Diffidato ed ammonito. Pellegrini salterà il Bologna per squalifica

Durante i primi 45 minuti del match contro il Sassuolo, Lorenzo Pellegrini ha ricevuto il cartellino giallo dall'arbitro Pairetto. Diffidato, il centrocampista salterà il prossimo match di campionato contro il Bologna per squalifica.


Sassuolo vs Roma 4-2 | La Roma paga il brutto primo tempo. Il Sassuolo si aggiudica i tre punti

Dopo il pareggio nel derby, la Roma torna in campo per affrontare il Sassuolo e ritrovare i tre punti. Presenti tra i convocati tutti e tre i neo acquisti giallorossi, out Juan Jesus per scelta tecnica del mister. Fonseca ripropone Santon e Spinazzola sulle corsie difensive, lasciando invariato centrocampo ed attacco rispetto al derby. Partiranno dalla panchina e neo acquisti.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

 

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Ferrari, Kyriakopoulos; Locatelli, Obiang: Berardi, Djuricic, Boga; Caputo.
A disposizione: Pegolo, Turati, Rogerio, Muldur, Marlon, Magnani, Dourabia, Traore, Magnanelli, Defrel, Raspadori.
Allenatore: Roberto De Zerbi.
Indisponibili: Tripaldelli, Chiriches.
Diffidati: Djuricic, Magnanelli.
Squalificati: Peluso.

 

ROMA (4-2-3-1): Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Spinazzola; Cristante, Veretout; Under, Pellegrini, Kluivert; Dzeko.
A disposizione: Mirante, Fuzato, Peres, Cetin, Ibanez, Fazio, Kolarov, Villar, Perotti, Pastore, Perez, Kalinic.
Allenatore: Paulo Fonseca.
Indisponibili: Zaniolo, Zappacosta, Diawara, Mkhitaryan.
Diffidati: Pellegrini, Veretout, Dzeko.
Squalificati: –

 


Dzeko raggiunge la tripla cifra. 100 gol con la maglia della Roma

Una serata da dimenticare per la Roma, che viene battuta dal Sassuolo. Ma allo stesso tempo, una serata che Dzeko non dimenticherà mai anche se con l'amaro in bocca. Infatti l'attaccante bosniaco ha siglato il 100esimo gol con la maglia della Roma. Con questa rete Dzeko si piazza al settimo posto nella classifica dei migliori realizzatori della Roma, a meno due da Montella sesto.


Caputo: "È stata una serata perfetta"

Caputo, attaccante del Sassuolo, ha parlato al termine della partita contro la Roma. Queste le sue parole:

CAPUTO A DAZN:

E' andata bene oggi...
"Abbiamo dimostrato che siamo una squadra forte con potenzialità enormi. Siamo riusciti a fare quello che abbiamo provato in settimana da squadra con carattere."

Serata perfetta?
"Sì, è stata una di quelle partite perfette che si fanno in stagione ma dobbiamo continuare così. Ora pensiamo alla prossima."

Dal 2012 vai sempre in doppia cifra. Che significa?
"Al livello personale è un traguardo importante. Do sempre il massimo e mi metto a disposizione con la mia esperienza."

Volevi fare la tripletta?
"Mi sono arrabbiato con Toljan perchè poteva darmi meglio quella palla (ride, ndr) però alla fine sono contento per la vittoria della squadra e per la prestazione."

 

CAPUTO IN MIXED ZONE:

 

Gran prova di squadra...
"Grandissima serata soprattutto nel primo tempo. Si vedeva già dal riscaldamento che volevamo la partita a tutti i costi. Il gol mi mancava, è stato un periodo particolare ma il campo parla."

 

Peccato non aver fatto il terzo
"E' stato bravo Bruno Peres a toccarmi la palla alla fine ma va bene così. Contavano i tre punti e li abbiamo ottenuti come una grande squadra."

 

Raccontaci i 2 gol...
"Il primo è stato un gol in contropiede, siamo usciti bene da dietro. Djuricic mi ha dato una grande palla e ho cercato di valorizzarla. Il secondo gol è sotto gli occhi di tutti, una grande azione."

