Veretout motore giallorosso a centrocampo

IL TEMPO - BIAFORA - La Roma ha finalmente ritrovato un motorino a centrocampo. Dopo le prime sedici partite della stagione è impossibile non annoverare il nome di Jordan Veretout tra quello dei migliori acquisti dello scorso mercato estivo. Con la cessione di Nainggolan all'Inter e quella di Strootman al Marsiglia uno dei punti carenti della squadra costruita da Monchi e allenata da Di Francesco è stato proprio il reparto di metà campo, in cui mancava un giocatore che sapesse coniugare un ampio dinamismo e una buona qualità nel palleggio. Veretout, lasciato in panchina da Fonseca nelle prime due gare di campionato a causa di alcune noie alla caviglia, è riuscito a sopperire a queste carenze della rosa giallorossa, prendendosi da settembre un posto da titolare, senza più lasciarlo ad altri. Il francese, arrivato dalla Fiorentina in prestito oneroso per 1 milione ed obbligo di riscatto - già scattato al primo punto conquistato - per altri 16 milioni, è una delle certezze della nuova Roma del tecnico portoghese, che ha deciso di dargli in mano le chiavi del centrocampo.

Veretout con strappi offensivi e coperture difensive ha ripagato la fiducia dell'allenatore, uscendo spesso stremato dal campo: corse (è al quindicesimo posto in Serie A per la media nei chilometri percorsi), contrasti, inserimenti e recuperi, a cui aggiungere un 88,2% nella precisione dei passaggi. Veretout, mai sostituito nelle dodici presenze in cui è partito dal primo minuto, è diventato un elemento fondamentale anche sui calci piazzati. In assenza di Pellegrini il mediano ventiseienne si è preso l'incarico di tirare gli angoli (assist per il gol di Zaniolo al Borussia Moenchengladbach) ed ha siglato dal dischetto il secondo gol decisivo nel successo contro il Napoli dopo l'errore di Kolarov. Con il pieno recupero di Diawara e Pellegrini - impiegato perlopiù da trequartista quando disponibile - il francese avrà modo di poter rifiatare un po' di più e a Fonseca toccherà inoltre sciogliere il nodo legato alla posizione di Mancini, che tanto bene ha fatto in coppia con Veretout nell'inedito ruolo di
centrocampista centrale.

Intanto a Trigoria sono ripresi gli allenamenti in vista della partita di domenica pomeriggio contro il Brescia. Fonseca ha ritrovato Under, tornato in anticipo dagli impegni con la Turchia, ma ha dovuto fare a meno di Veretout, Fazio, Pastore, Spinazzola, Mancini e Perotti, tutti alle prese con una seduta personalizzata per recuperare la migliore forma fisica. All'interno del centro sportivo giallorosso è stata poi segnalata la presenza di Adriano Spadoto, ex calciatore brasiliano e procuratore di Pepè, esterno sinistro d'attacco finito nel mirino della Roma da qualche settimana. L'agente dell'esterno del Gremio ha un buon rapporto con Petrachi, con il quale ha concluso l'operazione che ha portato nel luglio 2018 Bremer al Torino: il classe 1997 è però extra-comunitario e, visti gli arrivi di Cetin e Mkhitaryan, non potrà essere eventualmente tesserato fino alla prossima estate. Sono poi attesi sviluppi sul fronte dell'acquisto di Smalling a titolo definitivo dal Manchester United. Ieri l'intermediario è arrivato a Roma per parlare con il giocatore e aggiornarsi con il ds giallorosso su come portare avanti la trattativa.


Allenamento Roma, lavoro atletico e tattica. Scarico per Kolarov

Nella mattina di oggi i giallorossi sono tornati sul campo di Trigoria per allenarsi in vista del match di domenica prossima contro il Brescia. Ranghi ridotti, visti gli impegni dei nazionali, con Kolarov che ha svolto un lavoro di scarico. Lavoro personalizzato per VeretoutFazioPastoreSpinazzolaMancini Perotti. Per il resto del gruppo la seduta si è svolta tra attivazione fisica, lavoro atletico e tattica.


