Nuova riunione del calcio per riaprire

IL TEMPO - PIERETTI - Il calcio studia una strategia in attesa di poter riprendere l’attività agonistica. Oggi a Milano l'Assemblea informale delle 20 società, l'Associazione Italiana calciatori, supportata dai medici sportivi, ha chiesto la sospensione dell'attività fino al 3 aprile, alcuni presidenti seguendo le direttive del dpcm vorrebbero ripartire prima: sarà necessario un confronto propositivo e  un'intesa collettiva. I 20 club della Lega hanno aperto sette tavoli, e stanno studiando soluzioni su diversi fronti che verranno presentate alla Figc e - successivamente - al Governo. In primis c'è il discorso sindacale con l’Aic per il taglio degli stipendi del 15%, il presidente Tommasi ha preso tempo in attesa di capire quando verrà fissata la ripresa dei campionati e quante risorse verranno messe a disposizione del sistema. Altri due tavoli riguardano la valutazione del rischio economico, sia dei singoli club che della Lega stessa. La ripresa del campionato viaggia su due strade parallele: da una parte si studiano tecnicamente i nuovi calendari, dall'altra ci si confronta a livello scientifico con i medici. La Serie A vorrebbe uscire dalla crisi con le proprie gambe, per questo sarebbe intenzionata a rinunciare ai contributi governativi in cambio di alcune modifiche da apportare ad alcune leggi, in primis quella sul professionismo che in futuro dovrebbe prevedere la riduzione automatica dei compensi in presenza di perdite di sistema, le ferie dei giocatori, i collegi sindacali. Poi c'è la Legge Melandri, eccessivamente vincolante per la contrattazione dei diritti tv che rappresenta un danno per le tv e indirettamente per i club. Poi si punta sulla revisione del decreto dignità - alla voce scommessesportive - per riappropriarsi di un asset che annualmente vale 80 milioni. L'ultimo tavolo è quello della legge sugli stadi che vincola i club frenando il rinnovamento dell’impiantistica.


Calciatori in fuga. Anche Higuain scappa

IL TEMPO - CICCIARELLI - Stavolta la Juventus che vola non è una metafora per indicare l'andamento in classifica della capolista. I bianconeri, o almeno alcuni di loro, hanno preso il letteralmente volo per lasciare l’Italia bloccata dal Coronavirus. Higuain, Pjanic e Khediraproseguiranno il periodo di isolamento volontario, scattato il 12 marzo dopo l’accertamento della positività al Covid-19 di Rugani, lontano da Torino sulla stregua di quanto fatto da CristianoRonaldo. Insomma, da un lato la Serie A discute sulla data in cui ricominciare gli allenamenti e portare a termine in campionato, dall'altro i calciatori tagliano corto e iniziano a scappare a casa. Il portoghese aveva ricevuto l'indicazione di osservare la quarantena durante un permesso di due giorni a Madeira, dove era al capezzale della madre colpita da ictus, invece gli altri tre calciatori bianconeri sono partiti circa a metà del periodo di isolamento previsto, dopo aver ricevuto l'esito negativo dal tampone di controllo effettuato nei giorni scorsi e con l'ok del club.

