Derby di bontà. Se i campioni palleggiano in video: “Noi, giocolieri a caccia di fondi”
LA REPUBBLICA - L'emergenza coronavirus ha fatto nascere molte iniziative di beneficenza in tutta Italia. In ambito sportivo ha fatto parlare di sé quella di Che fatica la vita da bomber, che ha sfidato i vari calciatori a palleggiare con un oggetto strano dentro casa, postare il filmato con l’hashtag #chefaticapalleggiare, taggare altre persone e ovviamente donare attraverso un link indicato per sostenere le strutture ospedaliere. In casa Roma ad aderire subito è stato il centrocampista Lorenzo Pellegrini, che ha invitato tutti, tifosi e non, a fare la propria parta in questa situazione particolare.
Zaniolo sorriso giallorosso
IL TEMPO - BIAFORA - Il momento è difficile per tutta la popolazione italiana ed è dura trovare spunti positivi. Uno può riguardare Nicolò Zaniolo, che ha superato il giro di boa dei due mesi dall’operazione al legamento crociato del ginocchio, infortunio patito nella partita di campionato di inizio gennaio contro la Juventus. Il numero 22 della Roma aveva dovuto dire forzatamente addio al sogno di disputare la prima grande competizione internazionale con la maglia dell’Italia, ma le ultime notizie su un più che probabile slittamento dell’Europeo in programma quest’estate possono essere accolte come un segnale positivo per il classe 1999, pronto a dare il proprio contributo alla nazionale appena sarà pronto.
L’iter di recupero del giovane talento giallorosso prevedeva in questi giorni una visita con il professor Mariani, appuntamento che per forza di cose è stato rinviato a data da destinarsi. Nel controllo andato in scena a 30 giorni dal brutto ko i medici avevano riscontrato l’ottimo stato del ragazzo, soprattutto dal punto di vista muscolare: ha perso un solo centimetro di massa nel quadricipite destro, quello che sostiene il ginocchio operato. Nella testa di Zaniolo, che dava per sfumato l’Europeo, il giorno fissato sul calendario per tornare era quello del ritiro estivo della Roma, ma magari con il possibile completamento del campionato nei giorni finali di giugno ci potrà essere una convocazione simbolica prima delle vacanze. E forse una fugace apparizione.
Intanto ieri è stato il secondo giorno di riposo dei tre totali concessi da Fonseca alla squadra. L’allenatore e la società stanno ragionando con tutta calma sul da farsi dopo la sospensione delle coppe europee e si sta valutando attentamente come gestire le sedute di lavoro del gruppo, che comunque ha ricevuto i "compiti a casa" per mantenere lo stato di forma. Sui social i più attivi sono stati Dzeko, Pellegrini e Spinazzola, che hanno postato foto e video degli allenamenti svolti insieme alle rispettive compagne.
Nessun aggiornamento di rilievo sul fronte della trattativa tra Pallotta e Friedkin, finita in stand-by quando si era veramente vicini alla meta (probabilmente il closing definitivo avrebbe subito comunque uno slittamento, anche con le firme preliminari). I protagonisti aspettano di capire l’evoluzione dell’emergenza e l’impatto che avrà sui conti dell’economia calcio in generale e in particolare su quelli del club giallorosso, che ha chiuso in leggero rialzo l’ultima seduta della settimana in Borsa. Al momento è tutto fermo per il passaggio della proprietà nelle mani del gruppo texano.
Serie A, lunedì riunione tra i club per decidere la data entro cui riprendere il campionato
La Serie A rimane bloccata dall'emergenza coronavirus. Per decidere il da farsi in vista della ripresa per lunedì mattina è stato previsto un incontro, in conference call, tra alcuni club del massimo campionato italiano. L'idea sembra quella di allinearsi alla decisione presa dalla Serie B: considerando il possibile slittamento di Euro2020 l'idea è quella di riprendere le partite entro e non oltre il 9 maggio, per poter concludere il campionato nel periodo estivo. La data non è casuale, infatti se non fosse possibile riprendere i match entro quel limite si ipotizzerà una conclusione del campionato anticipata, anche se l'assegnazione d'ufficio dello scudetto sembra non essere una soluzione accettabile.
