Cairo-Petrachi, la Procura rinvia il giudizio
IL MESSAGGERO - CARINA - I termini per passare all’archiviazione o al deferimento per Petrachi sono scaduti ieri. La Procura ha deciso dunque un supplemento di indagini. Le tempistiche che si possono richiedere in questi casi sono di 30, 60 o 90 giorni, da motivare con «una prosecuzione dell’attività istruttoria». Ma il periodo può essere anche segmentato a seconda della disponibilità o meno delle persone che dovranno essere ascoltate. La
comunicazione ufficiale al club giallorosso arriverà dopo il weekend. La Roma ha dato la disponibilità nelle memorie contro-deduttive che venga sentito pure l’ad Fienga. L’impressione, però, è che la Procura sia interessata ad altro. Probabili le audizioni di dirigenti dell’Inter (Marotta), del Torino e di alcuni procuratori (di Dzeko e dei giovani Greco e Bucri, ceduti a titolo gratuito per risolvere il contenzioso con il club granata). Petrachi non può far altro che attendere. Con queste tempistiche, il ds è però certo di poter operare a gennaio. Anche nell’ipotesi del deferimento, l’audizione slitterebbe a febbraio. La prossima settimana, intanto, tornerà Ryan Friedkin, figlio di Dan: il papà vuole coinvolgerlo nel nuovo progetto del club.
Primavera, i giallorossi si riscattano e salgono al terzo posto
IL TEMPO - ZOTTI - Vittoria con brivido per la Roma Primavera. Al Tre Fontane i giallorossi si impongono per 4-3 sul Sassuolo e agganciano momentaneamente il Genoa al terzo posto in classifica, ma la prestazione difensiva della squadra non può essere considerata sufficiente. L'impressione sugli spalti è che il pallino del gioco sia costantemente in mano alla Roma, ma i padroni di casa non riescono mai ad infliggere il colpo di grazia agli emiliani. Il primo tempo è praticamente a senso unico, con la Roma che nel giro di otto minuti - tra il 24' e il 32' - va in gol per tre volte con Bianda, Semeraro e Zalewski su rigore. La squadra di Turrini però non subisce il contraccolpo psicologico, e prima di rientrare negli spogliatoi Aurelio segna il 3-1. I neroverdi tornano in campo col giusto piglio e accorciano le distanze con un rigore trasformato da Marginean. De Rossi corre ai ripari e butta dentro Santese e Riccardi. La scelta si rivela azzeccata, con Riccardi che si rende subito pericoloso procurandosi un calcio d'angolo. Proprio sugli sviluppi del corner arriva il 4-2 di Tall. La gara però non è ancora finita: al 92' infatti il Sassuolo segna il 4-3 grazie a un altro rigore realizzato da Oddei. Fortunatamente non c'è più tempo, l'arbitro fischia la fine e la Roma torna a vincere dopo il ko nel derby. De Rossi, nonostante il successo, è irritato per le amnesie difensive palesate dai suoi: "Bene per il gioco creato, ma è una disfatta da un punto di vista difensivo, che riguarda tutta la squadra. Il dato dei gol subiti è drammatico".
Gol, fascia e rinnovo. Così Pellegrini è già nel futuro
GAZZETTA DELLO SPORT - Negli occhi di tutti, sono rimaste due immagine di Pellegrini: la prestazione «monstre» offerta contro il Basaksehir e il volto insanguinato dopo che un oggetto lanciato dagli spalti, lo colpiva in testa. Non ha fatto alcuna scena madre, scegliendo di non drammatizzare affatto una situazione su cui i calciatori a volte possono anche marciare. Quando gli si chiede se la squadra del futuro possa essere costruita su due pilastri chiamati Pellegrini e Zaniolo, lui risponde come finora non ne abbiano mai parlato, ma «sarebbe un onore far parte della storia di una squadra del genere». Sincerità senza eccessi. Anche perché all’orizzonte c’è sempre un rinnovo di contratto da celebrare. La storia è nota: grazie anche alla clausola di rescissione da 30 milioni, sono tanti i club europei al massimo livello che corteggiano Pellegrini. Dalla Juventus all’Inter, dal Tottenham al Manchester United, se decidesse di andare via, il centrocampista avrebbe solo l’imbarazzo della scelta. Ma la sua idea è quella di restare alla Roma, rinunciando anche alla clausola, a fronte naturalmente del riconoscimento di un ingaggio da «top player» che altri, neppure al suo livello, hanno ottenuto.
