Lo scudetto delle donne

IL TEMPO - ZOTTI - Un gruppo ancora unito dopo 50 anni. Un legame indissolubile come quelli che soltanto le vere storie di sport possono instaurare, quando calcio maschile e femminile erano ancora due mondi divisi. Una squadra di amiche sincere che si ritrovano oggi, alle 18, presso la libreria «Le Storie» in via Giulio Rocco, per celebrare un anniversario storico.
Il 21 dicembre 1969 a Grosseto l'ACF Roma vinceva il suo primo - e unico - scudetto battendo in finale il Genova. Un momento indimenticabile per le ragazze allenate da Guglielmo Tamilia (tassista di Ostia Lido innamorato del pallone, scomparso un anno fa), che grazie al calcio femminile hanno viaggiato in lungo e in largo guidate dalla presidentessa Palmira Rosi Bellei. Professoressa di educazione fisica e fondatrice del club nel 1965, venuta a mancare due anni fa, fu aiutata dell'allora presidente della As Roma Evangelisti che - oltre a dare il suo assenso al nome «ACF Roma» - fornì palloni e materiale tecnico. In casa Bellei non ci si limitò a questo: dopo il successo riscontrato con la squadra giallorossa, nel 1967 Franco, marito della signora Mira Rosi, fondò la Lazio Femminile in modo da consentire a tutte le ragazze che si avvicinavano al calcio di trovare il proprio spazio e dare all'ACF Roma un partner con cui confrontarsi.
«Non ci siamo mai lasciate. Significa che quegli anni ci sono rimasti nel cuore», il racconto di Anna Nati, mediano di spinta appena quattordicenne all'epoca dello scudetto: «Abbiamo girato il mondo. Ero una ragazzina, ho iniziato a giocare a dodici anni e per me non è stato facile, ma siamo andate ovunque America, Thailandia, Turchia o Malta. Abbiamo fatto conoscere il calcio negli Stati Uniti con una tournée nel '70, a New York abbiamo giocato davanti a cinquantamila spettatori, ma ci sono state partite anche a Montreal, Washington e Toronto. C'era tantissima curiosità intorno a noi».
Nel palmares dell’ACF Roma c’è anche un Coppa Italia arrivata nel ‘72 - con le giocatrici premiate dal presidente della Roma Anzalone - ma il tricolore rimane un ricordo indelebile per la signora Anna e le sue compagne: «Nel '68 avevamo perso malamente contro il Genova. Siamo state sconfitte in finale dopo tre anni di imbattibilità e ci siamo ripromesse che avremmo dovuto prenderci la rivincita. La stagione successiva siamo arrivate prime in campionato a pari punti sempre con le liguri, e abbiamo dovuto giocare due spareggi, uno a Livorno finito 0-0 e un altro a Grosseto vinto 1-0 grazie al gol di Barbara Ostili. Abbiamo riportato uno scudetto a Roma dopo 27 anni». Nonostante non ci fosse uno stadio di riferimento il pubblico non mancava mai.«Giocavamo in tutti i campi di Roma, ma gli spalti erano sempre pieni».
Una storia d'altri tempi che ha affascinato anche Nanni Moretti, che insieme a Loredana Conte, ha raccontato la squadra giallorossa nel cortometraggio «Colpi di Testa».


Riecco Cox in tribuna ad Anfield

GAZZETTA DELLO SPORT - "Il punto più basso della mia storia al Liverpool". Jurgen Klopp ha definito così i giorni vissuti nella primavera 2018, dopo l’aggressione da parte di un gruppo di tifosi della Roma che ridussero in fin di vita Sean Cox, fan irlandese dei Reds, in occasione della semifinale di andata di Champions. Domani Cox, 54 anni, sarà in tribuna per seguire Liverpool-Manchester City, accompagnato dalla moglie Martina, dopo 18 mesi di ospedali, cure e riabilitazione, prima in Irlanda e poi nel Nord dell’Inghilterra. Per sostenere le spese, è stata organizzata a Dublino lo scorso aprile un’amichevole, nella quale sono stati raccolti 748 mila euro. Anche la Roma, poco dopo l’episodio, mise a disposizione un’importante somma in denaro. "Spero di riuscire ad incontrarlo prima della partita per salutarlo"  le parole di Klopp 


Rientrati dalla Germania i tifosi fermati a Moenchengladbach

GAZZETTA DELLO SPORT - Sono rientrati in Italia i tifosi fermati a Moenchengladbach dalle autorità tedesche prima della partita tra Borussia e Roma. Trovati in possesso di materiale pirotecnico (vietato, come ricordato anche dallo speaker dello stadio, seppur a Roma i supporter tedeschi ne abbiano portato in grandi quantità) e altri oggetti volti ad offendere, in tre erano stati fermati allo stadio, altri in località poco distanti. Per i fermati non sono previste conseguenze, la serata di Europa League nel complesso non ha portato ulteriori criticità, così come non dovrebbe portarne la trasferta di domani a Parma. Saranno oltre quattromila i romanisti che seguiranno la squadra al Tardini: esauriti in breve tempo i 3.800 tagliandi del settore ospiti, saranno presenti anche altri tifosi nelle tribune dello stadio, mischiati ai sostenitori emiliani. Molti si muoveranno in macchina, la maggior parte in treno, fissando la partenza direttamente a domani mattina. Con la partita alle 18, c’è la possibilità di prendere l’ultimo treno (con cambio a Bologna) e tornare a Roma intorno a mezzanotte.


