Fonseca: «Un rigore assurdo, giocatori devastati». Preso lo svincolato Rodwell

IL MESSAGGERO - CARINA - Paradossalmente nel post-gara più che la rabbia, regna l'incredulità. Inizia Fonseca: «È difficile accettare un errore così. Tutti i giocatori sono devastati». È il turno di Dzeko: «È un errore grave che non può accadere a questi livelli. Non riesco a capire perché l'arbitro fosse così sicuro. Troppo sicuro. Io l'ho visto subito che il pallone aveva colpito il volto di Smalling. Non so che dire, è semplicemente incredibile». Incalzato dalle domande, il bosniaco racconta cosa è accaduto dopo il fischio della sanzione: «Mi sono avvicinato a Collum e gli ho detto che stava sbagliando, di aspettare un po', di consultarsi con il guardalinee. Non puoi dare un rigore così all'ultimo minuto, è inaccettabile. La faccia di Smalling tra l'altro è diventata subito rossa. Non c'è stato però niente da fare». Sconsolato inizialmente Pallotta: «È sempre la stessa storia». Poi dopo un paio d'ore, arriva il secondo tweet: «Sono incredibilmente orgoglioso di tutti i giocatori e di tutto lo staff della Roma. Non meritavamo questo finale ma ne usciremo ancora più forti». Laconico Fazio: «Sono sorpreso, quello che è successo è incredibile». Mancini parla apertamente di «un'ingiustizia». Confermata dal tecnico dei tedeschi, Rose: «È vero, il tocco di mano non c'era».

ECCO IL RINFORZO Varato ieri il nuovo organigramma societario. Al vertice rimane il presidente Pallotta, sotto di lui il grado più alto tocca al Ceo Fienga, seguito da 4 figure: Petrachi (responsabile del mercato, della prima squadra e della Primavera), Zubiria (settore giovanile di età inferiore alla Primavera e relazioni internazionali), Calvo (settore commerciale) e Rogers (responsabile dei media). Baldissoni rimarrà invece vicepresidente - continuando ad occuparsi del nuovo stadio - ma senza la carica esecutiva. Mercato: in arrivo lo svincolato Rodwell, centrocampista classe 89. Curiosità: tra il 2013 e il 2017 ha giocato 39 gare in Premier (con City e Sunderland) senza mai vincere. Test fisici decisivi. Se non li passa, l'alternativa è Buchel, ex Empoli.


Zaniolo, un diavolo per Capello

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Se avesse potuto scegliere l’occasione ideale per dare una risposta – chiara e potente - alle accuse che, via tv, gli erano piovute addosso mercoledì sera da Fabio Capello, Nicolò Zaniolo non avrebbe potuto piazzare una scelta migliore di quella confezionata contro il M’Gladbach. Per zittire l’allenatore del terzo scudetto giallorosso («Non prendere la strada di Zaniolo», il monito di Don Fabio al giovanissimo interista Esposito), Nicolò, protetto ieri prima dal suo agente e dalla mamma e poi dal dirigente De Sanctis («Capello è stato goffo»), ha firmato con la consueta forza fisica e con rinnovata abilità aerea la rete della Roma.

Un colpo di testa da centravanti (già, centravanti...) smaliziato su angolo di Veretout: ottavo centro da romanista e ottavo gol allo stadio Olimpico. Casa sua, ormai. Aveva bisogno, la rabberciatissima Roma di Paulo Fonseca, di qualcuno che la prendesse per mano sulla strada per l’Europa, e Zaniolo, che ha esultato turandosi polemicamente le orecchie, non si è tirato indietro. Imitato in questo dai suoi compagni, protagonisti di una gara che avrebbe nettamente meritato un altro finale.

Ha salutato il campo, Nicolò, con la Roma ancora davanti (il pensiero di Fonseca probabilmente è andato al Milan),cioè prima che lo scarsissimo Collum si inventasse in pieno recupero un rigore inesistente. Resta, una volta asciugati il sudore e la pioggia, la certezza amara che della Roma, e dei giocatori della Roma, sono in tanti, anzi in troppi a parlare a sproposito. Da lontano, e non solo, e senza conoscere a fondo uomini e situazione. Zaniolo è stato probabilmente soltanto l’ultimo romanista in ordine di tempo a esser accusato in maniera gratuita da chi pensa al mondo Roma in modo ambiguo, sparando sentenze da bar dello sport e sporcando l’immagine di club e squadra. Non solo sprecando fiato, ma in questo caso addirittura fallendo l’obiettivo. Una situazione che, al di là di tutto, la Roma non può, non deve più tollerare.


