Lady Zaniolo insultata: lei risponde

IL TEMPO - BIAFORA - Una delle pochissime note stonate della sfida tra Roma e Lazio sono stati i cori insultanti rivolti alla madre di Zaniolo, intonati sia nel pre-partita che dopo un fallo da ammonizione commesso a metà campo dal figlio Nicolò, e la conseguente risposta del classe 1999, che ha replicato con un gestaccio rivolto alla Tevere. Al termine della gara è arrivata su Instagramla reazione di Francesca Costa, mamma del giovane giallorosso: “Agli insulti cantati da individui così educati le cui madri saranno orgogliose di loro, tu hai risposto… Sul campo nel miglior modo possibile, uomo partita Sky. E la mamma di Zaniolo è così orgogliosa di essere tua mamma che non serve dire altro. Avanti così, tu sei vita”. Nessuna replica social di Zaniolo, che ha postato soltanto dei cuori sotto il post della madre e una frase dell’inno di Fiorini sul proprio profilo.


Fonseca: "Abbiamo dato la vita"

IL TEMPO - BIAFORA - Il debutto nel derby, nonostante il pareggio finale, ha lasciato moderatamente soddisfatto Fonseca. Il tecnico quarantaseienne è apparso sereno per la prestazione della sua Roma, in una partita che ha visto numerose occasioni per entrambe le squadre, ed è convinto che i suoi ragazzi abbiano dato il massimo sul campo: “Per chi ama il calcio è stata una partita straordinaria, un vero privilegio parteciparvi. Le due squadre si sono rispettate, hanno creato tantissime occasioni da gol e grande spettacolo. Abbiamo lasciato qualche anno di vita in campo, è stata una bella sfida e un inno al calcio. Non è il risultato che volevamo ma abbiamo affrontato una squadra forte che si è dimostrata tale”. Ovviamente il tecnico portoghese, elettrizzato per l’atmosfera dello Stadio Olimpico, non può non riconoscere che ci siano alcune situazioni tattiche da sistemare: “In alcuni momenti siamo stati obbligati ad abbassare le nostre linee per merito della Lazio quindi Dzeko è rimasto più isolato nella nostra uscita palla. Loro ci hanno creato più problemi sulla fascia sinistra. Nel pressing non siamo stati sempre efficaci ma non è facile pressare una squadra che imposta sempre a tre. Abbiamo optato per restare un po’ più compatti, l’infortunio di Zappacosta ci ha obbligato a ripensare ad alcune cose”. Fonseca, che ha fatto chiaramente intendere come il mercato sia ancora aperto, ha voluto però evidenziare anche i progressi visti rispetto al match con il Genoa della scorsa settimana: “Abbiamo migliorato la fase difensiva, la squadra è stata più compatta, abbiamo cercato di correggere qualcosa, come chiede il campionato italiano che è molto esigente. Mi è piaciuto come la squadra si è comportata centralmente e come ha gestito le giocate in profondità. Mercato? Ci stiamo lavorando e contiamo che ci siano novità da qui alla fine”. Nulla da recriminare anche nelle parole di Mancini: “E’ stato un derby giocato a viso aperto, faceva molto caldo. Non abbiamo mai pensato di perdere, perché loro hanno preso dei pali ma anche noi. Ogni volta che andavamo su avevo la sensazione che potevamo segnare. La condizione era quella che era e l’importante era non perdere e ci siamo riusciti. Al ritorno dalle nazionali la rivedremo e cercheremo di migliorare in tante cose. Siamo all’inizio e dobbiamo farlo per fare un’ottima stagione”. Anche capitan Florenzi è contento dello spirito dimostrato dalla squadra: “Ripartiamo da questo gruppo che ha lottato in campo con orgoglio e da chi dagli spalti ci ha sostenuto con passione. Tutti assieme per riportare il nome di Roma in alto”.