Stop alla Champions, Europei verso il rinvio al 2021
LA REPUBBLICA - La Uefa, di fronte all'effetto domino della sospensione dei principali campionati europei, ha rinviato a data da destinarsi le partite di Champions ed Europa League in programma la prossima settimana. Una decisione tardiva che segue l'aumento dei casi di coronavirus fra giocatori e staff, con conseguenti quarantene.
Degli Europei invece la Uefa discuterà martedì. Saranno collegate in videoconferenza le 55 federazioni europee del calcio, il sindacato internazionale dei calciatori, l'Eca che raggruppa parte dei club e la European League. Sposando la proposta della Lega di Serie A, l'associazione delle 26 leghe nazionali chiede che appena possibile si torni a giocare campionati nazionali e coppe per club. Gli Europei, in calendario dal 12 giugno al 12 luglio, dovranno essere spostati. Due ipotesi: in autunno, in una parentesi dei campionati, o nell'estate del 2021, facendo slittare il mondiale per club della Fifa.
La serrata del calcio
CORRIERE DELLA SERA - Non si gioca più in Europa, con l'eccezione di pochi stati che ancora vanno avanti a porte chiuse. La serrata è di fatto totale. Per i più ottimisti si potrà rialzare la serranda non prima del 31 marzo, perla stragrande maggioranza lo stop è a tempo indeterminato. Si è piegata anche la Uefa, costretta ad arrendersi all'emergenza coronavirus. Interrotte Champions e Europa League, cancellati gli impegni delle Nazionali, anche l'amichevole dell'Italia con Inghilterra a Wembley del 27 marzo e di certo salterà pure quella con la Germania, ancora in programma, a porte chiuse a Norimberga il 31 marzo. Proprio la Germania è stata l'ultima a capitolare. I tedeschi avevano deciso di giocare a porte chiuse nel weekend, hanno fatto retromarcia e sospeso le attività. La questione economica è cruciale. I bilanci sono già in sofferenza e scivoleranno nel profondo rosso a breve. Si spera in qualche modo di riprendere i campionati, magari a maggio e giocando fino a fine giugno. Per questo c'è l'idea della Lega Calcio di una deroga al contratti dei calciatori, prorogando la scadenza del 30 giugno al 15 luglio. E in ballo la sopravvivenza del sistema sportivo, non solo del calcio.
Allenamento Roma, ripresa posticipata a mercoledì
La Roma, in seguito alle nuove disposizioni contro l'emergenza Coronavirus, ha deciso di posticipare il ritorno in campo per gli allenamenti. Infatti i ragazzi di Fonseca si sarebbero dovuti ritrovare a Trigoria domani, ma la società ha deciso di posticipare il tutto a mercoledì 18.
Tale scelta potrebbe subire ulteriori ritardi o una definitiva sospesione in base ad eventuali disposizioni da parte dell'Uefa che si riunirà martedì prossimo.
AIC: "Ci indigna registrare un comportamento scriteriato di alcune società"
L'AIC, Associazione Italiana Calciatori, ha diramato sul proprio sito ufficiale un comunicato per esprmere la propria idignazione verso quelle società che continuano a convocare i giocatori per gli allenamenti:
"L'Associazione Italiana Calciatori, in un momento delicato per il Paese, è costretta suo malgrado a denunciare la paradossale situazione che si sta verificando in più di qualche club professionistico.
Nonostante l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha adottato con un Decreto misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale sino al 25 marzo 2020, ci rattrista e indigna registrare ancora oggi un comportamento scriteriato e fuori dal contesto nazionale e internazionale di alcune società calcistiche, che si ostinano a convocare gli atleti per allenamenti in piccoli gruppi o, peggio ancora, per il controllo quotidiano della temperatura.
Ora riteniamo che la situazione abbia una definizione ben precisa.
Se i club convocano oggi in Italia calciatori per il solo fatto di controllare la presenza di febbre o meno, costringendoli a muoversi da casa, incontrare persone, frequentare ambienti per ottenere un dato facilmente comunicabile per telefono, è un atto vergognosamente irresponsabile nei confronti delle tante persone costrette a muoversi e a lavorare per consentirci un minimo di servizi necessari. È, inoltre, offensivo nei confronti di quanti sono in prima linea, medici, infermieri e personale sanitario, che ci implorano di rimanere a casa.
