Pressing sul governo: Serie A sulla scia della Spagna. Mediazione della Figc

IL MESSAGGERO - BERNARDINI - Tutti vogliono mettere il cappello sulla ripartenza della serie A. Questione di consensi. Soprattutto futuri. A qualsiasi livello. Da Palazzo Chigi, alla Lega passando per via Allegri. Una battaglia senza esclusione di colpi.

Dopo lo scontro rovente di lunedì sera con la serie A, il ministro dello sport, Spadafora è tornato a parlare: “La prudenza è ciò che lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di ripresa: l’alternativa è chiudere come ha fatto la Francia“. Un bell’assist lo stop della Ligue 1.

Già, ma la Liga il 4 riparte. Il presidente della Figc, Gravina che dopo aver incassato diversi colpi, invece, ha cambiato strategia d’attacco. E’ sceso sul campo degli avversari non concedendo più scuse. si è reso disponibile anche ad una revisione del protocollo medico con la supervisione della Fmsi.

 

Il presidente del Coni, Malagò ha dato la “piena disponibilità”. Ed è stato sempre lui a spegnere le fiamme fatte divampare ad arte da qualcuno in Lega sottolineando che le “fughe in avanti sono dannose“. In realtà mercoledì 22 il numero uno di A, Dal Pino aveva chiesto a Spadafora date per gli allenamenti e per il campionato. Risposta: “Se ci saranno le condizioni ve lo comunichiamo anche prima del Dpcm“. Parlando solo degli allenamenti. Le date ancora non ci sono. La ripartenza della Spagna però è un traino che la serie A vuole sfruttare al massimo.

I presidenti continuano ad essere spaccati. Ma chi è per lo stop che garanzie future ha? Lo scontro più acceso è tra Lotito e Marotta. Sullo sfondo c’è sempre la figura di Agnelli. Il dg nerazzurro, sotto la spinta del tecnico Conte, è per lo stop.

I calciatori ieri come categoria sono scesi in campo definendo “discriminatoria e illogica la scelta della differenziazione degli allenamenti”. Intanto venerdì è prevista un’Assemblea di Lega infuocata. Tema diritti tv. I soldi potrebbero non arrivare. La causa è già pronta.


Mkhitaryan, un jolly per Fonseca e Champions

IL MESSAGGERO - CARINA - Ormai è chiaro: Fonseca vuole a tutti i costi trattenere Mkhitaryan a Roma. Per fare in modo che succeda però, prima l’armeno dovrà rinnovare il contratto in scadenza nel 2021 con l’Arsenal, i londinesi dovrebbero accettare un rinnovo del prestito, e lui dovrebbe decurtarsi una parte di ingaggio. Con la maglia della Roma l’armeno ha ricoperto tutti i ruoli della trequarti e si è anche sacrificato a centrocampo quando serviva. L’identikit del giocatore voluto da Fonseca comunque è proprio quello dell’ex Manchester.


Boniek: “Se non giochiamo adesso rischiamo di poterlo fare solo tra due anni”

IL MESSAGGERO - BUFFONI - L’ex giocatore della Roma e ora presidente della federazione polacca, Zbigniew Boniek, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato della ripresa dei campionati. Queste le sue parole:

Si può tornare in campo?

Se non proviamo a convivere con il virus adesso, tornando in campo poi in autunno chi dice che sarà possibile? Gli scienziati sostengono che ci sarà un nuovo picco. Prima impariamo a giocare con questa nuova realtà e meglio è. Oppure ci diamo appuntamento tra due anni, quando speriamo che avranno trovato un vaccino.

Perché secondo lei Olanda e Francia hanno chiuso?

È la decisione più facile,si può fare in un attimo. Anch’io potevo riunire il board e dire: signori, archiviamo il campionato. Ma,come sostengo dal 12 marzo,questo coronavirus darà lavoro a tanti avvocati. Si rischiano una valanga di ricorsi da parte di chi si sentirà danneggiato.

Non pensa sia una tutela per la salute dei giocatori chiamati a giocare ogni tre giorni e con il caldo?

Per me atleti sono anche un po’ gladiatori no? Hanno fisici e resistenze diverse da un avvocato, un dottore o un impiegato. Giocare anche in condizioni estreme: questo è il loro mestiere.


Il piano Mkhitaryan

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Il piano è pronto. Fonseca ha chiesto a Petrachi di trovare un modo per tenere Mkhitaryan almeno un altro anno a Roma e il suo procuratore Mino Raiola si è mosso. Fonseca è totalmente innamorato dell’armeno che non a caso in 20 partite disputate ha collezionato 6 goal e 4 assist. Il problema è che è un giocatore dell’Arsenal e il nuovo allenatore Arteta ha già detto di volerci contare la prossima stagione. Il piano allora prevede il rinnovo di contratto con i gunners (riducendosi l’ingaggio dai 7 milioni che percepisce attualmente all’anno) in scadenza ora al 2021 per poi prolungare di un’altra stagione il prestito. Il piano B, in caso di qualificazione in Champions, è quello di acquistare direttamente l’armeno ma l’Arsenal lo valuta 20 milioni di euro, troppo considerando anche i numerosi problemi fisici che l’hanno afflitto in stagione.


