Cristante studia la sua ottava Roma
Arrivato nel 2018, Cristante è sempre stato un pilastro del club.
Con Gasperini segnò 12 gol in una stagione: sarebbe felice di ritrovarlo adesso a Trigoria. Tutte le estati sembra vicino all'addio, poi rima e gioca sempre.
Fonte - corsport
Stallo Svilar, ma la priorità resta la Roma
Il portiere aspetta ancora il nuovo contratto.
Svilar è in Belgio in vacanza, la moglie sta per partorire. L'agente lavora per l'accordo. La trattativa adesso è ferma: c'è distanza tra le parti.
Fonte - corsport
Gasperini e la Roma: abbraccio
Ha salutato Bergamo con una lettera sull'Eco dei tifosi.
"Non è un addio" scrive il tecnico "e la decisione è soltanto mia: dopo 9 anni cercavo altri stimoli".
Fonte - corsport
Roma, tornano i prestiti: dodici nodi per Ghisolfi
Rientrano dodici giocatori a Trigoria con prospettive future da studiare e risolvere.
Abraham, Hermoso e Kumbulla hanno chance di rimanere. Dahl e Zalewski utili a fare plusvalenza. Darboe, Solbakken, Cherubini, Pagano, Olivares e Mastrantonio dovranno trovare una sistemazione.
Fonte - corsport
De Rossi al CorSera: "Mi piacerebbe tornare alla Roma un giorno. Ora cerco un progetto stimolante"
Daniele De Rossi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha raccontato anche la sua esperienza a Roma da allenatore.
De Rossi, togliamoci subito il dente: ma che era successo?
“Non deve chiederlo a me. Avevamo impostato un progetto di lungo periodo. Nella mia testa c’era l’idea di crescere insieme a una squadra giovane e alcuni giocatori più esperti con l’obiettivo di lottare per lo scudetto nel 2027, l’anno del centenario. E invece…”.
E invece la sua stagione è durata appena quattro partite e tre punti.
“So che nel calcio senza i risultati il tempo non te lo dà nessuno, ma tutto è stato accantonato davvero troppo presto. Le stagioni ormai cominciano a metà agosto, noi abbiamo fatto il ritiro con 16 ragazzi della Primavera, il mercato aperto e la squadra ancora tutta da costruire. Gli ultimi 4-5 acquisti li ho allenati solo per pochi giorni”.
Per diversi mesi la Roma non ha voluto più vederla neanche in tv.
“In quel momento per me era fonte di sofferenza. Se una donna che ami alla follia ti lascia, non riesci a guardarla camminare felice, mano nella mano, con un altro uomo. Ma ormai è passato: sono tornato a vedere la Roma e ad essere contento delle sue vittorie”.
Ha mai pensato: i risultati di Ranieri li avrei raggiunti anche io?
“No, perché nessun tecnico è uguale a un altro. Certamente l’intelligenza, l’esperienza e il pragmatismo di Ranieri sono stati fondamentali in quel momento. Posso solo dire che le mie emozioni vedendo l’Olimpico pieno di bandiere contro il Bilbao in Europa League, non sono state inferiori alle sue. Avrei voluto essere lì in mezzo a quel mare giallorosso: è stata una delle manifestazioni più belle, nella sua semplicità, che una tifoseria abbia mai messo in scena. Nessuna coreografia artificiale: ognuno con una bandiera mezza giallo e mezza rossa, come quando si era bambini”.
Lei ha ancora un contratto per due anni.
“Sì, ma spero di farne presto uno con un altro club. Il contratto non è un vincolo per me”.
Come considera la regola che impedisce a un tecnico esonerato dopo poche partite di poter allenare un’altra squadra in A?
“Sbagliatissima: tutto il mondo ha regole diverse. La mala-burocrazia che spesso ferma il Paese esiste anche nel calcio. Prendere un patentino di allenatore è come scalare l’Everest e una persona “normale” non può farlo se non ha una carriera nel calcio alle spalle: perché? E perché un proprietario non può far guidare la propria squadra a chi vuole lui? Per non parlare degli stadi che non si riescono a costruire”.
Parliamone invece…
“A Roma c’è chi vorrebbe bloccare il progetto dei Friedkin da un miliardo per difendere una mini area abbandonata dove sono cresciuti alcuni alberi. Lo stadio a Tor di Valle saltò anche per salvaguardare una sconosciuta tribunetta storica semi distrutta dove bivaccavano i topi nella sporcizia. Questa per me è follia. Anche il progetto di Lotito sul Flaminio, inutilizzato da anni, incontra difficoltà. Paesi meno ricchi e sviluppati del nostro hanno impianti migliori. Tutto per colpa della burocrazia”.
Cosa ha lasciato lei alla Roma?
