Fonseca: "Abbiamo fatto una buona partita"
Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato al termine del match pareggiato contro l'Inter:
FONSECA A SKY SPORT
C’era un po’ di rammarico per una partita ben giocata?
"Negli ultimi metri abbiamo sbagliato la decisione finale. Abbiamo fatto una buona partita. La nostra intenzione era giocare a viso aperto e penso che abbiamo avuto momenti della partita con il totale controllo".
La prestazione di Zaniolo? La costruzione da dietro qualche volta l’avete sbagliata…
"E’ vero le principali occasioni dell’Inter vengono da errori nostri nella prima fase di costruzione. Su questo devo dire che abbiamo provato sempre con coraggio senza palla, giocando. A volte abbiamo sbagliato ma se abbiamo coraggio la nostra costruzione può essere più efficace".
La difesa ha dato una grande mano….
"Difensivamente la nostra strategia è stata molto efficace. Mancini e Smalling hanno fatto una bella partita, molto sicura. Tutte le squadre hanno difeso bene. Non è facile contro l’Inter ma abbiamo fatto una partita sicura difensivamente".
Mirante?
"Molto bene. Mirante è un buon portiere, ha fatto una partita molto buona".
Dove dovete ancora migliorare per arrivare tra le prime quattro?
"La squadra è migliorata molto ma dobbiamo lavorare per imparare al meglio i movimenti offensivi".
Che dimensione ha la Roma?
"Adesso non è molto importante la posizione in classifica. La cosa più importante è la prossima partita contro il Wolfbserger che è una partita decisiva per noi".
Florenzi è la terza scelta nel ruolo di terzino destro?
"E’ una questione di opzioni. Florenzi lavora sempre molto molto bene ma io in questo momento quando si è infortunato Santon, ho pensato che Spinazzola per questa partita fosse una buona soluzione. Penso che Spinazzola abbia giocato molto bene".
Quando soffrite lo fate da squadra…
"Si, per giocare contro una squadra come l’Inter abbiamo bisogno di essere coraggiosi. è importante avere la palla contro questo tipo di squadra. Abbiamo sempre provato a giocare e a portare il pallone in attacco. Abbiamo peccato nelle ultime scelte. Certe volte potevamo crossare meglio e questo poteva fare la differenza".
FONSECA A ROMA TV
Partita intelligente della Roma, ma con qualche rammarico. Come la vede?
"Abbiamo fatto una buona partita, difensivamente sempre con sicurezza. Le occasioni dell’Inter vengono da nostri errori, ma abbiamo avuto molto coraggio. È vero che possiamo fare meglio nell’ultima fase dell’attacco, ma non è facile perché l’Inter difende bene, con molti giocatori".
Ci sono stati tanti infortuni, ma ha avuto sempre risposte positive dai giocatori. Mirante stasera è stato straordinario. È una questione di concentrazione? Di testa? Di allenamento?
"È tutto questo. Cambiamo giocatori perché sono infortunati. L’idea della squadra però non cambia con il cambiamento dei giocatori. Questa è la cosa più importante. Oggi Mirante ha fatto una bellissima partita, ma penso che tutti la abbiano fatta".
Bene la difesa e il centrocampo, meno davanti. Dzeko non poteva fare più minuti? Oggi secondo me abbiamo perso due punti…
"Sì, non sono totalmente soddisfatto, abbiamo fatto una bella partita ma non abbiamo vinto. Dzeko non stava bene, si era allenato solo un giorno e non poteva fare più di 15/20 minuti. La differenza in attacco è stata sui cross, che dobbiamo fare con maggior criterio e maggior certezza. E siamo stati carenti anche nell’ultimo passaggio".
Interessante la marcatura a uomo dei centrocampisti e la posizione di Kolarov e Veretout, che non riuscivano a contenere sempre Vecino…
"È stata una questione strategica. Quando l’Inter ha iniziato a giocare sul corridoio sinistro era importante che Veretout e Diawara delle volte aprissero sul corridoio, delle altre servissero la profondità. Con i due attaccanti sempre al centro non è facile per i difensori centrali, che non possono più scivolare in questa situazione. Veretout e Diawara hanno fatto una buona partita difensivamente".
È stata una prestazione di livello?
