Roma-Lazio, domani alle 13:30 la conferenza stampa di Fonseca

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, interverrà in conferenza stampa alla vigilia del derby contro la Lazio. Il tecnico giallorosso incontrerà i media domani, sabato 25 gennaio, alle 13:30. 


La Roma pensa a Mandragora in caso Diawara dovesse operarsi. L'Udinese non vuole il prestito

Rolando Mandragora, centrocampista dell'Udinese, è l'ultimo nome associato al calciomercato giallorosso. Come riferisce Filippo Biafora su Twitter, nella giornata di ieri si sono verificati i primi contatti tra Roma e Udinese per il giocatore (sul quale la Juventus vanta un diritto di riacquisto di 26 milioni). L'operazione, però, appare complessa, poichè legata innanzitutto alla condizione di Diawara. Se il mediano giallorosso dovesse sottoporsi ad intervento chirurgico, infatti, la Roma è pronta a mettere sul piatto i soldi necessari ad acquisire il cartellino del classe ‘97, superando anche la concorrenza della Fiorentina. L’accordo sarebbe possibile però soltanto a titolo definitivo, in quanto l’Udinese non è intenzionata a cederlo in prestito. 


Like al commento sulla vendita di Florenzi, arriva la smentita di Fonseca

Arriva la smentita del tecnico giallorosso, Paulo Fonseca, sul presunto like messo ad un commento in cui si esortava alla vendita di Alessandro Florenzi. Dalla Roma riferiscono che il mister, off camera, ha spiegato di non aver messo alcun like al commento in questione. Quando lo ha visto è caduto dalle nuvole ed ha spiegato di non aver nemmeno aperto Instagram nel corso della giornata e di aver cancellato il like solo dopo che gli era stato segnalato, poichè ne ignorava l'esistenza. 


Primavera, De Rossi: "Prendiamo troppi gol. Gli errori stanno pesando tanto"

Alberto De Rossi, tecnico della Roma Primavera, ha parlato ai microfoni di Roma Tv al termine del match contro il Chievo. Queste le sue parole:

Che partita è stata?
"È stata una partita un po' diversa dalle altre, in settimana la squadra è rimasta colpita dalla gara di Genova e hanno lavorato in maniera meravigliosa, c'erano tutti i presupposti per fare una grande gara oggi. Il problema è stato partire subito con due gol di svantaggio, poi diventa difficile psicologicamente. Per tutto il primo tempo i ragazzi avevano voglia di fare ma vagavano per il campo a causa dei due gol evitabili".

Cambio modulo? 
"Lo facciamo diverse volte, Riccardi può giocare in tanti ruoli e usiamo questa carta, sia come trequartista che come esterno. Poi è entrato bene anche Tall, dando peso all'attacco, ma alla fine è cambiata tutta la mentalità di squadra".

Solo 9 punti in trasferta? 
"Per quanto riguarda la prima parte di campionato è evidente che prendiamo troppi gol, a volte è imbarazzante, non è calcio. Noi facciamo una cosa diversa, ma probabilmente sia come squadra che come individualità dobbiamo crescere un pochettino, gli errori stanno pesando tanto".


Veretout: " Alla Roma per Fonseca. Sono lusingato di indossare questa maglia"

Jordan Veretout, centrocampista della Roma, ha rilasciato un'intervista a Le quotidien du foot in cui ha parlato di se e del suo arrivo alla Roma:

Come hai vissuto il tuo trasferimento a Roma?
Con orgoglio e ambizione perché conferma i progressi dalla mia partenza da Nantes. Sono entrato in un grande club, con una storia prestigiosa, una grande squadra che gioca in Europa League. Essere in grado di avere accesso a una competizione europea faceva parte dei miei obiettivi, quindi c’erano solo vantaggi nel giocare in un club del genere. Sono ovviamente molto lusingato di indossare questa maglia famosa che è stata indossata anche da grandi giocatori”.

 

L’estate scorsa hai avuto molte offerte, potevi andare altrove?
Sì, ma non appena mi ha chiamato Paulo Fonseca al telefono, non ho esitato perché aveva un progetto interessante su di me (anche Napoli, Olympique Lionnais e Inter erano interessate, ndr). Il tecnico portoghese voleva che venissi, che mi vedesse giocare spesso e che con lui potessi migliorare. Sono stato rallentato dall’infortunio alla caviglia, ma sento che si fida di me”.