Se le società convocano gli atleti difendendosi con il DPCM (che permetterebbe gli allenamenti per atleti/atlete di interesse nazionale per la preparazione a competizioni nazionali e/o internazionali) devono spiegare quale sia l'interesse nazionale di tenere in forma atleti ed atlete che nella migliore delle ipotesi non riprenderanno l'attività prima di metà aprile! Questo significa che stanno vivendo su un altro pianeta.
Se, infine, la convocazione è volta ad ottenere il rifiuto dai calciatori per poter poi procedere con la decurtazione degli emolumenti significa che stiamo raschiando il fondo del barile della dignità.
Tradotto, oggi in Italia ci sono ancora società calcistiche che o sono vergognosamente irresponsabili, o vivono su Marte o sono privi di un minimo di dignità.
Cogliamo l’occasione per dare un grande abbraccio ideale ai tanti medici, infermieri e personale sanitario che in questi giorni e nelle prossime settimane avranno bisogno del supporto dell'Italia intera. Grazie da tutti noi!".
Il piano della Lega di A: campionato dal 2 maggio (allenamenti da metà aprile)
REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Il campionato di serie Serie A dovrebbe riprendere sabato 2 maggio forse a porte chiuse e concludersi il 30 giugno si spera a porte aperte: questo il progetto (più realistico) della Lega. Attualmente, come noto, la serie A è ferma sino al 3 aprile, in ossequio del decreto del governo.
Ripartire il 4 aprile è impossibile. Ripartire a metà aprile quasi impossibile, quindi si sta lavorando su maggio, ovviamente nell'ipotesi ormai probabile (se non certa) che l'Uefa si decida finalmente a rinviare gli Euro 2020. Ma martedì 17 marzo Federazioni e soprattutto Leghe convinceranno Ceferin, con le buone o con le cattive (minacciando di non dare i giocatori alle Nazionali). D'altronde adesso quasi tutto il calcio d'Europa - tranne Paesi come la Serbia che continuano a giocare come se nulla fosse - si è fermato. In Italia la situazione è questa: Juventus, Inter, Samp, Verona, Fiorentina e Udinese sono in quarantena per due settimane. Nove calciatori positivi sono risultati: Rugani, Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, Vlahovic, Cutrone e Pezzella.
Campionato di serie A, come detto, sospeso sino al 3 aprile. Ma se saltassero in futuro fuori altri casi di positivi? Altre squadre in quarantena? La Lega ha studiato un piano che prevede appunto il ritorno in campo per il 2 maggio (lo spazio ci sarebbe sino a fine giugno per giocare anche in Coppa), e la ripresa degli allenamenti dopo Pasqua, prima non è possibile: ma in due settimane i giocatori potrebbero tornare in forma. "I medici della Serie A, in modo unanime, consigliano di non riprendere l'attività fino a netto miglioramento dell'emergenza Covid 19", questo il comunicato. "In considerazione della grave evoluzione dell'infezione Covid-19 nel mondo - aggiunge la nota -, vista l'emergente diffusione dei contagi anche all'interno del calcio e del personale sanitario a esso dedicato e del progressivo aggravamento della situazione che sta coinvolgendo il Sistema sanitario nazionale, i medici della Serie A esprimono forte preoccupazione circa la tutela della salute dei propri tesserati qualora venissero ripresi a breve gli allenamenti e promosse altre attività di aggregazione". Lotito e De Laurentiis, che volevano mandare subito in ritiro Lazio e Napoli, dovranno farsene una ragione.
Anche Gabriele Gravina appoggia la linea della Lega che vuole concludere il suo campionato: diversamente molti club non si potrebbero iscrivere alla prossima stagione. Ufficialmente non è stata ancora studiata l'ipotesi estrema, cioè che non si possa più tornare in campo. Si sarebbe costretti, almeno per una stagione, ad una serie A con 22 squadre. Un disastro. Lunedì altra assemblea di Lega: si discuterà anche di diritti tv, di Mediapro, e degli inviti a presentare offerte per le stagioni dal 2021 al 2024, con l'ipotesi dei pacchetti esclusivi. Ma quante vale adesso il nostro campionato? Quanto sarebbero disposte a pagare Sky e Dazn? Impossibile fare calcoli, questo stop costa già decine di milioni ai club, c'è il rischio di un ridimensionamento, molti campioni potrebbero fuggire all'estero dove i matti abbondano. Ma, come ha detto con buon senso ieri De Siervo, a decidere cosa fare "saranno i medici". Le polemiche, le battute meglio riservarle a tempi migliori: vero Spadafora, vero Lotito?
