Spadafora, Ministro dello sport: "Provo profondo imbarazzo per certi episodi di intolleranza e discriminazione"

Vincenzo Spadafora, Ministro per lo sport e le politiche giovanili, ha parlato del razzismo nel calcio dopo gli episiodi di ieri durante Roma-Napoli e di oggi durante Verona-Brescia. Queste le sue parole ai microfoni dell'Ansa:

"Da italiano, da rappresentante delle istituzioni, provo profondo imbarazzo per certi episodi di intolleranza e discriminazione. So che tutti gli attori coinvolti sono sensibili e impegnati a reprimere tali fenomeni. È quindi necessario, e su questo insisterò con la Federcalcio e le Leghe, che si adottino iniziative concrete. La maggioranza silenziosa del tifo alzi un grido di fronte a questa barbarie e restituisca al calcio i nobili valori di cui è da sempre portatore".


Mancini: un jolly senza mezze misure

IL MESSAGGERO - CARINA - Nella vita ci sono dei treni che passano e sui quali devi essere bravo a salire in corsa. Gianluca Mancini li ha presi. Inizialmente quando in estate non avuto nessun dubbio a dire di sì alla Roma, nonostante altre lusinghe e il lunga tira e molla nella trattativa con l'Atalanta. Poi ha proseguito in stagione, quando Fonseca gli ha prospettato, in piena emergenza, un nuovo ruolo in campo: quello del mediano.

LA TRASFORMAZIONE - Il tempo fagocita tutto e in molti forse già non ricordano che Gianluca inizialmente ha fatto fatica. A tal punto che nel test considerato più importante nel pre-campionato, contro il Real Madrid, rimane in panchina. Prima (con l'Atletico Bilbao) e dopo (ad Arezzo, subentrando nella ripresa) aveva invece procurato 2 rigori consecutivi. E dopo esser partito fuori anche con il Genoa, aveva contribuito con Florenzi a regalare il 3-3 a Kouamé. Ne era seguita una ripresa poco convincente col Sassuolo, l'espulsione per doppia ammonizione a Bologna e un altro rigore causato da un tocco con la mano con il Cagliari. Bilancio sino al 6 ottobre (giorno del match con i sardi)? Inutile nasconderlo: bicchiere tendente al mezzo vuoto. Ci deve però essere un motivo se Flaubert, nel Dizionario dei luoghi comuni, al termine «bilancio» associa la definizione «mai in equilibrio». Perché sarà anche una frase fatta, ma mai come stavolta fotografa la trasformazione di Gianluca. Da zero a 100. Tre gare da mediano (Mönchengladbach, Milan e Udinese) e 270 minuti da migliore in campo. O quasi. E pensare che quello in gioventù era stato proprio il suo ruolo. Quando nel 2014 Montella lo convoca in ritiro con la Fiorentina, incrocia quello che all'epoca considerava il suo punto di riferimento: Pizarro. Sì, proprio il Pek, che a Roma ha lasciato un vuoto tecnico che ancora dopo anni non è stato colmato. È chiaro che Mancini non ha (e non avrà mai) i piedi del cileno. Tuttavia se poi si accorge di te anche il ct della Nazionale, convocandoti, e facendoti giocare terzino destro anziché centrale perché vuole che tu segua l'azione, significa che probabilmente hai un quid in più.

LA NUOVA SCOMMESSA - Fonseca è stato bravo a capirlo, ritagliando a Gianluca un ruolo che gli permette di essere nel vivo del gioco. Un po' come già accadeva con Gasperini quando, benché laterale nella difesa a tre, era sempre coinvolto nella fase offensiva della squadra in qualità di vertice basso di una sorta di rombo laterale, completato dall'interno di centrocampo (De Roon), dall'esterno (Hateboer) e dalla punta del lato di competenza (Ilicic). Posizione in mediana nella quale a Udine è stato provato per qualche minuto anche Cetin. Terzino al debutto, con tanto di dribbling a Leao al primo pallone toccato all'Olimpico, centrocampista e poi di nuovo centrale a Udine. La squalifica di Fazio, è il treno che il turco aspettava. Dovrà essere bravo a prenderlo. Senza strafare. Per eventuali consigli: chiedere a Mancini.


