La svolta? Una benedizione di monsignor Fisichella

IL TEMPO - BIAFORA - Dall'inizio della stagione la Roma ha dovuto fare a me-no complessivamente di ben sedici giocatori. Chi per un'influenza, chi per un infortunio muscolare o traumatico, chi per un problema ai denti, gli stop sono stati il più possibile variegati e la squadra di Fonseca è stata letteralmente decimata dai ko fisici. Una piccola svolta dal punto di vista dei risultati e degli infortuni è arrivata però nelle ultime settimane e, oltre al lavoro di Fonseca e Petrachi, una mano sembra essere giunta anche «dall'alto». Come riferito da TeleRadioStereo, all'indomani del pareggio con il 'Gladbach, il cui risultato è stato del tutto condizionato da un rigore inesistente, monsignor Rino Fisichella è stato invitato a Trigoria ed ha benedetto il nuovo campo di gioco, da poco rifatto da zero per evitare nuovi problemi muscolari e alle articolazioni.

L'arcivescovo, nonché professore di teologia, lo scorso febbraio era stato invitato dal club guidato da Pallotta per l'inaugurazione dei nuovi uffici della società a viale Tolstoj e i dirigenti, conoscendo le sue simpatie per i colori giallorossi, gli avevano promesso che avrebbe benedetto anche i campi del centro sportivo Bernardini. La Roma ha quindi approfittato del momento negativo per invitare Fisichella a Trigoria, con la speranza che la buona sorte - tre vittorie consecutive e soltanto un leggero stop muscolare per Jesus - prosegua anche per i prossimi impegni con Borussia Moenchengladbach e Parma e che magari si realizzi quanto ha auspicato il Monsignore nel suo discorso nella sede dell'Eur: «Auguro alla Roma che possa di nuovo di vivere un momento importante come quello dello scudetto».


Fazio incontra i bambini del Sant'Andrea

IL TEMPO - Un trionfo giallorosso all'ospedale capitolino Sant'Andrea, dove i piccoli ospiti della pediatria accolgono con una grande festa il loro idolo calcistico Federico Fazio. Reduce dal terzo successo consecutivo in campionato, l'AS Roma porta in corsia il «Comandante» argentino che incontra i bimbi ricoverati in reparto o in visita presso l'ambulatorio. Scherzi, giochi e qualche battuta calcistica: il difensore si lascia trascinare dall'entusiasmo dei bambini, ricambiando il loro genuino affetto con palloni autografati, selfie indimenticabili e strette di mano da veri uomini. Momenti di grande emozione, tanto per il campione, accerchiato dai piccoli, quanto per i bambini, dimentichi per un momento di sofferenza e medicine.


«Capitan Paddle» il 23 e 24 novembre

IL TEMPO - ZOTTI - Non solo calcio a 8. Com'è ormai noto il padel è una delle più grandi passioni di Francesco Totti fin dai tempi in cui vestiva ancora la maglia da giocatore della Roma. Negli anni sono state diverse le sfide tra l'ex numero 10 giallorosso e altri big dello sport nazionale ed internazionale: da Roberto Mancini a Charles Puyol passando per l'amico - e attuale presidente del Coni - Giovanni Malagò. Non solo, Francesco è stato anche uno dei protagonisti della seconda edizione della 'Gillette Padel Vip Cup' andata in scena a luglio a Sabaudia poco dopo il suo addio al club di Pallotta. E adesso, oltre a partecipare da protagonista al campionato di Serie A di calciottocon la sua squadra, l'ex capitano giallorosso ha organizzato un torneo nel suo centro sportivo. E così sabato 23 e domenica e 24 novembre si svolge al 'Totti Sporting Club' la prima edizione di 'Capitan Paddle', competizione amatoriale riservata a tutti gli sportivi appassionati di sponde e racchettoni. I partecipanti, divisi in quattro gironi in base al livello di bravura, si sfidano con l'obiettivo di arrivare all'ambitissimo match finale: durante la cerimonia di chiusura infatti il vincitore del torneo avrà la possibilità di cimentarsi sul campo centrale in una gara memorabile proprio contro Francesco Totti. Le iscrizioni - la quota per partecipare è di venti euro -  saranno aperte fino a venerdì 22 alle 12.00, per partecipare è necessario contattare la pagina facebook 'Totti Sporting Club'. Il capitano è pronto alla sfida, chi si sente all'altezza deve solo farsi avanti.


Il Manchester United chiede 20 milioni per Smalling. Il giocatore piace anche a Inter e Milan

La Roma vuole assicurasi Chris Smalling, arrivato in estate in prestito dal Manchester Utd. Petrachi, ds giallorosso, è al lavoro da giorni per l'acquisto del difensore centrale, arrivando ad offrire al club inglese 15 milioni di euro. Secondo il Daily Star, però, i Reds avrebbero rifiutato la cifra proposta dalla Roma e ne avrebbero chiesti 20, facendo leva sull'interesse mosso anche da Inter e Milan per il giocatore. 