Smalling: "Primo gol con la Roma fantastico. Con Dzeko ci alleniamo e miglioriamo insieme"

Occhi puntati su Smalling. Il prestito dal Manchester United oggi ha risposto alle domande dei tifosi con #AskSmalling:

Com’è stato segnare il tuo primo gol con la Roma?
"Fantastico. Dopo molte partite ho pensato che avrei potuto segnare, ho avuto molte occasioni anche nelle gare precedenti".

Sapevi che sei stato il primo inglese a segnare per la Roma?
"E’ bello scrivere il mio nome nella storia del club e lasciare un segno".

Come va con il tuo italiano?
"Sto imparando (risponde in italiano, ndr). Cercherò di farlo il più in fretta possibile, ci sono giorni in cui va meglio e altri peggio, non è semplice. Devo sforzarmi per imparare il più velocemente possibile".

Le tue sensazioni sulla città.
"Ho visitato il Vaticano con la mia famiglia. Puoi decidere indifferentemente di andare in centro oppure al mare. Ma mi serve tempo per poterla visitare, ora ci sarà il Natale ed avrò più possibilità".

Come va con l'ambientamento?
"E' stato più facile di quanto mi aspettassi. Sono arrivato un grande club e questo ha reso le cose più semplici".

La più grande differenza tra Premier League e Serie A?
"Da difensore, tante squadre giocano con due attaccanti. È una bella sfida per me, qui devo lavorare di più rispetto a quanto facevo in Inghilterra, ho più rincorse da fare ed il mio ruolo è più sollecitato".

Devi studiare di più l'avversario prima del match?
"Decisamente, devo guardare un po'di più all'avversario. Raccolgo un sacco di informazioni e questo è molto positivo".

Differenze nel modo di arbitrare?
"Dipende sempre dall'arbitro, ma credo ci siano molti più falli tattici e gli arbitri fischiano di più".

Cosa dovrebbe fare un giovane per avere le maggiori possibilità di giocare ad alti livelli?
"Probabilmente il mio miglior consiglio è quello di divertirsi, senza mettersi troppa pressione addosso. Quindi lavorare sodo ma anche sapersi rilassare".

A quale calciatore ti ispiravi da giovane?
"Beh da giovane mi piacevano quelli che segnavano... Poi mi appassionai a Rio Ferdinand".

Non hai detto Maldini...
"È una leggenda, in Italia ci sono stati tra i migliori difensori al mondo e lui è uno di quelli".

Chi è il più grande difensore di sempre?
"Una domanda difficile, uno è proprio Maldini. Probabilmente il mio giocatore preferito però è Paul Scholes. Non ho mai avuto l'occasione di giocarci insieme, ma l'ho sempre ammirato".

Piatto italiano preferito?
"Mi è sempre piaciuta la carbonara, poi sono diventato vegano ma anche ora ogni tanto mangio una carbonara vegana. E' importante mangiare carboidrati al momento giusto per noi sportivi, per recupeare".

Come ti ha aiutato il club con la dieta vegana?
"Quando sono arrivato è stata una delle prime conversazioni che ho avuto con i nutrizionisti. Sono stato contento di vedere che erano interessati alla mia alimentazione. I giocatori mi fanno molte domande, quando ci sono i buffet alcuni provano i miei piatti".

Il tuo programma preferito inglese? Peaky Blinders l’hai visto?
"Beh sì, Peaky Blinders. Non ho finito ancora l’ultima stagione, sono vicino. Niente spoiler… Ma anche Billons, Suits, House of Cards".

Come è allenarsi qui con Dzeko?
"Abbiamo giocato contro molte volte, Edin era un giocatore importante per il City. Ci alleniamo contro ogni giorno ed è positivo per entrambi perché miglioriamo allenandoci insieme. Mi ha aiutato poter parlare con lui all'inizio perché parla inglese e mi aiuta con l'italiano perché lo parla un po' più lentamente degli altri, quindi riesco a capire meglio".


CIES, Zaniolo vale 80 milioni di euro (Foto)

Nicolò Zaniolo aumenta di valore. Il suo rendimento ha portato ad un incremento del prezzo del cartellino: secondo l'International Center of Sport Studies, CIES, è cresciuto fino ad arrivare quasi a 80 milioni di euro.