 

Nel primo tempo bene, poi la sofferenza ed il colpo di Boga...
"Sì nel secondo tempo abbiamo sofferto ma ci sta contro una grande squadra. Con il gol di Boga è stato tutto più facile."

 

Sassuolo in grande crescita
"Sì, siamo in un buon momento e dobbiamo continuare così perché queste partite ti danno tranquillità e fiducia. Avevamo bisogno di questo. Ora stacchiamo due giorni poi si ricomincia per la prossima."

 

Hai detto che hai passato un periodo delicato per il gol che mancava. Dediche?
"Il gol alla mia famiglia che mi sopporta, perchè quando non segno in settimana sono un po' nervoso."

 

Ha pesato la voglia di rivincita?
"Abbiamo analizzato la gara d'andata quando era il momento. Abbiamo voluto mettere in difficoltà la Roma, ci siamo riusciti e siamo contenti."

 

I tuoi numeri?
"Le statistiche fanno piacere al livello personale, ma io mi sto mettendo a disposizione, sto cercando di dare la mia esperienza anche ai calciatori più giovani."

 


Fonseca: "Nel primo tempo non abbiamo giocato, complimenti al Sassuolo"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato ai media dopo la sconfitta contro il Sassuolo:

FONSECA A DAZN

La trasformazione dal derby a questa partita?
"Si, prima devo fare i complimenti al Sassuolo che ha giocato e vinto bene. La verità è che non abbiamo giocato nel primo tempo. E’ impossibile vincere se difendiamo così. A volte è difficile spiegare questa differenza tra il derby e questa partita. Per una squadra che vuole vincere sempre non è possibile fare questi primi 45 minuti".

Si aspettava di più dall’atteggiamento della squadra?
"Questa era una partita difficile. Se lasciamo giocare questa squadra, giocano bene e hanno qualità offensiva. Tutte le volte che hanno attaccato hanno fatto gol. Difendere così è difficile da spiegare".

Ha influito l’addio di Florenzi sull’umore della squadra?
"No non ho sentito questo. Penso che questa partita non l'abbiamo preparato mentalmente bene. Per me è difficile da capire e da spiegare. Non è facile spiegare questo primo tempo dopo la prestazione nel derby".

Qual è stato l’errore secondo lei?
"Io penso che la cosa principale sia stata quando abbiamo iniziato la pressione alta e lasciamo spazio dietro a Cristante. Abbiamo sbagliato individualmente nell’uno contro uno. Quando abbiamo pressato più altro abbiamo lasciato spazio alle spalle di Cristante".

Non è stato ammonito da Pairetto almeno…
"Non abbiamo perso per l’arbitro, non voglio trovare una scusa. Io però non capisco la gestione dei cartellini che c’è stata per la Roma. 7 cartellini sono difficili da spiegare".

Cosa vi siete detti con Dzeko dopo la partita?
"Dzeko mi ha detto che non c’era bisogno di parlare con l’arbitro. Non era un momento per restare con l’arbitro. Ha cercato di tranquillizzarmi e questa cosa mi è piaciuta".

Come si può sbagliare da una settimana all’altra…
"Per me è mentale. Se una squadra gioca come abbiamo fatto con la Lazio e poi in questo modo può essere solo mentale".

FONSECA A ROMA TV

La differenza l’ha fatta il primo tempo…
"Difficile spiegare una cosa così, non abbiamo giocato il primo tempo. Poi abbiamo parlato e la squadra ha fatto meglio, ma era tardi. Dopo questi primi 45 minuti era tardi. Non possiamo sbagliare così tanto difensivamente".

Sembrava fossero saltati i meccanismi difensivi…
"Abbiamo lasciato spazio tra la difesa e il centrocampo quando pressavamo alti e quindi quando arrivavano alla nostra porta ci facevano gol. Dopo il secondo gol abbiamo perso equilibrio. È difficile capire perché non abbiamo giocato il primo tempo".

