Kalinic si candida come vice-Dzeko

Nicola Kalinic, attaccante dell'Atletico Madrid, è nel mirino del ds Gianluca Petrachi. Il croato, con un passato non semplice in Serie A, sarebbe disposto ad accettare il ruolo di vice-Dzeko per rilanciarsi all'età di 31 anni, soprattutto in vista di Euro 2020. Secondo quanto si legge su Il Corriere dello Sport, il giocatore avrebbe già l'accordo con il club giallorosso e Simeone sarebbe pronto a lasciarlo partire. 


Conferenza Andreazzoli: "A Roma si vede già la mano di Fonseca. Non sentiamo particolari pressioni, ci esprimeremo al meglio"

Aurelio Andreazzoli, tecnico del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole: 

Grande lavoro della società per i lavori al Signorini. La Roma ha pregi ben noti, perché giocheranno molti ragazzi presenti la scorsa stagione. La mano di Fonseca si vede già. Veniamo da una serie di sconfitte a Roma; ma non sentiamo particolari pressioni, cercheremo di esprimerci al meglio. Non ho dubbi su come giocheremo. Dal primo giorno qui ho detto che contano i fatti, non le parole. Non ha senso che dica qual è l’obiettivo stagionale, lo dimostreremo sul campo. Sono convinto che quando si lavora con serietà e dedizione il risultato sarà il massimo possibile. Con il Presidente Preziosi ho un rapporto molto chiaro. Ogni allenatore apprezza avere un gruppo che possa essere migliorato. L’unica cosa che ho chiesto espressamente è non avere una rosa esageratamente ampia. Abbiamo migliorato la condizione atletica, ora viene il momento di curare i dettagli. Ci sono situazioni che necessitano molto studio e esercizio. Nessuna squadra è pronta a questo punto dell’anno; noi abbiamo già acquisito una certa identità. A Roma ho molti amici, ho vissuto lì dieci anni della mia vita. La Roma mi ha dato tanto, sia dal punto di vista umano che lavorativo, perciò mi fa piacere tornare lì. Però sono un professionista e cercherò di dare loro un dispiacere. Sono convinto che quest’anno faremo bene. Scopriremo chi siamo e quanto valiamo dopo un certo numero di gare. Ci vorrebbero regole in grado di semplificare il lavoro dell’arbitro, che è il mestiere più difficile tra quelli che calcano il terreno di gioco. Spero possano essere agevolati, sia dalle regole che dalla tecnologia. Gli indisponibili sono quelli già confermati negli ultimi giorni. Solo Capitan Criscito ha avuto un lieve attacco febbrile, per il resto la rosa è al completo“.


Conferenza Fonseca: "Giocare in casa, davanti ai nostri tifosi, è l'inizio migliore. Domani in campo la coppia Fazio-Jesus" (video)

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Genoa. Queste le sue parole:

 

 Ci racconta le sue emozioni per la prima ufficiale da allenatore della Roma all'Olimpico?

"Buongiorno a tutti. Ho già vissuto questa esperienza nella prima partita all'Olimpico, questa sarà la prima partita ufficiale. Sono molto motivato, entusiasta e fiducioso. Giocheremo in casa, davanti ai nostri tifosi, che ci sosterranno, direi che è lo scenario ideale per iniziare la stagione".

Dal primo giorno di allenamento al giorno dell'esordio quanto è migliorata la squadra nella sua idea di calcio?
"Sono sicuro che la squadra sia cresciuta, che abbia avuto un'evoluzione positiva durante il precampionato. Poi è evidente che in quella fase abbiamo affrontato partite contro avversari di livello diverso. Ma sento, percepisco che la squadra stia crescendo e che arriva pronta a questa prima partita. Evidentemente siamo soltanto all'inizio di questo processo, per cui c'è ancora molto da lavorare, ma sicuramente la squadra è pronta".

