Under, lesione al bicipite femorale della coscia

Cengiz Under, rientrato a Roma dal ritiro con la nazionale turca, è stato visitato dallo staff medico giallorosso che ha confermato la lesione al bicipite femorale della coscia destra. La prossima settimana il giocatore svolgerà degli esami per conoscere dettagliatamente entità dell'infortunio e prognosi. L’ipotesi più ottimistica è uno stop di 15-20 giorni, ma Under rischia di stare fuori circa un mese.


Under 21, Zaniolo titolare nel match contro la Moldavia

L'Italia Under 21 è impegnata questo pomeriggio in un match amichevole contro la Moldavia. Il calcio d'inizio è previsto alle 18:30 e, tra gli 11 titolari scelti dal CT Nicolato, figura anche il giallorosso Nicolò Zaniolo


Tottenham, Arsenal e Bayern Monaco non perdono di vista Ünder

Cengiz Ünder, attaccante della Roma, continua ad essere nel mirino di TottenhamArsenal Bayern Monaco, con gli Spurs particolarmente interessati all'esterno turco. A riportarlo è il Sun.


La proposta delle Leghe per le Coppe europee

CALCIOEFINANZA.IT - L’European Leagues, l’Associazione delle leghe europee che rappresenta più di 950 club in 29 paesi in tutta Europa, ha presentato oggi i propri principi per contribuire alla riforma e al miglioramento delle competizioni europee per club a partire dal 2024.

Sono stati identificati 3 punti chiave per il futuro delle coppe europee per club:

  • Proteggere i campionati nazionali
  • Aumentare la partecipazione
  • Distribuzione finanziaria più equa

Questi punti di partenza sono fondamentali per iniziare una nuova era di cooperazione con l’UEFA per trovare un accordo con i diversi portatori di interesse del calcio sul format, sull’accesso, la distribuzione finanziaria, la solidarietà, il calendario e il sistema di coefficienti di club che sono i principali elementi che definiscono le competizioni europee per club.

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Fonseca sbatte le ali

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Paulo Fonseca ha un compito su tutti, cioè trovare l'equilibrio di squadra. Partendo da un presupposto, sul quale fonda ormai da tempo il suo modo di giocare: gli sterni alti non sono ali vere e proprie, ma calciatori con caratteristiche più da trequartisti. Ovvero, devono stazionare dentro il campo, tipo mezze ali alte, lasciando spazio agli esterni bassi di salire. Quindi: i due laterali devono giocare vicino al trequartista centrale e al centravanti, cercare la porta e inserirsi in area di rigore. Ecco perché Zaniolo è perfettamente in grado di stare largo, così come Mkhitaryan oppure lo stesso Pastore, che in queste due partite è stato impiegato nella linea dei trequartisti, esterno sinistro e non centrale, oppure, quando sarà, Perotti. In questo modo - a differenza di quanto succedeva con Di Francesco - è più facile sfruttare le mezze punte e un po' meno le ali. Di esterni puri, Fonseca ha a disposizione Under e Kluivert: più adatto il turno che non l'olandese per questo tipo di calcio.

APPLICAZIONE TATTICA - Entrambi dovranno studiare e adattarsi, ma in futuro sarà più facile vedere Cengiz titolare che non Kluivert (a meno di casi di emergenza come in queste prime due partite). Nel giro dei trequartisti potrà entrare a far parte anche Dzeko, che in pratica lo fa già: in questo caso, il centravanti sarà/sarebbe Kalinic. Immaginiamo un quartetto offensivo di quel tipo: Under, Zaniolo, Mkhitaryan e Dzeko. Oppure: Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan. E ancora: Zaniolo (o Under), Mkhitaryan, Florenzi. E così via. Di soluzioni, là davanti ce ne sono. E' chiaro che con Pellegrini spostato in avanti, nei due di centrocampo potrebbe trovare spazio Diawara al fianco di Veretout o Cristante. Quest'ultimo, trequartista nell'Atalanta, potrebbe addirittura trovare spazio nel quartetto offensivo, più da centrale che non da laterale. Stesso discorso vale per Pastore, che Fonseca considera e ha considerato per queste due partite. Dipenderà ovviamente dalle sue condizioni fisiche e dal fatto che, dopo la sosta, Fonseca avrà a disposizione Mkhitaryan. Che in questo momento non c'è perché impegnato con la sua Nazionale. Dal ritiro dell'Armenia, l'ex Arsenal ha già sparato i proclami stagionali. «Sono molto felice del mio passaggio alla Roma. Il club mi ha spiegato gli obiettivi della stagione: riportare la squadra in Champions, raggiungere la finale di Europa League e vincere la Coppa Italia. Con Fonseca faremo bene».