Quali ambizioni hai con la Roma?
Sono in un club abituato a giocare in Europa, quindi dobbiamo arrivare in Champions League. Due anni fa erano in semifinale dopo aver ribaltato la sfida con il Barça, quindi arrivare in fondo all’Europa League è un vero obiettivo. La squadra è buona, il mercato l’ha ulteriormente rafforzata e il fatto che Dzeko sia rimasto è un segnale forte. Ci sono giocatori giovani e di talento come Kluivert, Zaniolo, Under… Possiamo avere una grande stagione e ambire a fare bene in tutte le competizioni”.

Obiettivi personali?
Ho già conosciuto l’Europa con il Saint-Etienne, voglio davvero tornare per rivivere quei momenti forti che solo l’Europa sa dare. A 28 anni è il momento, anche se il campionato rimane la massima priorità qui”.

E la Nazionale francese?
Inevitabilmente è un mio obiettivo. Dopo essere stato convocato più volte (3) e aver vinto la Coppa del Mondo U20 (nel 2013 con la generazione di Pogba, ndr) spero un giorno di tornare con la Nazionale maggiore. È anche per questo che sono venuto a Roma, un grande club europeo: per darmi tutti i mezzi per raggiungere questo obiettivo”.

In quale ruolo sei utilizzato da Fonseca?
Proprio davanti alla difesa (nel 4-2-3-1 con Pellegrini, Cristante o Diawara, ndr), per garantire il recupero in difesa quando la palla viene persa e la prima impostazione quando la recuperiamo. Ho giocato così alla Fiorentina e mi sento a mio agio lì. Mi piace molto toccare la palla, quindi è una posizione centrale e adatta a me. Ho fatto un passo indietro rispetto ai miei anni in Ligue 1, ma alla fine è praticamente in linea con le mie qualità e il mio desiderio di partecipare al gioco il più spesso possibile. Quando ho l’opportunità di andare avanti, posso farlo, l’allenatore non mi trattiene. Al contrario, gli piacciono le squadre che giocano, i giocatori che si spingono oltre”.

Hai già giocato in tre dei cinque principali campionati europei, qual è la tua analisi?
Tatticamente e anche fisicamente, la Serie A è la più difficile e allo stesso tempo molto interessante perché, quando riesci a crescere, come lo è stato per me in queste due stagioni, è la migliore. Se sei abbastanza fortunato da giocarci, migliori rapidamente. Rispetto alla Premier League (aveva giocato all’Aston Villa, ndr), in Ligue 1 (Nantes e Saint-Etienne, ndr), è il più completo perché trovi squadre di altissimo livello e con stili di giochi molto diversi”.

Com’è l’atmosfera allo stadio Olimpico?
Ogni volta che venivo a giocare a Roma rimanevo sempre colpito da questo stadio, dalla passione di tutti i nostri tifosi. Rispetto a tutto quello a cui ero abituato, è un passo avanti, di altissimo livello”.

La vita è bella a Roma come a Firenze?
Sono due città meravigliose, sinceramente, giocando ogni tre giorni non ho tempo di visitarla. L’importante è che alla mia famiglia piaccia ed è felice lì (ha una relazione con Sabrina e ha due figli: Kaylie e Aalyah, ndr). E siccome la mia compagna è innamorata dell’Italia, l’importante è che io rimanga in questo paese”.


Roma, figuraccia prima del derby

IL MESSAGGERO - 10 ko su 10 visite in 8 anni, 24 gol incassati e 4 realizzati. I numeri di una serie nera senza fine all'Allianz Stadium per la Roma, che saluta la Coppa Italia dopo il 3-1 incassato dalla Juve. In campionato, il 12 gennaio all’Olimpico, si era arresa in 10 minuti, ieri incassate 3 reti prima dell’intervallo.

Una delusione che preoccupa in vista del derby per i limiti tattici e tecnici mostrati. Fonseca, pur presentandosi a Torino con 8 assenti e soprattutto senza lo squalificato Dzeko, prova comunque a ritoccare la formazione iniziale, intervenendo con 4 novità rispetto a Marassi. La Roma, considerata la full immersion di questa settimana che si chiuderà con il derby, cerca la freschezza con i rientri di Florenzi, Kolarov, Cristante e Kalinic. Senza, però, trovarla. Gli innesti nei 3 reparti penalizzano il sistema di gioco: il 4-2-3-1 va in frantumi in dopo 20 minuti. Sarri, invece, ripropone il 4-3-3 senza Dybala.

