Fonseca ha la rosa appassita

IL MESSAGGERO - Si parla di un Petrachi furioso a seguito della pesante sconfitta della Roma a Reggio Emilia. Il ds, senza mandarle a dire, ha richiamato i giocatori alle loro responsabilità, colpevoli soprattutto dell'atteggiamento avuto contro il Sassuolo e non per il fatto di non essere scesi in campo. Messa in dubbio anche la grande prestazione nel derby contro la Lazio, che appare ad oggi casualità. C'è anche da dire che il mercato non ha influito. Lo stesso Petrachi, che con la proprietà Friedkin sarà sotto la lente di ingrandimento, ha fatto scena muta nell'ultima sessione invernale. La Roma, nel 2020, si è fermata. Fonseca, come i suoi predecessori, ha chiesto rinforzi. E a gennaio sono arrivati solo giovani, come Villar e Perez, non quello che si aspettava il portoghese al posto degli infortunati DIawara e Zaniolo. La rosa della Roma non è solo incompleta, ma sbilanciata, basti guardare la difesa: ci sono 6 centrali, e sui lati la carestia dopo la partenza di Florenzi e con Zappacosta non ancora pronto.


Da Pjanic a Salah e Alisson: l'indebolimento è costante

IL MESSAGGERO - Alla Roma manca qualità. È questo il messaggio lanciata da Dzeko, e in precedenza più volte da Fonseca, nel post partita contro il Sassuolo. I rinforzi sperati dal tecnico non sono arrivati, e come ha ribadito lui stesso i nuovi (Villar, Perez e Ibanez) sono acquisti mirati al futuro, non all'immediato. La Roma negli anni ha abbassato sempre di più l'asticella della competitività, sostituendo spesso volentieri veri e propri assi, con mancate promesse. Dalla partenze di El Shaarawy, mai sostituito, a quella di Salah, sostituito da Schick. Errori di Monchi come quelli legati ai successori dei vari Alisson, Nainggolan e Strootman (sostituiti da Olsen, Pastore e Nzonzi). Un altro esempio della stagione attuale è la rinuncia ad un vice Dzeko di valore. Manca inoltre un centrocampista, vista la situazione di Diawara.


Lorenzo, l'ultimo erede

IL MESSAGGERO - La Roma va in bambola, e con lei Lorenzo Pellegrini. Il giocatore è apparso teso, nervoso. Sarà la voglia di primeggiare che lo porta a strafare, oppure l'infortunio di settembre che si fa sentire sulle gambe. O anche la partenza di Florenzi, che lo rende l'ultimo dei romani, primo dei capitani del futuro. Un 2020 cominciato in salita per il numero 7, omaggiato ancora una volta da Totti e con un Europeo da giocare da protagonista. Da lui ci si attende troppo. Sa che deve migliorare, soprattutto dal punto di vista dei tiri e dei gol. Contro il Bologna non ci sarà per squalifica, l'occasione per ricaricare le pile. Nei prossimi invece comincerà a discutere con la futura società del suo rinnovo: si punta a togliere la clausola da 30 milioni. Impensabile pensare ad un allontanamento, è legatissimo alla ROma.


2020, l'inverno nero. La Roma rallenta e Fonseca ammette: "Sono preoccupato"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo la sconfitta contro il Sassuolo, mettere alla gogna i giocatori giallorossi sarebbe sbagliato. Anche se, quello che preoccupa, sono le parole. Di Dzeko e del mister Fonseca, che, dopo la gara di Reggio Emilia, hanno ribadito come la Roma manchi di qualità. Un 2020 iniziato malissimo per la squadra capitolina, che i 7 partite tra campionato e coppa ha raccolto 2 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte. L'unica nota positiva il quarto posto ancora stretto, seppur insieme all'Atalanta.

Parole, quelle di Dzeko, che non sono piaciute alla società, secondo cui il problema è di mentalità, dato che non si vinceva neanche quando in squadra c'erano Salah e Alisson. Nel post Sassuolo si era sparla voce di un confronto duro tra Petrachi e la squadra, poi smentito. Anche Pallotta, dagli States, si è detto deluso. In attesa del passaggio di consegne con Friedkin, con la "due diligence" che terminerà nel week-end.


Si cambia: con il Bologna torna la vecchia guardia

LA GAZZETTA DELLO SPORT - "Qui ci sono tanti giocatori esperti, ma anche giovani che devono capire che non si può vivere di due o tre partite". Parole di Edin Dzeko, e che dopo la sconfitta di Reggio Emilia rimbombano negli ambienti giallorossi. Alla Roma, mai come in questo momento, serve esperienza. Già a partire dalla sfida di venerdì contro il Bologna, quando si rivedranno dal primo minuto Kolarov, Perotti e Pastore. Non è escluso neanche che Fonseca dia un turno di riposo a Veretout alzando Mancini a centrocampo e inserendo Fazio al fianco di Smalling. I nuovi (Perez, Villar e Ibanez), d'altronde, subito in campo a Reggio Emilia, non sono ancora pronti, come dimostrato sabato sera. Da venerdì tornerà dunque la vecchia guardia. Dzeko ha lanciato l'allarme, e chi vive la squadra dal so interno certe situazioni le sa leggere.


