Riccardi nel mirino del Benevento e del Crotone

Alessio Riccardi, centrocampista classe 2001 della Roma Primavera, è già nel mirino del Benevento e del Crotone, che hanno chiesto informazioni su di lui. Questo quanto riportato dal sito seriebnews.com.

 


Hegerberg: "La Roma mi ha fatto capire quanto tenesse a me e al progetto sul calcio femminile"

Andrine Hegerberg, centrocampista della Roma Femminile è intervenuta in vista dell’evento “Tutto il rosa del calcio”. Queste le sue parole:

“Quando ho ricevuto la prima chiamata da una squadra italiana non sapevo molto del campionato di Serie A. Ho ricevuto tante offerte, ho ascoltato le proposte e la Roma mi ha fatto capire quanto tenesse a me e al progetto sul calcio femminile. Ho trovato una struttura anche migliore di quella del Paris Saint-Germain”.

Sei rimasta stupita del numero dei tifosi presenti nella prima giornata contro il Milan?
"Non avevo idea di quanti ne sarebbero venuti, sono rimasta sorpresa dall’atmosfera e anche dalla reazione sui giornali e sui social media. Dobbiamo continuare così."

Consiglieresti a tua sorella Ada e ad altre calciatrici straniere di venire a giocare in Italia?
"In questi casi non dipende tanto da loro ma dalla qualità del calcio italiano. Quando il prodotto è interessante e competitivo perché non dovrebbe attirare le mie colleghe?"

Le regole del calcio femminile andrebbero cambiate?
"Penso che la cosa più utile di tutte sarebbe dare alle calciatrici le stesse condizioni di allenamento e di gioco che vengono date agli uomini. Per esempio, riuscire a giocare su campi con erba vera o con erba sintetica di nuovissima generazione aiuterebbe molto ad aumentare la qualità del calcio prodotto."


Samp-Roma con Ranieri nel destino

IL MESSAGGERO - CARINA - Probabilmente nemmeno uno sceneggiatore sarebbe stato tanto ardito. Che Ranieri possa sostituire per la seconda volta, come già accaduto nella passata stagione alla Roma, Di Francesco ci può stare. Che al debutto incroci subito i giallorossi anche. Che lo faccia il prossimo 20 ottobre, giorno del suo sessantottesimo compleanno, pure. Ma che vada ad allenare la squadra che il 25 aprile del 2010, vincendo in rimonta all'Olimpico per 2-1, lo privò del sognò di conquistare uno scudetto storico con la sua amata Roma, è uno scherzo del destino alquanto bizzarro. Forse aveva ragione Jean de La Fontaine quando affermava che «spesso s'incontra il proprio destino, nella via che s'era presa per evitarlo». Perché Sir Claudio nell'ultima settimana è stato nel mirino anche del Genoa. Poi però il presidente Preziosi ha deciso di continuare con Andreazzoli, ironia della sorte, un altro ex giallorosso. E così adesso, eccolo qui, pronto a cominciare una nuova avventura con l'entusiasmo che lo contraddistingue da sempre. Ieri il tecnico romano, dopo la cena di giovedì sera con il presidente Ferrero, ha dato l'ok al biennale da 2 milioni di euro a stagione che gli è stato proposto.

SEMPRE MARASSI Come se non bastassero i curiosi intrecci legati al destino citati in precedenza, ce ne sono altri, collegati in questo caso alla città di Genova. Proprio nel capoluogo ligure, il 4 novembre del 1973, il 22enne Claudio fece il suo esordio da calciatore in un Genoa-Roma 2-1. Sempre al Ferraris, e sempre contro i rossoblù, perse 4-3 il 20 febbraio 2011: al termine di quella partita, diede le dimissioni da tecnico giallorosso. Ora ci fa ritorno sull'altra sponda, quella doriana, e mai come stavolta (assume la guida di una squadra ultima in classifica con appena tre punti, frutto di una vittoria e sei sconfitte) dovrà dare seguito alla fama di ‘aggiustatore’ che dopo il miracolo Leicester si è un po' affievolita. A seguito dell'incredibile (e irriconoscente) esonero servitogli dal club inglese, Ranieri si piazza nono con il Nantes. Nel 2018 torna in Premier, subentrando in corsa alla guida del Fulham. Eliminato tre mesi dopo in FA Cup da una squadra di quarta divisione, viene esonerato. Lo scorso 8 marzo, sostituisce Di Francesco, prendendo una squadra quinta in classifica. La lascerà sesta.