Veleni e ricorsi, l'arma azzurra è la rabbia

IL MESSAGGERO - TINA - Trasformare la rabbia in determinazione. È questo l'obiettivo del Napoliin vista della sfida di oggi all'Olimpico contro la Roma. La società di De Laurentiis mastica ancora amaro per l'arbitraggio di Giacomelli contro l'Atalanta. Il club azzurro ha presentato ieri anche il ricorso per la squalifica di Ancelotti. «È una decisione ingiusta spiega il ds Cristiano Giuntoli a Kiss Kiss Carlo si è adoperato per calmare gli animi». Il provvedimento sarà discusso stamattina dalla Corte d'Appello Federale, ma con ogni probabilità sarà dichiarato inammissibile. Ancelotti vorrebbe spiegare le sue ragioni e probabilmente al suo fianco ci sarà il presidente De Laurentiis (ieri visita alla squadra in ritiro nella Capitale). Entrambi hanno deciso di dare un segnale forte, a prescindere dalla decisione perché ritengono di essere stati fortemente penalizzati mercoledì sera al San Paolo. «E' impossibile dimenticare quanto accaduto conferma Giuntoli una cosa del genere non era mai successa. Non capisco perché Giacomelli non abbia utilizzato il Var per rivedere l'azione. Parto dalle parole di Gasperini: in diretta il rigore su Llorente sembrava evidente, quindi doveva fischiare il penalty e poi verificare. Il fotogramma diffuso poi è sbagliato, manca completamente la prospettiva. Llorente si difende da Kjaer e allarga il braccio, quindi l'episodio è netto. Noi vogliamo essere rispettati. Non chiediamo aiuti, soltanto che ci sia giustizia nelle scelte. Ci mancano punti in classifica, abbiamo raccolto meno di quanto prodotto in questo avvio di campionato».

INVERSIONE DI ROTTA - Il Napoli è scivolato al sesto posto e ha bisogno di un'inversione di tendenza all'Olimpico contro la Roma che ha superato gli azzurri e si è accomodata in zona Champions. Una reazione è necessaria. «Ne abbiamo parlato qui a Castel Volturno - aggiunge Giuntoli - e vogliamo disputare una buona gara contro un avversario forte come la Roma». Ancelottischiererà la migliore formazione e in attacco potrebbe confermare Milik, reduce da 4 gol in campionato nelle ultime tre partite. Il bomber polacco è vicino al rinnovo fino al 2024 e punta alla maglia da titolare (è in ballottaggio con Lozano) per affiancare Mertens. Le novità principali sono attese in difesa: Manolas è pronto al rientro. E proprio all'Olimpico. E' stato un pilastro giallorosso dal 2014 al 2019 e ha segnato il gol col Barcellona che ha regalato la semifinale Champions. Sarà sicuramente molto atteso. A sinistra riecco Mario Rui. In mediana manca Allan, quindi spazio alla coppia Fabian-Zielinski. Il Napoli prova a ripartire.


Paulo punta sul carattere

IL MESSAGGERO - LIGUORI - Come si fa a parlare di Roma-Napoli oggi, senza parlare di Var e arbitri? Bene ha fatto Fonseca a tenere i nervi saldi a Udine (però, vinceva), benissimo ha fatto De Laurentis a tirare in ballo Rizzoli e Nicchi , dopo la partita con l’Atalanta. Perché Irrati e Giacomelli dovevano riguardare il Var, non fosse altro che per il pubblico. Poi, avrebbero scoperto di avere sbagliato, fosse pure per non aver fischiato nulla(a Napoli).Ma i due si ritenevano al di sopra del giudizio elettronico e, appunto, protetti dai vertici arbitrali. Ci sono anche Roma e Napoli in questa riflessione: noi abbiamo una squadra di carattere, capace di riciclare acquisti discutibili con un anno di ritardo;loro hanno un Presidente e una società che negli ultimi anni hanno investito troppo per vedersi massacrare da una casta che non accetta verifiche. Resta però il Napoli, per organico e tecnico, il principale rivale della Juventus e dunque , per la Roma, l’orgoglio di essere avanti in classifica si deve trasformare nell’impegno per fare risultato anche oggi. Il carattere c’è e l’abbiamo visto nelle ultime due gare, il talento anche affiora, grazie al gioco voluto dall’allenatore. Resta il dubbio sulla stanchezza, giocando ogni tre giorni, e non sappiamo quanto la Roma sappia gestire i risultati, oltre che comandare il gioco.