Il primo degli altre tre juventini a lasciare l'Italia è stato Higuain, che nella notte tra mercoledì e giovedì si è recato all'aeroporto di Torino Caselle con la certificazione medica attestante la non positività, esibita agli agenti della Polaria che dopo aver contattato la Juventus non hanno potuto fare altro che autorizzare la partenza. Ad attendere il centravanti argentino c’era un volo privato, che avrebbe fatto scalo prima in Francia e poi in Spagna per recuperare alcuni familiari prima di fare rotta verso l'Argentina, dove Higuain si sarebbe recato per fare visita alla mamma malata. Poche ore dopo anche Pjanic e Khedira hanno salutato il Belpaese per ricongiungersi alle rispettive famiglie, il primo in Lussemburgo e il secondo in Germania. Tutti e quattro i calciatori dovrebbero ultimare la quarantena in patria, anche perché tornare prima del 26 marzo comporterebbe un ulteriore isolamento di 14 giorni al rientro in Italia, come previsto dal Decreto Ministeriale 120/2020 firmato martedì dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli e dal ministro della Salute Roberto Speranza. L'effetto del decreto, come la quarantena, durerà fino al 25 marzo ma in caso di proroga i quattro giocatori potrebbero essere costretti a un nuovo periodo di osservazione al rientro, con inevitabili ripercussioni sulla loro ripresa degli allenamenti. La fuga dal Coronavirusnon riguarda solo il campionato italiano, dove altri club oltre la Juventus temono che i loro tesserati possano tornare nei rispettivi Paesi: ieri Cavani ha lasciato Parigi per rientrare in Uruguay, sulla stregua di quanto fatto nei giorni scorsi dai brasiliani Neymar e Thiago Silva, suoi compagni nel Psg. «Stiamo tutti bene - ha spiegato Isabele da Silva, moglie dell'ex milanista - ma preferiamo stare qui perché in Francia la situazione stava diventando molto difficile». Erano tornati in patria anche i serbi Jovic del Real Madrid e Ninkovic dell'Ascoli, che avrebbero violato l’obbligo dell’auto-isolamento al rientro beccandosi una denuncia da parte delle autorità. In particolare l'attaccante delle «merengues» avrebbe abbandonato l'isolamento in Spagna per festeggiare il compleanno della fidanzata, la modella Sofija Milosevic.


Pallotta aspetta e adesso Vitek “aiuta” Friedkin

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - A Trigoria si vive di fibrillazioni e pianificazioni, così scalda il cuore vedere Pallotta cosi presente, visto che in questi giorni sta chiamando molto spesso anche per informarsi sulle iniziative di Roma Cares. Gli uomini del magnate texano invece non si fanno sentire da una decina di giorni. Gli studi legali statunitensi spiegano come la valutazione iniziale della Roma potrebbe abbassarsi dopo la crisi di un centinaio di milioni, facendo perdere al patto di sindacato del club capitolino tutta la plusvalenza della cessione. Tra l’altro a Houston sono rimbalzate voci legate al nuovo Stadio della Roma: Vitek è pronto ad accollarsi gli oneri di urbanizzazione (25 milioni), diventando di fatto partner ufficiale dei proponenti. Difficilmente però l’iter andrà in aula prima di maggio.


Ecco chi è Mudryk, il piccolo genio che piace a Fonseca

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Il 31 ottobre del 2018 Fonseca fece esordire Mudryk, appena 17 anni, nel derby di coppa contro l’Olimpik Donetsk. Quel ragazzo è poi tornato in Primavera e quest’anno è brillato in Youth League. L’allenatore portoghese però se lo ricorda ancora molto bene e non a caso l’ha segnalato a Petrachi. L’ucraino è un piccolo Mkhitaryan, dalla cintola in su può giocare un po’ ovunque: trequartista, ala sinistra, ala destra e anche centrocampista centrale all’occorrenza.E’ un piede destro che ama convergere verso il centro e provare il fraseggio o il tiro in porta.


Calcio ma non solo, Kolarov: “Le priorità sono altre”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Non si fa problemi a raccontare la sua vita Kolarov, dalle chiamate con gli amici alle notizie lette su internet. Con una consapevolezza, che nulla sarà più come prima: “Il calcio non è una priorità in questo momento. E francamente non so come si possa ricominciare a maggio e finire entro il 30 giugno. Lo spero, ma non sono molto ottimista”. Dice ancora il capitano della Serbia: “Vorrei scendere in campo il prima possibile, ma dobbiamo ragionare. Considerando l’Europa League, dovremmo giocare 17 o 18 partite in due mesi. Fisicamente lo sopporteremo in qualche modo, ma vista la situazione in Italia non so cosa possa succedere. Nessuno può saperlo o pianificare qualcosa, non si sa quanto tempo potrebbe richiedere. In Cina, hanno messo le cose sotto controllo per quattro mesi e il loro regime è molto più rigoroso che in qualsiasi altra parte d’Europa. Anche se mi piacerebbe che si iniziasse a giocare, sono pessimista al riguardo”. 