La Juve spinge e si prende la superiorità nel possesso palla. La Roma tiene per 20 minuti, illudendosi di stare in partita. Da un errore di Florenzi nasce la rete del vantaggio bianconero. Rabiot appoggia per Douglas Costa che verticalizza per Higuain, svelto nell’apertura a sinistra per Ronaldo: sinistro per il vantaggio e 19° gol stagionale per CR7.

L’improvviso black out della difesa indirizza il match. Cristante si perde Bentancur che chiede il triangolo a Douglas Costa e irrompe in area per il raddoppio senza trovare il piede di Mancini, timido e sufficiente nel contrasto. A fine recupero il tris di Bonucci, colpo di testa su cross da destra di Douglas Costa. Nella ripresa Kalinic spreca la chance migliore: palo con Buffon fuori causa dopo la respinta su Pellegrini. Poi una traversa di Under e una deviazione di Buffon per accorciare le distanze.


Lo Stadium colpisce ancora. Piccola Roma, la Juve vince facile

LEGGO - BALZANI - Il decimo ko allo Stadium della gestione Pallotta è servito, ed è uno dei piatti più pesanti da dover far digerire alla tifoseria giallorossa. La Roma, infatti, al 45' è già sotto per 3-0 contro una Juventus a cui è bastato pigiare leggermente il piede sull'acceleratore per portare a casa una semifinale di coppa Italia che da queste parti manca dal 2016.

La Roma sembra fare da sparring partner nel primo tempo e si piega come una canna al vento sotto i colpi di Cristiano Ronaldo, Bentancur e Bonucci. Il vantaggio del fenomeno portoghese arriva su un pasticcio di Florenzi, il raddoppio è un regalo di Mancini. Il tris nasce da una dormita generale con il difensore juventino lasciato tutto solo in area. Un disastro senza appello e un approccio che ha ricordato il primo quarto d'ora visto all'Olimpico 10 giorni fa sempre con la Juve.

Nella ripresa la squadra di Sarri ha tirato i remi in barca così la Roma ha trovato prima il palo clamoroso di Kalinic a porta vuota, poi il bel gol di Under nell'unico lampo del turco prima dell'errore sotto porta di Florenzi e nelle parate di Buffon in un finale senza storia. Quello del numero 17 è il secondo gol su azione degli ultimi 9 anni allo Stadium. Un dato inquietante mai registrato nella storia giallorossa.

Fonseca si giustifica così: "Fino agli ultimi 30 metri abbiamo fatto una buona partita. La differenza con la Juve sta nella qualità sotto porta. Ronaldo è uno che non sbaglia. Tutti gli attaccanti potevano fare meglio, non solo Kalinic". Poi lancia un segnale preciso a Petrachi: "Sono molto preoccupato per il derby viste le assenze. Dal mercato ci servono uno-due giocatori. Ora cerchiamo di recuperare qualcuno perché con la Lazio sarà dura". Una nuova sconfitta nel derby aprirebbe di fatto la crisi. In attesa di Friedkin. Tanto per rendere ancora più amara la serata è arrivato pure l'infortunio a Diawara, uscito per un dolore al ginocchio sinistro che sarà valutato in giornata. Il rischio, visto il gesto del centrocampista, è che possa trattarsi di un problema serio.


Friedkin, tentazione derby

LEGGO - BALZANI - Non era allo Stadium, ma non è esclusa una capatina al derby di domenica. Di sicuro Dan Friedkin non vede l’ora di diventare il presidente della Roma. Il magnate texano, in compagnia del figlio Ryan, è ancora a Milano, dove è atterrato in elicottero da Lugano lunedì scorso. La settimana scorsa si è incontrato a Londra con Vitek.

La due diligence legale è arrivata di fatto al termine del suo percorso. La data probabile per il passaggio di consegne ufficiali è quella di San Valentino. Intanto però l’ultimo mercato di Pallotta piange: Politano è vicino al Napoli mentre Klopp ha chiuso la porta per Shaqiri almeno fino a giugno. Resta Januzaj su cui c’è il Milan, e spunta l’ex Caprari.


