possa aggirarsi intorno ai 40 milioni. (...)
Schick & Pastore i più discussi. Il 2019 può essere l’anno del rilancio
GAZZETTA DELLO SPORT - E chissà che alla fine il 2019 non sia proprio il loro anno, quello degli acquisti più discussi dell’era Monchi: Javier Pastore e Patrik Schick. Acquisti che quando sono arrivati a Roma sembravano le classiche ciliegine sulla torta e che avevano fatto sognare un po’ tutti e che invece, oggi, hanno disatteso in pieno le previsioni. (...)
Su Schick (...) molto probabilmente è un problema soprattutto di testa, di fiducia, di autostima. O di capacità di saper reggere alla pressione che una piazza come Roma ti mette inevitabilmente addosso. Ma la fiducia è tutta qui. Nel senso che Schick è ancora giovane, ha 22 anni, e nel suo processo di maturazione c’è anche la crescita dal punto di vista della personalità e della compattezza mentale. Se l’attaccante ceco dovesse riuscire a fare questo step, è facile che poi possa venire tutto naturalmente e quello che Schick fa in allenamento (e che viene riconosciuto spesso pubblicamente dai compagni) possa essere riproposto anche in partita.
Poi c’è Pastore. (...) Il problema de El Flaco non è la testa, perché lui di partite e problemi ne ha già vissuti e affrontati tanti. Il problema dell’argentino, almeno per quanto visto fino ad oggi, è la condizione atletica, il ritmo partita, l’abitudine a relazionarsi con un calcio che ha maggiore intensità rispetto a quello (francese) a cui è stato abituato a giocare nelle ultime sette stagioni. (...) Anche qui sulle qualità tecniche non si discute, quello che fa Pastore con la palla ai piedi probabilmente non lo fa nessuno nella rosa della Roma. Ed allora se anche Javier riuscirà a ritrovare un po’ di ritmo e un po’ di condizione, la Roma avrà un’opzione in più. (...)
Metodo Monchi: i tanti “impossibili” e il sogno Belotti per l’anno prossimo
CORRIERE DELLA SERA - Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il d.s romanista Monchi ha spiegato le strategie del mercato giallorosso di gennaio, che sarà fatto di piccoli aggiustamenti e nessun colpo importante. Monchi ha eliminato dal suo taccuino alcune operazioni, definendo «impossibili» gli arrivi di Dendocker, Ozyakup e Herrera, rimandando a giugno i discorsi relativi a a calciatori che piacciono molto come Gianluca Mancini dell’Atalanta e Bennacer, mentre Piatek piace, ma la valutazione di 70 milioni di euro che ne fa il Genoa è ritenuta troppo elevata. Semmai il centravanti che piace (anche a Di Francesco) è il granata Belotti.
Archiviato, almeno fino al termine della stagione, il discorso relativo alla conferma di Di Francesco, il d.s. ha parlato anche di alcuni rinnovi contrattuali. Il primo, in ordine di tempo, sarà quello di Nicolò Zaniolo, ma ci sono anche quelli di Manolas, Lorenzo Pellegrini e Cengiz Under. «Sono situazioni diverse, alcune saranno valutate a fine mercato, altre al termine della stagione. Visto il suo rendimento, quello di Zaniolo sarà forse il primo rinnovo che affronteremo». (...)
Per Zaniolo è pronto un contratto fino al 2024 con uno stipendio di un milione di euro netti a stagione più i soliti bonus. Argomento di discussione con il suo nuovo agente (una scelta definitiva non è ancora stata fatta) sarà l’eventuale clausola rescissoria. (...)
Stadio a Tor di Valle, Pallotta compra i terreni. Ecco i contratti
IL TEMPO - MAGLIARO - In attesa che, dal Politecnico di Torino, arrivi il testo della relazione finale sulla mobilità prevista dalla versione Raggi del progetto Stadio di Tor di Valle, filtra qualche elemento nuovo sulla trattativa fra il presidente della Roma, James Pallotta, e il nuovo management di Eurnova, guidata da Giovanni Naccarato subentrato a Luca Parnasi dopo la deflagrazione dell’inchiesta Rinascimento. Secondo gli ultimi rumors, dopo una sorta di due diligence sui conti di Eurnova, società formalmente e ufficialmente proponente il progetto in “accordo” con i giallorossi, già sarebbe stato fissato un prezzo di massima che difficilmente potrebbe superare i 100 milioni di euro con i quali Pallotta entrerebbe in possesso non della societá vera e propria ma solo dei suoi asset legati al progetto Tor di Valle.
In sostanza, Pallotta, per un controvalore stimato fra 90 e 110 milioni di euro, comprerebbe da Eurnova i terreni e il progetto Stadio. Al momento, i legali delle due parti avrebbero iniziato i colloqui per stendere i contratti di compravendita la cui firma, peró, potrebbe essere “spacchettata” in due momenti: intanto una sorta di pre-accordo, di impegno alla compravendita che si perfezionerà al momento dell’approvazione finale del progetto, più precisamente all’approvazione da parte del Consiglio comunale delle delibere di variante e convenzione urbanistica. A quel punto, Pallotta rileverebbe Eurnova azzerando i problemi con il Campidoglio: i debiti di Eurnova con il curatore fallimentare della Sais di Papalia ereditando direttamente le obbligazioni con il Comune assunte da Eurnova.
