Var da manuale. I rigori ci sono entrambi
GAZZETTA DELLO SPORT - Un arbitraggio (e un Var) da manuale. Al 24’ il primo episodio: su cross di Spinazzola Smalling e Callejon vanno sul pallone e Callejon vince il duello con alle spalle il giallorosso. Sul momento nessuno si accorge di nulla: i giocatori danno le spalle all’arbitro, al Var Aureliano non sfugge però che lo spagnolo si aggiusta la palla col braccio in maniera evidente. Scatta l’on field review e il rigore è incontestabile. Il secondo episodio al 54’: cross di Pastore e palla sul braccio aperto di Mario Rui, Rocchi vede tutto e scatta il penalty. [...]
Fonseca esulta poi fa il pompiere: «Non abbiamo vinto nulla»
IL TEMPO - BIAFORA - "Non abbiamo vinto nulla". Nonostante il momentaneo terzo posto alle spalle di Juventus e Inter Fonseca ha mantenuto i piedi ben saldi a terra dopo il successo nello scontro Champions contro il Napoli. Il tecnico sa che l'euforia scaturita da tre vittorie consecutive può essere soltanto deleteria e non ha fatto altro che predicare calma, ripetendolo numerose volte nel post-partita, quasi a mo' di mantra: "Devo essere molto equilibrato ora, la verità è che non abbiamo vinto niente. La nostra è una posizione giusta, ma la cosa più importante è il prossimo match e mantenere questo atteggiamento, continuando a lavorare molto".
L'allenatore di Nampula, che a braccetto con Petrachi, è riuscito ad imprimere una svolta mentale dopo lo scialbo 0-0 con la Samp, si è goduto la prestazione della squadra, guidata in particolare da Pastore e Mancini: "II merito è di tutti. I giocatori erano stanchi, ma abbiamo fatto una buona partita complessivamente. Mancini sta facendo un lavoro importante, dà equilibrio ed è intelligente tatticamente. Con questa formazione Pastore ha più libertà per giocare più avanti, ma ha fatto una grande gara difensiva. Tutta la squadra sta capendo che insieme sono più forti. In questo momento difficile la squadra ha capito che dobbiamo lottare insieme più che mai, correndo più di prima".
Fonseca, interrogato sulla possibilità di pensare ancora più in grande, ha soltanto ricordato che Juventus ed Inter sono due grandi squadre, preferendo spostare il discorso sull'atteggiamento dei suoi ragazzi: "Abbiamo iniziato molto bene la partita, ma dopo il rigore sbagliato la squadra ha accusato il colpo perdendo l'aggressività. L'intervallo ci ha permesso di parlare e chiarire le cose, in particolare sul pressing. Abbiamo fatto un gran secondo tempo contro una grande squadra".
Oltre a pensare al campo la testa del ds Petrachi è rivolta anche al mercato e al riscatto di Smalling. Nelle prossime ore è previsto un nuovo appuntamento con gli agenti dell'inglese: la Roma offrirà una decina di milioni, potendo contare sulla volontà del giocatore - nonostante un tentativo di Milan e Inter - e della famiglia di rimanere in Italia. Per lo United a 15 milioni, compresi bonus, l'affare si chiude.
Ancelotti sprofonda. Manolas: fischi
IL TEMPO - SCHITO - La stagione del Napoli era aperta con velleità di tricolore, sbandierate a gran voce da Carlo Ancelotti, ma la risposta dei primi mesi di campo è decisamente diversa. La gita a Roma, che aveva già assunto i connotati di un esame in chiave Champions, lascia gli azzurri con un pugno di mosche, a -3 dal quarto posto attualmente occupato dall'Atalanta (che ha una gara in meno) e con il rischio di subire l'aggancio della Fiorentina e l'allungo della Lazio, oltre all'altro scontro diretto tra i nerazzurri di Gasperini e il Cagliari. Con la miseria di due punti raccolti nelle ultime tre gare e il nervosismo generale confermato nel post gara dalle dichiarazioni di capitan Insigne - «Chiediamo scusa ai tifosi. Andare in campo dopo quello che è successo mercoledì non era facile, questa volta il responsabile Var ha giustamente chiamato l'arbitro in occasione del primo rigore concesso alla Roma: non lo contesto ma la Var deve esserci per tutti» - e da qualche reazione eccessiva in campo, gli azzurri proveranno a ritrovarsi in Champions con il Salisburgo.