Roma, doppio colpo finale: presi Kalinic e Mkhitaryan

IL TEMPO - BIAFORA - Esce Schick, entrano Kalinic e Mkhitaryan. Sono queste le operazioni portate a termine dalla Roma nel penultimo giorno di mercato, oltre all'acquisto
di Plesnierowiez, difensore del Lech Poznan che si aggregherà alla Primavera. Il ds Petrachi ieri, poco dopo il triplice fischio del derby, ha trovato un accordo con il Lipsia per la cessione dell'attaccante ceco in prestito oneroso con diritto di riscatto a 28 milioni. Al suo posto arriva in giallorosso Kalinic dell'Aletico Madrid, sbarcato ieri sera a Fiumicino
alle 23.45. Effettuata la doppia trattativa relativa al centravanti di riserva, gli sforzi della Roma si concentreranno completamente sull’esterno d'attacco. Sfumata definitivamente la
possibilità di arrivare a Mateus Vital del Corinthians, Petrachi è riuscito in extremis a prendere in prestito con diritto di riscatto (stessa formula di Kalinic) il fantasista armeno Mkhitaryandall'Arsenal. Il classe 1989, salvo intoppi finali sbarcherà e sosterrà le visite mediche subito dopo Kalinic. In uscita si cercherà poi di piazzare Gonalons, sondato dal Granada e dallo Strasburgo, e Bianda. Santon è invece destinato a restare.


Guida non sbaglia: rigore ineccepibile

IL TEMPO - Esordio nel derby di Roma senza grosse sbavature per l'arbitro Marco Guida della sezione di Torre Annunziata che cerca di non innervosire il match limitando finché può i cartellini. Alla fine, comunque, i gialli estratti saranno sei, quattro per i laziali, due per i romanisti. Al 16", rigore perla Roma. Sul tentativo di cross di Milinkovic-Savic colpisce in area con l'avanbraccio destro. Penalty giusto. Al 22° la Lazio reclama per un possibile fallo neil'altra area di Kolarov sullo sesso Milinkovic-Savic, giusto far proseguire. Nella ripresa la Lazio pareggia e la Roma protesta per un presunto
fallo di Milionkovic-Savic su Kolarov, anche in questo caso Guida ha ragione a far continuare l'azione che terminerà con la rete di Luis Alberto. Minuto 89', Fonseca richiama  per inserire Diawara, il gialiorosso cede la fascia a  e s'incammina verso le
panchine, Guida applica la nuova regola costringendolo giustamente ad uscire sotto la Tevere. Nel recupero, Lazzari-gol ma Guida annulla, a ragione, per offside di Jony.


La Nord per Diabolik, la Sud con Luis Enrique

IL TEMPO - SCHITO -  Tutti i riflettori erano puntati sullo stadio Olimpico per il
derby tra Lazio e Roma. Gara che il caso ha voluto che si disputasse a meno di un mese
l’omicidio del capo ultrà degli Irriducibili Fabrizio Piscitelli. Possibili scontri e le eventuali ripercussione minacciate durante le trattative per i funerali di Diabolik avevano preoccupato le forze dell'ordine tanto da decidere di schierare 1.500 agenti. E tutto è filato liscio. Nessuno scontro, alcun momento di tensione. Non sono mancati però alcuni episodi
sgradevoli come i saluti romani nelle fila biancazzurre, cori antisemiti, fumogeni e petardi
da parte di entrambe le fazioni. A dividerle - sul lungotevere Maresciallo Diaz con agenti
e blindati - una massiccia presenza di forze dell'ordine, che a partire dalle 15 ha separato
le due tifoserie: dalla parte del ponte Duca D'Aosta inromanisti, in zona ponte Milvio i laziali. Nelle fila dei biancazzurri in molti vestivano con la maglia nera di Diabolik, la stessa che indossavano gran parte dei presenti al funerale di Piscitelli. A ponte Milvio si è visto qualche saluto romano, tra cori e insulti alle forze dell'ordine. Stesso comportamento hanno avuto anche i giallorossi, che  in più di un'occasione hanno costretto il cordone della polizia ad avanzare. All'interno dello stadio Olimpico il clima è stato piuttosto sereno la Curva Nord ha scelto, come comunicato nel giorno precedente alla stracittadina  di onorare la memoria di Fabrizio Piscitelli e di protestare con un silenzio lungo 45 minuti contro il decreto Amato e l'inasprimento del Decreto Sicurezza Bis. Prima del fischio d'inizio, sulla pista d'atetica è stata sventolata una grande bandiera raffigurante Diabolik con i tifosi che lo hanno ricordato al grido di «C'è solo un capitano».