Sondaggio per Pessina, altro gioiello che brilla a Verona

LA GAZZETTA DELLO SPORT - NICITA - Il Napoli sta sondando il terreno per Matteo Pessina, centrocampista duttile del Verona ma di proprietà dell’Atalanta, che lo acquistò nel 2017 dal Milan che a sua volta lo prelevò dal Monza. L’interesse per il ventiduenne è forte e c’è anche quello della Roma. La sua valutazione si aggira tra gli 8 e i 10 milioni di euro.


Pallotta aspetterà Friedkin fino a settembre

CORRIERE DELLA SERA - La situazione del calcio ha logicamente fermato la trattativa per la cessione della Roma, ma non l’ha fatta naufragare. Pallotta è disposto ad aspettare Friedkin fino a settembre. I valori dei club subiranno un mutamento, al ribasso. Sarà l’attuale presidente a veder assottigliarsi la quota del guadagno dalla cessione. In un momento come questo, comunque, è difficile fare cifre precise. Intanto gli svizzeri del Sion hanno licenziato 10 calciatori che hanno rifiutato la proposta del presidente Constantin di ridurre il salario a 12.350 franchi al mese. Tra di loro c’è Doumbia.


Kolarov: “Non sono ottimista, c’è poca disciplina”

CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - Kolarov in Italia ha passato sei anni e conosce gli italiani: “Mentalmente sono simili a noi serbi. Non riescono capire bene la prima volta“. Conosce soprattutto i calciatori della sua nazione come Jovic e Ninkovic che, secondo la stampa di Belgrado, sarebbero stati denunciati per aver violato l’obbligo di quarantena. Ancora il terzino: “Molti non hanno preso sul serio la situazione. Tutti dovrebbero essere responsabili non solo di se stessi, ma anche delle altre persone. Qui a Roma l’hanno capito con calma, quando la situazione a Milano, Bergamo e Brescia ha iniziato a essere catastrofica.Ora le limitazioni sono molto severe e penso che lo saranno ancora di più perchè ci sono persone che non rispettano le misure scritte“. Realista sulla ripresa della Serie A: “Il calcio non è una priorità in questo momento. E francamente non so come si possa ricominciare a maggio e finire entro il 30 giugno“.


Serie A, le squadre riprenderanno gli allenamenti non prima del 4 aprile

Nella giornata di oggi si terrà l’assemblea a distanza dei presidenti di Serie A, per stabilire quando tornare ad allenarsi, e non solo. Si va verso il ritorno in campo delle squadre per gli allenamenti il 4 aprile, ovvero il giorno dopo quello consigliato dalla Federazione dei medici sportivi. I giocatori si alleneranno divisi in piccoli gruppi. Le sedute collettive, in cui si potrà tornare a esercitare anche la tattica, verranno rimandate di oltre dieci giorni: appuntamento al 15 aprile. Lo scrive tuttomercatoweb.com.


Cristante: "Un grandissimo abbraccio a Bergamo. Noi giocatori stiamo facendo il nostro"

Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 dell'emergenza che sta vivendo l'Italia intera:

"Vorrei mandare un grandissimo abbraccio alla città di Bergamo che in questo momento più di altre ha bisogno di sostegno. Noi, tramite Roma Cares, abbiamo lanciato questa campagna raccolta fondi per l'Ospedale Spallanzani che qui a Roma è in prima linea per combattere questo virus. Noi giocatori stiamo facendo il nostro e chiunque voglia dare una mano tramite il nostro sito AS Roma può dare il suo contributo".

Avete una chat interna tra voi tesserati della Roma per confrontarvi?
"Abbiamo la nostra chat interna in cui ci aggiorniamo sia sullo stato di salute delle nostre famiglie sia su un'eventuale ripresa del campionato e degli allenamenti. Dal punto di vista personale penso di aver fatto finora una buona stagione. Ho avuto un brutto infortunio che mi ha tenuto fuori per un po' di tempo, ma poi sono rientrato e non vedo l'ora di iniziare quando questa brutta storia sarà finita".