Fin qui in Europa si è visto il volto migliore della squadra di Ancelotti - all'Olimpico, in panchina, è andato Davide, figlio di Carlo, che aveva cercato di esserci con un ricorso d'urgenza per l'espulsione rimediata contro l'Atalanta - e per uscire dalla crisi servirà la squadra ammirata con il Liverpool. Torna a Napoli a testa bassa anche Kostas Manolas, fischiato dal pubblico dell'Olimpico: forse il greco si aspettava un'accoglienza diversa, ma ha trovato un pubblico raccolto attorno al carattere della formazione di Fonseca. Sicuramente nessun rimpianto, da parte del tifo romanista, per Mario Rui, che con il suo mani ha concesso a Veretout il rigore del momentaneo 2-0.
Pastore è tornato: "Corriamo e siamo tosti"
IL TEMPO - BIAFORA - Tre indizi fanno una prova: il Flaco è tornato. Quella di Pastore è stata una partita giocata a tutto campo, tra invenzioni in fase offensiva - una rabona ha fatto scattare l'ovazione del pubblico - e soprattutto tanta applicazione nell'aiutare la squadra in fase di non possesso. Il trequartista argentine ha recuperato ben undici palloni, il suo secondo miglior risultato di sempre in Serie A (nel 2010 furono 15 con la maglia del Palermo), dimostrando di aver ritrovato la migliore condizione fisica e mentale: "Fonseca mi ha dato molta più fiducia, ha gestito molto bene i miei allenamenti, adesso sto bene e devo dimostrarlo sul campo. E' molto importante sentirsi bene fisicamente, posso fare sforzi che prima non riuscivo a fare. Abbiamo fatto un'ottima gara, abbiamo corso tantissimo, la grinta che sta tenendo la squadra in questo momento è molto positiva".
Il pubblico giallorosso gli ha tributato una standing ovation al momento della sostituzione con Santon, ma Pastore cerca di placare gli animi dell'ambiente: "Non dobbiamo pensare che abbiamo già vinto qualcosa e continuare a giocare questo bel calcio. Siamo tosti, vogliamo sempre recuperare il pallone e non lasciamo giocare le altre squadre. Dal campo vedo le corse indietro di Kluivert e Zaniolo, ci fanno venire voglia di correre anche a noi. Sono cose the portano ambizione".
Cori razzisti e ora rischio squalifica
IL TEMPO - BIAFORA - A quasi un anno di distanza dall'ultima multa, si preannuncia una sanzione del giudice sportivo per i cori di discriminazione territoriale. La sfida tra Roma e Napoli è stata infatti sospesa al 68' da Rocchi per i cori effettuati dalla curva Sud dopo il comunicato dello speaker, che, su indicazione dell'arbitro, aveva avvisato i tifosi giallorossi di una possibile sospensione del match. In occasione dello stop alla partita Dzeko si è diretto verso il settore più caldo dell'Olimpico ed ha invitato i tifosi a fermarsi. Un minuto dopo la contesa è ripresa e fino al triplice fischio tutto è filato liscio.
Sulla questione è intervenuto Fonseca: "Sono contro qualsiasi discriminazione territoriale, succede in tutto il mondo. E' stato più importante che il nostro capitano abbia parlato con i tifosi e non lo hanno più fatto". Molto probabilmente per la Roma non scatterà soltanto una multa: sia l'arbitro che gli ispettori federali presenti (in tribuna c'era anche il capo Pecoraro) hanno percepito i cori e li hanno segnalati nei loro referti. In arrivo quindi una squalifica, anche se può scattare la sospensiva. Ed è ancora aperta l'inchiesta sui cori a Vieira in Samp-Roma.
Smalling, per lo United l'affare si chiude a 15 mln
Petrachi è al lavoro per riscattare il difensore inglese Chris Smalling dallo United. Come riferito dal quotidiano IL TEMPO, nelle prossime ore è previsto un nuovo appuntamento tra il club giallorosso e gli agenti dell'inglese. Per lo United a 15 milioni, compresi bonus, l'affare si chiude.
Kluivert: "Grande atmosfera ieri, grande Roma" (Foto)
La Roma porta a casa la vittoria con il Napoli per 2-1. Kluivert esterna la sua gioia su Instagram:
“Grande atmosfera ieri, stiamo bene insieme. Grande Roma”.
Visualizza questo post su Instagramgrande atmosfera ieri, stiamo bene insieme #granderoma
Un post condiviso da Justin Dean Kluivert (@justinkluivert) in data: 3 Nov 2019 alle ore 4:09 PST
Serie A, stop interno del Milan. Vince la Lazio 2-1
In questo weekend è andfata di scesca l'undicesima giornata di Serie A, che si chiuderà lunedì sera con il match tra Spal e Sampdoria.
