Serie A, la Lazio colpisce ancora nel finale. Napoli battuto 1-0
Uno dei due big match di giornata, quello tra Lazio e Napoli, è terninato con il successo dei laziali per 1-0.
Ancora una volta la rete decisiva dei biancocelesti è arrivata nei minuti finali con Immobile (82'), che ha sfruttato un controllo sbagliato da parte di Ospina ed ha insaccato facilmente.
Prima di allora però era stato più percioloso il Napoli, con una punizione di Insigne parata splendidamente da Strakosha ed un palo colpito da Zielinski.
De Rossi: "I ragazzi sanno che questa seconda parte di stagione sarà decisiva"
Alberto De Rossi, tecnico della Roma Primavera, ha parlato ai microfoni di Roma TV in vista del match contro il Pescara:
Come sta la squadra?
"I ragazzi si sono presentati più allenati di prima. È stata una piacevolissima sorpresa, è un sintomo buono anche perché vedo miglioramenti sotto l'aspetto comportamentale. I ragazzi sanno che questa seconda parte di stagione sarà decisiva, per alcuni più di altri perché determinerà l'ingresso nel mondo degli adulti. Perciò sanno cosa li aspetta in questi sei mesi e i miglioramenti che dovranno fare. La prima partita dopo una sosta è determinata spesso e volentieri dall'atteggiamento della squadra, da una squadra che prevale sull'altra. E questo oltre che faccia parte dell'allenamento vero e proprio e di come si sono passate le vacanze, credo sia proprio una questione di mentalità, mentalità giusta per affrontare una gara fondamentale per noi come anche per il Pescara, ma che ci deve lanciare verso un gennaio veramente importante".
Il Pescara?
"Il Pescara è una squadra che gioca, senza paura di prendersi le responsabilità. Sviluppa gioco dal basso, gioca di contropiede: la partita la fa tutta. Con alterne fortune, ma questo fa parte del gioco. Pero è una squadra che sta facendo bene ed è un piacere vederla giocare".
Totti: "Per quello che ci sta in giro potevo dire ancora la mia"
Francesco Totti, ex capitano prima e dirigente poi della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Dazn che verrà trasmessa il prossimo 15 gennaio. Ecco uno stralcio delle sue parole:
Ti abbiamo visto nella veste di dirigente, ma c'è stata una partita in cui hai detto "Basta! Adesso mi strappo la giacca"
"Una? (ride ndr). Da fuori è tutto più facile, diventa tutto semplice, tutti siamo più forti, più bravi perché ti dicono "perché non hai fatto questo, perché non hai fatto quello". Essendo stato anche in campo sai che sono due cose completamente diverse. In parecchie partite avevo voglia di spogliarmi anche perché, con tutto rispetto, potevo dire ancora la mia. Per quello che ci sta in giro..." .
Serie A, Inter-Atalanta termina con il risultato di 1-1
Il posticipo serale di Serie A, tra Inter ed Atalanta, si è concluso con il risultato di 1-1.
Ad aprire le marcature è stata l'Inter al 4' con Lautaro Martinez che riceve da Lukaku e scarica in rete sotto l'incrocio.
Nella ripresa l'Atalanta pareggia al 75' con Goosens che si trova al posto giusto dopo un rimbalzo e di potenza fa 1-1. All'88' gli ospiti avrebbero potuto ribaltare il match grazie ad un calcio di rigore a favore, ma Muriel si fa ipnotizzare da Handanovic che neutralizza la massima punizione.
Roma-Juve per 60 mila. E Zaniolo c'è
LA REPUBBLICA - Sessantamila spettatori attesi all'Olimpico. Numeri di una sfida attesissima, quella tra Roma e Juventus. Nicolò Zaniolo si prenota per il confronto con i bianconeri, che sono stati addosso al ragazzo tutta la scorsa estate. Da Trigoria valutavano Nicolò non meno di 60 milioni, cifra che è stata però considerata eccessiva rispetto a quanto fatto vedere dal ragazzo nell’ultima fase della scorsa stagione e con l’Under 21.
