Di Biagio: «Ok, la strada è giusta»

LEGGO - BALZANI - «Tranquilli, la Roma è in crescita». Nel giorno delle prime accuse a Fonseca arriva la difesa di Gigi Di Biagio (114 partite e 16 gol in giallorosso). L'ex ct azzurro invita alla calma all'indomani del pesante ko con l'Atalanta e sottolinea i meriti del portoghese: «La Roma sta facendo un percorso giusto, una partita non può modificare il giudizio. Il cambio modulo? Ho la sensazione che Fonseca lo avesse preparato al decimo del primo tempo per togliere i punti di riferimento all'avversario. Ci sono allenatori che iniziano con un modulo diverso per qualche minuto per sorprendere l'avversario per poi tornare dopo 10-15 minuti al modulo classico. Non è un azzardo anche se è andata male». «Semmai - ha aggiunto Di Biagio a Te la do io Tokyo - nel secondo tempo ho visto una squadra stanca che forse non riesce a giocare ogni 3 giorni. Un altro difetto, se così lo vogliamo chiamare, è l'abitudine a voler sempre uscire palla al piede dall'area di rigore. Lanciare il pallone avanti non è sempre un male, se fatto con criterio va bene, serve per uscire da una situazione di pressing visto che ormai tutti tendono a pressare alto».
Spazio anche ai due pupilli di Di Biagio: Pellegrini e Zaniolo. Due giocatori cresciuti in Under 21 da Gigi e che oggi rappresentano presente e futuro della Roma. «Lorenzo è il centrocampista italiano più forte in assoluto. Secondo me a Roma siamo troppo severi nei giudizi con lui, è davvero forte questo ragazzo. Se un giorno, speriamo mai, dovesse andar via, ci renderemo conto di che giocatore è e di cosa ha perso la Roma. Su Zaniolo va fatto un discorso a parte perché secondo me non sta giocando nel suo ruolo ideale. Per me è un classico trequartista o mezzala, fatica a fare il quarto, però capisco Fonseca che volendo mettere tutti i giocatori più forti in campo lo adatta a destra. Detto ciò lo sto vedendo bene, sta tornando allo stato di forma che aveva un anno fa. Mi piace il fatto che i giovani giocano nella Roma mentre mi fa rabbia vedere Bernardeschi fuori. Uno come lui deve giocare sempre, mi chiedo sempre perché sia rimasto alla Juve. Veretout? Dopo Bologna era un fenomeno, oggi è un brocco. Ci vuole più equilibrio nei giudizi». Infine un pronostico sul campionato: «Secondo me la Juventus lo rivincerà, resta la più forte. Non nascondo però che mi piacerebbe lo vincesse l'Inter. Dai mi butto,la classifica finale sarà: Juventus prima, Inter seconda, Napoli terzo e Roma quarta».


Lecce-Roma sarà arbitrata da Abisso

Sono state rese note le designazioni ufficiali per la sesta giornata di Serie A, che vedrà la Roma impegnata sul campo del Lecce.
L'arbitro del match sarà Abisso della sezione di Palermo, coadiuvato da Di Iorio e Bresmes. Quarto ufficiale sarà Baroni, mentre al VAR ed all'AVAR vi saranno rispettivamente Guida e Fiorito.


Vucinic: "La rosa ed il gioco ci sono. Mi auguro la Roma vada in Champions"

Mirko Vucinic, che in carriera ha vestito le maglie sia del Lecce che della Roma, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport in vista del prossimo match tra le due compagini giallorosse:

Che idea si è fatto della Roma?
"Non buona purtroppo dopo la sconfitta. Il gioco c’è, io punto tanto su Dzeko. Ora c’è il Lecce. Il Lecce e la Roma mi hanno dato tanto, non tifo per nessuno".

Ci può arrivare al quarto posto la Roma?
"Me lo auguro, la rosa c’è. Spero riesca andare in Champions".

Che esperienza è essere allenati da Conte?
"La sua forza è che si fa seguire dalla squadra, vede cose prima degli altri".

Si è assottigliata la distanza tra la Juve e le altre?
"La Juve è forte, ha un organico importantissimo, ma l’Inter sta facendo bene e su questo si sente la mano di Conte".

Giocherai con Totti nel campionato di calciotto?
"Farò qualche partita, ci andiamo a divertire".

