Fonseca: "A Trigoria ci sono tutti i mezzi per allenarsi in sicurezza. Sono innamorato della Roma"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Teleradiostereo. Queste le sue parole:

Visto che il Governo ha permesso agli sport individuali di riprendere gli allenamenti, anche il calcio, con tutte le precauzioni, avrebbe potuto?
“Sì. Per me è difficile capire perché possiamo adesso andare a correre nei parchi, dove ci sono molte persone, sicuramente, e perché non possiamo allenarci a Trigoria dove abbiamo tutte le condizioni per fare un lavoro individuale, abbiamo tre campi in cui possiamo dividere i giocatori. È più sicuro che andare al parco con tante persone. Siamo tutti in regola, penso che a Trigoria abbiamo condizioni migliori rispetto a quelle del parco. Ma è la mia opinione”.

Quando parla lei, c’è emozione.
“Non è perché sia qui a parlare con voi, sono innamorato della Roma. Non solo del club, ma anche della città. Per me è un sentimento unico. Mi piace tanto la città, non posso parlare molto perché tutti noi sappiamo che Roma è la città più bella del mondo. Non so se mi vedete, sono qui con un altro romanista (mostra in camera il figlio, ndr). Devo dire che quello che vivo a Roma con i tifosi e con l’atmosfera, col club, è unico. Dobbiamo capire che in questo momento il club è molto organizzato, con un’atmosfera molto positiva. Abbiamo persone molto competenti che lavorano nel club in tutti i settori, questo non è facile da trovare per un allenatore. È per questo che mi piace tanto la Roma e la città. Poi, le persone in città sono fantastiche con me e con la mia famiglia. Quando vado in città le persone sono fantastiche con me e la mia famiglia. Sono grato e orgoglioso di essere l’allenatore di questo grande club

Può avere un’importanza anche dal punto di vista sociale la rinascita del calcio?
“Al momento abbiamo questa situazione difficile e penso che la Roma possa aiutare a dimenticare questo vero problema sociale. Penso che se avremo una squadra in grado di far sognare i romanisti la città potrebbe essere più allegra e contenta. Qua la gente è veramente appassionata per il club, diversamente da altri parti in cui ho allenato. Quello che facciamo influenza veramente tutti i tifosi. Sono ancora più orgoglioso di essere allenatore della Roma perché il club ha fatto un gran lavoro sociale in questo periodo e questo mostra una relazione molto effettiva tra la gente e il club e questo è più importante del risultato”

È più difficile insegnare calcio o entrare nella loro testa?
“Quando arriviamo in un club di un altro Paese bisogna sempre capire come sia la mentalità e la cultura del Paese. Il mio vantaggio è che anche la mia cultura sia latina, simile per certi versi alla cultura portoghese. Poi bisogna comunicare con i giocatori, motivarli”.

Per le vengono prima i valori della vita della carriera?
“Il mio agente è un amico che ho da quando ho iniziato a lavorare come professionista in Portogallo. Ero in un’agenzia con i migliori agenti del mondo ma ho bisogno di sentire la piena fiducia delle persone che lavorano con me e il mio agente è un amico e ci sono cose più importanti dei soldi nel nostro rapporto lavorativo. Ho bisogno che le persone che stanno con me credano totalmente in me. Lui non era un agente ma un mio amico”.

Qual è il grande problema della Roma? Perché ha vinto così poco rispetto ad altre squadre? L’ambiente crea problemi?
“Ho lavorato in altri club. Queste questioni sono delle scuse, tutti i club devono avere questo ambiente, un ambiente da club grande. Qui c’è la dimostrazione che la Roma è grandissima. Se vogliamo vincere abbiamo bisogno di creare le giuste condizioni ed è importante essere tutti insieme in questo momento. La città, i tifosi non valorizzano la grandezza che possiamo avere stando tutti insieme. La Roma è più grande degli altri club perché ha questi tifosi, questa forza. Io sono l’allenatore e voglio sentire questo. È vero che c’è la critica, non è tutto bello e perfetto ma questa è la dimostrazione che la Roma è grandissima, viviamo tutti con grande intensità questa squadra. Ci sono molte persone che parlano di calcio. Se vogliamo essere grandi non possiamo non avere questo. Poi ci sono cose che sono importanti da capire. In questo momento è difficile per la Roma investire come altri club ma, con l’organizzazione che abbiamo, il club sta creando una base sicura per poter avere le condizioni di lottare con i club che effettuano grandi investimenti”.