Vorrei parlare con lei di Dzeko. Lei ha avuto un ruolo chiave per far sentire molto importante Dzeko quest'estate e per fargli cambiare quella volontà che sembrava fosse di andare via dalla Roma. Qual è il significato di poter contare su Dzeko per il presente e per il futuro?
"Sono stato molto felice della permanenza di Dzeko, ma devo confessare che dal primo giorno in cui sono arrivato ero fiducioso che Dzeko sarebbe rimasto con noi. Il suo rinnovo mi lascia evidentemente soddisfatto perché era un mio desiderio, le cose si sono sviluppate in un modo tale per cui hanno avuto un esito positivo, ma ho sempre creduto che sarebbe rimasto con noi, è un giocatore molto importante per noi ed è un piacere non soltanto per me ma per tutti che lui sia rimasto".

Una domanda su Gianluca Mancini, uno dei nuovi acquisti. Domani sarà lui il titolare contro il Genoa? L'arrivo di un difensore centrale rimane la sua priorità?
"Per quanto riguarda la questione dell'arrivo di un difensore centrale, non è un segreto che la Roma stia cercando un difensore centrale, ma cerca un difensore centrale che abbia esperienza e che migliori la qualità di questa squadra. Evidentemente non è facile, di questo abbiamo parlato a lungo con il direttore Petrachi, perché entrambi non vogliamo prendere un difensore tanto per prendere un difensore ma che sia un giocatore che possa migliorare la qualità della rosa. È importante che sia una scelta ponderata, una scelta fatta con criterio. Non è facile trovare un giocatore con queste caratteristiche, pertanto restiamo all'erta e qualora si presentasse l'occasione per essere pronti per tramutarlo in realtà. Per quanto riguarda Mancini, è un calciatore giovane, che è appena arrivato quest'anno alla Roma, è un giocatore che sta crescendo bene, un giocatore che era abituato a giocare con un sistema di gioco diverso di quello che io chiedo, è un giocatore del quale sono soddisfatto per l'evoluzione che sta avendo, in ogni caso domani la coppia di centrali sarà Fazio-Jesus".

Raccogliamo dai giocatori grande soddisfazione, grande magnetismo, grande energia che lei sta trasmettendo alla sua squadra. Il prossimo step è convincere anche i tifosi e, mi permetta il paragone, ovviamente esagero, essere un po' il Conte della Roma. Cito Conte perché è stato avvicinato a questa piazza, ovviamente siamo tutti felici di avere lei. Se la sente di fare questa scommessa su se stesso?

"Non so se la chiamerei una scommessa con me stesso, quello che posso garantire è che io credo in me stesso e nel mio modo di lavorare e che sono venuto qui con grande ambizione. Dal primo giorno credo fermamente che siamo una squadra forte, che lotterà con tutti fino all'ultimo minuto e che renderà orgogliosi i propri tifosi. Se tutto questo si verificherà i risultati saranno una conseguenza. Pertanto non ho la necessità di fare una scommessa con me stesso, siamo qui per lavorare con convinzione, con convinzione di fare qualcosa di speciale".

Negli ultimi giorni si è parlato di Riccardi, perché sarebbe potuto entrare in una trattativa per portare Rugani alla Roma, una trattativa con la Juventus. Le chiedo se lei sarebbe disposto a sacrificare un giovane come Riccardi.

"Innanzitutto per il momento nessuno ha parlato con me di questa questione, quindi evidentemente la questione non è mai diventata concreta, altrimenti me ne avrebbero parlato, essendo io in piena sintonia con il direttore Petrachi. Per quanto riguarda il ragazzo Riccardi, è un calciatore nel quale tutti depositano grandi speranze, devo dire che all'inizio di questo precampionato è stato infortunato e non si è allenato molto con noi, pertanto ho bisogno di conoscerlo meglio. Ma indubbiamente è un calciatore che ha talento. Trovo anche ingiusto mettere così tanta pressione su un ragazzo giovane come lui, iniziare a fare paragoni con altri calciatori. È un ragazzo giovane, un calciatore giovane di talento, che deve crescere, continuare a lavorare per migliorare, anche io ho bisogno di conoscerlo meglio".