Allenamento Roma, sala video poi focus tattico

La Roma ha svolto la sessione di allenamento mattutina a Trigoria, in vista della trasferta di giovedì contro il Borussia, quarta giornata della fase a gironi di Europa League. La sessione è iniziata in sala video, la parte in campo si è svolta con l'iniziale riscaldamento, rapidità, torello e infine parte tattica. 


Giudice Sportivo, Roma multata e diffidata per i cori contro Napoli. Cetin squalificato una giornata

Dopo l'ultimo turno di campionato sono arrivate le decisioni del Giudice Sportivo. Per quanto riguarda la Roma, la società è stata multata di 30 mila euro e diffidata a seguito dei cori di discriminazione territoriale che hanno portato alla sospensione del match contro il Napoli per alcuni minuti.
Squalifica di una giornata per Cetin, espulso nel finale del match.


Gravina chiede all'IAFB di poter applicare anche in Serie A la regola delle cinque sostituzioni

Quest'oggi si è tenuto il consiglio federale della FIGC con il presidente Gravina che ha comunicato di aver in mente delle modifiche per la Serie A. Infatti Gravina, come riportato dall'Ansa, ha comunicato di aver inviato una richiesta all'International Football Association Board per poter applicare la regola delle cinque sostituzioni a partita anche in Serie A. Ad oggi in Serie A sono permesse solo tre sostituzioni nell'arco di un match, al contrario di quanto avviene in Serie C e Serie D dove si possono effettuare cinque cambi.


Rogers: "Sui nostri social diamo priorità al coinvolgimento. I social dovrebbero essere divertimento con un fine educativo"

Paul Rogers, responsabile dell'area digital della Roma, ha parlato ai microfoni di gianlucadimarzio.com delle tecniche di comunicazione suo social della Roma:

"I social media sono più semplici di quello che si pensa. Dovrebbero essere divertimento, intrattenimento, coinvolgimento e avere un fine educativo. Se mancasse uno di questi presupposti ci sarebbe qualcosa di sbagliato. Il nostro obiettivo attraverso i social è quello di portare i tifosi più vicini al club. Negli ultimi tre anni abbiamo visto crescere i nostri social del 325%, ma abbiamo smesso di essere ossessionati dal numero di followers, dando priorità al coinvolgimento. L’iniziativa per i minori dispersi? L’ispirazione per la campagna viene dal video della canzone degli Soul Asylum’s ‘Runaway Train’, che sottolineava i casi di adolescenti scomparsi in quel periodo. Abbiamo pensato che potevamo fare qualcosa di simile con la Roma. Volevamo usare la natura virale degli annunci di mercato su Twitter per aumentare la cassa di risonanza per i bambini scomparsi. I nostri annunci hanno generato un incredibile reach: abbiamo menzionato 109 bambini di 12 paesi differenti, pubblicato 72 video e lavorato con 12 differenti organizzazioni e incredibilmente 5 bambini sono stati ritrovati. Questa è senza dubbio la cosa migliore che ho fatto nella mia carriera lavorativa. Il miglior tweet che è stato fatto secondo me è l’annuncio del ritrovamento di un’adolescente di Londra, che era nei video delle persone scomparse. Nessun tweet potrebbe mai darmi la stessa gioia di pubblicare come il primo su un bambino che viene trovato".


Allenamento Parma, tecnica e possesso palla. Lesione al ginocchio per Karamoh

Il Parma, prossimo avversario della Roma in campionato, si è allenato in vista del match del Tardini. Questo il resoconto sul sito parmacalcio1913.com:

"Il Parma Calcio è tornato ad allenarsi oggi a Collecchio con una seduta pomeridiana. Agli ordini di Mister D’Aversa, i crociati hanno svolto lavori di prevenzione e riscaldamento seguiti da tecnica applicata e possessi palla. L’allenamento è proseguito con una partita in porzione ridotta del campo ed è stato concluso da un lavoro aerobico.
Bruno Alves e Vincent Laurini hanno svolto un programma di lavoro differenziato. Roberto Inglese, che oggi è stato sottoposto a terapie, nella giornata di ieri è stato sottoposto a una visita specialista con il Prof. Nieck Van Dijk ad Amsterdam. L’ortopedico ha confermato i progressi nel recupero dalla recente lesione alla caviglia sinistra, permettendo l’inizio degli esercizi con carico ancora solo parziale. Il prossimo controllo è fissato tra 3 settimane. Simone Iacoponi e Juraj Kucka hanno svolto un programma di scarico personalizzato.
Yann Karamoh è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici in seguito al trauma contusivo-distorsivo al ginocchio destro, evidenziando una lesione al legamento collaterale laterale, e nella giornata di domani verrà eseguito un consulto specialistico.
Domani, mercoledì 6 novembre, per i crociati è in programma una seduta mattutina a porte chiuse che avrà inizio alle 11.00".


