Mkhitaryan: "Vittoria importante per la fiducia. Nel quarto posto ci crediamo"

Henrix Mkhitaryan, giocatore della Roma, ha parlato ai media dopo il successo contro il Lecce:

MKHITARYAN A ROMA TV

Meglio di così oggi non potevate…
"Oggi una vittoria importante per la fiducia della squadra, non era facile ma dobbiamo ritrovare la fiducia per tornare come giocavamo all’inizio del campionato".

Con questa prestazione avete dimostrato di poter arrivare quarti…
"Si noi ci crediamo però dobbiamo solo pensare alla prossima partita cosi possiamo concentrarci meglio, non dobbiamo pensare che mancano 13 partite ma ora dobbiamo pensare solo al Gent e poi al Cagliari".

Posso essere tranquillo che possano continuare questi risultati?
"Penso che la squadra ha già ritrovato forma ma dobbiamo lavorare lavorare di più, lavorare lavorare. Non si smette mai di migliorare, dobbiamo essere pronti a cambiare per ogni avversario che troviamo".

Come stai fisicamente?
"Fisicamente sto bene ma lavoro ogni allenamento e dobbiamo migliorare tutti giorno per giorno".


Conferenza Stampa Fonseca: "Abbiamo fatto bene con la costruzione del gioco. Importante non prendere gol"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo il successo contro il Lecce:

Quanto è mancato il vero Mkhitaryan e come nasce la scelta di Ünder?
"Mkhitaryan è un grandissimo giocatore che non ha avuto fortuna in questa stagione, è stato tanto con gli infortuni. Sta tornando al meglio. Oggi ha fatto una grande partita ed è molto importante nell’ultima decisione di gioco. Io non posso dire che non possiamo giocare senza di lui, ma è importante e motivato. Carles, invece, contro il Gent ha fatto una bellissima partita, ma non ha giocato molto quest’anno. Dopo i novanta minuti era rischioso farlo giocare. Era molto stanco dopo il Gent e ho deciso di inserire Under. Nell’intervallo Cengiz aveva un problema al polpaccio. Ho parlato con lui e dopo 15 minuti l’ho dovuto cambiare. Poi quando è uscito stava bene. Nessun giocatore è contento quando esce. Quando un calciatore esce è perché anche io non sono contento di qualcosa. Se sono felice, allora restano in campo".

Cosa manca a Cristante per tornare quello di prima?
"Oggi ha fatto una partita buona. Abbiamo giocato in modo diverso. Penso che non ha tanta interdizione nella partita, ma quello che ha fatto lo ha fatto quasi sempre bene".

Quanto merito c’è della Roma oggi?
"Non possiamo dimenticare che il Lecce veniva da tre successi consecutivi e tra questi c’era il Napoli. Abbiamo fatto i primi trenta minuti molto buoni: tanto offensivamente quanto difensivamente. La marcatura preventiva anche l’abbiamo fatta sempre bene. I primi trenta minuti abbiamo fatto quasi tutto bene, poi c’è stata una reazione del Lecce che è una squadra costruita bene e attacca bene. È stato importante non prendere gol".

Carles Perez può essere una buona seconda punta?
"Può essere una soluzione. Ha giocato in questa posizione anche nel Barcellona seppur non molte volte. Giocando così è più vicino alla porta".

Soddisfatto di Veretout?
"Sì. Noi avevamo preparato la partita così. Contro il Gent abbiamo iniziato a tre la nostra costruzione con Cristante in mezzo, oggi abbiamo iniziato con Veretout a destra per avere più libertà con i terzini. La verità è che abbiamo fatto bene con la costruzione del gioco".

Lei ha parlato con i suoi giocatori di eventuali dubbi sul vostro modo di giocare?
"La discussione sulla strategia è sempre con il mio staff. Io devo dire che in questo momento è importante mostrare ai giocatori come dobbiamo giocare. Penso che sia importante far vedere loro molte immagini per far capire bene quello che vogliamo per la partita. Molte volte lo facciamo".


Vitek: a marzo il sì ai terreni. Ed è atteso all'Olimpico

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Continua il lavoro di Radovan Vitek per acquisire le società di Parnasi, riscattandole da UniCredit. Il magnate ceco  è atteso a Roma a marzo per le firme e per l'occasione potrebbe anche andare all’Olimpico ad assistere ad una gara dei giallorossi. In ogni caso, continua il suo lavoro di coordinamento con Friedkin, che sarà utile dopo che lo statunitense avrà acquisito il club.


