Roma, le mosse last minute: assalto finale a Faraoni e Favilli

GAZZETTA DELLO SPORT - In cerca di un’occasione, Petrachi potrebbe portare a casa un sostituto di Florenzi. L'idea delle ultime ore è Davide Faraoni. Romano (ma cresciuto nel vivaio della Lazio), con un costo relativamente basso (circa 2 milioni di euro): Roma e Verona potrebbero anche allestire un’operazione last minute. L’altro nome sul taccuino del d.s. giallorosso è quello di Cyrus Christie, 27 anni, irlandese del Fulham, che costa 3-4 milioni.

Potrebbe succedere qualcosa anche per l'attacco: si spera fino in fondo di piazzare altrove Kalinic, anche per risparmiare cinque mesi di uno stipendio pesante (altri 2,5 milioni lordi da qui alla fine della stagione). Ieri ci sono stati dei sondaggi di Monaco e Sampdoria, ma nessuna delle due ipotesi convince fino in fondo il croato. La Roma voleva sostituirlo con Andrea Favilli. Ma anche qui la trattativa è complicata. Tecnicamente il giocatore è ancora della Juventus, il riscatto del Genoa scatta a febbraio (7 milioni) e i rossoblu lo cederebbero solo in caso di arrivo in rossoblù di Zaza. Nel frattempo incassati 1,7 milioni di euro dal Partizan Belgrado, che ha esercitato il diritto di riscatto per Sadiq.


Ora la fascia va al bosniaco Dzeko

IL TEMPO - BIAFORA - La fascia da capitano della Roma passerà ufficialmente nelle mani di un giocatore non romano e romanista 7763 giorni dopo l’era di Totti, De Rossi e Florenzi. Con il trasferimento del laterale difensivo al Valencia sarà Edin Dzeko a guidare la squadra giallorossa, diventando il 29° capitano designato della storia del club capitolino. L'attaccante bosniaco, riconosciuto dai compagni e dall'allenatore come uno dei leader dello spogliatoio, ha già ricoperto il ruolo in diverse occasioni, ma quella con il Sassuolo sarà la prima partita da capitano a tutti gli effetti, andando ad aggiungersi ad Aldair, Balbo, Voeller, Del Sol, Peirò e Ghiggia tra i calciatori stranieri che hanno avuto tale posizione nella Roma. La storia del centravanti di Sarajevo (la curiosità è che anche il capitano della Lazio è bosniaco) è cambiata in maniera repentina einaspettata in pochi mesi: Dzeko è passato da un addio quasi certo in estate la trattativa è saltata perché l'Inter non ha soddisfatto le richieste di Petrachi - al ruolo di stella assoluta dentro la società di Trigoria. L'obiettivo del numero 9 è quello di  riuscire a conquistare il primo trofeo nella sua avventura italiana e di portare la Roma tra le qualificate alla prossima Champions. Nel mirino personale c’è invece quota 100 gol, un traguardo distante appena una rete dopo essere andato a segno nel derby. Intanto guardando alla partita contro il Sassuolo Fonseca dovrà ancora fare a meno di Mkhitaryan, che ha rinviato ai prossimi giorni il rientro in gruppo dopo la lesione al retto femorale della coscia. «Spero di tornare in gruppo la prossima settimana, voglio segnare e fornire assist. Purtroppo gli infortuni capitano e spero di essere a disposizione per la seconda parte della stagione» le parole rilasciate dall’armeno nel corso dell'evento «A scuola di tifo». Contro i neroverdi il tecnico portoghese  dovrebbe confermare la formazione vista nel derby, con l’unico dubbio che riguarda la fascia sinistra con il ballottaggio tra Spinazzola, tra i più in forma in rosa dopo il mancato trasferimento all'Inter, e Kolarov. In panchina ci saranno anche i nuovi acquisti Ibanez, Villar e  Perez.

