Sansone: "La Roma è fortissima ma meritavamo il pareggio"
Nicola Sansone, giocatore del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del match person contro la Roma. Queste le sue parole:
SANSONE A SKY SPORT
La delusione è tanta...
Siamo molti amareggiati. Voglio vedere il fallo di Santander, non ho visto nessun fallo, voglio sapere che fallo di mano ha fischiato perché poi ho anche sentito che dicono che il rigore sia regalato...La Roma è fortissima, non so se abbia meritato di vincere, il pareggio secondo me sarebbe stato giusto.
Al di là del fallo, siete stati ingenui sull'azione di Veretout...
Veretout ha fatto una grande azione, dovevamo essere più furbi prima. Il fallo per me non c'è.
Comunque c'è soddisfazione di aver tenuto testa ad una squadra come la Roma...
La Roma ha giocato benissimo, soprattutto nel primo tempo, ha avuto possesso palla e ci ha fatto soffrire. Poi sul gol di Kolarov non possiamo farci nulla. Abbiamo reagito bene, ma la delusione è tanta di aver perso all'ultimo minuto.
Kolarov: "Gara fondamentale per indirizzare il campionato"
Aleksandar Kolarov, autore della prima rete giallorossa su punizione, ha parlato ai media dopo la vittoria contro il Bologna:
KOLAROV A SKY SPORT
Stai abituando bene i tifosi della Roma?
"Ho segnato da punizione, sono sempre convinto di poter fare bene da calcio da fermo. Avevo sentito che la barriera non sarebbe saltata e ho deciso di calciarla sopra agli avversari".
Sulla condizione fisica?
"Stiamo bene, era importantissimo oggi vincere. Cerchiamo di far correre gli avversari e giocare con il pallone, per quello risparmiamo le energie. Questa gara era fondamentale per indirizzare il campionato di questa squadra".
Sul rigore?
"Sono convintissimo di aver preso il pallone e poi il giocatore, ma non posso sparire dopo aver preso il pallone. Ho chiesto all’arbitro di vederlo al VAR, dopo neanche dieci secondi mi ha detto che il rigore era confermato. L’errore ci può stare, poteva compromettere la partita, speriamo che non accada più una cosa del genere in futuro".
KOLAROV IN ZONA MISTA
Come si fa a mantenere la calma dopo un rigore regalato e uno negato?
"Questo era un fallo di mano. Sinceramente non so come devono essere i rigori: mano alta o bassa, non lo so. Credo che il rigore a favore del Bologna non ci sia. Io rispetto, ci sta di sbagliare. Vogliamo un po’ più di attenzione dal VAR perché servono per quello. Oggi è andata bene, però bisogna vedere le cose bene".
Hanno fatto il silent check?
"Sì, noi gli abbiamo chiesto di vedere e dopo 10 secondi ci ha confermato che l’avevano visto già. A me non mi sembrava perché è successo tutto in velocità e mi sembrava di aver preso il pallone. Però lui dopo dieci secondi era convintissimo, quindi magari la mia opinione non era giusta. Invece avevo ragione io".
Stai diventando sempre più decisivo, si è parlato prima delle punizioni come Messi. La Roma deve sbrigarsi a rinnovarti il contratto?
"Queste sono cose private, non parlo. Facciamo un’altra domanda".
Mercoledì arriva l’Atalanta all’Olimpico, una gara di nuovo molto importante, un altro avversario difficile. Che sensazioni avete?
"L’Atalanta è una squadra tosta, con delle qualità importanti. Secondo me se noi giochiamo come sempre possiamo metterli in difficoltà. C’è anche tanta fatica visto che abbiamo giocato ogni 2-3 giorni, c’è anche da recuperare. Poi da domani o martedì dobbiamo pensare all’Atalanta".
Cosa ti ha colpito di Fonseca?
"La determinazione, se posso descriverlo con una parola".
Determinazione negli allenamenti?
"In tutto, nelle idee, nelle cose che fa. Se la fai con determinazione è anche più facile spiegare ai giocatori. Credo che lui sia determinato a fare risultato qua e noi cerchiamo di aiutarlo in ogni modo".
Conferenza De Leo: "Non siamo stati bravi del tutto, facciamo ammenda e pensiamo al futuro"
Emilio De Leo, vice allenatore di Sinisa Mihajlovic, ha parlato in conferenza stampa al termine del match contro il Bologna. Queste le sue parole:
Quanto rammarico c'è per questa sconfitta?
