Liechtenstein-Italia, tre giallorossi titolari: Mancini, Cristante e Zaniolo

La Nazionale italiana, impegnata nei match di qualificazione ai prossimi Europei del 2020, scenderà in campo stasera contro il Liechtenstein. Tra i titolari scelti da Roberto Mancini, figurano tre giallorossi: Cristante, Mancini e Zaniolo. Questi gli undici Azzurri che partiranno dal primo minuto: 

Sirigu; Di Lorenzo, Mancini, Romagnoli, Biraghi; Zaniolo, Cristante, Verratti; Bernardeschi, Belotti, Grifo.


L’Uefa promuove la nuova Trigoria: sarà sede di allenamento per Euro 2020

GAZZETTA.IT - ZUCCHELLI - Il campo B è pronto (manto erboso, fondo e drenaggi) e da domani ogni giorno è buono per vederci la squadra. La nuova Trigoria, anche. E piace così tanto che la UEFA l’ha scelta (insieme al centro di Formello e a quello della Borghesiana) come sede di allenamento per Euro 2020. Alcune nazionali, tra cui Svezia e Ucraina, sono già venute a visionare il Bernardini, rimesso a nuovo negli ultimi anni e in particolare la scorsa estate dopo il rinnovamento realizzato dalla Roma in collaborazione con Facile Ristrutturare, già partner della Serie B e collaboratore del Parma (per lo stadio) e del Verona (per la sede). In una quarantina di giorni, quando Dzeko e compagni erano in ferie, a Trigoria, con operai al lavoro giorno e notte, sono stati ampliati gli spazi, abbattuti 500 metri di tavolato e ne sono stati ricostruiti 200 in modalità più ariosa e funzionale. Per le esigenze della squadra e dello staff tecnico. Non a caso, per fare un esempio, è stata rimodernata l’area relax con tanto di spazio-barbiere (spesso i giocatori si fanno fare i capelli in ritiro il sabato sera) ed è stata creata una nuova sala video, più simile ad un cinema che a un centro sportivo. Se ai tempi del Barone Liedholm, come confidato dal direttore di Trigoria, Tonino Tempestilli, capitava che qualche giocatore non fosse proprio attentissimo durante l’analisi al televisore, oggi la video analyst è una parte fondamentale del lavoro in campo e la Roma ha voluto mettere Fonseca e i calciatori nelle migliori condizioni. Rinnovati, poi, anche l’archivio storico (oltre 100mila le foto in pellicola, 4mila invece le maglie archiviate dagli Anni 80) e le zone in cui la squadra transita ogni giorno.


Allenamento Samp, esercitazioni tecniche ad alta intensità e partitella

Questo il report dell'allenamento dei blucerchiati, come riferisce sampodria.it:

Pioggia intermittente a Bogliasco per il primo allenamento diretto da Claudio Ranieri. Dopo aver radunato la squadra in sala riunioni, il nuovo tecnico blucerchiato è sceso sul campo 1 del “Mugnaini” per iniziare a prendere confidenza con il gruppo e avviare la preparazione della sfida di domenica al “Ferraris” con la Roma.

Menù. Dopo una prima fase di riscaldamento, i calciatori a disposizione – compresi i Primavera Lorenzo Avogadri, Tommaso Maggioni e Marco Pompetti – sono stati impegnati in esercitazioni tecniche ad alta intensità, seguite da una partitella finale a terreno da gioco ridotto.

Differenziati. Defaticante per Bartosz Bereszynski e Omar Colley, rientrati dagli impegni con le rispettive nazionali. Morten Thorsby ha proseguito sul campo il programma individuale, terapie e palestra per Karol Linetty, soltanto terapie e fisioterapia per Andrea Seculin. Domani, mercoledì, è in scaletta una doppia seduta.


Cristante: "Una volta prese le distanze col Liechtenstein le cose sono diventate più facili"

Bryan Cristante, centrocampista della Roma e dell'Italia, è intervenuto ai microfoni della Rai dopo il 5-0 al Liechtenstein:

“Non esistono partite facili, soprattutto in trasferta. Una volta prese le distanze, le cose sono diventate più facili. Centrocampo? Gerarchie non definite, nulla è mai sicuro al 100%”.