La Roma è forte quando aggredisce, ma in altre situazioni c’erano problemi ad aggredire l’area avversaria…
"Soprattutto quando provavamo a pressare alti, se lasciamo costruire il Sassuolo è difficile. Abbiamo provato a pressare alto ma quando Cristante lo faceva è stato un problema. Quando attaccavano in contropiede non abbiamo fatto bene nemmeno nelle situazioni individuali".

La squadra dopo 7 minuti ha abbandonato il campo. È la prima volta che la sua squadra fa questo, perché?
"Come ho detto penso che siamo entrati bene in campo, ma dopo il primo gol la squadra ha perso l’equilibrio. Con il secondo gol abbiamo perso totalmente l’equilibrio, abbiamo concesso spazio al Sassuolo, che è una bellissima squadra che attacca in contropiede creando sempre pericolo".

La gestione della sofferenza diventa allora la cosa più importante. È difficile ripartire da 3-0…
"Sì è difficile. La squadra è entrata nel secondo tempo con un’altra intensità, è difficle spiegare perché non lo abbiamo fatto nel primo tempo. È una questione di aggressività per me. Quando perdevamo la palla la marcatura era diversa dal primo tempo. Dobbiamo lavorare sulla marcatura preventiva, non possiamo fare come abbiamo fatto oggi".

Più sorpreso o preoccupato?
"Dopo oggi più preoccupato, ma anche sorpreso. Dopo la partita che abbiamo fatto con la Lazio non mi aspettavo una partita come questa".

FONSECA A SKY SPORT

Preoccupato dall’approccio?
"Sono preoccupato, dobbiamo pensare come giocare sempre. È difficile spiegare questa partita dopo la partita contro la Lazio, abbiamo perso testa ed equilibrio, non abbiamo giocato nel primo tempo. Non c’è una spiegazione tecnica o tattica, perché non ripetiamo la stessa prestazione di domenica scorsa? Questo mi domando".

La ripresa?
"Siamo entrati bene ma appena il Sassuolo si è avvicinato nella nostra area ha segnato, noi dobbiamo sempre pressare alto, abbiamo lasciato troppi spazi alle spalle di Cristante. Dopo il primo gol ci siamo abbassati e non abbiamo mai recuperato la palla".

Problemi in difesa dovuti a qualcosa di tattico? Kolarov?
"Kolarov è un’opzione, Spinazzola ha giocato molto bene contro la Lazio e ho pensato di non doverlo cambiare. Stavamo giocando come facevamo sempre, poi negli ultimi tempi stiamo prendendo troppi gol e dobbiamo migliorare in questo momento".

Da cosa dipendono i gol subiti?
"Anche dagli errori individuali, quando abbiamo iniziato a pressare alto abbiamo lasciato troppi spazi, rischiando in questa maniera bisogna vincere i duelli e non ne abbiamo vinto quasi nessuno e ciò è un problema".

Superficialità dopo la prestazione del derby?
"Ho parlato prima della partita con i calciatori ed ero preoccupato, conosco la squadra. Dopo la partita contro la Lazio serviva riproporre lo stesso atteggiamento e ne ho parlato con i calciatori, dopo il primo gol è difficile spiegare come abbiamo perso l’equilibrio".


Dzeko: "Nel primo tempo non eravamo da Serie A. E' fondamentale vincere la prossima"

Edin Dzeko, attaccante della Roma, ha parlato ai media dopo la sconfitta contro il Sassuolo:

DZEKO A ROMA TV

Partita molto diversa dal derby. Che cosa è successo?
"Bella domanda. Nel primo tempo nessuno di noi era al livello della Serie A, ci segnavano ogni volta che passavano la metà campo".

Sono mancate le misure? Come ve lo siete spiegate?
"È difficile spiegarlo, non so che cosa dire, abbiamo provato a fare pressing ma sembrava uscissero troppo facile. Se pressi bene è difficile che escano, come contro la Lazio. Oggi c’era sempre qualcuno in ritardo. Complimenti anche al Sassuolo che ha fatto una grande partita, niente da fare".

In questo momento una squadra esperta come la nostra, se non riesce a pressare, non può cambiare strategia?
"Sì è vero, all’intervallo ci dicevamo che se non potevamo pressare si potevano aspettare, ma se dopo venti minuti sei 3-0… Sono stati bravi loro. Peccato perdere così qui".

