Pellegrini: "C'è stato un momento in cui parlavo più con Edin che con mia moglie a casa"
Lorenzo Pellegrini ha rilasciato un'intervista su SKY SPORT in cui ha parlato della propria storia e del proprio passato con la maglia giallorossa, del presente che sta vivendo in un momento così difficile per tutto il paese e, infine, delle aspettative per il futuro. Questo un estratto delle sue parole:
Che ruolo hai avuto nell'accordo che avete raggiunto con la società, anche per rinunciare a delle mensilità...
"Abbiamo raggiunto l'accordo per andare incontro alla società, nonostante in una squadra ci siano tante emozioni contrastanti tra chi è contento e sa di rimanere e chi pensa che magari possa andare via, però nessuno ha fatto alcun tipo di problema ed è stato talmente tanto semplice che nessuno di noi ha avuto un ruolo più importante o meno importante perché abbiamo deciso tutti quanti e tutti insieme. Questo è quello che fa una squadra vera secondo me e noi siamo una squadra vera."
Fonseca ha annunciato un'investitura su Lorenzo Pellegrini capitano nel post Dzeko...
"Alle parole bisogna dare un peso, quindi è importante vedere chi le dice determinate parole. Con il mister ho un bellissimo rapporto e ho una grande stima di Fonseca, sicuramente sentir dire queste cose da lui mi rende molto orgoglioso."
E' vero che sei stato un "bel martello" la scorsa estate quando Dzeko era vicino all'Inter per convincerlo a restare?
"Forse martello è poco. C'è stato un momento in cui parlavo più con Edin che con mia moglie a casa, che tra l'altro era incinta e stava quasi per partorire. Quindi è stato un po' un momento così, ci siamo visti anche fuori dal campo e continuavo fino a che non mi ha detto in anteprima che avrebbe rinnovato e si era messo d'accordo con la società. Io sono stato felice come se avessi rinnovato io."
Premier League punta alla ripartenza ma solo su campi neutrali
La Premier League, il massimo campionato inglese, sta lavorando per portare a termine le restanti partite della stagione. Nell'ipotesi di una ripresa la Lega inglese starebbe valutando la possibilità di far scendere in campo le squadre solo in 8-10 stadi neutrali, che avranno i permessi per ospitare le squadre e saranno messi in sicurezza prima di ogni partita. Questo è infatti quanto è emerso dalla riunione tra i club.
"In una riunione della Premier League, i club hanno discusso i possibili passi verso la pianificazione per riprendere la stagione 2019/20, quando è sicuro e appropriato farlo. La priorità della Premier League è la salute e la sicurezza di giocatori, allenatori, dirigenti, personale del club, tifosi e la comunità in generale. La Lega e i club stanno prendendo in considerazione i primi tentativi di avanzamento e torneranno ad allenarsi e a giocare solo dopo indicazioni del Governo, sotto la consulenza medica di esperti e previa consultazione di giocatori e dirigenti. I club hanno riconfermato il loro impegno a terminare la stagione 2019/20, mantenendo l’integrità della competizione e hanno accolto con favore il sostegno del Governo".
La Regione dice sì? I piani per lunedì di Fonseca e Inzaghi
GAZZETTA.IT - Filtra ottimismo sul fatto che in giornata possa arrivare l'ok dalla Regione Lazio ad allenarsi singolarmente all'interno dei centri sportivi anche per gli atleti di discipline non individuali. Ai giocatori, dunque, dovrebbe essere consentito di potersi recare a Trigoria o Formello, nel caso di Roma e Lazio, per poter lavorare da soli in palestra o in campo nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza. Ovviamente non sono consentite partitelle o corse di gruppo.
La Roma è pronta a ripartire: al "Fulvio Bernardini" ci sono tre campi disponibili, 23 camere per la prima squadra più 13 per le giovanili con bagno privato. I ristoranti sono due, uno al primo piano e l'altro al piano terra, diviso in tre spazi destinati a calciatori, dirigenti e dipendenti. I giocatori, inoltre, si allenerebbero a scaglioni, dalla mattina al tardo pomeriggio, sarebbero costantemente controllati e tornerebbero a casa subito dopo la seduta.