Ceferin: "La UEFA sta collaborando con la rete FARE per identificare e contrastare le condotte razziste"

Aleksander Čeferin, è intervenuto dopo gli ultimi episodi di discriminazione in Bulgaria-Inghilterra. Queste le sue parole: 

"Fino a non molto tempo fa, la famiglia del calcio pensava che la piaga del razzismo fosse un ricordo lontano. Gli ultimi due anni ci hanno insegnato che un pensiero del genere era quanto meno compiacente. L'ascesa del nazionalismo in tutto il continente ha alimentato comportamenti inaccettabili e qualcuno ha pensato bene che lo stadio fosse il posto giusto per dar voce a queste orrende convinzioni.

In qualità di organo di governo, so che non vinceremo mai un concorso di popolarità, ma alcune dichiarazioni sull'approccio della UEFA nella lotta al razzismo sono state decisamente fuori luogo. La UEFA, in collaborazione con la rete FARE (Football Against Racism Europe), ha istituito un protocollo a tre fasi per identificare e contrastare le condotte razziste durante le partite.

Le sanzioni imposte ai club e alle federazioni quando si verificano episodi di razzimo nelle partite organizzate dalla UEFA sono tra le più dure nel mondo dello sport. La sanzione minima è la chiusura parziale dello stadio, che costa centinaia di migliaia di euro in profitti alla squadra di casa e ne stigmatizza i tifosi.

La UEFA è l'unico organo calcistico a squalificare un giocatore per 10 partite per condotta razzista: si tratta della punizione più severa in questo sport. Credetemi, la UEFA si impegna a fare tutto quello che può per eliminare questo problema dal calcio. Non possiamo permetterci di accontentarci e dobbiamo lottare sempre per rafforzare la nostra determinazione.

In un contesto più ampio, tutta la famiglia del calcio – dagli amministratori ai giocatori, dagli allenatori ai tifosi – deve lavorare con i governi e le ONG per fare guerra ai razzisti e marginalizzare le loro idee ripugnanti. Da sole, le federazioni non possono risolvere il problema. I governi devono fare di più in questa area. Solo lavorando insieme nel nome della decenza e dell'onore faremo progressi".


Roma, il senso di Zaniolo per il ruolo

IL MESSAGGERO - CARINA - Come spesso accade, i problemi tra Zaniolo e Ranieri - inizialmente negati - sono emersi quando uno dei due già non c'era più. La conferma è arrivata puntuale a campionato concluso, grazie ad un'intervista rilasciata dalla mamma del calciatore a Rete Sport: «Un ragazzo come Nicolò ha bisogno anche di un allenatore psicologo. Di Francesco lo è stato. Con il nuovo tecnico questo è venuto meno. E poi gli ha cambiato ruolo...». Posizione in campo, atteggiamenti durante gli allenamenti e in partita che poco piacevano a Ranieri, la querelle contrattuale poi conclusasi soltanto a Ferragosto più qualche esclusione (come nell'ultima gara di campionato, non facendogli disputare nemmeno un minuto), a confermare un rapporto che non è mai decollato.

IDEE DIVERSE Singolare - a margine della panchina iniziale con il Napoli il 31 marzo - lo sfogo del tecnico a fine partita: «Zaniolo? Mi ha chiesto di non giocare perché è stato poco bene di stomaco». Per la cronaca, il ragazzo poi entrò (sull'1-3) nella ripresa, giocando - recupero incluso - oltre mezz'ora. Sir Claudio su Zaniolo aveva le idee chiare: «Non è nel suo momento di forma migliore. Per me lui rende meglio da mezzala, non dietro la punta o da esterno. Poi magari esploderà e ci farà vedere altre cose, ma ora è più una mezzala». Ruolo dove finora lo ha impiegato Mancini in Nazionale che però con Ranieri ha ricoperto soltanto una volta, nel successo per 2-0 contro la Juventus (12 maggio). Poi Zaniolo ha giocato proprio nelle posizioni dove l'ex Leicester pensava non rendesse al meglio: trequartista e esterno offensivo. Nel tourbillon di moduli (4-2-3-1, 4-3-3, 4-4-2) che la Roma attuò dall'11 marzo, debutto con l'Empoli, al 26 maggio, Nicolò fu schierato tre volte trequartista e 5 volte esterno destro, di cui un paio nel 4-4-2.

