Allenamento Roma, individuale per Florenzi, Pastore, Mirante, Zappacosta e Cristante
La Roma torna sui campi di Trigoria per prepararsi al match di giovedì contro l'Istanbul Basaksehir in una gara cruciale per il futuro europeo. Per la seduta di oggi Fonseca non ha potuto contare su Florenzi che ha svolto individuale come Pastore, Mirante, Zappacosta e Cristante. Recuperato invece Spinazzola che ha svolto l'allenamento insieme alla squadra, la seduta si è focalizzata su lavoro tattico e torello per poi concludersi con una partitella.
Smalling-Mancini nella top 11 di Who Scored
Il portale di statistiche WhoScored, sul suo profilo Twitter, ha pubblicato la top 11 dell'ultima giornata dove ha inserito la coppia Smalling-Mancini. I due giallorossi sono stati i protagonisti della vittoria contro il Brescia: l'inglese ha realizzato un gol e un assist mentre l'ex difensore dell'Atalanta ha segnato la sua prima rete romanista.
@juventusfc dominate this XI with representatives after their 3-1 win at Atalanta@13Szczesny13 @Cuadrado
Mancini@ChrisSmalling
De Sciglio
Ramirez@Vecino
Kulusevski@Cris_Biraghi @PauDybala_JR @G_Higuain https://t.co/x7C9pK8Ce8 pic.twitter.com/nvp9FrjKNZ— WhoScored.com (@WhoScored) 26 novembre 2019
Giudice Sportivo, la Roma deve pagare 2.000 €
Il Giudice Sportivo di Serie A ha squalificato per un turno 7 giocatori, tra questi troviamo anche il romanista Nicolò Zaniolo che salterà così la sfida contro il Verona di domenica 1 dicembre. Da sottolineare anche le 4 giornate di squalifica comminate al portiere del Cagliari Robin Olsen. Il Giudice ha anche punito la Roma con un’ammenda di € 2.000,00 “per avere suoi sostenitori, al 39° del primo tempo, lanciato un fumogeno nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza”.
Smalling nel mirino della Juve. I bianconeri sono in contatto con i Red Devils
Chris Smalling, secondo quanto riportato nel corso della trasmissione 'Radio Radio Lo Sport' da Ilario di Giovambattista , sarebbe nel mirino dei dirigenti della Juventus. Il club bianconero ha infatti preso contatti direttamente con il Manchester United, proprietario del cartellino, per arrivare al centrale ora in forza alla Roma.
Basaksehir-Roma, il programma della vigilia
L'Istanbul Basaksehir, tramite il proprio sito ufficiale (ibfk.com.tr), ha diramato il programma della vigilia della sfida di Europa League contro la Roma.
I giallorossi, nella giornata di mercoledì, sosterranno la rifinitura alle 10:30 presso Trigoria. In seguito la squadra partirà per la capitale turca dove alle 20 locali (le 18 in Italia) si terrà la conferenza stampa di Fonseca ed un giocatore giallorosso.
Per il Basaksehir parleranno il tecnico Buruk ed un giocatore alle ore 18 (16 in Italia), con la rifinitura di squadra che comincerà circa mezz'ora dopo.
Veretout: "Dobbiamo essere uniti e continuare così, siamo sulla buona strada"
Jordan Veretout, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Roma TV a margine dell'evento A scuola di tifo. Di seguito le sue dichiarazioni:
"Giovedì la partita è fondamentale, sappiamo di dover vincere, faremo il massimo, sarà una grande partita. Speriamo di tornare a Roma con i tre punti. Dobbiamo essere uniti, speriamo di continuare così perché siamo su una buona strada".
Diawara: "Il rientro degli infortunati sarà fondamentale per le prossime partite"
Amadou Diawara, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Roma TV a margine dell'evento A scuola di tifo. Quest ele sue dichiarazioni:
"Sicuramente abbiamo fatto una bella prestazione domenica, soprattutto nel secondo tempo. Abbiamo rivisto la partita e gli errori che abbiamo fatto, cerchiamo di migliorare. Giovedì (contro l'Istanbul Basaksehir, ndr) sarà una partita importante, contro una squadra forte, dobbiamo prepararla al meglio. Il ritorno degli infortunati è importante per dare più scelta al mister".
Florenzi, gli applausi che regalano il sorriso
IL MESSAGGERO - Gli applausi dell’Olimpi- co, la fascia da capitano al braccio e la gioia di tornare tito- lare. Si potrebbe riassumere co- sì il 24 novembre di Florenzi rientrato finalmente nelle gra- zie di Fonseca («Può giocare in diverse posizioni, come ala o come terzino», ha detto il tecni- co) che lo ha schierato dall’ini- zio in Roma-Brescia 3-0 nella posizione di esterno basso. Era- no sei partite che Alessandro accettava la panchina senza fa- re polemica e, quando in Nazio- nale l’occasione poteva essere quella giusta per far valere le proprie ragioni, ha preferito gettare acqua sul fuoco.