 

 


Villar e Perez: "Siamo qui per crescere ancora"

GAZZETTA DELLO SPORT - Gonzalo Villar e Carles Perez hanno ricevuto le prime indicazioni dall’allenatore portoghese, che punta ad inserirli il prima possibile. «Arrivo in un grande club, è una bella sfida per me. Sono un centrocampista a cui piace stare sempre vicino alla palla. Il mister mi ha già dimostrato fiducia, sono certo che sarà fantastico lavorare con lui» le prime parole di Villar. Entusiasta anche Perez: «Lascio un club importante come il Barcellona, ma arrivo in uno altrettanto importante. Ho scelto la Roma per la sua idea di gioco. Sono un giocatore rapido, con il fiuto del gol. Mi piace l’uno contro uno, posso giocare internamente o sull’esterno, a sinistra o a destra, anche se preferisco a destra».


Giallorossi mai ko con il Sassuolo

CORRIERE DELLA SERA - La prima sfida contro il Sassuolo, nel novembre 2013, non andò bene (finì 1-1). Sono passati 6 anni e due mesi, il bilancio adesso dice tutt'altro: 8 vittorie e 5 pareggi in 13 incontri, il Sassuolo è l’unica squadra dell’attuale serie A contro cui la Roma non ha mai perso.

Al Mapei Stadium, dove giocherà domani sera, il dominio della Roma è assoluto: 5 vittorie consecutive e un pareggio (lo 0-0 dell'ultimo confronto, nel maggio 2019, costato le residue speranze di andare in Champions League), 11 gol segnati e uno solo subito.

Non è che il Sassuolo sia un avversario facile per tutti, anzi, è una delle due sole squadre (l’altra è la Juve) in vantaggio con l'Inter nella storia della serie A, 7 vittorie a 5; ha battuto 4 volte il Milan (nel 2014 fece licenziare Allegri con un poker di Berardi), 2 volte la Lazio, una la Juve e il Napoli. Ma contro la Roma gli è andata sempre buca. Come a De Zerbi: che in 5 confronti su 3 panchine diverse (Palermo, Benevento e Sassuolo) ha raccolto solo un punto.


Sadiq lascia la Roma per il Partizan. Riscattato per 1,7 mln

Sadiq Umar, ex attaccante della Primavera giallorossa, lascia la Roma a titolo definitivo per il Partizan Belgrado. Secondo quanto riportato dai quiotidiani sportivi odierni, il club serbo, visti i numeri più che positivi dell'attaccante nigeriano (17 gol in 30 presenze stagionali tra campionato e coppe), ha infatti deciso di esercitare il diritto di riscatto. La Roma incassa dall'operazione 1,7 milioni di euro.

 


Olsen cerca casa, vuole lasciare il Cagliari

Robin Olsen vorrebbe lasciare il Cagliari. Dopo una stagione piuttosto negativa alla Roma, è ripartito da Cagliari nella scorsa estate ma a metà stagione si trova nella stessa situazione di un anno fa nella capitale: in panchina.  


Kalinic resterà a Roma

Nikola Kalinic, attaccante della Roma, non partirà nel corso del mercato invernale. A poche ore dalla chiusura della finestra di gennaio, il centravanti ha chiuso ad ogni possibilità di partenza last minute. Lo riporta Biafora, giornalista de Il Tempo, su Twitter. Lo conferma anche Fonseca nel corso della conferenza stampa odierna. 


Conferenza stampa Fonseca: "Ibanez, Villar e Perez saranno subito convocati. Florenzi? Grande professionista, voleva giocare di più e non potevo prometterlo"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo. Queste le sue parole:

Il club ha fatto diverse operazioni, cosa pensa di questo mercato?
"Come voi sapete, abbiamo acquisito tre calciatori, Ibanez, Villar e Perez, tre giocatori giovani, pensando al futuro della Roma. Dall'altro lato, Florenzi è andato al Valencia in prestito per quattro mesi. Ho sempre detto che non mi piace il mercato di gennaio, non è facile trovare giocatori, ho sempre detto che o abbiamo giocatori pronti, esperti per inserirli, o abbiamo questa prospettiva futura. Penso che questi tre giocatori siano prospettiva per il futuro. Devo dire di Florenzi, so che oggi ci saranno molte domande su di lui. Abbiamo avuto una conversazione serena, molto diretta, devo dire che Florenzi è un grandissimo professionista, ha avuto sempre un grande atteggiamento, abbiamo parlato, il giocatore vuole giocare di più ed è una cosa che non potevo promettergli, è andato per sua volontà. La situazione è molto semplice".