GIOVEDÌ L'APPELLO Ora Zaniolo ritrova Ranieri ma da avversario. Con l'arrivo di Fonseca qualcosa è cambiato nei rapporti («Ha le idee chiare e soprattutto dice le cose in faccia») non il ruolo. Perché inizialmente impiegato trequartista nel 4-2-3-1 (con Genoa e Lazio), Nicolò ha dovuto lasciare il posto a Pellegrini che per attitudine al ruolo, esperienza e ultimo passaggio ha sicuramente qualcosa in più. Zaniolo è così scivolato nuovamente sulla fascia e nemmeno in assenza di Lorenzo è stato ricollocato al centro dal tecnico. A proposito del portoghese: giovedì sarà discusso l'appello per ridurre la squalifica (non è esclusa la sua presenza). A Trigoria prosegue la rizollatura dei campi al fine di prevenire nuovi infortuni. Per Genova torneranno a disposizione Florenzi, Perotti e forse Under. Oggi, visita di controllo per Dzeko.


Fonseca cerca lo sconto

IL TEMPO - AUSTINI - Giovedì è il giorno del giudizio. Ma già 48 ore prima si capirà l’aria che tira. C'è un filo (legale) che unisce le squalifiche di Mazzarri e Fonseca e, per ora, divide la giustizia sportiva all’interno della stessa Figc.

Secondo la Corte di Appello un allenatore espulso - i regolamenti hanno introdotto i cartellini anche per le panchina da quest'anno - non necessariamente deve essere squalificato per la partita successiva. Il Giudice Sportivo la pensa diversamente, aveva infatti fermato Mazzarri dopo il «rosso» preso col Parma, salvo poi vedere ribaltata la decisione dalla Corte. E ora la presidenza della Figc ha deciso di presentare ricorso contro lo sconto concesso al coach granata, appellandosi al nuovo codice disciplinare della Fifa, secondo il quale la squalifica è automatica anche per gli allenatori cacciati dagli arbitri. A detta di Gravina, che ha chiesto la revoca della sentenza, il mancato stop automatico rischia di creare un pericoloso precedente a cui potranno appigliarsi tutte le società.

Domani verrà discusso il caso in Via Campania e due giorni dopo, nel primo pomeriggio, toccherà invece a Fonseca presentarsi dinanzi a alla Corte Figc, accompagnato dall'avvocato Antonio Conte e forse dal vicepresidente giallorosso Mauro Baldissoni, per dare forza all'appello della Roma contro lo stop di due turni imposto al portoghese dopo l'espulsione col Cagliari. Scottato dal caso Mazzarri, non a caso il Giudice nel dispositivo della sentenza sul tecnico romanista ha motivato una delle due giornate di squalifica richiamando «l’articolo 62 punto 3, letto in combinato disposto con L'art. 71 punto 1, del Codice Disciplinare FIFA».

Ancor prima di Mazzarri la Corte d'Appello aveva tolto la squalifica a Ventura, adesso alla guida della Salernitana di Lotito ed espulso a Trapani, trasformando la sanzione in una semplice ammonizione. Alla luce di questo scontro, pare quasi impossibile che Fonseca possa sedere in panchina domenica a Genova, ma i legali del club si augurano che i casi vengano giudicati separatamente e stanno preparando un ricorso basato su cinque punti - ad esempio alcune contraddizioni nel referto e le scuse immediate di Fonseca all’arbitro Massa - per provare a ottenere quantomeno lo sconto di un turno: a quel punto l’allenatore tornerebbe in panchina domenica 27 in casa con il Milan.

A cavallo delle due partite dovrebbe invece toccare a Petrachi l'audizione in Procura Federale per l’inchiesta aperta dopo le sue dichiarazioni sulla trattativa per Dzeko con l'Inter «iniziata a maggio». Non dovrebbero essere ascoltati altri dirigenti, il diesse romanista rischia una squalifica per non aver rispettato il regolamento che vieta ai direttori sportivi di lavorare per un club mentre sono ancora sotto contratto con un altro (il Torino). La possibile via di fuga è il patteggiamento.