Questa sconfitta può lasciare il segno?
"Speriamo di no. Non è la prima volta che non siamo al livello, ma nelle partite successive abbiamo fatto bene. Abbiamo perso punti importanti, dobbiamo vincere la prossima in casa contro il Bologna, è fondamentale".

Squadra nervosa, c’è un motivo particolare?
"Perdevamo 3-0, non è facile ed eravamo tutti un po’ nervosi. Anche sul gol che abbiamo preso sembrava che qualcuno aspettasse che un compagno andasse sulla palla, ma alla fine non andava nessuno. Ci sta essere nervosi, ma si deve essere freddi in certe situazioni. Come abbiamo visto nel secondo tempo abbiamo fatto di tutto per ribaltare la partita ma poi abbiamo preso gol. Andiamo avanti e speriamo che questa partita non ci lasci strascichi".

DZEKO A DAZN

Sei il trascinatore dei ragazzi dietro di te…
"Sicuramente il mister vuole fare un gioco che mi piace che mi abbasso un po’ di più. Nelle parti in avanti dobbiamo fare un po’ di più. Mi piacerebbe avere più palloni davanti e lo dico sempre ai ragazzi ‘datemi questa palla'".

Come mai questo cambiamento dal derby?
"Volevamo fare pressing alto ma non l’abbiamo fatto bene perché basta che uno arriva in ritardo ed è difficile. Sicuramente dopo una partita come contro la Lazio, dove abbiamo dominato per novanta minuti, al primo tempo non siamo stati al livello della Serie A e non può succedere per una squadra che vuole andare in Champions".

Il gioco di Fonseca si riesce a fare quando siete in 11 al top…
"Io penso che non è solo il gioco nostro che secondo me è bello. Vogliamo avere sempre la palla ed è difficile se qualche giocatore non è a livello. Ma non è una difficoltà solo nostra ma di tutti. Nel primo tempo nessuno è stato al livello. Continuiamo sulla nostra strada e speriamo di dimenticare più presto possibile questa partita. Abbiamo perso 3 punti e dobbiamo recuperarli da qualche altra parte. Dobbiamo vincere con il Bologna".

Cosa è successo sul salvataggio di Locatelli?
"Ha fatto un salvataggio miracoloso. Non ho visto la palla subito quando tirava Cristante. Quando l’ho vista pensavo di arrivare prima ma invece no".

Il più bel gol con la Roma?
"Quello a Londra sicuramente. Mi aspettavo il 100esimo gol con una vittoria e i tre punti. Non possiamo piangere e proviamo a vincere la prossima".

Come è passato il messaggio che Florenzi è andato via?
"Sono scelte che fa uno o l’altro. Alessandro è stato un giocatore importantissimo per noi, il Capitano, ma lo capisco perché l’Europeo non è una cosa piccola. Se ha più occasioni per giocare a Valencia sono contento che sia lì. Poi vediamo a giugno che succede".

DZEKO A SKY SPORT

Cali di tensione?
"Difficile da spiegare questi cali di tensione, qua si parla di mentalità ma bisogna fare di più in campo. Dopo una partita dominata contro la Lazio, nel primo tempo non siamo stati al nostro livello, dobbiamo complimentarci con il Sassuolo che ha fatto una gara molto importante. Noi non siamo stati presenti nel primo tempo".

Preoccupato per la Champions League?
"Abbiamo perso tre punti importanti che potrebbero mancare, speriamo che questa partita non ci lasci troppi strascichi, dobbiamo vincere per forza la prossima partita in casa, ogni punto che perdi diventa decisivo".

Cosa manca alla Roma per fare quello step in più?
"Difficile dirlo, forse manca un po’ di qualità, partite così vanno vinte. La squadra è forte ma per arrivare a vincere qualcosa bisogna vincere sempre, non si può vincerne una e perderne un’altra. Ci sono tanti giocatori esperti ma anche tanti giocatori giovani che non devono vivere per 2-3 partite, bisogna fare sempre di più. Come dico sempre, serve tutta la squadra per vincere una partita, a lungo bisogna dare di più tutti".

