Cristante: "Contentissimo per il rinnovo. Alla Roma voglio crescere e vincere"

Dopo aver rinnovato con la Roma fino al 2024, Bryan Cristante ha parlato ai microfoni di Roma TV durante il Match Program Preview:

 

Abbiamo una bellissima notizia, da condividere con i tifosi…
Sì vero, una grandissima notizia. Mi piace qui, mi piace la squadra, abbiamo un progetto che stiamo sviluppando e porterà a grandi risultati”.

 

Lei crede nel progetto Roma, ma la Roma crede nel progetto Bryan Cristante…
È un grande segnale di fiducia nei miei confronti di cui sono contentissimo. Voglio crescere ancora, voglio vincere qualcosa. Ci sono delle ottime basi e una grande idea per il futuro”.

 

Qualche giorno fa c’è stato anche il rinnovo del contratto di Kolarov, a conferma di un progetto a lunga scadenza che cresce anno dopo anno…
Il progetto parte da quest’anno, sicuramente bisogna essere competitivi da subito e raggiungere i nostri obiettivi. In un anno non si può vincere lo scudetto, ma è un progetto ottimo, strutturato, con delle grandi idee… che deve portare a qualche titolo”.

 

Da qualche giorno è tornato ad allenarsi con il gruppo, come va?
Sì, martedì sono tornato ad allenarmi con il gruppo, sto bene e sono contento: con i dottori e i fisioterapisti abbiamo fatto un gran lavoro. Sono rientrato sentendomi subito bene ed era la cosa più importante”.

 

In questi mesi di assenza quanto ha visto crescere la squadra?
Quando sei lontano dai campi ci fai anche più caso, guardi le partite con un occhio diverso. Devo dire che abbiamo fatto un grosso passo in avanti sotto tutti i punti di vista, difensivi e offensivi. Si tratta solo di continuare su questa squadra, di continuare a seguire il mister e di fare ogni partita al meglio”.

 

A proposito del mister, qual è il suo rapporto con Fonseca? Si aspettava un impatto così positivo a pochi mesi dal suo arrivo?
Come abbiamo detto da subito si è subito visto che il mister aveva idee nuove e soprattutto tanta voglia. Ha un calcio innovativo, moderno. Lo sta trasferendo a noi nel miglior modo possibile.  Stiamo crescendo come squadra e singoli, dobbiamo semplicemente continuare a lavorare così. Sa anche strigliarci nei momenti giusti per farci rendere al meglio”.

 

Nella prima gara del 2020 è arrivata una sconfitta con il Torino, una serata storta, che come ha detto il mister non è arrivata a causa di un atteggiamento sbagliato della squadra…
Sì nel calcio capitano le serate storte e l’altra sera è stata una di queste. Abbiamo giocato bene, creato tanto, ma capita, gli episodi nel calcio fanno la differenza. Quando ti capitano episodi avversi poi diventa difficile rovesciare le partite. L’importante è che siamo entrati in campo con la mentalità giusta”.

 

In questa stagione le sconfitte rispetto allo scorso anno sono sembrate più che altro incidenti di percorso che non possono rovinare una strada intrapresa.
Certo, una partita non può rovinare tutto, è meglio vincere sempre però in un campionato come la Serie A capitano questo genere di partite. Bisogna rialzarsi subito e pensare alla prossima”.

 

E gli obiettivi di questa stagione sono tutti alla portata…
Siamo ancora in corsa su tutto. Il nostro obiettivo di quest’anno è arrivare tra le prime 4 in campionato, possibilmente arrivare in finale di Coppa Italia e di fare un bel percorso in Europa League. Abbiamo una squadra competitiva, con tanti giocatori forti, un grande mister e ci aspetta solo una grande seconda parte di stagione”.

 

Stagione che riparte dalla Juventus, non una sfida qualunque.
La Juventus è sempre la Juventus. È la squadra numero uno da battere in Italia, ha cambiato rispetto agli scorsi anni, ma è la formazione campione in carica e vorrà difendere il titolo. Sulla carta sono i favoriti, però stiamo bene, giochiamo un bel calcio e possiamo dire la nostra”.