Regione Lazio, Leodori: "Stiamo cercando di capire col Governo come far ripartire gli allenamenti"
Si è diffusa in giornata la voce sulla possibilità che gli atleti di sport professionistici, attraverso allenamenti individuali, possano ricominciare ad allenarsi già a partire da lunedì 4 maggio. In merito, la risposta di Daniele Leodori, vicepresidente della Regione Lazio:
"Stiamo cercando di capire come definire gli allenamenti individuali per gli sport di squadre professionistiche, stiamo cercando di capirlo col Governo perché i nostri atteggiamenti rientrano in una logica di collaborazione costante e diretta col Governo, cui è demandato di stabilire le date delle riaperture".
Lucescu: "Mkhitaryan è un giocatore decisivo. Under? Gli serve tempo per maturare"
Mircea Lucescu, ex CT della Turchia e tecnico dello Shakhtar, è intervenuto nel corso di Taca La Marca su Radio Musica Television e ha parlato anche di Mkhitaryan e Ünder.
Su Mkhitaryan.
"È un giocatore decisivo, anche se l’allenatore gli deve trovare la collocazione giusta. L’ho trasformato in seconda punta viste le sue qualità da assist-man. Per acquisire fiducia non può essere in prestito, il ragazzo ha bisogno di certezze. A Manchester non ha fatto bene perché partiva troppo lontano dalla porta e tatticamente non era messo nelle migliori condizioni. È un gran bravo ragazzo e mi ha fatto molto piacere poter lavorare con lui, con me è stato un grande goleador".
Ünder?
"La continuità la può avere in un campionato di altissimo livello come quello italiano. Ha tanta qualità ma tutto dipenderà da come i vari allenatori lo gestiranno, gli devono spiegare i movimenti da fare e dare le giuste direttive. Ci metterà un po’ più di tempo per maturare e diventare un top player, ma sono convinto che ci arriverà".
AIC, Calcagno: "I calciatori stanno chiedendo di fare il possibile affinché si riprenda, ma non a tutti i costi"
Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC, ha parlato della situazione legata all'emergenza covid-19 ai microfoni di Sport Mediaset:
"A me preoccupa tutto quello che la Serie A sviluppa all’interno del nostro sistema. La mancanza di ricchezza che potrebbe arrivare dall’alto potrebbe ammazzare il mondo professionistico di più basso livello, potrebbe ammazzare il mondo dilettantistico. Noi abbiamo tanti ragazzi e ragazze che vivono di calcio e che certamente non sono dei privilegiati all’interno del nostro contesto. Le ordinanze a livello regionale sulla riapertura agli allenamenti dei club? Sono provvedimenti in linea con le nostre richieste. È una responsabilità di sistema: i calciatori e le calciatrici ci stanno chiedendo di lavorare e di fare tutto il possibile affinché si possa riprendere ma, ripeto, non a tutti i costi”.
Mancini: "Dalla Primavera alla Nazionale si può. Zaniolo non è stato un caso"
ANSA - Zaniolo? "Non è stato un caso". Parola di Roberto Mancini, che in un incontro in video-conferenza con ragazzi e ragazze del settore giovanile del Bologna spiega di essere pronto a ripetersi: "Lo vidi alle fasi finali dell'Europeo Under 19, in cui era sotto categoria e decisi di chiamarlo. A voi ragazzi dico, impegnatevi e allenatevi duro: se avete qualità tecniche e personalità sono pronto a chiamarvi, anche se non avete ancora esordito in prima squadra". Mancini ha poi aggiunto che "nel mio staff ci sono persone che monitorano il campionato Primavera e se ci sono ragazzi in gamba sono pronto a chiamarli. Per me l'età non conta: contano tecnica e personalità. Ragiono così perché io a Bologna ho esordito a sedici anni e mezzo, grazie al fatto che trovai persone che mi diedero fiducia e sono sempre pronto a fare lo stesso. Bisogna dare spazio ai giovani bravi, farli giocare e lasciarli anche sbagliare".
Alexis Sanchez possibile solo se il Manchester UTD pagherà più di metà ingaggio
La Roma ha messo gli occhi su Alexis Sanchez, giocatore del Manchester Utd in prestito all'Inter. Uno dei principali ostacoli per arrivare al cileno è l'ingaggio da capogiro: 11 milioni a stagione, che i nerazzurri al momento pagano per metà. Secondo calciomercato.com, la Roma non è disposta ad andare oltre i 4,5 milioni netti, con il resto dell'ingaggio versato dai Red Devils.
