Il Manchester United chiede troppo. La storia si ripete
LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma continua a lavorare con il Manchester United per il cartellino di Smalling. Il giocatore non rientra più nei piani del club inglese, ma nonostante questo le pretese restano alte e la Roma non ha fatto a oggi, per lo United, un'offerta adeguata. Gli inglesi chiedono 20 milioni di euro, mentre i giallorossi sono fermi oggi a 12. La trattativa alla fine potrebbe sbloccarsi dopo un lungo braccio di ferro sia per le uscite di Fazio e Juan Jesus, sia perché il giocatore è stato convinto ad accettare un triennale da 3,5 milioni a stagioni e per questo motivo ha già rifiutato diverse offerte. Alla fine la speranza è che lo United ceda, ma Fonseca avrebbe voluto avere a disposizione il difensore il prima possibile.
Kalinic si offre come rincalzo, ma la società cerca giovani
LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma continua a lavorare sul mercato ed è in cerca di un vice Dzeko, che resterà l'attaccante titolare dei giallorossi dopo il blocco della trattativa Milik con il Napoli e l'arrivo di Morata alla Juventus. L'unico nome noto a oggi sembra essere quello di Kalinic, che in più occasioni si è proposto ai giallorossi e sarebbe gradito anche a Fonseca, che lo ha avuto in rosa nella scorsa stagione. Ma la società la pensa diversamente, visto che il profilo deve essere anche in prospettiva per il futuro, un giovane quindi anche se i nomi non sono circolati in questi giorni.
Rocchi e la lite col Napoli: “Non era di mia competenza”
IL TEMPO - BIAFORA - Continua la battaglia legale tra Roma e Napoli rispetto al mancato distanziamento delle norme anticovid da parte della panchina giallorossa per la gara del San Paolo della scorsa stagione. Ieri la Procura Federale ha chiesto una proroga del procedimento aperto nei confronti del ds azzurro Giuntoli dopo la lettura della memoria difensiva del team manager giallorosso Gombar. Un documento presentato nell’ambito del procedimento parallelo che lo vede deferito insieme a Fienga e Manara per responsabilità oggettiva. Lo scorso 4 agosto è stato sentito anche l’arbitro Rocchi che ha confermato di aver sentito le liti del pregara ma di non essere intervenuto in quanto materie di non sua competenza.
Una figuraccia che questo club non merita
IL TEMPO - CARMELLINI - Quando un paio di giorni fa scrivevamo su questo giornale della necessità di un cambio di passo, di una svolta alla quale lo stesso Friedkin sembrava pronto (non a caso aveva incontrato a Londra Ralf Rangnick) non sapevamo ancora l'epilogo della surreale vicenda Diawara. Tre a zero a tavolino nella gara d'esordio pareggiata al Bentegodi contro il Verona perché è stata sbagliata l'iscrizione del giocatore.
Tanto per fare un esempio è come se la Ferrari si dimenticasse di iscrivere i suoi piloti a una gara: possibile? No, magari vanno piano ma la gara intanto la fanno. La vicenda del centrocampista guineano non fa che confermare quanto avevamo intuito e quanto anche lo stesso Friedkin ha iniziato a capire: serve gente competente che sappia fare le cose e nel modo giusto, senza incappare in errori grossolani di questo tipo. Viene da pensare: se fanno cosi le cose più elementari, immaginate quelle più complesse.
[...] Sembra il campionato dei dilettanti allo sbaraglio: ma questa è la Roma, la squadra che rappresenta non solo la capitale d'Italia, ma anche una storia. [...]
Dzeko, prove di pace. Resta lui il capitano
IL TEMPO - BIAFORA - Edin Dzeko giocherà dal primo minuto contro la Juventus e lo farà indossando la fascia da capitano della Roma. Una prospettiva inimmaginabile fino a qualche giorno fa, quando tutti erano convinti che il bosniaco sarebbe sceso in campo domenica prossima all’Olimpico con la maglia bianconera. Il blocco definitivo alle trattative con il Napoli per Milik però ha cambiato le carte in tavola, portando Dzeko, che era pronto a partire per Torino contento della nuova sfida, a rimanere a Trigoria.