Giallorosse all'esame dell’Empoli. Bavagnoli: «Guai a sottovalutarlo»

CORRIERE DELLA SERA - La Roma femminile che oggi alle ore 15 al Tre Fontane affronta l’Empoli si porta dietro l’effetto Nazionale. Tanti sorrisi dal doppio impegno azzurro nelle qualificazioni a Euro 2021. Ha segnato Elisa Bartoli contro Malta, ha segnato Manuela Giugliano contro la Bosnia, nella stessa partita in cui Giada Greggi ha debuttato con la maglia della Nazionale maggiore. L’ex centrocampista del Milan era uscita a metà ripresa nel match di Palermo contro la Bosnia per un problema muscolare, ma è regolarmente tra le convocate (…). «Ho chiesto alle ragazze di non fare l’errore di sottovalutare l’Empoli - dice coach Bavagnoli – (…). Ho trovato molto bene le ragazze tornate dalla Nazionale (…). Sono tranquilla perché hanno lavorato bene e ovviamente anche le ragazze che sono rimaste qui hanno lavorato altrettanto bene per migliorare tutte le lacune e tanti altri aspetti».


La regola per i giovani: i numeri li sceglie il ct

LA REPUBBLICA - PINCI – La maglia azzurra, anche nella sua versione verde, non è uguale per tutti. Basta girarla perché ognuna di quelle divise acquisisca un peso diverso. Per anni si è discusso su chi dovesse indossare la maglia n. 10, con critiche funeste persino per un giocatore come Thiago Motta. Mancini, anche nell'ottica di azzerare le discussioni, ha stabilito due livelli di gerarchie, quanto alla numerazione. Due velocità: una per i big, l’altra per i ragazzi. Se infatti Bonucci può scegliere autonomamente di vestire anche in azzurro il numero 19 che porta nella Juventus, chi si affaccia per la prima volta in azzurro s’affida a ciò che più gradisce l’allenatore. Il “10” a Lorenzo Insigne è una sorta di benedizione della fantasia, un tributo al talento. Se invece Zaniolo indosserà stasera la 16 del suo ex capitano Daniele De Rossi proprio nello stadio che ha diviso con lui nella scorsa stagione, non è per un tributo voluto. Ma per una scelta del ct, che forse ha voluto “premiarne” la costanza con una sorta di promozione, rispetto al numero 23 che gli aveva assegnato prima dell’estate. E non è l’unico per cui vale il discorso: per lo stesso motivo a Tonali è toccato l’ultima volta il n.2. E alla scelta che farà per loro il tecnico sono legati pure Meret, Di Lorenzo, Mancini o in passato Kean, solo per citare uno dei “rimandati” da Mancini. Un modo per tenerli con i piedi per terra, far capire che la maglia è transitoria, non un diritto acquisito e che ogni volta va meritata.

Può sembrare una questione banale, ma non è esattamente così. Non oggi almeno. Una volta i numeri di maglia erano icone: ognuno rappresentava un ruolo e guai a derogare. Sono anni però che la new economy del calcio ne ha fatto simboli commerciali. Nulla più dei numeri di maglia è diventato marchio spendibile, basti pensare a come CR7 abbia spesso sostituito nome e cognome del fuoriclasse della Juve. Le nazionali per anni sono state porto franco: scelta in ordine alfabetico per ruolo, con rare eccezioni. Solo dall'Europeo 2000 l’azzurro si è piegato, contestando ai calciatori di indossare un numero più consono: prima fu Totti a lasciare la 10 a Del Piero scegliendo il 20 delle origini. Due anni dopo (e per quelli a seguire) Del Piero ricambio il favore optando per il 7 che vestiva da ragazzino al Padova. Un scelta che domani, da Tonali in giù, qualcuno dovrà rimandare: aspettando di diventare grande.