Kluivert: "Ho tempo per mostrare cosa so fare"

Justin Kluivert parla della sua Nazionale e della Roma. Affida le sue parole al portale olandese Vi.nl:

"Mi sento a mio agio e sto andando sempre meglio. Ora gioco più di prima e sono più abituato a stare nella Roma. Ma il mio rendimento deve ancora crescere, bisogna sempre puntare più in alto. Sono un attaccante, da uno come me ci si aspetta sempre tanto. Devi sempre puntare più in alto. (...) Farò di tutto per conquistare il mio posto nella nazionale che prenderà parte al campionato europeo. Questo è il mio obiettivo, ma è ancora lontano. Ho abbastanza tempo per mostrare cosa so fare e mi alleno duramente ogni giorno. Devo tener presente che l'allenatore dell'Olanda mi osserva".


Ranieri: "Zaniolo è una forza della natura, può diventare un campione"

Claudio Ranieri parla di Zaniolo a Sky. Queste le sue dichiarazioni:

"Su Zaniolo c'è da scommettere, è una forza della natura e sta migliorando partita dopo partita".

Quindi è nato un campione?
"Senza di voi (i giornalisti, ndr) sì, bisogna stare calmi perchè deve crescere, meglio che lo faccia in sordina senza troppi riflettori. Non è l'erede di Totti. E' un'ottimo giocatore che può diventare un campione se ascolta i consigli dei suoi allenatori".


Under 19, Slovacchia-Italia 0-3. Doppietta di Riccardi

Terza gara consecutiva a segno per Alessio Riccardi. Dopo i gol contro Malta e Cipro, oggi per il centrocampista della Roma Primavera è arrivata una splendida doppiettanella sfida contro la Slovacchia, valevole per la qualificazione agli Europei Under 19. Il centrocampista è stato poi sostituito al 60′ e il match è terminato 3-0.


La Roma annuncia la partnership con Bands FC

La Roma si muove ancora per beneficenza. Con un tweet sul proprio profilo ufficiale i giallorosso hanno annunciato di aver iniziato una partnership con il brand Bands FC, con il quale verranno realizzate, durante il periodo natalizio, delle t-shirt speciali. L'obiettivo della società è quello di raccogliere fondi per alcune organizzazioni benefiche internazionali.


Di Biagio: "Kean? Fossi la Roma lo prenderei già a gennaio"

Luigi Di Biagio. ex tecnico della Nazionale U21, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport. Queste le sue parole:

Kean?
"Lo prenderei anche a gennaio se ci fosse la possibilità. Per una serie di motivi: ha potenza e voglia di giocarsi le sue possibilità di andare all’europeo. È un centravanti anomalo rispetto a Dzeko o ad altri, gioca poco con la squadra ma quando prende palla è sempre pericoloso. È un centravanti puro ma può giocare anche esterno. Non ha una tecnica di base sopraffina ma istintiva, che unisce ad una forza fisica straripante. Lui deve attaccare la profondità in continuazione, viene poco basso a prendersi il pallone, ma se hai una squadra che gioca in verticale lui è devastante, può fare 20 gol a stagione tranquillamente, è un 2000, ricordiamocelo sempre".

Un giudizio sul suo trasferimento all’estero? 
"È stata una decisione del ragazzo, non entro nel merito, ma un giovane come lui deve prima occuparsi di giocare e avere spazio".

Zaniolo potrebbe fare la punta centrale?
"La può fare, ma dipende dagli esterni che gli affianchi; con la forza che ha può giocare veramente in tutti i ruoli".
 
Che ne pensa di Mancini centrocampista? 
"Lui nasce in quel ruolo, poi è stato spostato al centro della difesa. Io continuo a vederlo difensore centrale".

Dove può arrivare questa Italia? 
"Spero molto lontano, ma aspettiamo a dare dei giudizi, dobbiamo incontrare ancora le big. Giocare così contro Germania e Francia sarebbe fantastico".

Perché Florenzi non gioca?
"Non so dirtelo, faccio fatica a parlare di questa cosa, direi una cosa inesatta".