"Avevamo trovato la quadra nel secondo tempo, riuscendo ad essere spavaldi come volevamo. Noi abbiamo sbagliato il match point, loro no. Sarebbe stato forse giusto un pareggio anche per la prestazione. Ma non siamo stati bravi del tutto, facciamo ammenda e pensiamo al futuro".
Cos'è successo nel finale? Perché avete protestato?
"Vorrei rivedere tutto in prima persona, prima non posso giudicare".
Avete perso quando avete provato a vincerla?
"Se parliamo del gol della Roma c'era superiorità nostra, non abbiamo fatto fallo su Veretout, non abbiamo evitato il cross e Dzeko era libero. Questo per dire che non c'è stato uno sbilanciamento ma una serie di errori. Noi vogliamo girare le partite con qualità e personalità: oggi non ci siamo riusciti".
Conferenza Stampa Fonseca: "Il pareggio sarebbe stato accettabile, ma abbiamo meritato di vincere"
Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Bologna:
Lo spirito di squadra?
"Questa era la nostra prima vera trasferta e dovevamo dimostrare lo stesso spirito visto all’Olimpico. Il Bologna ha creato pericoli ma noi abbiamo mostrato grande carattere. Abbiamo creduto fino all’ultimo di poter vincere e per questo abbiamo meritato".
Cos’è successo nel finale con Medel?
"Si è avvicinato alla nostra panchina molto arrabbiato e ho cercato di calmarlo".
La Roma ha dominato?
"Sì, abbiamo giocato spesso nella metà campo offensiva anche se negli ultimi 30 metri è mancata la giusta qualità. Su questo dobbiamo lavorare".
La partita di Veretout?
"Ha fatto molto bene, ha chiuso in crescendo ed è stato protagonista in occasione del gol. È un giocatore molto importante per noi".
La scelta di tenere Kolarov alto?
"L’idea è quella di avere sempre un terzino più alto e uno basso. Oggi è toccato ad Aleksandar ma possiamo usare altri assetti. Nella ripresa, per esempio, anche Spinazzola ha spinto molto. Dipende sempre dalla strategia e dall’avversario".
Gli episodi arbitrali?
"Non sono solito commentare. Secondo me oggi c’è stato qualche errore a nostro sfavore ma ci possono stare".
La Roma può puntare in alto?
"Io guardo soltanto alla prossima partita con l’Atalanta, non guardo la classifica".
Zaniolo in panchina?
"C’è grande qualità nella nostra rosa e dal punto di vista strategico oggi ho preferito mettere Kluivert. È un bel problema avere giocatori che ti possono mettere in difficoltà. Oggi è importante che stiano bene dal punto di vista fisico. Zaniolo è giovane e di grande valore, avrà le sue occasioni".
Il pareggio sarebbe stato bugiardo come risultato?
"Sarebbe stato un risultato accettabile, certamente. Non volevo dire che siamo stati migliori del Bologna ma che abbiamo fatto molto bene. Permettetemi di ringraziare i nostri tifosi".
Serie A, Atalanta-Fiorentina 2-2. La Lazio fa 2-0 all'Olimpico col Parma
Beffata la Fiorentina a Bergamo nel match delle 18. Gli uomini di Montella, in vantaggio per la maggior parte della partita grazie alle reti di Chiesa e Ribery. La riapre Ilicic nel finale di partita e, dopo il gol annulato a Pasalic, nel recupero Castagne firma il pareggio dei padroni di casa.
La quarta giornata di Serie A si è conclusa con la vittoria della Lazio sul Parma. I biancocelesti si sono imposti per 2-0 grazie alla rete di Immobile nel primo tempo e di Marusic nella ripresa. La squadra di Inzaghi si porta a 7 punti in classifica.
Bologna-Roma - precedenti, statistiche e curiosità
INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Dopo il successo casalingo contro il Sassuolo, la Roma cerca la seconda vittoria consecutiva in campionato sul campo del Bologna.
Mister Fonseca, in conferenza stampa, ammette che domani al Dall’Ara si potranno vedere dei giocatori che finora non sono mai stati utilizzati. Tutta la squadra sta bene fisicamente, ed è già un buon tassello per contrastare un Bologna in forma ed ancora imbattuto. Sicuramente a centrocampo saranno confermati Cristante e Veretout; mentre Smalling verrà risparmiato anche domani per averlo in campo nel turno infrasettimanale. Principio cardine del gioco di Fonseca è che non va cambiata l’identità di squadra, che deve essere ottimista e positiva perché, per sua stessa ammissione “se nella vita non crediamo in quello che facciamo è difficile conquistare qualcosa”.
