Femminile, Bavagnoli: "Mi aspetto un segnale di continuità dalle ragazze"
Alla vigilia del match contro l'HellasVerona, in programma domani alle 14:30 al Tre Fontane, la coach della Roma Femminile, Elisabetta Bavagnoli, ha parlato ai microfoni di Roma TV. Queste le sue dichiarazioni:
Sulla sfida all'Hellas Verona.
"Mi aspetto una gara di continuità da parte delle mie ragazze, cercando di proseguire in un percorso di crescita. L'avversario è forte e ha voglia di migliorare la posizione in classifica. L'Hellas Verona è una squadra grintosa e determinata, anche per noi sarà una gara molto importante, noi non sottovalutiamo nessuno. Deve essere e sarà una partita impegnativa e bella, giocata bene".
Sui prossimi impegni.
"Nei prossimi 10 giorni giocheremo 3 partite, quindi ci sarà la possibilità di vedere del turn-over, anche se non abbiamo mai giocato con la stessa formazione. Sarà un periodo che ci permetterà di provare altre situazioni. Per noi saranno tutte finali, da affrontare nel modo giusto come sto sottolineando nell'ultimo periodo. Mi aspetto una grande crescita dal punto di vista mentale".
Zenga: "Pau Lopez mi ha sorpreso. Chapeau per chi lo ha scelto"
Walter Zenga, ex portiere dell'Inter e della Nazionale, ha parlato ai microfoni di TMW Radio dicendo la sua anche sul giallorosso Pau Lopez:
"Mi ha sorpreso. Non è facile per un portiere straniero confermarsi ad alti livelli. Non è facile sostituire un mostro sacro come Alisson. Chapeau per chi lo ha scelto".
Juan Jesus: "Mi trovo bene a Roma e sto facendo bene. Ho ricevuto offerte dal Flamengo, ma ho rifiutato" (video)
Juan Jesus, difensore della Roma, ha rilasciato un'intervista a Dazn in cui ha parlato della sua carriera nella Roma e di un possibile ritorno in Brasile:
Come stai in Italia?
"Sono molto grato all’Italia, è il primo paese che mi ha accolto dal Brasile quando avevo 20 anni. Ho vissuto a Milano per 4 anni e adesso ne so passati altri 4 e sto a Roma".
L'arrivo alla Roma?
"Il primo allenatore a Roma è stato Spalletti e diceva al gruppo che avremmo potuto vincere anche tanti titoli e premi individuali, ma che poi ciò che conta davvero è chi siamo dentro. Non c’è niente di più importante che essere una bella persona, anche perché poi la gente si dimentica delle tue vittorie".
Razzismo?
"Sono sempre stato sereno sotto questo punto di vista. Non succede spesso, ma è capitato che qualcuno mi scrivesse dei commenti offensivi online, o che mi dicesse qualcosa. Ad esempio, quando vado a fare la spesa devo essere sempre ben vestito, altrimenti le persone possono essere diffidenti nei miei confronti solo per il colore della mia pelle. Un altro esempio, è capitato una volta che ho portato mio figlio a nuoto. Mia moglie lo ha accompagnato in bagno a cambiarsi e io li ho aspettati fuori. È uscita una bambina piccola e ha iniziato a fissarmi per poi scappare via perché spaventata da me. Ma non avevo fatto niente, ero lì che ero fermo. In Italia parlano del cosiddetto “uomo nero” che in Brasile chiamiamo semplicemente “l’uomo col sacco”, che cattura i bambini che non si comportano bene. È una storia che raccontano in tanto ma che in Italia equivale all’uomo nero, per cui i bambini crescono un po’ con questa mentalità".
Il DASPO per il tifoso che ti ha insultato?
"Non era la prima volta che lo faceva, questo ragazzo mi ha scritto di continuo per due mesi utilizzando parole come “devi andare allo zoo”, “devi morire”. Per questo con la Roma abbiamo deciso che dovevamo fare qualcosa".
Differenze nella vita tra Milano e Roma?
"A Milano è più facile vivere, è più facile muoversi. Io e mia moglie siamo cambiati da quando siamo in Italia, viviamo lontano da tutti e c’è una ragione se le nostre vite si sono incontrate. Mia madre e tutta la mia famiglia mi hanno aiutato nel percorso da calciatore, hanno lavorato duro per darmi il meglio possibile. Non eravamo poveri, eravamo una famiglia normale con mio padre che ha sempre lavorato per non farci mancare niente".
Gli inizi?