Florenzi sta bene, vuole la Samp e ritrova Ranieri. Infortuni, a Trigoria rifatto il campo B

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Ha saltato Europa League, Cagliari e Nazionale, messo a dura prova da un violento attacco influenzale che l’ha a tal punto debilitato da costringerlo a cure ricostituenti. Alessandro Florenzi è adesso pronto a riprendersi la Roma, che sia da terzino oppure da ala, poco importa. Quello che conta, è tornare a disposizione di Fonseca, tecnico costretto ad alzare il sipario su un altro mini tour de force con gli uomini contati: sette partite in ventidue giorni, cinque di campionato e due d’Europa League, ripartendo domenica prossima (ore 15), dalla Sampdoria del fresco ex, Claudio Ranieri. Fresco tanto quanto Eusebio Di Francesco, esonerato a favore del mister romano, proprio come accaduto nella capitale la scorsa stagione. E proprio con Ranieri in panchina, i giallorossi hanno vinto allo stadio Ferraris nell’aprile scorso: 0-1, rete di Daniele De Rossi alla mezzora della ripresa.

Uno strano giro di incroci del destino (domenica prossima sarà anche il compleanno di Ranieri, che compirà 68 anni), che Florenzi, da capitano erede dell’ex numero 16, spera di poter superare, riprendendo la corsa in campionato con una vittoria. Dovrebbe tornare a disposizione anche Under, ancora immerso nelle polemiche per un suo tweet nazionalista pro Turchia, dal quale la Roma non si è dissociata. Il turco dovrebbe rientrare in questi giorni in gruppo, così come Perotti, anche se è complicato capire se i due potranno essere schierati titolari.

Non sarà in panchina, Paulo Fonseca, squalificato per due giornate a seguito del doppio giallo preso per le proteste post Roma-Cagliari. Il tecnico, però, spera di veder ridotta la pena, e per giovedì prossimo, si presenterà alla Corte federale per discutere di persona il ricorso alle due giornate comminate dal giudice sportivo.

Nel frattempo, a Trigoria è quasi pronto il restyling del campo B, terreno completamente rifatto dopo che i giocatori si erano lamentati della sua durezza. Fonseca tornerà così a far lavorare i suoi lì, mentre, a rotazione, verranno sistemati anche tutti gli altri campi del centro sportivo (ci vorrà qualche mese). A fronte dei tanti infortuni che già stanno condizionando la stagione romanista, il club sta cercando di correre ai ripari, prevenendo, per quanto possibile, altri problemi muscolari. E la questione dei terreni di Trigoria è la prima affrontata, insieme auna gestione alimentare più dettagliata per i giocatori seguiti da un nutrizionista.


Roma, doppio sogno: sconto per Fonseca e attacco più ricco

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ritorno in panchina già per Roma-Milan: la speranza di Paulo Fonseca dopo la sfuriata post Cagliari contro l'arbitro Massa che gli è costato il cartellino rosso e una squalifica di due giornate. Giovedì c’è l’appello che potrebbe togliergli una giornata, consentendogli quindi di essere in panchina nella sfida del 27 ottobre. Quasi sicuramente lo stesso tecnico sarà presente all'udienza per provare ad alleggerire la sua posizione

Il secondo desiderio del tecnico giallorosso è legato al campo, in particolare ai recuperi di Under, Perotti e Mkhitaryan, da affiancare a Kalinic che con la Samp farà il suo debutto da titolare. Stamattina Dzeko si sottoporrà alla visita di controllo dopo l’intervento subito per la doppia frattura dello zigomo, a cui è stata applicata una vite. Anche lui punta a tornare in campo contro il Milan, indossando una mascherina protettiva.


Troppi infortuni, i campi di Trigoria subito «rizollati»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La ripresa degli allenamenti a Trigoria è prevista per oggi alle 16: l’obiettivo di Fonseca è provare a recuperare per la trasferta di Genova almeno uno dei tanti infortunati della Roma. Una situazione che il tecnico giallorosso, e come lui la dirigenza, vorrebbe cercare di evitare in futuro. Ecco perché, insieme a Petrachi, l’allenatore ha deciso che i campi di Trigoria dovevano essere rimessi a nuovo.

I calciatori già in passato avevano sottolineato la durezza del terreno, che metteva a dura prova i muscoli. Tecnico e squadra hanno quindi accolto di buon grado la decisione del club di rifare immediatamente i campi. Quello «B» sarà pronto tra poco, seguiranno tutti gli altri.