La difficoltà maggiore con il Sassuolo?
"Con la Lazio abbiamo pressato molto bene, oggi volevamo fare ancor più pressing alto perché loro sono una squadra buona che gioca da dietro, se fai pressing alto e manca solo un giocatore a farlo, poi diventa tutto difficile. Dopo un po’ di tempo non abbiamo più pressato, stavamo 3-0 e non era facile".

Cosa hai detto a Fonseca a fine partita?
"Niente di particolare".


De Zerbi: "Aver trovato un allenatore come Fonseca è una fortuna per tutto il movimento italiano"

Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, ha parlato nel post-partita di Sassuolo-Roma terminato 4-2. Queste le sue parole:

DE ZERBI A DAZN

Partita diversa rispetto alle solite del Sassuolo…

"Oggi ci è venuto tutto bene. Quando non bisogna forzare in avanti bisogna farlo. Abbiamo fatto tutto bene. Sono d’accordo che la fase difensiva è stata fatta con attenzione. Rispettiamo tantissimo la Roma. Aver trovato un allenatore come Fonseca è una fortuna per tutto il movimento italiano."

4-2 all’andata e al ritorno. Quanto c’è di quella partita di un girone fa?

"Io già da dopo la partita di andata avevo detto che avevamo giocato bene. Avevamo fatto quasi sempre noi la gara ma avevamo perso palloni che la Roma aveva trasformato in gol. Quello che oggi noi abbiamo fatto a loro. Abbiamo fatto una fase difensiva con più attenzione e ferocia e poi si vedono i risultati."

Dove si colloca questa squadra?

"Adesso sono uscito dallo spogliatoio e ho detto che domenica contro la Spal dobbiamo dimostrare chi siamo una volta per tutte. Ci sono delle motivazioni perché siamo cosi altalenanti. Siamo un gruppo giovane, non abbiamo molte pressioni in questo posto. Se la richiesta al difensore è sempre quella di costruire inconsciamente ti dimentichi che la palla ce l’hanno anche gli altri. Se alziamo tutti la richiesta questa squadra non ha limiti."

C’è un lavoro psicologico su questi ragazzi. L’esempio è il lavoro difensivo di Berardi…

"Mi dà la soddisfazione questa cosa che dobbiamo diventare forti a livello di testa. forti i giocatori lo sono già, sanno giocare. Viene prima l’aspetto psicologico e poi tutto il resto, sia nel difendere che nel costruire da dietro. La cattiveria ci vuole in tutto, non solo quando bisogna difendere."

Terzo attacco casalingo della Serie A…

"Non penso sia un caso ma la qualità dei giocatori e quanti giocatori offensivi mettiamo. Dobbiamo migliorare quelli subiti. Non penso però che oggi i due gol siano reali. Il primo gol è venuto dagli sviluppi di un corner e anche sul secondo una rincorsa di Boga e un fallo di mano. Dobbiamo essere ossessionati tutto quello che dice il campo. Se dobbiamo fare 4-5 gol dobbiamo farli."

DE ZERBI A SKY SPORT

È riuscito tutto stasera

"Abbiamo fatto una grande partita, qualcosa si può sempre migliorare come i due gol subiti o qualcosina in più nel secondo tempo a livello di pericolosità potevamo farla."

 

C’era un tifoso del Sassuolo che ti ha detto che la Roma era in corsa perché le sue squadre durano un’ora. E’ vero?
"A Sassuolo non mi vogliono molto bene. Non si può piacere a tutti ma si deve guardare la carta di identità della squadra e dell’allenatore. Tutti dobbiamo migliorare ed è chiaro che in queste circostanze non si può sempre gestire. Potevamo chiuderla prima e poi abbiamo messo il quinto difensore perché volevamo vincere. Non giochiamo per fare spettacolo, ma per i tre punti."

 

Hanno segnato gli attaccanti, ma i terzini hanno creato molto. E’ una cosa significativa?
"I due terzini, ma anche quelli che erano in panchina sono tutti giocatori importanti. Stiamo cercando di migliorare dal punto di vista psicologico. Anche con il Napoli meritavamo di stare avanti 3 o 4 a 0. Contro queste squadre forti le partite non finiscono mai."