Salvate Pellegrini

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Giorni pesanti per Pellegrini che, nel match di Europa League contro il Gent, ha dovuto subire una contestazione probabilmente superiore ai suoi demeriti, tant’è che Fonseca è sceso in suo aiuto: «È molto importante per la Roma. Se non è in un gran momento dobbiamo appoggiarlo, è un giovane che sente più degli altri la pressione. Io ho parlato con lui di questo. Se c’è uno che ama la Roma come nessuno è Pellegrini. Lorenzo ha sentito molto la responsabilità di questo momento e dell’essere romano. Dobbiamo aiutarlo. Ha fatto molto per la squadra quest’anno e non possiamo dimenticarlo. Ho parlato con lui a fine partita e so che è forte. Penso che recupererà velocemente la migliore forma e uscirà da questo momento».  Il colloquio avuto con il giocatore e il suo manager ha portato a galla il dispiacere per le critiche ricevute dai suoi tifosi all'Olimpico, anche se Pellegrini sa  che i romanisti sarebbero pronti a restituirgli gli onori che merita alla prima prova positiva.


Perez, grinta da vendere: «Questa squadra non molla»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La partita con il Gent ha convinto i tifosi che, nonostante il momento difficile attraversato dalla Roma, nella rosa giallorossa ci sia un ragazzo con la testa libera e le gambe veloci. E' Carles Perez, reduce dal suo primo gol all'Olimpico. L'ex Barcellona si è già inserito perfettamente nello spogliatoio, e a Trigoria ha trovato stimoli e stabilità. E' rimasto colpito da Dzeko e Mkitharyan, da cui cerca di imparare il più possibile, ed è molto disponibile ad ascoltare Fonseca e il suo staff. Ieri il giocatore ha voluto ribadire la sua felicità con un post pubblicato su Instagram: «Questa squadra non si arrende. Non potevo immaginare un esordio migliore in Europa League, grazie ai tifosi per il loro sostegno, questa è la strada giusta».


Roma, se la crisi non è (solo) di nervi

IL MESSSAGGERO - Con il Gent è arrivata una vittoria, i problemi della Roma però ci sono ancora (come ha dimostrato proprio la gara di Europa League). Le difficoltà sembrano essere sia fisiche che tattiche, ma Fonseca continua a parlare di problema di mentalità: «Pensate a chi ha un incidente con l'automobile. Dopo non vuole più guidare. Figuriamoci chi come noi, ne ha avuti tre...» . Il campo e la squadra però dicono altro. Basterebbe analizzare la prestazione di Carles Perez: arrivato qui a fine gennaio, l'altra sera sembrava volasse rispetto ai compagni. In un momento di scarsa brillantezza a livello atletico, emergono i limiti individuali dei calciatori e della rosa costruita da Petrachi. Dzeko a Reggio Emilia ha riassunto il tutto con «mancanza di qualità» . Difficile dargli torto. Ma c'è anche dell'altro.


Pellegrini, quei fischi che cambiano il vento

IL MESSAGGERO - I fischi dell'Olimpico sono arrivati, improvvisi e inaspettati.  Come se Pellegrini fosse il colpevole unico della situazione nella quale è caduta la Roma. Il giocatore sta giocando al di sotto delle aspettative e i fischi sono legittimi, come ogni forma di protesta civile. Il pubblico può dissentire,ma c’è pure chi ha il diritto di sostenere che quei fischi fossero un po’ ingiusti. Ed ecco perchè: non è stato solo Pellegrini ad aver abbassato il suo livello di rendimento, ma come lui ce ne sono tanti. Inoltre il numero 7 è un patrimonio della Roma e della Nazionale, cresciuto a Trigoria, che ha sul suo contratto ha una clausola pericolosa. Forse sarebbe preferibile invitarlo a firmare un rinnovo più blindato e un ambiente più benevolo e non improvvisamente ostile lo aiuterebbe.