Roma: il momento di sentirsi grande

IL MESSAGGERO - TRANI - La zona Champions torna in palio all'Olimpico: la Roma ospita (ore 15) il Napoli, appena sorpassato nel turno infrasettimanale. Scontro diretto, dunque, fondamentale per il presente e per il futuro. Lo sa bene Fonseca che, dopo aver perso quello in casa contro l'Atalanta, ha ripreso quota in classifica con i 2 successi di fila contro il Milan e l'Udinese. Adesso ha la chance per staccare la rivale, in partenza accreditata come la principale pretendente al trono della Juve. Ancelotti rischia più del portoghese: proprio nello stadio in cui vinse, indossando la maglia giallorossa, il suo 1° scudetto da calciatore, può uscire con largo anticipo dalla corsa al titolo.

PRIORITÀ AL GIOCO - Mercoledi sono stati protagonisti gli arbitri Irrati e Giacomelli che hanno rovinato rispettivamente le garte della Roma e del Napoli e avvelenato la vigilia. Fazio e Ancelottisqualificati e senza motivo, con il ricorso d'urgenza (e disperato) della società di De Laurentiis alla Corte d'Appello Federale che stamattina si pronuncerà sulla presenza del tecnico in panchina. La partita dell'Olimpico tocca, intanto, all'internazionale Rocchi, figura di garanzia che dovrebbe soffocare ogni protesta in campo e fuori. Ma più che preoccuparsi della prestazione del direttore di gara fiorentino e dell'affidabilità del suo collega bolognese Aureliano che si dedicherà alla Var, il pubblico avrebbe il diritto di gustarsi le performance degli interpreti e le strategie degli allenatori. Il match offre spunti tattici e tecnici di primo piano. Imperdonabile sarebbe metterli in secondo piano per colpa della crisi arbitrale che penalizza lo spettacolo con gaffe inspiegabili nell'éra della tecnologia.

ANCORA EMERGENZA - Fonseca ha convocato solo 19 giocatori (ancora 7 assenti): «Non contano l'allenatore e i giocatori, ma la mentalità. La Roma sta giocando come piace a me. Corta, attenta e propositiva. E capace nella gestione del pallone. Ha ambizione che è quella che fa la differenza». Turnover sempre al minimo: possibili 2 novità e, a quando pare, solo in difesa, con Spinazzola per Santon e Cetin (sarebbe la prima da titolare, l'alternativa è Jesus) per Fazio. Il portoghese vuole andare sul sicuro, confermando traccia e singoli. Del resto ha recuperato, negli ultimi 2 turni, 4 punti ad Ancelotti che, pareggiando domenica a Ferrara contro la Spal e in casa mercoledì contro l'Atalanta, è uscito dalla zona Champions.

FLESSIONE IMPROVVISA - Il rendimento del Napoli, dopo 10 giornate, è mediocre e non paragonabile a quello in Champions: 6° posto e già 8 punti di ritardo dalla Juventus leader del torneo. Il punto debole, al momento, è la difesa: 13 gol subiti. Tra le squadre di vertice, solo Gasperini ne ha contati di più: 16. Ma ha almeno il miglior attacco della serie A, con 30 reti contro le 20 di Ancelotti. Che, nonostante abbia riproposto il 4-4-2, non ha alcuna garanzia dalla difesa a 4. Funziona da qualche partita, invece, quella giallorossa che ha preso 11 gol (stessa differenza reti dei partenopei, + 7). Ma tra i 22 convocati torna l'ex romanista Manolas, in ballottaggio con Maksimovic. Così come Lozano spera di prendere il posto di Mertens in attacco. Gli assenti sono Allan, Ghoulam e Malcuit. A loro si è aggiunto proprio l'allenatore. Che in mattinata saprà se in panchina lascerà da solo il figlio Davide.