Se abbiamo capito bene, la Roma potrebbe cominciare il campionato con la stessa squadra dell'anno scorso più il portiere nuovo, che è Pau Lopez. Però senza tre che erano giocatori molto importanti della scorsa Roma, Manolas, De Rossi ed El Shaarawy. Le vorrei chiedere, e mi scusi se glielo chiedo tornando sul mercato indirettamente, è soddisfatto della squadra che le è stata messa a disposizione? E, collegandomi a questo tema, si parla di una possibile partenza di Schick: secondo lei come mai Schick ancora non è riuscito a esprimere il suo valore, il suo talento?

"Per quanto riguarda la prima questione, sono pienamente soddisfatto della rosa a mia disposizione. I calciatori hanno risposto bene nel lavoro quotidiano in allenamento, con grande apertura rispetto alle mie idee, sono contento e soddisfatto di tutti. Per quanto riguarda Schick, è chiaro che qui ha una concorrenza molto grande rappresentata da Dzeko, pertanto non è stato utilizzato moltissimo. Quello che posso dire in questo momento è che lui adesso è qui con noi, si allena e domani sarà convocato. Più in generale ci sono giocatori che necessitano di più tempo per adattarsi a quello che richiedo, altri meno. Probabilmente Schick rientra tra quelli che hanno bisogno di più tempo, ripeto, domani sarà convocato e pronto se ci sarà la necessità di schierarlo".

Quest'anno il centrocampo è cambiato molto, sia come modo di giocare, sia come uomini. Lei ha lì in mediana Pellegrini, Diawara, Cristante, Veretout. Di questi quattro, chi è quello che può fare il regista in modo migliore per il suo calcio?

"Devo confessare che questa è una zona del campo che mi procurerà, come diciamo in portoghese, un grande mal di testa. Ma un mal di testa positivo, perché sono quattro giocatori di grande qualità, di grande livello. Analizzandoli singolarmente, Veretout ha cominciato ad allenarsi da poco a causa dell'infortunio, quindi è un po' indietro fisicamente rispetto agli altri tre. Però sono sicuro che avrò sempre delle grosse difficoltà a scegliere due giocatori in questo ruolo. Detto questo, Cristante ha fatto un grandissimo precampionato, è il giocatore che ha assimilato più rapidamente le nostre idee e domani partirà titolare. Invece per quanto riguarda Pellegrini e Diawara sono arrivati più tardi ma anche loro si sono adattati rapidamente, hanno capito quello che cerchiamo da loro. Sono due giocatori molto intelligenti, tra l'altro questo è un ruolo per il quale questi centrocampisti in questa posizione sono pedine fondamentali per noi, è una zona del campo dove la concorrenza è enorme, ma è un fattore estremamente positivo per me. Sono sicuro che avrò sempre difficoltà a scegliere i due titolari su quattro perché tutti e quattro sono giocatori di grande livello".

In rosa ci sono soltanto tre esterni pure: Ünder, Kluivert e Perotti. Interverrete in quel ruolo oppure con l'arrivo di Zappacosta state pensando di spostare con continuità Florenzi davanti?

"È una possibilità, è evidente che lo abbiamo già provato in allenamento in quel ruolo, la risposta è stata positiva, quindi è una possibilità che può verificarsi".

Lei prima ha detto che la Roma sta cercando un centrale d'esperienza in grado di migliorare la qualità della rosa. È arrivato dal mercato già Mert Cetin, difensore turco, vorrei sapere se lei lo ha valutato in questi giorni di lavoro, se secondo lei può far già parte della rosa del prossimo anno o se andrà in prestito; e poi un flash su Veretout, visto che lo ha citato prima, se è pronto per essere convocato, se può giocare.

"Per quanto riguarda Veretout, sebbene non sia nelle migliori condizioni fisiche come dicevamo perché è stato fermo per un po' di tempo, sarà chiaramente convocato, e se domani lo riterrò opportuno a un certo punto potrei anche schierarlo. Per quanto riguarda invece Cetin, si tratta di una occasione, di un'opportunità che è sorta, che si è presentata, di un calciatore che era stato visto e notato da noi, dal club, e che ha delle caratteristiche fisiche che chiediamo. È chiaramente un giocatore per il futuro, vedremo che cosa succederà. Per adesso è con noi, si sta allenando con noi, sta cercando anche di capire che cosa chiediamo da lui. Come profilo è una scommessa per il futuro".