"Ho fatto tutta la trafila con l’Internacional de Porto Alegre, poi Jorge Fossati, l’allenatore, mi vide giocare e chiese di me: “Chi è quel ragazzo?”. Gli parlarono di me, quel giorno giocavo da terzino anche se di solito faccio il centrale eppure gli piacevo. Da quel giorno, ho iniziato ad allenarmi con la Prima Squadra, sino al debutto in Copa Libertadores. Purtroppo poi Fossati andò via e arrivò Celso Roth, con il quale comunque mi ritagliai il mio spazio. Questa è la mia storia, poi sono partito per l’Italia".
Tornare in Brasile?
"Ho ricevuto due offerte dal Flamengo, li ho ringraziati ma ho rifiutato. La prima chiamata è arrivata quando il tecnico era ancora Abel Braga, la seconda appena Jorge Jesus si è preso la panchina (nel 2019, ndr). Ne ho parlato con Juan (ex difensore della Roma, ndr), che da piccolo era il mio idolo e porta il mio nome, è stato una leggenda nella Roma e nella Seleçao. Ho ringraziato il Flamengo, quando ti chiama una squadra così importante devi farlo, ci ho pensato due volte prima di rifiutare. Ho dovuto farlo perché non era il momento giusto, la mia famiglia si trova bene a Roma e io sto facendo bene con la Roma. Sto bene in questo club, poi sono ancora giovane perché ho 28 anni. Se non molli mai, se sai quello che vuoi, puoi ottenere tutto".
L'importanza di Spalletti nella vita di Juan Jesus
Il difensore della Roma si racconta a #DAZN pic.twitter.com/Y2BQfFfIft— DAZN Italia (@DAZN_IT) February 14, 2020
Ag. Diawara: "Sta lavorando otto ore al giorno per tornare il prima possibile"
Daniele Priamo, agente di Amadou Diawara, ha parlato del suo assistito a iltempo.it:
"La prossima settimana può essere decisiva per Diawara, sta migliorando giorno per giorno. Amadou sta lavorando otto ore al giorno per provare a tornare in campo il prima possibile e mettersi a disposizione del mister".
I 21 convocati da Gasperini per la Roma
Gian Piero Gasperini, come riferito dal sito ufficiale dell'Atalanta (atalanta.it), ha scelto i 21 giocatori che domani affronteranno la Roma:
Portieri: Gollini, Rossi, Sportiello.
Difensori: Caldara, Castagne, Colley, Czyborra, Djimsiti, Gosens, Hateboer, Palomino, Toloi.
Centrocampisti: de Roon, Freuler, Gomez, Malinovskyi, Tameze, Pasalic.
Attaccanti: Ilicic, Muriel, Zapata.
Verdone: "La Roma è bipolare, dopo il derby si è afflosciata"
Carlo Verdone, noto attore e tifoso della Roma, ha parlato della compagine giallorossa ai microfoni di tuttomercatoweb.com a margine della presentazione del film "Si vive una volta sola":
"La Roma ora è una gran preoccupazione perché adesso è molto bipolare. Con la Lazio fa una gara eroica e poi si affloscia con squadre più o meno battibili. Purtroppo non c'è una presidenza: non sappiamo chi ha in mano la Roma e questo si riflette sullo spogliatoio. Il presidente deve scendere negli spogliatoi, deve incoraggiare ma si deve anche arrabbiare. Non c'è nessuno, siamo solo noi tifosi che vediamo queste partite e questi saliscendi... Ci siamo un po' rotti le scatole. Vediamo se viene questo Friedkin però ancora non sappiamo niente. Se vince lo scudetto la Lazio cosa faccio? Non scappo da Roma però... mamma mia. Le proprietà straniere? In Italia nel calcio non li mette nessuno i soldi perché è un gioco pericoloso e queste persone che arrivano dall'estero devono fare business in qualche modo. Però se non fanno business la squadra non basta".
Papaleo: "Nella Roma troppi alti e bassi. Il quinto posto non è la posizione dove dovrebbe stare"
Rocco Papaleo, noto attore e tifoso della Roma, ha parlato della compagine giallorossa a margine della presentazione del film "Si vive una volta sola". Queste le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com:
"Durante le riprese del film non abbiamo parlato tantissimo della Roma per non deprimerci. Sembrava che la stagione si illuminasse ma poi ci sono questi alti e bassi che relegano la squadra al quinto posto che non è la posizione dove dovrebbe stare. La Lazio? Non sono romano e non ho questo sentimento contro i biancocelesti. Sono un amante dello sport e sono solo a favore della mia squadra che è la Roma. Ora vedremo che cosa daranno i rinforzi. Magari Peres può essere un fortissimo esterno. O questo Villar che è un talentuoso centrocampista".
