Perotti: "Oggi era importante, ma abbiamo sofferto come squadra. Bisogna lavorare"

Diego Perotti, esterno offensivo della Roma, ha parlato ai media dopo il successo contro il Gent:

PEROTTI A SKY SPORT

Qual è il significato della vittoria?
"Dovevamo toglierci di dosso il brutto periodo, ce la giochiamo là ma era importante".

Solo tre tiri nello specchio, poca precisione?
"Sì dobbiamo migliorare. Abbiamo gestito bene la palla, ma non siamo stati capaci a finalizzare, c’è stata anche un po’ di sfortuna. Ora pensiamo al Lecce".

Come ti spieghi le sconfitte? Hai delle soluzioni?
"Se le avessi le avrei comunicate o avrei provato a cambiare qualcosa. Bisogna lavorare, oggi abbiamo sofferto come squadra, l’unica strada che conosco è quella di lavorare".


Cristante: "Era importante vincere, anche senza spettacolo"

Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato ai media dopo il successo contro il Gent:

CRISTANTE A SKY SPORT

Il tuo lavoro e quello della squadra è riuscito soprattutto nella prima mezz’ora…
"Ci abbiamo provato, poi ci siamo abbassati ed è diventato più difficile. Se siamo alti e con la palla ci riusciamo meglio".

Sembra che si spenga l’interruttore ogni tanto. Sembra anche a te?
"È sotto gli occhi di tutti. Era importante vincere anche senza spettacolo, senza prendere gol. È la cosa più importante da fare in questo momento".

 

Stai ritrovando la forma e sei un giocatore di equilibrio…
"Il mister me lo chiede, costruendo a tre diventa difficile andare avanti. In periodi più sereni forse ci sarà la possibilità di alzarsi di più, ma ora dobbiamo cercare di non prendere gol".

 

Calo più fisico o mentale?
"Non siamo né la prima né l’ultima squadra ad avere questi momenti ed è un insieme di fattori che creano questi blocchi. Ma l’importante era il risultato. Dobbiamo vincere più partite possibili per ritrovare fiducia e gioco".

 


Fonseca: "Era importante vincere e non prendere gol. I giocatori hanno lottato"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato ai media dopo il successo contro il Gent:

FONSECA A SKY SPORT

Buoni il risultato e la prima mezz’ora. Poi la squadra si è fermata…
"La cosa più importante era vincere e non prendere gol. Non abbiamo fatto una partita di qualità, ma la squadra deve prendere fiducia. I giocatori oggi hanno lottato e hanno fatto di tutto per cambiare la situazione. Il Gent è forte".

È mancata qualità nell’uscita. Questo toglie fiducia?
"Sì non dobbiamo rischiare tanto in questo momento. La squadra abitualmente gioca così, ma senza fiducia non dobbiamo rischiare tanto perché le linee di passaggio non sono le stesse di un mese fa. I giocatori hanno provato a fare bene le cose. È stato molto importante vincere oggi".

Ha un’idea tattica molto chiara. Ma nei momenti di difficoltà si può cambiare qualcosa o si va avanti con la propria idea?
"No io non sono chiuso a cambiare, in questa stagione ho cambiato più che in tutta la mia carriera. Ma in questo momento non dobbiamo cambiare molto, ma dobbiamo migliorare quello che la squadra sa fare. È vero che anche io ho pensato di cambiare, ma non devo dare il segnale che questo possa aiutare. Ma non sono chiuso, se penso che vada cambiato il sistema non c’è problema".

Voi avrete beneficio quando riuscirete a tenere di più la palla e a gestire i ritmi del gioco. Allora difenderete anche meglio…
"È vero. Se non difendiamo bene non possiamo fare questo tipo di partita. Penso che il miglior modo di difendere sia avere la palla, ma per farlo i giocatori devono avere fiducia e voglia di avere la palla e questo non è il momento per fare questo tipo di partita. Non voglio avere la palla per averla ma per cercare di fare qualcosa. Oggi la squadra ha optato sempre per non rischiare, anche quando potevamo spingere e cambiare la partita. Abbiamo giocato molto con Pau Lopez, dobbiamo andare più avanti. Cerchiamo di scegliere situazioni sicure, ma Pau non ha le linee di passaggio per giocare come vogliamo".