"Sì. Io ho visto quasi tutte le partite dell’Inter e non mi ricordo nessuna squadra che ha giocato come noi oggi, con questo coraggio, coraggio di avere la palla e controllare la partita. L’unico momento che non mi è piaciuto è stato l’ultimo passaggio. Ma non abbiamo giocato contro una squadra qualsiasi, ma contro l’Inter, che è molto forte in questo momento. All’inizio pressano molto alto e poi tutti i giocatori si abbassano. Con tanti giocatori non è facile creare delle situazioni".
Škriniar: "La Roma ha palleggiato molto bene nel primo tempo. Sono dispiaciuto per come è andata"
Milan Škriniar, difensore centrale nerazzurro, ha parlato dopo la fine del match contro la Roma. Queste le sue parole:
ŠKRINIAR A SKY SPORT
Buona prestazione o rammarico per non aver vinto?
"Siamo tutti un po’ dispiaciuti perché abbiamo fatto una buona prestazione creando tante occasione. Questa partita si deve vincere anche se la Roma è una buona squadra"
La mentalità di tutti è sempre più simile a quella di Conte?
"Si, io non sono arrabbiato ma solo dispiaciuto per non aver vinto"
Nel primo tempo avete accorciato poco in avanti, poi nel secondo tempo siete saliti...
"Si la Roma ha palleggiato molto bene nel primo tempo, siamo stati bassi per quello. Nel secondo tempo abbiamo fatto meno fatica perché abbiamo pressato"
Che Barcellona ti aspetti?
"Il Barcellona gioca sempre per vincere, non molla un centimetro e anche noi dobbiamo farlo per vincere"
Conte: "Dobiamo cercare di arrivare alla sosta nel miglior modo possibile"
Antonio Conte, tecnico dell'Inter, ha lasciato alcune dichiarazioni al termine della gara.. Queste le sue parole:
CONTE A SKY SPORT
C’è un po’ di rammarico? Avete sofferto il possesso della Roma ma avete creato tanto...
"Quando parlate di possesso palla, alla fine vai a vedere la partita e vedi che Mirante è il migliore in campo. Alla fine bisogna tirare in porta, non penso che abbiamo rischiato oggi contro un’ottima squadra come la Roma. Sono partite dove devi fare gol perché abbiamo avuto delle occasioni enormi, potevamo essere molto più cattivi sotto rete. Non ho niente da rimproverare ai ragazzi che hanno dato tutto"
Come sta Candreva?
"Non lo so, è l’ultimo pensiero. Pensiamo alla partita, pensiamo a riposare. Non mi va di parlare di giocatori infortunati, ci aspetta una partita con il Barcellona e 11 scenderanno in campo"
Parlo schietto: invidia le alternative che aveva oggi la Roma?
"Noi dobbiamo cercare di arrivare alla sosta nel miglior modo possibile. Sappiamo le difficoltà che abbiamo ma sono orgoglioso di come rispondono i ragazzi. Il pubblico ci deve aiutare perché dobbiamo fare tutti di necessità virtù in questo momento, non va bene che ci siano dei fischi come oggi su alcuni stop sbagliati. Io ho bisogno di tutti, l’Inter ha bisogno di tutti e lo devono capire, ci devono supportare, non è facile giocare a San Siro per tanti ragazzi e non è bello fischiarli. Ci tengo a proteggere il gruppo, non dobbiamo diventare presuntuosi"
Fate un allenamento specifico per recuperare palla alti?
"Ci sono aspetti positivi e negativi. Quando vai a fare una pressione alta la possibilità di andare a tirare è immediata ma comunque è dispendioso e se saltano la prima pressione il campo alle spalle si spalanca. Bisogna essere attenti a farlo e penso che oggi i ragazzi lo abbiano fatti. Loro sono stati molto bravi a palleggiare. Questa è una cosa che facciamo o alterniamo"
Oggi ti hanno “tradito” gli attaccanti...
"C’è stata una prestazione superlativa di Mirante, penso sia stato lui il migliore in campo. Quando vinciamo o pareggiamo o perdiamo lo facciamo tutti insieme. I nostri attaccanti hanno avuto occasione di fare gol. Nel secondo tempo c’è stata un’entra di Vecino che Mirante ha deviato in angolo e quella era su un’azione e non su una palla rubata. Siamo contenti di quello che abbiamo prodotto ma purtroppo non abbiamo finalizzato. Queste sono partite che quando ti capita l’occasione devi fare gol."