Bruno Conti torna a scoprire i talenti giallorossi

GAZZETTA DELLO SPORT - La sintesi l’ha fatta Daniele De Rossi nella lettera di addio (o arrivederci) alla Roma: «Bruno ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile». Bruno è Bruno Conti e De Rossi è soltanto uno dei tanti giocatori, il più famoso, che il suo occhio ha regalato alla Roma negli ultimi 30 anni (…). Bruno Conti ha regalato alla Roma il capitano attuale, Florenzi, quello passato, De Rossi, e quello futuro, Pellegrini. Solo Francesco Totti non è stato scelto da lui, perché quando Conti iniziò ad occuparsi del settore giovanile nel 1994, l’ex numero 10 aveva già esordito in Serie A 8 (…). Quattro anni fa il campione del Mondo di Spagna ’82 ha perso la direzione del settore giovanile, è rimasto a Trigoria per occuparsi delle Academy e quando il club ne ha richiesto la presenza in alcune trasferte internazionali (l’ultima in Europa League, in Austria contro il Wolfsberg) ha risposto presente. Adesso, con l’addio di Tarantino, per lui potrebbe esserci un ritorno al passato. O al futuro. Perché Primavera e Under 18 saranno sotto il diretto controllo di Petrachi e dei suoi collaboratori, mentre Conti dovrebbe avere un ruolo operativo con i più giovani (…). La Roma ha iniziato a rivoluzionare il vivaio, ma il lavoro è tanto e l’esperienza di Conti può essere preziosissima (…).


Under si schiera con Ankara. I tifosi romanisti: «Vergognati»

CORRIERE DELLA SERA - «Vergognati, mentre fai lo splendido sui social ci sono donne e bambini che muoiono. Facci vedere che sei maschio, Vai tu in Siria. Roma, fategli cancellare il post!». Non è affatto piaciuta ai tifosi giallorossi la sortita dell’attaccante Cengiz Under che ieri ha postato su twitter una foto nella quale festeggia un gol facendo il saluto militare, accompagnandola a tre emoticon raffiguranti le bandiere della Turchia. Un gesto di chiaro sostegno all’operazione militare «Primavera di pace» che Ankara sta portando avanti nel nord della Siria sotto gli occhi attoniti del mondo. Tra le migliaia di repliche indignate c’è anche quella di Giuseppe Falcao, figlio dell’ex calciatore simbolo della squadra: «Togliti quella maglia, non la meriti» (…). Paolo Cento, ex deputato di Sinistra Italiana-Leu e presidente del Roma Club Montecitorio, invita l’AS Roma a prendere le distanze: «Mi stanno chiamando tanti tifosi, hanno ragione a protestare in un momento di tensione internazionale e sofferenza del popolo Curdo cui tutta la comunità internazionale dovrebbe almeno riconoscenza per la lotta contro l’Isis, ci vorrebbe più cautela». E c’è chi si chieda se non sia giunta l’ora per i club «di limitare i profili social dei calciatori». L’ennesima gatta da pelare per il presidente Pallotta dopo un inizio campionato non proprio brillante ed una serie di infortuni di giocatori importanti, tra i quali per l’appunto Under (…).


Tutti pazzi per Smalling. Manolas è un ricordo e la Roma non balla più

GAZZETTA DELLO SPORT - Finora una piccola grande vittoria l’ha già ottenuta, facendo dimenticare più rapidamente del previsto Kostas Manolas a molti tifosi giallorossi. Già, perché Chris Smalling da quando è entrato in squadra è diventato a tutti gli effetti il baricentro della difesa giallorossa, l’uomo su cui appoggiare un po’ tutti gli equilibri difensivi. E forse non è un caso che con lui la Roma dietro abbia iniziato a ballare anche meno (…). Nelle prime tre partite la Roma ha incassato sei gol, alla media di due a gara, mentre nelle restanti sei appena 5 (media di 0,83). Di queste sei Smalling ne ha giocate tre (…). Di certo, però, c’è che nelle sfide con Atalanta, Lecce e Cagliari Chris è piaciuto per tempismo, qualità ed efficacia in marcatura.