Roma, Paulo e i suoi fedeli
IL MESSAGGERO - TRANI - La tappa di Istanbul, con il successo ampio e convincente contro il Basaksehir, è stata più significativa di quanto si possa pensare. Perché non vale solo per la probabile qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Fonseca, giovedì sera allo stadio Fatih Terim, ha messo in piazza la sua Roma. È come se, dopo 5 mesi scarsi di lavoro da allenatore giallorosso, avesse annunciato, all'estero e ovviamente in Italia, la formazione ideale. Che, guardando gli interpreti utilizzati in Turchia, è per nove-undicesimi quella che ritiene la migliore. In questo momento, con l'indisponibilità di Cristante che ritiene fondamentale per il suo sistema di gioco, anche per dieci-undicesimi, con Diawara ormai play di riferimento.
QUADRATURA DEL CERCHIO - «La squadra è stata ambiziosa e coraggiosa, proprio come piace a me». Promossa a pieni voti, insomma, da Fonseca. La Roma da 10. «L'aggressività ci ha permesso di difendere bene». I giallorossi hanno concesso il bis in 5 giorni: 3-0 contro il Brescia all'Olimpico, sfruttando le palle inattive, e 0-3 contro il Basaksehir, rigore e doppia verticalizzazione. La sintesi del calcio del portoghese che, alzando il baricentro, si è preso il match senza correre rischi (2° clean sheet di fila e 6° stagionale). Pressing e dominio, cioè pieno controllo. L'ha preparata così alla vigilia, senza pensare allo sgarbo di Collum, nella gara interna contro Il M'Gladbach, gli ha complicato la vita nel gruppo J. All'attacco e basta, conquistando campo e Istanbul. E centrando l'obiettivo.
GRUPPO SCELTO - Senza nulla togliere a Santon, ripescato dopo il ko al Tardini contro il Parma e disinvolto nell'esibizione in Turchia, proprio il ruolo di terzino destro è ancora da assegnare. Il posto sarebbe stato di Zappacosta che ha chiuso la stagione prima ancora di cominciarla. Restano gli altri pretendenti: Florenzi è riapparso domenica scorsa e si è subito fermato, tornando in campo solo ieri e quindi restando in dubbio per la partita di domani sera al Bentegodi contro il Verona (da verificare il risentimento al flessore) e Spinazzola, schierato a sinistra nella ripresa contro il Basaksehir, si è fermato prima della sosta e, quindi, è appena rientrato (massima cautela per la lieve lesione all'adduttore); Cetin, utilizzato per 13 minuti contro il Milan, è più centrale che laterale. Il titolare dovrebbe essere Spinazzola, ma il più affidabile, al momento, sembra essere Santon. E' l'unico ballottaggio per la trasferta in Veneto, sempre che Florenzi non prepari in queste ore il ribaltone. Poi c'è la Roma da 10. Pau Lopez, Mancini, Smalling, Kolarov, Diawara, Zaniolo, Pellegrini, Veretout, Kluivert e Dzeko. La squalifica di Zaniolo dovrebbe automaticamente chiamare in causa Under, anche se Mkhitaryan avanza la sua candidatura. Ma in questo caso, Kluivert sarebbe costretto a giocare a destra. E Fonseca è contrario a alla rivisitazione del copione giallorosso.
FORMULA VERTICALE - La ritrovata efficacia è coincisa con il ritorno di Pellegrini, giocatore chiave per Fonseca quanto i senatori Kolarov e Dzeko (guarda caso i 3 sostituiti giovedì sera a risultato acquisito). Il centrocampista è l'unico che rischia il passaggio in profondità, anche a costo di sbagliare. Così ha mandato in porta sia Kluivert che Dzeko. Pellegrini ha il contratto che scade nel 2022. Il management di Pallotta lo chiamerà nel 2020 per allungare l'intesa, magari togliendo la clausola dal 30 milioni. È leader a 23 anni, i compagni dipendono da lui. Non a parole, nelle giocate. E Pastore, ancora fermo per un'infiammazione tra l'anca e il bacino, torna a essere solo l'alternativa
Supplemento d'indagine su Petrachi
GAZZETTA DELLO SPORT - La Procura Federale, infatti, ha chiesto un supplemento d’indagine riguardo al caso Petrachi. Aveva cominciato quando era ancora sotto contratto col il Torino? Il rapporto con la società granata si era interrotto il 23 giugno, ma Petrachi aveva ammesso di aver trattato a maggio il rinnovo di Dzeko e incontrato il 3 giugno Fonseca. Detto che la procura procederà a sentire testimoni tra Inter, Roma (Fienga) e Torino (oltre a procuratori), l’impressione è che si vada verso il deferimento e una condanna.