Mancini: "E' stata una bella partita dalla quale usciamo soddisfatti"
Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha parlato ai media dopo il pareggio contro l'Inter:
MANCINI IN ZONA MISTA
C’è stata una grande prestazione della Roma soprattutto a livello difensivo. Ci sono state due chiusure su Lautaro Martinez da maestro. Hai fatto una grande partita tu e ha fatto una grande partita la Roma, è un buon punto no?
"Sì, è un buon punto. Abbiamo lavorato molto bene in fase difensiva da parte di tutti a partire dai centravanti. Abbiamo avuto uno spirito di sacrificio molto importante, il mister ci aveva detto che ci voleva questo e siamo contenti".
Come era stata preparata questa partita?
"L’avevamo preparata molto bene, sapevamo la forza dell’Inter e le sue debolezze. Il mister ci chiede sempre uno spirito importante perché per fare risultato ci vuole questo, poi puoi sbagliare tecnicamente, alcune chiusure, però stasera abbiamo dimostrato veramente tutti di aiutarci l’uno con l’altro".
Il pareggio è il punteggio corretto?
"Sì, secondo me sì. E’ vero che l’Inter ha avuto delle occasioni su errori nostri, anche noi abbiamo avuto delle occasioni, ci è mancato l’ultimo passaggio però è stata una partita molto equilibrata. Alla fine è normale, giocano in casa con 65 mila persone che li spingono, hanno provato il tutto per tutto ma abbiamo retto molto bene".
MANCINI A SKY SPORT
Ti sei divertito nel duello con Lautaro?
"Si, mi sono divertito non vedevo l’ora di giocare questa partita perché è stata bella, contro una grande squadra, in uno stadio pieno. Usciamo soddisfatti".
Ti caricano questi 1 contro 1 in campo aperto?
"Si perché fanno parte delle grandi partite ed è bello giocare contro questi attaccanti perché ti aiuta a migliorare. Ho fatto qualche errore ma per fortuna c’era Spinazzola dietro che mi ha dato una mano. È un percorso di crescita dove con i compagni e con il mister sto cercando di imparare il più possibile".
Qual è la dimensione della Roma?
"Lottare per la Champions. Siamo un bel gruppo, allenati da un ottimo allenatore, da un grande staff, e composto da giocatori di esperienza che aiutano noi giovani. Siamo forti, dobbiamo pensarlo ogni domenica, contro chiunque, contro le big e contro le piccole. Dobbiamo avere sempre questi atteggiamenti fino alla fine e provare ad arrivare in Champions".
Non hai avuto problemi all’adattamento fuori dall’Atalanta…
"Grazie delle parole. Come ho sempre detto sta nel capire velocemente le cose che ti chiede il mister. Io quando sono stato acquistato dalla Roma sapevo che avrei avuto difficoltà all’inizio e non nascondo di averle avute perché è stato un cambiamento radicale. Il gioco di Gasperini era particolare e quello di mister Fonseca è un altro tipo di gioco. Guardavo video, ho cercato di imparare velocemente perché non potevo perdere tempo. Grazie ai miei compagni di reparto e ai più esperti sono migliorato. Sta a noi capire velocemente le cose che chiede l’allenatore".
Dov’è che ha lavorato maggiormente Fonseca?
"Le prime partite di campionato il mister veniva da un campionato diverso e doveva adattarsi come noi. Il suo modo di difendere non è molto usato in Italia. Vuole una scalata molto veloce dei difensori, e quando la palla va dietro il terzino deve andare il centrale. Io giocavo con la difesa a 3, altri in modo diverso ma il mister ha capito le nostre esigenze. Noi attaccavamo e non eravamo messi bene in cmapo, su questo è stato bravo. È uno che sa leggere benissimo le partite, le studia alla grande e ci prepara benissimo".
MANCINI A ROMA TV
Avete annullato Lautaro e Lukaku…
"Lo ha fatto tutta la squadra, abbiamo avuto un grande spirito. Ci siamo aiutati l’un l’altro per fare risultato contro la prima del campionato. Una buona Roma, dispiace perché nel primo tempo abbiamo fatto molto bene ma è un buon punto".