In casa Bologna, al posto di Mihajlovic a cui facciamo i nostri migliori auguri, ha parlato il vice Tanjga insieme al collaboratore De Leo. Per Tanjga il Bologna dovrà restare se stesso anche contro la Roma e pensare solo al proprio principio di gioco. Solo così e con l’aiuto del pubblico, si potrà ottenere un buon risultato. Per De Leo il Bologna contro la Roma dovrà essere spavaldo ed in un certo senso anche incosciente, ma senza mai perdere la concentrazione.
I PRECEDENTI – Al Dall’Ara vi sono stati già 72 precedenti tra Bologna e Roma, con i padroni di casa che hanno vinto in 32 occasioni. L’ultimo successo casalingo del Bologna risale alla scorsa stagione, con il 2-0 firmato da Mattiello e Santander. Ventuno il totale dei pareggi, l’ultimo dei quali si è verificato durante la stagione 2017/18 con l’1-1 firmato da Pulgar e Dzeko. Solo 19 i successi esterni della Roma, che non espugnano il Dall’Ara dal 3-0 (Fazio, Salah e Dzeko) di stagione 2016/17.
La miglior vittoria casalinga per il Bologna è il 4-0 di stagione 1963/64. Stesso risultato per la miglior vittoria in trasferta della Roma, registrata durante la stagione 2003/04. E’ di 1-0 per i padroni di casa il risultato che si è verificato la maggior parte delle volte, ben 10.
Per Fonseca sarà la prima sfida assoluta contro il Bologna; così come per Tanjga, che sostituirà Mihajlovic, contro la Roma.
L’arbitro del match sarà Pairetto della sezione di Nichelino, che ha diretto la Roma in tre occasioni con due vittorie ed una sconfitta per la compagine della Capitale. Cinque i precedenti con il Bologna, che con Pairetto ha collezionato due vittorie, due sconfitte ed un pareggio.
LE STATISTICHE – La Roma, al momento, è a metà classifica con 5 punti; frutto di una vittoria e due pareggi. Ancora imbattuta la squadra di Fonseca, che ha il secondo miglior attacco del torneo con 8 reti (una in meno del Napoli); mentre in difesa tentenna con 6 gol subiti (terza peggior difesa).
Meglio il Bologna, anch’esso imbattuto con due punti in più rispetto ai giallorossi che ne consegnano il terzo posto momentaneo. Sei i gol segnati dai rossoblu, che ne ha subiti solo quattro.
Negli ultimi 11 precedenti la Roma ha perso solo una volta contro il Bologna, proprio lo scorso hanno al Dall’Ara; mentre negli ultimi tre precedenti vige il totale equilibrio con un pareggio ed una vittoria per parte.
La sfida di domani sarà la prima vera trasferta per la Roma, visto che il match “fuori casa” è stato all’Olimpico contro la Lazio. Il Bologna sarà un avversario ostico da affrontare, che viaggia sulle ali dell’entusiasmo dopo un avvio di stagione al massimo. Per come stanno giocando le due squadre, entrambe imbattute, il pareggio sarebbe il risultato migliore. Ma sia la Roma che il Bologna vorranno imporre il primo stop stagionale avversaria per migliorare la propria classifica. Sarà sicuramente un match avvincente e combattuto, in cui avrà la meglio la squadra che dimostrerà la maggior voglia di successo e la miglior compattezza.