 

Parliamo di Boga: E’ questo il giocatore che ti aspetti? Ti aspetti che diventi un giocatore come Salah o Manè?
Sono tutti in miglioramento. Djuricic, Berardi, Boga, Locatelli. Quando tutti saranno affamati nel raggiungere il risultato allora miglioreranno davvero. Il talento la squadra ce l’ha, dobbiamo ora concentrarci sulle partite e ora dobbiamo farlo sulla Spal. Dobbiamo pensare partita dopo partita. Se lo facciamo le qualità dei miei giocatori vengono fuori con forza.

 

Avevate giocato bene anche contro la Samp. Questa partita può essere una svolta nel campionato del Sassuolo?
"Spero che possa essere così. Dobbiamo prima o poi svoltare. Ce lo impone la qualità della rosa. Non devono buttare il talento che hanno e se si può arrivare al miglioramento subito non si può tardare. E’ un campionato difficile, dove nessuno deve sentirsi al sicuro. Sotto ci sono squadre forti, che si sono rinforzate. Noi ci siamo indeboliti invece vendendo Duncan."

 

E’ stata una strategia dare subito in mano il gioco alla Roma, per poi ripartire e avere campo alle loro spalle?
"Noi rispettiamo la Roma. L’arrivo di Fonseca in Italia è un bene per tutto il calcio italiano. Ha portato coraggio e mentalità offensiva. Noi abbiamo riconosciuto la forza dell’avversario, ma ogni qual volta c’era la possibilità dovevamo far male. Non dovevamo toglierci coraggio."

 

 


Capitano dell'Est: Dzeko si prende la fascia, leader straniero per la Roma

LEGGO - BALZANI - Il giorno dell'arrivederci che sa tanto di addio ècapitano-est-dzeko arrivato all'alba di un giorno di fine gennaio. Florenzi, scuro in volto e accompagnato da moglie e agente, si è imbarcato, in una Fiumicino blindata per l'allarme coronavirus, alle 7,50 ed è arrivato a Valencia dove l'hanno accolto una ventina di tifosi. Tra loro pure una ragazza romanista: Sei il mio capitano. Un addio asettico come di chi va via da una festa senza salutare.

In serata l'annuncio del passaggio in prestito al club spagnolo con un video in cui Florenzi si traveste da personaggio de 'La Casa di Carta'. Il sorriso è amaro, gli occhi tristi. Nessuna parola sulla Roma, ma un post commovente che lo ritrae bimbo in maglia giallorossa: Quel bambino sarà sempre lì a rincorrere i suoi sogni. Qualsiasi cosa accada. Grazie Roma. Decade ufficialmente l'ultimo capitano romano.

La fascia passa sul braccio di Dzeko, Si tratta del primo giocatore di origine slava a diventare capitano. E del terzo straniero negli ultimi 50 anni di storia del club dopo Balbo e Aldair. Sia l'argentino che il brasiliano lasciarono l'incarico dopo poche partite: il primo perché fu ceduto al Parma, il secondo preferì affidare la fascia a Totti perché non se la sentiva. Edin non sarà venduto e di sicuro ha le spalle larghe per prendersi la responsabilità.

Proprio il terzino in estate, per convincere Dzeko a rifiutare l'Inter, decise di donargli la fascia da capitano. Il bosniaco, che con Florenzi ha avuto qualche scintilla in campo, rifiutò ringraziando ma in questi mesi ha lanciato messaggi chiari. La fascia da capitano pesa dopo Totti e De Rossi, ma sono pronto a indossarla. Poi rincarò la dose: Florenzi è il nostro capitano, ma deve rispettare le scelte di Fonseca. E quella del tecnico riguardo la successione della fascia mette d'accordo tutti a Trigoria visto che la squadra riconosce a Dzeko il ruolo del leader carismatico (insieme a Kolarov) del gruppo. Nelle ultime due stagioni l'attaccante, a cui mancano 7 gol per diventare il bomber straniero più prolifico di sempre, ha già indossato la fascia per 15 volte. Solo 7 volte meno di Florenzi. Un premio al carattere ma pure alla fedeltà di Dzeko che ha rinunciato a Chelsea e Inter per restare nella capitale dove probabilmente vivrà pure in futuro. Non prima di aver lasciato la fascia a Pellegrini.