Nicolò, il gol dedicato a Capello: ora zitti tutti

GAZZETTA DELLO SPORT - La dedica è per Fabio Capello e per quel messaggio che gli aveva spedito 24 ore prima parlando con il giovane Esposito. Così quando ieri Nicolò Zaniolo ha segnato al Borussia Mönchengladbach ha mimato un gesto che a Roma divenne famoso con Marco Delvecchio, quello delle orecchie. Delvecchio però le teneva aperte per sentire, lui se le è tappate. Perché certe cattiverie non le sente e anche se le ha sentite, non lo hanno scalfito.

La polemica era già scoppiata con la parole di mamma Francesca e dell’agente di Zaniolo, Claudio Vigorelli: «Ergerlo a modello negativo è ingiusto». Infine la difesa di De Sanctis, dirigente giallorosso: «Le parole di Capello sono goffe, Nicolò è un professionista che ci dà tanto». A difendere Nicolò sono arrivati anche gli amici. Prima Pinamonti («Tutti muti. Capello, dicevamo?»), poi Scamacca: «Sei uno con i coglioni. Tappati le orecchie, daje fratello!!!».

Capitolo svincolati: per rimediare all’emergenza, la Roma ha puntato Jack Rodwell, ieri all’Olimpico. Si aspettano gli esiti dei test fisici, che ha sostenuto anche Marcel Buchel.


Roma rapinata a tempo scaduto

IL TEMPO - CARMELLINI - Una rapina a mano armata. Magari non cambierà le dinamiche del gruppo «J» di Europa League che la Roma continua a guidare, ora da sola a quota 5, ma una cosa così non si vedeva da tempo. Nell'era della Var la squadra di Fonseca, che avrebbe potuto mettere in cassaforte la qualificazione alla fase successiva in netto anticipo, subisce un arbitraggio scandaloso da Collum che già in passato era costato un’eliminazione in Europa alla Lazio.

Insomma al mediocre pelato scozzese non va a genio la Capitale: è chiaro. Concede un rigore al 93esimo, a partita di fatto chiusa, ai tedeschi per un fallo di mano di Smalling inesistente. L'inglese colpisce chiaramente la palla con il volto, come il taglio sul labbro per altro dimostra: niente da fare, per lui è rigore e la gara finisce 1-1 Resta una partita che la Roma avrebbe dovuto chiudere primae che Florenzi avrà a lungo sulla coscienza (qualche minuto prima aveva sbagliato clamorosamente un gol a porta quasi vuota).

Certo, non si può dire che alla Roma in questo momento sta girando nel verso giusto, la fortuna sembra avergli girato le spalle. Così, come se non bastassero una sfilza infinita di infortuni, a Roma piomba pure un arbitro incapace. Tutto contro. Eppure il povero Fonseca, con i tergicristalli a tavoletta (all'Olimpico ha piovuto a dirotto per tutta la serata), aveva mostrato di saper inventare. Buona l'intuizione di Mancini in mediana. Senza titolari di ruolo, in una zona del campo falcidiata dagli infortuni, spunta il centrale difensivo in coppia con Veretout: ruolo che aveva già occupato in un paio di occasioni ai tempi del Perugia. Dietro Fazio messo insieme all’intoccabile Smalling. Il portoghese quindi fa di necessità virtù e le valutazioni tecniche sulla Roma vista ieri contro i tedeschi del Borussia «povero» (che comunque viaggia primo in classifica in Bundesliga), vanno fatte in considerazione della squadra che è scesa in campo: senza sei titolari, con Dzeko mascherato e molti giocatori fuori ruolo.

Sale addirittura a dieci il numero degli indisponibili ai quali vanno aggiunti Florenzi (sigh...) e Perotti costretti a partire in panchina perché ancora non al top della condizioni. Ma sono dettagli, che rendono ancora più amaro il pareggio di ieri sera all’Olimpico: perché la partita la Roma, nonostante avesse giocato i primi venticinque minuti in affanno, l'aveva vinta eccome. Sul campo. Ma evidentemente quest'anno non basta più nemmeno vincere. Ai signori della Uefa, sempre pronti a rimproverare, dettar regole e attenti a mettere i puntini sulle «i», va fatta una domanda: ma si può mandare in giro un arbitro così? La risposta dopo ieri sera appare scontata...


Il club torna sul mercato: è arrivato Jack Rodwell

IL TEMPO - AUSTINI - La Roma corre ai ripari. È arrivato dall'Inghilterra il centrocampista Jack Rodwell, 28 anni, svincolato dopo l'ultima stagione al Blackburn in seconda divisione. Ha già svolto la prima parte delle visite mediche a Villa Stuart, pronto un contratto fino a giugno 2020. In caso di problemi l'alternativa è Buchel. Col Milan recupera, forse, solo Under Inglese  perla panchina. Santon, oltre alla febbre, ha accusato un fastidio al flessore sinistro.