E Pallotta fa squadra nella lotta contro il Covid-19

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Da una parte c’è la Roma, con la semestrale che sarà pubblicata domani, dopo il rinvio di un mese a causa dell’emergenza Coronavirus, dall’altra c’è Boston. James Pallotta è infatti in prima linea, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, per la lotta alla pandemia facendo parte di un gruppo di imprenditori e scienziati che sono al lavoro per cercare una cura. Il gruppo è capitanato da Tom Cahill, studioso di malattie genetiche che il patron giallorosso conosce da tempo. Ha anche parlato di quanto sia orgoglioso di Roma Cares: “Non potrei esserlo di più. Molti club dovrebbero utilizzare singolarmente e collettivamente la loro voce per buone cause, perché quando succede i risultati ci sono”


Dai club appello a Conte, ma resta uno “spiraglio”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PICCIONI, GOZZINI - Continua la tensione tra il ministro dello sport Spadafora, che ha considerato la ripresa uno “spiraglio”, e la Lega di Serie A. In Francia l’intero castello di carte della Ligue 1 è stato spazzato via in un minuto dopo le parole del primo ministro Philippe. Il problema è che ora ai club si è unita anche l’Aic, che ha ritenuto inammissibile non prevedere la possibilità degli allenamenti individuali anche per atleti di sport collettivi dal 4 maggio. Immediatamente Spadafora ha chiamato Tommasi e ha spiegato che ciò sarebbe stato impossibile dopo le valutazioni del Comitato tecnico scientifico. Il ministro è anche infastidito da alcuni presidenti che a suo dire hanno il “vizietto” di dire falsità per screditare il Governo. Intanto il primo del mese ci sarà un’assemblea di A straordinaria sui diritti Tv, per capire se concedere o no dilazioni alle emittenti che l’hanno richieste.


Governo e Lega, lo scontro continua

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il ministro dello Sport Spadafora non chiude tutte le porte, ma ora la ripartenza è uno “spiraglio”. I calciatori hanno denunciato una condizione a loro giudizio di “discriminati” chiedendo un cambiamento del decreto e la possibilità di allenamenti individuali dal 4 maggio. Spadafora ha risposto a stretto giro chiamando Damiano Tommasi: “Non c’era altra scelta dopo le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico”. In mattinata, Gabriele Gravina aveva provato a ricucire dopo il ping pong verbale della sera prima fra Lega e Spadafora. Gravinaha parlato anche di “fughe in avanti dannose per il calcio italiano”. Ma il presidente federale non molla, e poi se c’è la Francia che dice stop, Germania, Inghilterra e Spagna – i campionati più grandi – vanno in un’altra direzione. A Villa Borghese

 

La Lega vuole certezze. I club chiedono cosa succederà il 18 maggio. “Potevamo ripartire anche noi – prende posizione la Roma con il suo medico sociale Andrea Causarano – rispettando le norme sul distanziamento”. Spadafora è infastidito dal comportamento di qualche presidente, “penso davvero di pochi”, che hanno il “vizietto di mettere in giro menzogne e falsità per fare pressioni sul governo. L’aria è cambiata, questi metodi non funzionano”. I club di serie A vorrebbero un interlocutore diverso per la rilevanza economica e sociale del calcio in Italia: il presidente del Consiglio. Conte si è occupato di sport aprendo agli allenamenti individuali il 4 maggio e di gruppo il 18.

L’intera questione, ripresa del campionato o meno, s’intreccia con i rapporti tra club e licenziatari tv. Sky, Dazn, Img hanno già chiesto sconti e dilazioni: l’ultima rata, la sesta, che devono alle società, scade i primi giorni di maggio. Qualche società teme che le tv non versino la rata dovuta.


Tommasi: “La scelta del governo aggrava il rischio. Socialmente avrebbe un senso ripartire”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - DI CARO - Il presidente dell’associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato del nuovo dcpm e della possibilità di riprendere il campionato. Queste le sue parole:

La decisione del governo non vi è andata giù…

Non le troviamo un senso. Non sto parlando della ripresa della stagione appesa a tante incognite ma della possibilità per i giocatori di allenarsi individualmente in strutture dove sono controllati. Parliamo di salute degli atleti, questa norma rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio. Per il calciatore il ritorno alla giusta forma atletica dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario ed utile anche per evitare infortuni ed essere pronti ad iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo.

 

In caso di eventuale contagio durante gli allenamenti o il campionato, la posizione dell’AIC qual è?

La positività di un calciatore è un tema centrale. Ci si ferma? Viene isolato, si fanno i test agli altri e si prosegue? Il protocollo che è stato preparato prevedeva una serie di casistiche, però sembra che presenti delle criticità e vada rivisto. In ogni caso deve essere tutto molto chiaro su cosa fare se si riprende: test, tamponi, spazi, viaggi, trasferte, lavori di gruppo.