Le fa effetto vedere la Roma senza Totti e De Rossi?
"Sicuramente, fa male anche al calcio italiano non vedere più De Rossi in campo. E’ uno che poteva dare ancora tanto".

Che è successo tra Totti e Spalletti?
"Dovresti chiedere a loro, ai miei tempi erano proprio amici".

Lo scudetto del 2010 lo sentivate davvero in mano?
"Noi abbiamo avuto la sfortuna di incontrare l’Inter più forte di sempre, anche più forte della Juventus attuale".

Cosa è successo nel secondo tempo di quel Roma-Samp?
"Non si sa, c’era Storari in campo e parava tutto".

Ricorda i tempi con Zeman?
"I tempi con Zeman non si scordano mai".

Il gol più bello con la maglia della Roma?
"Quello contro lo Sporting, ho dribblato nel piccolo spazio e ho fatto un bel gol".

Sul trasferimento alla Juve.
"Avevo la necessità di cambiare e quindi alla fine sono andato via".


Giacomazzi: "La Roma è forte ma potrebbe essere stanca. Il Lecce sta facendo bene"

Guillermo Giacomazzi, ex capitano del Lecce, ha parlato ai microfoni di Teleradiostereo in vista del match di domenica tra i salentini e la Roma:

La Roma viene da una sconfitta, il Lecce dalla seconda vittoria di fila in trasferta.
"Entrambe provengono da situazione particolari. Sappiamo la forza e la qualità della Roma, però la squadra di Fonseca potrebbe essere più stanca dopo tutte queste partite ravvicinate, mentre lo stato d'animo del Lecce è ottimo, sta facendo bene. I pugliesi hanno avuto una buona partenza, avevano giocato molto bene anche col Napoli, anche se poi è arrivata una sconfitta".

Liverani ha portato una ventata di coraggio, la squadra cerca sempre di proporre gioco.
"Condivido, ha trasmesso coraggio ai suoi ragazzi, sia in B che in Serie A. Il Lecce ha sempre voglia di fare la partita, è una filosofia, ormai ci sono tante squadre che provano a giocarsela invece di difendere solamente. Questo modo di impostare le gare lo sposo, è quello giusto".

Come mai il Lecce ci ha messo così tanto a risalire?
"Non è facile vincere la Serie B, bisogna avere anche fortuna. Il Lecce è un club che dovrebbe stare sempre lì, tra la A e la B, invece negli ultimi anni ci si è ritrovati in Serie C, ma per altre situazioni".

Come mai il Lecce finora ha faticato più in casa che in trasferta?
"La partita interna che i salentini hanno sbagliato è stata col Verona, col Napoli invece si è incontrato una squadra con una qualità molto superiore. Con l'Hellas sicuramente si poteva fare di più, ma in casa si gioca in maniera diversa, ci sono più pressioni, credo sia solamente un discorso mentale. La Roma, ad esempio, non avrà difficoltà a giocare al Via del Mare, perché è abituata a giocare in ambienti caldi. Sicuramente sarà una bella gara, da seguire".


Pellegrini: "Mi piace giocare avanzato, mi da più libertà. Voglio godermi gli anni alla Roma"

Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, è stato intervistato da Dazn a cui ha parlato di se e del suo rapporto con Francesco Totti:

Come è andato il primo mese?
Bene, stiamo migliorando piano piano rispetto a quello che chiede il mister…”.

Aspetta, ti chiedevo del primo mese da padre…
A quello non ci pensavo proprio (ride, ndc). E’ una soddisfazione continua. Mi piace anche solo vederla o sentire il suo odore. Ti riempie la vita. Mi dà quella forza in più che ti fa fare la differenza. Quando sei stanco e la vedi, ti passa tutto”.

Il giorno più importante della tua vita è il giorno della sua nascita, il secondo forse il gol di tacco al derby…
E’ sicuramente uno dei più importanti della mia vita. Era un periodo difficile, non mi riusciva niente. E’ brutto quando vorresti fare, ma non riesci. Quando niente va come vorresti. Molti dicono che quello sia stato il mio punto di sblocco, ma non la penso così. Non è stato il punto di sblocco per me, ma lo è stato per quello che c’era intorno a me. Il mio sblocco l’ho avuto prima, quando nonostante le critiche ho continuato a lavorare e dare tutto. Quella è stata una liberazione”.