Lei ha detto che serve un difensore centrale. Si aspettava di averlo un po' prima rispetto all'inizio del campionato? E poi, siccome se ne parla molto in questi giorni, Rugani è un tipo di difensore che le piace o preferisce un profilo più esperto?

"Come ho sempre detto, non parlo di giocatori che non sono qui presenti e che non fanno parte della nostra rosa. Rugani è un buon giocatore ma non è qui, per cui non parlerò di lui come ho sempre fatto. Per quanto riguarda il difensore centrale, torno a ribadire quello che ho detto pocanzi, vogliamo prendere un calciatore che migliori la qualità della rosa e non prenderne uno giusto per aggiungere un tassello alla Rosa. Non è stato facile trovare un tassello di questo tipo, se avrei preferito averlo dall'inizio della stagione evidentemente sì, è una domanda alla quale qualsiasi allenatore, potendo scegliere, risponderebbe affermativamente, ma voglio ribadire che ho piena e totale fiducia nei difensori centrali che ho al momento a disposizione, Fazio, Jesus, Mancini e adesso Cetin e che questa è una questione che non preoccupa perché ho piena fiducia in questi calciatori".

Oltre al rinnovo di Edin Dzeko è arrivato il rinnovo di Nicolò Zaniolo. Ci racconta che giocatore sta scoprendo e che tipo di risposte si aspetta? Anche recentemente, in un'intervista, il CT Mancini ha detto che probabilmente è il giovane italiano più promettente di tutti in circolazione.

"Zaniolo è un calciatore che ha fatto un ottimo precampionato, un calciatore forte, di grande qualità, un calciatore giovane, che ha ancora bisogno di capire il gioco a livello tattico. Ma è un calciatore di grande qualità, che con certezza assoluta diventerà uno dei migliori calciatori italiani. Però come dicevo è giovane, ha bisogno di crescere, soprattutto tatticamente, ma può essere un giocatore molto importante per la nostra squadra come già lo è stato e si è rivelato in questo precampionato. Sicuramente abbiamo fiducia sul suo rendimento nel corso di questa stagione".

Alcuni tifosi sono un po' preoccupati per lo stile di gioco della Roma, che è reputato molto offensivo. Lei stesso ha detto che è un tipo di gioco molto offensivo, molto all'attacco, però la preoccupazione è che alcune squadre del campionato italiano sono molto tattiche, si chiudono molto difensivamente. Lei cosa pensa di fare per superare questo problema, qualora anche domani il Genoa si comportasse in questo modo? Poi volevo sapere come prosegue il percorso di Justin Kluivert.
"Parto dall'ultima domanda, quella che riguardava Kluivert, che è un calciatore giovane, un calciatore nel quale depositiamo tutti grande speranza, ma che ha ancora bisogno di capire meglio il tipo di gioco. Ma sta crescendo e sta sempre meglio. Per quanto riguarda invece il nostro stile di gioco, l'ho detto subito dall'inizio, vincere non basta. Voglio che la mia sia una squadra dominante, che abbia il possesso della palla, che giochi nella metà campo offensiva. Su questo punto non arretro. Conoscendo anche il campionato italiano, ritengo che la nostra squadra praticherà questo tipo di calcio nella maggior parte delle partite, quindi dovremo essere pronti a contrastare le situazioni di ripartenza degli avversari. Sicuramente voglio una squadra dominante, che giochi vicino alla porta avversaria, penso che lo faremo molto spesso, tranne in quei casi in cui l'avversario ci costringerà a difenderci di più. Però ritengo sempre che il modo migliore per difendersi è quello di farlo attraverso il possesso della palla".

Andreazzoli conosce la Roma e ha un'idea di calcio offensiva e davanti ha due calciatori veloci come Kouame e Pinamonti. Volevo chiederle se è preoccupato dalle caratteristiche di gioco della squadra genoana e dagli attaccanti rossoblu. 
"Il Genoa è una squadra forte nel suo complesso, molto abile nelle ripartenze veloci arrivando rapidamente a giocare sui suoi due attaccanti. Abbiamo analizzato questo avversario, sono convinto che la squadra darà una risposta positiva soprattutto nelle situazioni di perdita di palla e quindi nelle ripartenze avversarie. Conosciamo bene questo avversario, abbiamo lavorato bene su tutta la parte strategica, tattica, sono sicuro che domani la squadra sarà pronta a dare una risposta positiva contro un avversario che è forte e anche esperto".