La storia non cambia, passa la Juventus

IL TEMPO - CARMELLINI - E dieci! Tutto secondo pronostico, la Roma rimedia la decima sconfitta in altrettante gare giocate all’Allianz Stadium contro la Juventus e lascia la Coppa Italia: una competizione che negli anni passati l'aveva vista protagonista e che invece adesso è diventata una sorta di maledizione. In semifinale va la Juve che vince 3-1 facendo il minino indispensabile e aspetta la vincente di Milan-Torino che si giocherà martedì.

Resta intatto il tabù (il bilancio dei gol è 24-4 per i bianconeri) che nemmeno l’estro di Fonseca è riuscito ad infrangere: ma era tutto chiaro dall'inizio, perché solo il consueto ottimismo della sponda giallorossa della Capitale poteva far pensare che sarebbe finita diversamente viste le formazioni in campo.

Questa Juventus non è una corazzata, ha si un paio di fenomeni in mezzo al campo ma contro questa Roma basta e avanza: è comunque squadra. La Roma invece è a pezzi, senza molti titolari e con dei cambi ridicoli: praticamente ieri sera Fonseca (che forse ha sbagliato la formazione iniziale) in attacco non aveva alternative. Quando a un certo punto ha capito che Kluivert (imbarazzante), non poteva giocare,  si è guardato alle spalle e ha capito di non aver cambi ade guati. Ma il problema di fondo è che se a questa squadra lì davanti togli Dzeko, unico punto di riferimento vero, la frittata è fatta.

Peccato, perché la Roma ci ha anche provato, giocando un buon primo tempo ma all'intervallo il bilancio era già impietoso: tre a zero per i padroni di casa con zero tiri in porta dei giallorossi. Non basta muovere il pallone.  Apre il primo gol in Coppa Italia di Cristiano Ronaldo, poi va a segno anche Bentacur e (ancora una volta a tempo scaduto) arriva anche il 3-0 targato Bonucci: troppo anche per questa Roma rabberciata. Ripresa un po’ meglio, ma la dinamica della serata è già scritta: e sembra che a saperlo siano più i giallorossi che i padroni di casa. La Roma non ci crede: prima Kalinic sbaglia un gol da dentro la porta (per favore si trovi un alternativa per il futuro: basta opere di bene), poi il gol di Under (in realtà autogol di Buffon) che porta il risultato sul 3-1 ma non riaccende i giallorossi. Fonseca cambia, è costretto a mettere Santon per Kluivert avanzando Florenzi che poco dopo uscirà per Veretout e alla fine si fa pure male Diawara: un disastro.

Come se non bastasse piove sul bagnato: il tecnico portoghese perde per la stracittadina il giocatore più in forma del momento, anche ieri sera migliore in campo. Fatale, perché domenica al derby sarà un'altra battaglia che rischia di finire in un bagno di sangue. Difficile pensare che questa Roma a pezzi, (recupera solo Perotti  e torna Dzeko)  possa riuscire  a fare meglio  della Lazio dei  record. Poi è ve ro, il derby è  una partita  senza pronosti co (é la storiaa  raccontarlo), ma mai come stavolta i valori in campo e i pronostici saranno tutti da una parte. Ma almeno la Roma ci deve provare: il popolo gialloroso lo merita.

 

 

 

Si ferma anche Diawara: addio derby

IL TEMPO - BIAFORA - Nuova tegola per Fonseca, che per il derby farà quasi certamente a meno anche di Diawara. Il centrocampista guineano, tra i migliori dell’ultimo periodo e tra i pochi a salvarsi nell’eliminazione all’Allianz Stadium, è stato costretto a chiedere il cambio per un problema al ginocchio sinistro a poco meno di quindici minuti dalla fine della sfida con la Juventus, venendo sostituito a scopo precauzionale dal tecnico che ha poi mandato in campo Bruno Peres.

Il mediano arrivato in estate dal Napoli si è fatto male allo stesso ginocchio operato - i test effettuati dallo staff tecnico negli spogliatoi hanno escluso lesioni al crociato - dopo la partita con il Cagliari: il professor Mariani lo scorso 7 ottobre ha effettuato una meniscectomia della piccola zona di lesione del menisco, un infortunio che gli aveva fatto saltare cinque match a cavallo di ottobre e novembre.