L'oro da fermi: Roma, una miniera di gol

GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma ha giocato 15 partite: ebbene, in questo spicchio di stagione ha già mandato in rete 11 marcatori diversi. Davvero tanti, se si pensa che in Italia solo una rosa ha saputo fare meglio, ovvero la super Juventus, che alla voce gol ha già iscritto 13 persone. Cifre da brivido (di quelli belli, però). Tanto merito, infatti, va dato al lavoro sui calci piazzati che Fonseca (già da ieri sera a Parma, dopo essersi allenato in Germania) sta portando avanti fin dai primi giorni. Non è un caso, quindi, che sulle 20 reti segnate dalla Roma in campionato, quelle da palla inattiva sono ben 8, ovvero il 40% del totale. Non basta. Se aggiungiamo anche le 4 sul totale di 7 realizzate in Europa League, la percentuale s’impenna ulteriormente, togliendo a questi dati qualsiasi connotato di casualità, pensando poi che i gol potevano essere due di più, se Kolarov non avesse sbagliato altrettanti rigori (contro Lecce e Napoli). Insomma, in questa speciale classifica, la Roma si piazza nei quartieri alti della A. Precisamente al 3° posto, a solo due reti di distanza dalla capolista Inter (10) e a una dalla Juve (9). A chiudere la graduatoria, per ora, ci sono Spal e Udinese (1).


Quando Fonseca chiamò il c.t.: «Cosa mi dici di Mancini?»

GAZZETTA DELLO SPORT - La straordinaria «collaborazione» sottotraccia che il commissario tecnico della Nazionale sta offrendo da oltre un anno alla Roma, varrebbe un premio come consulenza. Nel 2018 ha scoperto - e quindi valorizzato - prima di tutti il talento di Nicolò Zaniolo, convocandolo in Nazionale prima ancora che esordisse tra i «grandi»; di fatto, facendo capire a Trigoria quale gioiello si fossero messi in casa, grazie anche al lavoro di Di Francesco. Ma non basta. È noto come nel gennaio scorso il d.s. Monchi fosse stato ad un passo dall’acquistare Gianluca Mancini. Poi le questioni finanziarie hanno consigliato di aspettare l’estate, ma qualche perplessità a Trigoria ancora restava. A quel punto, a rompere gli indugi è stato lo stesso Paulo Fonseca - a cui il giocatore piaceva - facendo una telefonata a quello che a suo parere poteva essere la persona giusta per un consiglio. Di chi si trattava? Ma di Roberto Mancini, naturalmente. E il c.t., che già lo aveva inserito nel gruppo della Nazionale utilizzandolo sia da centrale che da terzino, non ha fatto altro che confermare quanto di buono il portoghese avesse già intuito sul giocatore. «È uno da Roma», è stato il messaggio chiaro.


Scusate il ritardo... Diawara ora è pronto

GAZZETTA DELLO SPORT - Contro il Parma Fonseca potrebbe rilanciare dal via Diawara in mediana e capire se dare una nuova chance a Florenzi o meno. Diawara ha rimesso piede in campo proprio in Germania, dando il cambio a un Mancini apparso in difficoltà per la prima volta da quando è stato spostato a centrocampo. Il guineano non può avere ritmo, dinamismo e forza nelle gambe, ma con lui Fonseca ritrova un uomo che possa dar rifiatare uno dei due (Veretout e lo stesso Mancini) che giocano praticamente senza sosta da venti giorni. Considerando che tipo di partita ha fatto il francese a Mönchengladbach, possibile che Diawara possa dare il cambio a Mancini, magari col ritorno del toscano al centro della difesa con Smalling. Fazio, infatti, in Germania ha lasciato il segno nel bene (gol e un paio di chiusure provvidenziali) ma soprattutto nel male, con l’autogolela mancata marcatura su Thuram nel 2-1 del Borussia. Mancini al centro è sempre andato bene, ma stavolta ci potrebbe essere bisogno di lui in difesa. E allora Diawara può essere la soluzione.