L’esame della Roma di Fonseca

IL TEMPO - BIAFORA - Un esame di maturità. Per dimostrare di essere grandi e di meritare di stare nelle zone più nobili della classifica, la Roma è chiamata a fornire una grande prestazione nello scontro diretto con il Napoli, appena scavalcato al quarto posto in classifica. I giallorossi hanno trovato un’identità tattica ben definita in piena emergenza e
affronteranno con tutt’altro spirito la sfida con gli uomini di Ancelotti rispetto a quanto fatto nel derby con la Lazio e nel ko casalingo con l’Atalanta. Fonseca sa che l’anticipo di oggi alle 15 è un’occasione da non farsi sfuggire e alla sua squadra ha chiesto di
scendere in campo con la stessa mentalità vista nelle ultime
apparizioni, senza accontentarsi in partenza di un pareggio: “Per me è
molto importante che la squadra abbia un atteggiamento positivo, è la
cosa più importante. Se la squadra ha un atteggiamento come quello
visto in queste ultime partite possiamo avvicinarci alle altre e
possiamo lottare in ogni partita. E’ vero che abbiamo avuto tanti
infortuni, ma in tutti i casi è più importante avere una mentalità
ambiziosa. La squadra lo sta dimostrando in questo momento, è molto importante per me vedere questa ambizione in tutti i giocatori”. Il tecnico portoghese si augura di vivere la sfida da bordo campo insieme ad Ancelotti, contro la cui squalifica il Napoli ha presentato ricorso d’urgenza: “E’ un grandissimo allenatore, ha vinto con grandi squadre, ed ha grande qualità. Lo rispetto molto, è un uomo molto serio e onesto. Mi piace molto e mi aspetto che possa essere della partita
dalla panchina”. Fonseca con classe ha lanciato una frecciatina alla
classe arbitrale - “Abbiamo visto molti errori in questo momento, mi
aspetto che non parleremo degli arbitri dopo questa gara” - ed ha
preferito tener per sé ogni possibile indicazione di formazione,
evitando di dare vantaggi all’avversario, assicurando poi che non snaturerà le sue idee di gioco: “Non vedremo una Roma più bassa per togliere profondità al loro attacco, siamo una squadra corta e
difendiamo lontano dalla porta. Voglio che sia così anche col Napoli.
Sappiamo che è una squadra, in questo momento, più forte, ma dobbiamo essere compatti e chiusi, se possibile però lontano dalla porta. Cetin ha possibilità di prendersi un posto. E’ un ragazzo bravo, sta
imparando tutti i giorni e può essere una soluzione, ma anche Jesus è
pronto. Così come Spinazzola. Pastore? Sta bene e sta giocando bene, non ci sono molte altre soluzioni”. L’allenatore giallorosso ha speso poi parole di elogio per il ds Petrachi, atteso da alcuni viaggi di
mercato nella prossima settimana: “E’ una presenza forte e molto importante, vicina alla squadra ed esigente. C’è sempre con parole di
grande ambizione. E’ esigente e penso che sia molto positiva la sua
presenza con il gruppo”. I concetti di Fonseca sono chiari e lineari:
la Roma può e deve fare risultato con il Napoli, che ha sempre vinto
all’Olimpico negli ultimi tre anni.


Mancini resta a centrocampo, Cetin dall’inizio

IL TEMPO - BIAFORA - Per la sfida Champions con il Napoli (poco più di 32mila i presenti) Fonseca punterà ancora una volta sul blocco squadra che ha battuto Milan ed Udinese. Il tecnico giallorosso, nonostante le tante indisponibilità per infortunio, ha trovato un assetto che funziona e cambierà il meno possibile, dando
ancora fiducia a Pastore sulla trequarti alle spalle di Dzeko e a
Mancini in mediana. Le uniche novità rispetto alla vittoriosa
trasferta in Friuli riguarderanno la difesa. Spinazzola, ormai eletto
titolare della fascia destra (Florenzi è uscito dalle rotazioni del
ruolo), si riprenderà il suo posto dopo un turno di riposo. Al centro
sarà invece Cetin a sostituire lo squalificato Fazio, con Juan Jesus
disponibile per la panchina. Intanto, in attesa del completo recupero
di Mkhitaryan, Cristante ieri si è sottoposto alla risonanza magnetica
per capire se sarà necessaria o meno l’operazione per il grave
infortunio al tendine. Le prime sensazioni dopo dieci giorni di
terapia conservativa sono buone, ma la decisione definitiva
sull’intervento (3-4 mesi di stop) arriverà soltanto lunedì, quando ci
sarà il responso dello specialista finlandese Orava.