Quando lei ha parlato di un difensore centrale di qualità ed esperienza, veloce, a me il primo nome che è venuto in mente è Manolas, che è un giocatore che dalla Roma è stato venduto per necessità, perché la squadra non si è qualificata per la Champions, i bilanci ormai nel calcio sono la cosa più importante. Lei pensa che il suo cammino alla Roma sarà legato necessariamente all'arrivo nei primi quattro, per cui alla qualificazione alla prossima Champions, o pensa che avrà tempo e la pazienza di poter lavorare su un programma più lungo anche se non dovesse riuscire a raggiungere la Champions League?
"Gli allenatori vivono di risultati, anche io dovrò presentare dei risultati per soddisfare le ambizioni del club e dei tifosi. So che le aspettative sono alte, ma sono estremamente fiducioso per quella che sarà la stagione della Roma. Poi i risultati parleranno da sé. Ho due anni di contratto più uno e come ho già avuto modo di dire spero di poter restare alla Roma per molto tempo, molto a lungo".


Allenamento Roma, rifinitura in vista del Genoa

Rifinitura per la Roma in vista del match di domani sera contro il Genoa.
A Trigoria i giallorossi hanno iniziato in sala video con lo studio degli avversari. In seguito tutti in campo per la parte tattica e la partitella finale 11 contro 11.
Si è allenato con i compagni anche il neo acquisto Cetin, che però domani non potrà essere convocato per via di alcune pratiche burocratiche da ultimare riguardanti il suo trasferimento alla Roma.


I 21 convocati da Andreazzoli per la sfida contro la Roma

Sono stati resi noti i rossoblu del Genoa che sfideranno domani la Roma all'Olimpico. Mister Andreazzoli ha scelto 21 giocatori. Questa la lista pubblicata sul sito genoacfc.it:

Zapata 2, Barreca 3, Criscito 4, Romulo 5, Lerager 8, Sanabria 9, Kouamè 11, El Yamiq 13, Biraschi 14, Jagiello 15, Romero 17, Ghiglione 18, Pandev 19, Schone 20, Radovanovic 21, Marchetti 22, Favilli 30, Rovella 65, Jandrei 93, Radu 97, Pinamonti 99.


I 21 convocati da Fonseca per il Genoa. Out Perotti

Mister Fonseca ha diramato la lista dei convocati che sfideranno domani il Genoa. Sarà assente Perotti, che ha riportato un problema muscolare durante l'allenamento. Ecco i 21 giocatori scelti dal mister:

Portieri: Pau Lopez, Mirante, Fuzato

Difensori: Zappacosta, Jesus, Kolarov, Santon, Fazio, Mancini, Florenzi

Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, Veretout, Zaniolo, Pastore, Diawara

Attaccanti: Dzeko, Schick, Ünder, Antonucci, Kluivert.

 


Serie A, 1-0 della Juventus a Parma

E' cominciato il campionato di Serie A, aperto dalla sfida del Tardini tra Parma e Juventus.
Ad avere la meglio sono stati i bianconeri, che hanno vinto 1-0 grazie alla rete di Chiellini al 21'. Il centrale difensivo si trova al posto giusto nel momento giusto e devia in rete la conclusione di un compagno a seguito di un corner. Annullato anche un gol a Cristiano Ronaldo per fuorigioco.


Serie A, valanga di gol tra Fiorentina e Napoli, Vincono gli azzurri 4-3

E' terminato con il risultato di 4-3 per il Napoli il primo anticipo serale di Serie A, giocatosi al Franchi di Firenze.
In vantaggio però sono passati i viola con il rigore di Pulgar al 9'. Il Napoli risponde con un uno-due firmato da Mertens (38') ed Insigne su rigore al 43' (rigore molto dubbio).
Nella ripresa la Fiorentina pareggia al 52' con Milenkovic di testa sugli sviluppi di un corner, ma Callejon quattro minuti più tardi riporta in vantaggio i suoi.
Un copione che si ripete anche al 65' con Boateng che rimette il rusltato in parità, ma sempre Callejon al 67' trova la via giusta per servire Insigne che di testa chiude il risultato sul 4-3 in favore del Napoli.