Quest’anno ti vedo più libero, anche più spavaldo, si vede che in campo ti diverti. Hai fatto uno step in più anche legato al ruolo?
Sono d’accordo sul fatto di essere più libero, sono cresciuto mentalmente e anche a livello di responsabilità. So che ci si aspetta tanto da me. Mi piace avere responsabilità, tira fuori il meglio di me”.

Sul ruolo più avanzato.
Mi piace molto, mi dà libertà di movimento e di fare quello che voglio in campo. Con il gioco del mister mi piace anche giocare da mediano, amo toccare tanti palloni”.

In carriera hai fatto tutti i ruoli. In Nazionale addirittura l’esterno. Perché?
Quando ho saputo che in Nazionale avrei fatto l’esterno ho cercato di guardare i miei compagni di squadra che lo facevano da tempo per vedere qualche piccolo movimento e qualche piccola considerazione che loro tenevano in conto e che io magari non tenevo in conto, visto che non l’avevo mai fatto. Forse è il fatto che io riesca a rubare con gli occhi o che mi interessi imparare”.

Ti sentire un calciatore intelligente?
Secondo me è meglio essere un uomo intelligente piuttosto che un calciatore. Essere un calciatore intelligente è un riflesso di come sei come uomo”.

Ti senti un uomo intelligente?
Sì, mi sento una persona intelligente. Ma questo qualità ha tante sfaccettature, la voglia di imparare, rubare e stare sempre sul pezzo per me vuol dire essere una persona intelligente”.

Gli mostrano un video di Totti che parla di lui: “Gli ho promesso tante cose, che spero possano avverarsi”.
Francesco Totti ti ha promesso la maglia numero 10?
Della maglia con Francesco non abbiamo mai parlato. Ora ho la fortuna di dire che lui per me è un amico, per qualsiasi difficoltà so che posso contare su di lui. Se va male la partita mando un messaggio a lui. Ancora non l’ho fatto, spero di non doverlo fare fino a fine stagione. Ci sentiamo, il nostro rapporto è bello perché siamo schietti. Essere romani ci aiuta. Lui per me adesso è solo Francesco, ma resta anche una leggenda. Solo il fatto che lui dica queste cose, è come avere dieci magliette con il numero 10 sulle spalle”.

Se lui tra cinque anni viene da te e ti dà la 10 che fai? La prendi?
Non si rifiutano mai le richieste di Francesco (ride, ndr). A parte gli scherzi, devo trovarmi nella situazione. Non scambierei mai il rapporto che ho con Totti per il numero 10 della Roma”.

De Rossi lo hai sentito?
Lo sento sempre, sta bene. Gli piace. Ci manca tanto qui, glielo dico sempre. Lui ha preso la sua strada, è stata la scelta di Daniele. Lui non è mai banale, è speciale e ha fatto una scelta che gli fa onore nonostante in tutti questi anni non abbia mai sbagliato una virgola”.

Il tuo Boca qual è?
Il mio Boca è la Roma adesso. Non sono stato come Daniele e Francesco, prima di ritagliarmi il mio spazio qui sono stato due anni al Sassuolo, poi ho scelto di tornare e adesso fatemi godere gli anni alla Roma. Poi ci pensiamo… Daniele lo ha fatto dopo 16 anni”.

Senti la pressione di essere già visto come un leader?
La vivo serenamente. Faccio quello che mi fa stare bene”.

Fonseca vi fa stare bene?
Sì, lui è molto bravo in questo. Ci fa stare sereni, ci fa lavorare perché capisce che per far rendere un giocatore al 150% si deve divertire. Noi lo facciamo tutti i giorni in allenamento e questo non ti fa sentire la fatica. Caratterialmente sembra tranquillo, ma quando vuole una cosa se la va a conquistare. Le cose ce le spiega sempre in maniera tranquilla per farcele capire serenamente, senza mettere pressione. Se però non giochiamo un buon primo tempo si arrabbia. Sul 4-0 contro il Sassuolo ci ha detto di non abbassare la guardia perché altrimenti avremmo rischiato”.

Gli obiettivi?
Quest’anno non ne abbiamo, se non quello di tornare in Champions che è fondamentale. E’ l’anno della ripartenza e per questo ci serve un po’ di tempo”.