Poker Roma a casa Inter

IL TEMPO - La Roma Primavera non si ferma più. I giallorossi vincono 4-2 in casa dell'Inter, grazie a una tripletta di Estrella e al gol di Simonetti, e si portano momentaneamente al secondo posto in classifica in attesa delle gare di oggi. La partita si apre con i ragazzi di De Rossi che fin da subito prendono in mano il controllo della gara, ma il primo squillo però è dell'Inter che all'8' colpisce una traversa con Mulattieri. L'occasione per i padroni di casa scuote la Roma che al 16' trova il vantaggio con Estrella, bravo a sfruttare un cross dalla sinistra di Calafiori e a segnare con il piatto destro. Passano appena sette minuti e al 23' l'italobrasiliano sigla il raddoppio romanista: lancio preciso di Providence che pesca Estrella in area, l'attaccante addomestica il pallone di petto e con il sinistro lascia partire un rasoterra a incrociare che non lascia scampo al portiere nerazzurro. Il match sembra mettersi bene per la Roma, ma dopo trenta minuti di dominio la squadra ha un blackout: nel giro di 5 minuti Schirò al 31' e Fonseca al 36' sfruttano due regali della difesa giallorossa e riportano il punteggio sul 2-2. I nerazzurri però devono fare nuovamente i conti con Estrella - in giornata di grazia - che nel giro di 4 minuti riporta in vantaggio la truppa di De Rossi: al 40' è sempre Providence che dall'interno dell'area mette in mezzo proprio per Estrella che di sinistro realizza la sua tripletta personale.

Nella ripresa la musica non cambia nonostante la difesa romanista conceda qualcosa agli attaccanti interisti: al 60' e al 70' infatti tocca a Cardinali salvare il risultato con due grandi interventi su Fonseca prima e Mulattieri poi. I giallorossi comunque amministrano bene la gara fino all'81', quando De Rossi inserisce Simonetti e Tall al posto di Zalewski ed Estrella. Non passano neanche due minuti e la rete del definitivo 4-2 prende vita dai piedi dei due subentrati: all'83' Simonetti si inserisce in area e segna sfruttando al meglio l'assist rasoterra del senegalese. Proprio l'attaccante classe 2001 ha visto realizzarsi la sua favola personale: arrivato come profugo clandestino dal Senegal, ha trascorso i primi mesi in Italia in una casa famiglia. Notato dal responsabile del settore giovanile dell'Ascoli si allena con la squadra marchigiana fino all'estate scorsa, quando si trasferisce alla Roma. Nonostante si sia allenato più volte con la prima squadra, Tall Lamine Junior (il suo nome completo) non era ancora stato tesserato dai giallorossi per problemi burocratici che sono stati risolti: e così Tall, che da ieri è ufficialmente un giocatore della Roma, ha risposto alla convocazione di Alberto De Rossi. Da verificare invece le condizioni di Bianda: il difensore è stato sostituito dopo aver accusato un risentimento muscolare.
Oggi invece scende in campo la Lazio di Menichini contro il Chievo (diretta su Sportitalia e Laziostyle): i biancocelesti, reduci dall'eliminazione in Coppa Italia, sono a caccia di tre punti per rilanciarsi in classifica.