Queste le gare di giornata:
Roma-Napoli 2-1 (19' Zaniolo (R), 55' rig. Veretout (R), 72' Milik (N))
Bologna-Inter 1-2 (59' Soriano (B), 75' e 91' rig. Lukaku (I))
Torino-Juventus 0-1 (70' De Ligt)
Atalanta-Cagliari 0-2 (32' aut. Pasalic, 58' Oliva)
Genoa-Udinese 1-3 (22' Pandev (G), 32' De Paul (U), 87' Sema (U), 92' Lasagna (U))
Lecce-Sassuolo 2-2 (18' Lapadula (L), 35' Toljan (S), 42' Falco (L), 85' Berardi (S))
Hellas Verona-Brescia 2-1 (50' Salcedo (V), 81' Pessina (V), 85' Balotelli (B))
Fiorentina-Parma 1-1 (40' Gervinho (P), 67' Castrovilli (F))
Milan-Lazio 1-2 (25' Immobile (L), 28' aut. Bastos (M), 83' Correa (L))
Spadafora, Ministro dello sport: "Provo profondo imbarazzo per certi episodi di intolleranza e discriminazione"
Vincenzo Spadafora, Ministro per lo sport e le politiche giovanili, ha parlato del razzismo nel calcio dopo gli episiodi di ieri durante Roma-Napoli e di oggi durante Verona-Brescia. Queste le sue parole ai microfoni dell'Ansa:
"Da italiano, da rappresentante delle istituzioni, provo profondo imbarazzo per certi episodi di intolleranza e discriminazione. So che tutti gli attori coinvolti sono sensibili e impegnati a reprimere tali fenomeni. È quindi necessario, e su questo insisterò con la Federcalcio e le Leghe, che si adottino iniziative concrete. La maggioranza silenziosa del tifo alzi un grido di fronte a questa barbarie e restituisca al calcio i nobili valori di cui è da sempre portatore".
Mancini: un jolly senza mezze misure
IL MESSAGGERO - CARINA - Nella vita ci sono dei treni che passano e sui quali devi essere bravo a salire in corsa. Gianluca Mancini li ha presi. Inizialmente quando in estate non avuto nessun dubbio a dire di sì alla Roma, nonostante altre lusinghe e il lunga tira e molla nella trattativa con l'Atalanta. Poi ha proseguito in stagione, quando Fonseca gli ha prospettato, in piena emergenza, un nuovo ruolo in campo: quello del mediano.
LA TRASFORMAZIONE - Il tempo fagocita tutto e in molti forse già non ricordano che Gianluca inizialmente ha fatto fatica. A tal punto che nel test considerato più importante nel pre-campionato, contro il Real Madrid, rimane in panchina. Prima (con l'Atletico Bilbao) e dopo (ad Arezzo, subentrando nella ripresa) aveva invece procurato 2 rigori consecutivi. E dopo esser partito fuori anche con il Genoa, aveva contribuito con Florenzi a regalare il 3-3 a Kouamé. Ne era seguita una ripresa poco convincente col Sassuolo, l'espulsione per doppia ammonizione a Bologna e un altro rigore causato da un tocco con la mano con il Cagliari. Bilancio sino al 6 ottobre (giorno del match con i sardi)? Inutile nasconderlo: bicchiere tendente al mezzo vuoto. Ci deve però essere un motivo se Flaubert, nel Dizionario dei luoghi comuni, al termine «bilancio» associa la definizione «mai in equilibrio». Perché sarà anche una frase fatta, ma mai come stavolta fotografa la trasformazione di Gianluca. Da zero a 100. Tre gare da mediano (Mönchengladbach, Milan e Udinese) e 270 minuti da migliore in campo. O quasi. E pensare che quello in gioventù era stato proprio il suo ruolo. Quando nel 2014 Montella lo convoca in ritiro con la Fiorentina, incrocia quello che all'epoca considerava il suo punto di riferimento: Pizarro. Sì, proprio il Pek, che a Roma ha lasciato un vuoto tecnico che ancora dopo anni non è stato colmato. È chiaro che Mancini non ha (e non avrà mai) i piedi del cileno. Tuttavia se poi si accorge di te anche il ct della Nazionale, convocandoti, e facendoti giocare terzino destro anziché centrale perché vuole che tu segua l'azione, significa che probabilmente hai un quid in più.
LA NUOVA SCOMMESSA - Fonseca è stato bravo a capirlo, ritagliando a Gianluca un ruolo che gli permette di essere nel vivo del gioco. Un po' come già accadeva con Gasperini quando, benché laterale nella difesa a tre, era sempre coinvolto nella fase offensiva della squadra in qualità di vertice basso di una sorta di rombo laterale, completato dall'interno di centrocampo (De Roon), dall'esterno (Hateboer) e dalla punta del lato di competenza (Ilicic). Posizione in mediana nella quale a Udine è stato provato per qualche minuto anche Cetin. Terzino al debutto, con tanto di dribbling a Leao al primo pallone toccato all'Olimpico, centrocampista e poi di nuovo centrale a Udine. La squalifica di Fazio, è il treno che il turco aspettava. Dovrà essere bravo a prenderlo. Senza strafare. Per eventuali consigli: chiedere a Mancini.