GAGLIARDETTO BENEFICO - Sereno e spensierato come al solito, è entrato in campo ac- compagnando la piccola Mi- chela a cui ha coperto la testa dalla pioggia con il gagliardet- to della Roma durante l’inno della Serie A. Un gesto sempli- ce (le regalerà anche la ma- glia), ma che lascia intendere la sua premura e la bontà d’animo. Ora la fascia è torna- ta sul braccio e Florenzi non ha intenzione di toglierla an- che se la concorrenza in quel- la parte del campo potrebbe farsi agguerrita se Santon do- vesse tornare a convincere l’al- lenatore e quando Spinazzola (oggi nuovo controllo) rientre- rà. E a proposito di infortuni: a pochi minuti dalla sostituzio- ne Alessandro ha accusato un dolore al polpaccio, nelle pros- sime ore i medici valuteranno l’entità del problema.
Classe e piede di velluto, il trequartista Pellegrini è già ritornato in mezzo
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Roberto Mancini avrà ammirato. Così come, più da vicino, Paulo Fonseca. Lorenzo Pellegrini accontenta tutti e oggi merita queste attenzioni, se non altro per la crescita che ha dimostrato di aver fatto nelle ultime stagioni. Lo guardi giocare e ti accorgi che davanti hai un calciatore di spessore. Si è ripreso la Roma in un attimo, ripiazzandosi al centro della squadra, entrando nel vivo di ogni azione spericolata. Lorenzo mancava da quasi due mesi, l’ultima partita a Lecce, lo scorso 29 settembre: al suo posto ha gicato l’ottimo Pastore e forse l’ultimo infortunio dell’argentino lo ha aiutato, accelerando il suo processo di reinserimento tra i titolare. Con Javier a disposizione, forse, Lorenzo avrebbe cominciato dalla panchina. Invece niente, eccolo, e quei due mesi sembravano non essere esistiti.
MOVENZE - I suoi movimenti tra le linee, le sue idee, la sua predisposizione all’assist è aiuto alla squadra. E il tutto senza somigliare - come succede ad esempio a Zaniolo - per forza a qualcuno, forse questa è la sua forza, la sua differenza, il suo valore. A chi somiglia Lorenzo Pellegrini? Boh, a Lorenzo Pellegrini. Ieri, il numero 7 è stato subito decisivo: suoi i corner del vantaggio di Smalling e della rete di Dzeko. L’uscita dal campo, al 27esimo della ripresa, è stata accompagnata dall’ovazione. La gente vuole bene a questo ragazzo romano, discreto e mai sopra le righe, umile e non sbruffone. Totti lo ha eletto a suo erede, lui ha voglia di portare avanti questa missione. Ma per non rischiare il contrario, ha bisogno di rive- dere il contratto e annullare una clausola che oggi è il vero fardello sul suo futuro: solo 30 milioni. Ecco, il rischio è alto. Ma pare che sia il calciatore sia il club, al di là di chi sarà la proprietà, abbiano intenzione di venirsi incontro. Non si disperdano i talenti, specie a basso costo.
Fonseca, il mite che alzò la voce: «Male il primo tempo, ma poi...»
IL MESSAGGERO - CARINA - Nella versione profetica, ancora non lo conoscevamo. Paulo Fonseca è stato di parola. Così sabato: «Dzeko non segna? Non è un problema, si sbloccherà col Brescia». Detto, fatto. Edin ha risposto all'appello del portoghese segnando così il sedicesimo gol nelle ultime 15 partite di Serie A contro squadre neopromosse: nove (di questi 16) sono arrivati allo Stadio Olimpico. Quello che più conta, però, sono i tre punti. Che arrivano dopo un primo tempo bruttino ma a seguito di un avvio di ripresa travolgente: «Cosa ho fatto nell'intervallo? A volte è necessario alzare la voce... - spiega l'allenatore - Nel primo tempo in effetti non abbiamo giocato con grande intensità ed aggressività, avevamo spazi ma eravamo lenti. Poi nella ripresa abbiamo cambiato marcia. Con il gol abbiamo trovato equilibrio e fiducia. Abbiamo giocato meglio anche senza fare una grandissima partita». Sempre molto onesto nell'analisi delle gare, il portoghese trova conforto a livello statistico. Anche grazie al gol annullato nel finale ad Ayé, quella con il Brescia è la miglior prestazione difensiva della stagione, con pochissime occasioni subite (appena 8 i tiri concessi agli avversari) e 26 conclusioni verso la porta di Joronen (nessuna, però, nello specchio della porta nel primo tempo): «A livello difensivo abbiamo disputato una buona gara: in attacco abbiamo giocato contro una squadra più bassa del solito. Siamo stati però più concreti rispetto ad altre volte». La Roma continua a segnare su calcio da fermo. Anche con il Brescia, tre reti all'attivo che portano il totale a 11 su 23 gol realizzati nelle 13 giornate di campionato.