Sei un veterano, ma quanti anni hai?
"Sulla carta d’identità 23, dentro me ne sento una trentina (ride, ndr). Questa cosa è dovuta dai miei compagni, quelli più esperti. Parlo tanto con loro, ascolto i consigli, vedo le mie partite. Anche stasera ho commesso degli errori. Mi piace ascoltare e imparare in fretta. Un grazie speciale ai miei compagni".
Da tanti anni non vedevo un difensore marcare in questa maniera…
"C’è un feeling particolare con Chris, la nostra forza è aggredire, lui ha tanta esperienza e si vede. Io cerco di imparare da lui, da Fazio, da Juan. Questa è una mia caratteristica che ho migliorato, perché mister Fonseca lavora tanto su questa. Stasera siamo andati a prenderli alti non facendo ripartire l’azione".
Il rischio dell’uno contro uno era calcolato?
"Sono momenti della partita. Abbiamo avuto Diawara che ha fatto un grande lavoro in mezzo a me e Chris, ogni tanto abbiamo giocato uno contro uno. L’errore più grande è stato quando ho perso il duello con Lautaro e lì Spinazzola mi ha dato una grande mano. Tutti hanno ripiegato tanto e questo aiuta noi centrali che possiamo essere ancora più aggressivi".
Conferenza stampa, Fonseca: "Perotti e Mkhitaryan? Sono entrambi in buona condizione fisica, sono pronti per giocare"
VIRGINIA RIFILATO - Paulo Fonseca, dopo la rifinitura di stamattina, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla conferenza stampa di rito (in vista di Inter-Roma domani alle 20:45) tenutasi alle 13:45 . Alle 16:00 la partenza della squadra giallorossa in treno da Termini per Milano. Queste le sue dichiarazioni:
Dopo due giorni di influenza Dzeko ha svolto individuale, come sta? È pronto per giocare?
"Sì, si è allenato con noi, non si è allenato per diversi giorni. Oggi si è allenato con noi ed è pronto per giocare. Ma oggi non voglio parlare di chi giocherà."
Quale caratteristiche teme della squadra di Conte?
"È un grande allenatore, molto bravo. L’Inter è in un grande momento, ha un’idea di gioco molto caratteristica. Ha lavorato molto bene l’idea di Conte, sono in un gran momento e sarà una partita molto difficile."
Un aggiornamento su Kluivert e poi per lei chi è più in condizione tra Perotti e Mkhitaryan?
"Chi deve giocare domani? Sono entrambi in buona condizione fisica, sono pronti per giocare. Kluivert ha fatto gli esami e sono negativi, non ha nessun problema ma ha fastidio e non giocherà."
Santon ha dato risposte positive, può giocare tre partite in una settimana?
"Sta giocando molto bene, ha fatto due partite molto buone. Può giocare tre partite consecutive, ma in quella posizione abbiamo Santon, Spinazzola e Florenzi. Uno giocherà."
L’Inter gioca contro una difesa a tre, che ha dato difficoltà alla Roma.
"Le difficoltà sono tante, l’Inter è forte in tutti i momenti di gioco. Iniziano la costruzione con tre, ma hanno una dinamica molto interessante. Abbiamo giocato molte volte contro tre centrali, non è una cosa nuova per noi."
Venerdì Inter-Roma, sabato Lazio-Juve. C’è una possibilità di inserirsi in un discorso più importante di classifica?
"L’unica possibilità che vedo è giocare contro una squadra molto forte. Dico sempre le stesse cose, ma è la verità. La cosa più importante è la partita contro l’Inter domani, non voglio sapere cosa può succedere nelle altre partite."
Dal punto di vista personale, contro la prima in classifica contro uno dei prime cinque allenatori al mondo sarà un esame importante anche per lei? Sarebbe definitivamente consacrato?
"È il tipo di partita che noi vogliamo giocare, contro queste squadre. Per me è una grande opportunità per la nostra squadra di dimostrare che siamo in un buon momento, è un’opportunità per noi. Dal punto di vista personale no, è vero che giochiamo contro una delle migliori squadre italiane in un grande stadio con tanti tifosi, ma non è speciale per me."