Anche la coreografia è stata tutta nel segno di capo ultras scomparso lo scorso 7 agosto:
cartoncini che hanno raffigurato uno sfondo nero con uno stendardo biancoceleste su
cui è calato un lungo  telo con disegnata la faccia di Piscitelli e una frase tratta dalla canzone «Fenomeno» di Franco Califano:«È un oche se muore non ci credere perché è capace pure di rinascere». In tribuna Tevere è apparso uno striscione con scritto «Laziale nel cielo... Presente nel cuore! Ciao Fabrizio» e sono arrivati anche un paio di messaggi dalla : «Riposa in pace Fabrizio», esposto dai Boys e«Vola alto! ciao Diablo», che hanno raccolto gli applausi dei rivali. Nel cuore del tifo romanista non è manca un pensiero per l‘ex allenatore Luis Enrique, colpito dalla tragedia che gli tra strappato la figlia Xana di 9 anni: il popolo giallorosso non lo ha dimenticato, questi i messaggi inviati al catalano: «Forza Luis» e «RIP piccolo angelo, Ciao Xana».

 

 


Derby: show all'Olimpico

GAZZETTA DELLO SPORT - Una Lazio da Champions, una sfida da Premier, una Roma che alla fine si prende un punto che vale il triplo. Un derby mai visto e il fatto che fosse alla seconda giornata naturalmente non c’entra niente. Quello che colpisce è tutto il resto, la combinazione di spettacolo, emozioni, quattro pali, due traverse, gioco offensivo, velocità e ribaltamenti tattici e filosofici. Un lungo romanzo in 90’ che il rigore di Kolarov e il pari di Luis Alberto – soltanto due gol, un peccato mortale – faticano a spiegare. Perché c’è molto di più. Dalle prospettive devastanti di Correa in coppia con Immobile ai passi avanti (e qualcuno indietro) di Zaniolo. Dall’atteggiamento sorprendente di Inzaghi alla paura che spinge Fonseca a rinnegare per una serata i suoi principi. Ne esce sublimata l’immagine della Lazio, forse la squadra più bella oggi in A. Finisce 1-1 ed è un risultato meno sincero del 4-3 di Juve-Napoli. Poteva essere una goleada. È stata la conferma di un’impressione: non sarà una stagione banale, non ci sono finali scritti in anticipo e il nostro pallone sta forse cambiando, come urlano anche gli altri risultati. [..]

 


Inzaghi la considera una sconfitta: «Volevo i tre punti, li meritavamo»

IL MESSAGGERO - MAGLIOCCHETTI - Bella, a tratti travolgente ma poco cattiva. Anche troppo. Non si dà pace Inzaghi per come è andato il derby. La sensazione è che vorrebbe esplodere e dire tutto quello che gli passa per la testa perché un derby così dominato con quattro pali e diverse occasioni da rete, a suo parere, non lo ricorda, ma si contiene Simone, respira a lungo e va avanti. Sin dall’inizio, in campo aveva visto tutto quello che, lui e i suoi giocatori, avevano preparato durante la settimana: pressing, palleggio, un pizzico di sfrontatezza e ripartire veloci. Tutto funzionava bene, nemmeno il rigore di Kolarov o i pali di Correa e Immobile, gli avevano tolto le sue certezze. In un modo o in un altro i tre punti arriveranno, avrà pensato durante la gara. Talmente sicuro che ha pensato di  mettere dentro Jony, facendo una squadra ancora più sbilanciata. Invece, niente. Alla fine è rimasto con un punto in mano che, per chi lo conosce bene, soprattutto per come è andata la partita, è ben poca cosa. Cerca di non darlo a vedere, provando a parlare dell’autostima, della grande prestazione di squadra, ma dentro è distrutto perché Inzaghivoleva vincere.