Il romanista Mkhitaryan: «Niente paura, crediamoci»

GAZZETTA DELLO SPORT - E' l'ultimo acquisto arrivato in casa giallorossa, Henrik Mkhitaryan, a raccontare le circostanze del suo trasferimento dall'Arsenal nella capitale ed i propositi per la stagione appena cominciata, prima della sfida della sua Armenia contro l'Italia di Roberto Mancini: «Quando ho capito che avrei trovato poco spazio a Londra e si è aperta la prospettiva della Roma, mi sono buttato. Sono sicuro che faremo bene. Chiamatemi Miki… Voglio tornare subito in Champions, arrivare in finale di Europa League e magari vincere la Coppa Italia. Ho sentito Fonseca solo per telefono e mi sono perso il derby perché ero in Inghilterra. Non vedo l’ora di iniziare la nuova avventura con la Roma, ma ora mi concentro sulla Nazionale. L’Italia mi ha impressionato contro la Grecia. Ha vinto senza concedere nulla» (...)


Pallotta valuta la ricapitalizzazione, il Qatar alla finestra

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Si parla di circa 90 milioni da versare, se si può, entro dicembre, utili comunque a irrobustire il prossimo bilancio. Intendiamoci, nessun obbligo stringente, ma solo un modo per provare a dipendere meno dalle prossime plusvalenze, considerando lo sforzo di ristrutturazione che sta facendo tutta la dirigenza, a partire dalla riduzione del monte ingaggi di circa il 20%.

Sul piano dei sogni, invece, ci sono da registrare le parole espresse ieri dall’ambasciatore del Qatar in Italia, Abdulaziz Ahmed Almalki Aljehni, a margine della presentazione del logo del Mondiale 2022. «L’ambasciata è felice del rapporto di sponsorizzazione che si è creato tra la Roma e la nostra nazione. In più a me piace la Roma, sono un loro tifoso e quindi sono doppiamente lieto». E quando gli viene chiesto di un possibile interesse del fondo sovrano per l’acquisizione del club, l’ambasciatore risponde cortese: «Tutto è possibile. Al momento non sono a conoscenza se ci sia in ballo qualcosa tra la Roma ed il Qatar, ma se in futuro ce ne sarà la possibilità, la mia nazione coglierà l’occasione. Lo stato è molto attento ad investire nei progetti dove c’è dietro un potenziale, in ogni ambito, che siano sportivo, industriale, economico o militare non fa differenza, perché noi lavoriamo sotto ogni tipo di aspetto. Se l’acquisto della Roma sarà un buon affare, il Qatar farà la sua proposta» (...).


Mkhitaryan: piedi brasiliani, cuore italiano. Pronto a far male

CORRIERE DELLA SERA - (...) Il papà del nuovo giocatore della Roma si trasferì in Francia a Valence, con il figlio piccolissimo, nato appena un mese e mezzo dopo il grande terremoto che sconvolse Yerevan. Hamlet Mkhitaryan era uno dei più forti calciatori del suo Paese e la squadra, in terza divisione, gliela trovò Jean Djorkaeff, che con la Francia aveva giocato i Mondiali del 1966. Il legame tra le due dinastie iniziò lì, con la grande comunità armena di Lione sullo sfondo e si rafforzò quando Hamlet morì per un tumore al cervello e la famiglia (Henrikh aveva sette anni) tornò in Armenia, dove Mkhitaryan junior sarebbe diventato il più forte calciatore di sempre tra quelli nati nel suo Paese.

(...) In questa terra dalla quale partivano quasi tutti, Mkhitaryan è rimasto fino ai vent’anni. Ma da tredicenne trascorse quattro mesi in Brasile, in uno stage al San Paolo, dove affinò la propria tecnica, imparò il portoghese (parla sei lingue, tornerà utile con Fonseca alla Roma) e si mise in testa d’essere «mezzo armeno e mezzo brasiliano». I suoi idoli erano Djorkaeff, Zidane e poi Kakà, mentre la sua patria calcistica (nonostante 84 partite e 27 gol con l’Armenia) è cambiata più volte: prima la gavetta allo Shakthar, poi la consacrazione a Dortmund e quindi United e Arsenal, tra alti e bassi dovuti anche agli infortuni, hanno plasmato un uomo assist che ha ancora anni buoni davanti. A maggio Mkhitaryan è rimasto a casa dalla finale di Europa League contro il Chelsea perché si giocava a Baku in Azerbaijan, Paese in guerra con l’Armenia per il Nagorno Karabakh. La sicurezza sembrava garantita, ma Henrikh, che ha una madre che lavora ai vertici della Federazione armena e una sorella all’Uefa, non se l’è sentita (...).