Dzeko è pronto per giocare o giocherà? Florenzi l’ha citato come alternativa, lo è anche per il posto di Kluivert? Si sente di ringraziare Conte per aver rifiutato la panchina della Roma?
"Sì, lo è anche per Kluivert. Dzeko? Non giocherà domani (ride, ndc). Su Conte non parlo del passato, ma per me è un onore se hanno parlato di Conte per la Roma e oggi sono io qui ad allenare."
Fonseca, il Conte da pagare
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Quando Antonio Conte ha fatto sapere di non voler allenare la Roma in questo momento perché «non ci sono le condizioni», qui in tanti non l'hanno presa benissimo, magari qualcuno nella Roma, visti i costi e le ambizioni annesse, avrà pure tirato un sospiro di sollievo... Una parte di ragione, forse, Conte ce l'aveva: i giallorossi non lottano per lo scudetto (e a quello lui puntava), mentre la sua Inter, a quanto pare, sì. A Milano, dunque, quelle famose condizioni le ha trovate. Paulo Fonseca, cioè quello arrivato in giallorosso al suo posto, ha accettato senza condizioni, per lui la Roma è stata l'Occasione con la maiuscola. Qui si trova a meraviglia, la sua squadra piace e soddisfa, sta mantenendo il patto: lottare per rientrare in Champions. Insomma, alla fine, a Roma e Milano, sono contenti tutti.
OPPOSTI - Conte e Fonseca sono due allenatori diversissimi, sia nella tattica sia nella comunicazione, molto aggressiva quella di Antonio; più garbata, pur non essendo un docile, quella di Paulo. Il 3-5-2 di Conte è diventato quasi un marchio di fabbrica dai tempi della Juve. Le sue squadre mantengono sempre le stesse peculiarità: carattere, aggressività e, per le società che sceglie, con giocatori di ottima qualità. Fonseca lo stiamo conoscendo sotto diversi aspetti: ha mollato l'ostinazione al calcio spettacolo e spesso scellerato, ha cominciato ad adattarsi ai suoi avversari, modificando di volta in volta la preparazione alla partita, pur mantenendo inalterato il sistema di gioco, 4-2-3-1 (o 4-1-4-1). «Mi piace il possesso palla, dominare la metà campo avversaria», il suo credo. Ma poi la Roma fa il contrario, usa principi di gioco diversi per vincere. Col Verona, infatti, possesso basso (42,2%). E in questo modo non ha vinto solo al Bentegodi, ma pure contro Sassuolo, Milan, Udinese e Napoli. Squadre di qualità diverse. Domani sera chi farà la prima mossa? Vedremo un Conte più cauto, forse. Difficilmente ammireremo un Fonseca scriteriato: è diventato quasi subito italiano in questo. Conte ha battuto la prima (bella) Roma di Garcia aspettandola, quando tutti pensavano, Rudi compreso, che avrebbe attaccato da subito. Saper cambiare pelle è sintomo di intelligenza. Il loro integralismo, semmai, è nel lavoro: entrambi sono due di grande personalità, quella di Conte è anche televisiva, mentre il suo collega la esercita soprattutto nello spogliatoio, nelle scelte. Due che non guardano in faccia a nessuno, vedi il caso Florenzi qui e Icardi lassù.
JUSTIN NO, EDIN FORSE - Fonseca ha i suoi uomini e di cambi domani ne farà pochi, a meno che non ne sia costretto: i soliti dubbi, nell'esterno basso a destra e in quello alto a sinistra. Solo questa mattina scioglierà le riserve su Dzeko (febbre, a Trigoria filtra ottimismo). Differente la situazione di Kluivert fermato da un edema al flessore della coscia sinistra rimediato contro il Verona: l'esterno ha svolto le terapie del caso, allenamenti individuali e difficilmente recupererà. Ancora assente Pastore: è fermo da una quindicina di giorni per un edema all'anca che ancora non si è riassorbito. Passi in avanti per Cristante che sta aumentando i carichi di lavoro dopo aver ricevuto il via libera del professor Lempainem che a seguito di una visita ha riscontrato un'evoluzione positiva dell'infortunio al tendine.