 

Qualche giorno fa ha partecipato ad un evento benefico al San Raffaele per l’iniziativa Toys Days. Quanto è importante il vostro supporto a chi è meno fortunato.
La Roma è molto attiva anche da questo punto di vista ed è giusto così, noi calciatori dobbiamo far vedere che ci siamo per chi ha bisogno”.

 

Prima di salutarci, il 2020 di Cristante come se lo aspetta?
Più sul campo rispetto a questo ultimo periodo del 2019, mi auguro di continuare nel mio percorso di crescita e di riuscire a vincere qualche titolo”. 


Fonseca: "Contro la Juventus mi aspetto una partita difficile. Zaniolo credo sarà in condizione per giocare"

VIRGINIA RIFILATO - Paulo Fonseca, presente a Firenze per la rassegna di moda Pitti Uomo, ha parlato della sconfitta contro il Torino e del prossimo match contro la Juventus:

Incontrate la Juve nel loro miglior momento?
"La Juve è una grandissima squadra, l'ultima l'ha vinta al termine di un grande match. Mi aspetto una partita difficile".

Cosa vi ha insegnato il ko col Torino?
"È importante quando arriva la sconfitta capirne i motivi. Noi abbiamo analizzato i nostri errori e stiamo lavorando per migliorare. È importante capire cosa è successo contro il Torino, non abbiamo disputato una brutta gara ma al contempo commesso errori che stiamo lavorando per migliorare".

Come se la immagina la sua prima sfida da allenatore della Roma contro la Juve?
"Come una partita normale, giocheremo contro una grande squadra, ma per noi è una gara normale".

Cosa dirà in portoghese a Cristiano Ronaldo?
"Vediamo. Spero che dopo la gara possa essere arrabbiato..."

La Juve è la squadra più forte d'Italia?
"Juve e Inter sono le più forti d'Italia, non posso dire però chi è più forte. Queste sono le gare che tutti noi vogliamo giocare".

Le piacerebbe lavorare con De Rossi?
"Io non lo conosco, conosco il giocatore ed è stato un grandissimo che ha appena terminato la sua carriera. È stato un giocatore molto forte che ha fatto una grande carriera. E a me piace parlare con tutti i grandi intenditori di calcio".

Si aspetta un rinforzo in attacco?
"Non voglio parlare di calciomercato. Siamo attenti ma non posso dire altro".

Zaniolo lo recuperate?
"Si credo sarà in condizione di giocare".


La nemica befana

SARA BENEDETTI - INSIDEROMA.COM - Ci eravamo lasciati con la goleada di Firenze che ci aveva riempito gli occhi e ci aveva mostrato una Roma concreta finalmente anche in zona gol e con tutti i suoi interpreti principali in grande spolvero: i vari Dzeko, Lorenzo Pellegrini, Zaniolo. Neanche il tempo di goderci quella vittoria che a Firenze per la Roma è stata sempre storicamente difficile da ottenere, che improvvisamente ci siamo risvegliati malamente con la brutta prestazione andata in scena all’Olimpico contro il Torino. Una Roma di colpo brutta, involuta, senza tante idee e che è sembrata accusare anche la pressione di una classifica che con una vittoria le avrebbe permesso di approcciarsi allo scontro diretto contro la Juventus con la possibilità di accorciare addirittura a meno quattro.

Come al solito invece niente. Quando c’è stato da fare il salto di qualità la Roma ha steccato come gli è quasi sempre successo nella sua storia recente. La troppa euforia dovuta alla vittoria di Firenze molto probabilmente ha rilassato un pò i calciatori e l’allenatore e forse non gli ha permesso di preparare nel migliore dei modi una partita, quella del turno della Befana, che è quasi sempre stata nefasta nella storia della Roma.

Nel 2003/04 si perse uno scudetto all’Olimpico contro il Milan grazie ad una doppietta di Shevchenko che annullò l’iniziale vantaggio di Cassano. Nel primo anno di gestione Garcia ci fu la brutta sconfitta per 3-0 a Torino contro la Juventus che sgonfiò le ambizioni di primato della squadra giallorossa e in più il 6 gennaio ci fu il primo caso di gol-line technology a Verona contro il Chievo con il gol di Pepe che andò a pareggiare nel finale una partita già vinta.