La Roma viene da una prestazione molto positiva contro la Lazio, si troverà di fronte un Sassuolo abituato a giocare a viso aperto. Può essere un vantaggio?
"Devo dire che il Sassuolo è la squadra che mi piace di più, mi piace il suo coraggio. Ha qualità offensiva, è una squadra che se lasciata giocare può essere difficile. Spero in una bella partita, ma sarà una partita molto difficile per noi, il Sassuolo ha molte qualità offensive".

Il derby ha ribadito il problema della mancanza di cattiveria. Per arrivare in Champions League chi farà gol?
"Speriamo tutti. La squadra crea sempre molte occasioni, devo essere onesto: questa capacità di decidere bene nell'ultimo momento è una capacità che i giocatori più esperti hanno di più. Abbiamo Ünder, Kluivert che sono giocatori giovani, che col tempo credo che miglioreranno questa capacità. Devo dire che, come ho detto sempre, la squadra crea sempre molte occasioni, credo sempre che debba migliorare".

Per quanto riguarda Florenzi, la società voleva una cessione definitiva. Avete deciso che definitivamente Florenzi non è un giocatore strategico per il futuro o che potrebbe tornare a essere un giocatore fondamentale?
"Quello che è successo è questa voglia di Florenzi di giocare di più, c'è l'europeo a fine stagione. Il giocatore ha parlato con me e con la società di questa possibilità e penso che sia stata una buona soluzione per lui. Ma non abbiamo pensato al futuro. È in prestito, dopo vediamo qual è il rendimento del giocatore, anche in nazionale, e dopo vediamo. Non pensiamo molto alla prossima stagione".

Quale tra i tre nuovi ha trovato più pronto? Qualcuno potrà già giocare domani?
"I tre sono nella lista per la partita, non giocheranno dall'inizio ma può succedere che possano giocare durante la partita. Ovviamente non si sono allenati molto con la squadra, possiamo avere questa necessità di farli giocare".

Avete parlato di Kalinic come giocatore utile, resterà alla Roma? Non farete altre operazioni in entrata?
"Non è facile trovare un attaccante in questo momento, Kalinic ha 6 mesi di lavoro con noi. Un altro attaccante avrebbe bisogno di tempo. Se cambiamo, sarebbe per un giocatore pronto, ma in questo momento non è facile".

Il risultato finale del derby è stato condizionato dall'infortunio di Pau Lopez. Ha avuto modo di parlare con lui? 
"Non ho parlato con Pau, perché è stata una questione tecnica. Marco Savorani ha parlato con Pau su questa questione tecnica. Non ho bisogno di parlare con Pau, Pau è un grande portiere, non ho bisogno di far sentire la mia fiducia per lui, perché sa che sono fiducioso. Per me è una situazione di cui non ho bisogno di parlare".

Crede che i giocatori più rappresentativi di una squadra debbano essere trattenuti a tutti i costi?
"Domanda che ha le curve (ride, ndr). Penso che i tifosi siano appassionati, se un giocatore ha un passato di orgoglio per i tifosi è normale che succeda quello che è successo con Rizzitelli prima nel derby, è una situazione normalissima. È normale che ai tifosi piacciano i giocatori che sono di Roma, che sono cresciuti a Roma, è normale. Capisco questo. Se loro sono più tristi perché Florenzi ha lasciato la Roma, lo capisco. Non è un problema per me. Penso sia una cosa positiva. Sono sicuro che altri giocatori, in questa squadra, hanno lo stesso sentimento".