Zaniolo, da Milano alla Capitale la strada (giusta) del successo
IL MESSAGGERO - CARINA - No, non può essere una partita come le altre. C'è qualcosa in più, soprattutto in ottica nerazzurra quando si parla di Zaniolo che somiglia molto a un'occasione perduta. Sia a livello d'immagine per il colosso Suning che in campo per Conte, suo grande estimatore. Ma è un rimpianto, quasi a senso unico. Perché chi conosce bene Nicolò, assicura come il ragazzo stia vivendo l'avvicinamento alla gara di domani con grande serenità. Non è mosso da chissà quali rivincite. I numeri del resto, parlano per lui: a 20 anni e 126 giorni (al 2 novembre, giorno dell'ultima rete al Napoli) ha già segnato 11 gol in giallorosso. Meglio di lui soltanto Totti e Amadei, non gli ultimi arrivati. Cresciuto con il mito di Kakà, Zaniolo sta trovando spazio, conferme e consensi come esterno destro nel 4-2-3-1. Ruolo che inizialmente non digeriva, perché si vedeva trequartista. Gli sono bastate poche gare, però, per rendersi conto che Di Francesco non sbagliava. Anche con Fonseca, dopo il derby, è stato spostato in questa posizione più defilata ma comunque centrale nel gioco del portoghese. Nicolò può così sfruttare la sua fisicità: dirompente, imprendibile, quando riesce a prendere velocità.
UN CAPELLO POLEMICO - E letale, in questa stagione, anche nel gioco aereo: il gol di testa (al Moenchengladbach) arricchisce un bagaglio tecnico che già può vantare un tiro dalla distanza non indifferente. Per informazioni chiedere a Meret ma anche a Strakosha, salvato nell'ultima stracittadina soltanto da due clamorosi pali. Una crescita costante che ha fatto cambiare idea anche a Capello. Da che Esposito «non doveva prendere la stessa strada» di Zaniolo, ora per l'ex tecnico di Roma, Milan, Real Madrid e Juventus s'è trasformato «nel miglior talento italiano». Domani Nicolò torna a San Siro. Lo scorso anno Ranieri gli preferì Under. Subentrato nella ripresa, non giocò una grande partita. Era un periodo complicato: dopo la doppietta al Porto era arrivato l'esonero di Eusebio al quale s'era sommato lo scarso feeling con il tecnico di San Saba. Anche l'estate caratterizzata dai rumors di mercato non lo aveva aiutato. È bastato saper attendere. Merito di Fonseca, bravo a non caricarlo di pressioni all'inizio, affidandosi poi alle sue qualità quando ha capito che il ragazzo era pronto. Anche per lasciare il segno domani.
Fienga difende Petrachi davanti alla Procura
IL MESSAGGERO - L’amministratore della Roma Guido Fienga ieri è stato ascoltato dalla Procura federale per il caso legato al direttore sportivo Gianluca Petrachi e la sua presunta collaborazione con il club di Pallotta mentre vestiva ancora i panni del dirigente del Torino. L’ad giallorosso ha portato avanti la tesi difensiva della Roma definendo una scivolone linguistico e un modo per accreditarsi davanti a una nuova realtà calcistica, la frase di Petrachi relativa a Dzeko: «Quando a maggio ho incontrato l’Inter per l’attaccante ho fatto il mio prezzo». Assieme a Fienga c’era anche Pantaleo Longo (ex segretario generale del Torino, ora alla Roma) e l’avvocato Antonio Conte.
ARCHIVIAZIONE LUNGA - I tempi per passare all’archiviazione erano scaduti lo scorso 29 novembre e la procura federale presieduta da Giuseppe Pecoraro, ha scelto di procedere con un supplemento di indagini che possono durare 30, 60 o 90 giorni. Un periodo che sarà segmentato in base alla disponibilità di chi dovrà essere
ascoltato. E tra le persone che potranno essere convocate per un’audizione c’è anche il dirigente dell’Inter Giuseppe Marotta, il pre- sidente del Torino Urbano Cairo e alcuni procuratori come quello di Dzeko ma anche di Greco e Bucri ceduti a titolo gratuito ai granata. I tempi per una risoluzione della questione, dunque, appaiono ancora lunghi. La decisione della Corte di Giustizia potrebbe arrivare anche al termine del mercato invernale lasciando libero il ds di poter operare serenamente.