Primavera, vittoria e spettacolo. Ma la difesa fa acqua
GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo il derby perso la Roma Primavera rialza la testa in campionato: la reazione e la prestazione che serviva è arrivata col 4-3 al Sassuolo. Al Tre Fontane i giallorossi si riprendono momentaneamente il terzo posto in classifica, agganciando il Genoa a 19 punti, ma mostrano ancora una volta una fase difensiva confusa e poco affidabile. Il primo tempo è ricco di gol giallorossi con Bianda che apre col mancino dal limite, Semeraro che raddoppia con un tiro cross dalla sinistra indirizzato a Tall ma che invece colpisce il palo interno, e Zalewski che cala il tris dal dischetto, prima della rete neroverde di Aurelio sul finale. Il blackout parte proprio al 5’ della ripresa con Marginean che realizza il rigore del 3-2 e manda in confusione ancora di più i ragazzi di De Rossi. E Bianda in pieno recupero regala un rigore agli emiliani, trasformato da Oddei nel definitivo 4-3. Fortunatamente nel mezzo c’è un Tall in ottima forma: è l’attaccante d’origine senegalese che stacca più alto di tutti al 15’ e segna il suo secondo gol al Tre Fontane.
La polizia turca sequestra rossetti e caricabatterie
IL TEMPO - BIAFORA - Che disparità di trattamento. La trasferta al Fatih Terim, casa dell’Istanbul Basaksehir, si è rivelata più complicata del previsto i tifosi della Roma: la polizia turca ha usato un atteggiamento più che rigido per regolare gli spostamenti degli oltre 500 romanisti, sequestrando poi all'ingresso dello stadio monete, power- bank e caricabatterie, requisendo rossetti e lucidalabbra alle donne. Inesistenti i controlli per i tifosi di casa.
Lady Pastore: "Ora state conoscendo il vero Flaco"
IL TEMPO - SONNINO - Non solo jet privati e vacanze di lusso. La vita di un calciatore, raccontata dalla sua compagna, rivela anche momenti meno patinati. Chiara Picone, moglie del fantasista della Roma Javier Pastore, ne ha parlato in un'intervista per il programma «In Voga» in onda su DonnaTv, di cui diamo un'anticipazione.
Chiara, fare la moglie di un calciatore è diventato un lavoro?
«No, perché prima di tutto lo facciamo con amore. È una vita sotto i riflettori, tanti vedono solamente gli aspetti migliori: viaggi, vacanze, aerei privati. Possiamo comprare quello che vogliamo, ma non è tutto qui: siamo accanto a delle persone che ricevono una pressione fortissima; tutto quello che fanno è esposto, criticato, spesso con falsità. A prescindere da Javier Pastore, per me lui è Flaco - lo chiamo così - è il ragazzo semplice con cui sono cresciuta e con cui condivido tutto».
Finalmente anche a Roma le cose vanno bene.
«Si, ora sì. Ha trovato di nuovo un equilibrio con i tifosi, ma è stata dura. A volte capita di avere screzi con l’allenatore, di non sentirti apprezzato e un giocatore non è solo fisicità, è anche testa e, se non sei forte mentalmente, ne risenti in campo».
Ci fa un esempio?
«I giocatori si perdono momenti di vita importanti e i tifosi questo non lo sanno. Abbiamo avuto una brutta esperienza con il nostro bambino più piccolo, è stato ricoverato tanto tempo in rianimazione appena nato. Javier andava comunque a giocare e dava il massimo, ma solo noi che siamo accanto a questi ragazzi sappiamo che cosa hanno davvero dentro e quindi, alcune volte, ci arrabbiamo al posto loro».
Per questo si è sentita ferita dalle critiche della passata stagione?
«Sono state pesanti. Però noi siamo una squadra, siamo andati avanti. Ora siamo felicissimi a Roma».
Quest'anno poi sembra che la squadra sia più affiatata.
«SÌ, c'è un bel gruppo, stanno bene insieme, in campo e fuori».
E tra voi donne? Esiste una «Roma delle mogli»?
«Sì, abbiamo un gruppo whatsapp. Organizziamo cene, tra noi o con i mariti e poi i compleanni dei bimbi... Siamo tutti lontani da casa, qui la nostra famiglia sono i compagni di squadra».
Che rapporto ha con i social?