Sarà una sfida particolare anche per Florenzi. L'ultima volta che la Juventus è venuta all’Olimpico gli è riuscito tutto: prima il battibecco con Ronaldo, poi ha segnato la rete del vantaggio. E quello l’ultimo gol di Florenzi con la maglia della Roma. Dopo le sbavature contro il Torino, adesso non vede l’ora di riscattarsi.
Florenzi ritrova CR7 e vuole essere «all’altezza»
IL MESSAGGERO - Cristiano Ronaldo è così: quello che tocca, spesso e volentieri lo tramuta in oro. Suo malgrado c’è riuscito anche 8 mesi fa con Alessandro Florenzi. Il 12 maggio scorso, alla terzultima di campionato il celebre battibecco tra i due, nato da una frase di CR7:«Sei troppo basso per parlare». Florenzi non la prende bene e deve essere fermato dai compagni. La rivincita però non si fa attendere: a undici minuti dalla fine sigla il gol dell’1-0, sfruttando al meglio un assist di Dzeko e sfoga la rabbia repressa con una corsa senza fine sotto la CurvaSud.
Quel gol doveva rappresentare una ripartenza. Invece Florenzi ha vissuto una stagione sulle montagne russe che più di una volta lo ha portato a pensare di andare via. Dimenticato da metà ottobre a inizio dicembre, complici l’infortunio di Santon e il momento-no di Spinazzola è stato riproposto titolare nelle ultime 4 gare. Male con il Wolfsberger (dove commette anche un autogol), benino con il Brescia e la Fiorentina, di nuovo deficitario con il Torino (un suo errore in fraseggio ha propiziato il primo gol di Belotti). Domenica un'altra chance, proprio contro Ronaldo.
Roma, la vittoria è ferma al Paulo
IL MESSAGGERO - Paulo Fonseca alla scoperta della Juve e del suo connazionale Cristiano Ronaldo. Domenica sera incrocerà finalmente i bianconeri e insieme il giocatore più famoso del suo Paese: «Vediamo che cosa succede, ma spero che CR7 sia arrabbiato a fine partita». Imbattuto fin qui contro le principali rivali dei bianconeri, Fonseca vuole assaggiare il sapore del successo da podio: pari con la Lazio nel derby e anche a San siro contro l'Inter, sofferto contro i biancocelesti e di sostanza contro i nerazzurri. Comportamento, nei risultati, da grande, pure se il distacco dal vertice è già abbondante: 10 punti.
Fonseca ha appena recuperato Zaniolo e Fazio, ma si presenta all'appuntamento con la rosa decimata dagli infortuni. Out Santon, Zappacosta, Pastore, Mkhitaryan e Kluivert. 7 indisponibili, contando anche gli influenzati Spinazzola e Antonucci. In più Cristante è appena tornato in gruppo e, al massimo, ha la chance di essere convocato (ultima partita il 20 ottobre a Marassi contro la Sampdoria). Così è possibile che la Roma sia la stessa scesa in campo contro la Fiorentina al Franchi prima di Natale e contro il Torino domenica scorsa. Formazione, dunque, confermata per 3 partite di fila.
Davide contro Golia. Sgarbi, beffe e gol: è il Roma-Juventus di Florenzi e Ronaldo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Un’istantanea delle recenti difficoltà della Juventus: il faccia a faccia della scorsa stagione tra Alessandro Florenzi e Cristiano Ronaldo del 12 maggio scorso. Era il 13’ della ripresa infatti quando, per una palla non messa fuori causa infortunio, i due vennero a contatto. «Sei troppo piccolo per parlare», la frase tagliente del portoghese. L’ultima parola fu di Florenzi. che al 34’ del secondo tempo segnò la rete del vantaggio, prima che Dzeko bissasse per il 2-0 finale. «Avevamo buttato la palla fuori noi, Ronaldo invece l’ha giocata. Lui è il Pallone d’Oro e pensa di avere tutto il diritto di fare quello che ha fatto», disse a fine partita.