 

IL DISPIACERE - «C’è amarezza, e tanta anche perché quando si crea così tanto durante una partita, si deve vincere», le prime parole del tecnico biancoceleste che mastica amaro. «Dispiace perché quattro pali in un derby io non li ricordo, siamo stati poco cattivi. Sulla prestazione poco da dire, ma se ci aggiungo quella di Genova con la Samp, quando fai due partite così, devi stare in testa alla classifica. Questo è quello che penso. Non sono felice per niente, di solito si dice che se non vinci, meglio prendere il pareggio, no io non lo dico, volevo i tre punti perché ce li meritavamo e nessuno può dire il contrario». Sorride a stento, si agita un po’ sulla sedia, Inzaghi, segno che è consapevole di avere una squadra forte, ma allo stesso tempo, ancora un po’ nervoso e dispiaciuto perché non ha raccolto l’intera posta in palio. E’ sempre meglio non perdere il derby, a maggior ragione se capita alla seconda giornata e prima di una sosta, ma stavolta, più di altre, sentiva di averlo in mano. Normale che gli bruci parecchio e non lo nasconde.

SOSTITUZIONE DISCUSSA  - Il nervosismo di Inzaghi aumenta, quando qualcuno gli chiede della sostituzione di Milinkovic, ai più incomprensibile, visto il solito apporto del serbo in mezzo, con qualche equilibrio saltato un po’ quando è uscito. Perfino Lotito, subito inquadrato dalle telecamere, sembra non aver gradito la scelta. Ma Inzaghi non ci sta, saltella sulla sua sedia e anche qui non si nasconde affatto. «E’ stato un cambio tecnico-tattico, avrebbe potuto fare meglio», dice subito, poi riprende il respiro e va fino in fondo, motivando e difendendo la sua decisione: «Parolo è entrato al suo posto e ha preso una traversa, siamo in tanti e la squadra lo sa, con Sergej, poi, ci siamo salutati senza problemi». Cambia discorso e ritorna subito sulla gara, puntando il dito sul rigore, soprattutto sulle nuove regole e affonda ancora, un po’ anche sul serbo: «Sto vedendo che ne stanno assegnando tanti di rigori di questo tipo, a mio modo di vedere è stato cercato. Noi dobbiamo essere più attenti e dobbiamo sapere che non possiamo tenere le braccia in alto perché ci possono essere giocatori di livello che cercano rigori e alla fine riescono a trovarli».Anche questa frecciatina è l’ennesimo segnale che il derby a Inzaghi non è andato proprio giù.


Mkhitaryan è atterrato alle 10.55 a Fiumicino

Alle 10.55 a Fiumicino è sbarcato Henrik Mkhitaryan, centrocampista armeno di proprietà dell'Arsenal. Il classe '89 si trasferisce in giallorosso in prestito oneroso con diritto di riscatto, stessa formula di Kalinic sbarcato nella capitale nella serata di ieri. "Sono felice di essere qui" sono state le prime parole del giocatore all'uscita dell'aeroporto. Poi, intorno alle 11.43, Mkhitaryan è arrivato a Villa Stuart per le visite mediche e prima di entrare nella clinica romana ha firmato qualche autografo per alcuni tifosi lì presenti.