Sei uno dei tre centrocampisti più forti d’Italia?
Non mi sento uno dei centrocampisti più forti d’Italia in questo momento. Penso di poter imparare ancora tanto e soprattutto mettere nel bagaglio personale tanta esperienza ancora. Un giocatore si fa soprattutto con l’esperienza. Ho voglia di imparare e sbagliare ancora e per questo c’è tempo”.


Allenamento Roma, individuale per Under, Perotti, Spinazzola e Zappacosta

Mattinata di allenamento a Trigoria. In vista della partita con il Lecce di domenica, il lavoro ha previsto un riscaldamento iniziale ed esercizi di rapidità seguiti da torello e sessione tattica.
Under, Perotti, Spinazzola e Zappacosta hanno seguito il lavoro individuale. Pellegrini rimane in palestra e piscina a causa della fascite plantare.


Nessuna lesione muscolare per Spinazzola

Niente lesioni muscolari per Leonardo Spinazzola. Uscito a qualche minuto dal fischio d'inizio contro l'Atalanta, è stato sottoposto ai necessari esami in mattinata e l'esito è più positivo del previsto: il fastidio è stato dovuto ad una vecchia cicatrice che ha fatto avvertire al giallorosso il dolore. L'ex juventino resta, comunque, sotto osservazione quotidiana.


Fonseca in conferenza stampa, domani alle ore 13:30

Paulo Fonseca terrà la conferenza stampa sabato 28 novembre. Alle ore 13:30 il tecnico giallorosso risponderà alle domande dei giornalisti in vista della partita con il Lecce.


Massimo Tarantino lascia la Roma

Massimo Tarantino saluta la Roma. Il comunicato ufficiale pubblicato sul sito ufficiale rende nota la fine del rapporto tra il responsabile del settore giovanile e il club:

"AS Roma e Massimo Tarantino comunicano di aver interrotto ufficialmente il proprio rapporto lavorativo in data odierna.
La Società desidera ringraziare Massimo per il lavoro svolto durante la sua permanenza a Roma e gli augura il meglio per il futuro.
Tarantino, che ha collezionato oltre 200 presenze in Serie A come difensore tra Napoli, Bologna e Inter in 20 anni di carriera, è entrato a far parte dello staff giallorosso nel 2013.
"A nome mio e di tutta l’AS Roma, vorrei ringraziare Massimo per l’impegno profuso", ha dichiarato il CEO Guido Fienga. "Ha sempre assunto un atteggiamento serio e professionale e gli auguriamo tutti le migliori fortune per la sua carriera".

Tarantino dichiara:
“Desidero ringraziare il presidente Pallotta e con lui i dirigenti che mi hanno accompagnato nel mio percorso all’interno del club. Un pensiero particolare va ovviamente a tutti gli allenatori e ai ragazzi del settore giovanile. Auguro alla Roma i migliori successi e spero che i nostri giovani calciatori realizzino i loro sogni e le loro ambizioni”.


Azzurri Legends, in campo contro la Germania il 7 ottobre. C'è anche Totti

FIGC.IT - Tredici Campioni del Mondo, più di mille presenze complessive in maglia azzurra e gli ultimi quarant’anni di storia del nostro calcio racchiusi in 24 nomi, quelli della Nazionale delle Leggende Azzurre, che lunedì 7 ottobre allo stadio ‘Sportpark Ronhof’ di Fürth (ore 18) farà il suo esordio in una sfida ricca di fascino con la selezione tedesca DFB-All-Stars.

Dopo Cannavaro, Pirlo, Totti, Gattuso e Zambrotta, le prime cinque Leggende svelate nei giorni scorsi, va definendosi la rosa degli ‘Azzurri Legends’, i campioni che hanno scritto la storia dei successi della Nazionale di nuovo in campo per rappresentare il calcio italiano nel mondo e raccogliere fondi per progetti di solidarietà. Una squadra stellare, pronta di nuovo a indossare la maglia azzurra in Germania e in occasione dei prossimi impegni che saranno annunciati dal Club Italia della FIGC.