 

 

 

Pallotta dall'America: «È uno scherzo»

IL TEMPO - SCHITO - «È uno scherzo, sempre la stessa storia». James Pallotta commenta così l'epilogo di Roma-Gladbach. Ci eravamo lasciati all'Olimpico con un Fonseca furioso che sbraitava in faccia a Massa dopo Roma-Cagliari. Ci ritroviamo con l'ennesimo errore grossolano che condanna la Roma a un pareggio che ne complica il cammino in Europa League.

L'arbitro Collum, dopo essersi attirato le furie dei laziali in un Fenerbahce-Lazio ai quarti di Europa League nel 2013 in cui concesse un rigore molto dubbio ai turchi, ha restituito il favore anche in casa giallorossa fischiando un penalty inconcepibile ai tedeschi: «È difficile accettare una situazione come questa - ha detto Fonseca -, i giocatori negli spogliatoi sono devastati, ma non possiamo fare niente. Non è giusto, ma è il calcio, dobbiamo voltare pagina».

Si respira aria di rassegnazione in casa Roma, dopo la rabbia di qualche settimana fa: «È un errore grave - le parole di Dzeko - che non può succedere a questi livelli perché poi alla fine cambia tutto. Con due punti in più era una classifica diversa. Abbiamo altre 3 partite dove sicuramente può succedere tutto. Con la vittoria era tutto più facile, non capisco perché l'arbitro fosse così sicuro. Io l’ho visto subito che era faccia, l’ho rivisto in televisione lui  non lo poteva vedere, incredibile». 

Anche Fazio condanna il fischietto scozzese: «Nessuno disturbava la visuale dell’arbitro e tutti abbiamo visto che non era rigore. Lui aveva il dubbio, ma ormai siamo abituati a questi episodi contro di noi, ci stanno facendo molti danni all'Olimpico e fuori». Anche il tecnico dei tedeschi, Rose, ammette l'errore: «Il rigore non c'era».


De Sanctis: «Capello? Zaniolo risponde sul campo»

IL TEMPO - BIAFORA - Voi mi criticate, io rispondo sul campo. Nicolò Zaniolo ha replicato coni fatti e con un gol alle parole di Capello, che nel complimentarsi con Esposito, giovane talento dell’Inter, ha lanciato una pesante frecciata al calciatore della Roma, ultimamente preso di mira da troppe persone del mondo del calcio. «Non seguire la sua strada» la frase sibillina dell’ex tecnico giallorosso indirizzate al nerazzurro, senza specificare meglio a che cosa si riferisca nella sua critica a Zaniolo, che in un anno ha conquistato la Nazionale, è stato eletto miglior giovane del campionato ed è stato il più giovane italiano di sempre a siglare una doppietta agli ottavi di Champions.  Il numero 22 della Roma ha mandato un chiaro segnale a Capello e a tutti quello  che lo criticano nell’esultare per la seconda rete siglata nel girone di Europa League: dita a tappare le orecchie, come a dire «Non vi ascolto». Nel post-gara Zaniolo ha preferito non parlare, limitandosi a postare una foto su Instagram accompagnata dal simbolo del silenzio. A difenderlo ci hanno pensato il procuratore Vigorelli, la mamma Francesca («Sei un esempio per tantissimi ragazzini), ma soprattutto la società per bocca di De Sanctis: «Nicolò le risposte le ha sempre date, è un anno costantemente che è protagonista della Roma e un grande professionista. Ha sempre fatto quello che gli è stato chiesto sia dentro e sia fuori dal campo. Ha mostrato di tenerci tanto  con il rinnovo di contratto. Quella di Capello è stata  una delle cose più goffe delle ultime 24 ore». L’auspicio è che Zaniolo, che ha ben capito la lezione del ct Mancini, prosegua su questa strada, a suon di gol, assist e ottime prestazioni sul campo con la maglia della Roma e dell’Italia. Con buona pace di Capello.


Quando il Var non c'è: Roma beffata al 95'

LA REPUBBLICA - PINCI - Se l’Uefa avesse voluto registrare uno spot a favore del Var, non avrebbe potuto immaginarlo meglio. A fermare la Roma non è stato il Borussia Monchengladbach capolista in Bundesliga. Ma un rigore che in tutto l’Olimpico lo ha visto solo l’arbitro scozzese Collum, convinto che il tocco di Smalling fosse con un braccio largo e non col viso: le immagini però lo inchiodano, facendo infuriare nuovamente Fonseca, entrato in campo a fine gara per protestare, ma in modo più pacato rispetto all’ultima volta.