Ieri, tra l’altro, Smalling si è anche raccontato al sito della Roma. Rimarcando le difficoltà iniziali (…), il passaggio dal Fulham al Manchester United e l’avventura con i Red Devils (…). E poi la Roma, ovviamente: «Qui come allo United sei sotto pressione, ma devi saperlo accettare. Ho scelto la Roma per la città e la tifoseria. E poi Fonseca mi ha fatto sentire che mi voleva davvero, è un tecnico intelligente. In A ci sono più squadre che giocano con due punte rispetto all'Inghilterra» (…). Fonseca oramai sembra aver optato per la coppia composta da lui e Mancini, anche se poi Kolarov è tra le certezze e Fazio è sempre pronto a rendersi utile (con Jesus nelle retrovie). «In allenamento cambiamo e dividiamo spesso gli accoppiamenti per migliorare l’affiatamento». Il suo con Roma è in crescita costante. E chissà che non possa allungarsi oltre il prossimo giugno...


Roma donne, guardia alta con l’Empoli

GAZZETTA DELLO SPORT - La notizia più bella Betty Bavagnoli l’ha ricevuta da Manuela Giugliano: la numero 10 della Roma, uscita con l’Italia contro la Bosnia per un fastidio muscolare, sta bene e oggi contro l’Empoli ci sarà (…). «Ho chiesto alle ragazze - le parole di coach Bavagnoli a Roma Tv - di non sottovalutare l’Empoli perché affrontiamo una squadra con zero punti, ma la classifica è falsa perché l’Empoli è una squadra che gioca bene e l’affronteremo con l’attitudine giusta per andare a imporre il nostro gioco». Appuntamento alle 15 al Tre Fontane.


Italia, la prova del nuovo futuro

IL MESSAGGERO - TRANI - L'Olimpico che si riempie, come non accade più per le partite della Lazio e della Roma, e la Nazionale che fa la prova generale per Euro 2020, perché proprio nella Capitale partirà la sua avventura, il prossimo 12 giugno, con la gara inaugurale del torneo itinerante. La promozione è da conquistare stasera, ore 20,45, contro la Grecia: basta il successo per festeggiare con 3 turni in anticipo. Sarebbe il settimo di fila dall'inizio di queste qualificazioni europee, mai accaduto nella storia azzurra. Che nella notte romana si colorerà di verde. Sarà il look mirato della divisa di gioco che, nella circostanza, rappresenta lo spirito dell'Italia di Mancini: giovane, spregiudicata e divertente. Se possibile anche vincente. La nuova via, su input di Federcalcio e sponsor tecnico, è quella del Rinascimento per cancellare il flop mondiale nel play off con la Svezia nel novembre 2017. Quella figuraccia ci costò l'esclusione dalla fase finale di Russia 2018. Così, a quasi 65 anni dall'amichevole con l'Argentina (2-0 nel dicembre del 1954), stesso stadio e stessa maglia.

ARIA DI CASA La competizione continentale comincia qui tra 8 mesi esatti. Gli azzurri si fermeranno all'Olimpico nelle 3 partite della fase a gironi. E si augurano di tornare il 4 luglio per il quarto di finale: solo Londra, avendo anche la semifinale e la finale, sarà più impegnata della Capitale. Mancini, a punteggio pieno nel gruppo J (la Finlandia è a -6), vuole chiudere stasera il discorso e dedicarsi a qualche esperimento nelle prossime 3 partite e nelle amichevoli del 2020 contro nazionali di prima fascia. E ripresentarsi poi a giugno per recitare da protagonista con l'Italia: «Il nostro traguardo è l'Europeo. Vogliamo far bene e arrivare fino in fondo, anche perché questo trofeo ci manca da tanto tempo. Poi per il mondiale vedremo». Se si qualifica, il rinnovo fino al Qatar è automatico. Euro 2020, però, è l'obiettivo, 30 anni dopo le notti magiche di Italia 90. Quel mondiale che il ct, da giocatore, non è riuscito a vincere con l'amico Vialli, stasera in tribuna e da novembre capo delegazione della Nazionale. I 60 mila spettatori sono l'attuale cornice che poi si arricchirà (capienza che oscilla tra le 64 mila e le 68 mila presenze) durante il torneo.