Amadeus: "Ronaldo come Totti o Maradona. Sono i campioni di tutti"
Amadeus, noto presentatore reduce dall'avventura di Sanremo e tifoso dell'Inter, ha parlato della sua squadra del cuore e di calcio in generale ai microfoni di soccermagazine.it:
La Sua Inter sta andando bene in campionato, ma nelle coppe è inciampata prima con il Barcellona e poi con il Napoli che tra l’altro si scontreranno proprio fra loro in Champions League. Considerando che sul mercato i giocatori partenopei sono più accessibili di quelli del Barcellona, chi porterebbe dal Napoli nell’Inter?
"Il Napoli è un’ottima squadra. Ci sono praticamente più o meno gli stessi giocatori che c’erano anche 2-3 anni fa. Poi con mille vicissitudini ha passato certamente un’annata non fortunata, non al top. Però, è ovvio che se dovesse vincere la Coppa Italia sarebbe comunque una stagione che metterebbe in bacheca un trofeo. Certamente c’è il massimo impegno da parte dei giocatori del Napoli, ha tanti giocatori validi. Io ho sempre avuto un debole per Mertens. Secondo me è un giocatore fortissimo, imprevedibile. Insomma, se potessi scegliere, Mertens e Allan sono i giocatori che io porterei all’Inter".
Domanda scaramantica: dovendo scegliere tra Juventus e Lazio, preferirebbe vedere i biancocelesti vincere lo scudetto per spezzare l’egemonia della Juve o preferirebbe vedere vincere ancora i bianconeri per non avere il rimpianto che non sia stata l’Inter a chiudere il loro ciclo?
"Io sono uno che tende a guardare in casa. È ovvio che spero nell’Inter. Certo, poi per il campionato il fatto che ci sia la Lazio rende tutto più imprevedibile e più bello, quindi è certamente una lotta a tre. È ovvio che se dovesse vincere una squadra che non sia la Juventus – cioè l’Inter o la Lazio – darebbe al campionato un segnale del fatto che non c’è più l’egemonia della Juventus e questo renderebbe magari anche il prossimo campionato ancora più bello e imprevedibile. Questo è normale. Però la Juve rimane secondo me la favorita per lo scudetto e l’Inter e la Lazio devono essere capaci di lottare fino alla fine per cercare di fare qualcosa che sarebbe fantastico, perché è ovvio che se l’Inter dovesse vincere lo scudetto al primo anno di Conte sarebbe il massimo obiettivo. Nessuno all’inizio pensava di trovarsi a questo punto del campionato primo in classifica e se dovesse vincere la Lazio sarebbe comunque un fatto incredibile, molto bello che ovviamente neanche loro si aspettavano. Vediamo che succede domenica, è una partita molto importante perché se finisce in parità non cambia nulla e tutto è incerto fino all’ultima giornata. Se dovesse vincere o la Lazio o l’Inter la squadra vincitrice diventerebbe secondo me la principale antagonista della Juventus, anche da un punto di vista psicologico rispetto alla squadra che perde. È vero che non è una partita scudetto, ma è una partita secondo me fondamentale da un punto di vista psicologico al di là di tutto".
A Sanremo ha avuto modo di rapportarsi con un campione come Ronaldo: cosa Le è rimasto?
"Beh, Ronaldo è un fuoriclasse, fa già parte della storia del calcio. Quando l’ho conosciuto ho trovato una persona disponibile, molto carina. L’ho detto anche a Sanremo, sono quei giocatori che secondo me fanno parte del calcio in generale, al di là della squadra di appartenenza. Io sono sempre stato un tifoso dell’Inter, ma Ronaldo è uno di quei giocatori che io ammiro e per il quale faccio il tifo ovunque giochino. Questo vale per i Ronaldo, vale per Messi, Neymar, Neuer. Sono quei giocatori per i quali ho sempre avuto una stima. L’ho sempre fatto dai Buffon in passato oppure anche con Van Basten quando giocava nel Milan. Ci sono dei giocatori che appartengono al calcio. Certo, poi magari uno dice “Gioca nella Juventus, magari avesse giocato nell’Inter Ronaldo, sarei stato felice!”. Ronaldo è tanta roba. Se la Juventus in questi due anni ha vinto molto lo deve certamente a Ronaldo che le risolve spesso le partite da solo".
Secondo Lei è con il ritiro di Totti che il calcio italiano ha perso l’ultima vera stella internazionale che più si avvicina a Cristiano?