L'Uefa dirama una serie di FAQ per rispondere a domande sulla ripresa

La Uefa, tramite il proprio sito ufficiale, ha diramato una seie di FAQ per rispondere alle domande più frequenti sulle date delle partite finali della stagione europea:

Quanto tornerà alla normalità il calcio Europeo?
"È presto per dire quando il calcio sarà giocato ancora. Come abbiamo fatto sin dall'inizio della pandemia del COVID-19, la UEFA continuerà a relazionarsi con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e con le autorità locali per guidare la risposta del calcio alla crisi che cambia costantemente. Come mostrato martedì, siamo pronti a scelte difficili, che saranno basate su consigli d'esperti e con la salute al primo posto".

Perché è stata data priorità alle leghe piuttosto che agli Europei?
"Crediamo che spostare Euro 2020 sia stata la soluzione migliore per il calcio Europeo. Speriamo che aiuti le competizioni nazionali e internazionali in corso a essere completate. Il consesso, che riguarda 55 associazioni membre, la FIFPro e i rappresentanti delle leghe e dei club, hanno sottolineato l'unità d'intenti che serve. In un periodo di sfide mai viste, lo sport sta mostrando le sue migliori qualità. Forza, solidarietà, tolleranza".

EURO 2020 si sarebbe dovuto svolgere il 12 paesi per celebrare il 60° anniversario della competizione.
"Confidiamo sul fatto che le sedi resteranno le stesse, garantendo che il torneo rimanga fedele alla sua visione originale: organizzare un evento veramente europeo che si addice al 60° compleanno di EURO. Il torneo sarà ancora noto come UEFA EURO 2020".

La UEFA ha istituito un gruppo di lavoro. Chi ne fa parte e che ruolo ha?
"Il gruppo di lavoro comprenderà rappresentanti dell'amministrazione UEFA, della European Club Association e delle European League. Esplorerà diversi modi per consentire il completamento dell'attuale stagione dei club, sia a livello nazionale che europeo. Le decisioni finali possono essere prese solo quando abbiamo maggiore chiarezza su quando il calcio sarà in grado di ricominciare".

Le finali di Champions ed Europa League si giocheranno nelle date previste e nei luoghi designati (Istanbul e Danzica, ndr)?
"È troppo presto per dirlo. Il nostro obiettivo è quello di completare tutte le competizioni europee e nazionali per club entro la fine dell'attuale stagione sportiva - 30 giugno 2020 - se la situazione migliora. Tuttavia, la salute di tutte le persone coinvolte deve essere prima garantita. Il gruppo di lavoro valuterà diversi scenari. Dobbiamo attendere l'esito delle sue discussioni e l'evoluzione della situazione prima di giungere a qualsiasi conclusione".

In che modo le squadre si qualificheranno per le competizioni europee per club della prossima stagione se i campionati nazionali non possono essere conclusi?
"È troppo presto per rispondere a questa domanda e il nostro obiettivo è garantire che tutte le competizioni nazionali possano essere completate".

I biglietti per EURO 2020 saranno rimborsati?
"Sì, per intero. Ma i possessori di biglietti avranno anche la possibilità di conservare i loro biglietti per il 2021. La UEFA contatterà in modo proattivo tutti i possessori di biglietti a tempo debito".

In che modo la UEFA minimizzerà l'impatto economico delle sue decisioni sui club e le federazioni nazionali?
"La UEFA lavorerà duramente per ridurre al minimo l'impatto sulle sue 55 federazioni affiliate, molte delle quali si basano sui finanziamenti dell'Europeo per attuare fondamentali attività di base e di sviluppo nei rispettivi paesi. Le partite già rinviate verranno riprogrammate e faremo tutti gli sforzi possibili per garantire che gli Europei saranno messi in scena nel 2021 nelle stesse condizioni originariamente previste. Rinviando EURO 2020, abbiamo dato alle competizioni europee per club e ai campionati nazionali in corso le migliori possibilità di essere completate e, quindi, di ridurre al minimo qualsiasi impatto finanziario negativo".