Nuno Romano: "Quando torneremo ad allenarci lo faremo in mini gruppi e con grandi carichi di lavoro"
Nuno Romano, preparatore della Roma, ha parlato della possibile ripresa del campionato al portale portoghese Record:
"Non sappiamo ancora quando torneremo ad allenarci e, probabilmente, quando sarà il momento sarà fatto in mini gruppi e con un lavoro più specifico di corsa e fitness, senza mettere in contatto gli atleti. Quindi dovremo sapere quanto tempo abbiamo per il mini pre-stagione. E qui è necessario, per quanto possibile, portare i giocatori ad un alto livello di condizione fisica, in modo da poter far fronte al difficile sforzo che richiederà giocare ogni tre giorni. Ci sarà bisogno di grandi carichi per portare i calciatori nelle migliori condizioni fisiche possibili".
Pellegrini: "Ci piacerebbe iniziare il prima possibile in sicurezza. Orgoglioso delle parole di Fonseca"
Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, ha espresso il proprio parere contrario sullo stop del calcio ai microfoni di Sky Sport:
Sulla ripresa del calcio
"La prima cosa che mi viene in mente è che riprendendo il campionato o gli allenamenti sarebbe un modo per noi di essere vicini ai nostri tifosi, visto il momento difficile loro che devono stare a casa. È normale ed evidente che il calcio è la nostra passione, il nostro lavoro e ci piacerebbe iniziare in sicurezza il prima possibile".
Cosa pensi della presa di posizione dall'AIC?
"Penso che stia rappresentando alla perfezione la volontà di noi calciatori: cercare di iniziare pian piano, mettendo un mattoncino alla volta, in totale sicurezza, sperando che le cose migliorino più avanti per tutta l'Italia"
Ce la farà la Serie A a ripartire?
"Per ripartire tutti quanti insieme deve farlo anche il calcio, passando per piccoli step e uno di questi fondamentali è di riniziare piano piano le cose con il primo è quello di chiedere che ci permettano di entrare nei nostri centri sportivi per svolgere gli allenamenti".
Che ruolo hai avuto nell'accordo che avete raggiunto con la società, anche per rinunciare a delle mensilità?
“Abbiamo raggiunto l'accordo per andare incontro alla società, nonostante in una squadra ci siano tante emozioni contrastanti tra chi è contento e sa di rimanere e chi pensa che magari possa andare via, però nessuno ha fatto alcun tipo di problema ed è stato talmente tanto semplice che nessuno di noi ha avuto un ruolo più importante o meno importante perché abbiamo deciso tutti quanti e tutti insieme. Questo è quello che fa una squadra vera secondo me e noi siamo una squadra vera”.
Fonseca ha annunciato un'investitura su Lorenzo Pellegrini capitano nel post Dzeko
“Alle parole bisogna dare un peso, quindi è importante vedere chi le dice determinate parole. Con il mister ho un bellissimo rapporto e ho una grande stima di Fonseca, sicuramente sentirsi dire queste cose da lui mi rende molto orgoglioso”.
È vero che sei stato un bel martello la scorsa estate quando Dzeko era vicino all'Inter per convincerlo a restare?
“Forse martello è poco. C'è stato un momento in cui parlavo più con Edin che con mia moglie a casa, che tra l'altro era incinta e stava quasi per partorire. Quindi è stato un po' un momento così, ci siamo visti anche fuori dal campo e continuavo fino a che non mi ha detto in anteprima che avrebbe rinnovato e si era messo d'accordo con la società. Io sono stato felice come se avessi rinnovato io”.
Il senso di appartenenza ti lega tanto a Roma?
“Penso che questo sia normale, qui sono cresciuto, sono nato, ho tutta la famiglia della Roma È evidente che sento una cosa diversa dagli altri. Non che sia più forte, ma diversa. Sono orgoglioso di far parte di questa società che anche in questo momento difficile ha dimostrato di avere un cuore grande, mai come quest’anno mi rispecchio in questa società”.
Quanto è stato importante tuo padre nella tua crescita?
“Papà si aspettava da me sempre di più, e anche io ho capito che dovevo aspettarmi sempre di più senza accontentarmi. Papà è stato un grande maestro per me, mi ci sento ogni giorno e dopo ogni partita. Mi dice ciò che pensa e mi fa piacere. Ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita”.
E Montella?
“Montella è stato l’allenatore che mi ha insegnato a fare il centrocampista. Abbiamo vinto ogni partita, mi sembra 28 su 28, poi quell’anno è andato in prima squadra. Ho sempre avuto un bel rapporto con lui, mi fa piacere sentirlo”.
Hai chiesto la 7 a Bruno Conti?