Quando è stata la prima volta che ha pensato di poter venire qui?
“La Roma mi è sempre piaciuta e devo confessare che quando ho sentito la voglia di essere l’allenatore della Roma è stato durante il match con lo Shakhtar contro la Roma, all’Olimpico, con un ambiente fantastico, con quei tifosi, in questa città. Lì ho sentito una grande voglia di essere l’allenatore della Roma”.


Balzaretti: "Con Totti anche gli allenamenti erano uno spettacolo"

Federico Balzaretti, ex calciatore della Roma, racconta a DAZN la sua esperienza vissuta come compagno di squadra di Francesco Totti. Queste le sue parole:

Il cucchiaio: 
"Ogni giorno in allenamento era un gol come quello visto a San Siro (Inter-Roma 2-3 2005/06). La cosa incredibile è che tu lo sapevi, ma tanto faceva gol lo stesso, era uno spettacolo e vinceva molte partite perché l'allenatore era molto condizionato dal farlo vincere, faceva pesare in partitella il suo essere Francesco Totti, perciò chi stava in squadra con lui vinceva, noi compagni avevamo la classifica di chi avesse giocato con lui perché era divertente, era un modo per giocare. Con Garcia poi chi vinceva più partitelle in un mese, vinceva la magliettina. Una volta in allenamento segnò da metà campo con una delle sue giocate: venire a ricevere palla di sponda per imbucare, quella volta però tirò in porta da 50 metri e chiedemmo si smettere l'allenamento perché non potevamo vedere meglio di quella giocata". 


La Serie A come la scuola: finita

MILANO FINANZA - Sul ritorno in campo della Serie A ci sarà un grande punto interrogativo o definitivamente iltriplice fischio. Il calcio è infatti una di quelle discipline a rischio nell'emergenza Covid-19. Fattore 3, ossia alto, su una scala di 4, per quanto riguarda la vicinanza tra gli atleti e il loro numero sul campo, ma anche per l'utilizzo degli spogliatoi, si legge nello studio realizzato dal Politecnico di Torino e consegnato dal Coni al ministro Vincenzo Spadafora, che dovrà fungere da vademecum per organizzare le attività una volta superata l'epidemia.
Il ministro Spadafora chiede di perfezionare il protocollo della Figc per la ripresa degli allenamenti dal 18 maggio prossimo, ma precisa però che questo non significa una ripartenza della massima serie. Per capire la posta in gioco basti pensare che il pallone nel suo complesso ha un valore della produzione che negli ultimi anni ha superato i 3,5 miliardi e fornisce una contribuzione fiscale e previdenziale che sfiora gli 1,2 miliardi l'anno, incidendo da solo per il 70% dell'intera contribuzione fiscale del comparto sportivo italiano. Senza contare tre squadre quotate in borsa (Roma, Lazio e Juventus). La valutazione del governo, in ogni caso, non potrà tardare: entro il 25 maggio la Uefa vuole dalle leghe un piano per la ripresa e qualsiasi cancellazione dei campionati dovrà comunque produrre un elenco dei club qualificati per le coppe.


Pallotta: “Non potrei essere più orgoglioso di Roma Cares"

James Pallotta, presidente della Roma, sta finanziando, insieme ad altre personalità, una ricerca legata al Covid-19. Di seguito alcune dichiarazioni, riportate dal Wall Street Journal

"Non potrei essere più fiero di Roma Cares. Molti club dovrebbero utilizzare singolarmente e collettivamente la loro voce per buone cause, perché quando succede i risultati ci sono». «Noi non siamo una squadra solamente in campo. La nostra fondazione è per certi versi simile alla “Shamrock” dei Celtics. Il progetto originale mio, di Baldissoni e Paul Rogers era quello di creare una presenza costruttiva nella comunità. Ci sentivamo in dovere di offrire alla città di Roma qualsiasi tipo di contributo, per aiutare i bisognosi sia nella capitale che nel resto del mondo. E, in questo, volevamo trovare anche un modo d iincludere i nostr itifosi a livello globale, e penso alla campagna Missing Children. Non si tratta solo di dare dei soldi, ma di creare coscienza su certi problemi ed utilizzare in modo costruttivo la nostra piattaforma. Fienga ha fatto un grandissimo lavoro con Roma Cares contro il Covid-19,tutta la società ha fatto lo stesso e io sono orgoglioso anche dei giocatori attuali e del passato che si sono offerti volontariamente per collaborare con noi».


