Roma e Pastore: un'attesa da 15.600 euro al minuto

CORRIERE DELLA SERA - La sintesi della vita di Javier Pastore in giallorosso nel resoconto da Trigoria è questa: "Individuale programmato". L'argentino, preso due estati fa dal PSG per 24.5 milioni, si allena ancora a parte per un dolore all'anca, ed è fermo dallo scorso 11 novembre. In questa stagione è sceso in campo 722 minuti, contro i 787 dello scorso anno. Nei bilanci del club pesa 11 milioni, di cui 6 di ingaggio lordi e 5 di ammortamento. Se dividiamo questa cifra per il tempo che ha trascorso in campo, Pastore costa alla Roma 15.591 euro al minuto. La sua grande occasione poteva essere venerdì contro il Bologna vista la squalifica di Pellegrini, ma in campo è andato Mkhitaryan.


Idea Paratici per la Roma

IL TEMPO - AUSTINI - È nei pensieri da tempo e questa potrebbe essere la volta buona. La Roma ha in mente Fabio Paratici, il dirigente juventino degli otto scudetti consecutivi e dell'acquisto di Cristiano Ronaldo. Al momento solo un’idea in mezzo a tanti ragionamenti di Guido Fienga, incaricato di guidare la transizione da Pallotta a Friedkin. La posizione di Petrachi non è ad oggi in discussione, ma il Ceo giallorosso si tiene pronto ad ogni evenienza e vorrebbe proporre vari scenari possibili al futuro proprietario. Con Paratici non può ancora partire una trattativa per il semplice fatto che è impensabile immaginare un passaggio «volontario» dalla Juventus alla Roma: con le debite proporzioni, sarebbe come se in Formula 1 Hamilton lasciasse volontariamente la Mercedes per guidare una Renault. Ma uno spiraglio c'è ed è legato ai risultati. La Juve di Sarri cammina su un filo, può ancora vincere tutto così come restare a mani vuote a fine stagione. E in quel caso l'allenatore potrebbe non essere l'unico a pagare il conto. Chiariamo: il rapporto tra Paratici, Agnelli e il resto della dirigenza bianconera resta solido, eppure c’è chi giura da Torino che il castello potrebbe presto sgretolarsi, per colpa di una squadra che sta deludendo a fronte di un bilancio appesantito dai costi altissimi della rosa, dopo un mercato non esattamente riuscito. Sia in entrata sia in uscita. E allora, se il varco si aprisse davvero, Fienga è pronto a pressare il dirigente piacentino, sbarcato a Vinovo nel 2010 conla carica di direttore sportivo e promosso a Chief Football Officer dopo l'addio di Marotta, con tanto di rinnovo contrattuale fino al 2021. I soldi non rappresentano un ostacolo insormontabile, perché lo stipendio di Paratici alla Juve è addirittura inferiore a quello di Petrachi: il primo guadagna 1,96 milioni di euro lordi a stagione più bonus da 860mila euro, il diesse giallorosso ha altri due anni di contratto a 2,165 milioni di euro lordi più premi che, nella stagione in corso, avrebbero potuto garantirgli fino a un massimo di altri 850mila euro netti, ma solo vincendo tutto (scudetto, Coppa Italia ed Europa League). La Roma aveva già inserito Paratici tra i candidati alla direzione sportiva nel 2017, quando andava trovato un erede di Walter Sabatini. Al casting di Pallotta partecipò anche il dirigente bianconero, che, pur allettato dalla proposta, alla fine decise di restare alla Juve dove i suoi margini di manovra erano in piena espansione. La Roma è una scommessa che lo alletta, passa spesso perla Capitale, Olimpico compreso: non si contano le sue presenze in tribuna per osservare dal vivo giocatori. Da Zaniolo in giù. La scorsa estate ha avuto modo di approfondire la conoscenza con Fienga durante le trattative per lo scambio Spinazzola-Luca Pellegrini, più altre ipotesi di mercato nate fra i due. Con Petrachi lo lega un rapporto di lunga data e non si potrebbe escludere una collaborazione tra i due. Si vedrà, per il momento Paratici rappresenta una carta che Fienga potrebbe giocarsi al momento opportuno per conquistare la fiducia di Friedkin. Un po’ come ha provato a fare la scorsa estate corteggiando Antonio Conte. Ma il domino deve ancora partire.