Al di là delle necessità economiche, questo campionato ha ancora un senso?

Da un punto di vista sportivo c’è stato un lungo stop, è normale che non si possa riprendere con le condizioni fisiche e psicologiche di prima, ma almeno le squadre ripartiranno tutte da zero. Da un punto di vista sociale un senso lo avrebbe, perchè vorrebbe dire ricominciare a vivere la normalità, anche se con gare a porte chiuse.


Cappioli: “Riprendere a giocare sarà dura per tutti. Fonseca sa quello che vuole”

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Massimiliano Cappioli vive da tempo a Bali in Indonesia ma la sua passione per la Roma resta intatta. Queste le sue parole sulla possibile ripresa del campionato:

Si sta discutendo molto su una possibile ripresa del campionato. Lei che ne pensa?

Se si ferma il calcio è un bel problema per tutti perché tra sponsor e pubblicità muove un bel po’ di soldi. C’è un interesse a farlo riprendere, però l’importante è che non si metta a rischio la salute della gente.

Che Roma si aspetta alla ripresa?

Una squadra in lotta con l’Atalanta per conquistare un posto in Champions League. Non sarà facile, anche se tutti i valori di prima della pausa verranno azzerati: riprendere a giocare sarà dura per tutti. Dopo questa lunga inattività bisognerà fare di nuovo la preparazione.

Quale può essere l’arma vincente della Roma?

Fonseca mi piace moltissimo. Sa quello che vuole, pratica un gioco offensivo e spettacolare. E poi tutti i giocatori ne parlano bene e questa è la garanzia maggiore per tutti.


La Roma teme la concorrenza “sleale”

CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - Il calcio italiano si sente sotto tiro e discriminato, ma non per questo, almeno per quanto riguarda una parte dei presidenti, ha rinunciato a combattere per portare a termine la stagione ed evitare il temuto tracollo economico.

Il timore di non poter ripartire, però, si fa ogni giorno più pesante. La Francia si è fermata. Succederà lo stesso anche in Italia? La tensione tra il ministro dello Sport, Spadafora, e la Lega Calcio ha raggiunto picchi di intensità mai visti prima.

 

Nelle stesse ore, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha aperto agli allenamenti «basici » anche per gli sport di squadra da lunedì prossimo. La “concorrenza” con gli altri campionati rischia di diventare un altro gravissimo problema per il nostro calcio. I ministri dello sport dei lander tedeschi sono favorevoli al via libera per la Bundesliga (ma deciderà il governo centrale, probabilmente il 6 maggio).

 

 

 

Le società inglesi hanno messo sul tavolo un piano dettagliato per ripartire, stanziando 4 milioni di sterline per l’acquisto di 26.000 tamponi sanitari da effettuare due volte la settimana nelle 20 squadre di Premier League. La grande paura è vedere le altre nazioni ripartire e restare fermi. Diventerebbe inevitabile, a quel punto, un ulteriore ridimensionamento del valore della serie A, con una fuga dei migliori calciatori.

 

La Roma si è già dovuta scontrare con la volontà del Lipsia di fare un’offerta al ribasso per il riscatto di Schick. Meno potere economico si ha e più è difficile sedersi al tavolo per una trattativa. Domani il club giallorosso pubblicherà la semestrale che era stata rinviata proprio per l’emergenza coronavirus. Il “rosso”, che sarà comunque consistente, è stato abbassato grazie all’accordo con i calciatori sugli stipendi. Ma è solo una toppa, non una misura strutturale.

 


La Roma si affida al medico: “Finiamo il campionato”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - La Roma adesso si è apertamente schierata dalla parte dei club che vorrebbero finire il campionato. I giallorossi alzano la voce affidandosi ad Andrea Causarano, responsabile sanitario della prima squadra: “L’ultimo Dpcm ci ha colti un po’ di sorpresa. Stupisce il trattamento riservato agli altri sport a discapito del calcio. Sembra quasi che non ci si fidi del fatto che possa ripartire rispettando le norme di sicurezza. È incomprensibile non considerare il calcio nel momento in cui si dice che l’obiettivo è consentire la graduale ripresa delle attività sportive. Potevamo ripartire anche noi nei centri sportivi a porte chiuse e seguendo tutte le direttive nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento“. La battaglia a distanza con il governo è aperta.


Pallotta finanzia il vaccino

IL TEMPO - BIAFORA - Miliardari e scienziati uniti per trovare una cura contro il Coronavirus.Il Wall Street Journal ha rivelato l’esistenza di un progetto americano finanziato anche dal presidente della Roma Pallotta. L’iniziativa è stata voluta dal medico Tom Cahill. Intanto a Roma fanno sapere di voler portare a termine il campionato, tramite le parole del medico sociale Causarano: “L’ultimo Dpcm ci ha colti un po’ di sorpresa. Stupisce il trattamento riservato agli altri sport a discapito del calcio. Sembra quasi che non ci si fidi del fatto che possa ripartire rispettando le norme di sicurezza“.