A difendere i pali degli Azzurri Legends due Campioni del Mondo di Germania 2006, Angelo Peruzzi e Marco Amelia, pronti a comandare una difesa in cui il veterano è il classe ’59 Pietro Vierchowod, Campione del Mondo di Spagna ’82, con altri quattro Campioni del Mondo del 2006, Fabio Cannavaro, Fabio Grosso, Gianluca Zambrotta e Cristian Zaccardo, e tre terzini di spinta come Christian Panucci, Moreno Torricelli e Federico Balzaretti. A centrocampo altri tre reduci della notte di Berlino, Andrea Pirlo, Gennaro Gattuso e Simone Perrotta, vanno a formare un reparto di assoluto valore con Luigi Di Biagio, ex tecnico dell’Under 21 che nel marzo 2018 ha guidato la Nazionale maggiore nelle amichevoli con Argentina e Inghilterra, Massimo Ambrosini, Stefano Fiore, Damiano Tommasi, Giuliano Giannichedda e Angelo Di Livio. All’iniziativa della FIGC ha risposto presente anche quello che Pelè definì il miglior giocatore del Mundial ’82: Bruno Conti.

Al capocannoniere di Italia ’90, Totò Schillaci, e a due protagonisti del Mondiale tedesco, Francesco Totti e Luca Toni, si aggiunge in attacco ‘Penna Bianca’ Fabrizio Ravanelli. A loro il compito di superare la difesa tedesca il 7 ottobre a Fürth in una riedizione speciale di una ‘classica’ che metterà di fronte due Nazionali tra le più titolate al mondo (8 Mondiali e 14 finali disputate, 4 Europei, 1 Olimpiade e 1 Confederations), in un remake di sfide memorabili come quelle dei Mondiali del ’70, del 1982 e 2006. Sarà un dolce ritorno in Germania per gli 11 Campioni del Mondo del 2006 e in particolar modo per Luca Toni, che con la maglia del Bayern Monaco ha vinto due campionati, due Coppe di Germania e due Coppe di Lega tedesca, laureandosi capocannoniere con 24 gol nella stagione 2007/2008. Alla sfida con la nazionale tedesca del 4 luglio 2006 è invece legato forse il ricordo più bello di Fabio Grosso, che al ‘Westfalenstadion’ di Dortmund sbloccò ai supplementari con un gran sinistro a giro la semifinale con la Germania, una favola a lieto fine chiusa con la corsa a perdifiato dopo l’ultimo rigore trasformato nella finale con la Francia.

A coordinare la Nazionale delle Leggende Azzurre è un altro Campione del Mondo del 1982, Antonio Cabrini, nello staff della struttura del Club Italia che si occupa della promozione delle attività agonistiche, ma anche di attività educative nelle scuole, di responsabilità sociale, coinvolgendo i calciatori e le calciatrici che, nel corso della loro carriera sportiva, hanno vestito per almeno una volta la maglia della Nazionale. Attraverso la sfida con la Germania, la Nazionale delle Leggende contribuirà anche alla raccolta fondi per programmi di sostegno ad ex calciatori in difficoltà.

ITALIA-GERMANIA, LE 5 SFIDE MEMORABILI

- Italia - Germania 4-3 (Mondiali 1970, semifinale)
- Italia - Germania 3-1 (Mondiali 1982, finale)
- Italia - Germania 2-0 (Mondiali 2006, semifinale)
- Italia - Germania 2-1 (Europei 2012, semifinale)
- Italia - Germania 6-7 ai rigori (Europei 2016, quarti di finale)

Cinque sfide indimenticabili e tante gioie per i tifosi azzurri: dal 4-3 nella partita del Secolo del 1970 allo stadio Azteca di Città del Messico, decisa al supplementare da Rivera, al 3-1 nella finale al Bernabeu di Madrid nel 1982, con gli Azzurri di Bearzot in trionfo davanti al presidente Pertini, dalla vittoria firmata Grosso-Del Piero nella semifinale di Dortmund che ci aprì la strada al quarto Mondiale nel 2006 a quella di Varsavia decisa dalla doppietta di Balotelli ad Euro 2012. L’eliminazione ai quarti di Euro 2016, dopo un’infinita serie di rigori, è invece il ricordo più amaro.