A Trigoria come al college: ecco il liceo all'americana

GAZZETTA DELLO SPORT - (...) Già da qualche anno, in collaborazione con l’Istituto Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II di Ostia il club ha avviato un’iniziativa, riconosciuta dal Ministero, di Liceo Scientifico con indirizzo sportivo. Da ieri, però, la Roma ha aggiunto un tassello in più. E non è un tassello da poco perché il liceo, riservato ai tesserati del club, avrà una sede distaccata all’interno del centro sportivo di Trigoria.

Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente Pallotta, che richiama al sistema formativo dei college americani perché ai ragazzi che non vanno bene a scuola, o fanno assenze ingiustificate, poi viene impedito di giocare. E loro, che hanno compreso benissimo lo spirito, a volte si autodenunciano quando sanno di non essere stati esattamente irreprensibili: «Segno che hanno capito il messaggio che vogliamo lanciare», sorride il vice presidente Baldissoni. E’ lui a presentare l’iniziativa sul prato adiacente all’Istituto, insieme al professor Ottavio Di Paolo, responsabile del progetto, e alla dottoressa Anna Carbonara, rappresentante del Ministero. Con loro anche Massimo Tarantino, il responsabile del vivaio, e Bruno Conti, bandiera del club e responsabile delle Academy Italia.

La nuova sede nasce all’interno di un casale abbandonato, completamente rimesso a nuovo, con una palestra all’avanguardia e, presto, anche un campo da calcio. Le aule non sono enormi, ma modernissime, con lavagne elettroniche e colori che richiamano, ovviamente, alla Roma. C’è uno sportello di formazione universitaria e c’è, soprattutto, la possibilità di essere seguiti a 360 gradi. Nessun club di Serie A ha all’interno del proprio centro sportivo classi, palestre, campi, ristoranti e convitto, cioè tutto quello che serve ai ragazzi per la formazione sportiva e scolastica (...).

Lo scorso anno erano 64, tutti promossi, ma in passato c’è stato anche qualche alunno bocciato: «I numeri dicono che sono in diminuzione, anno dopo anno», spiega Baldissoni. «Questa iniziativa ha rappresentato fin dall’inizio per noi una grande responsabilità. Chi ha a che fare con un settore giovanile sa che diventa complice del sogno di tanti ragazzi, pur essendo consapevoli che le statistiche spesso sono brutali perché sono molto pochi quelli che poi vivono di calcio. Noi vogliamo garantire che al termine di questo percorso ci possano essere le basi per mettere a frutto quello che è stato imparato, non solo nel calcio» (...).


De Moraes ci ha lasciati, la Roma vicina alla famiglia

Danilo Feliciano de Moraes, figlio dell' ex terzino della RomaMarcos Cafù, è stato colto da un infarto mentre giocava a pallone a casa della sua famiglia a San Paolo. Il ragazzo si sarebbe sentito male dopo pochi minuti che giocava: trasportato all'ospedale di San Paolo, i medici non sono riusciti a rianimarlo. La Roma ha espresso tutto il suo coroglio attraverso un messaggio su twitter.


Pallotta non molla: altri soldi nella Roma

IL TEMPO - AUSTINI - Non molla. Anzi, rilancia. Mentre il progetto stadio non vede ancora la luce, le voci su presunte - e al momento fantasiose - trattative per la cessione della Roma non si stoppano, la Curva Sud lo contesta e forze più o meno oscure della città lo spingono a farsi da parte, James Pallotta non ha la minima intenzione, ad oggi, di cedere il timone del club. L'ultima prova è - secondo quanto risulta a Il Tempo - una disponibilità già espressa dal presidente a varare il terzo aumento di capitale della sua gestione, giunta al nono anno. Nella prima settimana di ottobre il cda di As Roma si accinge ad approvare un altro bilancio in perdita, nonostante 130 milioni circa di plusvalenze realizzate sul mercato e i 70 milioni ricavati dalla partecipazione alla Champions. Con la prospettiva di un'annata in cui la squadra non giocherà la coppa più ricca, i conti peggioreranno ancora visto che nel frattempo il presunto taglio dei costi è rimasto un obiettivo solo a parole.