La squadra fa gruppo a pranzo

IL TEMPO - BIAFORA - Tutti insieme a pranzo per provare a compattare il gruppo in vista di un match fondamentale per la stagione giallorossa. I giocatori della Roma, guidati da capitan Dzeko, dopo l'allenamento di ieri mattina si sono ritrovati tutti intorno ad un tavolo per dimenticare insieme le ultime prestazioni negative con Sassuolo e Bologna. La squadra sta tentando di ritrovare in tutti i modi la giusta serenità a pochi giorni da uno snodo cruciale dell'annata calcistica, ovvero la partita con l'Atalanta di Gasperini e l'imminente sedicesimo di Europa League con il Gent. Prima del pranzo Fonseca ha diretto il secondo allenamento della settimana che porta alla sfida con i bergamaschi. Pastore, come accaduto sette giorni fa, ha svolto una seduta individuale programmata. Il trequartista argentino avverte ancora dolore a causa dell’edema osseo rimediato nella gara di novembre con il Parma e sarà gestito - ma sarà comunque convocato - fino a che il problema all’anca non sarà del tutto superato. A parte anche Zaniolo e Diawara: in questi giorni sono fissate le visite mediche di controllo per entrambi, che, come testimoniato da una storia Instagram in seguito cancellata, si sono recati insieme al pranzo di squadra


Gomitata di Totti e si sfiora la rissa

IL TEMPO - ZOTTI -  Nervi tesi alla Longarina dopo un fallo di Totti. Sul finale del primo tempo della sfida di campionato di calcio a otto tra Totti Sporting Club e Frosinone - giocata al centro sportivo dell'ex capitano della Roma - gli animi delle due panchine si sono scaldati per uno scontro di gioco che ha visto protagonista il numero 10. Durante un controllo di petto Totti ha allargato troppo il gomito colpendo involontariamente Iannuccillo. Totti si è subito scusato con il capitano del Frosinone, costretto ad abbandonare momentaneamente il terreno di gioco per un piccolo taglio sul viso, ma a bordo campo nel giro di pochi secondi si è scatenato un parapiglia. «E un fallo volontario» l'accusa dei ciociari che ha scatenato la reazione di un componente della panchina della Totti Sporting Club. La rissa è stata scongiurata soltanto dall'intervento del tecnico Cancellieri e di un dirigente del Frosinone. Ristabilita la calma, la gara - finita 2-2 - è proseguita senza problemi.


La guerra Fifa-agenti si allarga: ballano affari per un miliardo

CORRIERE DELLA SERA - Scontro aperto tra la Fifa e i procuratori. Da una parte la decisione della federcalcio mondiale di mettere un tetto del 3% alle commissioni dei procuratori, dall’altra la controffensiva di 4 dei più potenti agenti al mondo: Jorge Mendes, Mino Raiola, Jonathan Barnett e David Manasseh. I 4 superagenti fatto squadra e nelle settimane scorse si sono incontrati a cena a Londra per preparare l'opposizione alle nuove norme imposte dal governo del calcio.

Il fronte anti-Fifa si allarga: si sono unite alla battaglia anche due associazioni di agenti, una inglese e una internazionale. La Faf, Football Association Forum, la società costituita da Raiola e gli altri tre, ha inviato una lettera dai toni molto duri ai vertici del calcio mondiale: «Molte delle proposte che la Fifa ha suggerito sono altamente controverse, inaccettabili per gli agenti e illegali sotto molti aspetti»


Parma-Lazio, Lotito reagisce: «Critiche all'arbitro inutili e fuori luogo»

CORRIERE DELLA SERA - Non si placano le polemiche dopo gli episodi di Parma-Lazio e le proteste furibonde di D’Aversa, il quale ha contestato la decisione dell’arbitro di non concedere il rigore agli emiliani allo scadere per la trattenuta di Acerbi ai danni di Cornelius.

Lotito, a Milano per un evento, ha spiegato quale sia la sua posizione in merito a questa situazione, oltremodo delicata in vista dello sprint a tre con Juventus e Inter per lo scudetto «Non ho mai espresso giudizi sugli arbitraggi perché lo ritengo fuori luogo e non utile, soprattutto a caldo, a incontro appena finito. Credo che la Lazio a Parma abbia meritato e che tutte le interpretazioni fatte a posteriori siano prive di fondamento».