Attualmente la Roma ha Santon, Bruno Peres, l'infortunato Zappacosta, Kolarov e Spinazzola, perché Cetin sta andando via. 
"No".

Si sente sicuro?
"Sì. Santon sta in un buon momento, Peres sta migliorando tutti i giorni, è un giocatore forte offensivamente, Cetin non è un terzino ma ci fa comodo quando serve difendere, Spinazzola non è un giocatore a cui piace giocare a destra, ma gioca anche a destra".

La Roma si deve adattare all'avversario o viceversa? Come sviluppa questa idea di calcio?
"Abbiamo bisogno di vedere come gioca l'altra squadra, dobbiamo adattarci per non farla giocare, ma non dobbiamo cambiare i principi di squadra".

Ieri Florenzi è sembrato molto triste, così come i tifosi. È dispiaciuto di non essere riuscito a trovargli un ruolo da protagonista?
"Devo dire che ho parlato con Florenzi, ho detto questo. È una persona con la quale sono stato sempre bene, ho avuto un rapporto da capitano, ho una grande ammirazione per l'atteggiamento di Florenzi. Il calcio è questo: oggi è Florenzi, domani è un altro. Il calcio è così, devo pensare alle soluzioni della squadra. Devo dire che desidero il meglio per Florenzi, alla fine quello che è importante non è se ha fatto 10 o 15 partite, è la mia relazione con la persona. E posso dire che con Florenzi non ho avuto nessun problema, nessuno. Ieri ho desiderato di cuore che Florenzi possa essere molto felice".

Una curiosità su Carles Perez, c'è stata una valutazione sulla possibilità che soffra qualcosa nel calcio italiano?
"Le caratteristiche di Carles sono caratteristiche adatte al nostro modo di giocare. È più facile capire per lui il gioco che vogliamo, è un giocatore di qualità, tatticamente intelligente, non avremo problemi".


Ufficiale, Antonucci in prestito fino a giugno al Vitoria Setubal

Mirko Antonucci è stato ceduto in prestito al Vitoria Setubal, dove andrà a titolo temporaneo fino al prossimo 30 giugno.  Lo fa sapere il club giallorosso con un tweet sul proprio profilo ufficiale.


Cetin verso il prestito al Verona ma Fonseca lo blocca: "Resterà a Roma"

Si è completata l'operazione che porta in prestito dalla Roma all'Hellas Verona Mert Çetin. Lo riferisce Sky Sport. Fonseca, però, nel corso della conferenza stampa, ha dichiarato che il giocatore turco resterà a Roma. 


Allenamento Roma, sala video e campo. Alle 15 la partenza per Reggio Emilia

La Roma è scesa in campo a Trigoria per l'allenamento di rifinitura in vista del match di domani sera contro il Sassuolo. La seduta è iniziata in sala video, con un focus sulla squadra di De Zerbi, si è passati poi al lavoro in campo con Fonseca che ha provato l'undici titolare. In gruppo anche i nuovi arrivati IbanezVillar e Carles Perez che verranno convocati e partiranno con il resto della squadra alle 15 per Reggio Emilia.


Conferenza stampa De Zerbi: "La Roma è una squadra forte, dobbiamo affrontare la gara con coraggio"

Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:

Partiamo dal mercato: Duncan è stato ceduto alla Fiorentina. È un'operazione in uscita importante.
"Abbiamo provato a valorizzarlo, è una plusvalenza importante. Non aveva mai avuto grandissime richieste e vuol dire che è migliorato e vuol dire che è stato fatto un lavoro importante".

Si attende qualcosa da qui a stasera?
"Dobbiamo pensare alla partita di domani, possiamo far bene e dobbiamo stare concentrati".