Roma-Genoa, sarà Calvarese a dirigere la prima stagionale. Bilancio positivo per i giallorossi, ma la vittoria manca dal 2018

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Gianpaolo Calvarese, fischietto della sezione di Teramo, dirigerà Roma-Genoa, prima uscita stagionale della nuova Roma di Paulo Fonseca. Domani, ore 20:45 allo Stadio Olimpico, il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Liberti e Cecconi, mentre il IV uomo sarà Ros. VAR e AVAR rispettivamente Fabbri e Passeri. 

I PRECEDENTI – Positivo il bilancio della Roma con l’arbitro abruzzese, che ha diretto i giallorossi quindici volte con un totale di nove vittorie, cinque sconfitte e un solo pareggio. L'ultimo incrocio risale al 31 marzo scorso, la sconfitta con il Napoli 4-1. L’ultimo successo, invece, risale alla partita contro il Chievo-Verona della stagione 2017/18, vinto dai giallorossi per 4-1 grazie alle reti di SchickEl Shaarawy e la doppietta di Dzeko. Gli insuccessi, oltre l'ultimo con gli uomini di Ancelotti, si registrano in casa del Palermo (match del 30 marzo 2013), all’Olimpico con la Sampdoria (16 marzo 2015) e contro l’Atalanta a Bergamo. La partita, datata novembre 2015, ha visto i giallorossi uscire sconfitti per 2-0, subendo il gol del Papu Gomez e il rigore di Denis. Il match finì con tre uomini in meno, Maicon per la Roma e Stendardo e Grassi per i padroni di casa, espulsi entrambi nel finale di partita. In Coppa Italia, invece, Calvarese ha arbitrato la vittoria sulla Sampdoria per 4-0 – gol di Dzeko, El Shaarawy e doppietta di Nainggolan – e la sconfitta contro il Torino, entrambi ottavi di finale datati 2017. Il fischitto abruzzese ha diretto in carriera un solo Roma-Genoa, datato gennaio 2014, che ha visto il successo schiacciante dei giallorossi, usciti vittoriosi per 4-0 con Rudi Garcia in panchina. Le reti furono di Florenzi, Totti, Maicon e Benatia.

Decisamente negativo, invece, il bilancio del Genoa con Calvarese. Per i rossoblù si contanto, in nove precedenti, cinque sconfitte, tre pareggi e un solo successo.


Mercato in riserva

IL MESSAGGERO - CARINA - Fonseca aspetta ancora il suo difensore. A Trigoria scommettono forte su Cetin. Da capire se al turco si aggiungerà Rugani. C'è infatti da registrare una frenata nella trattativa, dovuta alla mancata intesa tra la Roma e la Juventus. Perché quella del difensore, oltre ad essere un'operazione volta a supplire le carenze tecniche del reparto arretrato giallorosso, andrebbe a sistemare anche i conti dei due club. A Trigoria, considerando che nel campo delle plusvalenze quello che viene incassato può essere messo subito a bilancio mentre il costo di quanto viene speso è ammortizzato secondo gli anni di contratto che vengono proposti al giocatore, stanno cercando di fare in modo che l'acquisto del difensore gravi il meno possibile sul bilancio del prossimo anno. E al momento non c'è convergenza sui valori da dare a Riccardi e Celar, che entrerebbero nell'affare.