Europa Conference League, in Serie A vi accederà la sesta classificata

Dalla stagione 2021/22 ci sarà una nuova competizione per club, l'Europa Conference League. A questa nuova competizione parteciperanno 32 squadre che si divideranno in otto gironi, seguiti dalle fasi finali che inizieranno dagli ottavi di finale. La vincitrice accederà all'Europa League della stagione successiva.
In Serie A la squadra che parteciperà alla Conference League sarà la sesta classificata già a partire dal prossimo campionato.


Allenamento Roma: palestra, atletica e tattica. Individuale per Pastore

La Roma continua il suo percorso di avvicinamento alla sfida di campionato contro l'Atalanta.
I giallorossi si sono allenati a Trigoria cominciando con un riscaldamento in palestra ed un lavoro sulla forza. In seguito squadra in campo per esercizi di velocità ed atletica aumentando sempre di più l'intensità. In chiusura tecnica di trasmissione del pallone e focus tattico.
Come ieri Pastore ha svolto lavoro individuale programmato; mentre Diawara, Zaniolo e Zappacosta hanno continuato il percorso di recupero.


La tempesta Ciara colpisce lo stadio del Gent. Crollati alcuni pannelli del tetto

Il Nord Europa da giorni è stato colpito dalla tempesta Ciara, che si è abbattuta anche sullo stadio del Gent. L'impianto Ghelamco Arena, come riferito dalla società belga sul sito ufficiale (kaagent.be), lo scorso lunedì ha subito danni al tetto con la caduta di alcuni pannelli. Sono in corso indagini per verificare l'entità dei danni e porvi riparo per non compromettere le future competizioni, ma la struttura portante dell'Arena sembra essere intatta.
Lo stadio, ricordiamo, ospiterà fra circa due settimane il match di Europa League tra i padroni di casa e la Roma.


Lesione del menisco mediale per Mirante. Operato in mattinata

Antonio Mirante, portiere di riserva della Roma, lo scorso lunedì ha accusato il riacutizzarsi di un vecchio problema al ginocchio sinistro.
In mattinata il giocatore è stato sottoposto ad una risonanza di controllo ed è stato visitato dal professor Mariani che ha confermato una lesione del menisco mediale con indicazione ad una meniscectomia mediale selettiva artroscopica. Immediatamente operato, l'intervento è riuscito perfettamente con Mirante che già domani inizierà il percorso riabilitativo.
Ancora da verificare i tempi di recupero ed il rientro in campo.


Allenamento Atalanta, seduta tecnico-tattica in vista della Roma

Allenamento mattutino per l'Atalanta Centro Bortolotti di Zingonia in preparazione alla prossima sfida che vedrà i nerazzurri affrontare la Roma sabato sera al Gewiss Stadium. Palestra, esercitazioni tecnico-tattiche sul campo, partitelle finali il programma di lavoro odierno dei nerazzurri di Gasperini che domani, sempre a Zingonia, si allenaranno ancora al mattino a porte chiuse. Lo riporta atalanta.it


Conferenza Stampa: le presentazioni di Ibanez, Perez e Villar

La Roma ha ufficialmente presentato quest'oggi i neo acquisti Ibanez, Perez e Villar. Ad aprire la conferenza è stato il DS Petrachi:

PAROLE PETRACHI

"Siamo qui per presentare questi tre ragazzi. Prima però mi premeva puntualizzare alcuni aspetti ed alcune cose che da qualche settimana escono fuori. Ci tenevo a fare un po’ di chiarezza: a volte quando si scrive si dicono cazzate e se non fermi l’emorragia diventano vere. Alla mia prima presentazione ho detto che quest’anno con la Roma era l’anno zero. Sono stato chiamato dalla proprietà per provare a recuperare gli errori fatti negli anni precedenti, cercando di risolvere problemi che lo scorso anno e quello precedente erano in essere in questa società. Con tanta umiltà, voglia ed entusiasmo mi sono calato nella parte ed è stata fatta una grande mole di lavoro. Sto portando il credo che la società mi aveva imposto nel provare a trasformare qualcosa che lo scorso anno soprattutto non ha funzionato. La Roma ha fatto una vera e propria rivoluzione, magari qualcuno l’ha dimenticato. La Roma ha fatto uscire 20 giocatori e ne ha fatti uscire 14. Con 70 milioni ho comprato 7 giocatori. C’è bisogno che qualcuno capisca che per un progetto del genere serve pazienza e comprensione. Quando ci sono le rivoluzioni qualcosa può venire bene, qualcosa meno. Non amo le calunnie e le falsità, che spesso su qualche giornale o media esce da vigliacchi. Bisogna guardarci in faccia. Non faccio comunella, non rispondo ai vostri messaggi da quest’estate, la mia schiena è sempre dritta. Oggi sono la persona che volete attaccare, cercherò di non essere spappolato, cerco di fare bene nel mio obiettivo col massimo impegno. Finché sarò qua cercherò di fare la mia idea di calcio, ci riuscirò? Non lo so, ma ce la sto mettendo tutta. Se qui c’è un po’ di intelligenza e buona fede, venti giorni fa si decantava una Roma importante, che giocava forse il miglior calcio in Italia. Ora è in difficoltà, io ero preparato a questo, ma non alle calunnie ed alla falsità. Ho tanti articoli: Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport o Il Tempo. Si dice “Petrachi bacchettato da Dzeko che vuole qualità”. E’ falso. Dzeko deve fare il calciatore e non spetta a lui, ma è intelligente e non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Lui è un leader e lo fa nello spogliatoio. Prima cazzata. Si dice che sono stato convocato per essere messo alla prova dalla nuova società: io ho detto i programmi futuri e la programmazione con gli investimenti. E’ stata scritta una inesattezza totale. Con i nuovi acquirenti che volevano sapere le possibili nuove spese. Un’altra cazzata detta. Mi hanno censurato, sembravo un killer non il direttore sportivo. Sembrava potessi essere squalificato, ci avete marciato, ma mi hanno assolto. Sono stato ripagato e sono stati smentiti i fatti. Non parlo solamente a livello cartaceo, ma anche televisivo. Sono consapevole che è un momento difficile, forse abbiamo smarrito un po’ d’umiltà. La prestazione nel derby ci ha fatto volare troppo alti, abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque, senza determinazione fai fatica nel gioco di Fonseca, che si sposta molto sull’aggressione della palla. Se non fai un pressing asfissiante, così come contro la Lazio, che ha fatto la partita più brutta, non va. Abbiamo sbagliato partite contro la Sampdoria, con il Torino, con il Sassuolo e col Bologna. Deve farci riflettere. Noi lo sappiamo. Dobbiamo fare molto di più, crederci di più, mettere più cattiveria. Abbiamo investito su tanti giovani, ma i frutti vengono dopo un po’. Questa squadra gioca con 6/11esimi di nuovi acquisti, nessun altro lo fa. Sta a testimoniare che ci vuole del tempo: è una squadra giovane, con tanti ragazzi che si stanno conoscendo. Le difficoltà sono arrivate e dobbiamo affrontarle con lo spirito e l’umiltà che ci ha contraddistinto. Nei momenti di difficoltà siamo venuti fuori, ricordo i 10 infortunati, ci siamo rialzati. La più bella Roma è stata in quel periodo. Questo gruppo mi identifica, ha il mio stesso carattere. In questi giorni questo è venuto meno".

Su Ibanez…
"Il mio amico ed il vostro ex direttore Sabatini ha detto che gli abbiamo dato più soldi per questo è qui. Ibanez non ha avuto un contratto doppio rispetto a quello che garantiva il Bologna. Qui prende gli stessi soldi, non è una questione economica, ma una scelta. A precisazione dell’uomo: nessuno deve mettere in discussione l’uomo, che ha fatto una scelta tattica e per il suo futuro. Il tempo dirà se sarà giusta, ma non è economica".