Doppia trasferta per chiudere un ciclo

IL TEMPO - BIAFORA - Borussia Monchengladbach e Parma a chiudere il ciclo di sette partite prima della sosta. Dopo aver disputato cinque match in tredici giorni, la Roma è attesa da una doppia trasferta in Germania e in Emilia per cercare di fare un importante passo in avanti per la qualificazione in Europa League e per mantenere il terzo posto in classifica. Fonseca questa mattina riprenderà a dirigere gli allenamenti a Trigoria e dovrà iniziare a pensare a come ruotare al meglio gli uomini a disposizione. Al centro della difesa il tecnico non potrà contare su Cetin - fuori dalla lista Uefa - e probabilmente punterà ancora su Fazio e Smalling, anche se Jesus spera di ritrovare spazio. Possibile turno di riposo per Kolarov, partito sempre titolare in campionato: Spinazzola in questo caso tornerebbe a sinistra, con Santon a destra. In mediana le scelte sono obbligate, visto che Diawara, che ha ripreso a correre, tornerà a disposizione soltanto per il match con il Brescia del 24 novembre. Davanti Perotti si candida per una maglia da titolare, con Under pronto ad incrementare il proprio minutaggio. Si prospetta un’altra panchina per Florenzi. Difficilmente sarà convocato Mkhitaryan, mentre oggi sarà una giornata decisiva per il futuro di Cristante. Dopo le buone sensazioni dei medici italiani si aspetta soltanto l’ok dello specialista finlandese Orava per procedere definitivamente con la terapia conservativa, che gli farebbe evitare l’operazione.


Rivoluzione in 4 mosse

IL TEMPO - BIAFORA- Come una formica ha costruito la sua Roma giorno per giorno, senza farsi prendere dalla frenesia dei risultati e senza cadere nello sconforto per lo spaventoso numero di infortuni subiti. Fonseca ha conquistato tutti con gioco e risultati a quattro mesi di distanza dall’inizio del ritiro. Il tecnico ha impresso una svolta notevole ad una squadra arrivata sesta lo scorso anno, che è dovuta passare anche attraverso gli addii di Totti e De Rossi. I giallorossi hanno ritrovato il terzo posto in campionato a 532 giorni di distanza dall’ultima volta, in particolare grazie a quattro mosse arrivate nell’ultimo ciclo di partite. L’intuizione più importante nelle quattordici partite fin qui disputate è stata quella di avanzare Mancini a centrocampo. Con gli infortuni di Pellegrini, Diawara e Cristante Fonseca aveva inizialmente pensato di dar fiducia a Pastore davanti alla difesa, ma l’esperimento non ha funzionato nel match con la Samp. Con il Gladbach lo staff tecnico ha rivoluzionato le cose e ha sorpreso tutti giocandosi la carta Mancini accanto a Veretout, riportando il Flaco sulla trequarti. Il toscano ha dimostrato una maturità tattica e mentale notevole, adattandosi alla perfezione in un ruolo che aveva interpretato soltanto ai tempi delle giovanili. In coppia con Veretout ha formato un’autentica diga davanti alla difesa, convincendo anche per la qualità nel palleggio, come ha dimostrato con il lancio per Spinazzola che ha propiziato il gol di Zaniolo con il Napoli. L’assetto tattico più equilibrato ha permesso anche a Pastore di sfoggiare le sue giocate e di ritornare ad essere il calciatore che aveva deliziato tutti ai tempi del Palermo. Il numero 27, mai in sintonia con Di Francesco, ha giocato quattro partite di fila da titolare (più 83 minuti con la Samp) senza accusare problemi fisici, infiammando le platee con assist e giocate di fino, aggiungendo al proprio repertorio anche un discreto impegno in fase di pressing e di recupero palla. Altra iniziativa decisiva di Fonseca è stata quella di cambiare il meno possibile nell’ultimo periodo, dando fiducia allo stesso blocco di giocatori e lasciando in panchina Florenzi, uscito dalla formazione tipo. Il tecnico ha specificato più volte che il capitano non ha alcun problema fisico: starà a lui riconquistarsi una maglia da titolare giorno dopo giorno. L’ultima scelta fondamentale di Fonseca, accompagnato in questo percorso dal ds Petrachi nei confronti con il gruppo, è stata quella di parlare chiaro ai suoi uomini, chiedendogli di cambiare immediatamente marcia dopo il deludente pari di Genova. Lo scatto di mentalità della squadra è stato netto e notevole, indice che l’allenatore ha fatto breccia nella testa dei giocatori grazie alle sue idee.