Spadafora: "Bisogna verificare se il protocollo proposto dalla FIGC sia attuabile"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato nel corso della trasmissione Omnibus, in onda su La 7. Queste le sue parole:

“Il rischio zero non c’è. Io ho chiesto al comitato se il protocollo della FIGC fosse applicabile o meno. Per esempio, siamo sicuri che la quantità di tamponi richiesta sia assecondabile? Il comitato ci ha detto che hanno problemi loro stessi per i tamponi, quindi è da valutare anche perché Serie B e Serie C magari non possono seguire il protocollo”.


Matthaus su Gotze: "Il suo tempo a Dortmund è finito. La Serie A sarebbe giusta per lui"

Lothar Matthaus, ex centrocampista dell'Inter ed icona della Germania, ha parlato ai microfoni di Sky Sport del futuro di Mario Gotze e delle possibilità di vederlo in azione in Serie A (su di lui c'è la Roma):

"Suppongo che il suo tempo a Dortmund sia finito. Sarei molto sorpreso se ci fosse un accordo nei negoziati imminenti. Oggi il suo modo di giocare a calcio non va più bene. Gli manca la velocità per stare al passo con il calcio praticato dal Dortmund e da molti altri club. Non è mai tornato al suo meglio a Dortmund dopo il suo ritorno dal Bayern Monaco. Götze deve trovare un club e soprattutto un allenatore che costruisca intorno a lui e allinei gli schemi di gioco con lui. La Serie A sarebbe giusta per lui. Il gioco lì non si sviluppa così rapidamente e questo gli può dare beneficio. La volontà di sicuro non gli manca, ma non è il giocatore che insegue gli avversari indietro per 30 metri".


Il Valencia vorrebbe rinnovare il prestito di Florenzi

Attualmente in prestito al Valencia, Alessandro Florenzi potrebbe rimanere in Spagna anche nella prossima stagione.
Infatti, come riferisce il portale El Desmarque, il Valencia vorrebbe chiedere alla Roma di rinnovare il prestito di Florenzi anche per la prossima stagone.
I giallorossi non vogliono perdere il giocatore a titolo definitivo, ma potrebbero acconsentire alla richiesta così da dare a Florenzi maggiore spazio in vista degli Europei del 2021.


Uefa, Duka: "Alcuni campionati non riprenderanno, ma credo che le squadre impegnate in Europa giocheranno"

Armand Duka, membro del comitato esecutivo dell'Uefa, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli delle decisioni delle varie federazioni di riprendere o no a giocare:

"Anche se certi campionati hanno deciso di non scendere più in campo, credo che le squadre di questi suddetti campionati impegnate in competizioni europee giocheranno lo stesso. In Albania siamo a stretto contatto con il Governo ed i Comitati Scientifici, l’intenzione è di ripartire a fine maggio. Impensabile una linea unica europea: i contagi variano da Stato a Stato".


Rizzoli: "Non sappiamo quando sarà possibile ripartire. Dovremmo rivedere molto cose"

Nicola Rizzoli, ex arbitro ed oggi designatore per la Serie A, ha parlato sulle pagine de Il Corriere di Bologna della possibile ripartenza e di come potrebbe cambiare il calcio:

"La risposta è sempre la stessa, non lo sappiamo con sicurezza quando sarà possibile ripartire. La palla ce l’ha il governo e gli scienziati, aspettiamo loro. Noi possiamo fare mille ipotesi e rivederle di continuo, ma il via lo danno loro. La situazione coronavirus è più snervante e ci sono settori dove la sofferenza è più alta. Questa emergenza colpisce tutti. Una volta passata dovremo rivedere molte cose anche nel calcio".

Come cambierà il calcio?
"Partecipo ad un gruppo di lavoro coordinato dalla Uefa dove sono presenti le 5 principali leghe d’Europa. Ci scambiamo informazioni e ipotesi, e la cose più problematiche oltre alla sicurezza dei viaggi riguarderanno il cambio di abitudini che ci attende, dagli spogliatoi separati agli atteggiamenti in campo senza proteste all’arbitro, con esultanze diverse, abbracci e trattenute sui corner".