Ora c’è da ricucire il rapporto con Paulo Fonseca, per il bene collettivo e in vista dei prossimi impegni. Rimane da capire però quanto la società abbia fiducia in Fonseca, viste le voci che vorrebbero Allegri come sostituto designato del portoghese; il livornese ha già discusso della possibilità di lavorare a Roma con il suo staff. Una frenata, quella relativa al cambio di centravanti, che ha fatto venire meno importanti plusvalenze per la nuova proprietà Friedkin, che oltre a quella con Dzeko avrebbe registrato 5 milioni di plusvalenza con i trasferimenti dei giovani Meloni e Modugno in Campania. Infine, c’è da completare il mercato, con Kalinic che si continua a proporre e l’Atletico che chiede un indennizzo da 1,5 milioni di euro per liberarlo. Per Smalling non sono state presentate nuove offerte dopo l’acquisto di Kumbulla e si valuta ancora l’opzione Marcao del Galatasaray.
Il papocchio. Roma, lista sbagliata: rischio 0-3
LEGGO - BALZANI - Una settimana di ordinaria follia terminata con un pasticcio madornale che può costare lo 0-3 a tavolino col Verona. Diawara, infatti, non sarebbe potuto scendere in campo in quanto nella lista ufficiale dei 25 giocatori consegnata dalla Roma ad inizio stagione non è stato inserito tra gli over 23 (gli anni compiuti a luglio). La Lega avrebbe mandato un alert al club che non è stato visto. Un errore incredibile che pagherà il segretario Longo pronto alle dimissioni anche se le colpe sarebbero più estese.
La Roma presenterà ricorso puntando sulla buonafede visto che nella lista over c'erano ancora 4 posti liberi. Il precedente Sassuolo (nel 2016 con Ragusa) costò la sconfitta ai neroverdi, si spera in una multa. Ma settimana folle è stata pure per Dzeko che sta per annullare il viaggio verso Torino per restare a Roma dove giocherebbe in giallorosso la sfida di domenica con la Juve. Uno scenario impensabile fino a due giorni fa. La trattativa per Milik, infatti, è quasi saltata dopo i dubbi sollevati da Friedkin e la richiesta di sconto a De Laurentiis. Roma e Juve si erano date ancora 24 ore, ma ieri i bianconeri hanno chiuso per Morata mentre Suarez finirà all'Atletico.
Una mossa che ha riportato il capitano vicino Trigoria dove ieri si è allenato regolarmente in attesa di novità. Ora le strade sono due: la Juve prende entrambi (difficile) o Dzeko resta nella capitale. Per la felicità della moglie Amra che proprio ieri ha postato una foto del figlio in maglia giallorossa. Nel primo caso non è da escludere la sorpresa Cavani che si è offerto in queste ore alla Roma. La permanenza, invece, sarebbe un indizio del probabile addio di Fonseca. Il portoghese non gode della piena fiducia della nuova proprietà che in caso di sconfitta con la Juve potrebbe prendere in mano la situazione e provvedere all'esonero. Anche perché Allegri non è più un sogno come a luglio. Max non vuole restare fermo un'altra stagione e avrebbe confidato ad amici in una cena di essere affascinato dal progetto di Friedkin. Un colpo di scena non è escluso già entro il week end. L'alternativa è Sarri. Due ex juventini nella settimana di Roma-Juve. Un altro scherzo di un folle mercato..