Il pari per Fonseca: "Un inno al calcio". Kolarov per la Sud

REPUBBLICA - FERRAZZA - Un altro pareggio per la Roma di Fonseca, bloccata sull'1-1 dalla Lazio dopo essere andata in vantaggio con Kolarov su rigore. Ed è stato il secondo gol nel derby con la maglia giallorossa per il difensore, dopo quello del 29 settembre 2018. A una settimana dal 3-3 nell'esordio stagionale con il Genoa, i romanisti tornano a casa con un altro punto, dando la sensazione di essere ancora un cantiere apertissimo nel quale inserire, e in fretta, i nuovi. «Ci si aspetta tutto e subito, ma ricordiamoci che questa squadra è cambiata tanto, abbiamo fatto una vera rivoluzione — la difesa di Gianluca Petrachi — Abbiamo dato via 15 giocatori e ne abbiamo presi 8, con una allenatore giovane con una mentalità offensiva che si sta adattando al calcio italiano». Mentalità confermata dalle dichiarazioni post-derby di Fonseca, entusiasta delle tante occasioni create dalle due squadre. «Per chi piace il calcio, questa è stata una partita straordinaria— il commento del portoghese — Un privilegio parteciparvi e uno spettacolo per i tifosi. Ho ripensato la squadra con Kluivert, dopo l’infortunio di Zappacosta, ma i problemi li abbiamo avuti soprattutto a sinistra. Le mie emozioni? Ambiente favoloso, ed è stato un inno al calcio per chi ama questo sport». Prosegue la maledizione del terzino destro: a un passo dall'esordio dal primo minuto, si è infortunato Davide Zappacosta: scelto da Fonseca al posto di Alessandro Florenzi, da spostare in attacco per dare maggior equilibrio in fase difensiva, l’ex
Chelsea ha accusato un problema al polpaccio durante il riscaldamento. Dopo lo stop di Perotti(stop di 2 mesi), è il secondo infortunio muscolare in pochi giorni (il terzo con quello di Spinazzola). Ora ci sarà la sosta del campionato, tempo utile per l’inserimento dei nuovi che non saranno convocati in nazionale. Su tutti Chris Smalling, il cui apporto alla squadra, visti i tanti errori difensivi, sarà fondamentale. Il giocatore inglese era ieri in panchina e ha cominciato a prendere confidenza con il nuovo spogliatoio e con l’Olimpico, guardando da vicino il modo di giocare della Roma. «Chris ha esperienza, è veloce e aggressivo», l’elogio di Fonseca, che non vede l’ora di poterlo inserire in mezzo alla difesa. Sfrutterà queste 2 settimane anche Diawara, altro nuovo che ha bisogno di lavorare tanto con il nuovo mister. Terminerà intanto oggi il calciomercato, con Petrachi a ribadire il proprio disappunto per la lunghezza dei tempi della finestra in Italia. «Trovo assurdo che da noi si parli ancora di mercato alla seconda giornata — le parole del ds giallorosso — Le regole le fa chi non ha mai giocato a calcio, non capiscono l’ansia di un calciatore che si deve trasferire in un altro club. Mi auguro si possano cambiare le regole». Andrà in prestito, con diritto di riscatto, al Lipsia, Schick (Kalinic lo sostituirà), mentre, sul fronte esterno d’attacco, non sembrano esserci più i margini per prendere il brasiliano Vital.


Gonalons verso Granada, prestito con riscatto a 4,5 milioni (Foto)

Maxime Gonalons è in viaggio verso Granada. Secondo Nicolò Schira, l'ingaggio è di 1,7 milioni per lo Spagna e l'operazione prevede il prestito con riscatto a 4,5 milioni.


Visite mediche per Mkhitaryan e firma contratto a Trigoria

Henrik Mkhitaryan è a Roma. Questa mattina è arrivato a Fiumicino e ha svolto le visite mediche a Villa Stuart, dopodichè è andato al centro sportivo di Trigoria per siglare l'inizio dell'avventura con i giallorossi.


Mkhitaryan partirà per il ritiro con la nazionale (Foto)

Henrikh Mkhitaryan è tra arrivi e partenze. Atterrato a Fiumicino questa mattina, ripartirà per il ritiro con la nazionale armena per la doppia sfida di qualificazione agli Euro 2020. Giocherà contro l'Italia il 5 settembre alle ore 18 e avrà come avversari i suoi futuri compagni giallorossi.