Se per il talento della Primavera la distanza è esigua (10 la richiesta, 9 la proposta), per l'attaccante in prestito al Cittadella balla qualche milione. Il che va influire sulla valutazione finale di Rugani che la Roma vorrebbe abbassare intorno ai 24 milioni mentre la Juventus propende alzare intorno ai 30. E se queste divergenze si sommano alle perplessità di Fonseca, ecco spiegato lo stallo. Non trovano invece conferme i dubbi circolati ieri dei due calciatori al trasferimento. Tradotto: la frenata riguarda esclusivamente il mancato accordo tra le società sulla valutazione complessiva del difensore e quelle singole dei due giovani. Non sulla formula di pagamento che, qualora venisse registrato l'happy end, sarebbe prestito con obbligo di riscatto. Considerando che la Juventus anticipa il suo debutto domani (a Parma, ore 18) e la Roma gioca invece contro il Genoa domenica sera, i due club hanno rimandato le discussioni alla prossima settimana. Di certo, quello che sembrava un affare in dirittura d'arrivo ora è tornato in bilico. Almeno sul versante entrate (Rugani), meno su quello uscite (Riccardi). Se anche la trattativa con la Juventus dovesse saltare, l'intento a Trigoria è di cedere il 18enne entro il 2 settembre.

ATTACCANTE DI SCORTA - Petrachi è però alle prese anche con le cessioni. Se per Defrel è ancora tutto in gioco con Sampdoria, Sassuolo e Spal che non arretrano di un passo, a Trigoria attendono mosse ufficiali per Schick. Il Lipsia s'è mostrato interessato superando al momento il Borussia Dortmund. Se il ceco parte, la Roma ha riallacciato i rapporti con Kalinic. Il croato infatti era stato offerto dall'agente Ramadani poco prima di Ferragosto, nell'ambito della trattativa per il rinnovo di Under. Il ds salentino, una decina di giorni fa, aveva preso tempo convinto di poter arrivare ancora a Mariano Diaz. La pista legata all'attaccante del Real Madrid s'è però complicata e così, mercoledì sera, la Roma ha riallacciato i contatti. Il giocatore ha molte richieste sia in Spagna (dove spicca l'Espanyol) che in Italia, essendo stato offerto a diversi club di serie A. Ora, a fronte dell'apertura della Roma, ha dato priorità ai giallorossi. Petrachi è disposto a prendere l'ex viola con la formula del prestito, alla quale abbinare il solito diritto di riscatto. Non l'obbligo, a meno che la spesa non sia esigua. Kalinic ha un contratto con l'Atletico Madrid sino al 2021 e guadagna 2,5 milioni. Costa invece poco meno di due lo stipendio di Zappacosta alla Roma. Confermata ieri da De Sanctis la curiosa formula con la quale è stato stipulato il prestito dell'ex granata («Fino a gennaio con possibilità di estenderlo sino a giugno»): «Il rinnovo è automatico se non dovessero arrivare condizioni eccezionali che riguardano il mercato bloccato del Chelsea in entrata». Un esempio? Un infortunio degli attuali titolari. Meglio non pensarci.


Campionato rischiatutto

IL MESSAGGERO - TRANI - Esce di scena, pure per sua scelta, il miglior risultatista italiano del momento (ultimo lustro): Massimiliano Allegri fa il disoccupato da pentacampione. Sul petto 5 scudetti consecutivi (e 4 coccarde della Coppa Italia di fila e 2 della Supercoppa italiana). E, comunque, 2 finali di Champions raggiunte nel suo quinquiennio di successo in bianconero. Lo sostituisce, soprattutto per la virata di chi fino a oggi ha sostenuto che vincere è l'unica cosa che conta, il giochista principe del nostro calcio: Maurizio Sarri arriva a Torino dopo aver alzato il 1° trofeo in carriera. In Inghilterra, con il Chelsea, ha conquistato l'Europa League. La polmonite gli toglie le prime 2 partite, al Tardini contro il Parma e allo Stadium contro il suo Napoli: resta a casa in convalescenza. Ma la serie A riparte proprio dallo storico avvicendamento sulla panchina più prestigiosa. E il passaggio di testimone è simbolico per l'intero movimento: ovunque gli allenatori, da Nord a Sud, vogliono rischiare di più. Su input dei club che li hanno chiamati. Il messaggio è intrigante: il pubblico merita di divertirsi. Il cambiamento è in corso.