La Roma viaggia a tripla velocità
IL MESSAGGERO - CARINA - Un calcio totale nel quale si segna, tanto, con interpreti diversi. «La squadra ha capito la mia idea di gioco», è il messaggio lanciato da Fonseca dopo il secondo poker rifilato nel giro di cinque giorni dalla Roma. Otto gol, equamente distribuiti tra campionato e Europa League, tra Sassuolo e Basaksehir, che hanno confermato la filosofia offensiva del portoghese. Contro i turchi è arrivata anche la prima gara ufficiale senza subire reti. Non accadeva dall'amichevole estiva del 27 luglio contro il Rieti (7-0). Quattro partite ufficiali e 12 reti all'attivo (media di 3 a match: bisogna tornare indietro nel 2009-10 per un avvio ancora più travolgente con 15 gol). Tendenza già chiara dall'estate che ora - al netto degli accorgimenti tattici - non ha intenzione di venire meno. Non considerando i primi test contro il Tor Sapienza, il Trastevere, il Gubbio e il Rieti, dal match con la Ternana in poi - eccezion fatta per il derby, conclusosi 1-1 - i giallorossi hanno sempre realizzato più di un gol a partita. Due reti contro l'Athletic Bilbao (2-2) e il Real Madrid (2-2). Tre alla Ternana (3-1), al Perugia (3-1), al Lille (3-2), all'Arezzo (3-1) e al Genoa (3-3). Quattro al Sassuolo (4-2) e al Basaksehir (4-0). Il totale è considerevole e in linea con le gare ufficiali: 27 centri in 9 partite. La media è sempre quella: 3 centri ogni 90 minuti. Con il derby, scende di un nulla: 2,8.
MAI UGUALI Quello che sorprende è anche la varietà di soluzioni che Fonseca regala alla squadra. Perché la Roma segna sempre in modo diverso. Limitando l'analisi alle ultime 4 partite (Genoa, Lazio, Sassuolo e Basaksehir), i giallorossi sono andati in gol in qualsiasi modo. Su punizione (Kolarov), da calcio d'angolo (Cristante), dentro l'area piccola (Dzeko), in contropiede (Mkhitaryan e Kluivert), calciando con il piede destro (c'è la fila...), di sinistro (Under e Zaniolo), di testa (Cristante), addirittura su autogol (Caiçara). Manca soltanto il tiro da fuori aerea su azione (altrimenti c'è la punizione di Kolarov contro il Genoa). La sensazione, considerando i due pali colpiti da Zaniolo nel derby, è che sia soltanto questione di tempo. A proposito di Nicolò: «Sono cresciuto molto, Fonseca mi chiede sempre di prestare attenzione alla fase difensiva - ha spiegato al match program del club - Il ruolo che preferisco? Quello di trequartista ma anche giocando esterno mi trovo bene, come ho dimostrato in Europa League. Ora ci attende un ciclo importantissimo. A partire da Bologna. I rossoblù stanno facendo molto bene, hanno 7 punti e sono davanti a noi. Dobbiamo batterli e superarli in classifica. Siamo la Roma, siamo forti e dobbiamo imporre il nostro gioco ovunque».
ESAME TRASFERTA Sinora in effetti, fatto mai accaduto nella storia del club, le prime 4 partite ufficiali disputate in stagione i giallorossi - che intanto hanno sottoscritto una partnership triennale con la federazione calcistica nigeriana - le hanno disputate sempre all'Olimpico. Davanti al proprio pubblico. Che tuttavia, almeno a livello di presenze, ha risposto in modo tiepido. Alla crescita della Roma di Fonseca fa da contraltare un calo nelle presenze dei tifosi: 38.779 al debutto col Genoa, 34.407 con il Sassuolo e 21.348 (complice anche la diretta televisiva in chiaro) con il Basaksehir. Senza considerare che al derby, dopo tantissimi anni, il Distinto sud lato tribuna Tevere, è rimasto malinconicamente chiuso. Una prima risposta arriverà domani: esaurito il settore ospiti del Dall'Ara. Gol, punti e spettacolo: la ricetta di Paulo per invertire il trend.
Bologna, Fenucci: «Pallotta vorrebbe fare di più per la Roma, non vivendo qui non si fa capire dai tifosi»
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Sta come un principe, il direttore. Claudio Fenucci, ad del Bologna, braccio destro di Joey Saputo, per tre anni lo è stato di Pallotta (e prima ancora di DiBenedetto). Là dove sono gli americani, lui c'è. L'uomo dei conti, e dei sogni: «Vogliamo tornare in Europa», confida, Claudio che di romano ha tenuto solo il nome, ormai. E' sorridente, rilassato. «Sono a casa, qui resterò a vivere». Si storce alla domanda, banale ma doverosa: amatriciana o tortellini in brodo? «A Bologna è tutto perfetto, funziona ogni cosa, c'è ricchezza, ordine: è in piccolo come dovrebbe essere l'Italia. Ma non mi faccia certe domande, io all'amatriciana non rinuncio».
Bologna è tutto un altro ambiente rispetto al fuoco di Roma.