Una nota positiva Carles Perez. Quanti gol ha nelle gambe? Può risolvere il problema dei pochi gol?
"Non è un goleador ma può fare molti gol. Oggi ha fatto una buona partita in un momento non facile, ha avuto sempre coraggio e voglia di avere iniziativa. Ha qualità".


Conferenza stampa Thorup: "In casa siamo forti, il risultato di oggi lascia ancora tutto aperto"

Jess Thorup, allenatore del Gent, ha parlato in conferenza stampa al termine del match contro la Roma. Queste le sue parole:

Cosa pensa di questa partita?
"Avevamo detto che era una partita importante e al termine della gara ho detto ai giocatori che ero molto orgoglioso. Peccato per il gol subito perché abbiamo pagato caro un piccolo errore. La squadra non ha smesso di crederci e particolarmente nel primo tempo abbiamo mancato solo nella concretezza. Abbiamo giocato una gara buona anche fisicamente: è mancato solo il gol in trasferta. Il discorso qualificazione resta aperto e ringrazio i tifosi che ci hanno sostenuto. In casa siamo forti e solidi e il risultato lascia ancora tutto aperto in vista della sfida di Gent".

Quale sono state le differenze con la Roma?

"La nostra squadra sta attraversando un ottimo momento di forma. Sarebbe stato molto importante segnare oggi ai fini della qualificazione ma ci è mancato quel pizzico di qualità nell'ultimo passaggio. Sono però molto orgoglioso della sfida e del rendimento dei miei ragazzi". 

Aumenta il rammarico per come è andata la partita viste le tante occasioni create?

"Stasera abbiamo giocato solo il primo tempo della sfida. Abbiamo capito il livello della partita. Il primo tempo ci serviva per capire come adattarci alla sfida, ma abbiamo capito che potevamo giocare anche con una tattica diversa e questo creerà dubbi e incertezze nella Roma in vista della gara di ritorno".


Conferenza Stampa Fonseca: "Importante vincere, ma dobbiamo tornare ad essere quelli di prima"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo il successo contro il Gent:

Ha già detto che il risultato era la cosa più importante. Ma io le volevo chiedere dei fischi a Pellegrini. Come sta?
"Lorenzo è forte, ci ho parlato prima. Lui sente la Roma più di alri, la ama, quindi sente il peso della responasbilità. Deve coninuare a lavorare per tornare ai livelli di prima, nei primi sei mesi è stato importante per noi. E' forte e penso recupererà. Ma io non ho sentito i tifosi contro qualcuno o la squadra. Hanno capito anche loro che la squadra ha bisogno di appoggio e lo hanno fatto per tutta la partita".

Mi sembra che alcuni giocatori che sono pesanti nella corsa, sembra che non riescano a correre bene. Cosa ha in mente per motivare i ragazzi?
"Penso che è dovuto alla situazione attuale. Non è un problema fisico. Dobbiamo recuperare la fiducia e per farlo dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare. Questa non è la stessa squadra dell'inizio, dobbiamo tornare come prima perchè siamo la stessa squadra. Sono convinto che riusciremo a farlo. Per la tattica non dobbiamo cambiare molto ma tornare a quello che facevamo prima a livello tattico. Devono tornare a fare bene quello che sanno a fare meglio. Oggi per esempio i ragazzi hanno lottato e non era facile non avendo le linee di passaggio di prima. Dobbiamo tornare quelli di prima".

I retropassaggi a Pau Lopez. Oggi è il giocatore che ha toccato più pallone. Potrebbe mettere la regola che si devono fare meno retropassaggi e provare di più la conclusione da fuori o il contrasto?
"Si, oggi Pau Lopez ha giocato molti palloni. Loro pressavano molto e non trovando linee di passaggi tornavano indietro. E' una faccia del nostro momento attuale, preferiscono giocare sicuro e rischiare meno. Con la fiducia cambierà anche questo aspetto. In passato la passavano di meno a Pau".