Può chiarire cos’è successo a Reggio Emilia?
"Dopo il tre a zero dopo 45 minuti mi è venuto spontaneo andare nello spogliatoio e dire che c’era da vergognarsi per una prestazione penosa. Non vedevo la stessa squadra vista contro la Lazio. Dopo ha parlato il mister ed ha preso la parola per dire quello che voleva di tattica. Dopo ho ascoltato la ramanzina del mister. Io vado sempre negli spogliatoi, sempre a contatto con la squadra e trovo legittimo che se c’è qualcosa, come essere sotto di tre gol, devo far sentire la mia voce e quella della società. C’era da vergognarsi, forse voi siete bravi ad avere degli spifferi. Io sono omertoso e sono attento agli sciacalli che fanno uscire le cose. Questo non è sano giornalismo, questo è gossip. Se uno entra in casa tua e la vicina di balcone spiffera mi girano le scatole. Non c’è alcun tipo di discrepanza, l’allenatore parla ed è il gestore del gruppo. Io ho tutto il diritto di dire quello che penso e lo farò finché sarò qui a fare il mio lavoro, questo è il mio. Può piacere meno, ma l’importante è trovare la coesione e che si lavora tutti nella stessa direzione".

Hai parlato della strategia di puntare sui giovani. Come si coniuga questa filosofia con la necessità di raggiungere il quarto posto e con gli infortuni di Diawara e Zaniolo?
"Io credo che i giovani siano linfa per l’immediato e per il futuro. Le difficoltà nel mercato di gennaio sono state importanti. Lo sanno anche i muri in un cambio di proprietà crea scompensi e problematiche. Non sei padrone e libero di fare quello che vuoi. Gennaio è complicato, non è facile sostituire Diawara e Zaniolo, si è anche sfortunati, ma nessuno lo dice. L’idea del direttore sportivo è quella di prendere due giocatori giovani forti, nei quali credo molto, anziché prendere altri giocatori perché c’è un closing in atto. Se hai 100 milioni prendo Tizio e Caio, ma c’è un closing in atto. Difficoltà dettate da un passaggio di proprietà che ancora non è avvenuto. Ho spiegato ai calciatori: potrebbe succedere qualcosa, come non. Non pensate che arriva Paperon de Paperoni e compra chissà chi. Se poi ci sarà da fare dei correttivi si fanno. Il progetto è partito 6 mesi fa e non cambia con il cambio societario. Se continuerà Pallotta o meno si vedrà. Il mercato di gennaio ha avuto delle criticità che ho affrontato. Non siamo distanti anni luce dalla qualificazione in Champions. Domenica è una finale, siamo a tre punti, dobbiamo tirare fuori la sana cattiveria e sono convinto che ne usciremo anche più forti".

Lei ha parlato di inesattezze da parte dei media. Non sarebbe più opportuno stabilire una comunicazione più costante per rendere più chiaro il quadro generale?
"Se devo ricevere tante telefonate non faccio figli e figliastri. Io se rispondo devo farlo a tutti. Non è semplice parlare con chiunque e dire le cose. Più sei in silenzio ed è meglio. Io preferisco star zitto, ma come oggi è successo, io sono pronto a confrontarmi, ma non mi sono mai sottratto ad una domanda o detto che non voglio rispondere. Sono sempre stato onesto e leale. Io non posso modificare. Se mi si chiede una conferenza pubblica io non mi tiro indietro: posso comunicare i pensieri e le strategie future. Se uno però mi chiede di prendere un caffè non lo faccio per il rispetto di tutti. Io non faccio mangiare nessuno dei pesci, sono leale e corretto con tutti. Questo è Petrachi".

Quali sono le calunnie scritte da Il Tempo su di lei? Non abbiamo scritto nulla di quello che ha detto e calunnie è un termine forte. Non so a cosa si riferisca…
"Mi sarà sfuggito. Sono uno che non legge per star fuori da queste dinamiche, ho un meraviglioso servizio stampa che mi dice cose. Se ho detto Il Tempo chiedo scusa, mi è scappato e non era mia intenzione".

PAROLE PEREZ

Hai già notato differenze nelle marcature con la Liga?
"Sì è vero. Ne avevo già parlato al telefono con Fonseca e l’ho vista nella prima partita. C’è più aggressività ed ho trovato difficoltà, già ora le cose vanno meglio".

L’arrivo alla Roma è un punto di arrivo o nella tua testa c’è già quello di tornare al Barcellona?
"Se ho deciso di venire alla Roma è perché voglio crescere e diventare importante qui. Il Barcellona è il passato, la Roma è il presente. Ho firmato un contratto di 4 anni e mezzo e farò di tutto per crescere qui".

Che percezione avevi della Roma dalla Spagna? Cosa ti ha convinto a venire qui?
"Ho sempre visto la Roma come un grande Club. La chiacchierata col mister, la fiducia e le spiegazioni sono state decisive. Sono felice di essere qui, sono uscito da un grande club ma sono arrivato in uno altrettanto grande".