Che cosa accadrà alle altre competizioni UEFA per squadre nazionali e maschili e femminili?
"Tutte le competizioni sono state rinviate fino a nuovo avviso. Stiamo lavorando a soluzioni per ciascuno di essi non appena è possibile riprendere il gioco".

Quale sarà l'effetto a catena di posticipare EURO 2020 di 12 mesi su altri tornei finali UEFA che si terranno nel 2021?
"La UEFA riorganizzerà le finali della Nations League, l'Europeo femminile, gli Europei Under 21 maschili".


Candela: "Alla Roma dovevamo vincere di più. Roma e l'Italia mi hanno dato tanto"

Vinent Candela, ex giocatore della Roma, ha rilasciasto un'intervista sul sito gianlucadimarzio.com per parlarare dei suoi anni in giallorosso e della sua carriera:

Che rapporti hai con i tuoi ex compagni di squadra?
Sono rimasto amico con tutti, Totti lo conosco da 25 anni. Quando sono arrivato a Roma eravamo giovani e lui mi ha fatto conoscere la città. In campo eravamo forti, ma anche fuori ci siamo divertiti tanto. Bello avere un gruppo così. Con Francesco oggi giochiamo anche a padel insieme”.

Un ricordo negativo dello scudetto con la Roma?
Quando i tifosi sono entrati in campo prima della fine dell’ultima partita. è stata l’unica volta in cui mi sono arrabbiato con loro. Poi per fortuna abbiamo potuto riprendere il match e festeggiare”.

Il campionato del 2001/2002?
"Ci è mancato Batistuta, aveva tanti problemi fisici. La voglia di fare bene c’era. Il giorno dopo lo Scudetto 2001, per esempio, ho portato Capello a casa di Montella per festeggiare, dato che avevano litigato in quei mesi. Poi ci sono state delle cessioni gravi per lo spogliatoio come Di Francesco, Nakata e Mangone. Sono arrivati campioni come Panucci e Cassano ma non è bastato. Il gruppo è cambiato e abbiamo sbagliato tutti, dovevamo vincere di più”.

La sconfitta con il Milan del 6 gennaio 2004?
Bel casino. Tornavamo dalla sosta, chi prima e chi dopo. Abbiamo sbagliato come gruppo e ne abbiamo pagato le conseguenze”.

Udinese, Siena e Messina dopo la Roma...
Prima sono stato all’Udinese, che gioca in una città particolare dove si vive bene. C’erano campioni come Di Natale, Pinzi, Iaquinta, Di Michele e De Sanctis, è stato un anno bellissimo. Poi però volevo riavvicinarmi a Roma e ho chiamato Perinetti, ds del Siena che mi aveva portato a Roma, per propormi. E così sono andato a Siena, città meravigliosa, ma con l’allenatore non è andata bene e dopo 4 mesi sono andato via. Infine c’è stato il Messina, volevamo salvare la squadra ultima in classifica ma non abbiamo vinto una partita… E da lì ho smesso”.

L'Italia meritava di vincere il Campionato Europeo del 2000?
"Non lo so, ma forse nel 2006 meritava la Francia. Comunque a fine partita avevo capito la delusione italiana, mi sono messo a parlare con Totti e Di Biagio negli spogliatoi. Poi dopo mi hanno detto di andare a festeggiare. Nel 2006 poi sono stato felice lo stesso, Italia o Francia mi andava bene. Questo paese e Roma mi hanno dato tanto, sia in campo che come uomo”.

La Roma di Fonseca?
La seguo e la tifo. Dzeko è straordinario e c’è tanta qualità con Mancini, Smalling, Kolarov, Cristante, Pellegrini o Zaniolo. Manca concentrazione, si sono buttati troppi punti. Ma il top del rendimento credo che debba ancora arrivare”.