Roma, lettera all'Uefa: «Sospendete tutte le competizioni»
IL MESSAGGERO - Lettera della Roma alla Uefa. Ieri il club giallorosso ha inviato un documento in cui invita il massimo organismo calcistico europeo ad un presa di coscienza della situazione a livello globale, non solo italiana, chiedendo quindi di procedere quanto prima con la sospensione delle competizioni europee. E, nonostante ieri si sia giocato, l'appello della Roma dovrebbe non cadere nel vuoto: nel vertice in programma il 17 marzo infatti l'Uefa - invitando i rappresentanti delle 55 federazioni, il board dell'Eca, le Leghe europee e rappresentanti FifPro (i calciatori) - si troverà da sola contro tutti.
Per quanto riguarda invece la trattativa tra Pallotta e Friedkin, il magnate texano, visto il momento che l'Italia e il mondo intero stanno affrontando, si è concesso un momento di riflessione. Qualora lo stand-by si protraesse, sarebbe Pallotta a completare autonomamente l'aumento di capitale entro giugno.
Fonseca studia l’altra squadra
IL TEMPO - BIAFORA - Appuntamento per tutti a domenica mattina. Fonseca, che negli scorsi giorni ha usato parole dure contro la Uefa, ha deciso di concedere tre giorni di riposo ai suoi giocatori, annullando l’allenamento inizialmente fissato per ieri mattina alle 11 con la squadra che era già a Trigoria. Il tecnico portoghese aveva programmato la seduta di lavoro subito dopo il rinvio della sfida con il Siviglia, ma ha poi cambiato idea, consapevole che si va verso lo stop totale delle competizioni europee e che è quindi meglio evitare qualsiasi rischio di contagio. In teoria guardando il calendario la Roma sarebbe impegnata giovedì prossimo nella sfida di ritorno con gli andalusi, che dovrà per forza di cose essere rinviata per via del blocco aereo imposto dal governo spagnolo, decisione che già aveva impedito di giocare l’andata. Fino a martedì non ci sarà però alcuna presa di posizione ufficiale da parte dell’organo calcistico di Nyon, che ha valutato attentamente l’opzione di far giocare il turno in gara unica in campo neutro, guardando soprattutto agli stadi dell’Est Europa. Di certo senza alcun comunicato la società giallorossa sarà costretta a far allenare i suoi giocatori: in particolare gli infortunati - la visita di controllo di Zaniolo è rinviata a data da destinarsi - hanno ricevuto dai preparatori un programma di lavoro da seguire nelle proprie case. Intanto i calciatori della Roma continuano nelle loro campagne social per sensibilizzare i tifosi a proposito dell’emergenza relativa al Coronavirus. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Juan Jesus, che ha mandato un messaggio di incoraggiamento a tutti: “Andrà tutto bene, forza amici!”, seguito poi da Kluivert: “Ho seguito il disastro che sta succedendo nel nostro mondo e voglio dire a tutti di prenderlo molto sul serio, state al sicuro e rimanete in salute con la vostra famiglia”. Zappacosta, prossimo al rientro in gruppo, ha invece voluto promuovere una raccolta di fondi per l’Ospedale di Sora, sua città d’origine: “Il mio cuore oggi più che mai è lì. Per questo ho deciso di sostenere, in questo momento così difficile, il reparto di terapia intensiva dell’ospedale della mia città. Tante piccole realtà hanno bisogno di aiuto e un piccolo gesto può servire anche per un comune come Sora. E’ un momento delicato e stiamo dimostrando che tutti assieme con un piccolo gesto possiamo aiutare tante di queste realtà. Donate assieme a me. Forza Sora!”.