«Non creda. Certo, la dimensione è diversa, ma anche qui la tifoseria bolle. Nei periodi di contestazione - e ce ne sono stati - si fanno sentire, ci sono un paio di radio molto attente. A Roma ho imparato a gestire le parole, ho studiato il linguaggio del calcio, come fanno i politici nel loro mondo».
Ah, quindi Bologna come Roma. Il famelico ambiente romano che porta via tutto, sogni e vittorie.
«Chiariamo subito. Non che non si vinca per colpa delle radio, i successi sono figli di altro: di una buona gestione amministrativa, di scelte tecniche corrette e di un investitore pronto a coprire le perdite».
E' difficile colmare il gap?
«All'epoca dei Sensi, la forbice con le big era meno ampia, era più facile inserirsi nel giro scudetto, lo fecero sia la Roma sia la Lazio. Negli ultimi tempi si è allargata e molte società sono soggette alla tirannia del fatturato. Se non aumenti i ricavi, è difficile competere. Ma non bisogna sempre appoggiarsi a questo, a volte serve qualche idea in più. In Italia c'è una netta connessione tra fatturato e vittoria, altrove gli incassi sono più equi. Le faccio un esempio: oggi i soldi distribuiti dalle varie competizioni europee si aggirano intorno ai dodici miliardi, ma più della metà sono finiti a soli quindici club».
Allora evviva la Superlega...
«Quella sarebbe la pietra tombale. Impoverirebbe i campionati nazionali, li svuoterebbe della loro tradizione».
La sensazione che lei sia un po' scappato dalla Roma, ancora ce l'abbiamo.
«Avevo capito che era il momento di andare via».
Motivo?
«Diciamo che c'erano rapporti problematici con alcuni consulenti di Pallotta (Pannes, ndi). Non avevano, secondo me, reali competenze sportive».
I suoi rapporti con Pallotta?
«Per un po' ho sbagliato a non crearne uno diretto con lui, era sempre molto filtrato. Magari sarei riuscito a fargli capire certe dinamiche italiane, l'importanza di alcune situazioni ambientali».
Pure lui, però, si fa vedere poco. Saputo è più presente.
«Viene a Bologna più o meno una volta al mese. Ma non è questo il punto. Un presidente non deve stare sul posto per le riunioni o perché deve rimproverare la squadra oppure cacciare un allenatore. Deve frequentare l'ambiente per capirlo, per conoscerlo da vicino, per comprenderne le dinamiche. Insomma, per acquisire una sensibilità sulla nostra cultura dello sport, che è diversa da quella americana. Jim vorrebbe fare tanto di più per la Roma, ha grandi ambizioni, ma non vivendoci dà modo ai tifosi di non farsi capire bene. Gli avrei spiegato che per arrivare al traguardo ci voleva tempo. Che il lavoro sarebbe stato complesso, che tutto sarebbe dovuto arrivare gradualmente. Anche attraverso una comunicazione dello stare con i piedi per terra».
Lo sloganismo, insomma, non ha funzionato. Ma andiamo avanti. Capitolo Franco Baldini.
«E' un consulente del presidente. E credo che sul ruolo non ci sia nulla di strano, anzi, nelle aziende certe figure sono preziose. Poi, ci devono essere dirigenti con deleghe per decidere».
E qui utilizza il calcese, in parole povere: finché consiglia bene, se interferisce nel lavoro degli altri è un problema. Che dirigente è Sabatini?
«Un genio. Un uomo complesso, che va capito e accettato. A Roma ha lavorato bene».
E Baldissoni?
«Uomo intelligente, che può fare il dirigente. E' un innamorato della Roma».
Poi c'è Fienga, che pronti via ha dovuto annunciare lui l'addio a De Rossi.
«All'epoca mi stava per capitare la stessa cosa. Daniele era a scadenza, poi rinnovò».
Lo avrebbe preso a Bologna, De Rossi?
«Gli ho consigliato di non restare in Italia».
E Totti?
«Non è facile crearsi una figura diversa da quella del calciatore, dal giorno alla notte. Di Vaio, amico di Francesco, da noi ha smesso, ha studiato, ora può fare il direttore sportivo».
Domani arriva la Roma.
«Bella squadra, sempre una grande partita. Specie per Sinisa, da ex laziale».
La vicenda Mjhajlovic vi ha prima distrutto, poi vi ha dato una grande forza.