Roma-Napoli, le probabili formazioni dei quotidiani. Cetin accanto a Smalling, Spinazzola titolare

INSIDEROMA.COM - Sarà sfida Champions oggi allo Stadio Olimpico. I giallorossi ospitano il Napoli di Ancelotti, dopo averlo scalzato dal quarto posto in classifica al termine dell'ultima giornata di campionato. La Roma, reduce da due importantissime vittorie (col Milan e con l'Udinese in inferiorità numerica), sembra aver trovato la propria dimensione nonostante le numerose assenze dovute agli infortuni. Fonseca riproporrà gli uomini visti nelle ultime partite, eccezione fatta per Cetin, al suo esordio dal primo minuto in giallorosso, in sostituzione dello squalificato Fazio. Mancini rivestirà nuovamente il ruolo di mediano e Pastore, alla quinta consecutiva, si posizionerà dietro Kluivert, Dzeko e Zaniolo. Florenzi ancora in panchina, al suo posto Spinazzola. Di seguito le probabili formazioni proposte dai quotidiani:

IL MESSAGGERO

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini; Zaniolo, Pastore, Veretout, Kluivert; Dzeko.

CORRIERE DELLO SPORT

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini; Zaniolo, Pastore, Veretout, Kluivert; Dzeko.

TUTTOSPORT

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini; Zaniolo, Pastore, Veretout, Kluivert; Dzeko.

CORRIERE DELLA SERA

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo, Pastore, Kluivert; Dzeko.

IL TEMPO

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Veretout, Mancini; Kluivert, Pastore, Zaniolo; Dzeko.

LA REPUBBLICA

Pau Lopez; Spinazzola, Smalling, Cetin, Kolarov; Veretout, Mancini; Zaniolo, Pastore, Kluivert; Dzeko.

LA STAMPA

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini, Veretout; Kluivert, Pastore, Zaniolo; Dzeko.

IL GIORNALE

Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo, Pastore, Kluivert; Dzeko.


Sorpresa Roma: adesso per il Napoli è l'esame più duro

LA REPUBBLICA - SISTI - Roma e Napoli hanno trascorso le loro ultime stagioni a sfidare la Juventus. Il risultato è stato sempre lo stesso. Loro dietro e la Juventus avanti, in un misto di logica e fatalità, di tradizioni (dei vincenti seriali) che sconfiggono le paure (dei perdenti

altrettanto seriali) e di desideri che si guastano in corso d'opera, per eccesso di foga. Nemmeno Sarri e prima di lui Garcia (il più vicino al titolo tra gli allenatori giallorossi) hanno dimostrato di avere in canna il colpo giusto per prendersi il banco al momento giusto (due cose che debbono andare di pari passo). Nessuno ha mai sferrato un vero gancio al mento della Signora, forse per galanteria. E così anche quando ha vacillato la Juventus si è rimessa in piedi portando a casa l’incontro, ossia lo scudetto, gli scudetti. Adesso è un po' diverso, Sempre accomunate da un'ansia irrisolta e da un gioco intermittente, Roma e Napoli arrivano allo scontro diretto con sensazioni opposte. E non in primissima fila. Il Napoli è vestito a festa, ogni volta vorrebbe spaccare il mondo, tutti aspettano il miracolo di San Lorenzo (Insigne) ma alla fine tutti, gli stessi di prima, scoprono che Pulcinella ha in realtà il volto di Pierrot, che il miracolante Inisigne non basta e che qualcosa sugli esterni non funziona più con la stessa meccanica illuminata (Ghoulam è quasi un ricordo). Per due volte è andato in vantaggio contro la dirompente Atalanta e per due volte il Napoli non è riuscito a trasmettere a se stesso e ai suoi tifosi (allenati al disagio) un senso di sicurezza. La Roma, al contrario, si presenta alla sfida con un punto in più degli avversari. cosa inimmaginabile sino a un mese fa ma che può accadere in un campionato in cui basta mettere in sfere due vittorie di fila per ribaltare la propria classifica. In più la Roma può contare su due altri elementi: il fatto che abbia cominciato a costruire una sua riconoscibile identità, soprattutto emotiva, proprio nel momento di massima emergenza numerica con la sua rosa decimata dagli infortuni e il fatto, decisamente non secondario, di aver dimostrato di saper impostare un contropiede come se per un momento Mancini fosse Fernandinho, Dzeko De Bruyne, PastoreSilva e Kluivert Sterling ossia come se la Roma fosse per dieci secondi il City di Guardiola, la bellezza della rete di Kluivert a Udine è non solo una delizia per il palato e per gli occhi, ma anche una formidabile benzina per la convinzione futura di un gruppo dalla rabbia giovane e dai senatori motivati. Ma occorre continuità d'ispirazione. E per Fonseca, che teme solo la stanchezza del suoi che hanno giocato in 10 per un'ora (Cetin per Fazio?), il Napoli è l'esame ideale. Ancelotti(stamattina si discute alle 11 il suo ricorso d'urgenza contro la squalifica) attacca con una sua logica, non brillantissima, e fa giocare. Vince chi ruberà palla più alto e più spesso o chi ripartirà copiando i disegni di Pep: splendore nell'erba.