Juve: Morata. Dzeko ora deve restare
IL MESSAGGERO - Colpo di scena: l'imminente passaggio di Alvaro Morata alla Juventus blocca il trasferimento in bianconero di Edin Dzeko, mentalmente già a Torino. Ora la Roma dovrà fare di tutto per recuperare il centravanti che aveva staccato la spina per impiegarlo tra soli 5 giorni proprio contro la Juventus. Non sarà facile per il bosniaco premere il tasto reset dopo aver salutato la possibilità di finire in bianconero, anche per gli strascichi che ne deriveranno: il 9 rimprovera infatti a Fienga di non aver mai cercato una seria alternativa a Milik, qualora la trattativa col Napoli fosse dovuta saltare.
E poi ci sono gli attriti emersi con Paulo Fonseca dopo l'eliminazione contro il Siviglia in Europa League. Ora, a Trigoria, ci sarà da fare nuovamente i conti: il maxi stipendio di Dzeko sembra destinato a pesare ancora sulle casse della Roma, così si tornerà probabilmente sui propri passi tentando di cedere, ad esempio, Karsdorp, confermato dal tecnico quando ancora non si immaginava che il numero 9 potesse restare. E poi ci sono da piazzare Perotti, Fazio, Santon e Jesus.
Fonseca continua a chiedere Smalling, per il quale si prospetta un'operazione last minute, simile a quella dello scorso anno, mentre la Roma valuta altri profili, come quello di Marcao del Galatasaray.
Stop: niente Roma e Juventus. Milik e Dzeko, che fate?
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Non siamo ancora allo scontro totale, ma il caso Milik-Napoli seguirà con giorni piuttosto difficili per tutti i protagonisti della vicenda. Sarà difficile per De Laurentiis trovare un club disposto a pagare 30 milioni per il polacco, e dal canto suo l'attaccante non si smuove di un centimetro, continuando a pretendere gli ultimi due stipendi e garanzie sulla questione multe, che va avanti ormai da circa 10 mesi.
Sul giocatore è vivo l'interesse del Tottenham, che però ha nei piani di aspettare la scadenza del calciatore. Milik blocca Dzeko: il bosniaco probabilmente sarà costretto a restare alla Roma, che aveva ormai metabolizzato l'addio del bosniaco anche per questioni di bilancio e di età del calciatore. Il numero 9 giallorosso dovrà ora mettere da parte la delusione del mancato passaggio alla Juventus e le vecchie tensioni con Paulo Fonseca.
Gravina lancia l'allarme: «Il calcio verso il default»
IL MESSAGGERO - Arriva l'eco all'appello lanciato da Gravina qualche giorno fa. Il presidente della FIGC ha spiegato nella giornata di ieri la necessità di un intervento dall'esterno per permettere al calcio di superare questo momento critico. Le condizioni che sono maturate a seguito del Coronavirus, infatti, aprono scenari di default. Da qui la richiesta di un recovery fund che aiuti non solo la Serie A ma anche le realtà minori.
Calciomercato Roma: salta il passaggio di Olsen al Watford
IL TEMPO - La Roma continua a lavorare per cedere gli esuberi presenti in rosa, così da poter abbassare il monte ingaggi e regalare a Paulo Fonseca una rosa funzionale prima della fine del calciomercato. Tutto da rifare per la cessione di Robin Olsen: il portiere svedese che ha trascorso l'ultimo anno in prestito al Cagliari era vicino ad un trasferimento al Watford, ma secondo quanto riferisce il quotidiano la trattativa per il suo passaggio tra le fila degli Hornets sarebbe saltato.
Roma sconfitta a tavolino
IL TEMPO - AUSTINI - Un errore inammissibile in qualsiasi categoria. Figuriamoci se commesso in Serie A. La Roma perderà 3-0 a tavolino la partita di esordio a Verona, la prima ufficiale dell'era Friedkin, perché si è dimenticata di inserire Diawara nella lista dei calciatori over 22 consegnata alla Lega alla vigilia della partita. Incredibile ma tutto tristemente vero, non bastava essersi presentati al Bentegodi senza un centravanti utilizzabile e sprovvisti di un difensore centrale pronto a giocare, Fonseca non potrà tenersi neppure il misero punticino conquistato sul campo contro un rivale altrettanto pieno di problemi.