«Sinisa è un uomo eccezionale, abbiamo investito su di lui e guai a chi lo tocca. La malattia ci ha dato una bella botta, ma non abbiamo mai pensato che ci avrebbe mollato per curarsi. Lui è in ospedale, ma è sempre presente. Telefono, video, chiama si informa, è in contatto continuo con i suoi collaboratori e con noi. Siamo nelle sua mani, lo aspettiamo. Intanto è nato il Bologna United. E la nostra filosofia è we are one».
La sera di Verona è stato un impatto incredibile per voi e per il mondo del calcio.
«Emozioni forti. Vederlo in panchina, all'improvviso, dopo un mese in quasi isolamento è stato eccezionale, come la settimana scorsa quando la squadra lo ha voluto salutare sotto la finestra dell'ospedale».
Ma qualcuno di voi gli ha mai detto: mister stia calmo, pensi a riposare, non faccia questi sforzi.
«Provi a dirglielo lei».
Mihajlovic in estate doveva venire alla Roma. Poi?
«Poi sono sceso io nella Capitale a fare le scritte contro di lui... Sto scherzando ovviamente».
Zaniolo e Kluivert, eroi in Europa: Fonseca si gode i gioielli ritrovati
LA REPUBBLICA - MORRONE - In attesa di ulteriori conferme dalla trasferta di domani a Bologna, Fonseca si godela miglior versione della sua Roma vista contro l’Istanbul Basaksehir. La truppa giallorossa ha un attacco in stato di grazia, viaggia alla media di tre gol a partita e, cosa ancor più importante, ha ritrovato il contributo di chi si era smarrito. I titoli se li è presi Nicolò Zaniolo che contro i turchi ha realizzato un gol e un assist spingendo la Uefa a inserirlo nella top undici dell'Europa League. Il centrocampista ha fatto tesoro delle punzecchiature del tecnico eora sembra pronto per fare il grande salto anche a livello europeo.
Stesso discorso per il suo coetaneo Kluivert, che con le reti contro Sassuolo e Basaksehir ha già pareggiato il misero bottino realizzativo della scorsa stagione. Segnali di speranza arrivano pure da Pastore: il trequartista è stato rigenerato da Fonseca che intende sfruttarne il talento sperando di non perderlo per i soliti infortuni. Chi invece con gli infortuni continua a fare i conti è Chris Smalling, che da quando è arrivato dallo United non ha ancora giocato neanche un minuto e salterà pure il Bologna. «Rimanere allo United sarebbe stato semplice per me — ha detto il difensore — ma cercavo una sfida e la Roma è un’occasione perfetta».
È una Roma camaleonte
IL TEMPO - AUSTINI - Ha usato due maglie, passando dal rosso con i fulmini al blu-vintage che ha stregato tutti, e a Bologna sfoggerà quella bianca. In campo sono già andati venti calciatori diversi. Sempre con lo stesso modulo, ma accorgimenti tattici l'hanno resa ogni volta diversa dalla versione precedente. E allora l’abusata metafora della «squadra-camaleonte» è davvero perfetta per questa Roma.
Altro che dogmatico, Fonseca si sta dimostrando un allenatore capace di modellare un’idea di calcio, seppur chiara e ben strutturata, a seconda delle esigenze. Sia del suo gruppo, sia rispetto all'avversario. Dalla Roma a trazione totalmente anteriore vista al debutto col Genoa, con i terzini altissimi e, di conseguenza, tanti spazi dietro, a quella fin troppo accorta nel derby, fino alla difesa «tre e mezzo» sperimentata dal portoghese contro Sassuolo e Istanbul Basaksehir che ha portato due vittorie, otto gol segnati e il primo «clean sheet» della stagione con i turchi. Ma anche nelle ultime due occasioni è cambiato qualcosa: se contro la squadra di De Zerbi è stato Florenzi a rimanere più bloccato a destra, giovedì scorso toccava a Kolarov limitare le avanzate, mentre Spinazzola si alzava addirittura oltre i centrocampisti formando una linea offensiva di quattro uomini con Zaniolo, Pastore, Dzeko e Kluivert. Palla alla Roma, la difesa si è sistemata con tre uomini: Kolarov a sinistra, Juan Jesus al centro e Fazio allargato a destra con licenza di impostare. Quello che è rimasto sempre uguale è il lavoro dei mediani: Cristante il «play» più basso ma spesso in pressione avanzata sul portatore avversario, il suo partner di volta in volta diverso (Pellegrini, Veretout e Diawara) con maggiore libertà di azione.