Da quattro partite risultati in coppia per le due romane

IL TEMPO - SCHITO -  Un filotto che inizia a stupire anche i fanatici della statistica. Da quattro gare, Roma e Lazio attengono lo stesso risultato. Tutto è iniziato il 27 ottobre, con la Roma che superava il Milan 2-1 e la Lazio che si accodava a Firenze. L'infrasettimanale ha visto le due squadre dominare a braccetto (4-0): mentre Acerbi e compagni schiantavano il Torino, la Roma si imponeva, in inferiorità numerica, in casa dell'Udinese. Nell'ultimo weekend, la distanza di un giorno non ha impedito ai giallorossi di battere 2-1 il Napoli e ai biancocelesti di infrangere il tabù Milan a San Siro. Due squadre unite anche nelle disgrazie: al 94°, con 3 secondi di differenza e due ore di distacco, Ntcham costringeva la Lazio a un passo dall'eliminazione europea e Thuram metteva in salita il cammino giallorosso. Con la squadra di Inzaghi in campo domenica alle 15 con il Lecce, occhio al punteggio: il Parma, rivale della Roma alle 18, è avvisato.


Fonseca spreme la Roma

IL TEMPO - AUSTINI - L'ultimo sforzo di un ciclo terribile. Fonseca vuole spremere fino all'ultima goccia di sudore i suoi fedelissimi prima della sosta che la Roma aspetta come un sollievo. Domani la settima (e ultima) gara in tre settimane a Parma, per blindare il terzo posto e dimenticare la beffa europea di Moenchengladbach. Giocheranno sempre i soliti, perché tra infortuni, recuperi appena completati e bocciature il tecnico ha potuto, ma anche voluto, cambiare ben poco di volta in volta. Rispetto alla gara di giovedì scosso, al Tardini dovrebbe esserci un sola innesto: Spinazzola a destra al posto di Santon. Chi pensava di rivedere Diawara dal 1’ e Mancini di nuovo arretrato in difesa resterà molto probabilmente deluso: l’africano appena rientrato dopo la lesione al menisco non ha infatti la condizione per giocare una gara da titolare. Possibile cambio come in Germania quindi, ma non ancora pronto a riprendersi il suo spazio nella Roma com'era riuscito a fare prima dell'infortunio. In mediana rigioca Mancini mentre tocca di nuovo a Fazio, nonostante gli errori (e il gol segnato) in Germania, fare da spalla a Smalling. Lui che era finito in panchina nel
primo giro di «tagli eccellenti» operati da Fonseca (che ha coinvolto persino Florenzi). Mal'impressione è che la conferma dell'argentino sia più un obbligo che una scelta: Cetin è squalificato, Juan Jesus ha perso parecchia strada nelle gerarchie dell’allenatore. Non possono fermarsi gli stakanovisti che stanno tirando la carretta dal 20 ottobre; Dzeko è subentrato quei giorno a Genova contro la Samp con tanto di maschera per sostituire Kalinic e non è più uscito, Smalling, Kolarov e Veretout (oltre a Pau Lopez) hanno fatto sei su sei senza perdersi un minuto e si apprestano a completare l'enplein a Parma. Ha ritrovato continuità anche Pastore, che in attesa del rientro di Pellegrini - previsto dopo la sosta - occupa la casella di trequartista centrale, con Zaniolo spostato ormai stabilmente sulla fascia destra, mentre Kluivert è stato sempre scelto a sinistra tranne quando era squalificato. Perotti e Under non sembrano avere ancora la condizione per insidiare gli esterni titolari: l'argentino è entrato male sia col Napoli sia contro il Borussia ed è apparso piuttosto nervoso, mentre il turco è stato fuori un'eternità e deve riacquistare brillantezza per sfruttare al meglio le sue caratieristiche negli spazi. Dopo la sosta si aprirà un altro ciclo di sette partite - cinque in campionato e due decisive in Europa League - stavolta diluito in due mesi. Fonseca potrà di nuovo contare su Mhitaryan e Pellegrini, ma dovrà fare i soliti scongiuri per gli impegni delle nazionali. Trigoria si appresta a svuotarsi in un un momento cruciale della stagione: follie del calendario mondiale, come ricorda spesso il portoghese.


Allenamento Roma, rifinitura al Mapei Stadium. Spinazzola in gruppo

La Roma, arrivata in Emilia Romagna direttamente dalla Germania, ha svolto stamattina l'allenamento di rifinitura al Mapei Stadium in vista del match di domani contro il Parma, in programma alle 18 al Tardini. Dopo il consueto riscaldamento, lungo focus sulla tattica concluso con una partitella finale. Tutti a disposizione di mister Fonseca. Rientra in gruppo Spinazzola, che si è riunito alla squadra ieri. A Trigoria, intanto, gli infortunati Mkhitaryan, Pellegrini, Cristante, Kalinic e Zappacosta hanno proseguito i rispettivi programmi di recupero.