Oggi vittoria grazie a Carles Perez. Può segnare con continuità? Che sensazioni le da?
"Lui ha molta voglia di trovare il gol. Oggi ha giocato bene essendo la prima da titolare ed ha lavorato bene anche in fase difensiva. Deve migliorare ancora ma è stato un buon inizio".

Come mai si è arrivati a questo punto avendo chiuso il 2019 bene? Le era capitato in passato una situazione simile?
"No, non mi era capitato. Sono le sconfitte che ti portano ad un crollo. Avendo giocato a calcio capisco bene queste situazioni. I risultati negativi fanno perdere la fiducia. Per esempio, quando hai un incidente in macchina grave è difficile tornare subito a guidare. Quando ne fai tre molti smettono proprio di guidare. E' un esempio, ma è un concetto simile".

Domenica c'è il Lecce e fra una settimana il ritorno con il Gent. Questa Roma può bastare?
"No, non basta. Dobbiamo migliorare molto se vogliamo passare. Dobbiamo capire questo momento, oggi era importante vincere. Dopo il gol la squadra ha sentito che poteva subire, dobbiamo migliorare molto. Dopo oggi possono crescere i livelli di fiducia ed il nostro calcio tornerà ad essere quello di prima".

Un primo passo importante oggi. Cosa si sente di dire ai tiosi? Perchè ci sono ma sono un pò in ansia...
"Onestamente non ho sentito molto i fischi. Ho sentito che sono stati sempre con la squadra ed hanno capito che la squadra ha bisogno del loro appoggio. Sono sempre importanti per noi e sono stati sempre con noi".


I gol non arrivano, ma certe notti le decide Dzeko

IL MESSAGGERO - Nella Roma è lui l'unico a segnare. Edin Dzeko - 101 reti in giallorosso, 14 in stagione, 11 in campionato - è l'unico giocatore a tenere in vita l'attacco giallorosso, ma c'è un paradosso: il suo ritorno al gol sta coincidendo con l'involuzione della Roma. Tre sconfitte consecutive ma quattro gol nelle ultime 4 trasferte per Edin (Genoa, Lazio, Sassuolo e Atalanta).
Il dato più preoccupante è che senza i considerare le reti del bosniaco per trovare un altro giallorosso nella top 40 delle conclusioni bisogna scendere al trentaseiesimo posto.  La speranza quindi è che domani contro il Gent il centravanti confermi il feeling con le gare europee (10 gol nelle ultime 9 partite casalinghe). Titolare con i belgi e poi bis con il Lecce, per tentare la difficile risalita verso il quarto posto.


Roma, l'altra via per la rinascita

IL MESSAGGERO - La Roma ha ancora l'opportunità di rimettere la barra dritta. Il modo è chiaro: andare avanti in Europa League, uno degli obiettivi stagionali dei giallorossi insieme al ritorno in ChampionsLeague. Tornare a disputare la massima competizione europea vincendo un trofeo avrebbe una valenza doppia. Attualmente però a Trigoria la situazione non è semplice: si sta cercando di capire l'origine dei mali. Il problema principale è quello del gol: Dzeko è troppo solo,poco assistito e chi gli sta vicino non ha il senso della porta.
Fonseca va avanti per la sua strada, la squadra per ora prova a seguirlo. Il Gent è la squadra giusta per ripartire e rilanciarsi, anche se in Europa non perde da dieci partite. E se anche contro i  belgi ci saranno dei problemi, allora vuol dire che è stato davvero tutto sbagliato.


L’Europa a tutti i costi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - L'obiettivo principale della Roma è qualificarsi alla prossima Champions League. E, oltre al piazzamento tra le prime quattro in campionato,  esiste una strada alternativa -  ma più difficile - per partecipare alla massima competizione europea. La strada alternativa si chiama EuropaLeague e riparte domani sera all'Olimpico contro il Gent. Contro i belgi del Gent la Roma può riprendere un percorso parallelo per arrivare lo stesso al traguardo che si era prefissata a inizio stagione. Un percorso, però, che premia solo chi quella coppa  la vince. È dura. Forse anche di più, durissima. Ma è vietato non crederci o anche solo sperarci.