Le rivincite di Florenzi non si sono fermate lì. Domenica prossima, infatti, Paulo Fonseca lo confermerà titolare per la terza volta consecutiva. L’accantonamento del capitano giallorosso ormai sembra soltanto un ricordo, così come le voci che – fino a qualche settimana fa – ipotizzavano per lui un futuro lontano da Trigoria. Voglia di rivincita che ha anche Ronaldo: in campionato la Roma è una delle poche squadre a cui Ronaldo non ha segnato. Curiosità: nel suo giorno libero (martedì), CR7 è volato a Lisbona per allenarsi con Francis Obikwelu, lo sprinter diventato cittadino portoghese nel 2001 che è primatista europeo dei 100 metri (9”86) e vicecampione olimpico.
Zaniolo recupera e Fonseca fa il tris. Per il mercato idee Alderete e Caputo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Da una parte il campo, dall’altra il mercato: una settimana importante per la Roma, alle prese sia con la sfida alla Juve che con i rinforzi da cercare entro la chiusura della finestra invernale di calciomercato. Su questo fronte continuano i contatti con lo United per il riscatto di Smalling, mentre Juan Jesus non sembra voler lasciare Trigoria. Motivo per cui non è entrata nel vivo la pista che porta ad Alderete del Basilea, mentre il Galatasaray insiste per il prestito di Cetin. In attacco c'è l'idea Caputo.
Per domenica fonfermerà la stessa formazione per la terza di fila. Fazio e Cristante potrebbero recuperare per la panchina, mentre Zaniolo, che avverte ancora un po’ di fastidio alla gamba destra, si è allenato con i compagni e contro la Juve ci sarà. In dubbio l'influenzato Spinazzola.
Roma-Juve e Inter-Atalanta: due sfide da 1,2 miliardi
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Due sfide ad alta quota che pesano per 1,2 miliardi di euro, mettendo assieme i fatturati dei quattro club, al netto delle plusvalenze. Da una parte Roma-Juve, dall'altra Inter-Atalanta
Domenica sera i bianconeri, da tempo leader in Italia con ricavi che sfiorano il mezzo miliardo (494 milioni nel 2018-19), sono attesi dai giallorossi, a quota 251 milioni. In questi anni il trend del club di Agnelli è stato in ascesa, dai 156 milioni dell’annus horribilis 2011 fino allo “strappo” con Ronaldo. Il fatturato dei giallorossi è invece strettamente collegato alla partecipazione in Champions. Nelle ultime due stagioni si è attestato attorno ai 250 milioni (257 nel 2017-18 grazie alle semifinali) ma l’esercizio in corso risentirà parecchio della mancata presenza alla coppa più prestigiosa. Dal punto di vista della redditività, né Juve né Roma possono dirsi soddisfatte: nel 2018-19 i bianconeri hanno perso 40 milioni, i giallorossi 25, con i primi nel pieno della fase espansiva del piano quinquennale 2019-24 che mira al definitivo salto di qualità e i secondi che sperano in una svolta col passaggio da Pallotta a Friedkin e lo sblocco dell’iter stadio.
Passando alla sfida di San Siro, l’Inter ha registrato il primato personale in fatto di ricavi: 377 milioni. Circa 85 milioni è invece il fatturato dell'Atalanta, che in questa stagione monetizzerà la prima volta in Champions. E anche il 2019 chiuderà in attivo: sarà il 4° bilancio di fila col segno più.
Juventus? C'è chi dice no
IL TEMPO - AUSTINI - C'è chi dice no. Anche se la chiamata arriva dalla Juventus, la squadra del cuore da bambino. Nicolò Zaniolo è stato un obiettivo molto concreto dei bianconeri la scorsa estate, ma ha scelto di rinnovare il contratto con la Roma e domenica sfiderà i campioni d’Italia da avversario. Il colpo subìto tra coscia e ginocchio durante la gara con il Torino non lo ha mai messo seriamente in dubbio perla sfida dell'Olimpico, ma vederlo di nuovo in gruppo nella sedu ta di ieri ha dato un certo sollievo a Fonseca.