Dzeko e Zaniolo stelle della nuova Roma. E l'Inter in un anno li ha persi entrambi
LEGGO - BALZANI - Quattro milioni e mezzo. Oggi, forse, non basterebbero nemmeno a pagare la commissione ai suoi procuratori. La Roma domani sera sfoggerà a San Siro l'ultimo regalo dell'Inter: Nicolò Zaniolo. Uno dei talenti più luminosi del panorama internazionale, infatti, appena 16 mesi fa era ancora un giocatore nerazzuro. O meglio della Primavera nerazzura visto che Spalletti decise di non impiegarlo mai in prima squadra. Ironia della sorte i protagonisti della sera di San Siro saranno proprio i due bocciati Lautaro e Zaniolo. Ancora peggio faranno i dirigenti che in estate lo metteranno nel pacchetto per acquistare Nainggolan poi svenduto pure lui al Cagliari. Oggi Zaniolo vale almeno venti volte di più, giocherà l'Europeo da protagonista e in meno di un anno e mezzo ha messo a segno 13 gol tra i professionisti compresa la doppietta all'esordio in azzurro. E a Conte avrebbe fatto comodo nella corsa allo scudetto alla Juve che passa proprio per la sfida all'ex gioiello. Così come avrebbe fatto comodo Dzeko, pure lui snobbato da Marotta nonostante l'apertura della Roma. Come ha confidato (maldestramente) Petrachi, infatti, l'Inter poteva prendere il bosniaco a luglio presentando un'offerta di soli 18 milioni. Il club nerazzuro la riteneva una spesa eccessiva per un 33 enne anche se Conte la pensava in modo decisamente diverso. Un atteggiamento che a Dzeko non è piaciuto. Qualche settimana dopo è arrivato il rinnovo con la Roma e la rinascita di Edin che (febbre permettendo) cercherà il suo primo gol a San Siro contro l'Inter. Zaniolo e Dzeko, quindi, proveranno a prendersi una bella rivincita e piegare il club dove avrebbero potuto giocare insieme.. Ma la storia è ricca di regali interisti alla Roma e di sòle (per dirla alla romana) rifilate, invece, dai giallorossi. Da Milano alla capitale sono passati per pochi milioni giocatori del calibro di Peirò, Prohaska, Delvecchio, Pizarro, Burdisso e Cristiano Zanetti (in prestito). Tre di loro hanno vinto uno scudetto, gli altri due lo hanno sfiorato.
Branca: «Attenta Roma: Conte non sbaglia i big match»
LEGGO - BALZANI - Sono tanti i giocatori che hanno preso la strada da Roma a Milano e viceversa. Il caso più emblematico è quello di Marco Branca rimasto nella capitale appena sei mesi prima di entrare nello scambio (vincente) con Delvecchio nel 1995. L'ex attaccante segnerà 25 gol in 69 partite in maglia nerazzura e a fine carriera ricoprirà per anni il ruolo di responsabile dell'area tecnica.
«Il cuore dice più Inter, ma sarà un gran match tra due allenatori molto preparati. Può uscire qualsiasi risultato anche se Conte difficilmente fallisce partite del genere», le parole di Branca in vista di Inter-Roma di domani sera a Trs. «Non sono sorpreso dal primo posto dall'Inter. E' nelle caratteristiche di Conte tirare fuori il massimo dai giocatori e dall'ambiente. Auguro che possano mantenere questo ritmo fino alla fine del campionato anche per rompere il monopolio Juve. Mi aspettavo pure il Napoli nella corsa, ma poi è successo quello che sappiamo. Loro come l'Inter post triplete? Sì, ma noi avevamo vinto 15 titoli. Per quanto riguarda la Roma c'è un feeling molto alto dell'allenatore e i risultati si vedono. E' già a metà dell'opera. Fonseca ha idee chiare ed è molto diretto. Cerca di fare un gioco coraggioso come dicono i giocatori della Roma». Sulla leggerezza nel cedere Zaniolo da parte dell'Inter: «Un bravo ds deve avere la capacità di intravedere quello che non si vede con continuità, è una caratteristica e capacità che deve avere nella costruzione della squadra». Ergo: è stato un grave errore. Infine su Ibra e Mourinho: «Zlatan è un cavallo pazzo, attenzione a darlo per certo a Milan o Bologna. Josè ha fatto bene a scegliere il Tottenham».