La Befana della Roma insomma numeri alla mano porta (quasi) sempre carbone. Lo ha dimostrato un dato molto significativo che è stato rinforzato anche dal ko contro il Torino: sono state solo 3 le vittorie nelle 10 ultime riprese dopo le feste natalizie. Il problema della Roma poi è chi fa gol. Se si toglie Dzeko si segna col contagocce. Quando non segna il bosniaco la Roma non vince. Il problema è che Dzeko, rispetto alla concorrenza, segna poco. Nell'ultimo anno e mezzo appena 16 gol in 51 gare di campionato. I suoi avversari nella cIassifica marcatori segnano di più. Immobile in un anno ne ha segnati 34 in 53 partite. Numeri simili per Cristiano Ronaldo (34 in 46 partite), Lukaku (24 in 49, considerata la Premier League dello scorso anno) e Zapata dell’Atalanta (29 in 44). Alla Roma mancano poi anche i gol degli altri. Degli esterni offensivi e dei trequartisti. C’è poca gente che vede la porta; Perotti non è mai stato uno da dieci gol a stagione se gli si tolgono i rigori, Kluivert è ancora acerbo, Zaniolo deve crescere e migliorare anche nel tiro in porta e nell’ultima decisione, Under è scomparso e Mkhitaryan sta deludendo anche lui le aspettative. Alla Roma in poche parole manca un vero bomber d'area di rigore, ma di fatto manca anche una spalla. Appena 9 gol sono stati distribuiti da Under, Perotti, Kluivert, Pastore, Mkhitaryan e lo spento Kalinic. Serve quindi qualcosa di più se si vuole ambire alle posizioni di testa, l’ultimo turno di campionato ha fatto capire questo. Hanno segnato tutti i veri bomber: Lukaku, L.Martinez, C.Ronaldo, Higuain, Immobile, Belotti e Milik. Solo il Milan è rimasto a secco e aveva in attacco titolare quel Piatek che è stato accostato alla Roma. Ecco la cosa da non sbagliare sarebbe questa, andare a compare attraccanti che non sono in fiducia.

Alla Roma serve qualcosa che faccia la differenza. Altrimenti si trovino altre soluzioni, Fonseca ha saputo fare di necessità virtù nel momento del bisogno con delle invenzioni geniali come il Mancini centrocampista. Gli si chiede un’ulteriore sforzo. D’altronde il valore aggiunto della Roma quest’anno è quasi sempre stato lui.  


Il diktat di Fonseca: "Roma, basta errori"

LEGGO - BALZANI - Il primo discorso severo di Fonseca del 2020 è arrivato dopo appena una settimana. Ieri il tecnico ha tenuto a rapporto per 20 minuti la squadra dopo il ko col Torino e a pochi giorni dalla sfida alla Juve che può valere il quarto posto. Il portoghese ha ribadito concetti già rimarcati nel recente passato relativi a concentrazione, cattiveria sotto porta e un appagamento immotivato. Non una vera e propria strigliata ma una sorta di ultimatum: ora non si può più sbagliare.

Anche perché l’Atalanta va a mille all'ora ed è a un solo punto. Contro la Juve di Cr7 Fonseca dovrà probabilmente fare a meno di Mkhitaryan che si sottoporrà tra oggi e domani a esami strumentali alla coscia sinistra mentre Zaniolo, nonostante una contusione, dovrebbe farcela. Ma il tecnico ha deciso di usare il muso duro pure sul mercato e in un colloquio con Petrachi ha espresso concetti chiari.

Nella lista di Paulo ci sono almeno 4-5 giocatori che non sono ritenuti indispensabili alla causa e che quindi possono essere ceduti. In primis Juan Jesus (sondato da Bologna, Galatasaray e Fiorentina) poi Perotti, Under, Kalinic oltre a uno tra Florenzi e Spinazzola. Situazioni diverse che il ds dovrà gestire con non poche difficoltà. Ovviamente Fonseca si aspetta ricambi all’altezza, quei rinforzi necessari per tenere alta la competitività nonostante le rassicurazioni poco convincenti dello stesso Petrachi circa la “difficoltà nel migliorare la rosa”. Al portoghese serve un altro uomo gol da affiancare a Dzeko.