GIALLO ZANIOLO - È chiaro che non può essere un caso ma frutto di esercitazioni ripetute durante la settimana: «Abbiamo giocatori molto forti in queste situazioni, dobbiamo sfruttarli. Per questo motivo bisogna calciare meglio i corner di quanto non abbiamo fatto nel primo tempo». Spiega poi quanto accaduto con Zaniolo che ha ricevuto un cartellino giallo (molto fiscale) dall'arbitro Di Bello per non aver rispettato, al momento della sostituzione, l'invito a uscire da dietro la porta per accorciare i tempi. Nicolò, diffidato, salterà la trasferta di Verona: «Non ho visto il cartellino giallo all'inizio, dopo mi sono accorto di altri giocatori che andavano vicino a Zaniolo. Non è vero che ci siamo messi d'accordo per fargli prendere l'ammonizione, perché per noi la cosa più importante è sempre la prossima partita». Passarella finale sui singoli, ai quali non risparmia elogi: «Pellegrini e Zaniolo possono giocare insieme, in due diverse posizioni. Veretout? Per me è un giocatore importantissimo. Smalling? Sta bene qui, è un gradissimo giocatore e penso voglia restare con noi». La speranza è che Paulo sia profetico anche in questo caso. Inequivocabile, invece, il collega Grosso: «Balotelli gioca quando decido io: deve impegnarsi e non solo tirare in porta».
Roma, i tre punti sono centrali
IL MESSAGGERO - TRANI - Questo successo della Roma, anche se contro il Brescia ultimo, pesa momentaneamente in classifica: 4° posto, restando in scia della Lazio terza (+ 2) e staccando l'Atalanta sesta (-3) e il Napoli settimo (-5). Adesso, però, per avere la certezza di essere in zona Champions, Fonseca deve aspettare il recupero della gara del Cagliari quinto (-1) a Lecce (oggi ore 15). Il 3-0 dell'Olimpico, comunque, è più significativo di quanto si possa pensare: i giallorossi, quando nella ripresa entrano in partita, ritrovano l'efficacia. Sanno, insomma, come comportarsi. Rispondono tatticamente e fisicamente. E, con mezza prestazione, ripartono dopo i 2 ko di fila contro il Parma e il Mönchengladbach.
PARTENZA LENTA - La Roma, almeno fino all'intervallo, somiglia a quella caduta in Emilia prima della sosta. Statica, timida e impotente. Ma se al Tardini a incidere sull'esibizione è stata l'improvvisa stanchezza in piena full immersion di impegni, all'Olimpico l'unica giustificazione va rintracciata nella formazione inedita. Fonseca è intervenuto in ogni reparto e non solo per l'assenza di alcuni titolari tra i 7 indisponibili. Perché se è vero che ha dovuto rinunciare a Pastore e forzare il rientro di Pellegrini, uscito di scena il 22 settembre a Lecce, ha comunque deciso di lasciare fuori Fazio e di riportare Mancini al centro della difesa accanto a Smalling, promuovendo da regista Diawara che risponde bene già nel 1° tempo, quando i compagni invece sono prevedibili nella metà campo avversaria. Sono 3 le novità, però, perché torna pure Florenzi, da terzino destro, dopo essere partito in panchina per 6 partite di fila. Gli aggiustamenti, anche se comprensibili e abbastanza mirati, non sono sufficienti per dare subito un senso al pomeriggio. Il Brescia non fatica a chiudersi con il 4-3-1-2 proprio perché i giallorossi non alzano il ritmo. Palleggio impastato, senza mai verticalizzare e nonostante la lucidità di Diawara, pressing inesistente, corsie intasate, con Kolarov più presente in avanti di Florenzi, al quale l'allenatore chiede di spingere come il compagno. Zaniolo e soprattutto Kluivert non decollano. Pellegrini il più attivo, anche quando c'è da cercare Dzeko. Grosso, lasciato Balotelli a casa e in castigo, non riceve niente da Donnaruma che è distratto di piede e impreciso di testa. L'unica conclusione nello specchio della porta, da fuori, è di Ndoj: il volo di Pau Lopez è per i fotografi. Pellegrini calcia largo in diagonale. Zero tiri e Joronen spettatore. Ma il vero match, e se ne accorge subito il portiere, comincia nella ripresa.