NUOVA ERA - Roberto Mancini, insistendo sul 4-3-3 e sulla qualità, ha indicato la via da Coverciano: la Nazionale, in 13 partite della sua gestione, ha riportato l'entusiasmo dopo il flop mondiale di Gian Piero Ventura. Il campionato si è adeguato. Seguendo il ct, le nostre società hanno preparato la rivoluzione. Autentica. Bisogna osare di più, imitando i paesi calcisticamente che sono nel futuro da un pezzo. Evoluti e quindi d'esempio. Il collettivo che premia il singolo. L'organizzazione che caratterizza ogni squadra. Identità e personalità. Attacco e non difesa. L'Italia vuole specchiarsi e piacersi. Le big, dalla Juve in giù, ci provano. Bisogna sostenerle. In tribuna i tifosi e, ancora di più, i dirigenti in ufficio. Senza litigare ancora su che cosa sia meglio tra la bellezza del gioco e l'essenzialità del punteggio.

AMPIO CONSENSO - Gli sfidanti principali della Juve sono Carlo Ancelotti e Antonio Conte. Loro hanno sempre puntato sull'organizzazione. Ma vogliono andare oltre, alzando il baricentro rispettivamente del Napoli e dell'Inter. Ancelotti lascerà il 4-4-2 per il 4-2-3-1: dentro 4 attaccanti. Conte, con il suo 3-5-2, andrà all'assalto con intermedi offensivi come Barella e Sensi. E chissà se avrà pure Vidal. Più ingombrante il ruolo di Marco Giampaolo nel Milan e di Paulo Fonseca nella Roma. Il club rossonero ha scelto Giampaolo per il suo 4-3-1-2 propositivo: Suso trequartista dietro alle 2 punte, difensori e centrocampisti coinvolti nel palleggio. A Trigoria, invece, hanno puntato su Fonseca proprio per lo stile di gioco con cui griffa il suo 4-2-3-1: difesa altissima, mediani-incursori e rombo offensivo con 4 attaccanti costantemente in pressing. Calcio in verticale. E coraggioso, come ripete spesso il portoghese. E come è stato quello della Lazio di Simone Inzaghi, con il solito 3-5-2: gol a raffica sotto il segno di Correa.

GRUPPO ALLARGATO - La serie A, insomma, abbandona la paura. La rottura è con il passato: cancellato dalla lavagna nello spogliatoio il tatticismo. Meglio la strategia. In atto il tentativo per la spallata al vecchio che non avanza, soprattutto quando le squadre italiane varcano il confine. Adesso, però, serve più pazienza e meno prudenza. L'Atalanta di Giampiero Gasperini, con il suo 3-4-3, si è già fatta apprezzare per il comportamento di squadra. Il Torino di Walter Mazzarri, con il 3-5-2, è più efficace perché spavaldo. La Fiorentina di Vincenzo Montella, riproponendo il 4-3-3 palla a terra, pensa più alla costruzione che alla distruzione. Il Bologna di Mihajlovic non abbandona il 4-2-3-1 usato per la rimonta straordinaria nell'ultimo torneo.

PROVINCIA RICCA - Non è questione di classifica ma di spirito. Basta pensare al Sassuolo di Roberto De Zerbi: il suo 4-3-3 è creativo. Come quello della Sampdoria di Eusebio Di Francesco. Ma va seguito anche chi predica calcio con il 4-3-1-2: il Cagliari di Rolando Maran che ha talento a centrocampo e davanti, il Genoa di Aurelio Andreazzoli che si sposta spesso nella metà campo avversaria, il Brescia di Eugenio Corini che ha in più la potenza di Balotelli e il Lecce di Fabio Liverani che non sventola certo la bandiera del difensivismo.


Lo spavaldo e l'ambizioso: ecco Cetin e Zappacosta

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Uno spera che nel giro di qualche tempo si eviti di fare paragoni con i grandi della difesa e si parli solamente di lui, l'altro è pronto ad accettare una sana rivalità con Alessandro Florenzi: si tratta di Mert Cetin e Davide Zappacosta, intervenuti nella giornata di ieri nella consueta conferenza stampa di presentazione che va in scena a Trigoria per i nuovi acquisti. Il turco vestirà la maglia numero 15, casacca numero 2 scelta invece dal terzino ex Toro.

Zappacosta è in cerca di riscatto dopo un'annata deludente: accordo trovato con la Roma e prestito di sei mesi che potrà essere prolungato ad un anno. L'obiettivo del terzino è di restare nella capitale molto di più.