In attesa degli esami strumentali più approfonditi che saranno effettuati in giornata a Villa Stuart si può probabilmente dire che Diawara sarà costretto al forfait per la gara con la Lazio, con Cristante e Veretout chiamati a giocare in mediana. Per una delle partite cruciali del campionato Fonseca spera di recuperare almeno Perotti per avere una soluzione in più, anche dalla panchina, per il reparto offensivo. Tornerà al suo posto Dzeko, che ha scontato entrambi i turni di squalifica in Coppa Italia. Possibile anche la convocazione di Mirante, reduce da un problema alla spalla, mentre ci vorrà qualche giorno in più per rivedere Mkhitaryan (lesione al retto femorale della coscia sinistra) e Pastore, ancora alle prese con il recupero dall’edema osseo.


Allarme Fonseca: «Servono due acquisti»

IL TEMPO - BIAFORA - «Speriamo che possiamo prendere uno-due giocatori perché ne abbiamo bisogno». Al fischio finale della partita persa contro la Juventus è nuovamente Fonseca, dopo la conferenza stampa che ha preceduto il match con il Genoa in cui si definiva «preoccupato» per la carenza di uomini in attacco, a lanciare un grido di allarme in vista dell'ultima settimana di calciomercato.

Il tecnico portoghese nei quarti di Coppa Italia aveva ben otto assenti tra gli infortunati e lo squalificato Dzeko ed è stato prima costretto a spostare Florenzi alto per sostituire un evanescente Kluivert, scegliendo poi Bruno Peres come esterno sinistro d'attacco per i minuti finali. Di certo l’ex Shakhtar è consapevole dei numerosi infortuni che stanno colpendo la Roma, ma si aspetta dalla società un immediato intervento sul mercato, in particolare nella zona offensiva del campo, dove l’assenza di Zaniolo pesa come un macigno.

Fonseca ha poi analizzato i motivi del ko, facendo trapelare la propria preoccupazione per il possibile stop di Diawara: «La Juve ha più qualità individuale di noi, questa è la verità. La differenza è stata nell’efficacia, Ronaldo è uno che non sbaglia. La prima volta che sono arrivati in porta hanno segnato e così la seconda. La squadra ha giocato bene ma la qualità tra le due formazioni è diversa. Dzeko è un giocatore molto importante per noi ma il problema non è stato Kalinic, tutti gli attaccanti hanno fatto una partita che poteva es sere molto migliore. Kluivert ha sbagliato tanto ad esempio, questa è la differenza. Sono molto preoccupato per Diawara, vediamo come andrà con lui ma abbiamo molti assenti in questo momento. Speriamo che non sia grave e che possa giocare. Abbiamo questi e dobbiamo andare avanti con loro». 

L'allenatore romanista non ha rimpianti per la formazione mandata in campo - «Rigiocherei con gli stessi uomini messi dall'inizio» - e sa che adesso i giallorossi sono attesi dal test durissimo del derby: «In vista della partita con la Lazio dobbiamo lavorare sugli errori che abbiamo fatto e avere fiducia, la mia preoccupazione è solo recuperare i giocatori e lottare. Sarà una partita difficile». Di certo non guasterebbe una miglior precisione sotto porta: «Noi - l'amara chiosa finale di Fonseca - sbagliamo molto in questo momento quando abbiamo le opportunità». E così le partite si perdono.


Lo sbarco di Friedkin, presidente entro il 15 febbraio

GAZZETTA DELLO SPORT - Si procede verso il passaggio di consegne da Pallotta a Friedki. Anche nella giornata di ieri i legali e gli advisor del magnate texano (JP Morgan) e dell’attuale presidente giallorosso James Pallotta (Goldman Sachs) hanno continuato a confrontarsi per cercare di trovare l’accordo sulla cessione della Roma. La voglia di entrambe le parti è di arrivare alla firma del contratto preliminare (signing) entro il 15 febbraio, per poi effettuare il passaggio di proprietà (il closing) entro fine marzo, al massimo i primi giorni del mese di aprile.

Il prezzo finale sarà quello che oscilla tra 750 e 770milioni di euro, al lordo dei debiti (270) e del prossimo aumento di capitale (150). A guidare il club sarà invece Ryan, il figlio di Dan, che si trasferirà direttamente nella Capitale. Ieri, intanto, Totti ha fatto visita in Campidoglio alla sindaca Virginia Raggi. Ufficialmente per motivi privati, ma anche per eventuali nuovi impegni di Francesco legati alla città.