ALTA QUOTA - Prima si vede lo schema, ma insieme c'è anche la corsa: la Roma offre il meglio di sé nel 2° tempo. E va subito a dama da corner, battuto da Pellegrini: schiaccia Smalling di testa, leggera deviazione di Cistana e vantaggio. Il difensore centrale fa il padrone nell'area avversaria: lancio di Kluivert, torre di Smalling, rimasto in attacco dopo il calcio d'angolo battuto da Kolarov, e girata di Mancini (12° marcatore stagionale) per il raddoppio. Ancora i protagonisti dell'azione del 1° gol per il tris di Dzeko, facile la volée davanti alla porta: corner sempre Pellegrini e di nuovo sulla testa di Smalling. A sporcare lo smash è stavolta Torregrossa, ma il centravanti è in agguato e si sblocca dopo quasi un mese (rete da uomo mascherato contro il Milan, il 27 ottobre all'Olimpico): 6° gol in campionato nel giorno del 150 presenze in A (e il Brescia diventa il 26° club a cui è riuscito a segnare). Fonseca, però, festeggia altre 3 reti da palla inattiva (in campionato sono adesso 11 su 23).
COPIONE COINVOLGENTE - I singoli cambiano la storia del partita: Smalling il braccio e Pellegrini la mente. Mancini il centravanti come Dzeko. C'è però anche il gruppo che è adesso più intonato. Kolarov è più propositivo, Veretout accelera e Diawara acquista fiducia. I gol sono più di tre, ma quello di Zaniolo è annullato perché Pellegrini, ad inizio azione, si porta il pallone oltre la linea del fallo laterale e l'altro di Dzeko perché l'attaccante è in fuorigioco. Aye usa il braccio prima di esultare, dopo la gaffe di Pau Lopez. Il punteggio, insomma, non cambia. Zaniolo si fa ammonire al momento della sostituzione con Perotti: diffidato, salterà la trasferta di Verona. Ma c'è Under, subito ispirato quando entra per Pellegrini che riveve la standing ovation dell'Olimpco. Applausi pure per Florenzi quando lascia il posto a Santon. L'azzurro (in campo), dopo la pioggia.
Una rete e due assist, il maestro Chris ha toccato l'eccellenza
IL MESSAGGERO - FERRETTI - Un gol e due assist. Normale, per un bravo attaccante. Oppure per un trequartista di qualità. Un po' meno normale, invece, per chi di professione fa (e bene) il difensore centrale. Chris Smalling, però, non è un calciatore normale, e i numeri della sua carriera lo stanno a confermare. L'inglese è uno capace di tutto, in questo momento. Capace, cioè, di blindare la propria difesa con classe e autorità e di dare il la alla vittoria della Roma. Con un colpo di testa sporco ma efficace. Mica roba da poco: Roma in vantaggio in una gara complicata. Aiuto massimo alla causa, insomma, prima dell'assist sempre di testa per Mancini, il suo gemello, e poi anche per Dzeko, ancora sfruttando il gioco aereo. Tutto si può dire, tranne che Smalling non abbia messo la testa a posto. Battute a parte, non è (solo) per questo che la Roma sta cercando, da tempo, di porre le basi per comprare l'inglese, attualmente in prestito dal Manchester United. Ci sono stati già parecchi contatti tra le parti e nelle prossime ore ce ne dovrebbero essere altri direttamente nella Capitale: lo United chiede parecchi soldi (si parla di 18 milioni) per un giocatore non più giovanissimo (Smalling ha appena compiuto 30 anni), ma la Roma non vuole perdere altro tempo e vuole portarsi in fretta a casa Chris a titolo definitivo.
I GEMELLI DEL GOL/NON GOL - In attesa di novità, vanno registrate le tante cose belle che Smalling sta regalando ai tifosi romanisti. Accolto a Roma con un filo di scetticismo, che da queste parti non si nega a nessuno (è finito, è rotto, è scarso, etc etc), Chris ha impiegato poco tempo per zittire i criticoni in servizio permanente effettivo. Forte in difesa, micidiale quando va in area avversaria. La partita contro il Brescia, sotto questo aspetto, rasenta l'eccellenza. Anche da un punto di vista tattico, con il tandem Smalling-Mancini - tornato in difesa dopo la parentesi a centrocampo - a seguire per filo e per segno gli ordini di Paulo Fonseca. Cioè giocando spesso uno contro uno in campo aperto, senza mai dare l'impressione di soffrire una marcatura così teoricamente complicata. Sarà perché i due hanno scoperto di completarsi, e non solo dalle parti di Pau Lopez: l'azione del secondo gol romanista lo sta a testimoniare. Non può essere un caso, del resto, che la Roma oggi difenda meglio rispetto al pre Smalling: l'inglese ci ha messo tanto del suo, Mancini gli ha dato una bella mano e la Roma può godersi i suoi gemelli del gol/non gol. Basta poco per sorridere, o no?