Carissimo nemico: domenica Roma contro Ranieri, l'incrocio che non ti aspetti

LEGGO - BALZANI - Un certo Albert Einstein asseriva che la coincidenza è il modo di Dio per restare anonimo. E allora chissà che non ci sia qualcosa di ultraterreno nello straordinario incrocio che riguarderà ancora una volta Claudio Ranieri e la Roma.

Il destino torna a far incontrare il tecnico di San Saba e la squadra giallorossa. Stavolta, però, non dalla stessa parte. Domenica, infatti, er Fettina sederà per la prima volta sulla panchina della Sampdoria dopo aver sostituito quel Di Francesco di cui già aveva preso il posto a Trigoria circa 6 mesi fa. E il primo avversario che Ranieri si troverà di fronte sarà proprio la Roma al Marassi. Lo stadio dove, guarda un po' le coincidenze, si concluse la sua prima avventura da allenatore giallorosso. Era il 2011 e il 4-3 in rimonta del Genoa decretò la fine del rapporto che - e anche qui tornano le coincidenze - aveva vissuto il suo capitolo più drammatico proprio contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini. Il 25 aprile del 2010, infatti, la sconfitta interna coi doriani costò alla Roma la conquista di uno scudetto che sarebbe stato storico. Non quanto quello col Leicester, ma quasi.

La seconda avventura a Trigoria, invece, è roba recente. Ranieri a marzo è stato chiamato a sostituire un Di Francesco ormai in bambola. L'obiettivo era centrare il quarto posto, ma sembrava impossibile. E nonostante gli sforzi Claudio - che accettò senza pensarci un contratto di appena 3 mesi - riuscì solo a garantire un posto in Europa League. Niente rinnovo quindi, ma una grande manifestazione d'amore dell'Olimpico che fece letteralmente piangere Ranieri all'ultima giornata col Parma. Niente abbracci, invece, con la dirigenza che preferì investire sull'ennesima scommessa. Ovvero Fonseca che proprio domenica cercherà a Genova tre punti d'oro nella corsa Champions dopo i due passi falsi con Wolfsberger e Cagliari. La Samp, invece, deve risollevarsi dall'ultimo posto. E quindi non ci sarà troppo spazio per i sentimentalismi.

Tra gli squilli di tromba della seconda Roma di Ranieri proprio la vittoria a Marassi sulla Sampdoria con l'ultimo gol romanista di quel De Rossi che Ranieri difese pubblicamente in più di una conferenza stampa. C'era anche Totti in tribuna (nello stadio dove segnò forse il suo gol più bello in carriera) come dirigente. Oggi Daniele è in Argentina, Francesco si diverte a calciotto e Claudio prova l'ennesima impresa a Genova. Che spreco.


Kalinic, suona l’ora del risveglio: la Roma spera che ritrovi il gol

IL CORRIERE DELLA SERA - Nella sua ultima esperienza da allenatore della Roma, Luciano Spalletti avrebbe volentieri scambiato il suo centravanti, Edin Dzeko, con quello della Fiorentina, cioè Nikola Kalinic. Secondo il tecnico toscano, l’ex viola si faceva preferire perché amava fare «la rotazione sul secondo palo, aspettando il passante». Per fortuna della Roma Dzeko è rimasto in maglia giallorossa, mentre Kalinic nel resto della sua carriera non ha avuto troppa fortuna al Milan prima e all’Atletico Madrid poi.

Domenica pomeriggio contro la Samp potrebbe però toccare a lui, vista la doppia frattura allo zigomo rimediata da Dzeko contro il Cagliari. I medici, infatti, consigliano prudenza e di non affrettare il recupero. Durante la sosta Kalinic ha lavorato e la sua condizione è migliorata: rispetto al giorno del suo arrivo, quando dichiarò che l’obiettivo principale della sua stagione era non farsi male, ora è sicuramente più utile alla causa. Alla Sampdoria, poi, ha già segnato ai tempi della Fiorentina, quattro anni fa (era l’8 novembre 2015). In Serie A non parte titolare dal 20 maggio 2018, quando giocò l’ultima con il Milan e affrontò proprio la sua ex squadra realizzando anche un gol. Poi 24 presenze e appena 4 gol, comprese le coppe, con l’Atletico Madrid: l’ultima, e finora unica rete nel 2019, l’ha realizzata il 16 gennaio in Coppa del Re contro il Girona.