Nicchi: "Spadafora eviti di terrorizzare. Bisogna provare a ripartire"

Marcello Nicchi, presidente dell'AIA, ha parlato ai microfoni di TMW Radio della possibile ripresa del campionato:

"Bisogna accelerare con le risposte, manca un punto di riferimento. Spadafora? Eviti di terrorizzare, cominciamo a pensare a casa nostra invece di parlare degli altri. Bisogna provare a ripartire: che sia oggi o a maggio. Bisogna ricominciare tramite la messa in sicurezza. Se scompare il calcio, scompaiono tante componenti. Chi ci può garantire che ad ottobre non ci sia la stessa situazione? Nessuno! Se ci danno l’ok noi siamo pronti a riprovarci, ma diamoci degli obiettivi, non teniamo segregati arbitri e atleti. Se le cose poi dovessero peggiorare ci fermeremmo come abbiamo già fatto. Siamo pronti a garantire la sicurezza sanitaria di arbitri e atleti. Non terrorizziamo la gente e ripartiamo".


Antonucci: "Il giocatore più forte con cui ho giocato è Dzeko"

Mirko Antonucci, ex calciatore della Roma ora Vitoria Setubal, ha parlato in una diretta Instagram con l'ex compagno Andrea Marcucci, che gli ha posto alcune domande. Queste le sue parole:

Come va l'avventura in Portogallo?
"Sono arrivato qui da infortunato, ho giocato appena tre partite, niente di che".

Il momento più bello della carriera?
"L'esordio contro la Sampdoria".

Ricordo più bello del settore giovanile?
"Il primo scudetto, con i giovanissimi nazionali".

Il giocatore più forte con cui hai giocato?
"Dzeko, per tutti i gol che fa, direi lui".

Il giocatore a cui ti ispiri?
"Perotti, il più simile a me. Poi lui mi ha aiutato tanto".

Torni a Roma?
"L'anno prossimo si, qui è prestito secco. Poi si vedrà cosa accadrà".

Momento più bello negli spogliatoi?
"A Roma-Barcellona, i festeggiamenti del dopo partita"

Il compagno più divertente?
"In prima squadra Zaniolo e Florenzi".

Il tuo migliore amico nella Roma?
"Lorenzo Valeau"


Florenzi: "Fonseca è una bravissima persona, siamo in ottimi rapporti"

Alessandro Florenzi, ha partecipato alla diretta Instagram di Fabio Cannavaro, parlando della sua nuova esperienza spagnola e ricordando quella giallorossa. Queste le sue parole:

Come va?

"Bene, ci hanno dato un'ora di uscita con i bambini per fortuna. Ieri hanno stabilito che dal 4 ci saranno gli allenamenti individuali, riaprono i parrucchieri, che invece in Italia riaprono il 1 giugno. Dall'11 maggio riaprono teatri, cinema e ristoranti, con accesso ridotto. O sono molto spregiudicati qui, o molto prudenti in Italia".

Hai imparato lo spagnolo?

"Un po' lo capisco, ma se parlano velocemente non capisco. Comunque per noi italiani è facile capire lo spagnolo".

L'esperienza spagnola?

"Umanamente è un'esperienza bellissima, nonostante le difficoltà del momento. Sono stato accolto benissimo, i compagni sono fantastici, il paese è bellissimo. La città è bella, si sta molto bene"

Hai fatto tanti gol belli.

"Si, non ho segnato tanto, ma sono pochi i gol brutti. Non mi piace fare le cose facili".

Il più bello?

"Come contesto e come gesto sicuramente quello al Barcellona, ma per me il gol più bello è quello che ho fatto a Udine, perché rispecchia il mio modo di vedere il calcio. Poi ho fatto due bellissimi gol al Genoa, uno in rovesciata e l'altro in contropiede. Anche quelli a Milano".

Sul Valencia...

"Un’esperienza che sentivo di fare. Se me lo avessi chiesto a giugno scorso avrei detto no, ma è stata una buona opportunità."

Sul rapporto con la Roma e Fonseca...

“Fonseca è una bravissima persona, tatticamente è davvero molto preparato. Nonostante la partenza, mi sono lasciato in ottimi rapporti con tutti lì a Roma e la mia stima per Fonseca è altissima"