Intanto occhio alle sorprese last minute. Ieri Petrachi ha ammesso: Il mercato non è chiuso, se ci saranno occasioni le valuteremo. Una potrebbe essere Wendell del Leverkusen che andrebbe a sostituire proprio Florenzi; l'altra è Favilli che può arrivare dal Genoa (via Juve) in prestito a prendere il posto di Kalinic.


Carboni: «Florenzi, fidati: Valencia è meglio»

LEGGO - BALZANI - Due finali di Champions, due titoli della Liga e una coppa Uefa. Non si può certo dire che ad Amedeo Carboni passare (da capitano) della Roma al Valencia abbia fatto male. L'ex terzino, in giallorosso tra il 1990 e il 1997, prova a far tornare il sorriso a Florenzi.

La storia di Florenzi ricorda molto la sua. Che si sente di dirle?
«Normale pensare a me, ma ci sono differenze. Lui arriva a campionato iniziato e in prestito. Io ho avuto tutta l'estate e la tranquillità necessaria per ambientarmi. Gli consiglio di essere quello che era a Roma ovvero un bravo ragazzo e un calciatore con tante doti che in campo dà tutto. Sono sicuro che farà colpo. I tifosi del Valencia apprezzano chi ce la mette tutta. Spero di incontrarlo presto».

Valencia non le sembra un passo indietro?
«Ma no, anzi Valencia è un salto di qualità. Il club andaluso gioca la Champions e ha un palmares più importante. La Roma poi gli resterà sempre nel cuore, ma non va mica in una squadretta. Anche la città aiuta molto a ritrovare il sorriso».

Lei al Valencia è stato un idolo assoluto. Eppure all'epoca gli italiani nella Liga non andavano proprio di moda.
«Sono andato per fare un'esperienza all'estero visto che quella alla Roma era praticamente finita. Sono rimasto nove anni lì, e sono stati spettacolari. Ho giocato due finali di Champions, siamo stati una delle squadre più forti del pianeta tanto che nel 2006 stavamo addirittura per comprare Cristiano Ronaldo».

E il Valencia di oggi?
«Non ha quei campioni, ma è una buonissima squadra tanto che è agli ottavi di Champions. Pure in campionato è in risalita, Florenzi può dargli una bella mano se giocherà come ha fatto vedere in questi anni».

Non fa tristezza vedere un altro capitano romanista che va via?
«Non contesto le scelte della società, ma per un motivo o per l'altro a Roma i capitani ultimamente hanno vita breve».


Favilli, l'arrivo last minute. Kalinic, tentazione Monaco

IL MESSAGGERO - «Il mercato non è ancora chiuso, valuteremo le occasioni». Il ds Petrachi ieri ha lasciato aperto uno spiraglio per una sorpresa sul mercato. Al netto della possibile partenza di Kalinic (che ha ricevuto due sondaggi last-minute del Monaco e della Sampdoria), la Roma potrebbe dirottare l'attenzione su un attaccante. Nei giorni scorsi c'è stato un sondaggio per l'ex Scamacca (nell'operazione poteva rientrare anche il cartellino di Riccardi), ma il principale obiettivo ora è Andrea Favilli.

Situazione legata ad un gioco ad incastri: il Genoa deve prima trovare un sostituto, vorrebbe Zaza che però il Torino non libera. Il motivo è semplice: anche Cairo è interessato a Favilli che però, una volta venuto a conoscenza dell'interesse della Roma ha dato priorità all'opzione giallorossa. C'è poi il prezzo: Preziosi ha già pagato 5 milioni in estate alla Juve per il prestito ed entro febbraio dovrebbe versarne altri 7 per il riscatto. Ergo la Roma deve garantire complessivamente almeno 12 milioni e una liquidità immediata per il prestito.