Per lo stadio ancora rinvii aspettando Friedkin

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Le trattative con Friedkin per il passaggio di proprietà continuano spedite, ma  dall’altra parte il progetto Tor di Valle che è sarebbe atteso in Aula capitolina a marzo ma, per ora, non ha una data precisa. In più non è arrivata ancora l’ufficialità dell’acquisto dei terreni da parte di Vitek.
Intanto dal Campidoglio precisano che non è mai stato «secretato alcun parere dell’Avvocatura capitolina in merito alla realizzazione dello stadio di Tor di Valle. Tutti gli atti sono stati visionati dai consiglieri che ne hanno fatto richiesta». In serata anche Raggi ha voluto chiarire: «Lo ribadisco, sull’iter per la realizzazione dello stadio abbiamo sempre agito nella massima trasparenza e nell’interesse dei cittadini. Nessuno ha nascosto nulla. Non c’è niente di più falso. È stata fatta un’attenta analisi su tutto il lavoro svolto».


Gent: belgi modesti ma secondi in classifica

IL TEMPO - ZOTTI - L'urna di Nyon avrebbe potuto regalare al Gent un avversario più abbordabile - questo il verdetto sulla carta - ma dopo le tre sconfitte consecutive inanellate dalla Roma in Serie A, i belgi credono sicuramente di più alla possibilità di passare agli ottavi di finale. La squadra di Thorup non perde da dicembre, arriva al match dell'Olimpico reduce da sette risultati utili consecutivi in Jupiler League e occupa il secondo posto in classifica con 52 punti a nove lunghezze di distanza dal Club Brugges capolista. L'arrivo a Fiumicino dei 'Bufali' - soprannome derivante da una visita del celebre Buffalo Bill alla squadra agli inizi del '900 - è previsto per questa mattina, mentre la conferenza stampa di Thorup andrà in scena alle 17.30 all'Olimpico prima della seduta di rifinitura. Fino a questo momento il percorso in Europa League del Gent è stato quasi impeccabile: dopo aver iniziato il cammino nella competizione a luglio, ha superato brillantemente la fase di qualificazione battendo Viitorul, AEK Larnaca e Rijeka. Il Gent ha poi ottenuto il pass per i sedicesimi di finale senza mai perdere, vincendo il girone davanti Wolfsburg, St-Etienne e Oleksandriya. Su dodici gare disputate fino a questo momento in Europa League i belgi hanno subito una sola sconfitta, nella sfida di qualificazione in casa del Viitorul persa per 2-1 (dopo aver vinto 6-3 l'andata). L'unico precedente contro la Roma sorride ai giallorossi: nel doppio confronto del 2009/2010 gli uomini di Luciano Spalletti si imposero prima 3-1 all'Olimpico e poi 7-1 a Gand (finora la vittoria romanista con il divario più ampio in Europa).