Il passaggio dall’Italia alla Spagna è stato molto forte. Già sapevate o vi ha colto di sorpresa?
"Io vengo dal Barcellona, un grande club così come questo. E’ un passo in avanti della mia carriera, esco da una zona di confort, cambiando paese e cultura. E’ una sfida importante. Quando si cambia squadra non ti regala niente nessuno, non parti titolare. Devi lavorare e sudare per guadagnare il posto".

PAROLE IBANEZ

Quali sono le tue caratteristiche? Che tipo di giocatore sei?
"Ho velocità, mi piace avere la palla tra i piedi. Sono solamente parole, perché spetterà a me sul campo dimostrare quello che sono".

Hai un suggerimento da dare al mister per poter far bene contro l’Atalanta sabato?
"L’Atalanta la conosco bene, sono stato lì un anno. Non ho avuto modo di parlare del mister, ma fino ad ora ci ha spiegato delle cose e mi trova d’accordo. E’ una partita difficile, uno scontro diretto e ci stiamo preparando".

Ti senti pronto per questa avventura?
"Siamo tutti e tre pronti per fare il meglio della squadra e pronti per giocare".

Ci sono 6 centrali alla Roma. Preoccupato di trovare poco spazio?
"So che c’è molta concorrenza, dovrò lavorare molto. Potrò ritagliarmi e conquistare uno spazio, non solamente da qui a giugno ma anche oltre, sono sicuro che potrò".

Negli ultimi anni i giocatori hanno dato l’impressione di non conoscere il passato della Roma. Avete già pensato ad un ex giocatore della Roma nel vostro ruolo?
"Io penso di poter parlare a nome di tutti e tre. Conosciamo la storia del club da prima di firmare, la sua storia. Rispetto ai campioni del passato: ciascuno ha la propria identità, siamo qui per fare il nostro meglio per ambientarci il prima possibile. Sappiamo che la storia di questo club è grande".

Ieri siete andati a pranzo insieme. Non ti chiedo cosa vi siete detti, ma come hai visto il gruppo?
"Sì è vero, al termine dell’allenamento siamo andati a pranzo tutti insieme. E’ un bel gruppo, eccezionale. Ci hanno accolto benissimo, ci sentiamo già legati. Sono occasioni per unirci e già siamo concentrati sulla prossima partita".

PAROLE VILLAR

Come procede l’ambientamento alla Roma?
"Vorrei ringraziarvi per l’accoglienza che abbiamo ricevuto, del direttore sportivo, dell’allenatore e dei compagni. L’ambientamento procede bene ed ho molta voglia di lavorare".

Dove pensi di poter giocare meglio? Puoi sostituire Diawara?
"Diawara è un grande calciatori e siamo dispiaciuti del suo infortunio, speriamo di vederlo presto. Mi sento più a mio agio col numero 8 con un mediano difensivo accanto. Ho giocato anche mezzala e sono pronto a giocare in qualsiasi posizione del centrocampo quando il mister mi chiederà di giocare".

Ti senti pronto per questa avventura?
"La pressione c’è in una piazza come Roma, ma in ogni grande club. Noi siamo pronti a questa pressione ed è giusto che chi non la regge si dedichi ad altro".

Il tuo ex allenatore ha detto che hai perso due kg per lo stress. Puoi spiegarci meglio?
"Sì è vero. Nel periodo dal 20 al 30 di gennaio sono stati giorni frenetici, è stato tutto un po’ strano. Molto è dipeso dalla mia voglia di venire alla Roma e che non si riusciva a chiudere, per fortuna tutto è andato bene. Ho recuperato la serenità e sono tornato alla mia vita".

Il passaggio dall’Italia alla Spagna è stato molto forte. Già sapevate o vi ha colto di sorpresa?
"Io venivo da una squadra in seconda divisione e lui dal Barcellona. Il salto per me è grande, sono pronto a dimostrare il mio valore. Stiamo cercando casa e ci stiamo ambientando. Abbiamo giocato pochi minuti, io solamente nella prima. Ora sta a noi lavorare duro per dimostrare di essere giocatori importanti per la squadra. Dobbiamo lavorare duro, essere scrupolosi e vivere il calcio come deve fare un professionista".