I fischi e il contratto. Pellegrini, la crisi dell'ultimo romano

LA REPUBBLICA - Lorenzo Pellegrini è dispiaciuto per i fischi ricevuti dal pubblico dell'Olimpico, ma allo stesso tempo sa che le aspettative nei suoi confronti sono elevate. Il centrocampista - dopo gli addii di Totti, De Rossi e (per ora) Florenzi - è l'unico romano rimasto in rosa, un fatto che pesa sulle spalle del ragazzo che sente su di se la responsabilità di una ruolo delicato.  Un bloccopsicologico, un condizionamento mentale che sta frenando Pellegrini, non al massimo neanche contro il Gent. Pellegrini spera di riuscire a trovare la forza di costruirsi una strada nella sua città, con la squadra che ama e ne parla tanto, confrontandosi con Fonseca. E anche col suo procuratore, valutando cosa sia meglio per il suo futuro. In tal senso ci saranno novità a fine stagione, quando sarà cosa fatta anche il passaggio di proprietà.


Allo Stadio finale

IL TEMPO - AUSTINI, BIAFORA -  In giro per il mondo con la Roma sempre in testa. Dan Friedkin è già al lavoro insieme al figlio Ryan e ai collaboratori del gruppo per farsi trovare pronti quando avranno tra le mani un «giocattolo» costoso, attraente ma pure molto difficile da maneggiare senza le necessarie istruzioni per l’uso. Per i Friedkin, finora, il calcio è un mondo affascinante visto solo dall’esterno e, una volta deciso di investire parecchi milioni nel business giallorosso, hanno organizzato appuntamenti in diversi angoli del pianeta. Per capire, domandare, riflettere e pianificare le mosse giuste. Un esempio: lo scorso 15 dicembre Dan Friedkin in persona è volato con il suo jet in Qatar per incontrare i rappresentanti del JosoorInstitute, che dal 2013 si occupa di sport nell’emirato e che ha avuto un ruolo di spicco nell’organizzazione, compresa la costruzione di nuovi stadi, del Mondiale 2022. La missione qatariota, che ha avuto come argomento principale il futuro stadio della Roma, fa parte di una serie di viaggi dell'imprenditore texano, a caccia di qualsiasi spunto utile per capire meglio i meccanismi del calcio. Oltre a prendere informazioni dall’ad Fienga, che verrà affiancato subito da persone di fiducia di Friedkin nelle stanze dei bottoni di Trigoria, nei mesi scorsi ci sono stati incontri e contatti anche con i rappresentanti dei più grandi club italiani, insieme ai quali si è ragionato sui margini di sviluppo della Serie A. Lo stadio di proprietà, appunto, è il mezzo migliore per crescere in fretta. E il futuro patron della Roma ha già espresso un primo parere positivo sul progetto di Tor di Valle, pur riservandosi del tempo per studiarlo in profondità, pianificare il complesso business plan e scegliere come finanziare un’opera dal valore di circa 1 miliardo di euro. Teoricamente, il closing della trattativa - il signing sui contratti preliminari è previsto entro i prossimi 10, 15 giorni al massimo - con Pallotta potrebbe coincidere con l’ottenimento del via libero politico, che nei mesi successivi sarà seguito dai permessi a costruire, tanto che nelle bozze di contratti per la cessione della Roma è stata inserita una clausola che consentirebbe a Pallotta di ottenere una cifra-extra per lo stadio, recuperando gli 80 milioni circa (72.7 milioni di dollari fino a dicembre 2018, dati di bilancio) investiti in questi anni per la sola progettazionedell’impianto. Nel giro di qualche settimana dovrebbero concludersi tutti i lavori preparatori per l’inizio dell’iter di approvazione della variante e della convenzione urbanistica, un processo che porterà via un altro mese circa e sul quale incideranno inevitabilmente i meccanismi della politica. Nonostante le turbolenze interne la Raggi conta di convincere i consiglieri più titubanti a votare il «sì» in Aula, mantenendo una linea di coerenza dopo quanto fatto per la delibera e la Conferenza dei servizi. Nel frattempo il ceco Vitek deve superare gli ultimi ostacoli per acquistare i terreni da Parnasi. Gli uomini di Vitek e Friedkin - il texano  ha già creato un team di lavoro specifico sull’impianto giallorosso - sono in contatto da tempo e hanno intenzione di collaborare per la costruzione dello stadio. Entrambi non vedono l’ora di iniziare.