A centrocampo si blocca anche Nzonzi
IL TEMPO - SCHITO - La sosta non risolve l’emergenza. Negli ottavi di Coppa Italia che la Romagiocherá lunedì prossimo allo stadio Olimpico contro la Virtus Entella, Eusebio Di Francesco dovrà ancora fare i conti con una serie di defezioni. L’ultima, in ordine temporale, è quella di StevenNzonzi. Il campione del mondo, che nelle ultime settimane di dicembreera stato perno inamovibile del centrocampo giallorosso, complice la prolungata assenza di Daniele De Rossi: non ci sarà. Due giorni fa il francese ha subito un infortunio al piede sinistro riportando la lussazione del quarto dito. Niente di grave, ma deve fermarsi qualche giorno.
De Rossi anche ieri ha svolto lavoro in palestra ed è deciso a non intervenire chirurgicamente sul ginocchio, trovandosi ancora alle prese con il recupero completo che dovrebbe portarlo a rientrare tra Atalanta e Milan. Il terzetto di centrocampo con l’Entella sembra già scritto: saranno Pellegrini, Cristante e Zaniolo gli incaricati a mettere alle corde la squadra ligure. Difficili i recuperi di Manolas, che ancora non è pronto dopo il problema che lo ha costretto al forfait contro il Parma nell’ultima di campionato, Coric e Santon, che ieri hanno svolto lavoro differenziato. In difesa dunque riprenderà il suo posto Kolarov con Florenzi sull’out opposto e la coppia centrale formata da Fazio e Juan Jesus. In attacco è El Shaarawy ad alzare bandiera bianca a causa di una sindrome influenzale che gli ha permesso solo ieri di tornare ad allenarsi in palestra.
La Roma blinda Zaniolo
IL TEMPO - SCHITO - Durante la finestra di mercato, la Roma Preferisce giocare in casa. Potrebbe arrivare un centrocampista a puntellare la squadra costruita quest’estate, Intanto si pensa a far sì che le pedine più pregiate rimangano nella capitale il più a lungo possibile. Le sorti del futuro romanista sono principalmente nelle mani del ds Monchi che, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha dichiarato che a gennaio si apriranno le porte di Trigoria a “giocatori che possono alzare il livello della squadra”, certo non spendendo uno sproposito. L’attenzione maggiore allora è tutta rivolta ai gioiellini già agli ordini di Eusebio Di Francesco.
Il primo nome sulla lista di Monchi è Nicoló Zaniolo. Arrivato in estate dall’Inter, inserito nella trattativa che ha portato a Milano Radja Nainggolan, il centrocampista classe ‘99 ha stupito i più, Mostrando oltre che una spiccata personalità, anche una tecnica e delle capacità che hanno stregato il pubblico romanista. Il gol contro il Sassuolo, con lo “scavetto” che gli ha permesso di superare Consigli, l’ha proiettato nell’Olimpo giallorosso ricordando a qualcuno, seppur da lontano, le gesta di Francesco Totti. Rischiare di perdersi per strada, con queste premesse, è un gioco da ragazzi, ma il talento giallorosso che si ispira a Kakà e Modric ha tenacia da vendere e l’idea è quella di rendere la sua permanenza nella capitale piuttosto duratura.
Zaniolo ha cambiato da poco procuratore passando sotto la gestione di Claudio Vigorelli, che nella sua scuderia ha anche Santon e da mesi dialoga con Monchi per parlare di un possibile approdo a Roma di Hector Herrera (il centrocampista del Porto puó arrivare a parametro zero in estate ma chiede un pluriennale da 4 milioni netti a stagione, escluse le commissioni per l’agente). Ora sul tavolo c’è soprattutto l’adeguamento contrattuale per Zaniolo, che con un prolungamento e un sostanzioso ritocco andrà a percepire intorno al milione e mezzo di euro l’anno. “La nostra idea - le parole del ds romanista - è costruire una grande squadra, per questo dico che Zaniolo è il futuro della Roma, non sará venduto. Avrà un percorso lungo e importante in questa società. Lui è come un palazzo che stiamo costruendo piano piano, ma se non lo facciamo bene poi può crollare in un attimo. Ne ho visti tanti di talenti perdersi”.
Bastone e carota, ma la certezza che la Roma crescerá partendo dai suoi giovani. In linea con questa idea si configura anche il rinnovo fino al 2021 firmato da Devid Bouah, terzino destro della Roma Primavera che sta recuperando dopo essersi rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio destro a fine novembre, e la firma imminente che riguarderà l’altro talento classe 2001, Alessio Riccardi.