Convince poco Pinamonti (che di gol non ne ha segnati poi tanti in carriera) mentre Piatek o Mertens rispondo alla perfezione all’identikit. Per il primo si può tentare uno scambio di prestiti con Perotti, per il secondo (in scadenza) serve un triennale da 4 milioni. Capitolo terzino destro: non solo Hysaj e Iacoponi, piace pure Lirola della Fiorentina. Chi di certo non fa parte della lista dei partenti è Kolarov che ieri ha rinnovato il contratto in scadenza fino al 2021 a 2,5 milioni. In futuro entrerà a far parte della dirigenza. «La mia volontà è sempre stata di rinnovare. In campionato potevamo avere più punti e volevamo iniziare il 2020 in un altro modo, ma il Torino si è difeso bene. C’è fiducia già con la Juventus e mi auguro di poter vincere un trofeo con Fonseca in panchina», le parole del serbo.


Ritorno al passato: la fine al Boca Juniors, l’esordio con l’Ostia Mare

LEGGO - RANCHI - Daniele De Rossi si è tolto gli scarpini per l’ultima volta a Buenos Aires. La prima volta, invece, li allacciò a Ostia. Lì, con la maglia dell’Ostia Mare, Daniele tira i primi calci al pallone. Lì, a due passi dalla centralissima via delle Baleniere, vive il papà Alberto. Lì, sempre lì, l’ex campione giallorosso ha un attico sul lungomare, da cui la moglie Sarah Felberbaum posta su Instagram foto di tramonti mozzafiato.

Ostia-Buenos Aires, andata e ritorno. Basta metter piede nello stadio Anco Marzio dell’Ostia Mare per rendersene conto: tutti lo ricordano ancora con affetto. Perché, in fondo, Daniele non se ne è mai andato. Nel centro sportivo, avvolto da pini marini, ci sono le fotografie: una, in particolare, immortala un giovanissimo De Rossi accanto a un trofeo, insieme a un compagno di squadra. Quel compagno, che ancora oggi indossa la maglia bianco-viola dell’Ostia Mare, è Adriano D’Astolfo: «Quella fotografia mi emoziona. Mi ricordo quel ragazzo biondissimo, che già era il più forte di tutti, e a cui piaceva sempre scherzare. Era un simpaticone - racconta - ed essendoci incontrati anche da avversari, posso dire che ho sempre visto quel Daniele, umile e sorridente, che è ancora oggi». Poi c’è Massimo Bonanni, classe 1982, di un anno più grande, che De Rossi lo ha avuto prima come compagno di squadra e poi - nel 2006 - come avversario, a Roma, nella partita delle partite.

Il derby. «Giocavo nella Lazio, e mi sono ritrovato Daniele come avversario. Eravamo amici, ma anche tifosi delle rispettive squadre. E lui in campo era davvero un mastino - racconta Bonannimi ricordo che, dopo un contrasto, mi disse: “Ma come, fino a due anni fa stavi con noi, e mo’ stai dall’altra parte...”», alludendo al passato giallorosso di Bonanni stesso. Di certo i due ex compagni di De Rossi su una cosa sono certi: Capitan Futuro ha la stoffa per fare l’allenatore. «Presto una grande società darà una panchina a De Rossi», continua Bonanni: «Quando sei stato per un decennio uno dei migliori centrocampisti d’Europa, e sei riuscito a trasmettere tutta la tua grinta anche ai tuoi compagni di squadra, di certo metterai la stessa verve anche dalla panchina».


Micki nuovo stop. Ansia per Zaniolo

IL MESSAGGERO - La Roma continua a perdere giocatori a causa degli infortuni. Da inizio stagione Fonseca può contare esattamente 29 giocatori che sono stati costretti a fermarsi, e rischiano di diventare 30 tra oggi e domani. Nella giornata di ieri, infatti, Mkhitaryan è andato ancora una volta in infermeria a causa di un risentimento muscolare alla coscia sinistra. L'armeno si sottoporrà a esami specifici tra la giornata di oggi e domani.

In vista della partita di domenica sera contro la Juventus a far preoccupare sono anche le condizioni di Nicolò Zaniolo, che nella partita giocata all'Olimpico contro il Torino ha rimediato una botta alla gamba destra. Il numero 22 giallorosso dice di sentir dolore al ginocchio, ma il bollettino medico della Roma rassicura che non ci sia alcun infortunio.