ITALIA-GERMANIA, I PRECEDENTI
39 confronti disputati: 16 vittorie Italia, 14 pareggi, 9 vittorie Germania


Fazio: "Adesso pensiamo al futuro"

Federico Fazio, difensore della Roma, ha rilasciato un'intervista all'AS ROMA MATCH PROGRAM. Di seguito le sue parole:

 

Un legame forte tra lei e il Club, 141 presenze in giallorosso.
“Non sapevo fossero così tante le partite! Mi trovo molto bene in questo Club e o ho detto sin dal primo giorno. Questa è la mia quarta stagione, ho firmato il rinnovo un mese fa e spero di rimanere a lungo”.

 

Dopo un inizio di stagione positivo, domenica scorsa è arrivata la prima sconfitta contro l’Atalanta.
“Nel primo tempo abbiamo avuto le occasioni più chiare e se avessimo segnato la partita sarebbe cambiata, ma è andata così. Giocare quattro partite in nove giorni è difficile, lo abbiamo pagato. Il fatto di incontrare una squadra molto fisica come l’Atalanta è stato ancora peggio. Sappiamo come giocano i nerazzurri, uno contro uno a tutto campo e fisicamente sono molto forti . Ma la partita contro l’Atalanta è passata e adesso dobbiamo pensare al futuro”.

Come giudica l’esordio del suo compagno di reparto Chris Smal​​​​​​​ling?
“Ha fatto una gran partita nonostante venisse da un periodo in cui era stato fermo. Sono certo che migliorerà ancora, a mano a mano che conoscerà i compagni e noi conosceremo lui. Non era facile contro l’Atalanta, ha retto l’urto fisico di una squadra molto forte. Insomma è stato all’altezza della situazione”.

Sono passati tre mesi dall’arrivo di Fonseca, tre mesi di lavoro, cosa ne pensa del mister?
“Mi ha impressionato da subito. È un allenatore giovane ma ha voglia, esperienza e sa trasmettere bene a noi giocatori quello che vuole. Dobbiamo continuare a seguirlo, lavorare serio e possiamo fare bene”.

Si ha la sensazione che la Roma sia un gruppo unito, dentro e fuori da campo.
“Sì, il nostro è un gruppo unito, al di là che con alcuni sono solo tre mesi che lavoriamo insieme. Siamo una squadra fatta di giocatori a cui piace lavorare e imparare ogni giorno e questo è molto importante”.

State vivendo un periodo molto intenso fino alla sosta di ottobre: di fatto si gioca ogni tre giorni. Adesso vi aspetta il Lec​​​​​​​ce, neopromossa. 
“Dobbiamo guardare avanti e lasciare la sconfitta con l’Atalanta alle spalle. Domenica giocheremo alle 15, in trasferta, farà caldo e sarà dura. Dobbiamo lottare da squadra e prendere i 3 punti. L’esperienza mi ha insegnato che non esistono mai gare facili”.

La rosa è profonda e di qualità per poter affrontare una gara ogni tre giorni.
“Sì, siamo un bel gruppo. Tutti sappiamo che è impossibile giocare tutte le partite, sempre. È importante pensare alla squa​​​​​​​dra e farsi trovare pronti quando il mister chiama. Anche chi sta in panchina o non gioca: bisogna dare il meglio in allenamento e finora tutti lo hanno fatto”.

 

Quali sono le prospettive da qui sino alla prossima sosta?
“Avremo giocato nove partite tra campionato ed Europa. È mol​​​​​​​to importante allenarsi, mangiare e riposare bene. Ne mancano ancora tre di campionato e una di Europa League. Per me è fondamentale pensare ad una gara alla volta, partita dopo partita. La stagione è lunga, è importante vincere e anche abituarsi a vincere”.

 

Perché la sconfitta contro l’Atalanta non è una battuta di arresto?
“Vero, non cambia nulla. Noi dobbiamo solo continuare a lavorare; la stagione è iniziata dapoco e il campionato è lungo. Abbiamo voglia di fare bene e arrivare tra i primi quattro: vogliamo la Champions League. Siamo la Roma, dobbiamo avere fame di vincere”.

 


Giudice Sportivo, €3.000 di multa alla Roma. Terza ammonizione per Zaniolo, seconda per Jesus

Il Giudice Sportivo ha reso note le decisioni disciplinari in merito alla quinta giornata di Serie A. Sanzione di €3.000 alla Roma "per avere ingiustamente ritardato l’inizio del secondo tempo di circa due minuti". Terza sanzione per Nicolò Zanioloseconda per Juan Jesus.