Diawara migliora e torna in gruppo

IL TEMPO - BIAFORA - In un momento buio come quello attuale la notizia del ritorno in gruppo di Diawara è stata accolta con estremo piacere a Trigoria. Il centrocampista guineano ieri si è infatti aggregato al resto dei compagni per il terzo allenamento settimanale in vista del Gent, compiendo l’ennesimo passo avanti dopo la lesione al menisco esterno del ginocchio sinistro rimediata contro la Juventus in Coppa Italia. In poco meno di un mese il classe 1997 è tornato a lavorare sotto gli occhi di Fonseca, che lo aveva eletto a metronomo della squadra e pedina fondamentale sia in fase di possesso per smistare i palloni che in quella di pressing offensivo. L’avvio di stagione non aveva visto il giocatore arrivato dal Napoli nell’ambito dell’operazione Manolas tra i protagonisti, ma in breve tempo - con la parentesi di una convalescenza dopo l’operazione al menisco interno - si è conquistato un posto da titolare e in questo periodo la sua assenza, oltre a quella di Zaniolo, ha pesato come un macigno sulle sorti della squadra giallorossa. Il definitivo via libera per entrare nella fase finale del percorso di recupero è arrivato domenica: Diawara si è sottoposto ad una visita con il professor Cerulli, che ha dato il via libera per aumentare i carichi di lavoro dopo aver constatato i benefici della terapia conservativa, strada consigliata proprio dal chirurgo che in passato aveva operato Destro. L’operazione, soluzione proposta dopo il primo consulto effettuato a Villa Stuart dal professor Mariani, è stata quasi immediatamente accantonata - in particolare sotto la spinta del ds Petrachi - per evitare uno stop di circa tre mesi, che avrebbe permesso al numero 42 romanista di rientrare soltanto a fine stagione. Fino ad ora la terapia ha dato gli effetti sperati, riducendo l’infiammazione al ginocchio, ma non c’è alcuna fretta di accorciare il recupero e non è ancora stata fissata una data per la prima convocazione. Le condizioni di Diawara migliorano giorno per giorno e le sensazioni del ragazzo sono più che positive: sarà lui, insieme a Fonseca, a dare allo staff il segnale di sentirsi definitivamente pronto. Intanto c’è da registrare il problema di Cetin, che ieri si è allenato a parte per una botta subita nella seduta di lavoro di lunedì. Aggregato al gruppo il giovane Cardinali, con Fuzato che prende il posto di Mirante in lista Uefa.


Il salvagente della Roma

IL TEMPO - BIAFORA - All-in sull’Europa League. La Roma ha l’occasione di riscattare una stagione fin qui sotto le aspettative dando importanti segnali di svolta a partire dal match di domani sera contro il Gent (arbitra il bulgaro Kabakov, poco più di 20mila i biglietti venduti), primo ostacolo sul percorso dei giallorossi nella fase ad eliminazione diretta della competizione. Da quando la seconda coppa europea ha cambiato denominazione nel 2009 - è stato abbandonato il nome Coppe Uefa - la squadra capitolina ha spesso snobbato queste partite e nelle quattro partecipazioni del passato non è mai riuscita a superare gli ottavi di finale, fallendo sempre uno degli obiettivi di inizio stagione. La prima apparizione della Roma in Europa League risale al 2009/10, anno in cui veniva disputato il torneo continentale con la nuova formula. I giallorossi, all'epoca allenati da Ranieri, furono eliminati ai sedicesimi dal Panathinaikos mentre erano impegnati nell'incredibile rincorsa allo scudetto, sfumato per via del ko con la Sampdoria. Totalmente da dimenticare anche le successive stagioni di Europa League: clamorosa eliminazione ai preliminari con il modesto Slovan Bratislava, pessima figura con la Fiorentina agli ottavi - la squadra venne duramente contestata dalla Curva Sud - e cocente delusione con il Lione, che, sempre agli ottavi, ha estromesso la Roma anche grazie ad un gol regolare annullato a Dzeko al ritorno. Fonseca è consapevole che dopo l’ultimo periodo di crisi (ben sei sconfitte in nove partite disputate da inizio gennaio) non si può sbagliare ancora e lo ribadirà ai suoi ragazzi anche nella rifinitura odierna, che sarà seguita dalla consueta conferenza stampa della vigilia in cui parlerà anche Smalling, uno dei leader dello spogliatoio. Il tecnico portoghese ha catechizzato i suoi sull’importanza dell’Europa League e su quanto sia fondamentale superare lo scoglio dei sedicesimi senza intoppi: il trionfo in tale competizione, oltre a mettere in bacheca un titolo europeo che manca dal 1961 e ad interrompere un digiuno di vittorie che continua su tutti i fronti dal 2008, darebbe l’accesso diretto alla prossima Champions League (con annessa pioggia di ricavi) e permetterebbe di disputare la Supercoppa Europea. Intanto sul fronte societario prosegue senza sosta il lavoro dei legali di Friedkin e Pallotta, che stanno sistemando gli ultimi dettagli dei contratti preliminari delle 12 società coinvolte nel passaggio di proprietà. La chiusura, viene ribadito da tutti i fronti, ci sarà a stretto giro di posta.