“Un gruppo sano, una dedizione al lavoro. E alcune giuste intuizioni”.
Ha lanciato Svilar, fatto prendere Angelino, Soulé, Koné. C’è qualche altra intuizione che le è stata negata?
“Sì, ma capita a tutti i tecnici. Non bisogna ricordare solo quello che ci fa comodo: io avrei puntato sul rilancio di Moise Kean, ma ho anche detto no a Retegui, poi capocannoniere”.
Cosa cerca adesso?
“Un progetto stimolante, una piazza passionale che viva per il calcio e dei dirigenti che abbiano una grande voglia di lavorare con me”.
Riassuma il suo calcio in tre concetti.
“Capacità di fare gli uno contro uno in ogni zona del campo, coraggio e un’organizzazione che consenta di dominare il gioco”.
I tecnici che l’hanno influenzata di più?
“Spalletti, Luis Enrique e Conte, ossessionato dalla vittoria”.
Il rimpianto?
“Non aver vinto uno scudetto con la Roma ed essere arrivato al Boca Juniors troppo tardi”.
Il sogno?
“Trovarmi a 70 anni felice della carriera da tecnico come oggi lo sono di quella da calciatore”.
L’incubo?
“Che il mio sogno possa allontanarmi troppo dalla mia famiglia”.
Ci saranno mai altri due come Totti e De Rossi nella Roma?
“Magari ce ne saranno due meno innamorati della Roma, ma che vinceranno più di noi. Più forti di me ci saranno, di Francesco la vedo dura”.
E’ un peccato non vedere Totti nella Roma…
“Mi spiace, ma capisco la ritrosia dei presidenti quando si avvicinano alle bandiere dei club. Non è facile gestire figure così ingombranti: ti danno lustro ma se vanno via lo stadio ti si rivolta contro”.
In programma la terza offerta per Svilar e i tifosi inondano i social: "Rinnovatelo"
La richiesta del portiere è di 3.5 milioni più bonus, rifiutate le prime due proposte della Roma. Svilar e la Roma però vogliono continuare insieme.
Fonte - ilromanista
Gasp-Roma ci siamo, oggi via dalla Dea
L’incontro a Firenze ha portato alla fumata bianca: Gian Piero Gasperini sarà il prossimo allenatore della Roma. Inutili il tentativo della Juventus, respinto sul nascere, e la mozione degli affetti dei tifosi atalantini. Pronto un triennale. Contratto da 5 milioni più bonus a stagione, Ranieri ha scelto il suo erede al trono. A Bergamo gli hanno chiesto di restare ma nelle prossime ore ci sarà l'addio.
Fonte - ilromanista
Ha scelto la Roma
Gasperini ha accettato l'offerta: contratto di tre anni.
Gian Piero si è sentito centrale nel piano di rilancio che i Friedkin e Ranieri gli hanno esposto durante l'incontro di giovedì a Firenze: ora attende l'ok dell'Atalanta. Inutile il tentativo di Chiellini di portarlo alla Juve.
Fonte - corsport
Dai prestiti alle delusioni: ecco una Roma in uscita
Alcuni giocatori hanno lasciato Trigoria e altri rischiano il taglio estivo.
Hummels smette, Nelsson rientra dal prestito, Baldanzi, Cristante e Dovbyk possono partire.
Fonte - corsport
Roma, c'è Abraham. E se servisse ancora?
Saelemaekers per ora è stato bloccato da Tare al Milan.
Lo scambio pattuito ad agosto non si concretizzerà, il centravanti inglese piaceva anche a Gasperini. Tammy Abraham però dovrebbe riconquistare i tifosi che lo hanno fischiato in questa stagione a Milano in Coppa Italia.
Fonte - corsport
Si attende l'ok definitivo di Gasperini. La Juventus per ora è solo una suggestione
Dopo l'incontro (positivo) avvenuto a Firenze tra Gasperini, il ds Roma Ghisolfi, Claudio Ranieri e Dan Friedkin, adesso si aspetta la risposta definitiva dell'allenatore, che ha ascoltato i programmi e le potenzialità sul mercato dei giallorossi. Gasp parlerà con l'Atalanta e si prenderà qualche giorno per riflettere. Possibilità Juventus? Per adesso solo una suggestione.
Fonte - SkySport
Il punto G
Gasperini incontra a Firenze la società al completo: Friedkin, Ghisolfi e Ranieri. Il meeting è servito a definire strategie e ambizioni. Ancora fumata grigia, però. Il tecnico ha chiesto 48 ore prima della firma. Proposta triennale da 5 milioni netti a stagione. Sullo sfondo c’è la Juve, ma la Roma è avanti. C’è un futuro da costruire, all’altezza dei sogni dei romanisti.
Fonte - ilromanista