Scontro diretto per la Champions. Fonseca: "Siamo ambiziosi"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Uno scontro diretto per la corsa Champions, e l'opportunità per la Roma (ora quarta) di aumentare la distanza dal Napoli appena superato (di un punto) in classifica, «Per me l'importante è avere un atteggiamento positivo e se riusciremo a mantenerlo. sarà più facile provare a vincere». Reduce da due successi consecutivi (Milan e Udinese), Paulo Fonseca non si fa ingannare dai suoi, preoccupato di non riuscire a mantenere la strada appena imboccata. Oggi pomeriggio, all'Olimpico (ore 15), davanti a 45 mila spettatori arriverà il Napoli, per quello che sarà il terzo match in sei giorni. «La squadra deve lottare, correre sempre - i concetti ribaditi dal tecnico - avere una mentalità ambiziosa, la cosa a cui tengo di più. Stiamo lavorando anche per migliorare nel possesso palla, ma i giocatori devono capire che sono forti, E stiamo lavorando molto su questo. Con la presenza di Petrachi che è fandamentale per noi, perché c'è sempre e ci stimola». È rientrato nella lista dei convocati, Juan Jesus, ma difficilmente sarà lui a sostituire lo squalificato Fazio, più probabile tocchi al turco Mert Cetin, inserito da Fonseca nelle ultime gare, e pronto all'esordio dal primo minuto, con Mancini confermato a centrocampo accanto a Veretout. Dovrebbe giocare ancora, Pastore. «Ho sempre detto che per lui la questione è soprattutto fisica, ma ora Javier sta bene e poi non è che abbiamo molte altre soluzioni in questo momento». Al di là dei singoli e delle scelte complicate che ogni partita si ritrova a dover fare, tra infortuni e squalifiche. Il mister portoghese resta concentrato sull'obiettivo. «Il Napoli è una squadra molto forte ed è importante solo questa gara. Le questioni arbitrali? Abbiamo visto molti errori in questa fase, ma mi aspetto che al termine della partita non ne dovremo parlare». Sul fronte infortuni, da segnalare che Bryan Cristante starebbe pensando di continuare la cura conservativa già iniziata, per curare il distacco del tendine dell'adduttore destro, rimediato durante la gara del 20 ottobre, contro la Sampdoria. Verrebbe evitata, in questo caso, l'operazione, che avrebbe dei tempi di recupero più lunghi. Il professore finlandese che ha visitato il ragazzo, lo rivedrà nei prossimi giorni e si pronuncerà su quale sia la strada migliore da seguire. Il rientro del centrocampista avverrà nel 2020.


Mille agenti per evitare ogni rischio

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nonostante la trasferta sia vietata ai residenti in Campania, inutile dire che la sfida tra Roma e Napoli sia considerata a rischio per l’ordine pubblico. Per questo, ci sarà particolare attenzione per i circa duecento tifosi partenopei (residenti a Roma e in altre parti d’Italia) che andranno nell’area loro dedicata, e per i tanti che prenderanno posto in tribuna. Così, oltre ai circa ottocento stewardche la società giallorossa metterà al lavoro, saranno quasi un migliaio gli esponenti delle forze dell’ordine chiamate a vigilare sull’Olimpico, per evitare che le sue tifoserie vengano in contatto.