La mano di Fonseca

IL MESSAGGERO - TRANI -  Il salto in alto è stato improvviso. E, per certi versi, anche inaspettato, essendo arrivato subito dopo la peggiore prestazione stagionale (a Marassi contro la Sampdoria di Ranieri) e proprio nel momento in cui mezza rosa è uscita di scena. Fonseca, però, è tutt'altro che sorpreso dal raccolto della Roma da podio. Abbondante nei consensi, nelle idee e nelle giocate. E nei punti: +6, dopo 111 turni, rispetto a un anno fa, 2 gol segnati in più e 2 subiti in meno. Il portoghese, già prima di affrontare e battere il Napoli, è stato di una semplicità mostruosa: «La squadra gioca come piace a me». Affermazione che non è affatto banale. Perché, a leggerla poi in campo, è invece ricchissima: organizzazione, conoscenza, applicazione, convinzione, coraggio, personalità e tecnica. È l'impronta dell'allenatore. Che è riuscito, in pochi mesi, a portarsi i giocatori dalla sua parte. Lo seguono e si vede. «Non abbiamo ancora vinto niente» ha ripetuto pure domenica. Dimenticando, però, il suo successo. Personale, ma decisivo per la virata. Lo ha ottenuto dentro lo spogliatoio. Si fidano di lui. Che guarda dritto negli occhi e sceglie. Pure di lasciare fuori il capitano: Florenzi da 4 gare va in panchina. Guida sicura, insomma, per il ritorno in Champions.

FORMAZIONE BASE - L'interrogativo del momento galleggia nell'etere della Capitale. E si estende anche oltre il Grande Raccordo Anulare. C'è chi ha fretta di capire che Roma sarà quando rientreranno anche gli altri. Quei titolari che hanno permesso ai resti, riqualificati dal tecnico, di prendersi la scena e chissà ancora per quanto. Fonseca, però, si tiene stretto l'autentico paradosso che è poi la vela resistente della Roma, capace di viaggiare da 3 partite più forte delle migliori, cioè della Juve e dell'Inter (hanno preso 7 punti, non 9 come i giallorossi), e che risale al 3° posto dopo quasi un anno e mezzo (20 maggio 2018), mettendosi in scia di chi giocherà in questo torneo per lo scudetto. In piena emergenza, ecco l'evoluzione. Tattica, fisica e caratteriale. Verrebbe da tirare fuori il solito refrain, spot per la storia del calcio italiano: i nostri calciatori si esaltano e vanno al massimo solo nelle difficoltà. Qui, però, il discorso non regge. Allenatore appena arrivato e dall'Ucraina, diversi stranieri tra i titolari. C'è qualcosa di più semplice. Il portoghese ha avuto la possibilità di insistere e quindi di addestrare solo alcuni giocatori. Adesso saranno pure stanchi. Di sicuro sono più preparati. E il rendimento del collettivo e dei singoli è di conseguenza lievitato. Il turnover, ovviamente anche per mancanza di interpreti, è stato azzerato. Ma rinunciare forzatamente alla rotazione è oggi il segreto del coro più intonato della serie A. Guardate la formazione di partenza nei 3 successi consecutivi: solo 1 cambio contro il Milan, Perotti per Kluivert, dopo il pari contro il Borussia; 2 poi contro l'Udinese, Santon per Spiunazzola e Kluivert per Perotti, e contro il Napoli, Spinazzola per Santon e Cetin per Fazio.

DOUBLE FACE - I riferimenti sono lì, dentro al campo. Il portiere, Smalling, Kolarov e Dzeko. E con loro c'è la traccia a cui si dedicano Mancini, Pastore, Vertout, Zaniolo e, quasi sempre, Kluivert. Il centrocampo detta il ritmo e quindi il gioco. In alto e in basso. Sempre. Pressing, sacrificio, palleggio e ricamo. Il 4-1-4-1 camaleontico o ibrido che dir si voglia è difensivo e offensivo nella stessa partita. Dà equilibrio ed efficacia. Mancini stopper nella linea che diventa a 5 e regista quando c'è da ripartire in verticale (dal suo piede le azioni del 3° gol all'Udinese e del 1° al Napoli). Veretout che si alza sul centro sinistra, trequartista come Pastore sul centro destra. Dzeko non è mai solo, in area e fuori. Zaniolo e Kluivert si aprono e si stringono. A seconda dal compagno che si presenta alle loro spalle. O dell'avversario da sfidare a duello. Fonseca fa il suo gioco. Ma mirato a chi ha davanti. Studio e dialogo, con i giocatori informati e quindi complici.