E ora Bruno Peres scala posizioni: è un opzione in più

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dal suo ritorno a gennaio, è sceso in campo 4 volte su 6. Bruno Peres, pian piano, si sta riprendendo la Roma. Il ds Petrachi era stato chiaro: "Bruno sa giocare a calcio, ma deve ritrovare fame e umiltà. La mia idea, condivisa dall'allenatore,è quella di dargli una seconda chance. Non si nega a nessuno. Gli daremo una possibilità, ma la prima volta che sbaglierà andrà a casa". Ed evidentemente non ha sbagliato nulla, dato che Fonseca fin qui lo ha mandato in campo contro Parma, Genoa. Juventus in Coppa e Sassuolo, dove tra l'altro è stato uno dei pochi a salvarsi. Fonseca in lui vede qualcosa di buono, ora deve continuare così.


Dzeko accusa i giovani, la “vecchia guardia” non ha capito Fonseca

CORRIERE DELLA SERA - Capitano a tempo pieno dopo la partenza di Florenzi. Edin Dzeko è stato costretto a parlare dopo la partita contro il Sassuolo. Le sue parole sono state pesanti: “La squadra è forte ma per arrivare a vincere qualcosa bisogna vincere sempre, non si può vincerne una e perderne un’altra. Ci sono tanti giocatori esperti ma anche tanti giocatori giovani che non devono vivere per 2-3 partite, bisogna fare sempre di più. Come dico sempre, serve tutta la squadra per vincere una partita, alla lunga bisogna dare di più tutti“. A Reggio Emilia, inoltre, sono rimasti in panchina i vari Perotti, Pastore, Kolarov e Kalinic, con Fonseca che ha preferito mandare in campo i nuovi arrivi Villar e Perez, mandando forse un messaggio d'allarme alla società

Le orecchie sono fischiate soprattutto a Kluivert e Under. La squalifica di Pellegrini complica anche i piani per venerdì. Chi giocherà trequartista? Pastore, oppure uno tra Cristante e Veretout con l’inserimento a quel punto di Villar a centrocampo, uno che fino a ieri giocava nella Serie B spagnola.


La Roma ringrazia l'Atalanta ma il 2020 è la fiera degli orrori

CORRIERE DELLA SERA - L’unica buona notizia per la Roma non è merito suo. Il pari casalingo dell’Atalanta consente ai giallorossi di rimanere in piena zona Champions. Ora la Roma è quinta, a pari punti con i nerazzurri, dietro solo per la differenza reti e con lo scontro diretto distante solamente due settimane. Lo spareggio del 15 febbario a Bergamo diventa quindi decisivo per il quarto posto. La Lazio invece battendo la Spal ha fatto il vuoto: +10 ma con una partita da recuperare, quindi potenzialmente +13. La differenza tra fine 2019 e inizio 2020 è abissale. Preoccupa anche la tenuta della fase difensiva. La Roma in questo 2020 ha subito di media due gol a partita, 1,8 contando le coppe. Un problema fisico, con i tanti infortuni, ma anche mentale: Fonseca nel post Sassuolo ha detto di non sapersi spiegare questi black out. Già venerdì arriva l'occasione del riscatto contro il Bologna.


Le parole di Dzeko e le scelte di Fonseca infiammano la Roma in crisi

CORRIERE DELLA SERA - I veri gol della Roma li hanno segnati Criscito e Sanabria. Il 2-2 del Genoa sull’Atalanta ha reso infatti meno tragica la sconfitta contro il Sassuolo, la terza nelle ultime 5 giornate di campionato. I giallorossi ora sono al quinto posto con però gli stessi punti dei nerazzurri. Non si può vivere solo di disgrazie altrui e la situazione romanista è esplosa. Il direttore sportivo Petrachi ha fatto una scenata alla squadra durante l’intervallo al Mapei Stadium. Decise anche le parole di Dzeko che ha criticato i giovani di crogiolarsi su un paio di partite buone.


Dzeko ai giovani: “Manca qualità, dovete dare di più”

LA REPUBBLICA - La sconfitta dell’Atalanta non allontana la Roma dal quarto posto ma la situazione in casa giallorossa non è sicuramente rosea. Ci ha pensato Edin Dzeko a mettere le cose in chiaro, parlando dopo la sconfitta contro il Sassuolo: “La squadra è forte ma per arrivare a vincere qualcosa bisogna vincere sempre, non si può vincerne una e perderne un’altra. Ci sono tanti giocatori esperti ma anche tanti giocatori giovani che non devono vivere per 2-3 partite, bisogna fare sempre di più. Come dico sempre, serve tutta la squadra per vincere una partita, a lungo bisogna dare di più tutti“.


Petrachi blocca il terzino Carlos Augusto per giugno

Gianluca Petrachi, ds della Roma, già pensa a dei colpi per rinforzare la squadra in estate. Uno di questi è il terzino sinistro del Corinthians, Carlos Augusto, già bloccato per giugno. Lo riporta Il Corriere dello Sport. 


Oggi Fonseca parlerà con la squadra, anche Petrachi è scontento. Dirigenza infastidita dalle parole di Dzeko

La Roma, dopo la batosta subita contro il Sassuolo, tornerà oggi a Trigoria ad allenarsi per preparare la prossima sfida di campionato contro il Bologna. Fonseca, furibondo per la prestazione dei giallorossi, parlerà alla squadra prima della sessione d'allenamento. Scontento anche il presidente Pallotta, ieri il numero uno giallorosso ne ha parlato con Fienga. Il ds Petrachi condivide la furia del tecnico portoghese e sabato, tra primo e secondo tempo, è sceso negli spogliatoi per dare una strigliata alla squadra in prima persona. Sotto esame anche le dure parole del neo-capitano Dzeko. Lo riporta calciomercato.com. 

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