«I giocatori sono devastati» ha poi detto in tv il tecnico. «Un errore grave, inaccettabile, che a questi livelli non può succedere» la rabbia di Dzeko. In Europa League nella prima fase non c’è il Var, al contrario della Champions. La Roma resta prima, ma la qualificazione che pareva ipotecata torna in ballo: tra due settimane in Germania rischia, anche perché l’infermeria resta satura. Per questo i dirigenti guardano agli svincolati: in arrivo Rodwell, ex City, se supererà un provino.

Se non altro Fonseca ha ritrovato Zaniolo: gol dopo 35 giorni ed esultanza polemica con le dita alle orecchie, a dire “non vi sento”. Il perché non lo confesserà, ma era seduto davanti alla tv quando mercoledì sera Fabio Capello a Sky ha suggerito al giovane interista Sebastiano Esposito di «non seguire la sua strada». La mamma di Nicolò aveva replicato via social, lui ha aspettato la serata europea. Dimostrando ai detrattori che una lezione l’ha capita benissimo: le risposte alle provocazioni si danno in campo..


Zaniolo gol, pari di rabbia. Rigore shock

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Un gol alle critiche - il secondo in Europa League - un’esultanza polemica con le mani portate alle orecchie per tapparsele, rispondendo in questo modo alle critiche che lo hanno ferito nelle ultime ore. Nicolò Zaniolo, sotto la pioggia dell’Olimpico, porta in vantaggio la Roma contro il Borussia Monchengladbach, ma la Roma pareggia 1-1 la partita per un rigore inesistente assegnato nei minuti di recupero ai tedeschi dall’arbitro Collum. Smalling colpisce la palla col volto, ma per il direttore di gara il difensore la prende con il braccio. E a nulla servono le veementi proteste dei romanisti.

«Era chiaro che non fosse rigore ride per la rabbia, Federico Fazio anche i giocatori del Borussia erano sorpresi, ma ormai siamo abituati agli episodi degli arbitri contro di noi, sia all'Olimpico, sia fuori. Non c’era la Var? Contro il Cagliari però sì e comunque non è servito per far convalidare il nostro gol. L’arbitro era a due metri dall’azione, ha visto che non era mano e ha dato lo stesso il rigore». 

Fonseca, viste le tante assenze, è stato costretto a inventare Gianluca Mancini centrocampista, accanto a Veretout, tanto per dirne una, con Edin Dzeko protetto da una mascherina sul viso per la doppia frattura allo zigomo rimediata contro il Cagliari. Anche il bosniaco è indignato per la decisione sul rigore: «L’arbitro insisteva che era rigore, e io gli dicevo, non puoi darlo, è inaccettabile, guarda la faccia di Smalling, è rossa per la botta. È un errore grave, che non può succedere a questi livelli. Purtroppo è andata così, siamo al quarto pareggio consecutivo e non va bene, adesso pensiamo al Milan».

Fonseca stavolta contiene la sua rabbia, non ripetendo le proteste viste dopo la gara col Cagliari, che gli sono costate due giornate di squalifica, poi portate a una. «Non è giusto, la squadra ha lottato, corso, ha fatto una buona partita, non meritavamo quella decisione», la valutazione amara del tecnico.

Prima del pareggio, i riflettori erano tutti puntati su Zaniolo, vittima mercoledì di una battuta infelice, in diretta su Sky, di Fabio Capello. «Non fare la fine di Zaniolo» le parole rivolte dall’ex tecnico al talento dell’Inter, Esposito, per una presa di posizione che è sembrata un po’ decontestualizzata e senza riferimenti precisi. Così è parso a Trigoria («Un’uscita goffa», il commento del dirigente De Sanctis) e al giocatore («Peccato che Capello si sia unito a una corrente denigratoria nei confronti di uno dei migliori prospetti del nostro calcio», la difesa del manager Vigorelli).

È stato intanto varato il nuovo organigramma del club. Sotto al presidente, James Pallotta, confermato il Ceo Guido Fienga, poi il ds Gianluca Petrachi (responsabile anche della Primavera), mentre il settore giovanile - di età inferiore alla Primavera - è affidato a Manolo Zubiria. Francesco Calvo si occupa del settore commerciale, Paul Rogers dei media, mentre il vicepresidente, Mauro Baldissoni, continuerà ad occuparsi solamente della questione stadio, l'impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.