Kolarov fino al 2021, ora tocca a Pellegrini

IL MESSAGGERO - Nella giornata di ieri è arrivata l'ufficialità sul prolungamento del contratto fino al 2021 per Aleksandar Kolarov. Il terzino giallorosso ha trovato un accordo con la società sulla base di 2,5 milioni e la promessa di entrare all'interno dello staff dirigenziale una volta terminata la sua avventura da calciatore.

Il numero 11 della Roma ha così commentato il rinnovo e la partita di domenica contro il Torino: «Il rinnovo è un nuovo punto di partenza: posso ancora fare tanto. Il Torino?Non mi piace la scusa che la palla non voleva entrare.Dovevamo fare di più. Ora abbiamo la Juve e tante altre partite in cui dovremo fare del nostro massimo». Adesso il ceo Fienga starebbe lavorando al rinnovo del contratto di Lorenzo Pellegrini, giocatore diventato inamovibile nello scacchiere di Fonseca


Un altro stop per Mkhitaryan

CORRIERE DELLA SERA - Henrikh Mkhitaryan rischia di fermarsi per la seconda volta in stagione. Il numero 77 giallorosso ha infatti riportato un trauma durante la partita di domenica sera contro il Torino. Tra la giornata di oggi e domani l'armeno si sottoporrà a visite mediche che cercheranno di accertare l'entità dell'infortunio.

Arrivano però anche "buone notizie" per mister Fonseca. Nella giornata di ieri infatti è rientrato parzialmente in gruppo Bryan Cristante, che ha lavorato insieme ai compagni parte dell'allenamento. Hanno continuato a svolgere lavoro personalizzato a causa dei loro infortuni Fazio. Kluivert, Santon, Pastore e Zappacosta.


Petrachi traccia l’identikit della punta: giovane, in prestito e da rilanciare. Idea Pellegri

IL MESSAGGERO - La Roma è in cerca di un vice Dzeko e Petrachi sta lavorando sul mercato per accontentare le richieste del mister. I giallorossi avrebbero tracciato l'identikit dell'attaccante "ideale", ma ogni operazione rimarrà nulla se prima non si troverà una nuova sistemazione per Kalinic. Fonseca vorrebbe un giocatore giovane, che non abbia più di 26 anni, che arrivi in prestito e che non avanzi pretese di giocare da subito, aspettando il proprio turno.

Il direttore sportivo giallorosso avrebbe sondato l'ex attaccante del Genoa, ora al Monaco, Pietro Pellegri, che però in questa prima parte di stagione non è praticamente mai sceso in campo a causa dei vari infortuni che lo hanno colpito. Pinamonti non convince del tutto Petrachi che sembra verrà scartato dalla lista. In Premier League viene monitorato Batshuayi, che il Chelsea ha messo alla porta e sul quale sono piombati molti club. Per ora i giallorossi attendono e cercano di capire quale mossa sia la migliore da portare avanti.


Kolarov 2021: romanista a vita

GAZZETTA DELLO SPORT - La notizia è arrivata nella giornata di ieri: Kolarov rinnova il proprio contratto con la Roma fino al 2021. Il prolungamento è stato effettuato su una base di 2.5 milioni, con la possibilità magari in seguito di subentrare nello staff tecnico di Fonseca o in quello dirigenziale. A dare la notizia con grande soddisfazione è stato proprio il Ceo Guido Fienga: «Siamo felici di poter annunciare questo rinnovo, Aleksandar ha sempre garantito un altissimo livello professionale, dentro e fuori il campo. Questo ci consente di poter contare ancora su di lui». Anche il numero 11 giallorosso ha risposto in modo positivo all'annuncio: «Sono felice di restare, è un nuovo punto di partenza. Voglio migliorarmi ancora e contribuire alla crescita del club. Posso fare ancora molto».


Kolarov fino al 2021

IL TEMPO - BIAFORA - Un rinnovo tira l’altro. Uno dei principali obiettivi della gestione di Petrachi alla Roma è stato quello di blindare gran parte dei giocatori presenti in rosa e dopo aver trovato la scorsa estate gli accordi con Dzeko, Zaniolo, Under e Fazio è stato ufficializzato ieri il rinnovo di contratto di Kolarov. Il terzino ha firmato con i giallorossi fino al 2021, allungando di un anno il precedente contratto in scadenza a giugno.