Roma, bomber Dzeko piace (quasi) a tutti

IL MESSAGGERO - Obiettivo cento gol con la maglia della Roma. Per molti deve segnare di più, ma quel che Edin Dzeko ha fatto con la maglia della Roma è già tanto: novantanove reti in duecentocinque presenze. La Roma è la squadra con la quale ha realizzato più gol. Sono 189 partite e 72 gol con il City, 189 e 85 con il Wolfsfburg, 45 e 16 con la maglia del Teplice. A Roma si ha sempre la sensazione che Dzeko non venga apprezzato fino in fondo. Ma sui numeri c'è poco da discutere, visto che parliamo di un attaccante da una media di quasi mezzo gol a partita (0,48).

A Roma sono passati attaccanti meno prolifici, che però si sono guadagnati l'immortalità e l'amore della gente. Imparagonabili a Dzeko gli score di gente come Rizzitelli, Voeller oppure Balbo, per non parlare di Batistuta o di Delvecchio. Tra i romanisti, tenendo fuori Totti, la media di Edin alla fine è simile solo a quella di Balbo. Dzeko quest'anno è indietro ai vari bomber come Immobile (23 reti), Ronaldo (17) e Lukaku (14). In campionato è fermo a nove gol, che però senza i rigori sono gli stessi di Lautaro Martinez e ben cinque più di Belotti.


Se parte Kalinic, Favilli per Fonseca

IL TEMPO - BIAFORA - «Il nostro mercato non è ancora chiuso, se dovesse uscire qualche occasione la valuteremo». Non mentiva Petrachi quando poco dopo l'ora di pranzo è stato intercettato a Milano, nell'hotel in cui si concluderanno le ultime trattative del mercato di gennaio. Il ds della Roma è a caccia di un attaccante giovane da affiancare a Dzeko e il nome forte per le ore finali della finestra invernale è quello di Favilli.

Il centravanti classe 1997 è in forza al Genoa, che dovrà obbligatoriamente riscattarlo dalla Juventus alla fine dell’anno, ma lo spazio per giocare in rossoblù è ridotto e alcuni intermediari hanno imbastito una tripla operazione che potrebbe accontentare tutti, calciatori insoddisfatti compresi. L'Inter è infatti a caccia di una punta e gli è stato offerto Slimani, giocatore che il Monaco lascerebbe andare via senza troppi problemi. Se si concretizzasse la cessione (il cartellino è del Leicester) i monegaschi vorrebbero Kalinic, poco convinto di cambiare aria dopo sei opachi mesi in giallorosso. L'effetto domino si completerebbe con il passaggio di Favilli alla corte di Fonseca. Gli incastri, con meno di un giorno a disposizione per trovare la quadra, appaiono difficili: né la Roma e né il Monaco lasceranno partire i rispettivi attaccanti senza la certezza di avere in mano un sostituto adeguato.

Un'altra situazione di cui si sta occupando Petrachi è quella relativa al pacchetto di centrali difensivi, un reparto da sfoltire visti i sei giocatori a disposizione dello staff. Juan Jesus è sempre l’indiziato numero uno a partire, ma la Fiorentina ha virato su Criscito (manca l’ok del difensore) e il brasiliano non ha voglia di andare in una piccola squadra. Il Verona, conscio dell’abbondanza della Roma, ci sta riprovando per Cetin, ma Fonseca ha fatto capire di voler lo tenere, anche per la sua duttilità  tattica. Intanto, in attesa di Nzonzi al  Rennes, sono arrivate  le ufficialità di tre operazioni: Villar, Perez e Florenzi, andato al Valencia in prestito secco fino a giugno. Nessuna sorpresa sulle formule del centrocampista e del terzino - «Quel bambino sarà sempre lì a rincorrere i suoi sogni. Qualsiasi cosa accada. Grazie Roma» il suo saluto su Instagram - mentre l'esterno è costato 1 milione di prestito più 11 di obbligo di riscatto al primo punto conquistato dai giallorossi e altri 4,5 di bonus, comprensivi di 1 milione da versare al Barcellona in caso di futura rivendita. I catalani hanno anche una prelazione sulla cessione.