La rosa è più profonda del previsto sia a livello numerico che qualitativo, nonostante la piaga degli infortuni muscolari. Pastore e Kluivert sono due risorse riscoperte, Veretout l’uomo conle caratteristiche che mancavano nel centrocampo, Cristante sta mostrando una solidità inattesa in quel ruolo, Mkhitaryan ha alzato il livello del reparto offensivo, Spinazzola e Diawara rappresentano alternative utilissime nei rispettivi ruoli, Mancini studia già da titolare. Aspettando i progressi di Kalinic e l'esordio di Smalling: l'inglese, insieme ai giovani Cetin e Antonucci e all’infortunato Perotti, è l’unico giocatore di movimento della rosa a non essere stato ancora utilizzato. Oggi dovrebbe partire in treno con la squadra verso Bologna ma è destinato alla panchina. Possibile il rientro dal 1’ di Mancini che martedì scorso ha però accusato un fastidio al flessore (poi rientrato), Cetin bloccato dall'influenza. A destra si rivede Florenzi, in mediana Veretout mentre il quartetto offensivo dovrebbe essere composto dai «magnifici 4»: Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan e Dzeko, con Kluivert pronto a subentrare. Per Fonseca squadra che vince si può cambiare comunque.
I bambini ritrovati grazie ai tweet di Pallotta
IL TEMPO - BIAFORA - Se i successi in campo devono ancora arrivare, di certo nell’ambito sociale la Roma di Pallotta ha realizzato più di una vittoria negli ultimi anni. Il club giallorosso - sempre in prima linea nelle attività di beneficenza con la fondazione Roma Cares - ha lanciato a inizio luglio una campagna in collaborazione con Telefono Azzurro, Missing Kids e Missing People che ha aiutato a ritrovare una sedicenne avvistata per l’ultima volta a Londra un paio di mesi fa, E, raggiungendo quota cinque nel totale dei «missing children» tornati dalle rispettive famiglie.
Il reparto social del club, su spinta dell’Head of Strategy Paul Rogers, da quest'estate ha associato gli annunci ufficiali dei giocatori acquistati nel corso del calciomercato alle foto di bambini di cui fossero state persele tracce, con lo scopo di dare un’eco mediatica alle ricerche. L'iniziativa ha identificato fino ad oggi 109 bambini provenienti da dodici paesi e sono stati realizzati 72 video che hanno raggiunto nove milioni di visualizzazioni. Intanto il club di Trigoria ha annunciato di aver sottoscritto una partnership triennale con la Federazione nigeriana.
Cuore diviso per l'ex diesse Sabatini
IL TEMPO - BIAFORA - A quasi sei mesi di distanza dall’ultimo confronto, le strade della Roma e di Walter Sabatini tornano ad incrociarsi. Il responsabile tecnico del Bologna sfiderà per la quinta volta la sua ex squadra, da quando, il 6 ottobre del 2016, ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava ai giallorossi.
Lo score recita una vittoria e un pareggio per Sabatini ai tempi dell'Inter e due successi della Roma nella passata stagione, quando la squadra diretta dal dirigente umbro, accolto nella gara di ritorno dai calorosi abbracci di Manolas e De Rossi, era la Sampdoria. Quello tra l’ex ala del Perugia e il club capitolino è stato un matrimonio burrascoso, fatto di tanti alti e bassi, soprattutto nei rapporti con Pallotta, ma il dirigente umbro avrà per sempre nel cuore i cinque anni vissuti come ds dei giallorossi: «Emotivamente e sentimentalmente - ha dichiarato a TRS qualche mese fa - sentirò la Roma sempre mia, perché tutto quello che è successo poi è un prosieguo di quanto è successo prima. La Roma è una cosa che mi riguarda e mi riguarderà sempre».
Per l'occasione domani al Dall'Ara Sabatini ha invitato familiari e amici allo stadio: una sfida col cuore diviso. Un altro ex della partita sarà Destro, che a Roma ha siglato 29 gol (gli stessi segnati in maglia rossoblù) in 68 presenze, prima di essere ceduto in prestito al Milan allo stesso Bologna. Non la vivrà direttamente dalla panchina per via delle cure mediche a cui è sottoposto, ma domani sarà un match particolare anche per Mihajlovic, ad un passo dal diventare il primo tecnico scelto da Petrachi nell’avventura romana a fine maggio.