«Non do molto peso, spesso la gente aggredisce solo per frustrazione. Non ti conosce, eppure insulta la tua famiglia e questo fa male. Io sono istintiva e vorrei rispondere, ma se sei esposto, devi essere pronto a sopportare».
Qualcosa che invece le pesa davvero?
«Il ritiro estivo è il momento più pesante dell’anno. Quando Flaco non c’è, a me manca tanto. Ma anche i ritiri sono importanti: lo stare lontano ci permette di capire quanto ci amiamo».
E quando è a casa, com'è?
«E un papà molto presente, mi aiuta molto. Con il piccolo è migliorato tantissimo, cambia anche i pannolini e, quando io non ci sono, fa il mammo».
Il sacrificio che le è costato di più?
«Lasciare casa: a 19 anni sono andata via da Palermo per seguirlo a Parigi e non mi pento. È stata casa nostra per sette anni, ma quando lo ha chiamato la Roma, non ci abbiamo pensato un attimo: come fai a dire “no” a Roma».
E se arrivasse una nuova offerta dall'estero?
«E una cosa di cui parliamo, nella vita non si sa mai: penso che dipenda da dove sia il trasferimento, ma io e i bambini rimarremmo qui comunque per il benessere della famiglia».
Ha letto dei furti subiti dalle mogli dei giocatori del Napoli?
«Penso che se stai nel tuo con discrezione, non ti succede nulla. Non critico chi va a fare la spesa con un orologio di valore, ma io non lo farei mai».
L'allenatore dell'Inter ha dettato ai suoi un vademecum sulla vita sessuale: tempi ridotti, posizione passiva e fedeltà.
«Sul consiglio di non andare a letto con altre siamo d’accordo... magari alcuni sciupano tante energie. Ma poi ogni giocatore sa cosa non deve fare sotto le lenzuola».
A casa in che lingua parlate?
«Con i bambini ognuno parla la sua lingua. Tra noi, quattro parole in italiano, tre in spagnolo: uno spettacolo, avevo anche pensato di farne una sitcom. Poi nelle litigate a me esce anche il siciliano».
A tavola chi vince?
«Lui è amante della pasta, quindi un primo italiano e, per secondo, un piatto argentino».
La sua squadra del cuore?
«Il Palermo. Ma io tifo solo Flaco qualsiasi maglia indossi».
Se suo figlio volesse fare il calciatore?
«Ci penso, anche perché ha un sinistro incredibile. Va a scuola solo con la maglietta della Roma, ha il pigiama della Roma... I figli si appoggiano. Se vuole fare il calciatore io continuerò a essere sugli spalti a fare il tifo, tanto ho già esperienza».
Fonseca adesso non vuole errori
IL TEMPO - BIAFORA - A caccia del terzo successo consecutivo per presentarsi nella migliore maniera possibile al big-match con l'Inter di Conte. Nella trasferta di domani sera contro il Verona la Roma è chiamata a confermare le ultime due buone prestazioni - soprattutto in fase difensiva (due i clean sheet di fila, prima volta in stagione) - e per farlo Fonseca si affiderà in particolare ad Under, pronto a rilevare lo squalificato Zaniolo. L'attaccante turco, mandato in campo dal tecnico nei venti minuti finali del successo con il Basaksehir, ha disputato la sua ultima partita da titolare nel derby contro la Lazio di inizio settembre, scomparendo dai radar per oltre un mese a causa di una lesione alla coscia. Una volta smaltito del tutto il problema al bicipite femorale l’ala del ‘97 ha fatto fatica a ritrovare il posto in squadra (appena 85 minuti giocati), penalizzato dall'esplosione di Zaniolo e dalla costanza di Kluivert, pupillo di Fonseca, che preferisce usare esterni offensivi dal piede invertito. L'assenza del talento azzurro permetterà ad Under di ritrovare una maglia dal primo minuto: «Sono pronto a giocare. Ho sempre - ha detto il numero 17 giallorosso ai media del proprio paese - aiutato la Roma con gol e assist e le mie prestazioni sono in aumento. Quando partirò titolare tutti lo capiranno. Sono in uno del club più importanti d'Europa e voglio fare cose davvero buone. Mi manca qualche minuto per tornare nella miglior condizione possibile».