Oggi applicando le norme vigenti, il Giudice Sportivo Mastrandrea non potrà far altro che decretare la sconfitta dei giallorossi, relegandoli all'ultimo posto in classifica insieme alla Sampdoria battuta - ma sul campo - 3 a 0 dalla Juventus. L'articolo 9 del regolamento sulle rose approvato dalla Figc 2014 e poi aggiornato a giugno 2018 parla chiaro: «l'utilizzo in una gara di campionato di un calciatore non inserito nell'elenco dei 25 calciatori o inserito nei suddetto elenco in violazione delle disposizioni precedenti, comporta, per la società responasabile, la sanzione della perdita della gara».
E sperare che il ricorso già annunciato in via informale dalla Roma possa portare ad un ribaltamento della decisione è quasi inutile. Com'è stata possibile una svista così madornale? Tutto nasce dall’errore di chi era addetto a inviare la lista alla Lega (spetta alla segreteria sportiva, per questo ha deciso di dimettersi il responsabile Pantaleo Longo) entro le 12 di venerdì. Il regolamento permette di inserire 17 giocatori over 22 nell'elenco dei 25, oltre a 4 cresciuti nel vivaio (la Roma ha solo Pellegrini) e altrettanti formati in Italia (inseriti Mirante, Santon, Spinazzola e Cristante).
Per gli under 22 (fino al 2018 erano gli under 21), quindi quest'anno tutti i ragazzi nati dal 1998 in poi, basta invece comunicare il numero di maglia perché non c'è un limite numerico di giovani utilizzabili. Visto che nello scorso campionato Diawara risultava tra i baby dell'elenco libero, chi ha compilato la lista ha dimenticato di spostarlo nello slot giusto. Il paradosso, che di una dimenticanza e non di una furbata, è che invece di 17 giocatori over 22 la Roma ne ha inseriti solo 13 in rosa. Per Diawara c'erano quindi ben 4 posti liberi. Al momento della consegna della formazione all'arbitro era ancora possibile salvarsi, non mandando in campo il centrocampista. E' scattato infatti l'alert automatico della Lega, ma invece di correggere l'errore si è completato il pasticcio: la Roma, in una telefonata, ha chiesto il motivo dell'alert ma non avrebbe ricevuto spiegazioni compiute stando a quanto raccontato da Trigoria. «Non siamo in grado di capire, poi vi diremo» sarebbe stata la risposta della Lega ma a quel punto nessuno si è reso conto che Diawara non aveva i titoli per giocare, nonostante sia un regolare tesserato giallorosso.
Un caso diverso da Pescara-Sassuolo, dove i neroverdi persero a tavolino per il mancato arrivo in Lega della pec con cui veniva inserito Ragusa sceso poi in campo. Nella circostanza di Verona si tratta invece di una pura svista. In buona fede, sì, ma gravissima. Una volta ricevuta oggi l'ufficialità del provvedimento del Giudice Sportivo, la Roma metterà in moto i legali per il ricorso da proporre alla Corte Sportiva d'Appello e poi, eventualmente, al Collegio di Garanzia. I margini per un successo sono quasi nulli, l'unico vero appiglio può essere la mancanza di spiegazione ricevuta dalla Lega al momento dell'invio dell'alert.
Il discorso sulla buona fede non ha invece alcun peso giuridico, nonostante sia vero che la Roma non abbia tratto vantaggi schierando Diawara dal momento che aveva piena libertà di inserirlo in uno dei quattro posti liberi.
Insomma l'avventura romanista di Friedkin non poteva iniziare in modo peggiore. E adesso, chissà, avrà ancora più chiara una cosa che già lo era: senza un'area sportiva strutturatale difficoltà non arrivano solo sul mercato ma si va incontro a disastri come quello di Verona.