Veleni e ricorsi, l'arma azzurra è la rabbia
IL MESSAGGERO - TINA - Trasformare la rabbia in determinazione. È questo l'obiettivo del Napoliin vista della sfida di oggi all'Olimpico contro la Roma. La società di De Laurentiis mastica ancora amaro per l'arbitraggio di Giacomelli contro l'Atalanta. Il club azzurro ha presentato ieri anche il ricorso per la squalifica di Ancelotti. «È una decisione ingiusta spiega il ds Cristiano Giuntoli a Kiss Kiss Carlo si è adoperato per calmare gli animi». Il provvedimento sarà discusso stamattina dalla Corte d'Appello Federale, ma con ogni probabilità sarà dichiarato inammissibile. Ancelotti vorrebbe spiegare le sue ragioni e probabilmente al suo fianco ci sarà il presidente De Laurentiis (ieri visita alla squadra in ritiro nella Capitale). Entrambi hanno deciso di dare un segnale forte, a prescindere dalla decisione perché ritengono di essere stati fortemente penalizzati mercoledì sera al San Paolo. «E' impossibile dimenticare quanto accaduto conferma Giuntoli una cosa del genere non era mai successa. Non capisco perché Giacomelli non abbia utilizzato il Var per rivedere l'azione. Parto dalle parole di Gasperini: in diretta il rigore su Llorente sembrava evidente, quindi doveva fischiare il penalty e poi verificare. Il fotogramma diffuso poi è sbagliato, manca completamente la prospettiva. Llorente si difende da Kjaer e allarga il braccio, quindi l'episodio è netto. Noi vogliamo essere rispettati. Non chiediamo aiuti, soltanto che ci sia giustizia nelle scelte. Ci mancano punti in classifica, abbiamo raccolto meno di quanto prodotto in questo avvio di campionato».
INVERSIONE DI ROTTA - Il Napoli è scivolato al sesto posto e ha bisogno di un'inversione di tendenza all'Olimpico contro la Roma che ha superato gli azzurri e si è accomodata in zona Champions. Una reazione è necessaria. «Ne abbiamo parlato qui a Castel Volturno - aggiunge Giuntoli - e vogliamo disputare una buona gara contro un avversario forte come la Roma». Ancelottischiererà la migliore formazione e in attacco potrebbe confermare Milik, reduce da 4 gol in campionato nelle ultime tre partite. Il bomber polacco è vicino al rinnovo fino al 2024 e punta alla maglia da titolare (è in ballottaggio con Lozano) per affiancare Mertens. Le novità principali sono attese in difesa: Manolas è pronto al rientro. E proprio all'Olimpico. E' stato un pilastro giallorosso dal 2014 al 2019 e ha segnato il gol col Barcellona che ha regalato la semifinale Champions. Sarà sicuramente molto atteso. A sinistra riecco Mario Rui. In mediana manca Allan, quindi spazio alla coppia Fabian-Zielinski. Il Napoli prova a ripartire.
Paulo punta sul carattere
IL MESSAGGERO - LIGUORI - Come si fa a parlare di Roma-Napoli oggi, senza parlare di Var e arbitri? Bene ha fatto Fonseca a tenere i nervi saldi a Udine (però, vinceva), benissimo ha fatto De Laurentis a tirare in ballo Rizzoli e Nicchi , dopo la partita con l’Atalanta. Perché Irrati e Giacomelli dovevano riguardare il Var, non fosse altro che per il pubblico. Poi, avrebbero scoperto di avere sbagliato, fosse pure per non aver fischiato nulla(a Napoli).Ma i due si ritenevano al di sopra del giudizio elettronico e, appunto, protetti dai vertici arbitrali. Ci sono anche Roma e Napoli in questa riflessione: noi abbiamo una squadra di carattere, capace di riciclare acquisti discutibili con un anno di ritardo;loro hanno un Presidente e una società che negli ultimi anni hanno investito troppo per vedersi massacrare da una casta che non accetta verifiche. Resta però il Napoli, per organico e tecnico, il principale rivale della Juventus e dunque , per la Roma, l’orgoglio di essere avanti in classifica si deve trasformare nell’impegno per fare risultato anche oggi. Il carattere c’è e l’abbiamo visto nelle ultime due gare, il talento anche affiora, grazie al gioco voluto dall’allenatore. Resta il dubbio sulla stanchezza, giocando ogni tre giorni, e non sappiamo quanto la Roma sappia gestire i risultati, oltre che comandare il gioco.