As Roma, Friedkin studia il club con JP Morgan

IL TEMPO - BIAFORA - C'è JP Morgan Chase al fianco del gruppo Friedkin che sta studiando i conti della Roma. La banca statunitense, la sesta più grande del mondo, è stata scelta dal consorzio con base a Houston come advisor finanziario in questa fase di valutazione di AS Roma Spv Llc, svelata ieri da Il Tempo.

The Friedkin Group, compagnia guidata da Dan Friedkin che può vantare un patrimonio personale di oltre 4 miliardi di dollari e distribuisce in esclusiva il marchio Toyota in 5 stati degli Usa, ha manifestato il proprio interesse sul dossier che riguarda la holding che controlla il club calcistico giallorosso e ha il suo interno anche la Stadio TDV SpA, società deputata alla gestione e al finanziamento del progetto di Tor di Valle.

Il gruppo texano è uno dei tanti possibili investitori dell’ambiente finanziario che ha ricevuto il dossier legato alla Roma, ma rispetto ad altri ha attivato una procedura di due diligence su ASR SPV LLC, società con sede nel Delaware nella quale già nel 2014 era entrato con una quota di minoranza il colosso immobiliare Starwood.  In questa fase il gruppo Friedkin sta raccogliendo ed analizzando informazioni finanziarie sulla controllante della Roma, la cui assemblea degli azionisti si riunirà lunedì prossimo per approvare il bilancio chiuso al 30 giugno scorso con una perdita di circa 24 milioni e soprattutto per approvare l’aumento di capitale fino ad un massimo di 150 milioni di euro, da eseguirsi entro il 31 dicembre 2020. Pallotta, presidente della Roma da cui non si registrano reazioni ufficiali alla notizia - è azionista di maggioranza di AS Roma Spv Llc al momento non ha intenzione di vendere la società, valutata da lui stesso 1 miliardo, ma sarebbe alla ricerca di soci che partecipino all'aumento di capitale.

Sul fronte nuovo stadio oggi pomeriggio attesi nuovi sviluppi per la stipula della Convenzione Urbanistica. La delegazione della Roma e di Eurnova si riunirà insieme allo staff tecnico-giuridico del Comune di Roma per il primo faccia a faccia dopo che la scorsa settimana dal Campidoglio è stata consegnata al proponente la proposta di convenzione. Riunione non decisiva ma l’intesa può arrivare a breve.

Intanto ieri è stato completato formalmente l'organigramma del club con la parte sportiva: Petrachi responsabile del mercato, della prima squadra e della Primavera, mentre Zubiria ha la delega per il settore giovanile di età inferiore alla Primavera e le relazioni internazionali. A breve l'annuncio del nuovo responsabile del settore giovanile


La Roma è in cerca di acquisti last minute

Come riporta l'esperto di mercato Gianluca Di Marzio, la Roma sta valutando due giocatori per un acquisto last minute per andare a sopperire all'emergenza infortuni. Da stamattina sono a Trigoria sia Jack Rodwell che Marcel Büchel. L'ex Blackburn era all'Olimpico ieri sera per assistere al match con il Borussia Mönchengladbach, da oggi sarà in prova e sarà valutato dal club giallorosso per un possibile ingaggio. Provino in corso anche per il calciatore del Liechtenstein, libero dopo l'ultima stagione all'Empoli.


Gandini: "La Roma ha una miriade di infortuni che condizionano il lavoro di Fonseca"

Umberto Gandini ha conosciuto sia la Roma che il Milan da dirigente. A Tuttosport dice la sua sullo stadio che sta nascendo a Milano:

Favorevole ad un nuovo impianto?
"Certo. Avendo lavorato tanti anni a Milano, conosco bene la realtà di San Siro. Gli ultimi interventi sono stati fatti in occasione della finale di Champions del 2016, ma credo si sia arrivati al massimo di quello che si può fare. Altre ristrutturazioni necessarie, non si possono fare per diversi fattori. Un nuovo stadio servirebbe alle due squadre di Milano, così come quello della Roma".

Dopodichè parla del match:

"È una partita molto importante per entrambe le squadre. Potrà dire molto sulle ambizioni di risalita del Milan, ma anche della Roma, che non sta attraversando un momento felice in campionato. I giallorossi hanno una miriade di infortuni che stanno condizionando il lavoro di Fonseca, mentre il Milan è reduce da una partita a due facce con il Lecce dopo il cambio di allenatore. Se entrambe vorranno rientrare nel novero delle pretendenti alla Champions, dovranno cercare di ripartire dai tre punti di domenica. Per certi versi, seppur a fine ottobre, siamo davanti a un vero e proprio esame di maturità".