Mkhitaryan: "Ora sono felice alla Roma. A fine stagione discuteremo e decideremo cosa fare"

NICOLA VENTURINI - Henrikh Mkhitaryan, centrocampista della Roma, ha rilasciato un'intervista a FourFourTwo. Queste le sue parole:

Come trovi la vita a Roma?
«È fantastica. Il club e la città hanno tantissima storia. Il tempo è simile a quello dell’Armenia, dove abbiamo 30 giorni di sole, e le persone italiane sono un po’ come quelle armene, divertenti, ironiche, con una mentalità simile. Quindi, mi sento bene. Ma ovviamente non sono qui come turista. Sono qui per aiutare la Roma a ottenere qualcosa».

Parli già sette lingue, come sta andando con l’ottava?
«Mi sono fermato a causa dell’infortunio, per concentrarmi a recuperare il più velocemente possibile, ma nel mio tempo libero provo a migliorare l’italiano. È difficile, ma non ti devi sentire male se commetti errori, non c’è successo senza commettere errori».

Come è andato il trasferimento alla Roma?
«Il mio agente me ne ha parlato il primo settembre. Visto che non avevo niente da fare all’Arsenal, ho detto sì. Sono felice di essere qui».

Il tuo compagno di squadra Nicolò Zaniolo ha solo 20 anni, ma gode di grande considerazione. Ha le abilità per diventare un top player?
«Sicuramente, può diventare uno dei migliori giocatori del mondo, ne ha le abilità. È stato nominato miglior giovane della Serie A nella scorsa stagione, il che significa che ha fatto un ottimo lavoro, ma non è abbastanza, può fare ancora di più. È un grande talento e può migliorare».

Quando hai deciso di lasciare l’Arsenal?
«Conosco le mie qualità e quello che so fare. Forse non potevo accettare di stare in panchina in alcune partite. Ho 30 anni e mi piace giocare a calcio, non stare seduto in panchina a sprecare il mio tempo. Emery e il direttore tecnico Raul Sanllehi mi avevano assicurato che ero importante per l’Arsenal, ma sono andato alla Roma perché loro credevano più in me».

Stai pensando di rimanere a Roma definitivamente dopo questa stagione?
«Il prestito è per un anno, ma tutto è possibile e non chiudo la porta. Ora, sono felice alla Roma. A fine stagione, discuteremo e decideremo cosa fare».


Roma, il magnifico rientro

IL MESSAGGERO - CARINA - Il «Magnifico» è pronto a tornare. Lorenzo Pellegrini è prossimo a riprendersi la Roma. Il fastidioso infortunio al quinto metatarso del piede destro che lo ha costretto per 40 giorni ai box, è ormai dimenticato. Giovedì, in anticipo sulla tabella di marcia, il centrocampista è tornato ad allenarsi in gruppo. La prima prognosi, nel momento (6 ottobre) in cui era stato effettuato l'intervento chirurgico, era di due mesi. Calendario alla mano, il nazionale azzurro sarebbe dovuto dunque tornare nel weekend di Inter-Roma. Lorenzo ha invece anticipato i tempi e già domenica sarà disponibile. L'ultimo step medico verrà effettuato venerdì o sabato, proprio a ridosso della gara con il Brescia. Tuttavia le migliori risposte, al momento, le sta ricevendo dal campo. Nelle sedute svolte insieme al gruppo, non ha avvertito problemi. Né nella corsa, tantomeno quando ha calciato il pallone.