Smalling, ballano tre milioni. La Roma offre 15, il Manchester chiede 18

La Roma sta lavorando per il riscatto di Chris Smalling, difensore centrale arrivato questa estate in prestito dal Manchester UTD. Secondo quanto si legge su Il Corriere dello Sport, la trattativa con i Reds prosegue ma, attualmente, ci sono 3 milioni di distanza tra i due club. La Roma, infatti, ha offerto 15 milioni per Smalling, ma la squadra inglese vorrebbe arrivare a 18, bonus inclusi. 


Serbia, Kolarov convocato per le partite contro Lussemburgo e Ucraina

Aleksandar Kolarov, terzino della Roma, è stato convocato per i match della nazionale serba della prossima settimana contro Lussemburgo e Ucraina, validi per le qualificazioni ai prossimi Europei del 2020.


Conferenza stampa D'Aversa: "La Roma è una squadra forte che può farci male, vogliamo fare un risultato positivo"

Roberto D'Aversa, tecnico del Parma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:

"Rispetto all'ultima partita rientrano a pieno regime Cornelius e Gagliolo. Domani vengono in panchina Bruno Alves e Laurini, ma Laurini solo perché ha chiesto di stare vicino alla squadra. Domani dobbiamo avere la volontà di fare un risultato positivo. Faremo di tutto per fare risultato pieno, questi ragazzi se lo meritano per quanto fanno in allenamento".

Che partita ti aspetti?
"Hanno giocatori di qualità, sono una squadra completa. Nonostante assenze importanti sono terzi in classifica, si parla poco di un allenatore che sta facendo molto bene, migliorando l'aspetto difensivo. Affronteremo una squadra forte che viene da una sconfitta ma presenta diverse armi e possono farci male".

Loro sono la terza squadra con più gol su palla inattiva.
"Per quanto riguarda la preparazione della partita si cura il particolare sempre. Nella Roma ci sono giocatori strutturati, quando deciderò l'undici di domani considererò anche l'aspetto fisico. Bisogna essere bravi nelle scelte delle marcature, prendere accorgimenti, am quello che fa la differenza è la determinazione nel vincere il duello".

Ti aspettavi qualcuno in Nazionale?
"Ce ne sono stati abbastanza, egoisticamente ne preferivo qualcuno in meno. Visto che se n'è parlato in settimana, il nostro unico obiettivo deve essere la partita con la Roma. Sullo specifico penso che ogni giocatore ha come obiettivo la nazionale e mi auguro che riescano a realizzarlo".

La Roma attacca bene sulle fasce.
"Il 4-2-3-1 si vede nella loro fase difensiva. Costruiscono con tre difensori e due mediani, quando si abbassa Mancini viene a sostituirlo Pastore, Dzeko è bravo ad attaccare la profondità e ad aiutare la squadra. In fase di costruzione ti danno pochi riferimetni, nella maggioranza delle situazioni vanno ad attaccare l'ampiezza, arrivano bene sui cross ma sono pericolosi anche sulla trequarti. Non è una partita semplice, hanno un alleantore molto bravo che fa giocare bene al calcio. Hanno avuto qualche difficoltà ma con il tempo sono migliorati. Vorrei andassimo in campo vogliosi di fare risultato".

La miglior difesa è l'attacco?
"Quando hanno la palla ti danno fastidio. Sempre meglio tenere lontani dalla nostra area dei valori che possono metterci in difficoltà. Ci saranno momenti in cui presseremo alti e in cui aspetteremo. Quello che conta è la letture dei momenti e la determinazione".

Quanto è difficile gestire Kulusevski ora che se ne parla tanto?
"Il discorso che ho fatto prima era in riferimeto a lui perché è molto giovane. Se ne parlava già tanto, è accostato a big, è arrivata la nazionale. Per l'età che ha è molto maturo ma a volte ci sono cicloni troppo forti e dobbiamo essere bravi noi a farlo ragionare solo sul momento. Un allenatore non regala niente a nessuno, l'anno scorso ha fatto tre partite. Siamo stati bravi a credere in lui ma è stato bravo anche lui a far puntare su di lui. Giocatori così determinanti usciti dalla Primavera ce ne sono pochi. Deve determinare di più sotto l'aspetto del gol e degli assist, a Firenze fosse stato più preciso il risultato sarebbe potuto essere diverso. Non vuol dire che sia colpa sua ma è per far capire che un ragazzo con qualità importanti ma deve rimanere sul pezzo: nel calcio è difficile rimanere a certi livelli".

Sarebbe buona cosa concludesse l'anno qui?
"In una situazione in cui siamo non voglio nemmeno pensare che a gennaio ci siano uscite di giocatori titolari".

Cornelius può giocare?
"È in condizione di giocare dall'inizio e a Firenze poteva fare 20 minuti. Sta bene e potrebbe partire dall'inizio".