“Sono stato maleducato, non gliel’ho chiesta subito. Lui ha avuto un valore fondamentale per la mia crescita. Io glielo dico sempre che l’ho presa in prestito e lui è felice che la indossi io: per me è un orgoglio”.
Ti ricordi l’esordio?
“Mi ricordo tutto. Mi ricordo quando eravamo in hotel e mister Garcia, che sento spesso, mi diceva di tenermi pronto perché sarebbe stata una grande giornata. Lui passava in ogni stanza a parlare con i giocatori e non mi aveva mai detto quelle parole, quindi me l’aspettavo. Poi non vincevamo da parecchio e siamo tornati ai tre punti. È stata una giornata perfetta”.
Hai giocato al fianco di De Rossi
“De Rossi è sempre stato un punto di riferimento, sono stati due anni importanti. Quando lo vedi ti innamori dell’uomo oltre che de calciatore, è una persona eccezionale, mi fa piacere sentirlo. A volte giochiamo alla play, ma è scarso (ride, ndr). Mi fa piacere sentirlo sempre, è un uomo incredibile”.
In telecronaca spesso parlano dei tuoi assist come “l’imbucata alla Totti”. Cosa ne pensi?
“Mi rende orgoglioso e fa piacere. Francesco è una leggenda e non sarò mai come lui, nessuno lo sarà. Io mi metto a disposizione della Roma e spero di fare il massimo per questa società”.
Cosa hai pensato quando sei andato a Sassuolo?
“Sono andato a Sassuolo con la serenità di un ragazzo di 20 anni con la voglia di crescere e tornare a casa più forte”.
Cosa pensi che devi migliorare?
“In campo devo migliorare nella fase difensiva e vorrei fare qualche gol in più”.
Tua figlia Camilla ad agosto compie un anno
“È incredibile come ti cambia la vita, non pensavo di poter provare questo amore per lei, è inspiegabile. Il tempo è volato, ogni giorno fa una cosa una nuova, gattona e dice qualche parolina: riesce quasi a dire papà, è un’emozione incredibile”
Cosa avresti fatto se non fossi diventato calciatore?
“Non ti so rispondere, nella mia testa c’è sempre stato solo questo, ho dato tutto per poi vedere dove sarei arrivato. Magari avrei fatto il maestro d’asilo o qualcosa del genere”.
Cosa vuol dire per te giocare in Nazionale?
“È un’emozione grande, ho già l’opportunità di rappresentare la mia città e la mia famiglia, ma avere l’opportunità di rappresentare anche la nazione è incredibile, non l’avrei mai pensato. Come dice papà non bisogna mai accontentarsi”.
Hai detto di apprezzare Gerrard e Lampard, ma chi preferisci?
“Trai due ho sempre preferito Gerrard, mi ha sempre fatto impazzire. Mi piaceva la sua eleganza, il suo modo di toccare il pallone, era elegante ma concreto, ma anche Lampard mi piaceva”.
Mancini ha detto che vuole vincere l’Europeo. Potete farcela?
“Assolutamente sì, stiamo facendo un percorso di crescita, Abbiamo, purtroppo dico io, un anno di crescita in più e possiamo fare bene. Il mister ha detto subito che voleva ringiovanire la rosa e si vede, questo ci aiuta ad essere più uniti, senza nulla togliere ai più grandi. Siamo un bellissimo gruppo dentro e fuori dal campo. Nelle qualificazioni abbiamo dimostrato di essere molto forti. L’anno prossimo ci arriveremo con qualche consapevolezza in più”.
Con chi ti trovi beni in Nazionale di calciatori extra-Roma?
“In Nazionale mi trovo bene con tutti. Quelli con cui sto di più extra-Roma sono Florenzi, che però stava alla Roma, poi Belotti e Immobile. Stiamo molto insieme e usciamo insieme. Sto bene con tutti, non mi viene in mente nessuno con cui penso di non stare bene, sia con la Roma che con la Nazionale: per me è un orgoglio”.
Ginulfi: "Pau Lopez ed i rigori? Sono un terno a lotto, sempre difficili. Ripresa? Per me è da rimandare tutto a settembre"
Alberto Ginulfi, ex portiere della Roma dal 1962 al 1975, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport del suo passato e di Pau Lopez:
Lei è passato alla storia come primo giocatore sostituito nella storia della Roma...
“Giocavamo a Ferrara, era l’8 gennaio 1967 e ricordo un gran freddo. Eravamo sotto 1-0 e finì così”.
Cosa ricorda del rigore parato a Pelé?