L'UOMO IN PIÙ - Il suo rientro regala tre opzioni in più a Fonseca. Pellegrini, infatti, grazie alla sua duttilità può ricoprire il ruolo di mediano (anche nel 4-1-4-1 davanti alla difesa), quello del centrocampista di costruzione e, come dimostrato prima dell'infortunio, quello del trequartista. Tre assist e un palo contro il Sassuolo, altro assist vincente per il gol-vittoria di Dzeko in pieno recupero a Bologna. Il tutto, giocando con una fascite plantare molto fastidiosa che ora, con lo stop forzato, è venuta meno. Pellegrini ha una dote poco comune in giro: fa sembrare facili le cose difficili. Una caratteristica che in molti pensano dipenda dalla nuova posizione in campo che gli ha regalato il tecnico portoghese. In realtà Pellegrini, pur non ricevendone grande pubblicità mediatica, è sempre stato fondamentale nel gioco della Roma. Lo scorso gennaio, ad esempio, secondo i dati Opta era tra i top 10 in Europa per media di occasioni create a partita con 3,54 di media. Una peculiarità che s'è portato dietro anche in questa stagione: dopo Callejon, è il calciatore che può godere del più alto numero di passaggi chiave realizzati in Serie A: addirittura 21 (3,5 di media). Numeri che confermano una tendenza: c'è una Roma con Lorenzo e una senza. Con lui in campo i giallorossi in 7 partite (una da subentrato sul 2-0 contro il Basaksehir) hanno segnato 13 reti (1,85 a partita). Senza il centrocampista, Dzeko e compagni sono andati in rete 12 volte in 9 gare (1,33). Ma non finisce qui. Perché Pellegrini in campionato viaggiava, prima dell'infortunio, alla lusinghiera (considerando che giostrava da trequartista) percentuale di 81,2 per quanto riguarda i passaggi riusciti, 52% per i lanci lunghi, 11 cross su azione e 4 assist. Senza contare che il suo modo di stare in campo rendeva la Roma più intraprendente: dalla lettura delle situazioni all'aggressione dello spazio, non dimenticando la verticalizzazione per il compagno smarcato che diventava poi la più logica delle conseguenze. Ha approfittato dell'ultimo weekend concesso di riposo (la ripresa è fissata nel pomeriggio) per battezzare la piccola Camilla, nata appena tre mesi fa. Una serenità, quella che respira in famiglia, che si vede anche in campo. Col Brescia ritroverà la Roma, il primo passo per tornare in Nazionale. Curioso come anche sul suo impiego in campo (dopo Florenzi e Zaniolo) Fonseca e Mancini la vedano in modo diverso. Per Paulo, il giallorosso è perlopiù un trequartista nel 4-2-3-1, capace anche di arretrare il raggio d'azione. Il ct della Nazionale, invece, sorprendendo tutti (forse in primis anche lo stesso Lorenzo) l'ultima volta in Armenia lo ha impiegato come esterno alto nel 4-3-3. Una scelta felice visto che Pellegrini, sedici minuti dopo aver sostituito Chiesa, ha segnato il gol che ha chiuso virtualmente l'incontro. Pillola finale sul contratto (scade nel 2022 e continua a mantenere una clausola rescissoria di 30 milioni). La Roma (per ora) non chiama. Lorenzo non se ne preoccupa, gioca e acquisisce consensi. Del resto il tempo non fa altro che giocare a suo favore.


Oggi ripresa del lavoro a Trigoria. Mancini, prima prova di recupero

IL MESSAGGERO - Dall’emergenza all’abbondanza: Paulo Fonseca attende il rientro di tutti i Nazionali per fare le sue scelte in vista della sfida con il Brescia. Oltre alla trequarti - il reparto più florido con sette giocatori per tre maglie - oggi pomeriggio il tecnico tenterà di capire come sciogliere i dubbi in difesa. Mancini è rientrato dalla Nazionale con un indurimento del polpaccio sinistro, in settimana i medici valuteranno come procederà il percorso di recupero, ma se non dovesse farcela per il campionato sarà sicuramente pronto per la gara di Europa League in Turchia contro l’Istanbul Basaksehir. Chance di mettere qualche minuto nelle gambe alla ripresa dovrebbe averle Mkhitaryan, rientrato dall’infortunio. Fine settimana di relax per chi non è volato in Nazionale: Spinazzola è partito per l’Umbria, Veretout ha raggiunto Firenze, mentre Smalling è rimasto nella Capitale. Così come Paulo Fonseca che ieri è stato ospite in Vaticano da Papa Francesco («è stato un giorno molto speciale», ha twittato Paulo), assieme all’ad del club Guido Fienga, per la terza giornata Mondiale dei Poveri. In aula Paolo VI è andato in scena un pranzo per 1500 bisognosi e 150 volontari offerto dalla fondazione benefica Roma Cares.