Il virus nel pallone
LEGGO - L'Uefa decide di non decidere. O meglio, decide a singhiozzo. Almeno sino a martedì, quando una riunione con federazioni, leghe, club e calciatori dovrà inevitabilmente fermare Champions ed Europa League. Lo sport, quasi tutto, ha già chiuso per Coronavirus. L'Uefa chiuderà per Coronavirus. Facendo però nel frattempo giocare tutto il giocabile. Ieri sei partite dell'andata degli ottavi di Europa League, di cui quattro a porte chiuse. Settimana prossima non si disputeranno in Champions Juventus-Lione e Manchester City-Real. L'Uefa ha dovuto prendere atto delle quarantene di bianconeri e blancos. Barcellona-Napoli è in bilico. Rischia, tra gli ottavi di ritorno restanti, di disputarsi solo Bayern-Chelsea, tra l'altro a porte chiuse. Ha senso tutto ciò? Forse per prendere tempo in vista di un accordo su Euro 2020. Slittamento di due mesi o di un anno? Intanto anche la Copa Libertadores, la Champions del Sudamerica, è stata sospesa per una settimana.
Stop alla Champions e l'Europeo rischia
IL TEMPO - PIERETTI - L'Uefa ferma tutto. Nella giornata odierna il massimo organismo europeo bloccherà la Champions League in attesa della riunione plenaria che andrà in scena martedì prossimo, con le 55 federazioni associate chiamate a decidere con estrema razionalità. Con Juventus e Real Madridin quarantena, e il Napoli impossibilitato a raggiungere Barcellona per la partita di martedì prossimo, l’unica soluzione plausibile è quella della sospensione della Champions League. Del resto, il coronavirus sta già paralizzando gran parte dei campionati; tornei sospesi in Italia, Spagna, Francia, Olanda e Portogallo, la Bundesliga procede a porte chiuse, la Premier League sta andando verso la stessa direzione.
Ieri è andata in scena l'andata degli ottavi di Europa League, mentre Siviglia-Roma e Inter-Getafe sono rinviate: l’Uefa sta valutando l'ipotesi di far disputare a queste quattro squadre una sola partita per l’accesso ai quarti di finale, organizzando questo turno secco in campo neutro (Turchia o Albania).
In Champions League sono state disputate quattro delle otto partite del ritorno degli ottavi: Juventus-Lione e Manchester City-Real Madrid in programma il 17 marzo sono state rinviate: la Juventus e il Real Madrid sono state messe in quarantena, e quindi non potranno scendere in campo. La squadra juventina è in isolamento al J-Hotel, 121 persone tra calciatori, tecnici, dirigenti, medici e accopagnatori sono state messe in quarantena, la squadra - nella migliore delle ipotesi - potrà tornare ad allenarsi il 25 marzo. Già sospesa la Youth League, la Champions League giovanile che coinvolge calciatori minorenni così come i turni Elite dei Campionati Europei Under 17 maschili e femminili e Under 19 maschili e femminili originariamente programmati dal 14 marzo al 14 aprile. Le maggiori Leghe europee riunite ieri hanno già chiesto lo slittamento degli Europei al 2021 per completare i rispettivi tornei nazionali, ed eventualmente le competizioni europee, mentre a Nyon si cerca di prendere tempo per trovare una soluzione indolore: nella sede dell'Uefa sta andando in scena un braccio di ferro tra chi vorrebbe far slittare l’inizio dell'Europeo il 25 agosto, in modo da completare i tornei nazionali, la Champions League e l'Europa League e chi vorrebbe posticipare l’Europeo all'estate del 2021, ed è questa l'ipotesi più accreditata. Ma nello stesso periodo - 17 giugno al 4 luglio 2021 - la FIFA ha già programmato in Cina il Mondiale per club. La Federazione Internazionale ha già accettato la richiesta della Conmebol (la federazione di calcio sudamericana) di rinviare le partite di qualificazione al Mondiale 2022, Oggi l’Uefa potrebbe anticipare di qualche giorno quello che certificherà l’assemblea martedì prossimo.
In attesa che il pallone torni a rotolare, il Ministro dello Sport Spadafora ha scritto al presidente di turno del Consiglio dei ministri dell'UE per il settore Sport, Tomislav Druzac, per chiedere un coordinamento degli Stati membri in modo da tenere una posizione unica con Uefa e Fifa in merito alle prossime competizioni sportive.