"Totti è un altro giocatore come Cristiano che appartiene a quella tipologia di calciatori che appartengono a tutti. Sono quei giocatori come Ronaldo “il Fenomeno” dell’Inter. Io ho trovato amici del Milan o della Juventus che dicevano “Caspita, avete quel giocatore che è fantastico!”, come è stato per Maradona nel Napoli o come per lo stesso Totti nella Roma. Sono quei giocatori che secondo me rendono il calcio lo sport che poi amiamo tutti, dove i bambini si rapportano, questo è importante. Perché poi ognuno ha la sua squadra del cuore, ma osservando i bambini, certi campioni sono campioni di tutti".
Lei che lavora da decenni nel mondo dello spettacolo e della comunicazione, come e quanto pensa sia cambiato il modo di vivere il calcio con l’avvento dei social?
"Sinceramente non lo so, nel senso che io non sono molto social. Diciamo che i social hanno permesso forse a tutti di avere le notizie in maniera sempre immediata. Questo vale per tutto e per tutti. Se io voglio sapere qualcosa sull’Inter vado a vedermi internet e i social e so praticamente tutto: dove stanno i giocatori, che tipo di allenamento hanno fatto, che squadra potrebbe essere messa in campo, mentre prima si aspettavano le notizie sui giornali la mattina successiva. È ovvio che i social, come tutto, hanno reso tutto più veloce".
Per concludere, una domanda a bruciapelo: secondo Lei, chi è il Fiorello dell’Inter?
"(ride, ndr) Il Fiorello dell’Inter… probabilmente, inteso come persona che finalizza tutto, potrebbe essere Lukaku. Cioè, una forza della natura simpatica, perché Lukaku è anche un giocatore molto simpatico e che può fare reparto da solo in attacco, quindi assolutamente Lukaku".
Il Manchester City fuori dalle competizioni Uefa per i prossimi due anni. Violato il Fair Play Finanziario
Il Manchester City è stato escluso in primo grado per i prossimi due anni dalle competizioni europee per aver violato i regolamenti del Fair Play Finanziario.
A comunicarlo è la Uefa stessa, che aggiunge ai danni del club inglese anche una multa da 30 milioni di euro. Il City, però, potrà presentare ricorso al CAS per far diminuire o annullare la decisione della Uefa.
Consulto a Villa Stuart per Pastore.. Niente operazione, solo terapia conservativa
I problemi fisici di Pastore, che soffre di fastidi all'anca ed ai tendini, lo stanno tenendo per troppo tempo lontano dal campo.
Il giocatore oggi, come riferito da gazzetta.it, si è sottoposto ad un consulto presso Villa Stuart che ne ha escluso l'operazione. Per lui solamente una terapia conservativa.
A Bergamo 4-1-4-1, Mkhitaryan titolare
IL MESSAGGERO - A Trigoria si fanno i conti con l'ennesimo ko. Mirante, avvertito il riacutizzarsi di un vecchio problema al ginocchio sinistro, si è sottoposto ad una risonanza di controllo che ha evidenziato una lesione del menisco mediale con indicazione ad una meniscectomia mediale selettiva artroscopica. Il portiere è stato già operato ieri mattina e in giornata comincerà il protocollo riabilitativo: diagnosticati 20 giorni di stop. E a proposito di infortuni, nelle prossime 48 ore Zaniolosvolgerà una visita di controllo.
Roma, Petrachi barcolla
IL MESSAGGERO - Nel monologo che ha preceduto la conferenza stampa di presentazione di Ibanez, Villar e Perez, il d.s. Petrachi attacca i giornalisti (e non solo) utilizzando un linguaggio, diciamo così, da campo e inciampando sempre nella parola «cazzata» e parlando di «calunnie» e «falsità» sul suo conto. Ma scrivere che Petrachi avrebbe rischiato una squalifica, significa calunniare? No. Raccontare della sua irruzione nello spogliatoio è falsità? No. Lo ha ammesso anche Fonseca e lui stesso, rivendicando il diritto di poter entrare nello spogliatoio quando vuole.
Il dirigente giallorosso parla anche della nuova società, incappando in una gaffe: «Non arriva mica Paperon de Paperoni e compra chissà chi...». Il povero Friedkin ringrazia (ri)sentito, così come i tifosi, che possono serenamente perdere le speranze e buttare a mare i sogni di gloria. «Il progetto è partito sei mesi fa e non si modifica con il cambio societario. Il mercato di gennaio ha avuto delle criticità. Questa squadra deve solo ritrovare l'umiltà. Non siamo lontani anni luce dalla Champions».