E allora la prossima assemblea dei soci potrebbe essere l'occasione giusta per parlare della ricapitalizzazione che potrebbe materializzarsi durante il 2020, dopo la chiusura dell'esercizio aperto a luglio. Da quando ha iniziato l’avventura in giallorosso, la proprietà americana ha investito oltre 300 milioni di euro fra acquisto del club, primo aumento di captale condiviso con Unicredit, quote della banca successivamente rilevate da Pallotta&Co. I vari finanziamenti soci garantiti negli anni per consentire alla Roma di sostenere i costi e quasi 90 milioni spesi per progettare uno stadio rimasto su carta. Il secondo aumento di ca- pitale made in Usa si è chiuso a giugno 2018 per un conto di 100 milioni di euro, che ha portato la proprietà americana a detenere complessivamente l'82.16% delle azioni di As Roma.

Ma il «piatto piange» di nuovo e il patrimonio netto è sceso a 7.5 milioni circa dopo l'ultima assemblea straordinaria degli azionisti, alla quale il cda aveva chiesto di utilizzare integralmente le riserve sovrapprezzo azioni, legali e azionisti per coprire le perdite di 233 milioni di euro, registrate alla chiusura della trimestrale al 31 marzo. Intanto gli americani hanno ristrutturato il debito accumulato con Goldman Sachs collocando il bond da 275 milioni sul mercato di Vienna. E a breve la società si accinge a ridiscutere anche il contratto di locazione di Trigoria, per abbassare il canone e rinviare il pagamento della maxi-rata finale. Inutile dire che l'unico vero strumento alternativo agli aumenti di capitale e alle varie operazioni finanziarie resta la costruzione dello stadio di proprietà, che garantirebbe una crescita dei ricavi nel giro di pochi anni. Pallotta dovrebbe tornare a Roma a fine settembre, dopo oltre un anno di assenza, per capire se il progetto sarà finalmente sbloccato.

In caso contrario, farà una causa milionaria al Campidoglio e valuterà seriamente di avviare l'iter per l'impianto a Fiumicino. Il piano B è reale e dimostra che Pallotta si immagina ancora proprietario della Roma anche se saltasse l'operazione Tor di Valle. Al momento di emiri e oligarchi non c'è traccia concreta e poco spostano le dichiarazioni dell’ambasciatore del Qatar in Italia: «Tutto è possibile -ha detto AI Jehani ad affaritaliani.it - al momento non sono a conoscenza se c'è in ballo qualcosa tra la Roma ed il Qatar ma se in futuro ci sarà la possibilità, la mia nazione coglierà l'occasione. Se sarà un buon affare, il Qatar farà la sua pro- posta». Si attendono i fatti.

 

 


Mkhitaryian: qui per arrivare quarti e in fondo alle due coppe

IL TEMPO - BIAFORA - Spinazzola punta con decisione il Sassuolo. Il terzino sinistro della Roma, fermato da una distrazione al bicipite femorale, sta continuando a lavorare a parte (recupero programmato per Fazio), ma ha davanti a sé l'obiettivo di aggregarsi al gruppo nei giorni che precedono la terza giornata e strappare la convocazione. Chi vuole essere in campo dal 1° contro i neroverdì è il neo-acquisto Mkhitaryan, che ha parlato dal ritiro dell'Armenia alla vigilia della sfida all'Italia: «Sono molto felice, il club mi ha spiegato gli obiettivi della stagione: riportare la squadra in Champions, raggiungere la finale di Europa League e vincere la Coppa Italia», Sicuramente con il Sassuolo non ci sarà Schick, passato al Lipsia: «A Roma non mi sentivo completamente felice, avevo bisogno di cambiare. Ho pagato gli Infortuni, le grandi aspettative e la pressione». Niente Roma anche per Lovren: «Il Milan mi ha contattato, mai giallorossi sono stati i più insistenti. La trattativa però non è andata a buon fine e non ho voluto forzare. Non merito di essere ceduto in prestito». Intanto oggi alle 12.30 a Trigoria sara presentato Kalinic: al suo fianco non ci sarà Petrachi, in vacanza dopo il mercato.