“Tutti mi ricordano per il rigore parato a Pelé, ma ho fatto anche meglio, tipo in semifinale di Coppa delle Coppe, poi fa piacere parare un rigore a Pelé”.
Pau Lopez ha ammesso che i rigori non sono il suo forte: che consiglio vuole dargli?
“Oggi come oggi è difficile, è un terno al lotto. Posso dire che Handanovic è molto forte, indovina spesso l’angolo. I rigori da parare sono difficili comunque”.
Tancredi ha rivelato, però, di studiare gli avversari…
“Io penso che anche Pau Lopez studi gli avversari, però è sempre una questione di fortuna, non è facile”.
Il portiere può essere intimorito dall’avversario?
“Io ricordo che Gigi Riva tirava fortissimo, una volta prese la traversa contro di noi e la palla arrivò a centrocampo (ride, ndr). Il rigore è sempre difficile, se lo pari sei bravo ma pararlo è sempre difficile”.
Lo hanno definito “portiere moderno per eccellenza”…
“Ero discreto con i piedi, allora servivano poco ma oggi servono eccome, serve tecnica”.
Che ricordi ha di Roma-Blackpool, finale della Coppa Anglo-Italiana?
“Lo stadio era sempre pieno, erano altri tempi ma non era mai vuoto. Eravamo una discreta squadra e abbiamo vinto tranquillamente, fu anche una piccola soddisfazione perché quella coppa era sempre predominio degli inglesi, si faceva a fine stagione. Arrivare primi non è mai facile”.
In Coppa delle Coppe la Roma fu fermata da una monetina…
“Rimane una grande amarezza, la seconda partita terminò 2-2, pensavamo di aver passato il turno. La Roma ha fatto sempre storia purtroppo, all’epoca non c’era la regola dei gol in trasferta, purtroppo prima non valeva”.
Con la Roma ha vinto due Coppe Italia però…
“L’altra volta ho visto un filmato sulle vittorie della Coppa Italia, è stato un bel filmato”.
Come sta vivendo l’emergenza?
“Sto vedendo tante repliche di sport, dal calcio agli altri. È un periodo di magra”.
Le manca il calcio? Riprenderebbe il campionato?
“Sì, vedo che tutti vogliono iniziare ma si sta facendo una grande confusione. Per me ormai è da rimandare tutto a settembre, non si possono giocare 3 partite a settimana, non si capisce niente”.
La deadline per chiudere la stagione è il 2 agosto…
“Non è calcio giocare ogni 3 giorni, in notturna e senza pubblico. Io direi di ricominciare a settembre e seguire l’esempio della Francia, l’Inghilterra è messa male e non so se riprenderà”.
Abita ancora all’Appio Claudio?
“Sto in campagna”.
Qual è stato l’attaccante più forte che ha affrontato?
“Gigi Riva, era troppo forte, una persona eccezionale e un grande uomo. Paragonabile a Giacomo Losi per attaccamento alla squadra”.
Chi erano i più romanisti in squadra?
“C’erano Leonardi, Menichelli, De Sisti, eravamo romani e romanisti. Era tutto molto bello, ora ci sono tanti stranieri, forse manderei avanti il settore giovanile, ci punterei”.
Regione Lazio, buone notizie per la Roma. Possibile tornare ad allenarsi dal 6 maggio con sedute individuali
La Regione Lazio, con l'ultima ordinanza emessa, ha predisposto il via libera dal 6 maggio per l'attività sportiva con allenamenti individuali per gli atelti professionisti. Quindi sia la Roma che la Lazio potranno riprendere gli allenamenti presso i propri centri sportivi rispettando le norme di distanziamento:
"Con riferimento alle attività sportive, sono consentite a decorrere dal 6 maggio 2020, le seguenti attività:
- l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali;
- l’attività motoria e sportiva all’aperto in forma individuale, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. È consentito per tali attività lo spostamento individuale solo in ambito provinciale. Esclusivamente per lo svolgimento in forma amatoriale di pesca sportiva da terra in acque interne e in mare è autorizzato lo spostamento nell’intero ambito regionale, al solo scopo di consentire il raggiungimento del litorale marittimo;
- entro il 5 maggio 2020 gli enti gestori delle strutture sportive consentite, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 e della presente ordinanza, predispongono il protocollo delle misure di sicurezza da adottare per lo svolgimento delle attività. In ogni caso le attività all’interno di strutture sportive possono svolgersi solo previa predisposizione del protocollo di sicurezza".