Ma ora Edin tiene in ansia Fonseca
LEGGO - La grande febbre del venerdì sera preoccupa la Roma e Fonseca. Stiamo parlando dell’influenza di Dzeko che nemme- no ieri si è allena- to a causa dello sta- to febbrile che lo ha colpito da un paio di giorni e che ne mette in dubbio la presenza domani contro l’In- ter. Trapela co- munque ottimi- smo da Trigoria. Già oggi il bosnia- co dovrebbe torna- re in gruppo per la rifinitura. In caso di assenza è proba- bile lo spostamen- to di Zaniolo al centro dell’attacco con Perotti e Mkhi- taryan sulle fasce. In difesa dovrebbe tornare Spinazzola mentre al centro sarà confermata la coppia Smal- ling-Mancini. Infi- ne una nota sul fu- turo societario: Friedkin e Pallotta tratteranno a bre- ve negli Usa di per- sona. Il passaggio della maggioranza delle quote del club potrebbe avve- nire già a gennaio a prescindere dalla questione stadio. A proposito: l’im- prenditore immo- biliare ceco Vitek è pronto a rilevare il debito di Eurnova con Unicredit.
Zaniolo vuole punire l'Inter
IL TEMPO - BIAFORA - Continuare a mettere il dito in una piaga formatasi il 26 giugno del 2018. Domani sera Nicolò Zaniolo tornerà ad essere il padrone della fascia destra dell’attacco della Roma e lo farà contro la squadra che lo ha trattato come una semplice pedina di scambio per arrivare a Nainggolan, un calciatore scaricato al Cagliari dopo appena una stagione. Un anno e mezzo fa il classe 1999 si è trasferito alla Roma - in compagnia di Santon, in lizza con Spinazzola e Florenzi per un posto da terzino - per un valore di 4,5 milioni, a cui aggiungere il 15% del prezzo di una futura rivendita da versare nelle casse dell'Inter. Il talento di Massa nel suo primo anno e mezzo in giallorosso ha dimostrato di essere uno dei migliori prospetti sul panorama mondiale: ha già collezionato 54 presenze condite da 11 reti, guadagnandosi anche la fiducia del ct dell’Italia Mancini, che lo ha mandato in campo in 5 occasioni e punta fortemente su di lui per l'Europeo. L'obiettivo di Zaniolo, al 100% della condizione fisica dopo aver saltato la squalifica, è quello di far rimpiangere ancora di più ai dirigenti dell'Inter la cessione, magari siglando il primo gol a San Siro con la Roma. Esattamente un anno fa Zaniolo ha affrontato per la prima volta (all'Olimpico) la squadra del suo passato, sfoderando una prestazione più che buona, guadagnandosi anche un netto rigore non fischiato da Rocchi. Nella gara di ritorno il numero 22 era invece partito dalla panchina, non lasciando molte tracce nel subentrare ad Under. L’auspicio di Fonseca è che ritrovi la sua
vena realizzativa - Zaniolo con la Roma non segna dal match con il Napoli - in modo da rovinare la festa per il primato a Conte e i suoi. Nel frattempo dai campi di Trigoria non è arrivata alcuna buona notizia per Fonseca. Kluivert ha continuato a lavorare a parte (individuale anche per Pastore e Fazio) tra fisioterapia e piscina per smaltire in tempi record il versamento presente sul flessore: al massimo andrà in panchina. Al suo posto si contendono una maglia Perotti e Mkhitaryan. La situazione più delicata riguarda Dzeko, ancora una volta assente per l'influenza. Se martedì c’era un’ampia fiducia sulla presenza del bosniaco dal primo minuto, ieri tra lo staff giallorosso si è iniziato a diffondere un leggero pessimismo. Sarà fondamentale la rifinitura odierna, allenamento in
cui Fonseca, che ha il solo Kalinic come alternativa, dovrà prendere una decisione prima della partenza delle 16 verso la Lombardia. Intanto Veretout, intervistato da Sky Sport, promette battaglia ai nerazzurti: «Abbiamo vinto tre partite di fila e andiamo a Milano per fare una grande prestazione».