Il classe 1999 sogna una gara da protagonista contro Cristiano Ronaldo, Dybala e soci. Poteva giocarla sulla sponda opposta, ma sia lui sia la Roma hanno deciso di allontanare la mano lunga di Paratici & Co.: dopo aver seguito Zaniolo dal vivo in diverse partite all'Olimpico e aver appuntato il suo nome nel «pizzino» di mercato lasciato per sbaglio sul tavolo di un hotel, il direttore sportivo bianconero è passato ai fatti pressando l’entourage del ragazzo e la Roma stessa. La Juventus è arrivata ad offrire quasi cinquanta milioni di euro a fine giugno, in una proposta che comprendeva anche varie contropartite tecniche. A Torino erano convinti che prima o poi il club di Pallotta, pressato dalle esigenze di bilancio, avrebbe ceduto, ma non se n'è fatto più nulla e alla fine lo scambio tra società è stato impostato includendo solo i cartellini di Spinazzola e Luca Pellegrini. Un altro tentativo successivo a luglio è stato respinto, la «resistenza» della Roma ha convinto ancor di più Zaniolo a restare, ma era lui che sin dall’inizio aveva spinto per il rinnovo che ha ottenuto poco dopo, legandosi ai giallorossi fino al 2024, conuno stipendio (a salire) che lo porterà a guadagnare circa 2 milioni netti.
Sull’asse Colosseo-Mole poteva fare il percorso inverso Higuain, che Petrachi aveva individuato come potenziale sostituto di Dzeko richiesto dall'Inter. Ma è stata proprio la scelta ferma del Pipita di rifiutare l'opzione giallorossa a bloccare il valzer di grandi attaccanti in Italia. Col senno di poi, una scelta che ha fatto felici tutti, Dzeko compreso. Ha deciso invece di cambiare città senza troppi dubbi Pjanic nel 2016, quando si è accordato con la Juventus sfruttando la clausola rescissoria apposta nel contratto con la Roma, che a sua volta monetizzò volentieri la sua partenza per sistemare i conti.
Inutile ricordare come la crescita del bosniaco rappresenti un rimpianto per tanti romanisti. Idem la partenza di Szezesny, che in realtà non è mai stato un giocatore di proprietà dei giallorossi: due anni di fila in prestito all’Arsenal, poi è stata la Juventus a comprarlo. I due ex Roma saranno regolarmente in campo domenica, mentre Spinazzola ha ancora l'influenza e oggi proverà ad allenarsi: Florenzi resta favorito. Il resto della formazione sembra scontato, per via dei tanti infortuni: giocano gli stessi di Firenze e della gara col Torino, con Fazio e Cristante recuperati ma perla panchina.
Higuain stop, è in dubbio. Gioca Ramsey
IL TEMPO - Allarme Higuain in casa Juventus in vista della sfida di domenica contro la Roma: ieri l'attaccante argentino ha svolto allenamento differenziato a causa di un affaticamento muscolare alla coscia sinistra. Un problema definito «leggero» dalla società bianconera, che continuerà a monitorare giorno per giorno le condizioni del centravanti, ma la presenza del Pipita all’Olimpico è a rischio. Più facile che Sarri riproponga il tridente partito titolare contro il Cagliari con Ramsey alle spalle di Cristiano Ronaldo e Dybala, giocando la carta Douglas Costa a gara in corso per spaccare la partita in caso di necessità.
I recuperi del gallese e del brasiliano hanno tolto spazio sulla trequarti all'’opzione Bernardeschi, che in quella posizione ha dimostrato di non essere a suo agio e adesso studia da mezzala, anche per tamponare le assenze di un centrocampo privo dello squalificato Bentancur e dell’infortunato Khedira. A completare il reparto con Pjanic e Matuidi, però, dovrebbe essere ancora Rabiot, che con il passare delle partite sta salendo di condizione pur dovendo giostrare in una posizione non ottimale per il suo piede mancino. Il tecnico toscano sta puntando forte sul francese, titolare nelle ultime quattro partite consecutive tra Serie A e Champions League, mentre per Emre Can prepara una soluzione da vertice basso più muscolare.
Con la conferma di Cuadrado e Alex Sandro sugli esterni e Szczesny in porta, l’unico altro dubbio per la Juve è relativo al partner di Bonucci al centro della difesa, dove De Ligt è in fase di recupero dopo i problemi alla spalla e all'adduttore che lo hanno frenato nell'ultimo mese. L'olandese proverà a riprendersi il posto da titolare ai danni di Demiral.