Perez ancora titolare, Diawara cresce

IL TEMPO - BIAFORA - Toccherà di nuovo a Carles Perez. La buona prestazione, condita dal gol vittoria, messa in mostra contro il Gent consentirà allo spagnolo di guadagnarsi un’altra maglia da titolare per la sfida di domani contro il Lecce (out Babacar, Falco, Rispoli, Saponara e Farias). Si prospetta un’altra panchina per Under, finito nel dimenticatoio. Per la gara con gli uomini di Liverani tornerà dal primo minuto Mancini (recuperato Cetin), con Mkhitaryan pronto a subentrare a Perotti e con i maggiori dubbi che riguardano le due fasce difensive. Procede al meglio il recupero di Diawara, che non è lontano dal ritorno nella lista dei convocati: le sensazioni del guineano sono più che positive e il ginocchio non gli sta dando particolari fastidi. Intanto per la partita all’Olimpico proseguiranno i test sulle nuove procedure di ingresso previste per gli Europei e questa volta toccherà agli ingressi di Viale delle Olimpiadi. Inoltre i calciatori al loro ingresso in campo saranno accolti da una rappresentanza degli atleti ciechi della ASDD Roma 2000.


Romani in crisi. Ora è Pellegrini

IL TEMPO - BIAFORA - Il momento più difficile da quando è tornato alla Roma dopo l’esperienza al Sassuolo. Uno dei simboli della crisi giallorossa è certamente Lorenzo Pellegrini, uscito tra i fischi di parte dello Stadio Olimpico dopo l’ennesima prestazione deludente da inizio 2020. Il numero 7 romanista dal gol di tacco al derby della passata stagione è diventato uno dei puntifermi dello scacchiere tattico di Di Francesco, ricevendo poi l’investitura anche da parte di Fonseca, ma oltre alla doppietta con il Parma e alla buona gara disputata contro il Genoa c’è poco altro da salvare in questo ultimo periodo negativo dell’intera squadra. La stagione di Pellegrini è stata positiva fino alla sosta di Natale, nonostante le difficoltà nel trovare la via del gol e un infortunio al piede - l’allenatore ha smentito qualsiasi strascico - che lo aveva costretto a saltare nove partite e a finire sotto i ferri. Con l’arrivo del nuovo anno la Roma è caduta in un profondo blackout e il suo trequartista non è riuscito a mostrarle la strada che portasse alla luce, risultando anzi tra i peggiori e ricevendo il plateale disappunto del pubblico romano, che da lui si aspettava ben altre prestazioni. Il classe 1996 è chiamato, sin dalla partita contro il Lecce, ad invertire questo trend, anche in vista dell’Europeo, dove spera di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Fonseca ha cercato di spiegare le difficoltà del ragazzo, che sta sentendo il peso e la responsabilità di essere un giocatore romano e romanista. Un fardello che a gennaio aveva già portato all’addio in prestito di Florenzi e che evidentemente in questo periodo storico non porta particolare fortuna ai calciatori cresciuti nel settore giovanile di Trigoria e riusciti poi a ritagliarsi un ruolo di primo piano in prima squadra. Il tecnico portoghese ha ammesso di aver parlato con Pellegrini al fischio finale del match con il Gent e anche ieri - è una sua consuetudine parlare con i singoli dopo gli allenamenti - ha cercato di sollevare il morale del suo giocatore, ferito dai fischi del pubblico (sui social si è scatenata la polemica tra chi li ha condivisi e chi avrebbe evitato). Pellegrini, rincuorato anche dal suo procuratore Pocetta presente all’Olimpico (la palla rinnovo passerà nelle mani di Friedkin), vuole riscattarsi e ripagare la fiducia di chi ha sempre creduto nelle sue potenzialità.


I dubbi di Smalling: «Riscatto? Solo ad obiettivi raggiunti»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nonostante sia diventato già un leader della Roma, la permanenza di Smalling a Trigoria a fine stagione è tutt'altro che scontata. E lo stesso Smalling non si sbilancia in merito: «Restare a Roma? Sì, credo che il piano a inizio stagione fosse di contribuire il più possibile alla squadra e poi, in caso di una buona annata e traguardi raggiunti, discuterne. Sono stato più che felice della mia prima metà di stagione, ora dobbiamo andare avanti così, spingere e chiudere la stagione alla grande perché abbiamo molto per cui lottare. La priorità era trovare il campo con continuità, ma la mia famiglia si è stabilita qui, io sto imparando la lingua e la cultura, è qualcosa di cui hai bisogno per prendere il massimo». Il suo futuro è ancora tutto da scrivere, i tifosi giallorossi si augurano vivamente continui ad essere nella Roma.