Che partita sarà?
"La Roma è una squadra forte e che gioca un calcio particolare e dobbiamo porre attenzione a quello, cercando di fare la partita con coraggio, non sbagliando cose semplici perché abbiamo fatto bene all'andata ma abbiamo pagato alcune situazioni in maniera pesante e che hanno poi condizionato. Domani vogliamo cercare di non sbagliare, di fare una partita di coraggio, qualità".

Fare il colpo con una big sarebbe importante.
"Al di là della big, è una partita che ci dà l'opportunità di continuare da Genova e quindi col Torino. Dobbiamo ricercare la continuità. Affrontiamo la Roma, una grande squadra, vale ancora di più se dovessimo allungare la striscia".

Con la Samp si è vista una squadra più matura, è l'occasione per proseguire anche in questo senso.
"La partita non finisce dopo il 90°, il pensiero continua. Nello stato di emergenza siamo riusciti a tirar fuori quel qualcosa in più ma dobbiamo farlo anche in non emergenza, anche in 11 contro 11, perché o non lo facciamo mai o dobbiamo almeno ricercarlo sempre perché il secondo tempo di Genova sarà una delle partite che io ricorderò sempre con piacere del mio Sassuolo. Siamo stati belli tante volte, essere solidi, partecipativi, soffrire così, lo siamo stati poco volte ed è una partita da tenere ben presente".

Domani recupera qualcuno degli infortunati?
"Recuperiamo Ferrari. Defrel viene in panchina e cerchiamo di metterlo dentro per una parte di gara, se necessario".

Complimenti per le 100 panchine in Serie A. C’è un sentimento di rivincita dopo la partita dell’andata?
"Dispiace, perché poi vai a spiegare che eri al 30' sotto di 4 gol e poi la reputi buona. Eravamo sotto di 4 gol ma la squadra nel complesso e da come sono nati i gol, abbiamo sbagliato in costruzione, non eravamo pronti all'eventuale perdita della palla e ci siamo fatti infilare da una squadra che aveva delle frecce in avanti. Misurarsi contro una squadra che ha un'identità marcata è importante".

Che segnale dà un club come il Sassuolo che cede Duncan, uno dei suoi pilastri in questi anni, per andare a ingaggiare, forse, un esterno sconosciuto che ha già un’esperienza poco fortunata in Italia?
"Duncan voleva andare. Chi lavora 24 ore qui possono essere gratificati perché se prima non era mai stata una richiesta per Duncan e ora viene venduto, vuol dire che qualcosina di buono è stato fatto. Poi io devo allenare, sono chiaro con tutti. Oggi è la vigilia, mi interessa preparare bene una partita importante".

Che giocatore è Haraslin?
"Esterno d'attacco di gamba e buona tecnica, quando sarà qua lo valuteremo come tutti gli altri".

Cosa si differenzia il suo gioco rispetto a quello di Fonseca? La Roma può mantenere il posto in Champions?
"La Roma è una squadra forte. Non so cosa può differenziare me da Fonseca, non l'ho mai visto allenare, non ho mai scambiato nessuna idea, nessuna parola a livello tattico, calcistico con lui. Quando vedo le sue squadre mi fa capire che vuole fare la partita, vuole fare superiorità da dietro sempre, costantemente, e non si stancano con la palla tra i piedi".

Si è fatto un'idea dell'addio di Florenzi?
"Da nostalgico dispiace vedere la Roma senza Totti e De Rossi ma sono cose che riguardano loro, non sono affari miei".

C'è voglia di fare qualcosa che ad altri qui non è mai riuscito, ovvero battere la Roma?
"Non so se c'è un allenatore che entra in campo per pareggiare, non saprei come fare. Entri e ti giochi la partita, al massimo perdi. La cosa peggiore per la squadra è la sconfitta, per l'allenatore è l'esonero ma se uno ha paura di perdere non gioca e se uno ha paura dell'esonero non allena. Noi ci prepariamo per vincere, poi vedremo cosa dirà la classifica. Una vittoria con una grande squadra ha un valore diverso, non di punti, ha un prestigio diverso".