Arriverà quindi a quattro anni totali l’esperienza di Kolarov a Trigoria: Monchi nell'estate del 2017 lo aveva pagato appena 5,56 milioni per quello che è stato uno dei pochissimi acquisti azzeccati (113 presenze e 17 gol) della sua gestione. L'intesa con Kolarov è stata messa a punto venerdì e le carte sono state firmate sabato, ma già da mesi la società e il calciatore avevano iniziato ad intavolare le trattative per prolungare il rapporto: «Da un paio di mesi - ha svelato Kolarov in un'intervista al canale del club - parlavo con la società e sono felice di restare qui. Sono molto contento di poter continuare con la Roma. E’ un nuovo punto di partenza, posso ancora fare tanto, intendo migliorarmi ancora e contribuire alla crescita costante della società. La mia volontà è sempre stata questa anche se il contratto era in scadenza».

Per Kolarov si è parlato anche di una futura carica dirigenziale, ma al momento non è stato ancora messo nulla nero su bianco e si è rimasti alla semplice chiacchierata. E indubbio che i rapporti tra il classe 1985 e la dirigenza giallorossa siano ottimi. «Alex ha sempre garantito un altissimo livello professionale dentro e fuori dal campo» le parole di Fienga e quando arriverà il momento di appendere gli scarpini al chiodo le due parti parleranno concretamente di questa opzione.  Nel rispondere alle domande dell'intervista di rito Kolarov ha dimostrato di credere profondamente nelle idee di Fonseca e ha chiesto maggiore appoggio ai tifosi presenti all'Olimpico: «Il mister sta di- mostrando il valore che ha acquisito in Europa. Ho visto tanti allenatori in carriera e Fonseca è uno che può fare molto bene. Io mi auguro di vincere con lui qua. Se posso vorrei chiedere ai tifosi più supporto soprattutto in casa, dobbiamo sentire di più il loro affetto. Fuori casa abbiamo i tifosi più forti in Italia. Credo che in casa dobbiamo fare di più, sia noi in campo per accendere l'ambiente sia loro da fuori nel darci una spinta in più».

Sistemata la questione Kolarov a breve la società annuncerà anche il rinnovo di Cristante, che è già stato messo a punto prima di Natale. Petrachi intanto è alle prese con il mercato e sta cercando di cedere Juan Jesus alla Fiorentina per arrivare poi a Ibanez dell’Atalanta, su cui è però in forte pressing il Bologna di Sabatini. I viola per il brasiliano hanno proposto un prestito con diritto di riscatto a 3 milioni, ma la Roma ne vorrebbe almeno 8 e vuole privarsi del giocatore soltanto a titolo definitivo o con l'obbligo di riscatto. Le trattative tra le parti andranno avanti con la speranza di trovare una quadra.

 

 

 

Fienga: "Siamo molto contenti di Lorenzo, del suo rendimento e della sua crescita, sia in campo sia nello spogliatoio"

Guido Fienga ha dichiarato di volersi sedere al tavolo delle trattative con un progetto serio e duraturo da presentare. Secondo quanto riportato dal quotidiano sportivo Gazzetta dello Sport, nella giornata di ieri è infatti arrivato il rinnovo per Kolarov, adesso il futuro potrebbe prevedere anche quello di Lorenzo PellegriniQueste le sue parole:

«Siamo molto contenti di Lorenzo, del suo rendimento e della sua crescita, sia in campo sia nello spogliatoio. Personalmente posso solo ringraziarlo per il supporto che mi ha sempre dato nei momenti più difficili nell'avviare questo nuovo progetto. Preferiamo prima concentrarci sul consolidamento dei nostri programmi affinché lui e i compagni altrettanto ambiziosi trovino qui le migliori condizioni per far bene, restare e vincere. Conscio della sua intelligenza e delle sue aspettative professionali. Sono certo che quando ci siederemo sarà per entrambi il momento giusto per parlare del contratto, convinti che le prospettive future che il club potrà presentargli rafforzeranno la sua volontà di proseguire la carriera con la Roma».