NESSUN BLOCCO Mancini insiste sul 4-3-3, nonostante le assenze di Chiellini, Florenzi, Emerson, Sensi e Pellegrini. L'unico dubbio a centrocampo: Barella, il titolare, o Bernardeschi, l'outsider. Ha provato sempre il secondo, a Coverciano. Chiunque di loro avrà spazio dal primo minuto, confermerà che la Nazionale non va avanti in blocco: 9 club rappresentati, con bis della Lazio, Acerbi e Immobile, e di una tra la Juve e l'Inter (dipende da chi giocherà da mezzala destra). Inedita la coppia di terzini, con D'Ambrosio a destra e Spinazzola a sinistra. Il play rimane Jorginho: è il più presente con Bonucci (14 gare su 15), ma con più minuti giocati (1223) del capitano. Nel tridente ricompare Insigne, con Immobile e Chiesa. La Grecia già guarda al mondiale in Qatar: solo 5 punti nelle qualificazioni. A luglio il cambio in panchina: Van't Schip al posto di Anastasiadis. Il nuovo ct rinuncia ai senatori: fuori dal gruppo, in questa trasferta, Manolas, Torosidis e Papastathopoulos. Largo al talento del trequartista Vrousai (21 anni). «Torneranno, però: ora ho quattro match per valutare gli altri giocatori» svicola l'olandese, 55 anni, capace di battere, lui centrocampista, il collega nel derby di Marassi (aprile 1995). «Non sarà semplice affrontare la Grecia, molto diversa da quella che abbiamo sconfitto a giugno. Noi però abbiamo la nostra impronta. Insomma non cambia niente».


Quei pensieri in libertà che sono figli dell’era social

GAZZETTA DELLO SPORT - Va pensiero, anche se scomodo e contrario al nostro. In una società ispirata alla libertà e alla tolleranza, dovrebbe sempre essere così. Ma siamo ancora lontani dal mondo ideale. Basta vedere il polverone scatenato dai post di Demiral e Under (…). Prima, per far sapere come la si pensava su ogni argomento, c’erano le interviste e poco altro. Ora, nell'era dei social, non ci sono più filtri. Il nodo è come porsi di fronte a chi esprime un punto di vista politico ed etico. A meno di esplicite apologie di reato, di attacchi alla dignità e ai valori fondamentali che qualsiasi uomo riconosce, non si può proibire di manifestare le proprie idee (…). Basterebbe sarà banale ma funzionerebbe, regolarsi sul buon senso. Non è un suggerimento buonista, ma una semplice difesa della libera circolazione delle idee e della democrazia.


Operazione rinnovi, Kolarov e Pellegrini i primi della lista

CORRIERE DELLA SERA - (…) Smaltite le polemiche post-Cagliari, Gianluca Petrachi può ricominciare a pensare a come rendere più forte la Roma. In attesa del mercato di gennaio, sull’agenda del d.s. giallorosso ci sono un paio di nomi: Aleksandar Kolarov e Lorenzo Pellegrini. Entrambi, infatti, sono in attesa di una chiamata per il rinnovo del contratto. Ieri il terzino serbo, dal ritiro della Nazionale, ha chiuso (definitivamente?) la porta ad un ritorno in patria. «(…) Chiuderò sicuramente la mia carriera all’estero» (…).  Nei programmi della società c’è il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2020: un anno con opzione per il secondo, con la possibilità di proseguire la sua carriera da dirigente (…). Altro argomento caldo, è il rinnovo di Lorenzo Pellegrini, fermo per la frattura al quinto metatarso del piede. Che sia diventato un calciatore fondamentale per il tecnico portoghese è fuori di dubbio, così come la sua investitura a prossimo capitano romanista nel solco della tradizione, con tanto di maglia numero 10 suggerita dallo stesso Francesco Totti. C’è però da eliminare dal suo contratto, in scadenza nel 2022, la clausola da 30 milioni di euro, un prezzo troppo basso per un calciatore del suo talento e accessibile a fin troppe squadre. La discussione con il suo agente è in piedi da tempo, ma l’obiettivo è chiuderla prima che qualcuno provi ad inserirsi.

Chi non ha intenzione di tornare nella Capitale è Steven Nzonzi, attualmente in prestito al Galatasaray. «Sono contento qui - le sue parole -, non andrò da nessuna parte (…)». Attraversa un buon momento, invece, Justin Kluivert. «L’anno scorso Di Francesco - ha detto dal ritiro dell’Under 21 olandese - era sotto pressione e puntava più sulle certezze, lo capisco. Con Fonseca invece le cose vanno meglio».