Accanto ad Under, nel tridente che agisce sulla linea dei trequartisti, ci saranno ancora una volta Pellegrini - il colpo subito alla testa non ha lasciato conseguenze - e Kluivert, in vantaggio su Mkhitaryan che scalpita per dimostrare tutte le sue qualità. Il peso dell'attacco sarà invece sulle spalle di Dzeko, andato in gol in sei occasioni quando ha giocato insieme a Pellegrini (solo due gol senza il compagno). Sarà out dall’undici iniziale Pastore, che a causa della forte botta subita all’anca è anche a rischio convocazione. L'unico altro cambio che effettuerà Fonseca rispetto ad Istanbul sarà quello sulla fascia destra di difesa: Spinazzola è in netto vantaggio su Santon, titolare in Turchia, e su Florenzi, tornato ieri ad allenarsi in gruppo dopo l’affaticamento al flessore. Confermati Smalling e Mancini al centro del reparto, Kolarov sulla sinistra e i due mediani Diawara e Veretout, che saranno chiamati agli straordinari fino a Natale.
Intanto i dirigenti del club, in primis il presidente Pallotta, aspettano la prossima settimana per importanti sviluppi sul possibile ingresso di Friedkin all’interno dell’azionariato. Gli advisor del magnate texano stanno completando la due diligence avviata su tutte e dodici le società del mondo giallorosso: sull'asse Roma-Boston si aspettano entro pochi giorni la manifestazione scritta d'interesse, il primo passo formale dopo gli incontri andati in scena allo studio Tonucci e le visite a Trigoria e agli uffici all'Eur.
Tocca a Under: "Dimostrerò che sto bene"
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Tre mesi senza una maglia da titolare. È il pesante bilancio che al momento inchioda Cengiz Under all'interno di una stagione cominciata per lui malissimo. E adesso il turco aspetta impaziente di rientrare come protagonista, dal primo minuto, a Verona, dopo aver giocato una parte del secondo tempo contro il Basaksehir, la squadra che l'ha lanciato nel grande calcio vendendolo alla Roma due estati fa.
La squalifica di Nicolò Zaniolo permetterà all’attaccante turco di sognare concretamente un posto da titolare, nonostante ci sia anche la concorrenza del recuperato Mkhitaryan. Under si è fatto male il 5 settembre, in nazionale, riportando un problema muscolare al bicipite femorale della coscia destra, dopo che aveva giocato dall'inizio. ll primo settembre, nel derby contro la Lazio. E' poi tornato a lavorare in gruppo il 28 ottobre, sedendosi in panchina per quattro gare consecutive di campionato ed entrando in corsa. «Non vedo l'ora di giocare per dimostrare quanto sto bene» le parole del ragazzo rilasciate al media del suo paese dopo la facile vittoria (0-3) che regala ai giallo rossi (di fatto) la qualificazione ai sedicesimi d'Europa League. «Ho sempre aiutato la Roma con gol e assist e sto bene fisicamente: quando partirò di nuovo titolare tutti lo capiranno» la promessa del ragazzo. Recuperato Alessandro Florenzi, che partirà oggi per Verona con i compagni, anche se dovrebbe scendere in campo Spinazzola come terzino. Ha invece ancora dei problemi Javier Pastore e non partirà.
Roma, l’ascensore degli esterni Kluivert sale e Under scende
CORRIERE DELLA SERA - Cengiz Under era una certezza e Justin Kluivert un punto interrogativo. Il problema del turco era la tendenza a infortunarsi spesso, ma i numeri erano dalla sua parte. L’olandese, invece, aveva vissuto il difficile primo anno di ambientamento. L’arrivo di Fonseca e un altro lungo infortunio muscolare di Cengiz hanno cambiato la situazione: Kluivert adesso è un intoccabile e Under deve lavorare sodo per recuperare posizioni nelle gerarchie del tecnico, Kluivert ha fin qui giocato 11 partite in campionato, tutte da titolare, per 878 minuti e ha segnato 2 gol; 5 partite di Europa League. I numeri di Cengiz sono questi: 5 presenze in campionato, solo 2 da titolare, per 211 minuti; 2 presenze in Europa League per soli 34 minuti. Giovedì sera ne ha disputati 20 contro il Basaksehir, la sua ex squadra: "Giocare a Istanbul, anche se per pochi minuti, è stato speciale per me. Io mi sento bene, in forma, e non vedo l’ora di dimostrarlo".
Allenamento Roma, rifinitura pre-Hellas. Lavoro tattico e partitella, individuale per Pastore
La Roma è scesa in campo stamattina a Trigoria per l'allenamento di rifinitura in vista del match di domani contro l'Hellas Verona. Dopo l'iniziale torello, la squadra si è concentrata sul lavoro tattico per poi concludere con una partitella. Individuale per Pastore, Zappacosta e Cristante proseguono con il loro percorso di recupero.